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    OPEC, domanda greggio in crescita nel 2023. Rimangono limiti a offerta

    (Teleborsa) – La domanda globale di petrolio aumenterà di 2,7 mb/g (milioni di barili al giorno) il prossimo anno, sostenuta dalla crescita delle economie emergenti, mentre le forniture al di fuori dell’OPEC aumenteranno di 1,7 milioni al giorno. Benzina e gasolio guideranno la crescita dei consumi. È quanto sostiene l’Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) nel suo Monthly Oil Market Report, il documento mensile che analizza i trend di mercato, suggerendo quindi che la crisi dell’offerta continuerà, con effetti negativi sulle tasche dei consumatori.Le stime per il 2022La previsione sulla crescita della domanda mondiale di petrolio nel 2022 rimane invariata rispetto alla valutazione del mese precedente a 3,4 mb/g. L’OPEC stima che la domanda di petrolio nell’OCSE aumenterà di 1,8 mb/g, mentre nei paesi non OCSE crescerà di 1,6 mb/g. La domanda totale di petrolio dovrebbe raggiungere una media di 100,3 mb/g. Il primo trimestre di quest’anno è stato rivisto al rialzo, in un contesto di domanda di petrolio migliore del previsto nei principali paesi consumatori dell’OCSE. Tuttavia, con la ripresa del Covid-19 in Cina e le continue incertezze geopolitiche, la domanda di petrolio nel 2° trimestre è rivista al ribasso.Le previsioni per il 2023Per il 2023, la crescita della domanda mondiale di petrolio dovrebbe raggiungere i 2,7 mb/g raggiungendo una media di 103,0 mb/g, con l’OCSE in crescita di 0,6 mb/g e le previsioni di crescita non OCSE di 2,1 mb/g. La domanda di petrolio nel 2023 dovrebbe essere supportata da una performance economica ancora solida nei principali paesi consumatori, nonché da un miglioramento degli sviluppi geopolitici e dal contenimento del Covid-19 in Cina, si legge nel rapporto.Il disallineamento tra domanda e offertaPer bilanciare domanda e offerta, l’OPEC dovrebbe fornire una media di 30,1 milioni di barili al giorno nel 2023, ovvero 1,38 milioni in più rispetto a quello che il cartello ha pompato a giugno. Aumentare la produzione non è facile se si considera che alcune nazioni come l’Angola e la Nigeria hanno visto la loro capacità erosa da investimenti insufficienti, mentre la Libia è interessata da disordini politici. LEGGI TUTTO

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    Gas, Mite stoccaggi regolari, taglio forniture “marginale”

    (Teleborsa) – “Gli stoccaggi di gas procedono regolarmente secondo il piano stabilito dal governo in collaborazione con gli operatori e hanno raggiunto il 64% della capacità programmata”. Lo precisa in una nota il ministero della Transizione ecologica. “La riduzione di circa il 30% sulle forniture di gas annunciate oggi da Gazprom per l’Italia equivale in valore assoluto a circa 10 milioni di metri cubi al giorno, e rappresenta una parte marginale della fornitura giornaliera totale che viene ampiamente compensata dalle altre forniture che il governo si è assicurato con il piano di diversificazione portato avanti negli ultimi mesi”.Nella sua nota il Mite precisa che “il piano di diversificazione delle forniture di gas e di raggiungimento dell’indipendenza energetica dalle forniture russe prosegue secondo quanto già annunciato, grazie agli accordi stipulati dal Governo e dagli operatori con altri paesi nei mesi scorsi, che prevedono di sostituire i circa 30 miliardi di metri cubi annualmente importati dalla Russia con circa 25 miliardi importati da altri Paesi”. Secondo il dicastero guidato da Roberto Cingolani “la riduzione di 5 miliardi di metri cubi all’anno è resa possibile dalla forte crescita delle installazioni di sorgenti rinnovabili e dalle misure di efficientamento e risparmio energetico già previste dalla strategia di riduzione del 55% della Co2 nel 2030 rispetto al 2019”. La sostituzione dei circa 30 miliardi di metri cubi importati annualmente dalla Russia, viene ricordato, “avverrà in maniera progressiva già a partire da quest’anno con un iniziale apporto di circa 6 miliardi di metri cubi da altri Paesi, che aumenteranno a circa 18 miliardi nel 2023 per stabilizzarsi a circa 25 miliardi di metri cubi nel 2024. Circa la meta’ delle nuove forniture sarà immessa nei gasdotti, mentre l’altra meta sarà fornita in forma di gas liquido, che andrà subito rigassificato”. Per questo il piano del Governo “prevede di massimizzare l’utilizzo dei rigassificatori esistenti e di installarne due galleggianti entro il primo trimestre del 2023 e il primo trimestre del 2024 seguendo la crescita progressiva delle nuove forniture. La puntualità di queste installazioni sarà fondamentale per garantire la sicurezza energetica nazionale. Ferma restando la situazione di incertezza internazionale, il governo è impegnato in un costante monitoraggio dei flussi e delle forniture”.Il Mite precisa anche che il Governo italiano sul gas “mantiene lo stato di pre-allerta necessario al monitoraggio costante dei flussi, senza alcun bisogno di misure emergenziali e di un passaggio allo stato di allerta”. “Non è prevista l’attuazione di piani di emergenza energetica con misure di risparmio straordinarie, come erroneamente riportato da diversi quotidiani oggi”, sottolinea il ministero guidato da Cingolani. LEGGI TUTTO

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    Nord Stream 1, da Russia tagli in 12 Paesi. Ue: “Preparati ad ogni scenario”

    (Teleborsa) – Al via oggi i lavori di manutenzione del Nord Stream 1 che dovrebbero durare 10 giorni, quando il gasdotto dovrebbe riprendere a funzionare regolarmente. Il condizionale però è d’obbligo perché in tanti in Europa ritengono più che probabile l’opzione che Mosca approfitti dell’occasione come pretesto per chiudere il rubinetto delle forniture. Nella giornata di oggi ridotte di un terzo le forniture di gas all’Italia rispetto alla media degli ultimi giorni. “Gazprom ha comunicato che per la giornata di oggi fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno. Eni fornirà ulteriori informazioni in caso di nuove e significative variazioni dei flussi”, ha scritto la compagnia italiana. Anche la società austriaca OMV ha annunciato che Gazprom sta riducendo ulteriormente la fornitura di gas al Paese.L’Ue, intanto, si prepara ad ogni scenario. La situazione è chiaramente seria e dobbiamo essere preparati. A metà luglio, come è noto, verrà varato un piano di prevenzione in vista dell’inverno”. E’ quanto ha spiegato Tim McPhie, portavoce della Commissione Ue, in merito agli ulteriori tagli del gas messi in atto da Mosca. “E’ necessario arrivare il prima possibile ad una autonomia energetica dalla Russia”, ha aggiunto il portavoce europeo sottolineando come occorra comunicare alla popolazione “l’importanza del risparmio energetico” e ricordando che la Commissione, tra gli strumenti, ha già varato il RePowerEu.Cresce dunque il timore di un taglio completo dei rifornimenti del gas russo e in particolare in Germania si immagina che il prossimo inverno sarà “freddo, buio e caro”, come ha titolato l’edizione weekend del giornale economico Handelsblatt, immortalando una porta di Brandeburgo resa bluastra dal ghiaccio.Il tetto al prezzo del gas “è uno dei possibili strumenti su cui stiamo discutendo ma al momento non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap’. Ci sono diversi Stati membri che stanno facendo proposte e stiamo affrontando il tema ma non c’è una proposta della Commissione sul ‘price cap'”: a dirlo è il commissario europeo agli Affari economici Paolo Gentiloni arrivando alla riunione dei ministri delle finanze dell’area euro a Bruxelles.C’e’ da essere “preoccupati” per l’eventualità di una interruzione del flusso di gas dalla Russia all’Ue perchè causerebbe “non solo conseguenze macroeconomiche sulla crescita”, ma “una situazione difficile”, che “dovremmo gestire”. La Commissione, come aveva annunciato la sua presidente Ursula von der Leyen la settimana scorsa, sta preparando “per il 20 luglio una comunicazione per affrontare esattamente queste questioni”, ha ricordato Gentiloni, aggiungendo che “non siamo ancora nello scenario avverso, ma naturalmente i rischi di arrivarci stanno aumentando”. Al suo arrivo all’Eurogruppo, anche il vicepresidente esecutivo della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha evocato la possibilità di una interruzione totale dell’approvvigionamento di gas dalla Russia. “Non è il nostro scenario di base”, ha detto, ma comunque “non è un rischio che possiamo escludere. Ci stiamo preparando a livello dell’Ue e degli Stati membri anche per questa eventualità”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Carburanti, Giorgetti apre a ulteriore riduzione accise: spetta al Mef valutarne la fattibilità

    (Teleborsa) – Il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, non ha escluso la possibilità di ulteriori interventi del governo per mitigare il prezzo dei carburanti. “In ragione della necessità di modulare i possibili interventi anche sulla base delle esigenze di tenuta dei conti pubblici – ha spiegato il ministro durante il question time al Senato –, il Mef potrà valutare la fattibilità di un’ulteriore riduzione dell’accisa sui carburanti, che rappresenta comunque solo una delle possibili misure a compensazione dell’impennata dei costi sulla quale il Mise ha da tempo attivato un particolare monitoraggio e controllo mediante l’azione del Garante per la sorveglianza dei prezzi”. “L’incremento dei prezzi di benzina e gasolio – ha spiegato – è imputabile principalmente all’aumento della quotazione internazionale del prodotto raffinato e, di conseguenza, al margine di raffinazione, mentre non risulta una significativa variazione del margine di distribuzione dei carburanti, elementi che indicono a ricondurre l’innalzamento dei prezzi in misura assolutamente prevalente alla congiuntura dei mercati internazionali e alle misure restrittive inerenti l’importazione di petrolio dalla Russia”. Giorgetti ha sottolineato che dopo un mese di giugno in cui il prezzo alla pompa di benzina e gasolio era aumentato di quasi 20 centesimi al litro rispetto al mese precedente, nell’ultima settimana si è osservato un calo, “ancorché lieve”, dei prezzi alla pompa, “causato proprio da un rientro dei margini di raffinazione”. “Dai dati tratti dal sistema dell’Osservatorio prezzi carburanti il prezzo medio alla pompa della benzina e del gasolio al 4 luglio – ha affermato il ministro – risulta rispettivamente di 2,040 euro/lt (-2,1 cent/lt rispetto alla settimana precedente) e di 2,002 euro/lt (-2,6 cent/lt rispetto alla settimana precedente)”. “La riconducibilità alle descritte causali dell’innalzamento dei prezzi giustifica ampiamente la richiesta di misure specifiche a livello europeo, tanto in riferimento alla tematica degli approvvigionamenti sui mercati internazionali e del relativo prezzo di acquisto, quanto in relazione a specifiche misure di sostegno finanziario ai singoli Stati – ha concluso Giorgetti – mentre il costante monitoraggio sull’andamento dei prezzi a livello nazionale da parte del Mise tramite il garante prezzi risulta funzionale ad evitare pratiche speculative, il cui contrasto e repressione continua ad essere obiettivo prioritario”. LEGGI TUTTO

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    UE, Aiuti di Stato all'Italia da 1,2 miliardi per fotovoltaico in settore agricolo

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, un regime italiano da 1,2 miliardi di euro, resi disponibili attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, a sostegno degli investimenti nei pannelli fotovoltaici nel settore agricolo. Il regime, che durerà fino al 30 giugno 2026, mira a sostenere gli investimenti delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali nell’uso delle energie rinnovabili. Si tratta di sovvenzioni dirette fino al 90% dei costi di investimento ammessi, soggetti a massimali in funzione della capacità dell’impianto fotovoltaico interessato. I beneficiari possono investire solo in capacità fotovoltaiche che non superino il loro fabbisogno energetico.”Questo regime da 1,2 miliardi di euro approvato oggi contribuirà al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Italia incoraggiando gli operatori del settore agricolo, come gli agricoltori e le imprese di trasformazione, a utilizzare le energie rinnovabili – ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Oltre a contribuire agli obiettivi del Green Deal europeo, questo provvedimento sosterrà anche lo sviluppo economico delle zone rurali italiane, mantenendo al minimo possibili distorsioni della concorrenza”. LEGGI TUTTO

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    Crisi energetica, da Francia a Germania il bail-out delle grandi società

    (Teleborsa) – Di fronte ad una situazione in campo energetico drasticamente cambiata e drammatica i governi dell’UE scendono in campo per attuare misure volte a salvare le compagnie energetiche in difficoltà. Lo Stato francese ha annunciato l’intenzione di rinazionalizzare il 100% del gruppo Edf. Lo ha fatto sapere la prima ministra, Elisabeth Borne: “Vi confermo l’intenzione dello Stato di detenere il 100% del capitale di Edf. Questo permetterà alla società di rafforzare la sua capacità di realizzare quanto prima progetti ambiziosi ed essenziali per il nostro futuro energetico” ha dichiarato Borne parlando all’Assemblea nazionale.Attualmente lo Stato detiene l’84% di Edf. Le dichiarazioni di Borne hanno fatto volare i titoli Edf che quotati alla Borsa di Parigi hanno registrato una improvvisa impennata, salendo di oltre il 5,5%, quando prima del discorso della prima ministra perdevano il 5%.Nei giorni scorsi, l’utility tedesca Uniper ha ritirato la sua guidance per l’anno finanziario 2022 a causa delle restrizioni alla fornitura di gas da parte di Gazprom ed ha fatto sapere di essere in discussione con il governo su possibili misure di sostegno.(Foto: Pixavril | Dreamstime.com) LEGGI TUTTO

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    Acea, Fitch conferma rating BBB+ e outlook stabile

    (Teleborsa) – Fitch Ratings ha confermato per Acea, multi-utility quotata su Euronext Milan, il Long-Term Issuer Default Rating (IDR) a “BBB+” con outlook “Stable” e lo Short-Term IDR a “F2”. È stato inoltre confermato il Long-Term Senior Unsecured Rating a “BBB+”. Il giudizio riflette il focus strategico di Acea nelle attività regolate, unitamente ad una gestione prudente delle coperture energetiche e al solido livello di liquidità disponibile.L’esposizione predominante di Acea alle attività delle reti distributive regolamentate (oltre l’80% dell’EBITDA consolidato nel 2022-2024) “presenta un rischio volume/prezzo minimo o nullo e una protezione soddisfacente dagli effetti inflazionistici”, si legge nell’analisi dell’agenzia di rating.Fitch prevede inoltre un impatto limitato dall’attuale contesto di prezzi delle materie prime eccezionalmente elevati e volatili. Ciò è dovuto al limitato contributo (circa 10%-15%) delle merchant activities al flusso di cassa operativo consolidato di Acea e ad una prudente politica di copertura interna.Viene ricordato che in autunno dovrebbe essere annunciato il nuovo piano industriale, che spiegherà le priorità strategiche decennali e gli obiettivi finanziari. “Attualmente valutiamo Acea sulla base di ipotesi di continuità per l’esposizione alla rete e gli obiettivi di leva finanziaria – si legge nel report – Quest’ultimo, in particolare, non include l’effetto di un potenziale grande termovalorizzatore che sarà appaltato dal Comune di Roma e dai relativi investimenti, che riteniamo negativi se interamente finanziati a debito”. LEGGI TUTTO

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    Energia, salgono ancora i prezzi: Pun a 362 euro/MWh

    (Teleborsa) – Il prezzo di acquisto dell’energia elettrica continua a salire. Il Gestore dei mercati energetici (Gme) ha infatti registrato nella settimana da lunedì 27 giugno a domenica 3 luglio scorso un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (Pun) pari a 362,05 euro/MWh rispetto a 327,54 euro/MWh della settimana precedente. I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gme si attestano a 4,7 milioni di MWh, con la liquidità al 74,3%. I prezzi medi di vendita sono variati tra 361,53 euro/MWh di Centro Sud, Sud, e Sardegna e 362,25 euro/MWh di Nord e Centro Nord.Sale ancora anche il prezzo del gas sulla piazza di Amsterdam a 174 euro, in crescita del 6,78 per cento. I mercati sono in forte agitazione dopo la riduzione delle forniture dalla Russia.Nel frattempo la Commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager ha annunciato che la Commissione europea sta lavorando ad una riforma del sistema dei prezzi dell’energia. “Stiamo analizzando se sia possibile un calcolo diverso (tra i prezzi del gas e delle altre energie) per moderare questo mercato finché durerà la crisi” della guerra in Ucraina, ha spiegato la commissaria ai microfoni della tv francese Bfm ricordando tuttavia come, il sistema di indicizzazione usato finora, prima della guerra “sia stato vantaggioso” per l’Europa.(Foto: Anton Dmitriev on Unsplash) LEGGI TUTTO