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    Tetto al prezzo del gas, non si ferma pressing su Bruxelles

    (Teleborsa) – Continua il pressing su Bruxelles di un gruppo di paesi dell’Unione europea (tra cui l’Italia ma anche Belgio, Italia, Polonia, Malta e Grecia, in tutto una decina) che spingono su un piano per un tetto generalizzato al prezzo del gas. E’ quanto riporta una bozza di lettera visionata da Reuters.Il mese scorso, la Ue ha proposto un pacchetto di misure di emergenza per affrontare l’impennata dei prezzi dell’energia, rinunciando però a fissare un tetto al prezzo del gas, in attesa che i 27 Stati membri trovino un punto di sintesi comune. Da qui una lettera sottoscritta dagli Stati favorevoli con la richiesta alla Commissione europea di presentare proposte su un tetto al prezzo del gas da discutere in occasione della riunione dei ministri dell’energia dell’Ue in programma venerdì, cui faccia seguito una proposta legislativa il più in fretta possibile. Intanto, in uno studio pubblicato dalla Florence School of Regulation, centro di eccellenza europeo in materia di regolamentazione dei mercati nel settore energia e clima viene spiegato che “La situazione eccezionale in cui versa il mercato del gas dell’Ue potrebbe giustificare un intervento normativo” e “un approccio” generalizzato sulle importazioni “avrebbe maggiori possibilità di essere concordato e attuato” in Ue “e potrebbe essere più efficace” rispetto all’introduzione di un price cap limitato al gas russo – considerato come sanzione. Nel policy brief, gli esperti propongono una strategia per l’attuazione del tetto massimo al prezzo del gas nell’Ue basata su due elementi principali: l’adozione di misure per ridurre il prezzo del gas di gasdotto scambiato nell’Ue e l’approvvigionamento, sul mercato globale, di eventuali volumi aggiuntivi di Gnl richiesti nell’Ue attraverso aste organizzate da un acquirente unico (o dai Gestori dei sistemi di trasmissione, Tso).La riduzione del prezzo da gasdotto – si legge – potrebbe essere ottenuta mediante la combinazione di due misure: la prima riguarda l’utilizzo delle funzionalita’ tecniche impiegate dalle borse del gas, come gli Interval Price Limits della Borsa Intercontinentale, a cui applicare una regolamentazione per orientare al ribasso i prezzi; mentre la seconda si basa sul ruolo di bilanciamento dei Tso e su un mandato regolamentare ad acquistare e vendere qualsiasi quantità di gas di bilanciamento a un prezzo o una fascia di prezzo predefiniti. LEGGI TUTTO

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    Arera, delibera urgente su servizio default gas. Intanto prezzo cala

    (Teleborsa) – Le grandi difficoltà delle utility, con decine di piccole e media imprese che si trovano in una situazione di grossa difficoltà finanziaria, spinge l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) a pubblicare una delibera contenenti “disposizioni urgenti in materia di servizio di default trasporto e di conferimento della capacità di trasporto”. Il provvedimento riguarda il servizio con cui Snam rifornisce il gas alle utility che hanno difficoltà con l’approvvigionamento della materia prima, e che quindi potrebbero ritrovarsi senza gas da vendere agli utenti finali.L’Autorità ha ritenuto opportuno integrare la disciplina in materia di default trasporto prevedendo che “in via transitoria ed eccezionale, e comunque limitatamente al periodo 1 ottobre 2022 – 31 marzo 2023, Snam Rete Gas possa approvvigionare i quantitativi di gas necessari all’espletamento del servizio di default trasporto anche tramite acquisti in anticipo rispetto al giorno gas e secondo modalità dalla medesima definite e approvate dall’Autorità”.Inoltre, viene ritenuto opportuno “aggiornare conseguentemente il corrispettivo applicato per tener conto del costo finanziario connesso al periodo che intercorre fra il momento di pagamento delle risorse approvvigionate e quello di scadenza delle fatture ai beneficiari del servizio di default trasporto”.Sempre nella giornata odierna, ARERA ha anche incrementato di 800 milioni di euro, da 2,5 miliardi a 3,3 miliardi, le risorse destinate a Snam per l’esecuzione del servizio di riempimento di ultima istanza.I provvedimenti di ARERA arrivano in un momento in cui i prezzi del gas in Europa sono diminuiti per la quarta settimana consecutiva, con i paesi del Vecchio Continente che stanno accumulando gas e stanno adottando misure di emergenza prima dell’inverno. Ad aiutare a riempire gli stoccaggi sono anche le forniture di GNL che arrivano dal Nord America.Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, ha terminato la giornata in diminuzione del 2,97% a 181,9 euro/MWh. Nonostante le quotazioni siano lontano dai 350 euro/MWh raggiunti a fine agosto, il prezzo rimane oltre cinque volte più elevato rispetto alle stesso periodo dello scorso anno. LEGGI TUTTO

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    Arera, altri 800 milioni di euro a Snam per stoccaggi gas

    (Teleborsa) – L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha incrementato di 800 milioni di euro, da 2,5 miliardi a 3,3 miliardi, le risorse destinate a Snam per l’esecuzione del servizio di riempimento di ultima istanza, ovvero adeguare il valore di remunerazione degli stoccaggi alla crescita del prezzo del gas. Lo si legge in una delibera dell’Autorità presieduta da Stefano Besseghini, che va a modificare quanto previsto lo scorso 24 giugno e modificato una prima volta il 21 luglio.A giugno, nella prima delibera, ARERA aveva definito le disposizioni per il riempimento degli stoccaggi gas, come previsto dal decreto del Ministero della transizione ecologica (MITE), che aveva attribuito a Snam il compito di fornire il servizio di ultima istanza.Con la delibera odierna è stata anche spostata, dal 30 settembre 2022 al 31 ottobre 2022, la data entro quale l’Autorità può stabilire, in base alle esigenze di liquidità che si manifesteranno, modalità e tempistiche di reintegrazione delle risorse destinate a Snam. LEGGI TUTTO

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    Enel, effetto positivo su indebitamento da cessione in Brasile

    (Teleborsa) – La vendita di Celg-D, società locale di distribuzione di energia elettrica, a Equatorial Energia, società elettrica brasiliana, genererà per Enel un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato del gruppo di circa 1,4 miliardi di euro. La società ceduta è attiva nello Stato di Goiás, con un’area in concessione di 337mila km2, e 3,3 milioni di clienti in 237 comuni. Il deal La cessione è coerente con l’attuale strategia del gruppo Enel in Brasile che mira a concentrare il business della distribuzione su reti ubicate in aree urbane e a cogliere appieno le opportunità derivanti dalla presenza integrata del gruppo nel contesto della transizione energetica, facendo leva sulla significativa trasformazione attesa nei prossimi anni nei segmenti della generazione distribuita e delle reti intelligenti, spiega una nota della multinazionale italiana.L’accordo prevede che per la cessione dell’intera partecipazione detenuta da Enel Brasil in Celg-D, Enel Brasil riceverà un corrispettivo complessivo di circa 7,3 miliardi di real brasiliani (pari a circa 1,4 miliardi di dollari), soggetto ad un meccanismo di aggiustamento fino al closing. Relativamente al corrispettivo totale: Equatorial pagherà al closing, previsto entro fine anno, circa 1,6 miliardi di real brasiliani (pari a oltre 300 milioni di dollari) per la parte di equity; e Celg-D rimborserà, entro 12 mesi dal closing, i finanziamenti infragruppo per un ammontare pari a circa 5,7 miliardi di real brasiliani (equivalenti a circa 1,1 miliardi di dollari). LEGGI TUTTO

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    Enel vende controllata brasiliana Celg-D a Equatorial Energia

    (Teleborsa) – Equatorial Energia, società elettrica brasiliana, ha siglato un accordo per acquisire Celg-D, società di distribuzione di energia elettrica, da Enel Brasil, controllata locale del gruppo italiano.L’acquirente pagherà 1,58 miliardi di real (circa 311 milioni di euro) per Celg-D, secondo una nota di Equatorial Energia, in un’operazione che include anche una ristrutturazione del debito di 5,71 miliardi di real (circa 1.125 milioni di euro).Con l’operazione, Equatorial Energia intende diversificare lo sviluppo delle proprie attività nel segmento della distribuzione di energia in un’ulteriore regione. Aggiungerà oltre 3,3 milioni di clienti.(Foto: American Public Power Association on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Comal, contratto da 19 milioni di euro per impianto fotovoltaico

    (Teleborsa) – Comal, società quotata su Euronext Growth Milan e attiva nel settore dell’impiantistica per la produzione di energia da fonte solare, ha siglato un nuovo contratto con Carlo Maresca SpA, energy investor italiano, per la realizzazione di un impianto fotovoltaico a terra da 80 MWp per un importo di oltre 19 milioni di euro. L’impianto sarà realizzato ad Augusta in provincia di Siracusa. Il progetto sarà avviato entro fine 2022 e sarà completato entro agosto 2023. Il nuovo contratto permette al portafoglio ordini di Comal di arrivare a circa 280 milioni di euro per il biennio 2023-2024.”Siamo particolarmente soddisfatti dell’ordine non solo per la portata del progetto ma soprattutto perché è pervenuto da un investitore primario nel settore delle rinnovabili – ha commentato l’AD Alfredo Balletti – Il Gruppo Maresca, infatti ha un importante track record nel comparto energetico, con oltre 151 MW di impianti già realizzati e un imponente programma di sviluppo, con una pipeline di oltre 2 GW di cui 430 MW già autorizzati”.”Inoltre, la nuova commessa incrementa e rafforza notevolmente la nostra presenza in Sicilia, regione per noi molto importante per il volume di impianti in corso di installazione”, ha aggiunto Balletti. LEGGI TUTTO

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    Energia, Ue verso l'accordo su misure contro i rincari: il 30 settembre l'incontro decisivo

    (Teleborsa) – Gli ambasciatori dei Ventisette nel Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, quello che prepara le riunioni ministeriali del Consiglio Ue) hanno discusso oggi a Bruxelles la proposta di regolamento presentata dalla Commissione contro i forti aumenti dei prezzi dell’energia. Fonti diplomatiche a Bruxelles riferiscono che rimangono ancora aperte alcune questioni, ma “l’impressione è che si possa arrivare a un accordo” per l’approvazione del regolamento al Consiglio Energia straordinario del 30 settembre. Le misure proposte sono sostanzialmente tre: una riduzione obbligatoria della domanda elettrica nelle ore di punta in tutti gli Stati membri, un tetto ai ricavi per le aziende che forniscono energia da fonti rinnovabili e nucleare sul mercato elettrico, e un prelievo sugli extra profitti delle aziende che forniscono elettricità da fonti fossili. In questi ultimi due casi le risorse raccolte verranno redistribuite ai consumatori (famiglie e imprese) più vulnerabili, per compensare i rincari. Nelle prossime ore, la Presidenza semestrale di turno ceca del Consiglio Ue dovrebbe presentare una versione rivista della proposta che tenga conto dell’esito del dibattito di oggi in Coreper, e integri alcuni punti sollevati dagli ambasciatori. Il nuovo documento sarà discusso dapprima in gruppo di lavoro specializzato in seno al Consiglio, e poi dallo stesso Coreper la prossima settimana, il 28 settembre. Lo stesso giorno, la Commissione dovrebbe presentare una nuova comunicazione sui temi dell’energia che dovrebbe poi essere discussa anch’essa dai ministri al Consiglio del 30, hanno riferito ancora le fonti.(Foto: Lukasz Kobus – © Unione Europea) LEGGI TUTTO

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    Idrogeno, nuovo maxi-investimento UE per infrastrutture e ricerca

    (Teleborsa) – Dopo i 5,4 miliardi di euro stanziati a luglio per il progetto “IPCEI Hy2Tech”, la Commissione europea ha approvato altre sovvenzioni pubbliche fino a un importo di 5,2 miliardi di euro da parte di 13 Stati membri a sostegno di un progetto di comune interesse europeo nella catena del valore dell’idrogeno. Il nuovo progetto, denominato “IPCEI Hy2Use”, è stato elaborato e notificato congiuntamente da tredici Stati membri: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Svezia.Gli Stati membri erogheranno fino a 5,2 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, che dovrebbero sbloccare ulteriori 7 miliardi di euro di investimenti privati. Nell’ambito di questo IPCEI, 29 imprese operanti in uno o più Stati membri, comprese le piccole e medie imprese e le start-up, parteciperanno a 35 progetti.Il progetto IPCEI Hy2Use coprirà una parte cospicua della catena del valore dell’idrogeno sovvenzionando: la costruzione di infrastrutture connesse all’idrogeno, in particolare elettrolizzatori e infrastrutture di trasporto su larga scala, per la produzione, lo stoccaggio e il trasporto di idrogeno rinnovabile e a basse emissioni di carbonio; e lo sviluppo di tecnologie innovative e più sostenibili per l’integrazione dell’idrogeno nei processi industriali di molteplici settori, in particolare quelli che sono più difficili da decarbonizzare, come il settore dell’acciaio, del cemento e del vetro.Non ci sono società italiane tra le beneficiarie di fondi per la costruzione infrastrutture connesse all’idrogeno, mentre NextChem (controllata da Maire Tecnimont), RINA-CSM, Sardhy Green Hydrogen e South Italy Green Hydrogen sono nell’elenco delle imprese che riceveranno sovvenzioni per lo sviluppo di applicazioni dell’idrogeno nell’industria.”La catena del valore dell’idrogeno in Europa è ancora agli albori ed è rischioso per le imprese e gli Stati membri investire da soli in questo mercato innovativo – ha commentato Margrethe Vestager, Vicepresidente esecutiva responsabile della politica di concorrenza – Questo è il motivo per cui gli aiuti di Stato hanno un ruolo decisivo per sbloccare, attrarre e mobilitare sostanziali investimenti privati, che altrimenti non si concretizzerebbero”. LEGGI TUTTO