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    Hera, utile 2021 sale a 333,5 milioni. Dividendo di 12 centesimi

    (Teleborsa) – Hera, multiutility quotata su Euronext Milan, ha chiuso il 2021 con ricavi per 10.555,3 milioni di euro, in rialzo del 49,1% rispetto ai 7.079,0 milioni del 2020, in crescita in tutte le aree. In particolare, nei settori energy hanno inciso i maggiori ricavi per le attività di intermediazione, i maggiori volumi venduti di gas e l’aumento dei prezzi delle commodities energetiche. In aumento anche i ricavi del settore ambiente, per le maggiori materie plastiche vendute e per le acquisizioni nel mercato industria. Il margine operativo lordo (MOL) è stato di 1.223,9 milioni di euro (+9%), mentre l’utile netto di pertinenza degli azionisti è salito a 333,5 milioni di euro (+10,2%).Nel 2021 gli investimenti netti sono stati pari a 570,3 milioni, in crescita del 7,9% rispetto ai 528,5 milioni del 2020. Sostanzialmente stabile l’indebitamento finanziario netto, che al 31 dicembre 2021 si attesta a 3.261,3 milioni, in linea con i 3.227,0 milioni al 31 dicembre 2020. In linea con quanto annunciato in sede di presentazione del piano industriale al 2025 e in considerazione dei positivi risultati raggiunti, il CdA ha deciso di proporre la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi per azione, in rialzo rispetto a quanto previsto nel precedente documento strategico.”I positivi risultati conseguiti nel 2021 evidenziano un ulteriore rafforzamento della solidità patrimoniale e finanziaria dell’azienda, confermata anche dal rapporto debito netto/MOL a 2,66x, in miglioramento rispetto all’esercizio precedente – ha commentato l’AD Stefano Venier – La positiva generazione di cassa ci ha consentito di effettuare maggiori investimenti, con ricadute positive per i territori in cui operiamo sia in termini di qualità del servizio sia di indotto creato. Questa nostra maggiore solidità ci consente di affrontare con fiducia il complesso scenario attuale”.Con riguardo al conflitto in Ucraina e agli aumenti dei prezzi delle commodity energetiche, Hera afferma che assumono crescente rilevanza soprattutto due rischi sistemici: una crescita ulteriore dell’inflazione per effetto delle commodity energetiche, con riverbero su prodotti di largo consumo e con conseguente impatto su crescita del PIL e sulla domanda energetica; l’indisponibilità di forniture di gas provenienti dalla Russia – che coprono il 35%-40% del consumo nazionale – comporterebbe, in funzione della durata, effetti sulle attività industriali dei prossimi mesi e anche sui consumi termici domestici se protratta oltre il periodo estivo. LEGGI TUTTO

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    Gas, dal Qatar al Congo: Governo studia alternative a Mosca

    (Teleborsa) – In Italia i consumi di gas naturale “sono rimasti sostanzialmente stabili negli ultimi venti anni” mentre nello stesso periodo, “la produzione nazionale si è ridotta, per il calo naturale dei giacimenti a l’assenza di investimenti. Pertanto siamo diventati quasi completamente dipendenti dalle importazioni: Oggi oltre il 95% del gas naturale consumato in Italia viene importato dall’estero”. Lo ha affermato il Ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, durante una informativa alla Camera sottolineando che “le importazioni dalla Russia sono incrementate sia in valore assoluto che in percentuale sui consumi, dai circa 20 miliardi di metri cubi (25% dei consumi) del 2011 ai 29 miliardi del 2021 (38% dei consumi)”.”Nel breve termine, grazie all’atteso miglioramento delle condizioni climatiche, si stima una riduzione della domanda per uso civile pari a circa 40 milioni di metri cubi al giorno già a fine marzo, in condizioni di freddo standard. Pertanto, anche una completa interruzione dei flussi dalla Russia da oggi non dovrebbe comportare problemi di fornitura interna”, ha proseguito. “Eventuali picchi di domanda potrebbero essere assorbiti modulando opportunamente i volumi in stoccaggio o con altra capacità di import. Problemi per assicurare la fornitura a tutti i consumatori italiani potrebbero avvenire – ha aggiunto – solo in caso di un picco di freddo eccezionale entro fine marzo o di contestuali disruptions su altre rotte di importazione”.Nelle ultime settimane “il governo si è mobilitato per cercare misure con impatto a breve-medio termine con cui ridurre la dipendenza dal gas importato dalla Russia, anche con missioni in altri Paesi produttori, tra cui Qatar, Algeria, Angola, Congo, “che si stima possano portare complessivamente a ridurre la dipendenza per circa 20 miliardi di metri cubi l’anno”, ha riferito Cingolani che ha anche elencato una serie di possibili interventi, a cominciare da un possibile incremento delle importazioni del gas algerino.Si punta anche ad aumentare la capacità di rigassificazione del Paese facendo leva anche su ulteriori “unità galleggianti ancorate in prossimità di porti”, che sarebbe “realizzabile in 12-18 mesi dall’ottenimento delle autorizzazioni” per un quantitativo complessivo di circa 16-24 miliardi di metri cubi. “L’aspetto critico adesso è arrivare in tempo a contrattualizzare le poche navi esistenti in grado di svolgere questo servizio, verso cui si sono diretti operatori e Governi di vari Paesi”, ha riferito il ministro. Quanto a una prospettiva di “lungo termine, a partire dal prossimo inverno, sarebbe necessario sostituire completamente 30 bcm di gas russo con altre fonti. Sebbene questo sia possibile in un orizzonte minimo di 3 anni, tramite le misure strutturali sotto descritte, per almeno i prossimi due inverni sarebbe complesso assicurare tutte le forniture al sistema italiano e occorre dotarsi di strumenti di accelerazione molto efficaci per gli investimenti che servono”. LEGGI TUTTO

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    Gas, Cingolani incarica Snam per negoziare acquisto unità rigassificazione

    (Teleborsa) – “Oggi abbiamo dato ufficialmente incarico a Snam per la negoziazione dell’acquisto di una FSRU e del noleggio di una seconda unità, infrastrutture che saranno oggetto di un prossimo DPCM di identificazione come impianti strategici”. Lo ha affermato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un’audizione parlamentare. La sigla sta per Floating Storage and Regasification Units e indica unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione.Esse servono per stoccare il gas naturale liquefatto fornito dalle navi cisterna e rigassificarlo per il successivo utilizzo sulla terraferma. Sono utili nel caso un terminale di importazione GNL non sia fattibile onshore per mancanza di spazio o di tempo per la sua realizzazione. La decisione del governo italiano di fornirsi di navi da rigassificazione va infatti inquadrata nel tentativo di ridurre la dipendenza dal gas russo attraverso l’approvvigionamento da altri paesi. LEGGI TUTTO

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    Energia, ARERA: prezzo gas attorno ai 100 euro/MWh nel 2022, poi il calo

    (Teleborsa) – “Alla luce delle incertezze derivanti dall’attuale quadro geopolitico, in cui si sta manifestando la crisi dei prezzi dell’energia in Europa, caratterizzata da scarsità attesa dell’offerta di gas naturale, questa Autorità ritiene che il costante monitoraggio dei driver e dei comportamenti degli operatori risulti, in questo periodo, ancor più necessario per interpretare gli andamenti dei mercati all’ingrosso e supportare le Istituzioni del Paese nelle scelte di politica energetica. In particolare, è opportuno disporre di maggiori elementi per valutare i fattori che hanno inciso sugli andamenti dei prezzi all’ingrosso”. Così il presidente di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Stefano Besseghini, in audizione dinanzi la Commissione attività produttive della Camera sulla formazione dei prezzi riguardanti le forniture del servizio di maggior tutela. “Una migliore comprensione di queste dinamiche e, più in generale, dei meccanismi di funzionamento dei mercati all’ingrosso, destinati ad essere fortemente influenzati anche dalle recenti scelte degli Stati membri e, in particolare, dell’Italia, di ridurre la dipendenza dal gas russo, rafforzando le importazioni da altri Paesi terzi, richiede necessariamente una maggior visibilità sui contratti a lungo termine di approvvigionamento/importazione del gas naturale – ha spiegato Besseghini –. I contratti di lungo termine con clausole take or pay prevedevano storicamente una indicizzazione ai prodotti petroliferi con medie intorno ai sei/nove mesi precedenti aggiornate su base mensile/trimestrale e clausole di rinegoziazione con cadenza pluriennale”. “Sulla base delle informazioni disponibili – ha proseguito il presidente di ARERA – è verosimile ipotizzare che una parte rilevante di questi contratti siano stati oggetto di rinegoziazione/rinnovo negli ultimi anni, con la sostituzione dell’indicizzazione al prezzo del petrolio con quella dei prezzi spot europei. Tuttavia, una parte dei medesimi contratti potrebbe ancora prevedere meccanismi di indicizzazione diversi. Al riguardo, l’Autorità valuta molto positivamente l’iniziativa promossa in tal senso dal Governo con il decreto-legge adottato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 18 marzo 2022, ‘Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina’, che impone ai titolari dei contratti di approvvigionamento di volumi di gas per il mercato italiano di trasmettere a questa Autorità tali contratti, al fine di meglio consentire lo svolgimento dell’attività di monitoraggio”. “Le quotazioni forward dei prodotti energetici prefigurano un rientro graduale della crisi fra la fine del 2022 e il 2024 ma, presumibilmente, i prezzi del gas naturale sono destinati a mantenersi più alti della media storica degli ultimi anni. Le attuali quotazioni dei prodotti forward del gas naturale, con le dovute cautele derivanti dalla forte volatilità dei prezzi, si aggireranno intorno a circa 100 euro/MWh fino al termine dell’anno in corso, a circa 65 euro/MWh per il 2023 e a circa 45 euro/MWh per il 2024”, ha affermato Besseghini. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi ampliano rally. Barile di Brent sopra 114 dollari

    (Teleborsa) – Si amplia nel pomeriggio il rally dei prezzi del petrolio, con la tensione legata alla guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia a cui si aggiunge un attacco di guerriglieri dello Yemen a impianti dell’Arabia Saudita. Il principale produttore mondiale di greggio ha avvertito che non sarà responsabile di problemi di approvvigionamento conseguenti agli attacchi.Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, guadagna il 5,2% a 113,63 dollari dopo aver superato la soglia dei 114 dollari. Il WTI americano, West Texas Intermediate, sale del 4,87% a 109,8 dollari, dopo essersi spinto oltre 110 dollari. Sulle quotazioni di greggio pesa anche l’avvertimento lanciato venerdì scorso dall’AIE, Agenzia internazionale dell’Energia, che ha invocato un cambio di rotta per la domanda.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Arriva il pacchetto “Energia”: accise giù di 25 centesimi e rateizzazioni bollette

    (Teleborsa) – Un taglio delle accise su carburanti e Gpl che arriva a 25 centesimi per un mese, ben oltre i 15 centesimi di cui si parlava in questi giorni, una estensione del bonus sociale ad un numero più ampio di famiglie e la possibilità di rateizzare i consumi di luce e gas fino a 24 mesi. Ma anche misure a favore delle imprese energivore. E’ questa la proposta messa sul piatto dal Governo, che va oltre le iniziali coperture.”Abbiamo preso provvedimenti importanti per dare risposte al paese per la guerra in Ucraina: aiutiamo cittadini e imprese a sostenere rincari energie con attenzione ai bisognosi e imprese esposte”, ha annunciato il Premier Mario Draghi in conferenza stampa, preannunciando “tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo” e “distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà” ha spiegato Draghi.Pacchetto vale 4,4 miliardiIl pacchetto di misure adottato ieri dal Consiglio dei Ministri vale 4,4 miliardi di euro che – come spiegato dal Premier – si aggiungono ai 16 miliardi già spesi negli ultimi 6 mesi.Via libera ad un taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi al litro per un mese, , con risorse ottenute attraverso la tassazione del 10% extraprofitti delle società energetiche.Sempre per le famiglie è prevista la rateizzazione delle bollette di maggio e giugno sino a 24 mesi ed una estensione della platea del bonus sociale (1,2 milioni di famiglie in più fino a 5,2 milioni) ottenuta attraverso un aumento del tetto Isee da 8mila a 12mila euro. E per il 2022 saranno esentasse fino a 200 euro di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti.C’è anche un credito d’imposta per le aziende energivore e, per sostenere i piani di rateizzazioni dei fornitori e le loro esigenze di liquidtà, è prevista la possibilità per Sace di concedere garanzie fino al 10% a banche ed istituzioni finanziarie per prestiti erogati. Le sanzioni Arriva anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, una unità di missione presso il Mise che può si occuperà di volgere attività istruttorie, di analisi, valutazione e di elaborazione dei dati, in modo da assicurare la trasparenza sulla formazione dei prezzi. In caso di mancato riscontro dei distributori entro 10 giorni, sarà possibile imporre sanzioni da 500 a 5mila euro. LEGGI TUTTO

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    Acea Innovation-Comune di Scarlino, accordo per sviluppo mobilità elettrica

    (Teleborsa) – Acea Innovation e il Comune di Scarlino (Grosseto) hanno firmato una convenzione finalizzata allo sviluppo della mobilità elettrica sul territorio comunale, grazie all’installazione di sei infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, per un totale di 12 punti di ricarica. Con la firma di questo accordo, Acea Innovation si è impegnata ad investire sul territorio affiancando l’amministrazione comunale nella promozione di una mobilità e di un turismo sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.L’Azienda si occuperà non solo dell’installazione, ma anche della gestione delle infrastrutture di ricarica, che saranno accessibili in regime di interoperabilità dalle diverse app e card dei principali EMSP (E-Mobility Service Provider) nazionali. I punti di ricarica, alimentati da energia 100% green, saranno dotati di tecnologie innovative che garantiscono un alto livello di affidabilità derivante dall’utilizzo della piattaforma ICT BOMTS, di proprietà di Acea Innovation. La convenzione prevede la concessione gratuita del suolo pubblico ad AceaInnovation, che si occuperà di realizzare le infrastrutture in aree strategiche del Comune: nel centro urbano capoluogo (Rocca Pisana), a Scarlino Scalo (via Puccini e via Lelli) e al Puntone, nel parcheggio del porto turistico e in via degli Ulivi. L’Azienda, CPO (Charge Point Operator) del Gruppo ACEA, ha già avviato l’iter procedurale per l’avvio dei cantieri, con l’obiettivo di installare le infrastrutture e renderle disponibili per cittadini e turisti entro l’estate.”Questo nuovo progetto di mobilità elettrica, su un territorio caro ad Acea quale quello toscano, – commenta Valerio Marra, Amministratore Unico di Acea Innovation – ci motiva nella convinzione che la sensibilità delle amministrazioni locali rispetto alle tematiche legate agli obiettivi di sostenibilità possono consentire la concreta attuazione dei principi di Economia Circolare, Mobilità Sostenibile, Efficienza Energetica e Waste Transition su cui Acea Innovation è molto impegnata. Siamo certi che l’ottima intesa instaurata nei mesi passati con l’amministrazione di Scarlino possa vedere in questo progetto un primo passo verso una più ampia pianificazione congiunta per una sempre maggiore crescita sostenibile che potrà indirizzarsi in diversi settori di sviluppo, coinvolgendo tutti gli stakeholders del territorio”. “Dopo l’installazione della Casina dell’acqua – spiega Luciano Giulianelli, vicesindaco del Comune di Scarlino – adesso arrivano anche le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Stiamo lavorando per raggiungere tutti gli obiettivi di politica ambientale che abbiamo inserito nella certificazione Emas: tra questi, appunto, c’è lo sviluppo della mobilità sostenibile e per facilitarla dobbiamo necessariamente dotarci degli strumenti e dei servizi che la rendono possibile. In quest’ottica si inserisce il turismo sostenibile: la spinta in favore della mobilità elettrica costituisce un vantaggio ed una motivazione ulteriore a visitare il nostro territorio. Non solo: chi ha un’auto elettrica potrà tramite app EMSP individuare le stazioni di ricarica e prenotare quella più vicina e anche questa rappresenta un’occasione di promozione. Chi si fermerà a Scarlino per fare rifornimento di energia 100% green, avrà un’occasione per conoscere il Comune e tutto ciò che offre e magari sceglierlo come meta delle sue prossime vacanze. Inoltre, il settore dei trasporti è strategico per raggiungere il traguardo di una economia a basso impatto emissivo di anidride carbonica e la mobilità elettrica è un mezzo in grado di apportare vantaggi in termini di miglioramento della qualità dell’aria e di riduzione dell’inquinamento acustico nel contesto cittadino”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Descalzi: da governo nessuna pressione su cedola e buyback

    (Teleborsa) – “Non c’è nessuna pressione da parte del governo” sulla politica di dividendo e buyback di Eni, “chi si occupa di politica dei dividendi è il CdA e anche il processo strategico è una nostra decisione, non ci sono interferenze di nessun tipo da parte del governo italiano”. Lo ha detto l’Ad di Eni Claudio Descalzi rispondendo ad un analista durante la presentazione agli analisti del Piano strategico 2022-25.Nella nota del piano Eni ha sottolineato che “la forte generazione di cassa operativa, pari a 14 miliardi di euro, supporta un miglioramento della politica di remunerazione nel 2022, con un dividendo complessivo annuale aumentato a 0,88 euro per azione, un programma di buyback da 1,1 miliardi di euro e ulteriori importi per scenari superiori a 90 dollari al barile”. LEGGI TUTTO