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    Gas, forte aumento del prezzo dopo taglio delle forniture di Gazprom attraverso Nord Stream 1

    (Teleborsa) – Il colosso energetico russo Gazprom ha annunciato una riduzione di oltre il 40% della sua capacità di consegna giornaliera di gas alla Germania tramite il gasdotto Nord Stream 1, “poiché le attrezzature necessarie non sono state consegnate dal gruppo tedesco Siemens”. Secondo quanto ha riportato Bloomberg citando una comunicazione dell’azienda, Gazprom può immettere nel gasdotto Nord Stream “solo 100 milioni di metri cubi al giorno”. Intanto il prezzo del gas in Europa ha registrato un netto rialzo. Ad Amsterdam a fine giornata il prezzo ha raggiunto i 97 euro (+16,3%) per megawattora dopo aver superato i 100 euro., mentre a Londra il prezzo si è attestato a 170 penny al Mmbtu (+10,60%). “Osserviamo la situazione e verifichiamo lo stato delle cose. Al momento la sicurezza degli approvvigionamenti continua ad essere garantita”, ha detto una portavoce del ministero dell’Economia tedesco. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas nel paese ed evitare il fallimento dell’azienda, il governo di Berlino ha annunciato l’intenzione di concedere a Gazprom Germania un prestito dell’Istituto di credito per la ricostruzione (Kfw), la banca statale tedesca. In base a quanto riportato da Reuters il prestito sarà tra i 9 e i 10 miliardi di euro. Gazprom Germania è sotto amministrazione fiduciaria da aprile, dopo che la russa Gazprom era uscita dalla proprietà della sua controllata tedesca. Lo status di amministrazione fiduciaria sarà prorogato fino al settembre 2022. Un portavoce di Siemens Energy ha confermato all’agenzia tedesca Dpa di aver effettuato la revisione di una turbina a gas di Nord Strem 1, affermando che “a causa delle sanzioni imposte dal Canada questa non possa essere riconsegnata al cliente”. Della situazione sonostati informati sia il governo tedesco che quello canadese, ha aggiunto, sottolineando che “si lavora a una soluzione sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio: Opec, restrizioni Cina pesano su crescita domanda secondo trimestre

    (Teleborsa) – L’Opec ha lasciato invariate le sue previsioni per la crescita della domanda di petrolio, per l’anno in corso, sostanzialmente ferme a 3,4 milioni di barili al giorno. Nel suo rapporto mensile, l’Organizzazione dei paesi esportatori di greggio, ha invece rivisto al ribasso le stime di crescita della domanda, per il secondo trimestre dell’anno, un taglio che riflette le limitazioni decise dalla Cina a causa del Covid. Sono state invece alzate le stime, per la seconda parte dell’anno, grazie a una domanda più alta durante le vacanze estive, cosa che dovrebbe compensare le restrizioni cinesi.”Guardando al futuro, gli attuali sviluppi geopolitici e l’incerto ampliamento della pandemia verso la fine della seconda metà dell’anno continuano a rappresentare un rischio considerevole per la prevista ripresa ai livelli pre-pandemia” – ha affermato l’OPEC nel rapporto -. “È probabile che le pressioni inflazionistiche persistano e resta molto incerto su quando i problemi geopolitici possano essere risolti. Tuttavia, la domanda di petrolio è prevista su livelli sani nella seconda metà di quest’anno”.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Energia: online guida ENEA-Assofond per diagnosi energetiche nel settore delle fonderie

    (Teleborsa) – Un’analisi delle soluzioni di efficientamento energetico relativa a un campione di oltre 1.000 interventi che, qualora realizzati, porterebbero ad un risparmio energetico di oltre 20 ktep/anno equivalenti al consumo elettrico medio annuo di circa 40mila famiglie. È on line la guida operativa gratuita di Enea e Assofond per la redazione delle diagnosi energetiche nel settore delle fonderie industriali che sarà presentata il mercoledì 15 giugno 2022 in occasione di un evento aperto al pubblico presso la sede di Confindustria Brescia e trasmesso in streaming via Zoom. La monografia – spiega Enea in una nota – fa parte della collana Quaderni dell’efficienza energetica, realizzata nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico 2019-2021 finanziato inizialmente dal ministero dello Sviluppo Economico e successivamente dal ministero della Transizione Ecologica.Nata da una collaborazione pluriennale tra Enea ed Assofond , la pubblicazione si rivolge sia alle aziende che ai professionisti i quali operano in un settore complesso e variegato come quello delle fonderie di metalli ferrosi e non ferrosi. Oltre a fornire le informazioni necessarie per svolgere una diagnosi energetica di qualità, la guida contiene le indicazioni per strutturare un piano di monitoraggio dei consumi energetici, gli indici di consumo specifico di riferimento, un ampio database dei possibili interventi di efficientamento energetico ed un’analisi costo/ efficacia degli interventi energetici realizzati e proposti dalle imprese nei precedenti cicli di diagnosi.La guida è basata sui dati di oltre 200 diagnosi energetiche del settore, suddivise in base alla lega metallica prodotta, al tipo di processo produttivo ed alle modalità di produzione (fusioni di serie, pezzi limitati o unici). L’analisi dei fabbisogni energetici ha evidenziato una maggiore incidenza di utilizzo di energia elettrica che rappresenta circa il 64% dei consumi totali, mentre il gas naturale e il coke di fonderia incidono sui consumi del settore, rispettivamente per il 23% ed il 12%.La pubblicazione evidenzia come il consumo energetico specifico dello stabilimento vari notevolmente in funzione delle tre variabili trattate (lega metallica prodotta, modalità di produzione e tipo di processo produttivo). Ad esempio, la produzione dei pezzi in ghisa richiede un consumo energetico che può variare tra i 0,15 ed i 0,38 tep per ogni tonnellata prodotta, valore che può raggiungere i 0,54 tep/t nel caso di utilizzo di acciaio. Per i prodotti in alluminio il consumo si attesta mediamente intorno ai 0,35 tep/t.”La collaborazione con una realtà associativa industriale così importante come Assofond – sottolinea Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Enea di Efficienza Energetica – ricalca in pieno quelle che sono le peculiarità del ruolo dell’Agenzia, che, tramite questa nuova monografia dei Quaderni dell’Efficienza, vuole fornire un supporto strategico alle imprese e agli stakeholder del settore, continuando nei fatti il lavoro intrapreso sin dalla pubblicazione della prima linea operativa nel 2017″. “In Italia ci sono oltre mille fonderie, che occupano circa 30mila persone e generano un fatturato di quasi 7 miliardi di euro – sottolinea Fabio Zanardi, presidente di Assofond –. I prodotti realizzati dalle fonderie, anche se nella maggior parte dei casi non sono facilmente identificabili dai non addetti ai lavori perché integrati in macchinari o in apparecchiature più complesse, sono onnipresenti e indispensabili per la nostra vita quotidiana: senza le fonderie non esisterebbero automobili, treni, macchine agricole, macchine utensili, centrali idroelettriche, turbine eoliche… e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Non è però un mistero che il processo di fonderia sia molto energivoro: il tema dell’efficienza energetica è quindi cruciale per le imprese del settore, che hanno investito negli anni importanti risorse per migliorare le loro performance. Queste linee guida, che abbiamo fortemente voluto realizzare insieme a Enea, sono un nuovo importante strumento di supporto a disposizione di tutte le fonderie perché possano analizzare con ancora più attenzione i propri consumi energetici e individuare possibili ulteriori percorsi di razionalizzazione energetica”. LEGGI TUTTO

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    A2A: Luca Moroni responsabile Amministrazione, Finanza e Controllo

    (Teleborsa) – Dal prossimo 1° settembre, la struttura organizzativa amministrazione, finanza e controllo del gruppo A2A viene affidata a Luca Moroni.Laureato in Economia presso l’Università Cattolica di Milano e iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti di Milano, Moroni ha sviluppato un lungo percorso professionale nel mondo della finanza aziendale in diversi settori industriali, ricoprendo ruoli di crescente responsabilità in gruppi operativi a livello internazionale e in aziende quotate. Nell’ultima decade – spiega A2A – ha maturato una consolidata esperienza nel settore delle energie, dell’ambiente e nel comparto delle multiutility. LEGGI TUTTO

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    Benzina alle stelle: supera 2 euro su self, vanificato taglio accise

    (Teleborsa) – Continuano a lievitare i prezzi dei carburanti, vanificando quasi del tutto il taglio delle accise deciso dal governo a metà marzo e prorogato fino a luglio, con il prezzo alla pompa che ha quasi riagganciato i picchi di tre mesi fa oltre i 2 euro al litro. Secondo l’ultimo aggiornamento di Quotidiano energia, il prezzo medio della benzina in modalità self si è attestato in media a 2,009 euro/litro (1,985 euro/litro la rilevazione precedente). Una certa variabilità caratterizza i vari marchi, con prezzi che oscillano fra un minimo di 1,998 euro/ litro ed un massimo di 2,033 euro/litro (1,998 euro per i no logo).Parallelamente, il prezzo medio del diesel in modalità self si è portato a 1,924 euro/litro (1,896 euro/litro la rilevazione precedente), con una variabilità fra 1,922 euro/litro e 1,945 euro/litro (1,908 euro i no logo).Molto più alte le quotazioni del servito, con la benzina che raggiunge un prezzo medio di 2,134 euro/litro dai 2,118 euro della rilevazione precedente. Frattanto, si continua insistentemente a parlare di una proroga del taglio delle accise di 30 centesimi anche dopo la scadenza dell’8 luglio. Al riguardo è sembrata possibilista la sottosegretaria all’Economia Maria Cecilia Guerra, che ha definito un nuovo intervento “molto probabile”, mentre il titolare del MITE Roberto Cingolani non ha voluto sbilanciarsi ed ha affermato che “dipende da quale sarà la situazione economica e finanziaria”. Dal canto suo, il Pd ha avanzato anche la sua proposta di fissare un tetto al prezzo della benzina e l’ha formalizzata con un emendamento al dl Aiuti. Una proposta che non convince sino in fondo le associazioni dei consumatori. LEGGI TUTTO

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    Alerion, finanziamento in Project Financing da 66 milioni per parchi eolici

    (Teleborsa) – Alerion Clean Power, gruppo quotato su Europex Milan e attivo nella produzione di energia rinnovabile, ha sottoscritto un contratto di finanziamento in Project Financing, per un importo complessivo di 66,4 milioni di euro, già parzialmente erogato, con UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti (CDP). L’operazione è stata portata a termine con le controllate Enermac e Naonis Wind.La linea di credito, strutturata secondo i Green Loan Principles emanati dalla Loan Market Association, è destinata ai due impianti eolici di Orta Nova e di Cerignola (Puglia), entrati gradualmente in produzione nel mese di maggio con una potenza installata rispettivamente di 51 MW e 11 MW. La produzione attesa annua dei due impianti a regime sarà di circa 175 GWh.Nell’ambito del contratto sottoscritto, UniCredit ha agito in qualità di Structuring Mandated Lead Arranger, Bookrunner, Sustainability Coordinator e Banca Agente, Depositaria ed Hedging Bank e CDP ha avuto il ruolo di Mandated Lead Arranger.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    “NET zero” 2050, quanto ci costerà la transizione?

    (Teleborsa) – Continua a lievitare il conto delle misure necessarie per raggiungere l’obiettivo di zero emissioni nette di CO2 per il 2050. “Stimiamo che il mondo abbia bisogno di investimenti per circa 3.300 miliardi di dollari l’anno fino al 2030″.Lo ha affermato la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, aprendo un convegno sui rischi finanziari legati al clima e la finanza verde in Asia e Pacifico.”Per quanto queste cifre siano elevate, risultano più basse se paragonate ai benefici generali” che secondo il Fmi si possonoottenere anche soltanto abbandonando il carbone, che l’istituzione di Washington stima in “decine di migliaia di miliardi di dollaril’anno”, ha sostenuto Georgieva.”Dobbiamo riorientare risorse verso attività a basse emissioni di carbonio e ad efficienza energetica. Necessari pacchetti di politiche ampi, incluso un adeguato prezzamento delle emissioni di carbonio – ha aggiunto – trasparenza adeguata sui rischi climatici, misure per proteggere le popolazioni vulnerabili e per gli investimenti verdi”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Cingolani: serve stessa alleanza globale vaccino

    (Teleborsa) – “Non dovremmo bloccare il libero mercato dell’energia ma abbiamo visto degli aumenti improvvisi assolutamente privi di senso. Oggi siamo arrivati ad un aumento del 700% del prezzo, che è stato tenuto per mesi dal mercato, ma non è giustificato perchè la quantità di gas nel mondo eè rimasta costante. Noi non siamo in un periodo di carenza di gas semplicemente è speculazione”.Lo ha detto il ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, intervenendo all’incontro “Dipendenza energetica e crescita economica” al Festival dell’economia a Torino, in risposta alle osservazioni di Michael Spence, premio Nobel per l’economia. “Non è accettabile che questo materiale, il gas – ha aggiunto – possa avere un aumento di sette ordini di grandezza per volatilità, speculazione, andamenti di mercato. Non è accettabile perchè con costi energetici di questo tipo la concorrenzialità in Europa è scesa, molte aziende hanno chiuso e molti utenti non riescono a pagare le bollette perchè sono aumentate di quattro, cinque, sei volte, anche se il consumo non è cambiato e anche se la quantità di gas prodotta dal pianeta e’ rimasta costante”. “Quindi nella situazione di emergenza è utile che lo Stato e l’Europa facciano qualcosa. Una delle cose che ha fatto l’Italia, ed e’ il risultato del Consiglio dei ministri di ieri, è di proporre un tetto massimo per il gas. Il tetto massimo è una misura temporanea, e questo dovrebbe agire come qualcosa che riduce il picco”.”La situazione dei prezzi energetici è inaspettatamente difficile – sottolinea Cingolani. L’Italia ha investito trenta miliardi in meno di un anno e direi che ogni paese d’Europa ha fatto in proporzione la stessa cosa. Queste sono misure di emergenza, hanno una durata limitata nel tempo e servono a mitigare l’impatto. Nel frattempo lo Stato, il governo devono lavorare con le aziende, devono lavorare per trovare soluzione a lungo termine. In particolare noi stiamo aspettando di vedere se le fluttuazioni folli del mercato rallenteranno e quindi se l’energia sarà economicamente più accettabile”. Cingolani ha anche sollecitato a creare “la stessa alleanza globale impiegata per trovare un vaccino, anche per l’energia”. “Ci è stato detto, durante la crisi del Covid, che per poter sviluppare un vaccino ci volevano 8 o 10 anni, ma abbiamo collaborato tutti insieme e nel giro di otto mesi abbiamo sviluppato un vaccino. L’energia è ancora più importante, la sopravvivenza del pianeta e’ ancora piu’ importante. La stessa alleanza globale dovrebbe funzionare per l’energia e io penso che la soluzione sia tecnologica. Otto mesi per il vaccino, otto anni per arrivare alla fusione nucleare per tutti. Questa sarebbe una sfida per tutto il pianeta, per ridurre le disuguaglianze globali, raddrizzare il mercato. Non dimentichiamo che l’energia è la materia prima piu’ importante”. LEGGI TUTTO