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    Gas, Cingolani incarica Snam per negoziare acquisto unità rigassificazione

    (Teleborsa) – “Oggi abbiamo dato ufficialmente incarico a Snam per la negoziazione dell’acquisto di una FSRU e del noleggio di una seconda unità, infrastrutture che saranno oggetto di un prossimo DPCM di identificazione come impianti strategici”. Lo ha affermato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, in un’audizione parlamentare. La sigla sta per Floating Storage and Regasification Units e indica unità galleggianti di stoccaggio e rigassificazione.Esse servono per stoccare il gas naturale liquefatto fornito dalle navi cisterna e rigassificarlo per il successivo utilizzo sulla terraferma. Sono utili nel caso un terminale di importazione GNL non sia fattibile onshore per mancanza di spazio o di tempo per la sua realizzazione. La decisione del governo italiano di fornirsi di navi da rigassificazione va infatti inquadrata nel tentativo di ridurre la dipendenza dal gas russo attraverso l’approvvigionamento da altri paesi. LEGGI TUTTO

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    Energia, ARERA: prezzo gas attorno ai 100 euro/MWh nel 2022, poi il calo

    (Teleborsa) – “Alla luce delle incertezze derivanti dall’attuale quadro geopolitico, in cui si sta manifestando la crisi dei prezzi dell’energia in Europa, caratterizzata da scarsità attesa dell’offerta di gas naturale, questa Autorità ritiene che il costante monitoraggio dei driver e dei comportamenti degli operatori risulti, in questo periodo, ancor più necessario per interpretare gli andamenti dei mercati all’ingrosso e supportare le Istituzioni del Paese nelle scelte di politica energetica. In particolare, è opportuno disporre di maggiori elementi per valutare i fattori che hanno inciso sugli andamenti dei prezzi all’ingrosso”. Così il presidente di ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, Stefano Besseghini, in audizione dinanzi la Commissione attività produttive della Camera sulla formazione dei prezzi riguardanti le forniture del servizio di maggior tutela. “Una migliore comprensione di queste dinamiche e, più in generale, dei meccanismi di funzionamento dei mercati all’ingrosso, destinati ad essere fortemente influenzati anche dalle recenti scelte degli Stati membri e, in particolare, dell’Italia, di ridurre la dipendenza dal gas russo, rafforzando le importazioni da altri Paesi terzi, richiede necessariamente una maggior visibilità sui contratti a lungo termine di approvvigionamento/importazione del gas naturale – ha spiegato Besseghini –. I contratti di lungo termine con clausole take or pay prevedevano storicamente una indicizzazione ai prodotti petroliferi con medie intorno ai sei/nove mesi precedenti aggiornate su base mensile/trimestrale e clausole di rinegoziazione con cadenza pluriennale”. “Sulla base delle informazioni disponibili – ha proseguito il presidente di ARERA – è verosimile ipotizzare che una parte rilevante di questi contratti siano stati oggetto di rinegoziazione/rinnovo negli ultimi anni, con la sostituzione dell’indicizzazione al prezzo del petrolio con quella dei prezzi spot europei. Tuttavia, una parte dei medesimi contratti potrebbe ancora prevedere meccanismi di indicizzazione diversi. Al riguardo, l’Autorità valuta molto positivamente l’iniziativa promossa in tal senso dal Governo con il decreto-legge adottato nella riunione del Consiglio dei Ministri del 18 marzo 2022, ‘Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina’, che impone ai titolari dei contratti di approvvigionamento di volumi di gas per il mercato italiano di trasmettere a questa Autorità tali contratti, al fine di meglio consentire lo svolgimento dell’attività di monitoraggio”. “Le quotazioni forward dei prodotti energetici prefigurano un rientro graduale della crisi fra la fine del 2022 e il 2024 ma, presumibilmente, i prezzi del gas naturale sono destinati a mantenersi più alti della media storica degli ultimi anni. Le attuali quotazioni dei prodotti forward del gas naturale, con le dovute cautele derivanti dalla forte volatilità dei prezzi, si aggireranno intorno a circa 100 euro/MWh fino al termine dell’anno in corso, a circa 65 euro/MWh per il 2023 e a circa 45 euro/MWh per il 2024”, ha affermato Besseghini. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi ampliano rally. Barile di Brent sopra 114 dollari

    (Teleborsa) – Si amplia nel pomeriggio il rally dei prezzi del petrolio, con la tensione legata alla guerra in Ucraina e le sanzioni alla Russia a cui si aggiunge un attacco di guerriglieri dello Yemen a impianti dell’Arabia Saudita. Il principale produttore mondiale di greggio ha avvertito che non sarà responsabile di problemi di approvvigionamento conseguenti agli attacchi.Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord, guadagna il 5,2% a 113,63 dollari dopo aver superato la soglia dei 114 dollari. Il WTI americano, West Texas Intermediate, sale del 4,87% a 109,8 dollari, dopo essersi spinto oltre 110 dollari. Sulle quotazioni di greggio pesa anche l’avvertimento lanciato venerdì scorso dall’AIE, Agenzia internazionale dell’Energia, che ha invocato un cambio di rotta per la domanda.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Arriva il pacchetto “Energia”: accise giù di 25 centesimi e rateizzazioni bollette

    (Teleborsa) – Un taglio delle accise su carburanti e Gpl che arriva a 25 centesimi per un mese, ben oltre i 15 centesimi di cui si parlava in questi giorni, una estensione del bonus sociale ad un numero più ampio di famiglie e la possibilità di rateizzare i consumi di luce e gas fino a 24 mesi. Ma anche misure a favore delle imprese energivore. E’ questa la proposta messa sul piatto dal Governo, che va oltre le iniziali coperture.”Abbiamo preso provvedimenti importanti per dare risposte al paese per la guerra in Ucraina: aiutiamo cittadini e imprese a sostenere rincari energie con attenzione ai bisognosi e imprese esposte”, ha annunciato il Premier Mario Draghi in conferenza stampa, preannunciando “tassiamo una parte degli straordinari profitti che i produttori stanno facendo” e “distribuiamo questo denaro alle imprese e famiglie che si trovano in grande difficoltà” ha spiegato Draghi.Pacchetto vale 4,4 miliardiIl pacchetto di misure adottato ieri dal Consiglio dei Ministri vale 4,4 miliardi di euro che – come spiegato dal Premier – si aggiungono ai 16 miliardi già spesi negli ultimi 6 mesi.Via libera ad un taglio delle accise sui carburanti di 25 centesimi al litro per un mese, , con risorse ottenute attraverso la tassazione del 10% extraprofitti delle società energetiche.Sempre per le famiglie è prevista la rateizzazione delle bollette di maggio e giugno sino a 24 mesi ed una estensione della platea del bonus sociale (1,2 milioni di famiglie in più fino a 5,2 milioni) ottenuta attraverso un aumento del tetto Isee da 8mila a 12mila euro. E per il 2022 saranno esentasse fino a 200 euro di buoni benzina ceduti a titolo gratuito da aziende private ai lavoratori dipendenti.C’è anche un credito d’imposta per le aziende energivore e, per sostenere i piani di rateizzazioni dei fornitori e le loro esigenze di liquidtà, è prevista la possibilità per Sace di concedere garanzie fino al 10% a banche ed istituzioni finanziarie per prestiti erogati. Le sanzioni Arriva anche il Garante per la sorveglianza dei prezzi, una unità di missione presso il Mise che può si occuperà di volgere attività istruttorie, di analisi, valutazione e di elaborazione dei dati, in modo da assicurare la trasparenza sulla formazione dei prezzi. In caso di mancato riscontro dei distributori entro 10 giorni, sarà possibile imporre sanzioni da 500 a 5mila euro. LEGGI TUTTO

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    Acea Innovation-Comune di Scarlino, accordo per sviluppo mobilità elettrica

    (Teleborsa) – Acea Innovation e il Comune di Scarlino (Grosseto) hanno firmato una convenzione finalizzata allo sviluppo della mobilità elettrica sul territorio comunale, grazie all’installazione di sei infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici, per un totale di 12 punti di ricarica. Con la firma di questo accordo, Acea Innovation si è impegnata ad investire sul territorio affiancando l’amministrazione comunale nella promozione di una mobilità e di un turismo sostenibili, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.L’Azienda si occuperà non solo dell’installazione, ma anche della gestione delle infrastrutture di ricarica, che saranno accessibili in regime di interoperabilità dalle diverse app e card dei principali EMSP (E-Mobility Service Provider) nazionali. I punti di ricarica, alimentati da energia 100% green, saranno dotati di tecnologie innovative che garantiscono un alto livello di affidabilità derivante dall’utilizzo della piattaforma ICT BOMTS, di proprietà di Acea Innovation. La convenzione prevede la concessione gratuita del suolo pubblico ad AceaInnovation, che si occuperà di realizzare le infrastrutture in aree strategiche del Comune: nel centro urbano capoluogo (Rocca Pisana), a Scarlino Scalo (via Puccini e via Lelli) e al Puntone, nel parcheggio del porto turistico e in via degli Ulivi. L’Azienda, CPO (Charge Point Operator) del Gruppo ACEA, ha già avviato l’iter procedurale per l’avvio dei cantieri, con l’obiettivo di installare le infrastrutture e renderle disponibili per cittadini e turisti entro l’estate.”Questo nuovo progetto di mobilità elettrica, su un territorio caro ad Acea quale quello toscano, – commenta Valerio Marra, Amministratore Unico di Acea Innovation – ci motiva nella convinzione che la sensibilità delle amministrazioni locali rispetto alle tematiche legate agli obiettivi di sostenibilità possono consentire la concreta attuazione dei principi di Economia Circolare, Mobilità Sostenibile, Efficienza Energetica e Waste Transition su cui Acea Innovation è molto impegnata. Siamo certi che l’ottima intesa instaurata nei mesi passati con l’amministrazione di Scarlino possa vedere in questo progetto un primo passo verso una più ampia pianificazione congiunta per una sempre maggiore crescita sostenibile che potrà indirizzarsi in diversi settori di sviluppo, coinvolgendo tutti gli stakeholders del territorio”. “Dopo l’installazione della Casina dell’acqua – spiega Luciano Giulianelli, vicesindaco del Comune di Scarlino – adesso arrivano anche le colonnine per la ricarica di veicoli elettrici. Stiamo lavorando per raggiungere tutti gli obiettivi di politica ambientale che abbiamo inserito nella certificazione Emas: tra questi, appunto, c’è lo sviluppo della mobilità sostenibile e per facilitarla dobbiamo necessariamente dotarci degli strumenti e dei servizi che la rendono possibile. In quest’ottica si inserisce il turismo sostenibile: la spinta in favore della mobilità elettrica costituisce un vantaggio ed una motivazione ulteriore a visitare il nostro territorio. Non solo: chi ha un’auto elettrica potrà tramite app EMSP individuare le stazioni di ricarica e prenotare quella più vicina e anche questa rappresenta un’occasione di promozione. Chi si fermerà a Scarlino per fare rifornimento di energia 100% green, avrà un’occasione per conoscere il Comune e tutto ciò che offre e magari sceglierlo come meta delle sue prossime vacanze. Inoltre, il settore dei trasporti è strategico per raggiungere il traguardo di una economia a basso impatto emissivo di anidride carbonica e la mobilità elettrica è un mezzo in grado di apportare vantaggi in termini di miglioramento della qualità dell’aria e di riduzione dell’inquinamento acustico nel contesto cittadino”. LEGGI TUTTO

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    Eni, Descalzi: da governo nessuna pressione su cedola e buyback

    (Teleborsa) – “Non c’è nessuna pressione da parte del governo” sulla politica di dividendo e buyback di Eni, “chi si occupa di politica dei dividendi è il CdA e anche il processo strategico è una nostra decisione, non ci sono interferenze di nessun tipo da parte del governo italiano”. Lo ha detto l’Ad di Eni Claudio Descalzi rispondendo ad un analista durante la presentazione agli analisti del Piano strategico 2022-25.Nella nota del piano Eni ha sottolineato che “la forte generazione di cassa operativa, pari a 14 miliardi di euro, supporta un miglioramento della politica di remunerazione nel 2022, con un dividendo complessivo annuale aumentato a 0,88 euro per azione, un programma di buyback da 1,1 miliardi di euro e ulteriori importi per scenari superiori a 90 dollari al barile”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Federbeton: rincari mettono a rischio settore cemento

    (Teleborsa) – Elettricità, combustibili, quote di emissione: continua senza freni il rally dei costi energetici da cui dipende la competitività dell’industria italiana del cemento, che impiega in Italia circa 32mila addetti e che rappresenta l’architrave del mondo delle costruzioni, centrale per il rilancio e la ripartenza del Paese. Secondo i dati elaborati da Federbeton Confindustria, il costo complessivo di produzione è cresciuto di oltre il 50% a causa dell’incremento dei costi energetici e ambientali (+700% rispetto alla media del 2020).L’Italia e l’Europa stanno infatti attraversando una crisi energetica che non ha precedenti nella storia recente. Il prezzo del gas metano è aumentato di otto volte rispetto a gennaio 2020 mentre il costo dell’energia elettrica ha registrato il suo massimo storico. A completare il mix energetico che caratterizza la produzione c’è l’andamento del prezzo del petcoke, il combustibile utilizzato nel settore, piu’ che triplicato rispetto a inizio 2020. Preoccupante, inoltre, la crescita del valore dei diritti di emissione di CO2. Il settore è, peraltro, gia’ impegnato nella sfida per la decarbonizzazione per la quale dovrà mettere in campo investimenti per 4,2 miliardi di euro, oltre a extra-costi operativi pari a circa 1,4 miliardi annui. Questa situazione, aggravata dai recenti risvolti in politica internazionale, mette a rischio la tenuta dell’industria italiana del cemento. Il settore potrebbe perdere di competitività nei confronti dei Paesi extra-EU che hanno standard ambientali, e di conseguenza costi, più bassi. Ciò significherebbe legare alle importazioni l’approvvigionamento dei materiali fondamentali per la costruzione di case, ospedali, infrastrutture. E’ necessario attivare tutte le soluzioni a disposizione per scongiurare questo rischio.”Abbiamo in Italia una risorsa energetica a km zero, economica, già pronta a essere utilizzata per esempio nei forni delle cementerie al posto di prodotti petroliferi: si tratta solo di superare pregiudizi, lentezze burocratiche e di decidere una semplificazione normativa – commenta Roberto Callieri, presidente di Federbeton -. Sto parlando dei combustibili solidi secondari (Css), ricavati da quella parte non riciclabile dei rifiuti che oggi come oggi mandiamo in discarica, all’incenerimento o ancora peggio mandiamo all’estero, pagando altri per farsi carico del problema. Utilizzare i Css comporterebbe un grande vantaggio per la bolletta energetica del Paese, consentendo all’industria del cemento di recuperare competitività in un momento in cui, tra i costi dell’energia e gli investimenti per la decarbonizzazione, tutto il settore rischia di chiudere i battenti, finendo per impoverire tutto il settore industriale italiano con ovvie ed immaginabili ricadute sul piano occupazionale”. LEGGI TUTTO

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    Snam, Alverà: allo studio nuovo gasdotto offshore Italia-Spagna

    (Teleborsa) – La Spagna ha una “ampia capacità di rigassificazione” e Snam sta studiando insieme alla partecipata francese Terega “come renderla disponibile in Europa attraverso il progetto Midcat (gasdotto dei Pirenei) che proponiamo da anni”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato di Snam, Marco Alverà sottolineando che “in assenza di progressi tangibili su questo progetto, stiamo anche facendo uno studio di pre-fattibilità per un nuovo gasdotto offshore tra Spagna e Italia”. “Nel breve termine – ha aggiunto Alverà – stiamo organizzando una pipeline virtuale con un sistema di navi per il trasporto di Lng dalla Spagna all’impianto di Panigaglia”. LEGGI TUTTO