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    Crisi energetica, la Francia in pressing: serve “risposta comune Ue”

    (Teleborsa) – Per rispondere alla crisi sui prezzi dell’energia in Europa servono politiche economiche coordinate e comuni analoghe a quella adottata per fronteggiare il Covid. È questa la proposta del ministro dell’economia della Francia, Bruno Le Maire arrivando alle riunioni dell’Eurogruppo.Il ministro francese – che ha sorvolato sul maxi pacchetto di misure annunciato nei giorni scorsi dalla Germania (“ogni Stato annuncia le sue misure di sostegno”) spinge su “una strategia economica globale: dobbiamo definire assieme una strategia di risposta economica globale di fronte a una crisi energetica che è destinata a durare, perché i problemi di approvvigionamento sono strutturali – ha detto – perché in gioco ci sta la competitività delle nostre imprese”. “Propongo che di fronte a una crisi che durerà, creando problemi gravi per tutte nostre imprese e le nostre industrie, che iniziano a tagliare la produzione, si adotti una strategia di lungo termine – ha proseguito Le Maire – che consenta ai 27 Stati Ue di fare fronte comune come con il Covid”.Il piano d’azione coordinato europeo, ha spiegato Le Maire, dovrà essere basato “su tre principi per l’azione”. Innanzitutto, “gli aiuti dovranno essere mirati, per le imprese più esposte alla concorrenza o più energivore; questo è indispensabile per gestire condizioni di concorrenza eque tra gli Stati membri dell’Ue”.”Il secondo principio che propongo per questa strategia economica – ha continuato il ministro francese – è un principio di solidarietà. Di fronte alla crisi energetica dobbiamo, come abbiamo fatto durante il Covid, dare prova di solidarietà fra i paesi europei. E propongo di utilizzare i fondi del programma ‘RepowerEU’, che spero siano votati prossimamente, 200 miliardi di euro di prestiti, 20 miliardi di sovvenzione, per dare prova di solidarietà nei riguardi dei paesi europei in difficoltà a causa di questa crisi energetica”. Terzo principio: “la concertazione stretta – ha indicato ancora – fra tutti gli Stati membri, in particolare quelli dell’Eurozona. Altrimenti rischiamo la frammentazione dell’Eurozona. E dunque è dispensabile che rispettiamo le condizioni eque di concorrenza, che diamo prova di solidarietà, e che siamo tanto efficaci davanti alla crisi energetica quanto lo siamo stati con la crisi del Covid”.”Infine – ha aggiunto il ministro francese – c’è un ultimo principio: ossia quello della rapidità: ora è tempo di decidere”. Finora “ci sono stati progressi, passi avanti, aperture; ma a di là di questo, ci vuole ora un disaccoppiamento rapido fra il prezzo del gas e quello dell’elettricità, in modo che il prezzo dell’elettricità sia più ragionevole per le imprese, per i nostri industriali, per le nostre economie”. “E a proposito di rapidità delle decisioni – ha osservato ancora Le Maire – saluto le aperture della commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager, che ha annunciato che potremo disporre di un nuovo quadro temporaneo europeo per gli aiuti di Stato non più il primo gennaio 2023, ma già in ottobre, fra qualche giorno. Era una delle grandi richieste della Francia da diverse settimane, dunque è un passo avanti nella buona direzione”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Gas, prezzi ai minimi da fine luglio. Focus su prossime mosse UE

    (Teleborsa) – Il prezzo del gas in Europa scende al livello più basso da fine luglio, con una serie di fattori che incidono sull’andamento delle quotazioni della materia prima. Nonostante la tensione con la Russia rimanga alta, e lo testimoniano le accuse incrociate riguardanti il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream, gli stoccaggi dei paesi UE sono quasi pieni, le navi che trasportano GNL continuano ad arrivare, i consumi del Vecchio Continente dovrebbero diminuire (anche a causa dei prezzi alti) e i paesi membri potrebbero arrivare anche a un accordo sul price cap.Il prezzo dei contratti futures del gas TTF, utilizzati dagli operatori come benchmark per il mercato europeo, mostra un ribasso del 9,2% a 171,5 euro/MWh alle 15.30 ora italiana, dopo aver toccato anche i 170,5 euro/MWh poco dopo le 14. Si tratta di un prezzo che non veniva toccato da fine luglio, ed è ben lontano dai picchi di circa 350 euro/MWh toccati a fine agosto.Intanto, è slittato ad almeno a dopo il vertice dei leader informale di Praga il piano d’azione della Commissione UE sull’energia. La presentazione del piano, nei giorni scorsi, era stata prevista per la giornata di domani, quando si riunirà il collegio dei commissari europei. “Il punto non è in agenda. Venerdì il dossier sarà al centro del Consiglio informale europeo, dopo il quale procederemo rapidamente per continuare il nostro lavoro sui prezzi dell’energia”, ha spiegato una portavoce dell’esecutivo UE.La scorsa settimana i ministri dell’energia hanno trovato un accordo su misure tra cui un obiettivo di riduzione della domanda di energia e una tassa sui profitti delle società energetiche, anche se non hanno trovato una quadra sulla definizione di un tetto ai prezzi all’ingrosso del gas.Un report odierno dell’International Energy Agency (IEA) ha fatto notare che il consumo di gas in Europa è diminuito di oltre il 10% nei primi otto mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, trainato da un calo del 15% nel settore industriale poiché le fabbriche hanno ridotto la produzione. Se si uniscono questi dati alle ulteriori limitazioni ai consumi previsti dagli accordi UE, in inverno potrebbe essere usato sensibilmente meno gas rispetto al solito.Oltre a diversificare l’approvvigionamento, l’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno adottato misure per aumentare la sicurezza del gas, come la definizione di obblighi minimi di stoccaggio e l’attuazione di misure di risparmio energetico per il prossimo inverno. Tuttavia, l’assenza di forniture russe potrebbe presentare sfide per il riempimento dell’anno prossimo. LEGGI TUTTO

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    Economia circolare, ENEL X presenta “Circular Evolution”

    (Teleborsa) – Proporre uno dei più avanzati schemi di misurazione al mondo per calcolare il livello di applicazione dei principi di Economia Circolare nell’ambito delle organizzazioni o dei processi produttivi, rappresentando un punto di riferimento in tutti gli ambiti dell’Economia Circolare in Italia e all’estero. Questo l’obiettivo di Circular Evolution, l’associazione nata dalla partnership tra CESI, Enel X e ICMQ e di cui Bulgari rappresenta il primo socio ordinario. Presentata oggi presso l’Auditorium di Enel X a Roma, l’associazione è stata fondata per divulgare la conoscenza, la diffusione e l’applicazione dei principi della Circular Economy. Circular Evolution vuole promuovere attraverso la diffusione della Circular Certification uno dei primi standard a livello internazionale per permettere una reale misurazione della circolarità di prodotti, organizzazioni e siti produttivi, contribuendo a definire un nuovo approccio all’Economia Circolare basato su parametri oggettivi e condivisi. Circular Certification rappresenta una certificazione unica che fornisce strumenti concreti per la misurazione del livello di adozione dei modelli di Economia Circolare dal punto di vista dell’organizzazione, dei consumi energetici e in ottica di prodotto. Accreditato da Accredia per la garanzia di qualità e trasparenza sul mercato, Circular Certification permette alle aziende di assumere maggiore consapevolezza rispetto ai benefici raggiungibili tramite un paradigma che coniuga competitività, innovazione e sostenibilità e di verificare i miglioramenti ottenuti monitorando il livello di circolarità raggiunto e certificandolo in maniera puntuale attraverso un marchio. La costituzione di Circular Certification si inserisce all’interno di un contesto post-pandemico caratterizzato da un rallentamento nel percorso per il raggiungimento degli obiettivi mondiali inerenti all’Economia Circolare e che ha visto, tra il 2018 e il 2020, un calo del tasso di circolarità dal 9,1% all’8,6% (Circularity Gap Report). In questo scenario la missione di CircularEvolution e il programma Circular Certification offrono un contributo prezioso. Con un tasso di utilizzo circolare della materia del 21,6%, una quota complessiva del riciclo del 68% e una quota di energia rinnovabile sul consumo totale lordo di energia del 18,2%, l’Italia mostra di essere un passo avanti rispetto agli altri paesi europei.”Con la nascita dell’Associazione Circular Evolution vogliamo porre l’accento sull’importanza dell’Economia Circolare come modello di comportamento per rendere più sostenibili e quindi più attente alle esigenze dell’ambiente le attività produttive delle aziende italiane – ha dichiarato Francesco Venturini, responsabile di Enel X e presidente di Circular Evolution –. In Enel X ormai da tempo giochiamo un ruolo da protagonisti nello sviluppo di soluzioni e metodi per l’analisi concreta della circolarità delle realtà che supportiamo, e oggi rafforziamo questo impegno promuovendo un’iniziativa unica nel suo genere. Grazie alla sinergia con altre grandi aziende e alcuni tra i più importanti centri di ricerca del Paese abbiamo realizzato Circular Certification, una certificazione che attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi misura la qualità delle pratiche di Economia Circolare delle aziende che decidono di intraprendere un percorso virtuoso per creare valore al business e rispettare le linee guida della transizione energetica che mai come in questo momento storico è necessario accelerare”.”L’impegno in ambito sociale ed ambientale – ha annunciato Eleonora Rizzuto, direttore Sviluppo Sostenibile Bulgari e LVMH Italia, in qualità di vice presidente dell’associazione – rappresenta per Bulgari una parte integrante della propria strategia ed un fattore distintivo. La sostenibilità è imprescindibile per innovazione, competitività e sinergia. Sono tutti obiettivi fortemente complementari che possono essere perseguiti contemporaneamente grazie all’approccio dell’Economia Circolare, modello economico sfidante e non ancora del tutto realizzato in Italia. L’adesione di Bulgari all’Associazione Circular Evolution costituisce un ulteriore passo in tal senso, facendo leva sulla capacità di fare rete tra aziende operanti in settori diversi e promuovendo un approccio scientifico per l’adozione dei modelli di Economia Circolare. Un progetto ambizioso che mira a costituire un polo di eccellenza capace di fornire strumenti di certificazione, competenze e conoscenze efficaci in tutti i principali ambiti dell’Economia Circolare. Il lusso è sinonimo di eccellenza e Bulgari punta a giocare un ruolo di primo piano anche su questo fronte per innovare il presente per un futuro sostenibile”.Nel corso della mattinata è stato presentato in anteprima l’inedito programma Circular Certification, lo strumento ad oggi più innovativo presente nello scenario internazionale per valutare in maniera oggettiva e trasparente le performance di sostenibilità di aziende, università, istituzioni e associazioni attraverso l’utilizzo di schemi accreditati per la misurazione del livello di circolarità di un’organizzazione, dei prodotti e di un sito specifico. “Circular Evolution – ha affermato Matteo Codazzi, ceo di CESI – promuove l’Economia Circolare, mettendo a disposizione strumenti molto innovativi di valutazione e misura necessari per aiutare le organizzazioni nell’implementazione. CESI, focalizzata sull’innovazione, partecipa alla fondazione dell’Associazione contribuendo attivamente allo sviluppo di queste metriche, attraverso le proprie competenze tecnologiche e la profonda conoscenza delle tematiche energetiche e ambientali. Solo seguendo un approccio sistemico si può raggiungere l’obiettivo sempre più urgente di un utilizzo ancora più efficiente e sostenibile di materie prime, risorse ed energia. CESI, insieme agli altri fondatori, è convinta che favorire la diffusione dell’Economia Circolare sia un tassello fondamentale nel percorso del nostro Paese verso la transizione energetica. Circular Evolution avrà senz’altro un ruolo essenziale in questo tragitto”. “Tra gli obiettivi inseriti nella strategia europea per la sostenibilità – ha commentato Lorenzo Orsenigo, presidente di ICMQ – vi è l’estensione dell’Economia Circolare. E anche in questo caso, così come per gli altri obiettivi individuati, diventa essenziale poter verificare i risultati raggiunti, ovvero è necessario definire e dotarsi di strumenti che ne consentano la misurabilità. Lo scenario attuale è prevalentemente dominato da indici puramente qualitativi, non adeguati a soddisfare le richieste dell’UE. Per questo motivo, l’indice di circolarità di prodotto sviluppato da ICMQ, insieme ad ENEL X, riveste una particolare rilevanza. Tale indicatore è relativo a 4 elementi: energia, acqua, rifiuti e il contenuto di materiale riciclato. Esso costituisce il punto di arrivo di un processo avviato da tempo e si ricollega strettamente ad altri strumenti disponibili e utili per disporre di una molteplicità di informazioni relative al Ciclo di Vita (LCA) di un prodotto, così da consentire di attestarne il valore ambientale. È, ad esempio, il caso della Dichiarazione ambientale di prodotto (EPD), anch’essa basata sul ciclo di vita e sull’impatto ambientale relativo. Necessariamente dovranno essere entrambi parte di un unico percorso metodologico. ICMQ, in tutte le sue politiche, ha sempre avuto un atteggiamento multistakeholder, ossia di stimolo nei confronti delle industrie e delle imprese a sostegno di comportamenti virtuosi dal punto di vista ambientale. La scelta di far accreditare lo schema in modo che possa essere adottato anche da altri operatori e la nascita di Circular Evolution come soggetto promotore sul mercato, rientrano in una precisa strategia che, se da un lato è guidata da obiettivi di miglioramento complessivo della filiera e del mercato dal punto di vista della riduzione degli impatti ambientali, dall’altro nasce dalla consapevolezza che un ampliamento generalizzato in questa direzione costituirà un vantaggio per tutti, favorendo la crescita di un’economia realmente sostenibile”. 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    Bollette, Arera: “Verso aumenti molto rilevanti”. Oggi la comunicazione delle nuove tariffe

    (Teleborsa) – “Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori, che si inserisce in un quadro rilevante di variazione di tutto il sistema”. Questo l’avvertimento lanciato ieri dal presidente dell’Arera Stefano Besseghini in vista della comunicazione, attesa per oggi, delle nuove tariffe per l’elettricità riservate al mercato tutelato per famiglie e imprese in vigore dal primo ottobre. La società indipendente di ricerca Nomisma Energia stima un rincaro del 60%.A partire da ottobre il costo della componente materia prima nelle bollette del gas sarà calcolato tenendo in considerazione la media mensile dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano (PSV) e non più le quotazioni internazionali (Ttf di Amsterdam). Una novità introdotta dall’Autorità proprio per far fronte al caro-energia. Una decisione che, tuttavia, non piace alle associazioni dei consumatori che si attendono incrementi importanti. Il Codacons stima che la decisione di Arera di scegliere da ottobre il mercato Psv per la determinazione delle tariffe del gas, potrebbe comportare un esborso aggiuntivo tra i +450 e i +500 euro annui a famiglia. Contro questa decisione l’associazione ha già fatto ricorso al Tar della Lombardia e ne sta preparando un altro contro le bollette mensili, che definisce “un inganno”. Già nei primi 9 mesi del 2022 bolletta gas ha raggiunto quota 1.516 euro a famiglia, con un balzo del 93% sul 2020, calcola Assoutenti. Ora “l’incidente che ha colpito due linee del Nord Stream nel mar Baltico, il nuovo metodo di calcolo scelto da Arera per l’aggiornamento delle tariffe e la mancanza di disponibilità di gas in Italia per la stagione invernale, rischiano di far schizzare alle stelle le bollette degli italiani”, denuncia l’associazione.Anche Consumerismo No Profit attende “enormi rincari” per gli ultimi mesi del 2022 e chiede ad Arera di fare un passo indietro su bollette mensili e calcolo delle tariffe del gas, “garantendo gli interessi degli utenti e non quelli delle società energetiche”.Secondo le stime di Facile.it, a partire da ottobre la bolletta del gas per i clienti del mercato tutelato potrebbe aumentare fino al 120% arrivando a sfiorare, per la famiglia tipo, i 317 euro al mese. Il dato emerge dalle simulazioni realizzate dal comparatore focalizzate sul nuovo metodo di calcolo introdotto dall’Arera. “Per capire l’effettivo aumento del prezzo del gas bisognerà attendere gli inizi di novembre, quando Arera pubblicherà il dato ufficiale relativo al PSV di ottobre – spiega Mario Rasimelli, managing director Utilities di Facile.it –. In ogni caso, questo aggiornamento tariffario riguarderà solo i circa 7 milioni di clienti che hanno un contratto di fornitura gas nel servizio di tutela; guardare alle offerte presenti sul mercato libero potrebbe, quindi, essere una soluzione per contrastare almeno in parte i rincari previsti per i prossimi mesi”. Per arrivare al dato, Facile.it ha calcolato la spesa mensile di una famiglia tipo (consumi annui 1.400 smc) applicando i valori del mercato all’ingrosso italiano dello scorso mese (2,47 €/smc). Se le condizioni rimarranno su questi livelli anche ad ottobre, ipotizzando che le altre voci di spesa in bolletta restino uguali, il costo per un solo mese di fornitura gas arriverebbe a 317 euro, vale a dire 173 euro in più rispetto ad oggi. LEGGI TUTTO

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    ENEL, siglati accordi con Sonatrach per incremento volumi e adeguamento contratti fornitura gas naturale

    (Teleborsa) – Il Gruppo Enel ha siglato oggi con Sonatrach, la compagnia petrolifera statale algerina, una serie di accordi relativi ai contratti di fornitura di gas naturale attualmente in essere fra le società.In particolare, le parti hanno concordato una fornitura di volumi addizionali per il 2022 e la possibilità di volumi incrementali negli anni successivi, oltre che un aggiustamento dei prezzi di vendita che tenga conto delle attuali condizioni di mercato.”Gli accordi – fa sapere Enel in una nota – confermano la volontà delle parti di rafforzare la storica partnership che lega il Gruppo Enel e Sonatrach, consolidando la relazione commerciale nel campo del gas naturale con l’Algeria, da sempre fornitore affidabile, garantendo stabilità e certezza alle forniture di gas e contribuendo così a rafforzare la sicurezza energetica per i clienti”. LEGGI TUTTO

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    Bollette luce, allarme Nomisma: si rischia aumento del 60%

    (Teleborsa) – Le bollette elettriche potrebbero aumentare di circa il 60% nel prossimo trimestre, con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente. E’ la stima di Nomisma energia secondo cui, senza interventi del governo, l’impennata sarebbe addirittura del 100%.L’Arera renderà noto l’aggiornamento della luce entro la fine del mese, mentre per quello del gas bisognerà aspettare, in base ai nuovi metodi di calcolo, inizio novembre. Per ora la stima preliminare di Nomisma Energia è in questo caso di un rialzo del 70%.”In assenza dell’intervento del governo l’aumento potenziale delle bollette elettriche per il prossimo primo ottobre sarebbe prossimo al raddoppio, più 100%”, spiega il presidente Davide Tabarelli, che definisce il +60% una variazione “comunque devastante per le famiglie”. “Dopo due trimestri in cui le bollette sono rimaste ferme grazie ai forti interventi del governo, l’Arera è costretta a rivederle al rialzo da ottobre, almeno per quelle dell’elettricità. Per quella del gas, occorre aspettare la fine del mese di ottobre, perché con il nuovo meccanismo approvato la scorsa estate, le variazioni saranno mensili e si determineranno con i prezzi effettivi del mese concluso”, prosegue. In base ai prezzi che prevalgono adesso sul mercato spot del PSV (punto di scambio virtuale, praticamente il mercato all’ingrosso italiano), molto più basso del TTF di Amsterdam, “assumendo che questi si stabilizzino su tutto il mese di ottobre, si avrebbe una variazione del 70% della tariffa del gas al tutelato a 210 centesimi per metro cubo. Sarebbe un valore straordinariamente alto rispetto ai 70-80 centesimi su cui la tariffa ha oscillato per anni, ma di un 50% in meno rispetto ai valori che si sarebbero verificati nel caso si fosse fatto l’aggiornamento con le quotazioni di fine agosto”, conclude.”Se sarà confermata la previsione di Nomisma, ogni singola famiglia del mercato tutelato si ritroverebbe a pagare per la luce 190 euro in più solo nell’ultimo trimestre dell’anno, con una spesa complessiva per l’energia elettrica che raggiungerebbe il record di 1.232 a nucleo nel 2022″. Lo afferma Assoutenti, commentando le stime fornite da Nomisma Energia.”L’ottimistica previsione di un prezzo pari a 66,6 centesimi per kWh porterebbe ad una impennata della spesa per la luce nell’ultimo trimestre, con un maggior esborso per circa 190 euro a famiglia solo tra ottobre e dicembre – spiega il presidente Furio Truzzi – A tale aggravio di spesa si dovranno aggiungere i rincari del gas, in nessun modo prevedibili anche a causa della scelta errata di Arera di passare a tariffe mensili e sulla base del mercato Psv, che si presta ad una maggiore volatilità dei prezzi”. LEGGI TUTTO

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    Mercati energetici, UE valuta circuit breaker per derivati e allargamento garanzie

    (Teleborsa) – L’Autorità di vigilanza europea sui mercati finanziati (ESMA) sta valutando l’introduzione e la definizione di circuit breaker (misure temporanee che interrompono le negoziazioni per gli scambi dettati dal panico) per i derivati di gas ed elettricità, oltre che cambiamenti alla regole delle controparti centrali di compensazione (CCP) affinché le banche possano offrire impegni di credito non garantiti ai trader di energia per aiutarli a soddisfare le richieste di margine.”Quello che abbiamo visto, in questo periodo di grande volatilità, è che davvero pochi interruzioni delle negoziazioni sono state implementate. E così suggeriamo di introdurre una misura che permette pause del trading, affinché i partecipanti al mercato possano riflettere sulle informazioni che hanno in questi momenti stressanti. Si tratterebbe di brevi momenti di stop, che permetterebbe al meccanismo di formazione dei prezzi di riprendere in modo ordinato, e auspicabilmente far diminuire la volatilità che abbiamo visto sui mercati”, ha detto a Bloomberg TV Verena Ross, Executive Director dell’ESMA.”Dovremo calibrarli accuratamente, affinché il meccanismo di formazione dei prezzi non smetta di funzionare, perché i partecipanti devono essere in grado di gestire il rischio all’interno del mercato”, ha aggiunto, sottolineando che si tratterebbe comunque di una misura temporanea.Un altra grande intervento, che l’ESMA sta affrontando sotto sollecitazione della Commissione europea, è quello che riguarda le controparti centrali di compensazione (CCP). Queste accettano solo garanzie altamente liquide con rischi di credito e di mercato minimi per coprire le esposizioni verso i membri del mercato. Questo per evitare che il valore del margine diminuisca o che la capacità di liquidare rapidamente la garanzia collaterale del margine sia compromessa, esponendo la CCP e i suoi membri a rischi.L’ESMA, nella sua risposta all’esecutivo UE, ha espresso dubbi sul rendere le garanzie bancarie commerciali non garantite idonee per l’uso come garanzia e ha affermato che sarebbero state necessarie condizioni rigorose. “Riteniamo che dobbiamo guardare a questo con molta attenzione per assicurarci di non trasferire il rischio dai mercati energetici ai mercati finanziari”, ha detto RossL’Autorità ha dichiarato che potrebbe chiarire formalmente che i commercial paper e i titoli di Stato dell’UE si qualificano già come garanzia, ma ha respinto un suggerimento dell’industria secondo cui potrebbero essere utilizzate anche le quote di emissioni di carbonio dell’UE, data la loro “elevata volatilità e protezioni legali limitate”.(Foto: Photo by Maxim Hopman on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    ACEA, definita buonuscita Gola. Palermo nominato AD

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Acea, multi-utility quotata su Euronext Milan, ha approvato i termini e le condizioni dell’accordo per lo scioglimento consensuale dei rapporti in essere con l’amministratore delegato Giuseppe Gola, cui quest’ultimo ha aderito. Il manager ha rinunciato, con effetto immediato, alle cariche di consigliere, amministratore delegato e direttore strategie, produzione e estero. Non è previsto alcun vincolo di non concorrenza successivo alla cessazione del rapporto.A Gola è riconosciuto, in aggiunta al TFR, l’importo lordo omnicomprensivo di 2.460.607 euro, a titolo di incentivazione all’esodo e di transazione generale e novativa. Previsti anche gli importi relativo all’MBO 2022, pari alla somma lorda di 172.500 euro, e l’importo relativo all’LTI 2021 e 2022, pari alla somma lorda di 153.333 euro.”L’esperienza che ho vissuto in questi anni in Acea – ha dichiarato Giuseppe Gola – è stata molto positiva in termini di risultati raggiunti, ricchezza dei rapporti umani e crescita professionale. Ringrazio tutti gli azionisti che mi hanno sempre dato piena fiducia e sostegno. Grazie al lavoro proficuo con il consiglio di amministrazione, con il collegio sindacale e con i colleghi tutti, abbiamo contribuito a trasformare Acea in una società proiettata verso il futuro, leader nell’innovazione e nella sostenibilità. Mi auguro che il gruppo che ho avuto l’onore e il privilegio di guidare in questi anni possa continuare a crescere e a raggiungere obiettivi ancora più sfidanti”.Il CdA ha inoltre nominato per cooptazione, su proposta del Comitato per le Nomine e la Remunerazione e con deliberazione approvata dal Collegio Sindacale, Fabrizio Palermo quale nuovo consigliere e amministratore delegato.”Sono molto soddisfatto per la designazione da parte del CdA di Acea di Fabrizio Palermo come nuovo amministratore delegato”, ha commentato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri (Roma Capitale è il maggior azionista della società).”Con la sua professionalità ed esperienza, Palermo sarà alla guida di un progetto a lungo termine che nei prossimi anni porterà la società a sviluppare ulteriormente i servizi fondamentali per la vita della città e ad affrontare le sfide industriali che attendono il nostro territorio sul fronte dello sviluppo innovativo delle reti e della sostenibilità – ha aggiunto – A Giuseppe Gola va il mio sincero ringraziamento per il prezioso lavoro svolto”. LEGGI TUTTO