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    Opec conferma linea prudente. Prezzo petrolio accelera

    (Teleborsa) – Accelera al rialzo il prezzo del greggio dopo che l’Opec+ ha deciso di confermare la linea di aumento graduale della produzione intrapresa lo scorso anno. Il Cartello aumenterà il livello di estrazioni di 432.000 barili al giorno a partire da giugno. Il prossimo meeting si terrà il 2 giugno.L’Opec+ ha rilevato che “il persistere dei fondamentali del mercato petrolifero e il consenso sulle prospettive indicano un mercato equilibrato. Ha inoltre rilevato gli effetti persistenti di fattori geopolitici e problemi legati alla pandemia in corso”. L’Opec e i paesi produttori di petrolio non Opec hanno quindi deciso di riaffermare “la decisione della decima riunione ministeriale del 12 aprile 2020 e ulteriormente avallata nelle riunioni successive, inclusa la 19esima Riunione del 18 luglio 2021”. Sulla notizia accelerano i prezzi del petrolio: il greggio WTI sale dell’1,35% a 109,3 dollari al barile, mentre il Brent si porta a 111,9 dollari (+1,63%).(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Enel, De Paoli (CFO): impatto trascurabile da tasse su extra profitti

    (Teleborsa) – “Confermiamo la guidance 2022 e siamo fiduciosi per i risultati raggiunti nel primo trimestre, per i trend operativi di fondo nei diversi business e paesi, e sulla base della visibilità sull’evoluzione del settore. Sul piano finanziario, confermiamo intenzione di mantenere solidità finanziaria, grazie anche all’evoluzione chiara del cash flow e dell’assorbimento delle eccezionali misure governative dei governi”. Lo ha affermato Alberto De Paoli, CFO di Enel, nella call con gli analisti che ha seguito la pubblicazione dei risultati del primo trimestre del 2022, parlando di “un forte inizio d’anno, che supporta le future ambizioni strategiche” e di “un focus su integrazione e diversificazione come principali driver per la crescita”.”I governi hanno introdotto misure per attenuare l’impatto per i clienti dall’aumento delle materie prime sulla bolletta energetica” e quelle “introdotte in Italia e Spagna hanno riguardato gli extra profitti”, che “finora hanno avuto un impatto trascurabile sui nostri numeri” perché “abbiamo venduto energia ai nostri clienti in anticipo, a un prezzo ragionevole senza extra profitti”, ha spiegato.L’impatto del decreto in vigore in Italia (con un tassa al 10% sugli extraprofitti) è stato di 40 milioni di euro nei primi tre mesi dell’anno, ha spiegato. Ora che la tassa è stata portata al 25%, l’impatto dovrebbe crescere di ulteriori 60 milioni (presupponendo che la percentuale sia l’unico cambiamento del provvedimento), portando il totale per l’intero anno a quota 100 milioni di euro. Inoltre, ha affermato di non vedere alcun ulteriore impatto dalle misure in atto in Iberia, rimanendo ancora in attesa di valutare il possibile impatto del meccanismo del price cap del gas.Il CFO del colosso energetico si è poi soffermato sulla situazione in Romania, dove nel “business distribuzione le tariffe per il 2022 non stanno riflettendo il costo che stiamo supportando”, con un potenziale impatto che sarà recuperato nel corso dei prossimi anni. In sostanza, Enel si trova a fronteggiare il mancato adeguamento delle tariffe nel paese e sta tenendo interlocuzioni per affrontare la situazione. A una domanda sulla possibilità di uscire dal paese, De Paoli non ha risposto seccamente, ma ha spiegato che “la nostra allocazione del capitale è flessibile, perché non siamo impegnati a lungo in ogni paese in cui siamo. Costantemente aggiustiamo i nostri investimenti in base all’ambiente esterno e al framework normativo, che nel nostro settore è essenziale. Non ha molto senso investire in un ambiente eccessivamente punitivo”.Per il 2022, ha confermato l’accelerazione degli investimenti nelle energie rinnovabili a supporto della crescita industriale e nell’ambito della politica di decarbonizzazione adottata dal gruppo. “Siamo on track per lo sviluppo delle rinnovabili nel 2022 e raggiungeremo il nostro obiettivo”, ha sottolineato. Il CFO si è detto ottimista anche sullo sviluppo dei progetti con i fondi europei, ricordando il recente accordo di finanziamento agevolato con l’UE per gigafactory di pannelli solari in Sicilia. “Le cose si stano muovendo e stiamo seguendo diversi progetti, attualmente in fase di valutazione in Italia e Spagna”, ha detto, aggiungendo che la società aspetta il decreto per migliorare qualità e resilienza del network italiano.”Non compriamo alcun gas in Russia e il nostro approvvigionamento si basa su altri fornitori – ha risposto a una domanda sul tema – Soddisfiamo i nostri bisogni senza alcun bisogno di appoggiarci alla Russia”. Inoltre, ha confermato che non effettuerà ulteriori investimenti per la crescita in Russia e comunicherà su asset attuali nel paese quando ci sarà più chiarezza sul futuro. In altro passaggio ha evidenziato che Enel ha avuto “resilienza in un contesto” geopolitico difficile e non vede “rischi a breve che possano incidere sui conti”. LEGGI TUTTO

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    Enel, utile e ricavi in netto rialzo in Q1. Confermata guidance 2022

    (Teleborsa) – Enel ha chiuso il primo trimestre del 2022 con ricavi a 34.958 milioni di euro, in aumento dell’89,1% rispetto ai 18.4901 milioni di euro nel primo trimestre del 2021. La multinazionale italiana dell’energia spiega che la variazione positiva è riconducibile a tutti i settori di business, principalmente per le maggiori quantità di energia elettrica prodotte e vendute a prezzi medi crescenti. L’EBITDA ordinario si è assestato a 4.486 milioni di euro (4.1992 milioni di euro nel primo trimestre del 2021, +6,8%), con l’incremento del margine che è arrivato dalle maggiori quantità prodotte da fonte convenzionale, unitamente agli effetti positivi della nuova capacità installata rinnovabile e ai risultati della gestione del rischio prezzo su commodity. Il risultato netto ordinario è stato di 1.443 milioni di euro (+18,9%), mentre il risultato netto pari a 1.430 milioni di euro (+21,6%).”Nel primo trimestre del 2022, la validità del nostro modello di business ci ha consentito di realizzare solidi risultati in linea con le attese, minimizzando i rischi derivanti dal difficile contesto geopolitico ed economico, anche a tutela dei nostri stakeholders – ha commentato Francesco Starace, CEO del gruppo Enel – Grazie all’integrazione del gruppo lungo la catena del valore, alla sua diversificazione geografica e tecnologica, nonché all’accelerazione degli investimenti nella transizione energetica, siamo in grado di consolidare l’implementazione della nostra Strategia nel breve, medio e lungo periodo, confermando le guidance su EBITDA e utile netto ordinario per il 2022″.L’indebitamento finanziario netto si è assestato a 59.130 milioni di euro (51.952 milioni di euro a fine 2021, +13,8%). Il dato è in aumento principalmente per gli investimenti del periodo, per l’acquisizione di ERG Hydro S.r.l.3 in Italia, per il negativo andamento dei flussi di cassa operativi e per l’effetto cambi negativo. Gli investimenti sono stati pari a 2.533 milioni di euro (2.035 milioni di euro nel primo trimestre del 2021, +24,5%). Viene spiegato che l’incremento è principalmente attribuibile alla crescita degli investimenti in Enel Green Power, Infrastrutture e Reti e Mercati Finali.La potenza efficiente netta installata totale di Enel nel primo trimestre 2022 è pari a 88,1 GWGW, in aumento di 1,0 GW rispetto al 31 dicembre 2021, principalmente a seguito dell’installazione di nuova capacità sol are (+0,5 GW) ed eolica (+0,08 GW). Inoltre, sono stati acquistati nuovi impianti idroelettrici in Italia (+0,5 GW) ed è stato dismesso un impianto ad olio combustibile in Cile (0,03 GW). L’energia netta prodotta è stata pari a 59,2 TWh, con un incremento di 5,5 TWh rispetto al valore registrato nell’analogo periodo del 2021 (+10,2%). La guidance fornita ai mercati finanziari in occasione della presentazione del Piano Strategico 2022-2024 nel novembre 2021 è confermata: nel 2022, il gruppo prevede un EBITDA ordinario compreso tra 19 e 19,6 miliardi di euro e un utile netto ordinario compreso tra 5,6 e 5,8 miliardi di euro.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Terna, accordo con università per avviare progetto Tyrrhenian Lab

    (Teleborsa) – Terna, gestore delle reti per la trasmissione dell’energia elettrica quotato su Euronext Milan, ha firmato con le Università degli Studi di Cagliari, Palermo e Salerno l’accordo di collaborazione che sancisce l’avvio formale del Tyrrhenian Lab. Il progetto, per il quale l’azienda guidata da Stefano Donnarumma investirà complessivamente 100 milioni di euro nei prossimi cinque anni, intende istituire un centro di formazione di eccellenza distribuito nelle sedi delle rispettive città in cui approderanno i cavi del Tyrrhenian Link, l’elettrodotto sottomarino di Terna che unirà la Campania, la Sicilia e la Sardegna.L’accordo è stato siglato da Francesco Del Pizzo, Direttore Strategie di Sviluppo Rete e Dispacciamento di Terna, e dai Rettori dei tre atenei coinvolti: il Prof. Francesco Mola per l’Università di Cagliari, il Prof. Massimo Midiri per l’Università di Palermo e il Prof. Vincenzo Loia per l’Università di Salerno.”Il Tyrrhenian Lab, approvato nell’ambito del recente aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 Driving Energy di Terna, sarà parte integrante e permanente della nostra organizzazione. Uno dei valori più importanti per un’azienda è, senza dubbio, quello dello sviluppo delle capacità tecnologiche e imprenditoriali – ha dichiarato Del Pizzo – Il progetto dimostra ancora una volta il senso di responsabilità che Terna ha nei confronti del settore della trasmissione di energia elettrica: l’innovazione tecnologica nel nostro mercato è ancora tutta da costruire – ha aggiunto Del Pizzo – e noi, in quanto operatore nazionale, abbiamo il compito di formare e sviluppare professionalità di eccellenza. Il Mezzogiorno si conferma per Terna una fonte di forte sviluppo, in termini sia di nuove infrastrutture sia di competenze altamente specializzate”.Grazie al Tyrrhenian Lab, Terna prevede, tra l’autunno del 2022 e il 2025, la formazione di più di 150 figure di elevata professionalità alle quali sarà erogato un master universitario di 12 mesi incentrato sullo sviluppo di competenze tecnologiche e strategiche funzionali alla trasformazione digitale e alla transizione energetica del paese. Gli studenti, una volta completati i 12 mesi di master, potranno poi essere assunti nelle sedi territoriali Terna delle tre città. LEGGI TUTTO

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    OPA Falck Renewables, adesioni oltre il 9,3%

    (Teleborsa) – Nell’ambito dell’offerta pubblica di acquisto (OPA) obbligatoria totalitaria promossa da Green BidCo (veicolo di Infrastructure Investments Fund) sulle azioni Falck Renewables, risulta che oggi, 3 maggio 2022, sono state presentate 800.766 richieste di adesione. Pertanto, complessivamente le richieste di adesioni sono a quota 8.925.386, pari al 9,31% dell’offerta.L’offerta, iniziata l’11 aprile 2022, terminerà il prossimo 10 maggio 2022. Borsa Italiana ricorda che le azioni ordinarie di Falck Renewables acquistate sul mercato nei giorni 9 e 10 maggio 2022 non potranno essere apportate in adesione all’offerta. LEGGI TUTTO

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    Gas, Cingolani: “Price cap nazionale non è sostenibile”

    (Teleborsa) – La fissazione a livello nazionale di un price cap (tetto al prezzo) del gas “sarebbe estremamente difficile da sostenere” per l’Italia o per qualunque altro paese europeo. Lo ha ribadito in un’audizione alla Camera il Ministro per la Transizione ecologica Roberto Cingolani, aggiungendo che “non sarebbe una politica particolarmente intelligente” perché “il mercato semplicemente lo salterebbe a piè pari perché non è conveniente vendere lì il gas”.”Ben diverso se questo diventa una politica europea e tutto il continente si mette d’accordo”, ha affermato il titolare del MITE, ricordando che la Ue è il principale consmer a livello globale e “può un po’ fare il prezzo e mettere una regola che sia sostenibile”. Cingolani ha spiegato che il prezzo del gas naturale in pochi mesi, da gennaio 2021 ad aprile, è quintuplicato da circa 20 euro/MWh a circa 100 euro/MWh, con punte giornaliere che hanno superato i valori record di 200 e/MWh nei mesi scorsi. Per quanto riguarda i prezzi dell’energia elettrica all’ingrosso – ha aggiunto – il PUN ha registrato valori record e negli ultimi giorni si è attestato tra i 200 e i 250 e/MWh, come diretta conseguenza dei prezzi del gas naturale, che determinano il costo marginale degli impianti di generazione elettrica a gas. Il Ministro ha anche ricordato che “il Governo e il Parlamento sono intervenuti negli ultimi trimestri per attutire l’impatto dei rincari energetici per 29 milioni di famiglie e 6 milioni di imprese, con un mix di misure per un valore superiore a 15 miliardi di euro in tre trimestri che Arera ha attuato per le componenti regolate”. Cingolani a titolo di esempio ha fatto cenno all’annullamento “transitorio” degli oneri di sistema in bolletta, al potenziamento del bonus sociale alle famiglie che versano in gravi difficoltà economiche, alla riduzione dell’IVA sul gas destinato a usi civili e industriali, al credito d’imposta a favore delle imprese energivore e delle imprese a forte consumo di gas naturale, al sostegno alla liquidità delle imprese gravate dagli aumenti dei prezzi dell’energia . LEGGI TUTTO

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    Borsa elettrica, prezzo energia torna a salire

    (Teleborsa) – Torna ad aumentare il prezzo dell’elettricità alla Borsa elettrica, nella settimana da lunedì 25 aprile a domenica 1° maggio 2022. Il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (PUN) è salito infatti, a 236,95 euro/MWh in aumento del 4,3% rispetto a quello della settimana precedente.E’ quanto emerge dai consueti dati settimanali pubblicati dal Gestore dei Mercati elettrici (GME), società responsabile in Italia dell’organizzazione e della gestione del mercato elettrico.Sempre secondo le rilevazioni, scendono anche i volumi di energia elettrica scambiati in borsa a 3,8 milioni di MWh (-3%) mentre la liquidità del mercato cala al 77,6% (-0,3 punto percentuali).I prezzi medi di vendita sono variati tra 235,63 euro al MWh di Sud, Calabria e Sicilia e 237,46 euro al MWh del Nord.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Energia, Consiglio Ue: confermato impegno a eliminazione graduale della dipendenza dalla Russia

    (Teleborsa) – Si è concluso il Consiglio Ue straordinario sull’energia, convocato per discutere delle misure da intraprendere a livello europeo dopo le decisioni della scorsa settimana di Gazprom di tagliare le forniture di gas a Polonia e Bulgaria. Come si legge in una nota diffusa al termine della riunione, i ministri Ue hanno proceduto a uno scambio di opinioni sulla situazione energetica nell’Unione nel contesto della guerra in Ucraina. “Questo Consiglio straordinario è stata l’occasione per i ministri di ricordare la loro solidarietà all’Ucraina e agli Stati membri colpiti dalla sospensione delle consegne di gas da parte di Gazprom, attuata nonostante i contratti attuali”.I ministri dell’Energia hanno presentato la loro analisi della loro situazione rispetto agli ultimi sviluppi e hanno discusso del livello di preparazione dell’UE in caso di crisi dell’approvvigionamento e delle misure e degli strumenti di solidarietà a livello dell’Ue che vorrebbero promuovere in questo contesto.I ministri hanno fatto il punto anche su possibili azioni aggiuntive in termini di sicurezza dell’approvvigionamento, transito del gas e gestione delle scorte di gas, in particolare in vista delle settimane e dei mesi a venire. In particolare, hanno accolto con favore il rapido avanzamento dei negoziati sul regolamento “stoccaggio del gas” e con la speranza di concluderli a breve. I ministri europei hanno inoltre riaffermato il loro impegno ad adoperarsi per l’eliminazione graduale della dipendenza dell’UE dai combustibili fossili russi. In questo contesto, hanno affermato di attendere con grande interesse il piano REPowerEU, che sarà presentato dalla Commissione a maggio. LEGGI TUTTO