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    USA, stoccaggi di gas frenano a sorpresa

    (Teleborsa) – Rallenta la crescita degli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata l’11 ottobre 2024 sono risultati in crescita di 76 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela inferiore al consensus (+80 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 82 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.705 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 3% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.598) e in crescita del 4,6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.542 BCF. LEGGI TUTTO

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    Venier (Snam): partner di Eni nell’intero portafoglio CCS, saliamo al livello superiore

    (Teleborsa) – Per quanto riguarda il CCS, Snam sta “sviluppando – attualmente nella fase di test – il progetto di Ravenna. Questo, per la parte Eni, è ricompreso all’interno del loro progetto di costituzione di una società per lo sviluppo della CCS. Mi sembra logico pensare che anche l’altro 50%, che fa riferimento a noi, farà parte dello stesso progetto. E quindi possiamo diventare partner di Eni nell’intero portafoglio. Stimo partecipando al processo e l’esito finale lo vedremo”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato Stefano Venier durante la conferenza stampa di presentazione del primo Transition Plan, una roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050.L’idea, ha chiarito meglio, è “far rientrare il 100% di Ravenna nel portafoglio e quindi noi salire al livello superiore per avere una coerenza e visibilità complessiva”.”Siamo all’interno del percorso e vediamo come si conclude lo scouting che Eni sta facendo”, ha puntualizzato.”Il gruppo farà confluire la sua quota del 50% nella joint venture di Ravenna nell’unità CCS di Eni”, ha detto in un altro passaggio, sollecitato sul tema, spiegando che poi “verrà valutato con il CdA se incrementare la quota nell’unità CCS di Eni”. LEGGI TUTTO

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    Snam, solo l’1% dei gasdotti opera a meno del 25% della capacità

    (Teleborsa) – Snam, società di infrastrutture energetiche quotata su Euronext Milan, ha sviluppato un’analisi approfondita per valutare il tasso di utilizzo delle risorse di trasporto su un orizzonte di lungo periodo, concentrandosi sulle condizioni di picco dei consumi fino al 2040 e al 2050. La società vede una domanda di circa 45 miliardi di metri cubi nel 2040 e 35 miliardi di metri cubi nel 2050 (in linea con gli scenari più recenti disponibili), secondo quanto si legge nel suo primo Transition Plan, una roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050.In base a queste ipotesi, i risultati chiave mostrano che: il tasso medio di utilizzo attuale è elevato (circa il 75%) e rimarrà sopra il 50% sia nel 2040 che nel 2050. “Ciò si traduce in un trasporto del gas conveniente”, viene sottolineato.Le sezioni che operano a meno del 25% della capacità rappresentano oggi e nel 2040 meno dell’1% della rete. Nel 2050, ipotizzando la riconversione del 10% della rete all’uso dell’idrogeno, un basso utilizzo si riferirebbe solo a meno del 10% delle risorse senza considerare alcun transito verso l’Europa centrale nella simulazione.Circa 3.000 km di condotte potrebbero essere riconvertite per il trasporto dell’idrogeno con un investimento di 4 miliardi di euro; esistono anche opportunità di trasporto di CO2. Il potenziale dell’idrogeno è stato preso in considerazione solo nell’analisi del 2050.In termini di convenienza, i costi del gas rappresentano attualmente meno del 5% della bolletta finale, mentre il costo dell’infrastruttura di trasporto del gas è inferiore al 50% dei costi di trasmissione dell’elettricità (€3,6/MWh contro €8,4/MWh). “Ciò garantisce margini di efficienza mantenuti anche con tassi di utilizzo inferiori”, viene sottolineato. LEGGI TUTTO

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    Venier (Snam): slancio verso sostenibilità sta perdendo forza, non bisogna perdere fiducia

    (Teleborsa) – “Chi è che non vuole la transazione? Nessuno. La vuole la stragrande maggioranza dei paesi che fanno il 90% del PIL, tuttavia questa volontà sembra essere più forte delle parole che nei fatti. Dalla Climate Week di New York di settembre ci siamo portati a casa la sensazione che lo slancio verso la sostenibilità sta perdendo un po’ trazione. Non manca la percezione del senso di urgenza, ma sembra che le azioni arranchino un pochino”. Lo ha affermato l’Amministratore Delegato Stefano Venier presentando il primo Transition Plan di Snam, una roadmap trasparente per delineare in maniera definita e sistematica gli obiettivi al 2050.”È chiaro l’obiettivo finale, è chiara l’urgenza, ma forse abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo negli anni scorsi – ha aggiunto – Alcune complessità esistono: dobbiamo capire cosa vuol dire portare il pianeta al Net Zero. Il nostro mondo si basa su alcuni elementi costitutivi, come acciaio, cemento, fertilizzati o plastica, e quindi intervenire significa incidere in maniera profonda e concreta su molti aspetti”.”A volto sono un po’ scettico sulle facili formule – ha ammesso Venier – È chiarissimo dove vogliamo arrivare, ma come ci arriviamo è frutto di una valutazione di percorso. Non dobbiamo desistere, non dobbiamo scoraggiarci, e questo piano è un elemento che aiuta in termini di impegno. Se c’è una cosa da non perdere è la fiducia. Non dobbiamo dimenticare la visione, ma trasformarla in un pragmatismo visionario”.Secondo l’AD di Snam, “il Net Zero non va considerato come un obbligo e un vincolo, ma un’opportunità, che nasce dalla nostra strategia di essere un operatori multi-molecola. Le opportunità non sono solo per Snam, ma anche per il sistema: il Net Zero o è di tutti, o non è di nessuno”. LEGGI TUTTO

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    IEG presenta KEY-The Energy Transition Expo: “Il futuro sostenibile prende forma”

    (Teleborsa) – Aumento della superficie espositiva, con un layout di manifestazione ridisegnato per aumentare le opportunità di business e networking. Rafforzamento del respiro internazionale, con il coinvolgimento di sempre più buyer, delegazioni e operatori qualificati da tutto il mondo. Focus sull’innovazione e sulle competenze green necessarie per realizzare la transizione energetica. Nuovi progetti e aree tematiche per una visione completa sull’energia del futuro. Sono le credenziali con cui si presenta la nuova edizione di KEY – The Energy Transition Expo, la manifestazione di IEG (Italian Exhibition Group) sulla transizione e l’efficienza energetica, punto di riferimento in Europa, Africa e nel bacino del Mediterraneo. Il nuovo appuntamento, in programma dal 5 al 7 marzo 2025 alla Fiera di Rimini, si candida a diventare il più grande di sempre, infrangendo i suoi stessi record, a partire dal numero di brand espositori, previsto in aumento di oltre il 20%.Anche il palinsesto di incontri definito dal Comitato Tecnico Scientifico di KEY sarà ricco di eventi internazionali, confermandosi opportunità unica di formazione, informazione e aggiornamento professionale, anche su tematiche non ancora affrontate dalla manifestazione, come nucleare e Intelligenza Artificiale. Si spazierà dall’agrivoltaico alle Comunità Energetiche Rinnovabili, dalla riqualificazione green residenziale e industriale alla mobilità elettrica, dall’idrogeno al ruolo delle Amministrazioni locali, passando per le riflessioni sul contenimento dei costi dell’energia, sugli aspetti normativi e sulle nuove opportunità finanziarie.KEY 2025 consoliderà il proprio ruolo di network di riferimento a livello globale, capace di riunire tutti i player coinvolti nella transizione energetica, favorendo l’incontro, il confronto e l’interlocuzione con le Istituzioni, con l’obiettivo di fare sistema e contribuire ad accelerare il percorso di decarbonizzazione. La manifestazione si conferma, inoltre, occasione privilegiata per aziende e professionisti che desiderano razionalizzare i propri consumi e ridurre l’impatto energetico e ambientale delle proprie attività, per conoscere le possibili soluzioni e ultime tecnologie disponibili sul mercato.IL NUOVO LAYOUT – Con oltre 90mila mq di superficie espositiva lorda, il nuovo layout di KEY prevede per la prima volta l’apertura dell’ingresso Ovest in aggiunta agli Ingressi Sud ed Est. Riorganizzata anche l’articolazione dei padiglioni, 20 in totale rispetto ai 16 dell’edizione 2024, equamente distribuiti lungo le ali Est e Ovest del quartiere fieristico. I sette settori merceologici, riservati a solare e fotovoltaico, eolico, idrogeno, energy storage, efficienza energetica, mobilità elettrica e città sostenibili, sono tutti confermati, affiancati da spazi speciali dedicati a progetti trasversali, al networking, all’innovazione e alla formazione. La nuova configurazione – spiega IEG in una nota – ha l’obiettivo di tracciare un percorso espositivo definito attraverso le sette aree tematiche, ben delineate, ma allo stesso tempo connesse fra loro, per massimizzare le sinergie esistenti e migliorare l’esperienza della visita. Inoltre, la varietà dei settori rappresentati a KEY permetterà di creare specifici percorsi con approfondimenti personalizzati. Fra le novità del layout, il potenziamento dell’area riservata all’idrogeno e un focus tematico sui porti: HYPE – Hydrogen Power Expo supported by Hydrogen & Fuel Cells, un vero e proprio Salone organizzato da Italian Exhibition Group e Hannover Fairs International GmbH (HFI), filiale italiana di Deutsche Messe AG, dove approfondire il tema dell’idrogeno e della sua importanza per la transizione energetica; Su.port – Sustainable Ports for Energy Transition, focus espositivo che sarà inaugurato a KEY 2025, dedicato all’elettrificazione delle banchine portuali, fondamentale per ridurre le emissioni, promuovere la sostenibilità nei porti e accelerare lo sviluppo dell’eolico off-shore, in particolare per quanto riguarda le soluzioni floating, ovvero i parchi eolici galleggianti.VALORIZZAZIONE DEL TALENTO E DELLE COMPETENZE GREEN – Per la prima volta, KEY ospiterà l’iniziativa Green Jobs & Skill, per favorire l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, con l’obiettivo di contribuire a colmare il gap di competenze green ancora diffuso all’interno delle aziende. Il progetto costituisce una preziosa occasione di formazione e orientamento professionale per studenti e giovani lavoratori, ma anche un’opportunità per le imprese per incontrare potenziali candidati e intercettare i talenti più promettenti. A studiosi, ricercatori, professionisti e innovatori è rivolta la prima Call for Papers di KEY: i partecipanti potranno candidare un proprio abstract sui temi delle energie rinnovabili e della transizione energetica. I paper selezionati verranno pubblicati dalla nuova rivista scientifica QualEnergia Scienze e alcuni di questi potranno trovare spazio anche all’interno dei convegni organizzati durante i tre giorni di manifestazione. KEY CHOICE – Unlock the future of PPA – Martedì 4 marzo 2025, alla vigilia di KEY, è in programma al Palacongressi di Rimini la seconda edizione di KEY CHOICE – Unlock the future of PPA, l’evento B2B di KEY – The Energy Transition Expo dedicato ai Power Purchase Agreements, organizzato da IEG (Italian Exhibition Group) in collaborazione con Elemens. LEGGI TUTTO

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    Energia, solare guida corsa alle rinnovabili: entro 2030 soddisferanno metà della domanda globale

    (Teleborsa) – Trainate dall’energia solare, le energie rinnovabili sono sulla buona strada per soddisfare quasi la metà della domanda globale di elettricità entro la fine di questo decennio. È quanto sostiene un nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia che ha evidenziato come le politiche di sostegno stia incrementando la capacità di energia rinnovabile a livello mondiale. Le nuove installazioni sono inoltre destinate a eguagliare l’attuale capacità energetica di Cina, Unione Europea, India e Stati Uniti messi insieme: nel mondo è prevista una crescita di oltre 5.500 gigawatt (GW) di nuova capacità di energia rinnovabile tra il 2024 e il 2030, quasi tre volte l’aumento registrato tra il 2017 e il 2023.La Cina dovrebbe rappresentare quasi il 60% di tutta la capacità rinnovabile installata nel mondo da qui al 2030, in base alle attuali tendenze di mercato e alle attuali impostazioni politiche dei governi. La Cina diverrebbe così sede di quasi la metà della capacità energetica rinnovabile totale del mondo entro la fine di questo decennio, rispetto a una quota di un terzo nel 2010. L’India è invece il Paese che sta crescendo al ritmo più rapido tra le principali economie.In termini di tecnologie, il rapporto prevede che il solo fotovoltaico rappresenterà l’80% della crescita della capacità rinnovabile globale da qui al 2030, il risultato della costruzione di nuovi grandi impianti solari e di un aumento delle installazioni solari sui tetti da parte di aziende e famiglie. Anche il settore eolico è pronto per una ripresa, con un tasso di espansione raddoppiato tra il 2024 e il 2030, rispetto al periodo tra il 2017 e il 2023. “Già ora, l’eolico e il fotovoltaico solare sono le opzioni più economiche per aggiungere nuova generazione di elettricità in quasi tutti i paesi”, sottolinea l’AIE in una nota.Quasi 70 paesi – che insieme rappresentano l’80% della capacità energetica rinnovabile globale – sono pronti ormai a raggiungere o superare i loro obiettivi di energia rinnovabile per il 2030. La crescita non è comunque perfettamente in linea con gli obiettivi fissati alla conferenza sui cambiamenti climatici COP28 a dicembre 2023 in cui si prevedeva di triplicare la capacità rinnovabile mondiale in questo decennio: Secondo l’AIE la capacità globale raggiungerà 2,7 volte il livello del 2022 entro il 2030. Ma l’analisi dell’Agenzia lascia aperta la possibilità che l’obiettivo fissato possa essere raggiunto con un maggiore impegno dei governi.”Le energie rinnovabili si stanno muovendo più velocemente di quanto i governi nazionali possano fissare obiettivi. Ciò è dovuto principalmente, non solo agli sforzi per ridurre le emissioni o aumentare la sicurezza energetica, ma sempre di più al fatto che oggi le energie rinnovabili offrono l’opzione più economica per aggiungere nuove centrali elettriche in quasi tutti i paesi del mondo”, ha affermato il direttore esecutivo dell’AIE, Fatih Birol. “Questo rapporto mostra che la crescita delle energie rinnovabili, in particolare quella solare, trasformerà i sistemi elettrici in tutto il mondo in questo decennio”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    BP, margini di raffinazione più deboli peseranno su conti terzo trimestre

    (Teleborsa) – BP, colosso energetico britannico, ha detto che segmento di produzione e operazioni petrolifere, le realizzazioni, rispetto al trimestre precedente, dovrebbero avere un impatto sfavorevole nell’intervallo di 0,1-0,3 miliardi di dollari sull’utile sottostante, incluso l’impatto dei ritardi di prezzo sulla produzione di BP nel Golfo del Messico e negli Emirati Arabi Uniti.Nel segmento clienti e prodotti, rispetto al trimestre precedente, si prevede che i risultati saranno influenzati dai seguenti fattori: nei clienti, i margini di carburante sono sostanzialmente stabili, volumi stagionalmente più elevati parzialmente compensati dai costi; nei prodotti, i margini di raffinazione realizzati più deboli nell’intervallo di 0,4-0,6 miliardi di dollari e si prevede che il risultato del trading del petrolio sarà debole.La produzione upstream nel terzo trimestre dovrebbe essere sostanzialmente invariata rispetto al trimestre precedente, con una produzione sostanzialmente invariata nella produzione e nelle operazioni di petrolio e nel gas e nell’energia a basse emissioni di carbonio.Nel segmento del gas e dell’energia a basse emissioni di carbonio, si prevede che le realizzazioni, rispetto al trimestre precedente, avranno un impatto favorevole di circa 0,1 miliardi di dollari, incluse le variazioni nei prezzi di riferimento del gas naturale non Henry Hub.I risultati di BP per il terzo trimestre del 2024 saranno pubblicati il ??29 ottobre 2024. LEGGI TUTTO

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    USA, stoccaggi di gas crescono più del previsto

    (Teleborsa) – Aumentano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 19 luglio 2024 sono risultati in crescita di 82 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela superiore al consensus (+73 BCF). La settimana prima si era registrato un incremento di 55 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 3.629 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 3,5% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 3.505) e in crescita del 5,1% rispetto alla media degli ultimi cinque anni di 3.453 BCF. LEGGI TUTTO