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    Energia, Birol (IEA): Europa si prepari a completa interruzione gas russo in inverno

    (Teleborsa) – L’Europa deve prepararsi immediatamente per la completa interruzione delle esportazioni di gas russo questo inverno, mentre i governi devono adottare misure per ridurre la domanda e mantenere aperte le vecchie centrali nucleari. È l’allarme lanciato dal direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), Fatih Birol, in un’intervista rilasciata al Financial Times.Birol ha sottolineato che la decisione della Russia di ridurre le forniture di gas ai paesi europei la scorsa settimana potrebbe essere un’anticipazione di ulteriori tagli mentre Mosca cerca di guadagnare “leva” durante la sua guerra con l’Ucraina. “L’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo fosse completamente interrotto”, ha avvertito Birol, “più ci avviciniamo all’inverno, più comprendiamo le intenzioni della Russia”, ha aggiunto. “Credo che i tagli siano orientati ad evitare che l’Europa riempia i depositi e ad aumentare la leva della Russia nei mesi invernali”, ha affermato il direttore dell’AIE.Per Birol le misure di emergenza adottate dai paesi europei questa settimana per ridurre la domanda di gas, come l’accensione di vecchie centrali elettriche a carbone, sono giustificate dall’entità della crisi, nonostante le preoccupazioni per l’aumento delle emissioni di anidride carbonica. In quest’ottica l’aumento della produzione a carbone è “temporaneo” e aiuterebbe a preservare le forniture di gas per il riscaldamento in inverno, ha sottolineato. Qualsiasi ulteriore emissione di CO2 derivante dalla combustione di carbone altamente inquinante sarebbe compensata da un’accelerazione dei piani dell’Europa di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati e di costruire capacità di generazione rinnovabile, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Renergetica sigla contratti di opzione per vendita 6 impianti fotovoltaici

    (Teleborsa) – Renergetica, società attiva nello sviluppo di progetti a fonti rinnovabili e quotata su Euronext Growth Milan, ha formalizzato con Edison Renewables, operatore leader in Italia nella produzione di energie rinnovabili, i primi contratti di opzione propedeutici alla vendita di sei progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a circa 100 MWp localizzati tra nord, centro e sud Italia.La firma dei contratti si inserisce nell’ambito del più ampio accordo, di durata pluriennale e ampliativo rispetto a quello già sottoscritto nell’aprile 2020 con Edison per lo sviluppo di progetti fotovoltaici in Italia (come comunicato in data 22 marzo 2022). Renergetica ha ceduto i diritti di esclusiva sui sei progetti a fronte del versamento degli anticipi da parte di Edison, come previsto nei contratti.”La stipula di questi sei contratti di opzione rappresenta un segnale chiaro che consolida la partnership e costituisce motivo di grande soddisfazione per i nostri azionisti – ha commentato l’AD Stefano Giusto – L’alleanza che ci vede accanto a Edison Renewables, come partner qualificati nello sviluppo di grandi impianti da fonti rinnovabili, dura ormai da anni e anche attraverso di essa abbiamo l’opportunità di pianificare il futuro ponendoci obiettivi di sviluppo sempre più importanti e ambiziosi”.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Gas, MITE: non necessario livello di allerta. Via ad acquisti carbone

    (Teleborsa) – Il Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio (CTEM) del sistema gas naturale “non ha ritenuto necessario il passaggio al livello di allerta, stante l’attuale livello della domanda e la possibilità di adottare comunque le misure preventive necessarie”. Lo ha comunicato il Ministero della Transizione ecologica (MITE), spiegando che il CTEM “ha fatto il punto sui flussi di gas e sul grado di riempimento degli stoccaggi (oggi al 55%, in linea con il livello europeo), anche in relazione alla riduzione del gas russo dei giorni scorsi”. Il Comitato, su proposta del MiTE, “ha convenuto sulla necessità di adottare una misura per raggiungere il target di riempimento degli stoccaggi previsto per il mese di giugno, indicando a Snam, in qualità di maggior operatore di rete, di approvvigionare le quantità mancanti”. Inoltre, l’organo “ha condiviso la proposta di una misura per programmare, con il coordinamento di Terna, acquisti di carbone in via prudenziale, in misura sufficiente all’eventuale piano di massimizzazione delle centrali a carbone, in vista dell’embargo su quello di provenienza russa stabilito dall’Unione Europea a partire dal mese di agosto”.I prezzi continuano a salireNella giornata odierna, il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha chiuso in rialzo del 4,45% a 126 euro/MWh, spingendosi fin sopra quota 128 euro/MWh nel corso della mattinata. Si tratta di livelli che non venivano toccati da inizio marzo, ovvero dai giorni iniziali del conflitto in Ucraina. A spingere al rialzo il prezzo del gas dalla scorsa settimana è stata la riduzione delle forniture a diversi paesi europei da parte di Gazprom.L’aumento della produzione nazionaleOltre a misure di breve termine per riempire gli stoccaggi, il governo si è detto impegnato anche ad aumentare la produzione di gas all’interno dell’Italia. “Su direttiva del Ministero della Transizione ecologica, che verrà emanata nelle prossime settimane, il gruppo GSE avvierà le procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale, invitando a partecipare a dette procedure i titolari di concessioni di coltivazione di gas”, ha riferito oggi il MITE in Commissione Industria del Senato. Un contributo “celere” all’aumento della produzione arriverà agendo sulle concessioni ora sospese, “non dovendo attendere i tempi autorizzativi e realizzativi necessari per eventuali nuove trivellazioni”.Le preoccupazioni in GermaniaNonostante l’Italia non abbia ritenuto necessario il passaggio al livello di allerta sul gas, la situazione in Europa rimane tesa. “Parliamo di una situazione politica ed economica che potrebbe diventare peggiore di quella della pandemia”, ha detto oggi a Berlino il ministro tedesco di Economia e Clima, Robert Habeck. Con la crisi del gas si è di fronte a “uno scenario che può durare per mesi” e allora non si tratta più di valori che scendono per gli azionisti, ma direttamente di “aziende che rischiano di non esistere più”, ha affermato in occassione della Giornata dell’industria della BDI – Federazione dell’industria tedesca.Le parole di Von der Leyen”In questo momento stiamo lavorando su diverse opzioni per quanto riguarda i prezzi elevati” dell’energia, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista al Tg2. “L’Italia si distingue per aver già utilizzato le nostre raccomandazioni – ha spiegato – Cioè, tassare i profitti eccezionali delle aziende energetiche e sostenere con questo le famiglie vulnerabili e le piccole imprese. Questo è molto buono. Pertanto, stiamo esaminando diverse opzioni e dobbiamo discuterne con il Consiglio europeo”. LEGGI TUTTO

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    Terna: consumi elettrici in crescita a maggio

    (Teleborsa) – L’andamento dei consumi elettrici italiani mostra ancora segnali positivi. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nel mese di maggio il nostro Paese ha consumato 25,7 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in aumento in termini sia tendenziali (+5,5% rispetto a maggio 2021) sia congiunturali (+0,4% rispetto ad aprile 2022).Nei primi cinque mesi del 2022, la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita del 2,8% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+2,4% il valore rettificato).Nel dettaglio, maggio ha avuto un giorno lavorativo in più (22 vs 21) e una temperatura media mensile superiore di quasi 3°C rispetto a maggio del 2021. Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, risulta pertanto in crescita del 2,9%. A livello territoriale, la variazione tendenziale di maggio 2022 è risultata ovunque positiva: +5,8% al Nord, +5,1% al Centro e +4,9% al Sud e nelle isole. In termini congiunturali, il valore della richiesta elettrica di maggio, destagionalizzato e corretto dagli effetti di calendario e temperatura, è aumentato dello 0,4% rispetto al mese precedente (aprile 2022).Nel mese di maggio 2022 la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’82,3% con la produzione nazionale e per la quota restante (17,7%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta è risultata pari a 21,4 miliardi di kWh (+0,7%). Le rinnovabili hanno coperto il 37% della domanda elettrica nazionale. In crescita le produzioni da fonte termoelettrica (+20%) e fotovoltaica (+4%); in flessione le altre: geotermica -0,9%, idrica -28,7% ed eolica -43,1%, queste ultime due per gli effetti rispettivamente delle scarse precipitazioni e della ridotta ventosità che hanno caratterizzato il periodo. Per quanto riguarda il saldo import-export, la variazione è pari a +32,1%. Si evidenzia, per il secondo mese consecutivo, una crescita dell’import (+29,7%) e una diminuzione dell’export (-6,2%).L’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette ‘energivore’, registra una flessione del 2,8% rispetto a maggio del 2021 (+2% a parità di calendario). Con dati destagionalizzati e corretti dall’effetto di calendario, l’indice mostra una flessione dell’1,4% rispetto al mese precedente (aprile 2022). Positive le rilevazioni dei comparti degli alimentari e della cartaria; in contrazione i settori dei metalli non ferrosi, dei mezzi di trasporto, dei materiali da costruzione e delle siderurgiche; sostanzialmente stabili i settori della meccanica e della chimica. LEGGI TUTTO

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    Iren, neo-presidente Dal Fabbro: ruolo sempre più strategico per sviluppo territori

    (Teleborsa) – “Entrare a far parte del gruppo Iren è per me motivo di onore. Iren riveste e rivestirà un ruolo sempre più strategico per lo sviluppo economico dei suoi territori, per la tutela dell’ambiente e per la valorizzazione e l’uso sostenibile di risorse preziose come acqua ed energia”. Lo ha affermato Luca Dal Fabbro, nominato presidente di Iren dall’assemblea dei soci che ha oggi eletto il nuovo consiglio di amministrazione della multiservizi quotata su Euronext Milan.”Partendo dal legame che Iren ha con i propri territori di riferimento e dal valore unico che questa relazione genera, metterò a servizio dell’azienda le mie esperienze pregresse per contribuire a rendere il gruppo leader nella economia circolare e nella transizione energetica”, ha spiegato Dal Fabbro.Nato a Milano l’8 febbraio 1966, ha una lunga esperienza manageriale internazionale nel settore industriale, finanziario e dell’energia e della sostenibilità. È stato presidente di Snam, presidente esecutivo di Renovit, amministratore delegato di Enel Energia e E.On Italia, consigliere di amministrazione di Terna.”Il mio primo impegno sarà quello di conoscere e approfondire l’ampio patrimonio di professionalità, competenze e storie delle persone che ne fanno parte: un capitale umano inestimabile e ricco di diversità – ha spiegato il manager – I fattori abilitanti per realizzare la visione tracciata per i prossimi anni saranno il lavoro di squadra, non solo tra le persone che lavorano per noi e con noi ma anche con i territori di riferimento, lo sviluppo delle competenze e delle sinergie, l’innovazione e la collaborazione con le Istituzioni per iniziative sistemiche come il PNRR. L’obiettivo finale è creare sempre più valore per tutti i nostri stakeholder e azionisti”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio, prezzi in risalita. Brent passa di mano a 115 dollari

    (Teleborsa) – Continua la risalita dei prezzi del petrolio dopo la volatilità registrata nelle sedute precedenti mentre persiste l’elevata incertezza sulle prospettive e di offerta e di domanda globali. Sui mercati delle materie prime, il barile di Brent, il greggio di riferimento del Mare del Nord, guadagna lo 0,6% a 114,84 dollari, dopo aver testato quota 115 dollari. Il West Texas Intermediate (WTI) sale dello 0,8%, negli scambi dell’after hours, a 111,4 dollari.Di ieri la notizia che la Russia è diventata il principale fornitore di petrolio della Cina, sorpassando anche l’Arabia Saudita, a seguito delle sanzioni di USA ed Europa per l’invasione dell’Ucraina. Forniture che offrono anche un cospicuo sconto di prezzo e che hanno totalizzato 8,42 milioni di tonnellate, secondo i dati diffusi dall’Amministrazione generale delle Dogane cinese, con un aumento del 55%. Un volume che ha scalzato l’Arabia Saudita dal primo posto con esportazioni per 7,82 milioni di tonnellate, in aumento del 9%. (Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Italgas, Gallo: fino al 2023 non ci saranno nuove emissioni bond

    (Teleborsa) – “Lo scorso anno siamo stati previdenti con l’emissione di bond che ci hanno permesso di dotarci della liquidità necessaria a sostenere i nostri investimenti e che fino al 2023 non dovrebbero rendere necessario il ricorso a nuove emissioni. Lo ha detto l’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo, intervenuto al “Ceo Talks” su Class Cnbc. “Ricominceremo nel 2024 e rivedremo un po’ la nostra politica optando per tassi variabili che magari ci permetteranno di non produrre effetti sul costo del debito, forti anche della scelta di aver puntato sinora su tassi fissi e su scadenze ampie”, ha dichiarato il top manager. Pensiamo anche di fare ulteriore ricorso a emissioni legate a obiettivi di sostenibilità, “centrale nel nostro Piano Strategico per quel che attiene sia i target di riduzione della carbon footprint sia di aumento dell’efficienza energetica”, ha concluso Gallo. LEGGI TUTTO

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    ENI: avviata introduzione di idrocarburi nella Coral Sul FLNG

    (Teleborsa) – Eni, in qualità di Operatore Delegato Upstream di Area 4 per conto dei partner ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS e ENH, annuncia che è stata avviata, in piena sicurezza, l’introduzione di idrocarburi nella Coral Sul, l’impianto di gas naturale liquefatto galleggiante (Floating Liquefied Natural Gas, FLNG) dal giacimento di Coral South, al largo del Mozambico.Con l’immissione di gas nell’impianto, la Coral Sul FLNG si prepara a produrre il primo carico di GNL nella seconda metà del 2022, aggiungendo così il Mozambico ai Paesi produttori di GNL.L’introduzione di idrocarburi avviene dopo il puntuale completamento delle attività di commissioning offshore. La FLNG è arrivata nel sito operativo al largo del Mozambico all’inizio di gennaio 2022; l’ormeggio e il collegamento a sei pozzi di produzione sottomarini sono stati finalizzati rispettivamente a marzo e maggio 2022.Il progetto Coral South ha raggiunto la decisione finale di investimento nel 2017; le attività di fabbricazione e costruzione dell’impianto FLNG sono iniziate a settembre 2018 (con il taglio della prima lastra d’acciaio per lo scafo) e sono state completate come da programma in 38 mesi, nonostante la pandemia di Covid-19. La Coral Sul FLNG è partita dalla Corea del Sud verso il Mozambico nel novembre 2021; mentre la costruzione era in corso in Corea, diverse significative attività sono state intraprese in Mozambico con il supporto delle autorità locali, tra cui la campagna di perforazione e completamento in acque ultra-profonde (2.000m) che ha coinvolto le più alte competenze e attrezzature tecnologiche e operative.La Coral-Sul FLNG è stata implementata con un approccio improntato all’ottimizzazione energetica, basato su una analisi sistematica dell’efficienza. Tra le caratteristiche si segnalano, tra l’altro, zero flaring durante le normali operazioni, l’uso di turbine a gas aeroderivate termicamente efficienti per la compressione di refrigeranti e la generazione di elettricità, l’uso della tecnologia Dry Low NOx per ridurre le emissioni di ossidi di azoto e sistemi di recupero del calore residuo per il processo.LA CORAL SUL FLNG – La Coral Sul FLNG è lunga 432 metri, larga 66 metri, pesa circa 220.000 tonnellate e può ospitare fino a 350 persone nel suo modulo abitativo di otto piani. L’impianto è situato a una profondità d’acqua di circa 2.000 metri e viene tenuto in posizione tramite 20 linee di ormeggio per un peso complessivo di 9.000 tonnellate.La Coral Sul FLNG ha una capacità di liquefazione di gas di 3,4 milioni di tonnellate all’anno (MTPA) e metterà in produzione 450 miliardi di metri cubi di gas dal gigantesco giacimento di Coral, situato nel bacino del Rovuma. Coral-Sul FLNG è il primo impianto galleggiante di GNL mai installato nelle acque profonde del continente africano. LEGGI TUTTO