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    USA, stoccaggi gas in linea con attese nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Aumentano come previsto gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 2 settembre 2022 sono risultati in aumento di 54 BCF (billion cubic feet).Il dato si rivela in linea con il consensus (+58BCF). La settimana prima si era registrata una crescita di 61 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.694 miliardi di piedi cubici, risultando in calo del 7,6% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.916) e in diminuzione dell’11,5% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (3.043 BCF). LEGGI TUTTO

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    ENEA presenta Futura, la barca a vela ecosostenibile che va anche a idrogeno

    (Teleborsa) – Un prototipo innovativo di barca a vela ecosostenibile dotato anche di propulsione elettrica alimentata a idrogeno. Realizzata da Enea, “Futura” è lunga 6 metri, pesa 600 chilogrammi, può accogliere fino a 3 passeggeri (oltre lo skipper) e ha 5 ore di autonomia a una velocità di navigazione di 2,5 nodi (circa 4 km/h). Il prototipo è il frutto della collaborazione tra l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, la Lega Navale Italiana (LNI) e le aziende Arco-FC e Linde Gas Italia con il sostegno logistico della Nautica “Il Gabbiano” di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Roma). Provvista di una cella a combustibile da 1 kW che trasforma l’idrogeno contenuto in una bombola pronta all’uso in energia elettrica a zero emissioni, Futura – spiega Enea in una nota –dispone anche di una batteria ricaricabile tramite due pannelli fotovoltaici, che consente di estendere l’autonomia fino a 2 ore.”L’obiettivo del progetto è di promuovere la decarbonizzazione del settore nautico attraverso la sostituzione dei modelli tradizionali, alimentati da fonti fossili con natanti di tipo green. Le potenzialità di questa tecnologia sono molteplici e consentono di esplorare diverse alternative per una navigazione più sostenibile”, sottolinea Giulia Monteleone, responsabile della Divisione Enea di Produzione, storage e utilizzo dell’energia.”La domanda di imbarcazioni con propulsione a zero emissioni è in aumento; anche per tale motivo auspichiamo di replicare il prototipo in altre tipologie e taglie più grandi di natanti, prevedendo l’istallazione di sistemi di micro-eolico, idro-generazione insieme a nuovi dispositivi di stoccaggio ed elettrolizzatori – spiega Viviana Cigolotti, responsabile del Laboratorio ENEA di Accumulo di energia, batterie e tecnologie per la produzione e l’uso dell’idrogeno –. Inoltre l’utilizzo dell’idrogeno e delle celle a combustibile, abbinato a dispositivi di accumulo, garantisce autonomia, bassi tempi di rifornimento ed emissioni nulle”.Un team multidisciplinare di ricercatori Enea del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili ha gestito le fasi di selezione, acquisizione e istallazione della cella a combustibile e, in collaborazione con Linde Gas Italia, si è occupato di approvvigionamento dell’idrogeno, integrazione dei componenti elettrici a bordo e sicurezza. L’azienda ha anche fornito la bombola user friendly in modalità “vuoto a rendere”, mentre la cella a combustibile è stata messa a disposizione dalla Arco-FC, azienda italiana specializzata nel settore. LEGGI TUTTO

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    Energia, la proposta della Polonia: stop al sistema ETS per abbassare i costi dell'elettricità

    (Teleborsa) – Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki ha dichiarato che l’Unione europea dovrebbe dare priorità ad altre misure piuttosto che a un prelievo straordinario sui produttori energetici. A riportare le dichiarazioni del leader polacco è il Financial Times secondo il quale in vista della riunione d’emergenza sull’energia che si terrà venerdì, Varsavia avrebbe pronte alcune proposte da presentare ai governi europei.Secondo il primo ministro della Polonia, infatti, una sospensione temporanea del sistema di scambio delle quote di emissioni della Ue (ETS) per aiutare a ridurre i costi dell’elettricità darebbe “una risposta a Putin, dimostrandogli che siamo in grado di reagire molto rapidamente”, mentre, al contrario, l’imposta sulle imprese proposta dalla Commissione europea richiederebbe molto più tempo per ridurre l’impennata dei prezzi dell’elettricità per le famiglie europee, perché “richiederebbe una successiva ridistribuzione”.”Non escludiamo una tassazione su chi ha profitti straordinari, ma ci sono altri strumenti che dovrebbero essere attivati, anche in anticipo”, ha spiegato Morawiecki in un’intervista ipotizzando una sospensione dell’ETS per un paio di anni o un significativo abbassamento dei prezzi dei permessi di emissione. La posizione espressa del leader polacco, ha suggerito il quotidiano londinese, potrebbe far emergere nel corso della riunione di venerdì a Bruxelles nuovi disaccordi tra gli Stati membri su come rispondere alla crisi energetica. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'impennata dei prezzi colpisce anche il settore Tlc: +50% nel 2023

    (Teleborsa) – Ci sono anche le imprese del settore europeo delle telecomunicazioni tra quelle a rischio nel 2023 a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e dopo il forte aumento registrato nei primi sei mesi di quest’anno. Secondo Usman Ghazi, analista di Berenberg citato da Milano Finanza, il settore potrebbe affrontare un balzo dei costi energetici di almeno il 50%, una cifra più che doppia al pur consistente aumento atteso per il 2020 (+20%) che si tradurrebbe in un calo dell’ebitda compreso tra il 2% e il 3%.Tra le società con un rischio superiore alla media c’è anche Telecom Italia, accompagnata da Telenor, Orange, Liberty Global e Telia. Ghazi ha invece affermato che Swisscom, Deutsche Telekom, United Internet, Freenet e 1&1 presentato “un rischio inferiore alla media”. A determinare la differenza di rischio sono le varie strategie di copertura pluriennali o annuali applicate dai diversi operatori. A incidere, inoltre, sono le tempistiche in cui le coperture sono state effettuate durante la crisi energetica. LEGGI TUTTO

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    Energia, l'Ue mette a punto il price cap sul gas russo. Putin: Europa non più centrale, cresce la domanda cinese

    (Teleborsa) – Si avvicina l’appuntamento di venerdì 9 settembre quando si terrà la riunione di emergenza dei ministri Ue dell’Energia. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Commissione europea sta lavorando all’ipotesi di proporre un “price cap” fissato 200 euro per MWh (MegaWattora) sul prezzo dell’elettricità prodotta da fonti alternative al gas. Il quotidiano londinese parla di “bozze di proposte” allo studio dell’esecutivo comunitario, che raccomandano agli Stati membri di imporre il tetto sull’elettricità ottenuta da rinnovabili come l’eolico, o dal nucleare, o da centrali a carbone ad un livello di prezzo pari a quello di mercato se le catene di approvvigionamento funzionassero regolarmente. La misura dovrebbe inoltre risultare sufficiente a non scoraggiare futuri investimenti in fonti alternative al gas. Tra le proposte anche obblighi di riduzione dei consumi di elettricità del 5% durante gli orari di maggior utilizzo. Le proposte verranno discusse comunque oggi dai rappresentanti permanenti dei 27 Stati membri dell’Ue (Coreper), in vista della riunione di venerdì. “Proporremo un tetto al prezzo sul gas russo”, ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen durante un punto stampa. “L’obiettivo è molto chiaro: dobbiamo tagliare le entrate russe che Putin usa per finanziare la sua atroce guerra in Ucraina”.La presidente von der Leyen durante una conferenza stampa ha parlato anche delle altre proposte elaborate: la prima riguarderà “obiettivi vincolanti di riduzione dei consumi di elettricità negli orari di picco”, durante i quali si verificano le impennate dei prezzi. Secondo, “proporremo un tetto al fatturato delle compagnie che producono elettricità a basso costo”. In pratica quelle a basse emissioni di CO2, come le rinnovabili che al momento stanno realizzando utili inattesi “che non riflettono i costi di produzione”. “Proporremo di reindirizzare questi utili ai più vulnerabili”, ha proseguito. Terzo, una misura analoga riguarderà le società che operano su fonti fossili. Quarto, le compagnie energetiche riceveranno sostegni in forma di liquidità o garanzie pubbliche per fronteggiare le difficoltà. Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin, a Vladivostok nel suo discorso all’Eastern Economico Forum, ha dichiarato che la Russia non fornirà più petrolio e gas a quei Paesi occidentali che imporranno un price cap sull’energia russa. “Non consegneremo nulla se è contrario ai nostri interessi, in questo caso economici. Né gas, né petrolio, né carbone. Niente”, ha aggiunto Putin. “Limitare i prezzi del gas russo è un’altra stupidità che non ha futuro”, ha dichiarato Putin. “Il mercato europeo delle risorse energetiche – ha aggiunto – era un tempo privilegiato, ora non lo è più”. Per il presidente russo, infatti, “la domanda di risorse energetiche della Cina cresce e gli accordi energetici con la Russia funzionano”.Putin ha detto di avere in mente anche di imporre restrizioni sull’esportazione di grano e sementi ucraini verso l’Europa e di volerne discutere con il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. Putin ha detto che “è impossibile isolare la Russia’, sottolineando che “la Russia non ha perso e non sta perdendo nulla a causa dell’Operazione speciale (l’invasione dell’Ucraina, ndr), ma ha anzi rafforzato la propria sovranità”. Il leader russo si è detto certo che “l’economia globale attraversa un periodo difficile, ma la logica della cooperazione vincerà sicuramente”. LEGGI TUTTO

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    Energia, Alleanza per il Fotovoltaico: “Non c'è più tempo: la politica investa subito sulle rinnovabili”

    (Teleborsa) – “In questa campagna elettorale si sta affrontando poco e male il tema dell’energia rinnovabile. In alcuni casi in modo approssimativo, come alternativa ecologica a cui non si può essere contrari, in altri senza la reale comprensione che le rinnovabili sono, nell’immediato, l’unico strumento possibile per aumentare i GW necessari al Paese per garantire […] LEGGI TUTTO

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    S&P: rincaro bollette oltre 1.000 miliardi, stop gas impatterà su utility

    (Teleborsa) – “Nonostante un intervento governativo senza precedenti sui mercati e su specifiche utility, l’inevitabile ridisegno del mercato del gas e dell’energia elettrica sarà complesso e comporterà molti rischi per le utility oggetto di rating nel corso del prossimo inverno”. È quanto evidenzia S&P Global Ratings in un report che analizza gli impatti della chiusura del gasdotto Nord Stream 1 sulle utility europee.Quando opera alla piena capacità il gasdotto fornisce 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno al mercato europeo coprendo il 12% della domanda europea. Ma dalla metà di giugno, prima del nuovo stop “a tempo indeterminato”, il gasdotto ha lavorato al 20% delle sue potenzialità. “La chiusura a tempo indeterminato del gasdotto Nord Stream 1, ora parte del nostro scenario di base, – rileva S&P – si aggiunge alle pressioni esistenti sui prezzi del gas e dell’energia elettrica in Europa e mette in evidenza la questione, già molto sentita, di chi si farà carico dell’enorme onere finanziario che ne deriverà”.In particolare – si legge nel report – “le possibili imposte straordinarie potrebbero intaccare l’aumento degli utili per la produzione di energia elettrica a costi fissi senza copertura”.Secondo le stime di S&P i costi europei per l’energia subiranno un incremento rispetto al periodo pre-pandemico di ben oltre 1000 miliardi di euro. S&P ritiene che “i rischi di liquidità per le società di servizi oggetto di rating siano notevolmente aumentati in questo contesto di prezzi estremi, che ha innescato massicci movimenti di distacco del collaterale di copertura”. Tuttavia – conclude il report – “i governi europei sembrano sempre più disposti a sostenere la liquidità nelle borse dell’energia e delle utility nazionali”. LEGGI TUTTO

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    Gas, sale tensione Roma-Mosca. La replica di Cingolani

    (Teleborsa) – “Roma è spinta al suicidio economico per la frenesia sanzionatoria euro-atlantica”, e il risultato sarà che le imprese italiane saranno “distrutte dai ‘fratelli’ d’Oltreoceano”, poiché le aziende americane oggi “pagano l’elettricità sette volte meno di quelle italiane”.A far salire l’asticella della tensione tra Roma e Mosca ci hanno pensato, nella giornata di ieri, le parole della portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, secondo la quale ” le sanzioni sono diventate uno strumento di concorrenza sleale” contro i produttori italiani. “quando le imprese italiane crolleranno, saranno comprate a buon mercato dagli Yankee”, ha aggiunto. A stretto giro è arrivata la replica del ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani: “la logica di un rappresentante di uno Stato totalitario che pensa che si possa imporre ad uno Stato qualcosa. Si figuri se l’Italia può seguire gli ordini di qualcuno”, ha detto a ‘Il cavallo e la torre’ su Rai3 replicando alle accuse di Mosca. “Stiamo lavorando affinchè i sacrifici per gli italiani siano minimi”.Sul piano per i risparmi energetici diffuso ieri: “Si tratta di un piano abbastanza tranquillo, non draconiano. Piccole azioni che sono portate avanti da una collettività danno risparmi che molti nemmeno conoscono. Stiamo parlando di un’operazione innanzitutto di consapevolezza”, ha detto ancora Cingolani escludendo la possibilità di sanzioni. “Stiamo parlando di fare risparmi ragionevoli. Dobbiamo spiegarli”, ha detto: per questo si sta preparando una campagna.La parole che arrivano da Mosca hanno fatto infuriare anche la Commissione europea, il cui portavoce spiega che non si perde tempo a commentare “le dichiarazioni folli delle personalità russe”. Bruxelles sottolinea che “c’è un’eccellente cooperazione fra l’Ue e gli Stati membri sul tema energetico”, e “i Paesi lavorano insieme per rispondere alle sfide create dalle azioni russe”. LEGGI TUTTO