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    USA, stoccaggi gas in calo oltre attese

    (Teleborsa) – Diminuiscono più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 24 dicembre 2021, sono risultati in diminuzione di 136 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela leggermente al di sopra del consensus (-125 BCF). La settimana prima si era registrato un calo di 55 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.226 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 7,2% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.476) e in salita dello 0,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.207 BCF). LEGGI TUTTO

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    Caro-energia, Lanzetta (Enel): “Spingere su rinnovabili e su convenienza mercato libero”

    (Teleborsa) – Dai motivi che hanno prodotto l’impennata del prezzi dell’energia – gas e CO2 – alla congruità degli interventi del governo per calmierare il costo delle bollette. Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia, in una intervista a Il Messaggero, parla di un tema caldo che colpisce famiglie ed imprese. Soluzioni temporanee ce ne sono diverse, ma nel lungo periodo occorre spingere sulle rinnovabili e, lato clienti, sul mercato libero.Lanzetta parla della volatilità dei prezzi delle commodities energetiche e della storica dipendenza dell’Italia dalle importazioni di gas, che hanno prodotto aumento senza precedenti del costo di luce e gas, ed auspica che “il trend possa fermarsi in primavera”, avvertendo che l’aumento non è episodico” e “non dobbiamo limitarci a guardare al breve termine”.A proposito di ulteriori interventi per attenuare gli aumenti in bolletta, diversi dall’immediata riduzione degli oneri di sistema, il manager afferma che “si potrebbero ipotizzare misure mirate per le famiglie e imprese in maggior tutela”, in particolare consentendo ad Acquirente Unico “di stipulare contratti di approvvigionamento a lungo termine” o “forme di incentivazione dei contratti a lungo termine nel mercato libero a favore di clienti più esposti al rischio di volatilità dei prezzi”.”Enel non sta beneficiando di questa situazione: la produzione rinnovabile del gruppo in Italia è stata venduta in anticipo al mercato finale, come da prassi, per cui non ha beneficiato della salita dei prezzi”, ha chiarito Lanzetta, ricordando che “il contributo di Enel alla produzione energetica nazionale oggi è intorno al 18%”. “Per una soluzione di lungo termine e strutturale la strada è proprio investire nelle rinnovabili. In termini di stabilità e di prevedibilità dei prezzi queste fonti rappresentano una sicurezza”, afferma il direttore di Enel Italia, indicando che gli impianti costruiti dal 2009 hanno consentito una riduzione del prezzo dell’energia del 10% e che se fossimo stati più avanti nei target al 2030 i prezzi attuali sarebbero stati di oltre il 35% più bassi. Per favorire la crescita delle fonti rinnovabili – afferma Lanzetta – “è necessaria una semplificazione degli iter autorizzativi, che oggi rappresentano il vero collo di bottiglia”.Quanto al nucleare di quarta generazione – afferma nell’intervista – “necessita di studi e attenti approfondimenti e non vediamo applicazioni commerciali significative prima del 2040”. Il manager dell’Enel parla anche del rinvio del mercato libero ed ed afferma che i recenti rincari stanno “mettendo definitivamente in luce proprio la convenienza del libero mercato”. “Già oggi – spiega – la maggior parte dei clienti del mercato libero, circa il 77% tra imprese e famiglie, ha sottoscritto contratti a prezzo fisso, ed è al riparo dagli aumenti”. E lato imprese? Lanzetta afferma che “le imprese che risentono degli aumenti sono quelle che hanno scelto offerte sul libero mercato con un prezzo della componente energia indicizzato, che varia in base al prezzo di riferimento all’ingrosso dell’energia”, ma si tratta di un “atteggiamento rischioso”, mentre acquistare ad un prezzo fisso per un periodo più lungo è “molto più saggio”. “Vediamo già le prime aziende orientarsi in questa direzione – conclude – e ciò aiuterà il sistema paese a raggiungere una migliore stabilità a fronte delle inevitabili turbolenze future sul fronte del gas”. LEGGI TUTTO

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    Titoli petroliferi in calo con greggio giù

    (Teleborsa) – Altra seduta di vendite per il comparto petrolifero con i prezzi del greggio che scivolano anche oggi. Il contratto sul WTI scadenza febbraio scivola dello 0,21% a 76,4 dollari al barile mentre quello di pari scadenza sul Brent scende dello 0,30% a 78,99 dollari al barile.Tra i player del settore, Tenaris arretra dello 0,69% mentre Eni flette lo 0.,4%. (Foto: © Amikishiyev / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Gas, continua il calo. Putin: Nord Stream 2 stabilizzerà prezzi

    (Teleborsa) – Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso del 9,2% a 96,75 euro/MWh nel tardo pomeriggio, a un livello vicino ai minimi di seduta di 95,5 euro/MWh. I futures sono scesi sotto ai livelli dello scorso 7 dicembre, prima dell’impennata dei prezzi che li aveva portati sopra i 180 euro al MWh lo scorso 21 dicembre. Si tratta del sesto giorno consecutivo in calo, che fa segnare la più lunga serie di ribassi consecutivi da oltre un anno, grazie alle maggiori forniture in arrivo via mare da altri continenti.Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che il gasdotto sottomarino Nord Stream 2 servirà a stabilizzare i prezzi del gas in Europa. La dichiarazione è arrivata durante una riunione di governo ripresa dalla televisione, dove Putin ha aggiunto che presto la seconda linea del collegamento sarà attivata per il trasporto del gas. Per la sua entrata in funzione è necessario il via libera della Bundesnetzagentur, l’autorità tedesca per l’energia, che il mese scorso ha sospeso la procedura per la certificazione dello strategico gasdotto. LEGGI TUTTO

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    Terna, l'industria traina i consumi elettrici di novembre

    (Teleborsa) – Ancora in crescita i consumi elettrici italiani. Nel mese di novembre, grazie anche alla performance fortemente positiva dell’industria, il fabbisogno è stato pari a 26,4 miliardi di kWh. Secondo le analisi di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, si tratta di un valore in crescita del 3,8% rispetto allo stesso mese del 2020. In aumento del 2,9% l’indice IMCEI, trainato dai principali settori monitorati da Terna, in particolare quelli della siderurgia, della meccanica e degli alimentari. Nel dettaglio, il mese di novembre – si legge nel “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico” – ha avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (21) e una temperatura media mensile superiore di circa 0,3°C rispetto allo stesso mese del 2020. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta in crescita del 3,5%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di novembre è stata ovunque positiva: +3,3% al Nord, +4,5% al Centro e +4,4% al Sud. In termini congiunturali, il valore destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura ha fatto registrare una crescita dello 0,3% rispetto a ottobre di quest’anno. Nei primi undici mesi del 2021, la domanda elettrica in Italia è in aumento del 5,6% rispetto all’omologo periodo del 2020 (valore invariato in termini rettificati).Nel mese di novembre, la domanda di energia elettrica in Italia è stata soddisfatta per circa il 93% con produzione nazionale e per la quota restante (7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In particolare, – evidenzia il Rapporto – nel mese di novembre il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi orari di quasi 2000 MWh, contrariamente a quanto registrato sia a ottobre 2021 sia a novembre 2020, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello francese. A tali fenomeni si è affiancato un aumento dei costi delle materie prime del settore elettrico che ha comportato un incremento generalizzato del prezzo dell’elettricità in tutta Europa e che ha modificato in maniera rilevante gli equilibri di mercato consolidati fino a oggi. Anche per i motivi sopra descritti, la produzione nazionale netta (24,3 miliardi di kWh) ha registrato una crescita del 14% rispetto a novembre del 2020. Le fonti rinnovabili hanno coperto complessivamente il 28% della domanda mensile. In aumento le fonti di produzione termoelettrica (+21,5%) ed eolica (+63,5%); in flessione tutte le altre (idroelettrica -16,3%; fotovoltaica -21,9%; geotermica -3%). Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a -48,2% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+55%) e di una diminuzione dell’import (-39,8%).L’indice IMCEI elaborato da Terna – che prende in esame e monitora in maniera diretta i consumi industriali di circa mille clienti cosiddetti energivori connessi alla rete di trasmissione elettrica nazionale e a quella di media tensione (grandi industrie dei settori “cemento, calce e gesso”; “siderurgia”, “chimica”; “meccanica”; “mezzi di trasporto”; “alimentari”; “cartaria”; “ceramica e vetraria”; “metalli non ferrosi”) – registra un incremento dei consumi industriali del 2,9% rispetto ai valori di novembre dello scorso anno. Nel contesto complessivamente positivo, con la crescita dei settori della siderurgia, della meccanica e degli alimentari, segnano una flessione i comparti dei mezzi di trasporto, cartaria, materiali da costruzione e chimica. Con dati destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario, l’indice IMCEI ha fatto registrare una variazione congiunturale positiva dell’1,4% rispetto al mese precedente (ottobre). LEGGI TUTTO

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    Enel Green Power España, avviata la costruzione di capacità eolica nella provincia di Cuenca

    (Teleborsa) – Endesa, attraverso la sua filiale per le rinnovabili Enel Green Power España (EGPE), ha dato inizio ai lavori per la costruzione del Campillo Wind Cluster, composto da tre impianti eolici che l’azienda costruirà tra le località di Campillo de Altobuey ed Enguídanos, in provincia di Cuenca. Per la costruzione di questi tre impianti eolici a Cuenca, Endesa investirà circa 256 milioni di euro e assumerà circa 350 persone, dando impulso all’occupazione di mano d’opera locale, una delle misure del piano per la creazione di valore condiviso che EGPE applica alla costruzione di tutti i suoi impianti.Campillo I avrà una capacità installata di circa 76,8 MW, mentre Campillo II e Campillo III avranno una capacità di 91,2 MW ciascuno. I tre impianti produrranno circa 660 GWh all’anno, cioè più del doppio del consumo annuo di una città come Cuenca. Per la realizzazione di questo progetto, che comprenderà anche 4 sottostazioni elettriche e 3 linee ad alta tensione, si è interloquito continuamente con i principali rappresentanti locali dell’amministrazione competente al fine di concordare lo svolgimento dei lavori e il tracciato degli stessi, riducendo al minimo l’impatto ambientale e generando il massimo impatto sociale.È proprio questa una delle premesse che Endesa pone alla base dello sviluppo della propria capacità rinnovabile, perseguendo l’obiettivo annunciato nel mese di novembre di zero emissioni per il 2040. La costruzione di tutti i progetti rinnovabili è basata sul modello di “cantiere sostenibile” di Enel Green Power, che prevede l’installazione di pannelli solari fotovoltaici che coprano parte dei fabbisogni energetici del cantiere e soluzioni di risparmio idrico mediante l’installazione di cisterne e sistemi di raccolta di acqua piovana. A queste misure si aggiungono l’installazione di un punto di ricarica di veicoli elettrici e i defibrillatori. Una volta terminati i lavori, parte delle attrezzature sarà donata al Comune per il loro utilizzo pubblico. Inoltre, i parchi eolici di Campillo sono pionieri in questo progetto, in quanto è stata firmata un’“alleanza” con le aziende incaricate di eseguire i lavori. Tale alleanza promuove la comunicazione e la collaborazione tra i diversi appaltatori ed EGPE, con l’intento di sfruttare al meglio le sinergie e condividere idee ed esperienze. Grazie a questa collaborazione Endesa aspira sia a migliorare la sicurezza e la salute sul cantiere, sia a ridurre rischi e costi extra, nonché a ottimizzare i tempi di esecuzione del progetto.Una volta terminata la costruzione di questi impianti, parte della fornitura sarà destinata a Johnson & Johnson, azienda internazionale per la della cura della salute, con cui Endesa ha firmato lo scorso luglio un contratto virtuale di fornitura di energia (acronimo inglese, VPPA). La fornitura di energia prevista in questo VPPA combinerà fonti solari ed eoliche. Circa l’80% dell’energia proverrà dai parchi eolici Campillo II e III, mentre il restante 20% sarà fornito dall’impianto fotovoltaico Veracruz, che ha una capacità totale installata di 47 MW e si trova a Badajoz. Grazie a questo accordo, l’energia rinnovabile fornita a Johnson & Johnson eviterà l’emissione in atmosfera di circa 130.720 tonnellate di CO2 annuali. Endesa gestisce attualmente, attraverso EGPE, più di 7.779 MW di capacità rinnovabile installata in Spagna, che comprendono: 4.745 MW di energia idroelettrica, 2.422 MW di energia eolica, 609 MW di energia solare e 3 MW di altre fonti rinnovabili. LEGGI TUTTO

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    Gas, prezzi in calo in Europa su aumento forniture e clima mite

    (Teleborsa) – Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso dell’11,3% a 97,9 euro/MWh a metà giornata, dopo aver toccato anche i 90 euro/MWh in apertura di seduta. I futures sono scesi sotto ai livelli dello scorso 7 dicembre, prima dell’impennata dei prezzi che li aveva portati sopra i 180 euro al MWh lo scorso 21 dicembre. Si tratta del quarto giorno consecutivo in calo, grazie a una serie di fattori: le forniture statunitensi dovrebbero portare sollievo al mercato europeo, le previsioni di una clima più mite fanno scendere la domanda attesa e la variante Omicron potrebbe avere un peso sui consumi dei prossimi mesi.In particolare, un numero crescente di navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL) si sta dirigendo verso i porti europei, in quanto il Vecchio Continente sta attirando più forniture dopo che le nazioni asiatiche hanno riempito i loro stoccaggi e stanno scegliendo di utilizzare le proprie scorte questo inverno invece di acquistarne altre.Nonostante i cali degli ultimi giorni, il prezzo del gas rimane su livelli molto elevati (a inizio 2021 era di 17 euro/MWh) e non c’è una fine immediata in vista per la crisi energetica europea. La Russia continua infatti a tenere i rubinetti chiusi, non segnalando nuovi flussi nel gasdotto Yamal (che arriva in Germania passando attraverso Polonia, Bielorussia e Ucraina).Il gasdotto, che normalmente trasporta gas russo verso l’Europa occidentale, ha invertito la direzione del flusso di gas per il settimo giorno consecutivo. I flussi al punto di misurazione di Mallnow sul confine tedesco-polacco stanno andando verso est in Polonia con un volume orario di quasi 1,2 milioni di chilowattora (kWh/h), secondo i dati dell’operatore di rete tedesco Gascade. LEGGI TUTTO

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    Cingolani, più produzione nazionale per frenare caro bollette

    (Teleborsa) – Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un’intervista rilasciata a Il Messaggero torna sul tema dei rincari delle tariffe di luce e gas che tiene banco ormai da mesi, sottolineando che a suo avviso “è il prezzo per aver fatto certe scelte. Abbiamo deciso che era meglio comprare all’estero il gas invece di utilizzare il nostro”. Quindi annuncia che “nei prossimi 12-18 mesi dobbiamo muoverci anche in altre direzioni. Come quella di aumentare la produzione di gas nazionale con giacimenti già aperti”. Si potrebbero “magari raddoppiare i 4 miliardi di metri cubi attuali”, spiega. Per Cingolani “dobbiamo utilizzare tutte le frecce a nostra disposizione”. LEGGI TUTTO