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    Energia, Ferraris: “Per ora nessun aumento costo biglietti treni”

    (Teleborsa) – “Ci stiamo organizzando per poter autoprodurre una quota di quello che consumiamo. Noi siamo il primo consumatore in Italia e stiamo cercando di sfruttare al meglio gli spazi che abbiamo dotandoci di produzione solare. Ci vorrà un po’ di tempo perché chiaramente vanno avviati tutta una serie di processi ma puntiamo, come abbiamo detto nel piano industriale, ad autoprodurre a regime il 40% della nostra domanda complessiva”. È quanto ha affermato oggi a Genova l’amministratore delagato di Ferrovie dello Stato, Luigi Ferraris, a margine della firma del protocollo d’intesa per la riqualificazione dell’area del Campasso.Sul “caro biglietti” Ferraris ha afferato che “il rischio oggi non c’è in maniera così spinta”. “Certamente – ha spiegato l’ad di Ferrovie dello Stato – il costo dell’energia per noi incide. Una parte è agevolata quindi non impatta sul biglietto, una parte invece viene poi scaricata sul biglietto finale ma al momento non abbiamo in previsione di aumentare”. LEGGI TUTTO

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    Imprese settore energetico, ENI: rideterminato in circa 1,4 miliardi di euro ammontare contributo straordinario

    (Teleborsa) – “Con riferimento al provvedimento di cui all’art.37 del D.L. n° 21/22 che istituisce un contributo straordinario a carico delle imprese del settore energetico, nonché ai chiarimenti forniti dalla circolare n. 22/E del 23 giugno 2022 della Agenzia delle Entrate, a fine giugno Eni aveva determinato l’ammontare del contributo in circa 550 milioni di euro, versando il 40% di acconto. A seguito delle ulteriori precisazioni contenute nella circolare n. 25/E dell’11 luglio 2022, e del successivo parere reso il 12 agosto dalla Agenzia delle Entrate in risposta ad istanza di interpello presentata da Eni Spa concernente la rilevanza delle operazioni prive del requisito di territorialità, l’ammontare complessivo del contributo è stato rideterminato in circa 1,4 miliardi di euro”. È quanto fa sapere Eni in una nota.”In data odierna – sottolinea Eni – si è provveduto alla integrazione del versamento dell’acconto secondo quanto previsto dalla anzidetta circolare n. 25/E, pari a circa 340 milioni di euro”. LEGGI TUTTO

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    Gas, Europa al lavoro su emergenza energia. Gazprom conferma stop Nord Stream

    (Teleborsa) – Gazprom conferma che il gasdotto Nord Stream sarà fermato per attività di manutenzione da domani, 31 agosto, fino al 3 settembre, mentre l’Europa è al lavoro sull’emergenza energia per il prezzo del gas e fissa al 9 settembre il Consiglio dei ministri dell’Energia. “I prezzi dell’energia stanno battendo record dopo record. Le conseguenze per le famiglie e le imprese non sono sostenibili. Dobbiamo affrontare questo problema insieme e con urgenza” – ha dichiarato su twitter la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – nell’ambito del proprio intervento al Baltic Sea Energy Security Summit a Copenhagen, annunciando che nell’Unione Europa si è raggiunto “una media di riempimento degli stoccaggi dell’80%, l’importo che abbiamo concordato per quest’anno”. Intanto il prezzo del gas continua a scendere: il contratto TTf di settembre, in scadenza oggi, cede il 9,6% a 246 euro al MWh, dopo aver toccato due picchi di 339 euro negli ultimi giorni. In Italia cala il prezzo dell’energia fissato per domani che scende a 612,36 euro al megawattora contro i 740 euro di ieri. Lo rende moto il GME che indica un massimo orario ad un soffio dai 760 euro (759,99 euro), contro gli 867,28 euro della vigilia, e un minimo di 538,9 euro contro i 688,24 euro di ieri. LEGGI TUTTO

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    Energia, appello trasversale partiti a Draghi: “Agire subito su bollette”

    (Teleborsa) – I partiti sembrano disposti a seppellire l’ascia di guerra sul caro energia e non si ferma il pressing trasversale su Draghi per “agire subito sulle bollette’. Matteo Salvini torna a sollecitare un intervento sul nodo energia. “Litighiamo su tutto, ma sulle bollette di luce e gas apriamo subito il Parlamento e mettiamo un tetto agli aumenti” e “basta copiare la Francia di Macron”, perché “questa è un’altra guerra e i lavoratori rischiano di morire con le aziende chiuse”, ha detto il segretario della Lega durante un incontro elettorale a Cammarata, nell’Agrigentino, ricordando che “questa è la proposta della Lega”. ‘È improcrastinabile un intervento sia italiano che europeo per bloccare le bollette e fermare la speculazione in corso sull’energia prodotta da rinnovabili. Ne ho discusso stamani al distretto industriale della pelle di Arzignano in Veneto. Siamo pronti a sostenere l’intervento del governo”. Così il segretario del Pd, Enrico Letta su Twitter. Il Pd intanto, attraverso le presidenti di senatori e deputati Simona Malpezzi e Debora Serracchiani, attacca “le aziende che stanno rifiutando di versare la tassa sugli extraprofitti’ perché ‘mettono a rischio la tenuta economica e sociale del Paese’. Per questo, dice, il governo deve intervenire “al più presto con tutti gli strumenti a disposizione per recuperare quanto dovuto dalle aziende”.Un tema particolarmente sentito anche dagli industriali che lanciando l’allarme energia calcolano extra-costi per 40 miliardi di euro. Se ne è parlato durante un incontro straordinario tra i presidenti Annalisa Sassi (Confindustria Emilia-Romagna), Francesco Buzzella (Confindustria Lombardia), Marco Gay (Confindustria Piemonte), Enrico Carraro (Confindustria Veneto) e gli Assessori allo Sviluppo Economico Vincenzo Colla (Emilia-Romagna), Guido Guidesi (Lombardia), Andrea Tronzano (Piemonte) e Roberto Marcato (Veneto). Il caro energia, in assenza di quelle misure di contenimento dei prezzi richieste da mesi dalle imprese, “sta paralizzando il sistema industriale italiano con il forte rischio di deindustrializzare il Paese e mettendo a repentaglio la sicurezza e la tenuta sociale nazionali”. In linea con l’appello del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è sottolineato che la situazione ha carattere di straordinarietà e urgenza indifferibile, perché “è impossibile mantenere la produzione con un tale differenziale di costo rispetto ad altri paesi (Ue e extra Ue) nostri competitor, che va a colpire non solo le imprese esportatrici dirette, ma anche tutta la filiera produttiva, con un effetto pesantemente negativo soprattutto sulle piccole e medie imprese”. LEGGI TUTTO

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    Gas, prezzo continua a scendere nonostante dubbi su forniture

    (Teleborsa) – Il prezzo del gas continua a scendere e sul mercato di Amsterdam è scivolato a 254 euro per Mwh, in calo del 6,6% rispetto alla chiusura di ieri, dpo aver toccato die picchi di 339 euro negli ultimi giorni. Un movimento che parrebbe più che altro una correzione tecnica dai recenti picchi.Nulla è cambiato sul fronte delle forniture, dove la russa Gazprom prosegue con un razionamento dell’offerta goccia a goccia. Per ultima la società energetica francese Engie ha fatto sapere che la big statale russa ha ulteriormente tagliato le sue forniture per un disaccordo sui contratti. Le consegne alla compagnia energetica francese, ridotte sin dall’inizio delle ostilità in Ucraina, si erano attestate di recente ad appena 1,5 TWh al mese, a fronte degli oltre 400 TWh forniti annualmente all’Europa, ma Engie si era già attivata per trovare fonti alternative e garantire l’approvvigionamento di gas, portando le scorte a superare la soglia di riempimento del 90% in vista dell’inverno.Per parte sua Mosca, per il tramite del suo portavoce Dmitry Peskov, si dice sempre pronta ad onorare i suoi obblighi per le forniture di gas ai Paesi stranieri.Oggi in Danimarca c’è un incontro internazionale, cui parteciperà anche la Presidente della UE Ursula von der Leyen, per discutere dell’indipendenza energetica dalla Russia, mentre ci si prepara al vertice del Consiglio dei ministri dell’Energia il 9 settembre. Frattanto, l’agenzia di rating S&P ha valutato che, nel caso in cui la Russia bloccasse completamente le esportazioni di gas verso l’Europa, la Germania sarebbe il Paese più penalizzato e rischierebbe di cadere in recessione, mentre la crescita dell’Eurozona si indebolirebbe. L’inflazione sarebbe più alta e – secondo le analisi si S&P – costringerebbe la BCE ad aumentare il tasso di rifinanziamento al 3% entro inizio 2024. LEGGI TUTTO

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    Energia, il 9 settembre riunione straordinaria a Bruxelles. Von der Leyen sfida Russia e Cina

    (Teleborsa) – Il 9 settembre a Bruxelles ci sarà una riunione straordinaria del Consiglio dei ministri dell’Energia. L’annuncio è arrivato da Josef Sikela ministro per l’industria della Repubblica Ceca, presidente di turno del semestre Ue. “Non permetteremo a Putin di danneggiare i nostri cittadini e le nostre imprese, motivo per cui dobbiamo aggiustare il mercato dell’energia. La soluzione europea è la migliore che abbiamo”, ha scritto su Twitter Sikela.Sul tema energia è intervenuta anche la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, intervenendo allo Strategic Forum di Bled, in Slovenia, che quest’anno si riunisce all’insegna del tema “The Rule of Power or the Power of Rules?”. “All’inizio di quest’anno, Russia e Cina hanno apertamente dichiarato una ‘partnership illimitata’. E solo poche settimane dopo la Russia ha lanciato la sua guerra contro l’Ucraina. Il messaggio non potrebbe essere più esplicito. Se vogliamo preservare i principi fondamentali, come l’autodeterminazione e l’inviolabilità dei confini, Putin non può vincere questa guerra: l’Ucraina deve vincere questa guerra”, ha affermato von der Leyen.”Abbiamo chiesto agli Stati membri di ridurre il consumo di gas del 15% e di conservarlo nello stoccaggio: in questo modo si possono risparmiare fino a 45 miliardi di metri cubi di gas naturale”, ha spiegato la leader europea. “In definitiva il modo migliore per sbarazzarsi dei combustibili fossili russi è accelerare la nostra transizione verso fonti energetiche verdi. Ogni chilowattora di elettricità che l’Europa genera da energia solare, eolica, idroelettrica, da biomasse dal geotermico o dall’idrogeno verde ci rende meno dipendenti dal gas russo. Oggi il prezzo dell’energia solare ed eolica è più conveniente dei combustibili fossili inquinanti. Ecco perché, con la nostra iniziativa RePowerEU, investiremo fino a 300 miliardi di euro per accelerare la svolta verde”, ha sottolineato. Von der Leyen ha però aggiunto che porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi “è solo il primo passo”: “l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità sta mettendo a nudo i limiti dell’attuale struttura del mercato elettrico, che è stato sviluppato per circostanze diverse. Per questo stiamo lavorando a un intervento di emergenza e a una riforma strutturale del mercato dell’elettricità”.Duro l’attacco anche alla Cina. “Il prezzo da pagare per il petrolio e gas della Russia è la perdita di sovranità e indipendenza. Non vogliono partner, ma vassalli. E non si tratta solo del Cremlino. Decine di Paesi sono sull’orlo del default perché non possono pagare il loro debito con la Cina. E alcuni hanno già fatto default”, ha dichiarato Ursula von der Leyen. “Il potere delle democrazie, la nostra capacità di plasmare il mondo di domani, dipende in larga misura dalla capacità di proporre un modello economico che funzioni per tutti”, ha aggiunto. “Ecco perché abbiamo proposto Global Gateway, che prevede 300 miliardi di euro di investimenti. Questo è il nostro approccio ai grandi progetti infrastrutturali: basato sul valore, trasparente e aperto al settore privato. Infrastrutture che apportano benefici duraturi alle comunità locali”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Gas, prezzo scende sotto quota 280 euro ad Amsterdam

    (Teleborsa) – Rallenta la corsa dei prezzi del gas naturale dopo il picco raggiunto la scorsa settimana. Le quotazioni scendono sotto quota 300 euro al megawattora sulla piattaforma TTF di Amsterdam. I contratti future sul mese di settembre, dopo vari cambiamento di segno nel corso della mattinata, segnano un calo del 18,5% a 276,3 euro al MWh. Venerdì il prezzo del gas ha chiuso a 339,19, segnando un nuovo massimo e poco sotto il record intraday di 345 euro toccato il 7 marzo scorso. LEGGI TUTTO

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    Consumi petroliferi in recupero marginale: sale solo carburante aerei

    (Teleborsa) – I consumi petroliferi totali a luglio sono stati pari a poco meno di 5,2 milioni di tonnellate, in aumento dello 0,5% (+24.000 tonnellate) rispetto a luglio 2021. E’ quanto emerge dall’ultimo report mensile dell’UNEM, che spiega come questo risultato sia sostanzialmente in linea con le attese e che ci riallontani dai livelli pre-pandemici (-8,4% su luglio 2019). Il dato – si sottolinea – scontato il confronto con un mese come luglio 2021 che fu caratterizzato da altissimi volumi interni di consumi. Benzina e gasolio insieme, con un giorno lavorativo in meno, sono stati pari a 2,8 milioni di tonnellate, leggermente più bassi rispetto allo stesso mese del 2021 (-2,6% o 76.000 tonnellate in meno), ma anche rispetto ai valori di luglio 2019 (-1,1%, -33.000 tonnellate).Più in dettaglio la benzina fa segnare un -2,1% ed il gasolio motori un -2,7%.Segno negativo anche per Gpl auto (-4,3%), bunker (-0,4%), così come anche per i lubrificanti (-6,8%)per il bitume (-19,9%) e per la carica petrolchimica netta (-38,6%). Il carburante per aerei ha rilevato un incremento di circa il 60% rispetto a luglio 2021, ma ancora inferiore del 20,7% (-105.000 tonnellate) rispetto al 2019, per la quasi totale assenza del turismo russo e cinese e quindi di parte dei voli di più lungo raggio. Per il mese di agosto 2022 si attende un ulteriore rallentamento dei consumi, in quanto il forte flusso turistico interno ed internazionale che ha sostenuto la mobilità potrebbe essere controbilanciato dal rallentamento congiunturale delle attività produttive amplificato dalle criticità della guerra in Ucraina con le attività industriali e delle costruzioni in decelerazione. LEGGI TUTTO