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    Titoli petroliferi contrastati seguono debolezza greggio

    (Teleborsa) – Si muovono a due velocità i titoli legati al comparto petrolifero con i prezzi del greggio in discesa: il Brent marzo è scambiato a 85,76 dollari al barile con un calo dello 0,35%, il WTI stessa scadenza viaggia a 83,72 dollari al barile (-0,12%).Tra i player del settore, Eni lima lo 0,11%, mentre spicca il rialzo di Tenaris con un aumento del 2,29% sostenuto dalla promozione a “Outperform” da parte di Mediobanca Securities e dai dati settimanali diffusi da Baker Hughes. (Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    JV Falck Renewables-BlueFloat vince gara per eolico offshore in Scozia

    (Teleborsa) – La partnership tra Falck Renewables e BlueFloat Energy si è aggiudicata tre lotti nell’ambito dell’asta ScotWind, condotta da Crown Estate Scotland per aggiudicare le concessioni dei fondali marini per lo sviluppo di progetti eolici marini su larga scala al largo delle coste scozzesi. Le tre aree potrebbero ospitare un totale di circa 3 GW di capacità eolica marina con tecnologia galleggiante, e i progetti potrebbero essere operativi entro la fine del decennio (gli accordi saranno finalizzati previo ottenimento delle autorizzazioni e delle connessioni alla rete).”Siamo estremamente soddisfatti che le nostre proposte abbiano ottenuto il sostegno di Crown Estate Scotland e felici di fornire, grazie ai nostri progetti, un notevole contributo alla produzione di energia pulita per la Scozia – ha commentato l’AD della società italiana Toni Volpe – Falck Renewables ha un portafoglio di energie rinnovabili in tutto il mondo e con la nostra strategia di crescita siamo sulla buona strada per facilitare la transizione globale verso un futuro a basse emissioni di carbonio”.La partnership formata da Falck Renewables, BlueFloat Energy e Ørsted ha iniziato a lavorare con l’impresa sociale cooperativa Energy4All, esperta di community ownership, su un nuovo schema che permetterà ai residenti in Scozia e alle comunità scozzesi di condividere i benefici finanziari dei progetti di energia eolica marina che la partnership si appresta a sviluppare. Inoltre, è stata avviata una collaborazione con Energy Skills Partnership Scotland (ESP) per formare forza lavoro qualificata, in tempo per l’inizio della costruzione. LEGGI TUTTO

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    Caro bollette, imprese chiedono interventi. Il “pacchetto” Cingolani inviato a Draghi

    (Teleborsa) – Resta sotto i riflettori il caro-bollette, tema attualissimo sia per le famiglie che per le imprese, che rischiano di dover chiudere i battenti se non si riuscirà a calmierare il costo dell’energia. Uniocamere ha stimato che le PMI nel 2021 hanno pagato il 13,3% in più del 2020. Un nuovo appello è stato lanciato anche dalle grandi imprese, che chiedono interventi urgenti, mentre il governo sta cercando di mettere a punto misure che siano anche strutturali. Frattanto, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani pare che abbia già consegnato al Premier Mario Draghi un documento contenente un pacchetto di dieci misure, anche strutturali, per contenere il caro-bollette. Un punto di partenza per un decreto in arrivo alla fine di gennaio. Un appello è arrivato nel frattempo da Confindustria, che chiede interventi contingenti e e strutturali, per garantire la sopravvivenza del tessuto imprenditoriale del Paese. “L’insostenibilità della situazione attuale è evidente, considerando le numerose imprese che stanno decidendo di interrompere la produzione nei primi mesi del 2022 nonostante i numerosi ordini ricevuti grazie al periodo di ripresa economica”, ha sottolineato Aurelio Regina, delegato di Confindustria per l’energia, in un’intervista a Formiche.net , sollecitando “una forma di approvvigionamento in pool di gas naturale per soddisfare il fabbisogno dei settori industriali nazionali nei prossimi mesi”. in particolare quelli a forte consumo di energia.Fra le ultime proposte della politica quella ventilata dal Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, che riprendendo alcune affermazioni fatte dal premier, ha parlato della possibilità di tassare gli extra-profitti delle aziende energetiche per compensare i maggiori costi di famiglie ed imprese. Una posizione condivisa in ambito politico sia dalla Lega che dal Movimento 5 Stelle e sostenuta fortemente dalle associazioni dei consumatori. C’è poi la questione della produzione italiana di gas, che scarseggia e che il piano Cingolani-Giorgetti punterebbe ad incrementare, raddoppiandola nel giro di un paio d’anno da 3,5 miliardi a 7-8 miliardi dimetri cubi, con investimenti per circa 1-1,1 miliardi di euro in semplici operazioni di manutenzione straordinaria e potenziamento dei siti già attivi. Un piano che trova l’appoggio di Italpetroli, l’associazione che rappresenta il settore energetico italiano. LEGGI TUTTO

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    Fotovoltaico, ENI acquisisce Solar Konzept Greece ed entra nel mercato greco delle rinnovabili

    (Teleborsa) – Eni , tramite Eni gas e luce, prossima a diventare Plenitude, ha acquisito la societa` greca Solar Konzept Greece (SKGR) da Solar Konzept International la cui partecipazione di maggioranza e` detenuta da Aquila Capital, societa` di investimenti sostenibili e sviluppo di asset, con sede ad Amburgo (Germania). SKGR – spiega Eni in una nota – e` titolare di una piattaforma per lo sviluppo di impianti fotovoltaici in Grecia e il suo portafoglio impianti include una pipeline di progetti di circa 800 MW, che costituiranno la base per l’ulteriore sviluppo del portafoglio di rinnovabili nel Paese. Eni gas e luce e` presente nel mercato dell’energia retail greco dal 2000 e conta ad oggi circa 500mila clienti. L’operazione – si legge nella nota – rappresenta l’ingresso di Eni nel mercato greco delle rinnovabili e rientra nell’ambito del piano di crescita e della relativa integrazione con il business retail. Eni gas e luce a fine 2021 ha un portafoglio di 1,2 GW di capacita` rinnovabile in esercizio. L’obiettivo della società è di raggiungere oltre 6 GW installati al 2025 e oltre 15 GW al 2030. LEGGI TUTTO

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    Energia, Unioncamere: per le utenze nel 2021 le PMI hanno pagato il 13,3% in più del 2020

    (Teleborsa) – Per energia, gas naturale, acqua e rifiuti le PMI nel 2021 hanno pagato il 13,3% in più del 2020. Dal bilancio realizzato da Unioncamere-Bmti sull’evoluzione delle tariffe pagate nell’ultimo anno dalle piccole e medie imprese italiane per i principali servizi pubblici, emerge che i più penalizzati sono stati i negozi di beni non alimentari, per i quali la spesa è aumentata del +20,3%. Meno pronunciati i rialzi per i negozi ortofrutticoli (+8,7%). Gli incrementi di spesa dipendono prevalentemente dall’andamento del costo della fornitura di energia elettrica e gas naturale, aumentati rispettivamente del +15,3% e +22,2% in dodici mesi. Gli incrementi dell’energia elettrica sono dovuti al forte aumento della materia prima che dal prezzo medio di 4,81 eurocent/kwh del 2020 è passata a 11,18 eurocent/kwh nel 2021. Questo rincaro ha inciso soprattutto su una delle 4 voci che compongono la bolletta, quella relativa alla vendita (+83%), che riflette appunto il costo d’acquisto dell’energia elettrica e la sua commercializzazione. Tali aumenti sono stati in parte compensati dalla riduzione dei costi infrastrutturali e degli oneri di sistema (rispettivamente -3% e -39% in media rispetto allo scorso anno). L’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente, inoltre, ha ridimensionato gli oneri generali (annullandoli del tutto nel IV trimestre 2021), al fine di scongiurare un aumento ancora più pronunciato della bolletta. Anche gli incrementi del gas naturale sono da attribuire alla risalita del prezzo della materia prima (+71% rispetto al 2020) per effetto di consumi che sono rimasti sostenuti anche nei mesi primaverili, delle riduzioni delle forniture dal Nord Europa e di minori disponibilità di Gas Naturale Liquefatto. Più contenuti, invece, gli adeguamenti delle tariffe per il servizio idrico (+3,5%) e per il servizio rifiuti nei capoluoghi di regione (+2,4%), a seguito del recepimento del nuovo metodo tariffario rifiuti. Forti rincari anche sul servizio idrico (+11,8%) dovuti alla necessità di allineare le tariffe ai reali costi del servizio e all’esigenza di investire per migliorare lo stato delle reti idriche. Stabile, invece, la spesa per il servizio di gestione dei rifiuti urbani (+0,2%). L’evoluzione dei costi del servizio è soggetta ad un numero elevato di fattori: dalla dimensione del comune all’organizzazione del servizio di raccolta, dalla ripartizione dei costi fra le utenze alla capacita’ impiantistica.(Foto: © Andrii Yalanskyi | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Caro bollette, al vaglio tassa su extra-profitti società energetiche

    (Teleborsa) – Una tassa sugli extra-profitti delle società energetiche: questa la strategia allo studio del Governo per calmierare il caro-bollette.Lo ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti secondo il quale è “opinione condivisa all’interno del governo” che serva tassare i guadagni fatti dalle utilities grazie all’aumento dei prezzi del gas. Giorgetti ha parlato a una conferenza stampa a Montecitorio, insieme al suo segretario di partito, Matteo Salvini. “Credo che sia opinione condivisa all’interno del governo che gli extra-profitti di coloro che, in relazione a questa situazione del tutto particolare, stanno registrando, debbano in qualche modo contribuire alla fiscalità generale, per permettere di intervenire nei confronti delle categorie più svantaggiate”. E ha aggiunto: “Le modalità le sta studiando il ministero dell’Economia, ma credo che si andrà in questa direzione”.Per Salvini, “l’energia e le bollette saranno l’emergenza nazionale del 2022, che non tutti hanno percepito. Ho chiesto a Draghi entro gennaio uno sforzo in più, soprattutto per le imprese, contro il caro energia”.L’idea di tassare i profitti delle società energetiche piace anche ai Cinquestelle, che l’hanno inserita in un pacchetto di 4 proposte contro il caro-bollette. Il leader Giuseppe Conte oggi le ha spiegate così. Prima di tutto, “l’azzeramento dell’Iva 2022 sull’aumento delle bollette rispetto ai prezzi medi del 2021”. Poi, “un contributo di solidarietà da parte degli operatori che hanno ottenuto importanti profitti – senza aumento di costi – dai rincari di questi mesi”. Sulla stessa linea anche il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, per il quale occorre chiedere “a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento del prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.La tassa sulle società energetiche piace anche all’associazione di consumatori Codacons: “Crediamo sia giusto in questo momento di emergenza introdurre un prelievo a carico di chi, grazie all’aumento dei prezzi energetici, sta ottenendo enormi guadagni”, spiega il presidente Carlo Rienzi. Dell’argomento ha parlato nell’ultima conferenza stampa anche il Premier Draghi: “La legge di bilancio ha già stanziato 3,5 miliardi. Sono previsti altri provvedimenti nel trimestre successivo e nei mesi a seguire. La via dl sostegno governativo è importante ma non può essere l’unica. Occorre chiedere a chi ha fatto grandi profitti da questo aumento al prezzo del gas di condividerli con il resto della società”.(Foto: © pejo / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Rincaro prezzi energia, governo verso aumento Ires per chi ne beneficia

    (Teleborsa) – Il governo sta valutando un aumento delle tasse per le società energetiche che stanno beneficiando dell’impennata dei prezzi dell’energia, secondo quanto ha affermato il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, durante una conferenza stampa con altri politici della Lega. “Credo si andrà in quella direzione”, ha risposto il ministro alla domanda se il governo intenda tassare società energetiche con un provvedimento simile alla “Robin Hood tax”. Un provvedimento del genere potrebbe quindi aumentare l’Ires, l’imposta sul reddito delle società”Speriamo che Enel senta la responsabilità sociale di rendersi conto che stanno facendo margini pazzeschi, dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza e restituire parte dei profitti alle famiglie e alle aziende”, ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini nel corso della stessa conferenza stampa. “Ho chiesto a Draghi di fare uno sforzo straordinario per sostenere le imprese e aiutarle a far fronte al costo dell’energia”, ha aggiunto Salvini.”L’azienda non sta certamente ottenendo utili extra dall’attuale crisi energetica”, ha detto un portavoce della multinazionale Italiana a Reuters, sottolineando che l’aumento dei prezzi del gas ha influito in maniera negativa su aziende come Enel che acquistano gas per produrre energia. LEGGI TUTTO

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    Energia, Confindustria: costo per le imprese sarà di 37 miliardi nel 2022

    (Teleborsa) – “Lo shock energetico è un problema per tutte le filiere, il rischio che corriamo, oltre al blocco della produzione che sta già avvenendo in alcuni settori, è che le aziende spostino altrove la produzione. Il mondo della ceramica, della carta e il siderurgico stanno fermando gli impianti o producendo a ritmi molto ridotti. Il costo dell’energia per le imprese nel 2019 è stato di 8 miliardi, nel 2021 di 20 e la previsione per il 2022 è di 37 miliardi. E’ un livello assolutamente insostenibile per le nostre imprese, cosi’ non ce la possiamo fare”. Lo afferma il vicepresidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese Maurizio Marchesini. “Gli interventi messi in campo finora dal Governo non hanno investito il 70% delle PMI, quindi serve affrontare il problema attraverso azioni immediate e con una strategia di medio-lungo periodo. Occorre sicuramente che i ministeri competenti aprano un tavolo a cui auspichiamo di essere convocati per dare il nostro contributo perchè ci sono una serie di interventi che possono essere messi in campo”. Questa – conclude Marchesini – “è una tempesta perfetta per il mondo delle imprese ed è solo una anticipazione di quello che avverrà con la transizione ecologica”.(Foto: © sashkin7 | 123RF) LEGGI TUTTO