More stories

  • in

    Caro bollette, Bonomi: la soluzione è mettere un tetto al prezzo del gas

    (Teleborsa) – Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, è tornato a sostenere la necessità di mettere un tetto al prezzo del gas per arginare il caro bollette. “Lo abbiamo chiesto in tute le salse”, ha dichiarato all’evento “Med in Italy” organizzato a Palermo dai Giovani Imprenditori. “Bastava fare un’operazione sui contratti di merito – ha spiegato – Bastava chiedere agli importatori copia dei contratti, vedere i prezzi e per quanti anni, perché noi siamo convintissimi che sono contratti di fornitura pluriennali a dei prezzi ben definiti”. “È evidente che c’è in corso una speculazione fortissima, una speculazione su cui non si capisce perché nessuno voglia intervenire”, ha aggiunto”Non è vero che Confindustria non vuole la tassazione sugli extra-profitti, noi non vogliamo che si generi quella speculazione perché quella speculazione la stanno pagando imprese e famiglie – ha proseguito Bonomi –. Bisogna agire a monte, è evidente”.Il suicidio energetico “noi non è che lo abbiamo fatto oggi, lo abbiamo fatto in decenni di scelte scriteriate”, ha spiegato il presidente degli industriali. “Solo per rimanere nel campo della Russia, a marzo 2014 termina il conflitto in Crimea e a maggio 2014 la comunità europea manda un documento chiedendo ai paesi membri di diminuire la dipendenza dal gas russo, l’Italia cosa ha fatto? L’ha raddoppiata”, ha evidenziato. “Questo dà l’idea di come non c’è non visione sul futuro. Quindi oggi siamo costretti, famiglie e imprese, a pagare scelte politiche sbagliate di decenni”, ha ribadito. “Noi dobbiamo cambiare il nostro mix energetico e ci troviamo a cambiarlo in una situazione molto complicata – ha sottolineato –, dove si pensava che la transizione fosse solo dal fossile alle rinnovabili e invece dobbiamo cambiare fossile con fossile se vogliamo diventare indipendenti nel breve periodo dalle forniture, in un contesto geostrategico completamente cambiato in 2-3 mesi”. LEGGI TUTTO

  • in

    Enel, Crisostomo: uscita da carbone in 2027 in linea con obiettivo

    (Teleborsa) – Enel nel 2021 ha “raggiunto un nuovo record nella capacità di generazione da fonti rinnovabili, sviluppando 5,1 GW di nuova capacità”, confermandosi “il primo operatore privato nelle energie rinnovabili a livello globale, con 53,4 GW di capacità installata. L’energia prodotta da fonti rinnovabili, con circa 118 TWh, ha rappresentato il 51% della produzione totale di gruppo”. Lo ha detto il presidente di Enel, Michele Crisostomo, aprendo l’assemblea degli azionisti, aggiungendo che “al tempo stesso abbiamo accelerato il processo di decarbonizzazione del gruppo, dismettendo circa 2 GW di capacità a carbone, in linea con l’obiettivo di uscire da questa tecnologia entro il 2027 a livello globale”. Enel – ha aggiunto il presidente – “grazie agli investimenti sulle reti, ha raggiunto 75,2 milioni di utenti finali allacciati alle nostre reti, le più avanzate al mondo in termini di digitalizzazione e che hanno visto nel corso del 2021 l’installazione di 700.000 smart meter”.”Proseguiamo convinti nel percorso di decarbonizzazione – ha detto ancora Crisostomo – forti delle competenze e tecnologie che già abbiamo, e che sono necessarie per assicurare al territorio maggiore autonomia e sicurezza nell’approvvigionamento energetico, a condizioni sostenibili per la comunità”. La risposta dell’Unione europea alla crisi energetica – come dimostra il piano RePowerEu pubblicato ieri, con una serie di misure per ridurre la dipendenza dal gas, garantire la sicurezza energetica ed accelerare lo sviluppo di energia pulita – e del nostro governo vanno in questa stessa direzione”, ha precisato il top manager. LEGGI TUTTO

  • in

    Ansaldo Green Tech, siglato accordo con Engie per la produzione di idrogeno

    (Teleborsa) – Engie e Ansaldo Green Tech, società di Ansaldo Energia attiva nel campo delle energie rinnovabili e dello storage, hanno firmato un accordo per la realizzazione di impianti di produzione di idrogeno verde e di altre soluzioni di accumulo di energia in Italia. Gli innovativi progetti saranno realizzati dai due player energetici in aree industriali, da individuare, in diverse regioni italiane, facendo leva sugli strumenti finanziari messi a disposizione dai bandi del PNRR. La potenza prevista degli impianti sarà dell’ordine di 1MW, con valori variabili mediante capacità aggiuntive per rispondere alla domanda di energia.Engie si occuperà della progettazione e realizzazione degli impianti per la produzione di energia elettrica green e dell’integrazione dei sistemi di gestione della produzione e stoccaggio di idrogeno, mentre Ansaldo Green Tech realizzerà gli elettrolizzatori che, sfruttando l’energia elettrica da fonte rinnovabile, produrranno l’idrogeno da dedicare alle utenze finali.”Decarbonizzazione ed efficienza energetica – afferma Monica Iacono, ceo di Engie Italia – sono i cardini della nostra strategia e in questo contesto l’idrogeno rappresenta un driver importante, un vettore pulito e verde. La sinergia con un player di primo piano come Ansaldo Energia, attraverso la sua controllata Ansaldo Green Tech, ci consente di lavorare sullo sviluppo di soluzioni a basse emissioni di carbonio in risposta alle sfide del cambiamento climatico. Si tratta di una partnership che contribuisce alla realizzazione di una strategia globale: al livello globale, Engie ha l’obiettivo di sviluppare, entro il 2030, 4 GW di capacità di produzione di idrogeno rinnovabile, 700 km di rete dedicata all’idrogeno e 1 TWh di capacità di stoccaggio”. LEGGI TUTTO

  • in

    Petroliferi deboli su calo prezzi greggio

    (Teleborsa) – Si muovono con debolezza i titoli petroliferi di Piazza Affari che si allineano alle vendite generalizzate che hanno colpito l’intero listino milanese. Il future luglio sul Brent segna una flessione dell’1.93% a 107 dollari al barile, mentre quello sul WTI con consegna giugno scambia a 106,43 dollari con una discesa del 2,88%. Tra i player del settore, Tenaris cede il 4,19% mentre Eni limita la discesa allo 0,17%. (Foto: © Amikishiyev / 123RF) LEGGI TUTTO

  • in

    Petrolio, la Russia annuncia dirottamento in Asia dei volumi rifiutati dall'Europa

    (Teleborsa) – Il vice primo ministro russo, Alexander Novak, ha dichiarato che il petrolio rifiutato dai paesi europei sarà dirottato in Asia e in altre regioni. Novak ha anche assicurato che le esportazioni di petrolio russo si stanno riprendendo gradualmente e che, nonostante lo shock, il settore energetico della nazione non è in crisi. Ad aprile, secondo i dati citati dal vice primo ministro, la produzione petrolifera della Russia è stata inferiore di circa un milione di barili al giorno, ma è risalita di 200.000 barili al giorno fino a 300.000 barili al giorno nel corso del mese maggio con maggiori volumi che dovrebbero essere ripristinati il mese prossimo. Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel corso della sua informativa in Senato ha ribadito l’importanza delle sanzioni per “mantenere alta la pressione sulla Russia” e convincere Mosca a sedersi al tavolo dei negoziati. Draghi ha spiegato che “l’Europa è al lavoro su un sesto pacchetto di sanzioni che l’Italia sostiene con convinzione. La lista degli interventi prevede misure legate al petrolio restrizioni su alcuni istituti finanziari, l’ampliamento della lista degli individui sanzionati”.Nel frattempo i prezzi del petrolio sono tornati a scendere trascinati giù dai timori che la crescita del costo dei carburanti possa danneggiare la crescita economica globale. A contenere le perdita il previsto allentamento delle restrizioni per il Covid a Shanghai e la prospettiva di un’offerta più ristretta con un eventuale divieto dell’Unione europea sulle importazioni di petrolio russo. Il prezzo del Brent è sceso dell’1% a quota 108 dollari al barile e quello del Wti dell’1,39% a 105,55 dollari al barile. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, scorte petrolio settimanali in calo a sorpresa

    (Teleborsa) – Sono scese inaspettatamente le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha confermato che gli stock di greggio, negli ultimi sette giorni al 13 maggio 2022, sono calati di circa 3,4 milioni di barili a 420,8 MBG, contro attese per un incremento di circa 1,4 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 1,2 milioni a 105,3 MBG, contro attese per un calo di 0,8 milioni, mentre le scorte di benzine hanno registrato un decremento di 4,8 milioni a quota 200,2 MBG (era atteso un calo di 1,3 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono calate di 5 milioni a 538 MBG. LEGGI TUTTO

  • in

    Via libera al Piano RePowerEu. von der Leyen: “Mai più dipendenti dalla Russia”

    (Teleborsa) – “La guerra di Putin sta sconvolgendo il mercato energetico globale e dimostra quanto dipendiamo dall’import di combustibili fossili e quanto siamo vulnerabili”. Così la Presidente della UE Ursula von der Leyen nell’annunciare l’approvazione del Piano RePowerEu per l’autonomia energetica del Continente, ribadendo la necessità di “ridurre il più rapidamente possibile la nostra dipendenza energetica dalla Russia. Possiamo farlo”. Il Piano REPowerEU – ha spiegato la Presidente – interviene su tre livelli: dal lato della domanda con l’efficienza energetica, dal lato dell’offerta, con la diversificazione delle importazioni di combustibili fossili e l’accelerazione della transizione energetica. La von der Leyen ha ricordato che siamo già un passo avanti nel raggiungere questi obiettivi grazie al Green Deal e che è stata già avviata la trasformazione del nostro sistema energetico per diventare climaticamente neutrali entro il 2050. “Questo piano era già ambizioso. – ha sottolineato – Ma oggi stiamo portando la nostra ambizione a un livello più alto”.Il Piano RePowerEu parte dunque dall’efficienza energetica, il modo più rapido ed economico per affrontare l’attuale crisi energetica, ed rivede al rialzo i, target dal 9% al 13% al 2030. E’ poi indicato un più ambizioso target per le rinnovabili al 45% (era il 40%) entro il 2030 e l’obiettivo di eliminare due terzi dell importazioni di gas dalla Russia entro un anno ed il resto entro il 2026-2027. Sono poi previste una serie di azioni per aumentare e accelerare la transizione green: semplificazioni nell’iter autorizzativo delle rinnovabili, l’obbligo di installare pannelli solari su tutti gli edifici nuovi (entro il 2025 per il commerciale ed entro il 2029 per il residenziale), una piattaforma comune per l’acquisto di gas, GNL ed idrogeno, ,sul modello sperimentato con i vaccini anti-Covid.Sono previsti investimenti complessivi da 300 miliardi di euro (72 sotto forma di sovvenzioni e 226 di prestiti). di cui 10 miliardi per nuove infrastrutture e connessioni per il gas ed altri 2 miliardi per le infrastrutture necessarie ad alcuni Paesi per compensare le sanzioni contro il petrolio russo e la somma restante per accelerare la transizione energetica verde. Potranno essere utilizzati tutti i prestiti originariamente messi a disposizione tramite il Recovery Funf, che solo alcuni paesi hanno richiesto per tutta la quota loro assegnata. LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, Gme: nell'ultima settimana PUN a 235,05 euro/MWh (-2,8%)

    (Teleborsa) – Nella settimana compresa tra il 9 e il 15 maggio il Gestore dei mercati energetici (Gme) ha registrato un prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica (PUN) pari a 235,05 euro/MWh (-2,8% rispetto alla settimana precedente). I volumi di energia elettrica scambiati direttamente nella borsa del Gme si attestano a 4,0 milioni di MWh (+3,7%), con la liquidità al 77,5% (+2,6 punti percentuali). I prezzi medi di vendita sono variati tra 230,14 euro/MWh di Sud e Calabria e 306,99 euro/MWh della Sicilia.(Foto: Fre Sonneveld on Unsplash) LEGGI TUTTO