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    Eni avvia un secondo progetto FLNG per export GNL dal Congo

    (Teleborsa) – Eni ha firmato un contratto con Wison Heavy Industry per la costruzione e l’installazione di una unità galleggiante di produzione di gas naturale liquefatto (Floating Liquefied Natural Gas, FLNG) situata al largo della Repubblica del Congo con una capacità di 2,4 milioni di tonnellate all’anno (MTPA). La nave, lunga 380 metri e larga 60, sarà ancorata a una profondità d’acqua di circa 40 metri e sarà in grado di stoccare oltre 180.000 metri cubi di GNL e 45.000 metri cubi di GPL. Le attività preliminari sono già iniziate, con l’ordine delle forniture critiche e il taglio della prima lamiera dei serbatoi criogenici, avvenuto il 20 dicembre.Questo impianto sarà il secondo FLNG ad essere implementato nella Repubblica del Congo; il primo è Tango FLNG (capacità di 0,6 MTPA) con avvio della produzione di GNL previsto nel 2023. Con il secondo FLNG, la capacità complessiva di produzione di GNL dal blocco Marine XII raggiungerà i 3 milioni di tonnellate/anno (oltre 4,5 miliardi di metri cubi/anno) nel 2025.Entrambe le iniziative fanno parte del piano di sviluppo gas di Marine XII, in linea con la strategia di Eni di valorizzare le proprie risorse gas. LEGGI TUTTO

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    La Germania ha completato la nazionalizzazione di Uniper

    (Teleborsa) – La Germania ha completato la nazionalizzazione dell’utility Uniper e ora possiede il 99% delle azioni della società, secondo una nota congiunta del Ministero federale delle finanze e del Ministero federale dell’economia e della protezione del clima. Il perfezionamento dell’operazione arriva dopo che la Commissione europea ha approvato la misura di aiuto il 20 dicembre.”La partecipazione statale serve a garantire l’approvvigionamento energetico in Germania”, viene sottolineato. La società energetica tedesca era entrata in crisi a seguito delle riduzioni delle forniture di gas russo e ha anche dovuto pesantemente svalutare la sua partecipazione al progetto del gasdotto Nord Stream 2, che non è entrato in funzione con l’invasione russa dell’Ucraina.In un’assemblea generale straordinaria del 19 dicembre 2022, gli azionisti hanno deliberato un aumento di capitale di 8 miliardi di euro. Il governo federale ha acquistato circa il 93% delle azioni della società a un prezzo di sottoscrizione di 1,70 euro per azione. Il governo ha acquistato un altro 6% delle azioni dal precedente azionista di maggioranza Fortum. Inoltre, durante l’assemblea generale straordinaria è stato creato un capitale autorizzato di 25 miliardi di euro. Questo può essere utilizzato per coprire altri requisiti patrimoniali esistenti e futuri. L’utilizzo del capitale autorizzato è soggetto all’approvazione del governo federale. LEGGI TUTTO

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    PLC, contratto da 2 milioni di euro per impianti fotovoltaici in Sicilia

    (Teleborsa) – PLC, società quotata su Euronext Milan e attiva nel campo delle energie rinnovabili, ha sottoscritto un contratto per la costruzione di quattro impianti fotovoltaici in Sicilia, dalla potenza di 1 MW ciascuno, con un primario operatore del settore fotovoltaico in Italia e all’estero. Il contratto ha un corrispettivo complessivo pari a oltre 2 milioni di euro.La società prevede di eseguire il contratto con mezzi propri e stima il completamento delle attività entro il terzo trimestre del 2023.”La sottoscrizione del contratto rappresenta una ulteriore crescita di PLC nel segmento dell’ingegneria e costruzione, con particolare riferimento al settore del fotovoltaico, tecnologia di rilevanza strategica per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    A2A, AD vede “tante” sinergie con Edison se EDF procede con vendita

    (Teleborsa) – “Se Edison dovesse essere messa sul mercato credo sia importante che torni ad essere italiana. Di player che possano essere interessati non ce ne sono tanti, ma noi ci metteremo la testa: Edison è molto simile ad A2A e messe insieme sarebbero un player importante e di sinergie da realizzare ce ne sono tante”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, in un’intervista a Reuters.”Se dopo che la Francia ha deciso di nazionalizzare EDF dovesse mettere sul mercato Edison, per evitare di mantenere una gestione interna nazionalizzata e contemporaneamente fare il player sul mercato in Italia, resterà da capire se verrà messa tutta in vendita o solo alcuni asset”, ha aggiunto.Il manager, nel corso dell’intervista, ha anche affrontato il tema delle rateizzazioni delle bollette e dell’esposizione sulle margin call. “Rispetto al 2021 i volumi di rateizzazioni al 30 novembre sono intorno a cinque volte e a nove volte se le compariamo a quello che era il mondo normale ante pandemia, il 2019 – ha detto Mazzoncini – E ci aspettiamo che questa percentuale salga ancora durante l’inverno”. “Si tratta di valori gestibili e contenuti intorno ai 200 milioni di euro”, ha aggiunto, sottolineando che “la stragrande maggioranza delle rateizzazioni va a buon fine”.A causa del balzo del prezzo del gas, “A2A Energia sta assorbendo capitale circolante e, di fatto, abbiamo una parte di cash non più utilizzabile per investimenti”, ha detto l’amministratore delegato. E in riferimento alle margin call, “A2A è passata da un picco massimo raggiunto ad agosto, superiore al miliardo e mezzo, che comunque è stato gestito senza particolari problemi grazie alla solidità del gruppo, a meno della metà di oggi”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio FER, ANIE: “Al 30 settembre installati 2 GW di nuova potenza”

    (Teleborsa) – Al termine del terzo trimestre del 2022 si registra un totale cumulato di1.989 MW di nuova potenza installata (+146% rispetto allo stesso periodo del 2021), così suddiviso: 1.572 MW per fotovoltaico (+159%), 381 MW per eolico (+112%) e 37 MW per idroelettrico (+66%). È quanto emerge dall’Osservatorio FER realizzato da ANIE Rinnovabili, associazione di ANIE Federazione, sulla base dei dati Gaudì di Terna. FOTOVOLTAICO – Prosegue la crescita del fotovoltaico con 1.572 MW di potenza connessa al 30 settembre 2022. Le installazioni di potenza inferiore ai 10 kW costituiscono il 39% del totale, quelle tra 10 kW ed 1 MW il 35% ed infine quelle sopra 1 MW il 25%. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati al terzo trimestre sono 42, di cui 7 nel terzo trimestre (per una potenza complessiva di 26 MW). Tra questi ultimi, nessuno supera i 10 MW di potenza. Complessivamente sono stati connessi alla rete da gennaio a settembre 2022 oltre 126.500 impianti. Analizzando nel dettaglio le variazioni tendenziali (2022 vs 2021), nei mesi del terzo trimestre si è registrato un incremento di potenza installata rispettivamente del +92%, +147% e +99%. La media mensile del terzo trimestre 2022 si attesta a 170 MW, in netta crescita rispetto agli 81 MW del terzo trimestre 2021. Le regioni che, nel periodo gennaio-settembre 2022, hanno avuto l’incremento maggiore di nuova potenza installata, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono Sardegna (+712%) e Valle d’Aosta (+1.279%). Da sottolineare che tutte le regioni fanno registrare un andamento positivo. Tuttavia, per valore assoluto si sono contraddistinte le Regioni Lombardia, Lazio, Sicilia e Veneto rispettivamente con 242, 175, 171 e 164 MW. Il comparto ha superato la soglia dei 24 GW di potenza in esercizio.EOLICO – Per l’eolico al terzo semestre 2022 si osserva un trend in forte crescita con 381 MW di nuova potenza installata. Le installazioni di potenza superiore ad 1 MW rappresentano l’88% del totale. Gli impianti di taglia > 1 MW realizzati alla fine del terzo trimestre sono 14, di cui 9 installati nel solo periodo luglio-settembre: due in Campania da 50,5 MW e 15 MW, uno in Sicilia, Basilicata e Molise rispettivamente da 28,8 MW, 35 MW, 29,4 MW e, infine, quattro in Puglia da 15 MW, 8,2 MW, 8,2 MW e 43,8 MW. Complessivamente sono stati connessi alla rete 135 impianti da gennaio a settembre 2022. Per quanto riguarda le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +145%). A livello regionale, si registra una tendenza crescente rispetto al periodo gennaio-settembre del 2021 dovuta principalmente alle installazioni di grande taglia descritte precedentemente. In tutto il resto del territorio, invece, si rilevano variazioni molto meno marcate.IDROELETTRICO – In ripresa l’idroelettrico al termine del terzo trimestre 2022 con 37 MW di nuova potenza connessa. Per quanto riguarda l’installato, sono stati connessi alla rete 7 impianti di potenza > 1 MW, di cui 2 nel terzo trimestre: uno a Torino da 1,2 MW e uno a Sondrio da 2 MW. Complessivamente, sino a settembre 2022, sono stati connessi alla rete 94 impianti. Analizzando le variazioni tendenziali (2022 vs 2021) nei mesi di aprile, maggio e giugno si è registrato un incremento di potenza installata (complessivamente del +51%). Dal punto di vista regionale, Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta segnano il maggior incremento di nuova potenza installata rispetto al periodo gennaio-settembre 2021.ANALISI CONGIUNTURALE – Dal confronto del terzo trimestre del 2022 (Q3 2022) con il secondo trimestre (Q2 2022) emerge che il fotovoltaico ha conseguito un decremento del -19%, l’idroelettrico del -41%, mentre l’eolico un incremento del +129%. Complessivamente nel Q3 2022 le FER raggiungono un risultato positivo del +3%. Per quanto riguarda il fotovoltaico, nel 3° trimestre 2022, rispetto al 2° trimestre 2022, si registra un leggero incremento di potenza installata per tutte le taglie inferiori ad 1 MW e un forte decremento per gli impianti con taglia di potenza superiore ad 1 MW (26 MW vs 252 MW, -90%). La genesi di quest’ultimo dato è da ricondurre alle lunghe tempistiche autorizzative ed alle valutazioni paesaggistiche delle sovraintendenze sovente non favorevoli. Analoga problematica è riconducibile agli altri comparti delle fonti rinnovabili elettriche.PRODUZIONE FER E MERCATO ELETTRICO – Analizzando i dati di produzione pubblicati da Terna, le FER nel 2022 risentono (sino al 30 settembre) dello scarso apporto da fonte idroelettrica (-38% rispetto al 2021), dovuto alla forte siccità che ha colpito il nostro Paese nei primi mesi dell’anno, compensato però, in parte, dall’incremento della produzione eolica (+8%) e fotovoltaica (+10%). Nel periodo gennaio-settembre 2022 le FER hanno prodotto 79,6 TWh contro i 90,8 TWh dello stesso periodo del 2021; questa performance ha permesso di coprire solamente il 33% del fabbisogno elettrico nazionale (a differenza del 38% del 2021). I dati Terna evidenziano anche che nel Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) ex-ante e nel Mercato di Bilanciamento (MB), all’effetto dell’incremento dei prezzi dei servizi di rete si contrappone quello della riduzione dei volumi di energia movimentati da Terna, segno evidente del lavoro di ottimizzazione svolto da quest’ultimo. I dati GME indicano un incremento del PUN pari a +275% dei prezzi tra gennaio-settembre 2022 (323 €/MWh) e lo stesso periodo del 2021 (86 €/MWh). LEGGI TUTTO

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    Russia, esplode gasdotto verso Ucraina: vittime. Kiev senza elettricità

    (Teleborsa) – E’ di tre morti e un ferito il primo bilancio dell’esplosione nel gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, che dalla Russia attraversa l’Ucraina, riferisce la Tass citando i servizi di emergenza. Le vittime erano dipendenti dell’azienda del gas e stavano facendo lavori al gasdotto. L’incidente è avvenuto nel distretto russo di Vurnarsky, nella Repubblica di Chuvash, a circa 680 chilometri a est di Mosca.Intanto, resta critica la situazione della fornitura di elettricità: l’80% della regione di Kiev è senza corrente. A causa della situazione di emergenza le stazioni di pompaggio dell’acqua della compagnia di distribuzione idrica Kyivvodokanal sono disconnesse dalla rete elettrica: per questo motivo a Kiev non c’è neanche l’acqua. Lo ha reso noto l’operatore sul suo sito. “Entro un’ora verrà ripristinata la corrente alle stazioni di pompaggio, quindi ci vorrà del tempo prima che il sistema di approvvigionamento idrico si avvii. I tecnici di Kyivvodokanal stanno facendo tutto il possibile per restituire l’acqua ai rubinetti dei consumatori il prima possibile”, ha scritto Kyivvodokanal.Il presidente ucraino Volodomyr Zelensky è in visita a Bakhmut, nell’est, zona calda del fronte ucraino. Lo riferisce la presidenza di Kiev. Bakhmut è la città del Donetsk che le forze russe stanno cercando di conquistare da mesi e che attualmente è il punto più caldo del fronte nell’Ucraina orientale. “Zelensky ha incontrato i militari, ha parlato con loro e ha consegnato decorazioni ai nostri soldati” che hanno respinto la feroce campagna militare russa nella città, durata mesi, ha aggiunto il servizio stampa presidenziale senza fornire ulteriori dettagli sulla visita. LEGGI TUTTO

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    Open Power Grids, al via i lavori dell'Associazione per la decarbonizzazione della rete

    (Teleborsa) – Promuovere la convergenza e il co-design verso gli standard funzionali dei componenti di rete, massimizzando la creazione di valore condiviso attraverso la sostenibilità e la sicurezza, l’efficienza dei costi e la performance tecnica. Questo l’impegno confermato dagli Operatori di distribuzione (DSO) nel corso della prima Assemblea Generale di “Open Power Grids” (OPG), svoltasi oggi a Roma sotto la guida del presidente Francesco Amadei. L’associazione riunisce operatori di distribuzione elettrica, produttori e fornitori di componenti, istituti di ricerca e altri stakeholder per condividere e sviluppare specifiche funzionali sempre più sostenibili e rispettose dell’ambiente nel settore delle reti elettriche in una logica di co-design e con l’obiettivo comune di accelerare la transizione energetica.Secondo il BNEF New Energy Outlook 2022 pubblicato di recente, l’investimento globale in reti elettriche dal 2022 al 2050 sarà compreso tra 13,3 trilioni di dollari (nello scenario di base) e 21,4 trilioni di dollari nello scenario che considera il raggiungimento di emissioni net-zero entro la metà del secolo. Ciò comprende investimenti per sostenere l’infrastruttura esistente e per espandere la rete per far fronte alla crescita di consumo e produzione elettrica, rendendo ancora più importante la collaborazione fra attori e la condivisione di specifiche funzionali per rendere le infrastrutture sempre più sostenibili. La OPG vuole promuovere lo sviluppo e la adozione di materiali e componenti a minori emissioni di CO2, riducendo l’impiego di materie prime, contribuendo a limitare le perdite di rete nonché favorendo l’adozione di materiali ecosostenibili, circolari e a basse emissioni.Enel Grids, promotrice dell’iniziativa e rappresentante di DSO operanti in più paesi in Europa (tra cui e-distribuzione, il più grande DSO in Italia) e in Sud America, ha ospitato l’evento che si è svolto a Roma. Erano presenti soci fondatori, tra cui i DSO italiani Areti (Gruppo ACEA), Inrete (Gruppo Hera), Deval (CVA Group) Edyna (Gruppo Alperia), Ireti (Gruppo Iren), SET Distribuzione (Gruppo Dolomiti Energia), Unareti (Gruppo A2A), nonché il CESI – leader mondiale nei servizi di test e certificazione, ingegneria e consulenza tecnologica per il settore elettrico – e i gruppi industriali e tecnologici ABB, Hitachi Energy Italia, thyssenkrupp Electrical Steel e Tratos.I membri dell’OPG perseguiranno il lavoro tecnico in nove gruppi incentrati su: trasformatori, linee ad Alta Tensione (AT); apparecchiature AT; linee di Media Tensione (MT) e Bassa Tensione (BT); apparecchiature MT/BT; dispositivi di protezione e controllo; apparecchiature di emergenza; sistemi AT; sistemi MT/BT. I lavori di definizione delle priorità operative procederanno in modo aperto e collaborativo, privilegiando la convergenza verso soluzioni sostenibili come acceleratore della trasformazione del sistema industriale che i singoli attori non possono perseguire da soli. La prossima Assemblea generale si terrà nel marzo 2023, con l’impegno nel frattempo di promuovere la convergenza e il co-design di standard funzionali dei componenti di rete, improntati ai principi di sostenibilità, sicurezza, efficienza dei costi e performance tecnica.I primi mesi dell’Associazione sono stati dedicati alla promozione della Associazione, alla raccolta delle manifestazioni di interesse e alla predisposizione della piattaforma online attraverso la quale saranno condivise in modalità open-source le specifiche funzionali. Considerando il consenso del mondo scientifico sulla necessità di una veloce transizione energetica, iniziative come l’OPG – si legge in una nota dell’associazione –sono cruciali per promuovere la piena integrazione della sostenibilità nei processi industriali del business della distribuzione elettrica, condividere le conoscenze e aumentare la collaborazione di tutto l’ecosistema: operatori della distribuzione elettrica, ma anche fornitori e produttori di apparecchiature e componenti, società di ingegneria, autorità di regolazione, innovatori e altri stakeholders interessati. LEGGI TUTTO

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    Gas, accordo sul price cap europeo: scatterà a 180 euro MWh

    (Teleborsa) – Raggiunto l’accordo politico sul tetto al prezzo del gas al Consiglio Energia. L’intesa è stata raggiunta a maggioranza qualificata: voto favorevole anche della Germania che dopo lunghe trattative ha dato la sua approvazione. Contraria invece l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti. Dal 15 febbraio il price cap sul gas scatterà al superamento dei 180 euro a megawattora per tre giorni con uno spread rispetto al prezzo del Gnl di 35 euro per tre giorni.Soddisfatto il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “Il Consiglio Energia ha approvato il tetto al prezzo del gas. È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, ha scritto su Twitter il ministro.”Abbiamo fatto il nostro lavoro, abbiamo l’accordo: un’altra missione impossibile è compiuta, quest’ultima forse era la più difficile. L’ultimo pezzo del puzzle è andato al suo posto”, ha dichiarato il ministro dell’Industria della Repubblica Ceca, Josef Sikela nella conferenza stampa della presidenza di turno dell’Ue al termine del Consiglio energia. Il price cap concordato – ha aggiunto – è “un meccanismo efficace e realistico”. Sikela ha poi spiegato che se il superamento delle soglie previste dovesse innescare il price cap sul gas, il meccanismo stesso “resterà attivo almeno 20 giorni” consecutivi. Il price cap, inoltre, può essere automaticamente attivato dalla Ue in caso di crisi.L’accordo di oggi sul price cap “segnala chiaramente che l’Unione europea non e’ pronta a pagare qualunque cifra per il gas”, ha invece affermato la commissaria europea all’Energia, Kadri Simson. LEGGI TUTTO