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    Energia: con IPCEI idrogeno a ENEA 52 milioni per supporto a filiera industriale

    (Teleborsa) – “La partecipazione dell’ENEA e degli altri partner italiani al progetto IPCEI Hy2Tech consentirà al nostro Paese di sfruttare le considerevoli opportunità derivanti dall’utilizzo dell’idrogeno nei diversi settori applicativi, quali industria, trasporti, civile e residenziale, quest’ultimo in blending con gas naturale’. E’ quanto afferma il Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce in merito all’approvazione da parte della Commissione Ue del primo progetto IPCEI sull’idrogeno, che prevede un finanziamento di oltre 1 miliardo di euro all’Italia per attività di ricerca e innovazione (R&I), di cui 52 milioni all’ENEA. “Nel settore idrogeno, come agenzia conduciamo da molto tempo a livello nazionale e internazionale attività di R&I, in stretta collaborazione con gli operatori industriali del settore, e supportiamo come advisor tecnico-scientifico il Ministero della Transizione Ecologica e il Ministero dello Sviluppo Economico nel perseguimento degli obiettivi strategici previsti in ambito PNRR, Mission Innovation e IPCEI”, aggiunge Dialuce.L’IPCEI Hy2Tech riunisce 35 partner provenienti da 15 stati membri, Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia e Spagna e conta su un finanziamento complessivo di 5,4 miliardi di euro. L’Italia partecipa con 6 progetti industriali (Alstom, Ansaldo, De Nora/Snam, Enel, Fincantieri, Iveco) e 2 progetti di R&I presentati da organismi di ricerca (ENEA e Fondazione Bruno Kessler -FBK).Il progetto ENEA durerà 5 anni e si pone l’obiettivo di contribuire a colmare il gap tra lo sviluppo e la validazione di tecnologie innovative a scala di laboratorio e il livello di impianto pilota, supportando l’industria nella fase di prima industrializzazione. ENEA opererà nel contesto del progetto Hy2Tech con attività di ricerca, innovazione, dimostrazione per favorire lo sviluppo e la riduzione dei costi dei processi produttivi e delle tecnologie stesse attraverso la realizzazione di pilot lines, infrastrutture e laboratori avanzati e con un elevato livello di automazione.”Nel Centro Ricerche ENEA della Casaccia (Roma), dove è in costruzione una hydrogen valley dimostrativa, saranno realizzate 4 pilot lines: sviluppo di componenti e sistemi per produzione, trasporto e distribuzione dell’idrogeno; celle a combustibile; power train a fuel cell; integrazione in diverse applicazioni della mobilità. Le pilot lines si pongono come un anello di congiunzione tra ricerca e industria per dare impulso al trasferimento tecnologico e all’industrializzazione di prototipi di laboratorio”, sottolinea Giorgio Graditi, Direttore del Dipartimento ENEA di Tecnologie energetiche e fonti rinnovabili.Si tratta di infrastrutture di ricerca concepite con un approccio flessibile e polifunzionale che intendono offrire alle imprese un “banco di prova” dell’intero processo produttivo, dalla realizzazione di componenti (elettrodi e membrane) e sistemi di nuova generazione (celle e moduli innovativi, serbatoi per lo storage, etc.) al testing e alla loro validazione.”Il connubio tra ricerca e industria rappresenta un valore aggiunto che si traduce in ricadute economiche dirette e indirette per lo sviluppo sociale e la crescita dell’occupazione, anche attraverso la formazione e la riqualificazione di figure professionali, con benefici in termini di decarbonizzazione del sistema energetico e incremento nell’utilizzo delle fonti rinnovabili” conclude Graditi. LEGGI TUTTO

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    Energia, Pinto (Axpo Italia), “Raddoppio Tap: una realtà. saranno tre anni duri, ma ne usciremo”

    (Teleborsa) – “Era il 2007, e Tap era un disegno sulla cartina, e l’obiettivo era ottenere l’indipendenza dalla Russia. Tutti i governi si sono opposti, ora sentire che si tratta del piano strategico mi fa quasi sorridere. Eppure è un progetto che si sta realizzando. In tre anni, che saranno durissimi, raggiungeremo l’obiettivo”, così Salvatore Pinto presidente di Axpo Italia. Il produttore svizzero di energie rinnovabili, leader internazionale nel trading di energia e nella commercializzazione di energia, ha commentato la crisi energetica legata alla guerra in Ucraina e le prospettive relative al raddoppio della Tap al Forum internazionale UpLodi, organizzato da Appia institute: “Venti miliardi di metri cubi di gas saranno una realtà tra tre anni saremo in una posizione assolutamente invidiabile. Anche se saranno tra anni durissimi”. Ma Pinto ha fatto riferimento anche “alla necessità di continuare a intervenire sulla burocrazia e sugli iter autorizzativi, sia per attirare nuovi capitali, sia per avviare la transizione divenuta ormai indispensabile. Sull’emergenza energetica si può fare tantissimo. L’Europa deve sviluppare le proprie tecnologie ed essere sempre più indipendente”. LEGGI TUTTO

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    Gas, piano Ue di emergenza a rischio: proseguono le trattative a Bruxelles

    (Teleborsa) – Il piano di emergenza sul gas della Commissione europea che prevede tagli del 15% ai consumi per fare fronte alle tensioni con la Russia e dispone di un meccanismo di “solidarietà” tra paesi sulle forniture è a rischio. È quanto hanno riferito “fonti diplomatiche a Bruxelles” al Financial Times. Il quotidiano ha sottolineato che serve l’appoggio del 55% dei Paesi o di Stati che rappresentino il 65 per cento della popolazione Ue.Spagna e Portogallo hanno già manifestato una netta opposizione a questo progetto mentre diversi altri paesi europei hanno espresso forti dubbi. A favore del piano si è invece espresso il ministro dell’energia della Germania, Robert Habeck: “i paesi che non sono toccati dai tagli delle forniture della Russia dovrebbero aiutare gli altri. Altrimenti non c’è solidarietà europea”. Il Piano è attualmente in discussione nel Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri presso l’Ue (Coreper), che si riunisce questo pomeriggio a Bruxelles, dopo che la proposta è già stata esaminata dal gruppo di esperti dell’energia in seno al Consiglio Ue. Una nuova riunione del Coreper è già prevista per lunedì prossimo. Il Piano prevede una riduzione del 15% del consumo di gas, calcolata sulla media dei consumi del periodo 2017-2021 (da agosto a marzo), da conseguire nel periodo da agosto 2022 a fine marzo 2023. L’obiettivo di riduzione è indicativo, una sorta di raccomandazione non vincolante, ma diventerebbe obbligatorio per tutti gli Stati membri nel caso in cui la Commissione dichiarasse lo stato d’emergenza Ue per interruzioni sostanziali nell’approvvigionamento di gas, o per la sua insufficienza a causa, ad esempio, di un inverno molto freddo. Secondo le fonti, da quello che è emerso finora nel Coreper, le questioni più controverse per un certo numero di Stati membri sono l’obbligatorietà dell’obiettivo di riduzione al 15%, nel caso della dichiarazione dello stato d’emergenza, l’obiettivo stesso del 15%, che molti considerano troppo ambizioso e difficile da raggiungere, il principio del target uniforme e uguale per tutti i paesi, indipendentemente dalle loro condizioni e, infine, i poteri che la Commissione si attribuisce nell’attivare l’obbligatorietà della riduzione dei consumi di gas, con la semplice decisione di dichiarare lo stato di allerta. L’Italia è al momento tra i paesi più critici rispetto ai primi tre punti, insieme a diversi altri Stati membri. LEGGI TUTTO

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    Nord Stream 1, previsioni per ripresa flussi si riducono a 30%

    (Teleborsa) – La quantità di gas in arrivo domani tramite il Nord Stream 1 dovrebbe essere di circa il 30% delle capacità dello strategico gasdotto che va dalla Russia alla Germania. Lo ha comunicato il presidente dell’Agenzia tedesca delle Reti, Klaus Muller, specificando che sarebbe di soli 530 gigawattora. In precedenza, lo stesso Muller aveva detto che da Gazprom venivano indicati per giovedì 800 gigawattora via Nord Stream 1. Muller ha specificato che i dati possono ancora cambiare. Nel pomeriggio, Gascade (gestore tedesco dei due punti di arrivo del gasdotto) aveva previsto una ripresa del flusso “al livello precedente alla manutenzione”, ovvero al “40% della capacità di trasporto”.Intanto, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che non è ancora chiaro in quali condizioni verrà restituita la turbina del Nord Stream 1 dopo le riparazioni in Canada, mentre Gazprom ha comunicato di non aver ancora ricevuto la documentazione da Siemens necessaria per reinstallare la turbina nel gasdotto. I ritardi nella restituzione della turbina sono alla base del taglio alle esportazioni di gas al 40% della capacità, secondo quanto sostiene il colosso energetico russo. LEGGI TUTTO

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    IEA, crescita domanda di elettricità in forte rallentamento

    (Teleborsa) – La crescita della domanda mondiale di elettricità sta rallentando drasticamente nel 2022 dalla forte ripresa dell’anno precedente, poiché la crescita economica si sta indebolendo e i prezzi dell’energia sono aumentati in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Lo sostiene l’ultimo Electricity Market Report dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA).L’IEA prevede che la domanda globale di elettricità aumenterà del 2,4% nel 2022 dopo l’aumento del 6% dello scorso anno, in linea con il suo tasso di crescita medio nei cinque anni precedenti la pandemia di Covid-19. “Mentre la domanda di elettricità dovrebbe attualmente continuare su un percorso di crescita simile nel 2023, le prospettive sono offuscate da turbolenze economiche e incertezza su come i prezzi del carburante potrebbero influenzare il mix di generazione”, si legge nel rapporto, che sollecita anche un’accelerazione degli investimenti nella transazione energetica.Forti aggiunte di capacità sono destinate a far aumentare la produzione globale di energia rinnovabile di oltre il 10% nel 2022, sostituendo parte della produzione di combustibili fossili. Nonostante il calo del 3% del nucleare, la produzione a basse emissioni di carbonio aumenterà complessivamente del 7%, portando a un calo dell’1% nella produzione totale basata sui combustibili fossili. Di conseguenza, le emissioni di anidride carbonica (CO2) del settore elettrico globale dovrebbero diminuire nel 2022 dal massimo storico raggiunto nel 2021, anche se di meno dell’1%.(Foto: Zbynek Burival on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Italia-Algeria: Memorandum intesa tra il Ministro Giovannini e il Ministro dei Lavori Pubblici Kamel Nasri

    (Teleborsa) – Il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, ha firmato un Memorandum d’intesa con il Ministro dei Lavori Pubblici della Repubblica algerina democratica e popolare, Kamel Nasri, per la cooperazione nel settore dei lavori pubblici, delle infrastrutture e della mobilità. L’intesa è stata sottoscritta oggi ad Algeri durante il quarto Vertice Intergovernativo Italia-Algeria, al termine dei colloqui bilaterali tra il Ministero Giovannini e l’omologo, svoltisi nel Palazzo presidenziale El Mouradia. Nel corso dell’incontro, i ministri si sono confrontati sulle possibili aree di cooperazione e di sviluppo, in riferimento in particolare alle grandi opere pubbliche, tra cui strade, autostrade, ponti e alle infrastrutture aeroportuali, portuali e marittime e nel settore ferroviario. L’intesa di oggi ha, tra l’altro, l’obiettivo di ottimizzare le opportunità di investimento diretto, di sviluppare forme di collaborazione nel settore dei lavori pubblici e nei relativi aspetti istituzionali, giuridici, economici e tecnici, sulla formazione e sulla ricerca.”Questa intesa rafforza il legame tra i due Paesi e apre a prospettive di reciproco sviluppo in diversi campi, da attuarsi con azioni di cooperazione, e assume una valenza significativa per il nostro Paese, in particolare nella situazione attuale”, ha dichiarato il Ministro Giovannini. “Sono certo che il Memorandum favorirà numerose opportunità di scambio di migliori pratiche e di approfondimento tra i rispettivi esperti nei settori individuati – ha aggiunto – nonché possibilità di cooperazione economico-commerciale per le aziende”. Il Ministro Giovannini ha quindi sottolineato come il tema della sostenibilità sia “sempre più centrale anche ai fini della salvaguardia del comune spazio mediterraneo. In materia di sviluppo delle infrastrutture – ha precisato – l’Algeria potrà trovare di interesse l’esperienza italiana del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.Le azioni di cooperazione si baseranno, tra l’altro, sullo scambio di esperienze in materia di costruzione, manutenzione, utilizzo e gestione delle infrastrutture, nella promozione di relazioni di partenariato tra imprese, laboratori, e studi di ricerca algerini e italiani, formazione e riqualificazione dei dirigenti, controllo tecnico dei lavori pubblici e ricerca applicata.Nell’ottica di favorire la crescente cooperazione tra imprese italiane e algerine, il Ministro ha sottolineato l’importanza di assicurare un clima favorevole per gli investitori italiani riferendosi, tra l’altro, alla rapida soluzione di pendenti vertenze commerciali. LEGGI TUTTO

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    UE, raddoppio delle importazioni gas da Azerbaigian entro 2027

    (Teleborsa) – La Commissione europea e l’Azerbaigian hanno firmato il nuovo memorandum d’intesa su un partenariato strategico nel settore dell’energia, per raddoppiare la capacità del corridoio meridionale per rifornire l’UE di almeno 20 miliardi di metri cubi di gas l’anno entro il 2027. Il memorandum concorrerà al raggiungimento degli obiettivi di diversificazione previsti dal piano REPowerEU, aiutando l’Europa a svincolarsi dal gas russo. In virtù della cooperazione energetica rafforzata, sta già aumentando la fornitura all’UE di gas naturale azero: è passata dagli 8,1 miliardi di metri cubi del 2021 ai previsti 12 miliardi di metri cubi nel 2022.”Con questo memorandum d’intesa si apre oggi un nuovo capitolo nella cooperazione energetica con l’Azerbaigian, partner fondamentale dell’Europa verso lo svincolo dai combustibili fossili russi – ha commentato la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen – L’intento non è soltanto quello di rafforzare il partenariato attuale, che garantisce all’UE l’approvvigionamento stabile e affidabile di gas via il corridoio meridionale, ma anche quello di gettare le basi di un partenariato a lungo termine sull’efficienza energetica e l’energia pulita, poiché il perseguimento degli obiettivi dell’accordo di Parigi vede accomunati UE e Azerbaigian”.Attualmente UE e Azerbaigian sono impegnati anche nella negoziazione di un nuovo accordo globale che rafforzerà la cooperazione in un’ampia gamma di settori, tra cui diversificazione economica, investimenti, commercio e liberazione di tutte le potenzialità della società civile, sottolineando nel contempo l’importanza dei diritti umani e dello Stato di diritto. LEGGI TUTTO

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    IEA, Europa riduca al minimo consumo gas. Evitare risposta sconnessa

    (Teleborsa) – Introdurre piattaforme d’asta per incentivare gli utenti di gas industriale dell’UE a ridurre la domanda, ridurre al minimo il consumo di gas nel settore energetico, rafforzare il coordinamento tra gli operatori del gas e dell’elettricità in tutta Europa, ridurre la domanda di elettricità delle famiglie stabilendo standard e controlli per riscaldamento e condizionatori, armonizzare la pianificazione delle emergenze in tutta l’UE a livello nazionale ed europeo. Sono le cinque azioni concrete che i leader europei devono intraprendere per prepararsi a un inverno difficile dal punto di vista degli approvvigionamenti energetici, secondo Fatih Birol, il direttore esecutivo dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA).Secondo l’economista ed esperto di energia, se questo tipo di misure non viene attuato ora, “l’Europa si troverà in una posizione estremamente vulnerabile e potrebbe dover affrontare tagli e riduzioni molto più drastiche in seguito”. Un’altra azione importante è preparare i cittadini europei a ciò che potrebbe accadere. “Le campagne di sensibilizzazione del pubblico nel contesto di una crisi energetica hanno avuto successo in precedenza nel ridurre la domanda di energia a breve termine di diversi punti percentuali – ha spiegato Birol – Ogni azione conta”.Lo scenario baseLo scenario di base considerato per le raccomandazioni dell’IEA è quello in cui i flussi di gas attraverso il Nord Stream 1 tornano dopo il 21 luglio (ai livelli bassi a cui si trovavano prima dell’attuale arresto per manutenzione programmata), ma all’inizio della stagione di riscaldamento invernale, il 1° ottobre, le forniture di gas russe verso l’Europa vengono completamente interrotte. In questa situazione, l’UE dovrebbe aver riempito i suoi impianti di stoccaggio del gas oltre il 90% della loro capacità per superare il prossimo inverno. E anche in questo caso, potrebbe comunque subire interruzioni di fornitura nell’ultima parte della stagione di riscaldamento. Secondo la nuova analisi dell’IEA, il gas extra che deve essere risparmiato nei prossimi tre mesi è dell’ordine di 12 miliardi di metri cubi, sufficienti per riempire circa 130 navi cisterna di GNL.Lo scenario peggioreSecondo Birol, “non sarebbe comunque saggio escludere la possibilità che la Russia possa decidere di rinunciare alle entrate derivanti dall’esportazione di gas in Europa per ottenere una leva politica”. Dalla sua invasione dell’Ucraina, l’importo delle entrate che la Russia ha raccolto dall’esportazione di petrolio e gas in Europa è raddoppiato rispetto alla media degli ultimi anni, a 95 miliardi di dollari. In altre parole, l’aumento dei ricavi delle esportazioni di petrolio e gas della Russia negli ultimi cinque mesi è quasi tre volte quello che fa tipicamente esportando gas in Europa durante un intero inverno.”Se la Russia deciderà di interrompere completamente le forniture di gas prima che l’Europa possa portare i suoi livelli di stoccaggio fino al 90%, la situazione sarà ancora più grave e difficile – si legge nell’analisi dell’IEA – Richiederà una leadership fredda, un’attenta coordinazione e un forte grado di solidarietà. I leader europei devono prepararsi a questa possibilità ora per evitare il potenziale danno che deriverebbe da una risposta sconnessa e destabilizzante”.Le raccomandazioni nel dettaglioPer quanto riguarda l’introduzione di piattaforme d’asta per incentivare gli utenti di gas industriale dell’UE a ridurre la domanda, l’IEA suggerisce che i consumatori di gas industriale possono offrire parte della loro fornitura di gas già contrattualizzata come prodotti di riduzione della domanda a titolo di compensazione.La riduzione al minimo del consumo di gas nel settore energetico può essere ottenuto aumentando temporaneamente la produzione di carbone e petrolio, accelerando allo stesso tempo il dispiegamento di fonti a basse emissioni di carbonio, compresa l’energia nucleare, laddove sia politicamente accettabile e tecnicamente fattibile.Rafforzare il coordinamento tra gli operatori del gas e dell’elettricità in tutta Europa può aiutare a ridurre l’impatto del minor consumo di gas sui sistemi di alimentazione. Dovrebbe includere una stretta cooperazione sul funzionamento delle centrali termoelettriche a livello nazionale ed europeo.Per ridurre la domanda di elettricità delle famiglie, stabilendo standard e controlli di raffreddamento, è essenziale che il governo e gli edifici pubblici siano parte dell’iniziativa e diano l’esempio. Inoltre, le campagne di sensibilizzazione dovrebbero incoraggiare i cambiamenti comportamentali tra i consumatori.Armonizzare la pianificazione delle emergenze in tutta l’UE, a livello nazionale ed europeo, dovrebbe riguardare misure per la riduzione dell’offerta e meccanismi di solidarietà. LEGGI TUTTO