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    Energia, Terzo Settore: da ENEA un'app per l'efficientamento degli edifici

    (Teleborsa) – Valutare in modo semplice lo stato di salute del patrimonio edilizio del Terzo Settore, sia a livello energetico che di vulnerabilità strutturale. Questo l’obiettivo di SERVICE4Impact, l’applicazione messa a punto dall’Enea a supporto dei professionisti delle diagnosi energetiche nell’ambito del progetto europeo Social Energy Renovations (SER), che coinvolge 7 partner di 4 paesi UE.Nello specifico per le diagnosi energetiche, SERVICE4Impact consente di rilevare le caratteristiche strutturali e i consumi reali degli edifici, mettendoli a confronto con i valori di fabbisogno energetico di riferimento, sia per i consumi termici che elettrici. L’applicazione genera un report per individuare gli interventi di riqualificazione energetica da effettuare con la possibilità di pianificare investimenti su più tipologie di edifici.”Obiettivo del progetto – spiega Alessandro Fiorini ricercatore del Dipartimento Enea di Efficienza energetica e responsabile del progetto – è concepire uno strumento finanziario che consenta agli enti del Terzo Settore di realizzare ristrutturazioni sostenibili dei propri immobili e ai finanziatori di effettuare investimenti allineati con i criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), esercitando un forte impatto in termini di creazione di valore sociale”. L’app, lanciata in occasione dell’evento “Obiettivo Emissioni Zero”, non si limita – spiega l’Enea in una nota – a individuare possibili soluzioni di ammodernamento tecnologico degli edifici, ma è anche in grado di fornire indicazioni legate ai diversi gradi di rischio territoriale, ambientale e climatico necessarie per il successivo progetto strutturale.Disponibile per smartphone e tablet, è stata sviluppata da Logical Soft con il contributo dei ricercatori Enea del Dipartimento Efficienza energetica e del Laboratorio Tecnologie per la dinamica delle strutture e la prevenzione del rischio sismico, e la collaborazione di Fratello Sole, società consortile non a scopo di lucro impegnata nella promozione della sostenibilità nel Terzo Settore. LEGGI TUTTO

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    Motori termici al bando dal 2035: associazioni gas e oil lanciano allarme

    (Teleborsa) – “Accettare la proposta Europea di non consentire più la vendita di nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri con motore endotermico, benchè utilizzabili con combustibili rinnovabili low-carbon e carbon-negative, significa stroncare il percorso d’investimento già intrapreso da anni” dalle filiere di petrolio, gas e combustibili fossili. E questa proposta Ue rischia di cancellare “oltre 100 mila posti di lavoro in Italia”.Questo l’allarme lanciato dalle associazioni del settore, Assogasmetano, Assopetroli-Assoenergia e Federmetano che in una nota congiunta in vista del Consiglio Ambiente di domani, si rivolgono al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e ai ministri della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, e dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Reiterato dalle associazioni il grido d’allarme sollevato nei mesi scorsi in merito alle “drammatiche ripercussioni che le misure europee sulla messa al bando del motore endotermico al 2035 avranno sul sistema distributivo, economico, industriale e occupazionale del nostro Paese. Le scriventi associazioni del settore carburanti, fuels rinnovabili e low carbon, puntano il dito contro le misure europee sulla messa al bando del motore endotermico al 2035 (proposta della Commissione Ue di modifica del Regolamento 2019/631, pacchetto “Fit for 55″) e le ricadute che avranno sul sistema distributivo, economico, industriale e occupazionale del nostro Paese”.Le filiere industriali italiane automotive e carburanti, si legge, con le imprese della distribuzione, stanno portando avanti da tempo programmi e investimenti per contribuire in modo concreto e immediato alla lotta ai cambiamenti climatici e alla salvaguardia dell’ambiente, in un’ottica di economia circolare. Programmi e investimenti che consentono già oggi – con l’impiego di tecnologie fruibili, affidabili e già diffuse nel nostro Paese – di conciliare le esigenze di mobilità della popolazione (di ogni fascia di reddito) con il necessario abbattimento delle emissioni e che, se portati avanti, permetteranno di ottenere benefici su vasta scala, perchè miglioreranno e sosterranno soluzioni economicamente accessibili a tutti (cittadini e imprese) e immediatamente utilizzabili, grazie a un’infrastruttura capillare e idonea, senza forzature del sistema. Enorme è, rivendicano infatti le associazioni, il contributo in termini di abbattimento delle emissioni di CO2 ottenibile con l’uso di combustibili rinnovabili low-carbon e carbon-negative nei veicoli endotermici leggeri e pesanti. Questi devono essere considerati quindi una soluzione imprescindibile, assieme alla mobilità elettrica, per traguardare la decarbonizzazione dei trasporti in modo sostenibile anche sul piano economico, industriale, occupazionale e sociale. “Accettare la proposta Europea di non consentire più la vendita di nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri con motore endotermico, benchè utilizzabili con combustibili rinnovabili low-carbon e carbon-negative, significa stroncare il percorso d’investimento già intrapreso da queste filiere negli ultimi anni. Un percorso – proseguono – alimentato dalle capacità imprenditoriali italiane, diretto a centrare obiettivi ambientali sempre piu’ sfidanti e mettere a disposizione di un’ampia utenza soluzioni ecocompatibili (es. tecnologie innovative applicate ai motori endotermici per avere veicoli piu’ ecologici, aumento della produzione di carburanti rinnovabili e di origine bio, aumento dei punti vendita di combustibili alternativi come il gas naturale compresso e liquefatto, che già erogano una consistente percentuale di prodotto 100% rinnovabile)”. Avallare la proposta Europea “implica rinunciare ai benefici ottenibili con queste tecnologie e impostare la mobilità del futuro essenzialmente su una sola tecnologia, con conseguenti incertezze dovute a una mancata diversificazione del rischio, affidandosi a soluzioni non ancora mature – in termini di veicoli e infrastrutture – ed esponendosi a una dipendenza da materie prime (terre rare, litio, ecc.) e tecnologie propri di altri paesi extraeuropei, principalmente asiatici, nel tentativo di convertire l’industria nazionale o europea per colmare un gap difficilmente recuperabile”.Ciò comporta pesanti conseguenze sul piano occupazionale, con la possibile perdita in Italia di oltre 100.000 posti di lavoro, di cui circa 73.000 nel solo settore automotive al 2040, dei quali 67.000 già nel periodo 2025-2030 (secondo il recente studio di CLEPA, associazione dei componentisti automotive europei, “PwC Strategy& – Electric Vehicle Transition Impact Assessment Report 2020 – 2040”). Il rischio che stiamo correndo e’ l’irreparabile compromissione dell’economia del Paese senza che gli agognati e condivisi obiettivi di decarbonizzazione siano realmente raggiunti.Per tutte queste ragioni, le Associazioni “chiedono al Governo di ribadire la posizione contraria del nostro Paese a tali misure e di rinegoziare una soluzione che lasci aperte piu’ vie percorribili per raggiungere i medesimi obiettivi di tutela dell’ambiente, difendendo l’eccellenza italiana ed evidenziando le debolezze e le inadeguatezze della proposta della Commissione”. LEGGI TUTTO

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    Comal valuta avvio linea di produzione pannelli fotovoltaici in Italia

    (Teleborsa) – Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, ha avviato le prime attività per analizzare la fattibilità dell’avvio di una linea di produzione per realizzare pannelli fotovoltaici di ultima generazione in Italia. Pur non avendo, ad oggi, predisposto documenti di fattibilità o valutativi, né assunto impegni di alcun tipo, tra i siti industriali oggetto di valutazione da parte di Comal c’è l’area ex Blutec a Termini Imerese (in precedenza la fabbrica siciliana della Fiat).Comal non è l’unica azienda interessata all’area ex Blutec, in quanto della partita sono anche altre aziende italiane e multinazionali estere. Il progetto, che prevede il restyling dei capannoni, è stato illustrato nel corso di un evento organizzato dal Polo Meccatronica Valley nell’Incubatore di Termini Imerese.”Stiamo valutando la possibilità di produrre direttamente i pannelli fotovoltaici in Italia – ha commentato l’AD Alfredo Balletti – In questo contesto, lo stabilimento di Termini Imerese è stato preso in considerazione per gli spazi e la posizione logistica favorevoli sia al ricevimento dei materiali base, sia alla spedizione del prodotto finito”.La scelta di Comal di valutare l’avviamento di una linea di produzione interna dei moduli fotovoltaici è sostenuta da tre motivi strategici: il primo è quello di realizzare un prodotto totalmente Made in Italy riconoscibile sul mercato internazionale, il secondo obiettivo è quello di contenere i costi di produzione influenzati dalle fluttuazioni delle spese per i trasporti e dalle dogane. Infine, la produzione del pannello fotovoltaico in house renderebbe Comal autonoma e indipendente dai mercati internazionali. LEGGI TUTTO

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    Saipem, via libera Consob a prospetto su aumento da 2 miliardi

    (Teleborsa) – Via libera da parte della Consob alla pubblicazione del prospetto informativo sull’aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Saipem. Lo annuncia la stessa società, con una nota, in cui viene ribadito che i diritti di opzione saranno esercitabili dal 27 giugno all’11 luglio 2022 e negoziabili fino al 5 luglio. LEGGI TUTTO

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    Gas, Ue determinata su price cap. Germania attiva piano emergenza

    (Teleborsa) – L’accenno ad un price cap sui prezzi del gas entra nell’ultima versione della bozza di conclusioni del Consiglio europeo, che si riunisce il 23 e 24 giugno a Bruxelles, per discutere di varie tematiche, fra cui la situazione energetica, l’ingresso dell’Ucraina nella Ue ed altre tematiche rilevanti. Richiamando le conclusioni del vertice di fine maggio, il Consiglio “invita la Commissione a perseguire nei suoi sforzi nell’assicurare le forniture energetiche a prezzi accessibili”. Il riferimento alle conclusioni di maggio è fondamentale perché in quelle si invitava la Commissione ad esplorare le opzioni per calmierare i prezzi, inclusa la fissazione di un tetto al prezzo del gas (price cap temporaneo).L’UE ha deciso di intensificare la cooperazione con la Norvegia per aumentare le forniture di gas nel breve e lungo termine con l’obiettivo di abbassare i prezzi e di riempire gli impianti di stoccaggio del gas almeno all’80% entro il primo novembre 2022 in nmodo da evitare eventuali shock di approvvigionamento. Nel frattempo, la Germania è stata costretta ad attivare un piano di emergenza sul gas che prevede tre step: allerta, allarme, emergenza. La decisione è stata assunta dal Ministero dell’Economia e del Clima Robert Habeck, il quale ha ricordato che il gas in Germania “è un bene scarso” ed occorre “ridurre l’uso già d’estate”, anche se “al momento l’approvvigionamento del gas è garantito”, perché “l’inverno arriva e dobbiamo riempire i depositi”. “Ci troviamo in uno scontro economico con la Russia e il gas viene usato come arma”, ha affermato Habeck aggiungendo “aervono tutte le misure politiche per fare in modo che ci sia abbastanza gas”.Il Cremlino ha tenuto però a precisare che le forniture di gas del Nord Stream sono state temporaneamente ridotte per problemi di manutenzione tecnologica ed ha assicurato che la Russia “rispetta rigorosamente i suoi impegni” di fornitura all’Ue. LEGGI TUTTO

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    Energia, Birol (IEA): Europa si prepari a completa interruzione gas russo in inverno

    (Teleborsa) – L’Europa deve prepararsi immediatamente per la completa interruzione delle esportazioni di gas russo questo inverno, mentre i governi devono adottare misure per ridurre la domanda e mantenere aperte le vecchie centrali nucleari. È l’allarme lanciato dal direttore esecutivo dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), Fatih Birol, in un’intervista rilasciata al Financial Times.Birol ha sottolineato che la decisione della Russia di ridurre le forniture di gas ai paesi europei la scorsa settimana potrebbe essere un’anticipazione di ulteriori tagli mentre Mosca cerca di guadagnare “leva” durante la sua guerra con l’Ucraina. “L’Europa dovrebbe essere pronta nel caso in cui il gas russo fosse completamente interrotto”, ha avvertito Birol, “più ci avviciniamo all’inverno, più comprendiamo le intenzioni della Russia”, ha aggiunto. “Credo che i tagli siano orientati ad evitare che l’Europa riempia i depositi e ad aumentare la leva della Russia nei mesi invernali”, ha affermato il direttore dell’AIE.Per Birol le misure di emergenza adottate dai paesi europei questa settimana per ridurre la domanda di gas, come l’accensione di vecchie centrali elettriche a carbone, sono giustificate dall’entità della crisi, nonostante le preoccupazioni per l’aumento delle emissioni di anidride carbonica. In quest’ottica l’aumento della produzione a carbone è “temporaneo” e aiuterebbe a preservare le forniture di gas per il riscaldamento in inverno, ha sottolineato. Qualsiasi ulteriore emissione di CO2 derivante dalla combustione di carbone altamente inquinante sarebbe compensata da un’accelerazione dei piani dell’Europa di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili importati e di costruire capacità di generazione rinnovabile, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Renergetica sigla contratti di opzione per vendita 6 impianti fotovoltaici

    (Teleborsa) – Renergetica, società attiva nello sviluppo di progetti a fonti rinnovabili e quotata su Euronext Growth Milan, ha formalizzato con Edison Renewables, operatore leader in Italia nella produzione di energie rinnovabili, i primi contratti di opzione propedeutici alla vendita di sei progetti per la realizzazione di impianti fotovoltaici, per una potenza complessiva pari a circa 100 MWp localizzati tra nord, centro e sud Italia.La firma dei contratti si inserisce nell’ambito del più ampio accordo, di durata pluriennale e ampliativo rispetto a quello già sottoscritto nell’aprile 2020 con Edison per lo sviluppo di progetti fotovoltaici in Italia (come comunicato in data 22 marzo 2022). Renergetica ha ceduto i diritti di esclusiva sui sei progetti a fronte del versamento degli anticipi da parte di Edison, come previsto nei contratti.”La stipula di questi sei contratti di opzione rappresenta un segnale chiaro che consolida la partnership e costituisce motivo di grande soddisfazione per i nostri azionisti – ha commentato l’AD Stefano Giusto – L’alleanza che ci vede accanto a Edison Renewables, come partner qualificati nello sviluppo di grandi impianti da fonti rinnovabili, dura ormai da anni e anche attraverso di essa abbiamo l’opportunità di pianificare il futuro ponendoci obiettivi di sviluppo sempre più importanti e ambiziosi”.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Gas, MITE: non necessario livello di allerta. Via ad acquisti carbone

    (Teleborsa) – Il Comitato tecnico di emergenza e monitoraggio (CTEM) del sistema gas naturale “non ha ritenuto necessario il passaggio al livello di allerta, stante l’attuale livello della domanda e la possibilità di adottare comunque le misure preventive necessarie”. Lo ha comunicato il Ministero della Transizione ecologica (MITE), spiegando che il CTEM “ha fatto il punto sui flussi di gas e sul grado di riempimento degli stoccaggi (oggi al 55%, in linea con il livello europeo), anche in relazione alla riduzione del gas russo dei giorni scorsi”. Il Comitato, su proposta del MiTE, “ha convenuto sulla necessità di adottare una misura per raggiungere il target di riempimento degli stoccaggi previsto per il mese di giugno, indicando a Snam, in qualità di maggior operatore di rete, di approvvigionare le quantità mancanti”. Inoltre, l’organo “ha condiviso la proposta di una misura per programmare, con il coordinamento di Terna, acquisti di carbone in via prudenziale, in misura sufficiente all’eventuale piano di massimizzazione delle centrali a carbone, in vista dell’embargo su quello di provenienza russa stabilito dall’Unione Europea a partire dal mese di agosto”.I prezzi continuano a salireNella giornata odierna, il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha chiuso in rialzo del 4,45% a 126 euro/MWh, spingendosi fin sopra quota 128 euro/MWh nel corso della mattinata. Si tratta di livelli che non venivano toccati da inizio marzo, ovvero dai giorni iniziali del conflitto in Ucraina. A spingere al rialzo il prezzo del gas dalla scorsa settimana è stata la riduzione delle forniture a diversi paesi europei da parte di Gazprom.L’aumento della produzione nazionaleOltre a misure di breve termine per riempire gli stoccaggi, il governo si è detto impegnato anche ad aumentare la produzione di gas all’interno dell’Italia. “Su direttiva del Ministero della Transizione ecologica, che verrà emanata nelle prossime settimane, il gruppo GSE avvierà le procedure per l’approvvigionamento di lungo termine di gas naturale di produzione nazionale, invitando a partecipare a dette procedure i titolari di concessioni di coltivazione di gas”, ha riferito oggi il MITE in Commissione Industria del Senato. Un contributo “celere” all’aumento della produzione arriverà agendo sulle concessioni ora sospese, “non dovendo attendere i tempi autorizzativi e realizzativi necessari per eventuali nuove trivellazioni”.Le preoccupazioni in GermaniaNonostante l’Italia non abbia ritenuto necessario il passaggio al livello di allerta sul gas, la situazione in Europa rimane tesa. “Parliamo di una situazione politica ed economica che potrebbe diventare peggiore di quella della pandemia”, ha detto oggi a Berlino il ministro tedesco di Economia e Clima, Robert Habeck. Con la crisi del gas si è di fronte a “uno scenario che può durare per mesi” e allora non si tratta più di valori che scendono per gli azionisti, ma direttamente di “aziende che rischiano di non esistere più”, ha affermato in occassione della Giornata dell’industria della BDI – Federazione dell’industria tedesca.Le parole di Von der Leyen”In questo momento stiamo lavorando su diverse opzioni per quanto riguarda i prezzi elevati” dell’energia, ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un’intervista al Tg2. “L’Italia si distingue per aver già utilizzato le nostre raccomandazioni – ha spiegato – Cioè, tassare i profitti eccezionali delle aziende energetiche e sostenere con questo le famiglie vulnerabili e le piccole imprese. Questo è molto buono. Pertanto, stiamo esaminando diverse opzioni e dobbiamo discuterne con il Consiglio europeo”. LEGGI TUTTO