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    Energia, l'impennata dei prezzi colpisce anche il settore Tlc: +50% nel 2023

    (Teleborsa) – Ci sono anche le imprese del settore europeo delle telecomunicazioni tra quelle a rischio nel 2023 a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e dopo il forte aumento registrato nei primi sei mesi di quest’anno. Secondo Usman Ghazi, analista di Berenberg citato da Milano Finanza, il settore potrebbe affrontare un balzo dei costi energetici di almeno il 50%, una cifra più che doppia al pur consistente aumento atteso per il 2020 (+20%) che si tradurrebbe in un calo dell’ebitda compreso tra il 2% e il 3%.Tra le società con un rischio superiore alla media c’è anche Telecom Italia, accompagnata da Telenor, Orange, Liberty Global e Telia. Ghazi ha invece affermato che Swisscom, Deutsche Telekom, United Internet, Freenet e 1&1 presentato “un rischio inferiore alla media”. A determinare la differenza di rischio sono le varie strategie di copertura pluriennali o annuali applicate dai diversi operatori. A incidere, inoltre, sono le tempistiche in cui le coperture sono state effettuate durante la crisi energetica. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'Ue mette a punto il price cap sul gas russo. Putin: Europa non più centrale, cresce la domanda cinese

    (Teleborsa) – Si avvicina l’appuntamento di venerdì 9 settembre quando si terrà la riunione di emergenza dei ministri Ue dell’Energia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Commissione europea sta lavorando all’ipotesi di proporre un “price cap” fissato 200 euro per MWh (MegaWattora) sul prezzo dell’elettricità prodotta da fonti alternative al gas. Il quotidiano londinese parla di “bozze di proposte” allo studio dell’esecutivo comunitario, che raccomandano agli Stati membri di imporre il tetto sull’elettricità ottenuta da rinnovabili come l’eolico, o dal nucleare, o da centrali a carbone ad un livello di prezzo pari a quello di mercato se le catene di approvvigionamento funzionassero regolarmente. La misura dovrebbe inoltre risultare sufficiente a non scoraggiare futuri investimenti in fonti alternative al gas. Tra le proposte anche obblighi di riduzione dei consumi di elettricità del 5% durante gli orari di maggior utilizzo. Le proposte verranno discusse comunque oggi dai rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri dell’Ue (Coreper), in vista della riunione di venerdì. “Proporremo un tetto al prezzo sul gas russo”, ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen durante un punto stampa. “L’obiettivo è molto chiaro: dobbiamo tagliare le entrate russe che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina”.La presidente von der Leyen durante una conferenza stampa ha parlato anche delle altre proposte elaborate: la prima riguarderà “obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi di elettricità negli orari di picco”, durante i quali si verificano le impennate dei prezzi. Secondo, “proporremo un tetto al fatturato delle compagnie che producono elettricità a basso costo”. In pratica quelle a basse emissioni di CO2, come le rinnovabili che al momento stanno realizzando utili inattesi “che non riflettono i costi di produzione”. “Proporremo di reindirizzare questi utili ai più vulnerabili”, ha proseguito. Terzo, una misura analoga riguarderà le società che operano su fonti fossili. Quarto, le compagnie energetiche riceveranno sostegni in forma di liquidità o garanzie pubbliche per fronteggiare le difficoltà. Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin, a Vladivostok nel suo discorso all’Eastern Economico Forum, ha dichiarato che la Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa. “Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente”, ha aggiunto Putin. “Limitare i prezzi del gas russo è un’altra stupidità che non ha futuro”, ha dichiarato Putin. “Il mercato europeo delle risorse energetiche – ha aggiunto – era un tempo privilegiato, ora non lo è più”. Per il presidente russo, infatti, “la domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano”.Putin ha detto di avere in mente anche di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Putin ha detto che “è impossibile isolare la Russia’, sottolineando che “la Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale (l’invasione dell’Ucraina, ndr), ma ha anzi rafforzato la propria sovranità”. Il leader russo si è detto certo che “l’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Alleanza per il Fotovoltaico: “Non c'è più tempo: la politica investa subito sulle rinnovabili”

    (Teleborsa) – “In questa campagna elettorale si sta affrontando poco e male il tema dell’energia rinnovabile. In alcuni casi in modo approssimativo, come alternativa ecologica a cui non si può essere contrari, in altri senza la reale comprensione che le rinnovabili sono, nell’immediato, l’unico strumento possibile per aumentare i GW necessari al Paese per garantire […] LEGGI TUTTO

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    S&P: rincaro bollette oltre 1.000 miliardi, stop gas impatterà su utility

    (Teleborsa) – “Nonostante un intervento governativo senza precedenti sui mercati e su specifiche utility, l’inevitabile ridisegno del mercato del gas e dell’energia elettrica sarà complesso e comporterà molti rischi per le utility oggetto di rating nel corso del prossimo inverno”. È quanto evidenzia S&P Global Ratings in un report che analizza gli impatti della chiusura del gasdotto Nord Stream 1 sulle utility europee.Quando opera alla piena capacità il gasdotto fornisce 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno al mercato europeo coprendo il 12% della domanda europea. Ma dalla metà di giugno, prima del nuovo stop “a tempo indeterminato”, il gasdotto ha lavorato al 20% delle sue potenzialità. “La chiusura a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream 1, ora parte del nostro scenario di base, – rileva S&P – si aggiunge alle pressioni esistenti sui prezzi del gas e dell’energia elettrica in Europa e mette in evidenza la questione, già molto sentita, di chi si farà carico dell’enorme onere finanziario che ne deriverà”.In particolare – si legge nel report – “le possibili imposte straordinarie potrebbero intaccare l’aumento degli utili per la produzione di energia elettrica a costi fissi senza copertura”.Secondo le stime di S&P i costi europei per l’energia subiranno un incremento rispetto al periodo pre-pandemico di ben oltre 1000 miliardi di euro. S&P ritiene che “i rischi di liquidità per le società di servizi oggetto di rating siano notevolmente aumentati in questo contesto di prezzi estremi, che ha innescato massicci movimenti di distacco del collaterale di copertura”. Tuttavia – conclude il report – “i governi europei sembrano sempre più disposti a sostenere la liquidità nelle borse dell’energia e delle utility nazionali”. LEGGI TUTTO

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    Gas, sale tensione Roma-Mosca. La replica di Cingolani

    (Teleborsa) – “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, poiché le aziende americane oggi “pagano l’elettricità sette volte meno di quelle italiane”.A far salire l’asticella della tensione tra Roma e Mosca ci hanno pensato, nella giornata di ieri, le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo la quale ” le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale” contro i produttori italiani. “quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee”, ha aggiunto. A stretto giro è arrivata la replica del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani: “la logica di un rappresentante di uno Stato totalitario che pensa che si possa imporre ad uno Stato qualcosa. Si figuri se l’Italia può seguire gli ordini di qualcuno”, ha detto a ‘Il cavallo e la torre’ su Rai3 replicando alle accuse di Mosca. “Stiamo lavorando affinchè i sacrifici per gli italiani siano minimi”.Sul piano per i risparmi energetici diffuso ieri: “Si tratta di un piano abbastanza tranquillo, non draconiano. Piccole azioni che sono portate avanti da una collettività danno risparmi che molti nemmeno conoscono. Stiamo parlando di un’operazione innanzitutto di consapevolezza”, ha detto ancora Cingolani escludendo la possibilità di sanzioni. “Stiamo parlando di fare risparmi ragionevoli. Dobbiamo spiegarli”, ha detto: per questo si sta preparando una campagna.La parole che arrivano da Mosca hanno fatto infuriare anche la Commissione europea, il cui portavoce spiega che non si perde tempo a commentare “le dichiarazioni folli delle personalità russe”. Bruxelles sottolinea che “c’è un’eccellente cooperazione fra l’Ue e gli Stati membri sul tema energetico”, e “i Paesi lavorano insieme per rispondere alle sfide create dalle azioni russe”. LEGGI TUTTO

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    Petrolio fa un passo indietro dopo corsa su mossa OPEC+

    (Teleborsa) – I prezzi del petrolio frenano la corsa della vigilia innescata dalla decisione presa dai Paesi dell’OPEC+ di tagliare la produzione di greggio, con l’obiettivo di stabilizzare il mercato e far risalire le quotazioni petrolifere che ora scontano una possibile recessione dell’economia mondiale.Il cartello di produttori di oro nero ha accettato di ridurre la produzione di circa 100mila barili al giorno a partire dal 1° ottobre. La decisione è stata presa su impulso dell’Arabia Saudita, che ha recentemente sostenuto la necessità di far fronte ad un calo eccessivo dei prezzi, con l’assenso degli alleati, fa cui la Russia.Al momento, il Crude oil statunitense scambia a 87,5 dollari, in calo dell’1,41%, mentre il Brent perde il 2,03% a 93,8 dollari.Sembra dunque svanire l’effetto della decisione dell’OPEC+ che secondo gli analisti di Oanda, “è stata più simbolica che fondamentalmente significativa” in quanto “non cambia realmente le dinamiche del mercato” ma farà sì che gli operatori “ci pensino due volte prima di far scendere i prezzi come hanno fatto di recente”.(Foto: © Aleksandr Prokopenko / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Gas, MITE: ecco il piano contenimento consumi, le nuove regole

    (Teleborsa) – In previsione della stagione 2023-2024, è “opportuno attuare un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas”. In particolare, le misure volontarie di riduzione della domanda “ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale”. Lo ha reso noto il ministero della Transizione ecologica che ha diffuso il piano di contenimento dei consumi di gas naturale.Nel dettaglio, “I limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dal comma 2 dell’articolo 4 del DPR n.74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione”. Il ministero ha precisato che sono fatte salve le utenze sensibili come ospedali e case di ricovero. La riduzione dei consumi promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento “sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del ministro della Transizione Ecologica”.Tra le misure, previste il riscaldamento ridotto di un grado per gli edifici. Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento indicate dal Regolamento pubblicato dal Mite portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di metri cubi di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), “cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi”.Per quanto riguarda le misure per diversificare la provenienza del gas importato, è stato siglato un accordo – ha comunicato il Mite – per il graduale aumento delle forniture di gas dall’Algeria, che consentirà di sfruttare al massimo le attuali capacità disponibili di trasporto del gasdotto che approda in Sicilia, fornendo volumi crescenti di gas già a partire dal 2022. Sono state anche incrementate nel breve termine le importazioni dal gasdotto Tap, la cui società ha inoltre avviato le interlocuzioni per realizzare il raddoppio della capacità di trasporto, che non necessita di interventi tecnici sul tratto italiano del gasdotto. Inoltre il Governo, in coordinamento con Eni e con Snam, si è attivato per garantire approvvigionamenti di Gnl da nuove rotte, in particolare: sino a 3,5 miliardi di Smc dall’Egitto, sino a 1,4 miliardi di Smc dal Qatar, sino a 4,6 miliardi di Smc progressivamente dal Congo, e circa 3,0-3,5 miliardi di Smc da forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia. Per poter sostituire le forniture di gas provenienti dalla Russia, oltre alle iniziative che interessano le importazioni via gasdotto e gli stoccaggi nazionali, è necessario incrementare la dotazione di infrastrutture del gas. Considerato che i rigassificatori esistenti “sono già utilizzati al massimo, occorrono in particolare nuovi terminali di rigassificazione di Gnl, in tempi coerenti con le quantità negoziate da nuove rotte”.Il Mite ha anche sottolineato che il Governo “continua a confermare gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica”. L’insieme delle misure di diversificazione “consentirà nel medio termine (a partire dalla seconda metà del 2024) di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo, e comunque di ridurre l’uso del gas in generale”.(Foto: © Alexander Raths | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Nord Stream, il Cremlino: “Forniture gas riprenderanno solo con revoca delle sanzioni”

    (Teleborsa) – I problemi con le forniture di gas all’Europa attraverso il Nord Stream continueranno fino alla revoca delle sanzioni che impediscono la manutenzione dei macchinari del gasdotto. È questa – secondo quanto riporta l’agenzia russa Interfax – la posizione espressa dal portavoce del Cremlino Dmitri Peskov. “Sono proprio le sanzioni – ha detto Peskov – che impediscono la manutenzione delle unità, che impediscono il loro spostamento senza adeguate garanzie legali, che impediscono queste garanzie legali e così via. Sono queste sanzioni che gli Stati occidentali hanno imposto che hanno portato la situazione a quello che stiamo vedendo ora”. A livello europeo, intanto, in vista dell’inverno si stringono accordi per far fronte alla crisi energetica. Dopo un colloquio con il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il presidente della Francia Emmanuel Macron ha annunciato ieri la nascita della “solidarietà franco-tedesca sull’energia”. Un’alleanza che porterà gas francese verso la Germania, elettricità prodotta in Germania verso la Francia. “La Germania – ha spiegato Macron – ha bisogno del nostro gas e noi abbiamo bisogno dell’elettricità prodotta nel resto dell’Europa, e in particolare in Germania. Contribuiremo alla solidarietà europea in materia di gas e beneficeremo della solidarietà europea in materia di elettricità nelle prossime settimane e mesi, questo si tradurrà dal punto di vista franco-tedesco in modo molto concreto. Finalizzeremo nelle prossime settimane i necessari collegamenti per poter fornire gas alla Germania se c’è un bisogno di solidarietà e ogni volta che ce ne sarà. Fin da oggi, per la prima volta da molto tempo, la Francia è esportatrice di gas verso il resto dell’Europa. Rafforzeremo questo aspetto e ci metteremo in grado di essere solidali sul piano del gas con la Germania se l’inverno sarà difficile e se loro ne avranno bisogno. Allo stesso modo – ha proseguito il presidente francese – la Germania si è impegnata ad una solidarietà elettrica nei confronti della Francia e si metterà nella situazione di avere più elettricità e soprattutto di fornirci, nelle situazioni di picco, la sua solidarietà elettrica. Questa solidarietà franco-tedesca è l’impegno che abbiamo preso con il cancelliere Scholz”. LEGGI TUTTO