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    Rinnovabili, Consiglio Ue: “Via libera a permessi veloci”

    (Teleborsa) – Sei mesi per l’autorizzazione alla rigenerazione di impianti di rinnovabili, tre per il solare sui tetti e impianti per autoconsumo, uno per l’installazione di pompe di calore di potenza inferiore a 50 MW: sono le nuove regole sui permessi delle rinnovabili, valide per 18 mesi per i processi di autorizzazione pendenti, approvate dai ministri dell’energia Ue.Secondo il testo adottato la progettazione, la costruzione e l’esercizio di impianti e impianti per la produzione di energia rinnovabile “si presumono” di interesse pubblico prevalente.Ciò dovrebbe consentire a tali progetti di beneficiare di una procedura di autorizzazione semplificata grazie all’allentamento di alcuni requisiti ambientali inclusi in specifiche direttive dell’Ue. Gli Stati membri potranno limitare l’applicazione di tali disposizioni a determinate parti del loro territorio, tipi di tecnologie o progetti. LEGGI TUTTO

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    Caro bollette: SACE e A2A a supporto delle PMI italiane

    (Teleborsa) – Siglato l’accordo tra A2A, attraverso la controllata A2A Energia, e SACE per facilitare le richieste di rateizzazione delle bollette di energia elettrica e gas. L’obiettivo dell’intesa è creare le condizioni più favorevoli ai clienti di A2A Energia, società che opera nella vendita di energia elettrica e gas, per negoziare la dilazione del pagamento delle bollette attraverso Cauzione Energia PMI, una soluzione interamente digitale, messa in campo da SACE BT – la società del Gruppo SACE specializzata nell’assicurazione dei crediti commerciali a breve termine, nelle cauzioni e nella protezione dei rischi della costruzione – per sostenere le PMI italiane colpite dall’aumento dei costi energetici.Lo strumento, ideato per agevolare la concessione dei piani di rateizzazione per gli importi relativi ai consumi di energia elettrica e gas, consente alle aziende di offrire una garanzia di pagamento, sotto forma di cauzione, rilasciata solo dopo la valutazione del merito del credito, di importo pari alle fatture dilazionate.Le PMI, dopo aver negoziato la struttura del piano di rateizzazione di una o più fatture per i consumi di energia con A2A, potranno richiedere la cauzione direttamente sul sito sace.it, dove è disponibile un simulatore che, sulla base dei dati di bilancio 2021, restituisce in tempo reale una prima indicazione sull’accoglibilità della richiesta e sul costo della cauzione stessa. SACE BT analizzerà la richiesta e, in caso di esito positivo del processo di valutazione, emetterà, in formato digitale, la garanzia da presentare al fornitore di energia.”L’intesa raggiunta con SACE integra il piano di misure concrete che A2A ha messo in campo per mitigare le conseguenze derivanti dalla crisi energetica – commenta Andrea Cavallini, Presidente e Amministratore Delegato di A2A Energia – Grazie ai nostri contratti a prezzo fisso, abbiamo protetto i clienti dall’aumento dei costi dell’energia, consentendo loro un risparmio di circa 520 M€ rispetto ai prezzi del mercato tutelato nei primi 9 mesi del 2022. Abbiamo inoltre promosso soluzioni per efficientare i consumi o favorire l’autoproduzione, garantendo l’accesso alle varie forme di incentivi statali e alla cessione del credito. Di fronte all’aumentare delle richieste di rateizzazione – otto volte superiori rispetto al periodo pre-pandemico – con questo accordo abbiamo voluto dare un ulteriore sostegno a tutte le PMI gravate dalla situazione contingente”.”L’accordo con A2A conferma tutto l’impegno che noi del Gruppo SACE stiamo mettendo in campo ogni giorno al fianco delle aziende del settore per supportare le imprese italiane a fronteggiare il caro energia, assicurando continuità alle loro attività con risposte concrete alle reali esigenze in un contesto particolarmente complesso”, dichiara Valerio Perinelli, Direttore Generale di SACE BT.”Anche attraverso lo strumento Cauzione Energia PMI, già avviato con successo, SACE BT sta dimostrando la capacità di offrire alle piccole e medie realtà un’offerta di soluzioni a 360° accessibili e digitalizzate”.(Foto: © baloon111 / 123RF) LEGGI TUTTO

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    ENI, Presidente Mozambico inaugura Coral-Sul FLNG

    (Teleborsa) – Il Presidente del Mozambico, Filipe Jacinto Nyusi, ha visitato e inaugurato oggi il complesso di Coral-Sul FLNG, situato nelle acque ultra profonde del bacino di Rovuma. All’inaugurazione hanno partecipato il Ministro delle Risorse Minerarie e dell’Energia Carlos Zacarias e i rappresentanti del governo del Mozambico, accompagnati da una delegazione Eni guidata da Guido Brusco, Chief Operating Officer Natural Resources.L’evento – spiega la nota ufficiale- si svolge a seguito della spedizione del primo carico di GNL da Coral-Sul FLNG (Floating Liquefied Natural Gas), del 13 novembre, il primo impianto FLNG al mondo in acque ultra profonde e il primo produttore di GNL in Mozambico. Coral South, progetto di riferimento per l’industria del gas, sta proiettando il Mozambico sulla scena globale del GNL, aprendo la strada a un cambiamento trasformativo del Paese attraverso lo sviluppo delle risorse di gas, un importante contributo alla sicurezza e alla diversificazione delle forniture all’Europa e tra le soluzioni più efficaci per garantire una giusta transizione energetica. È il risultato di una straordinaria collaborazione tra Eni, i partner, e il popolo e il governo del Mozambico. A margine della cerimonia di inaugurazione, il Presidente Nyusi ei rappresentanti di Eni hanno anche discusso della possibilità di replicare il successo del progetto Coral South con un ulteriore sviluppo di FLNG, oltre che di altri progetti onshore. Hanno analizzato anche lo stato delle iniziative di Eni per il raggiungimento della neutralità carbonica, incluso il progetto agri-feedstock nell’ambito dell’accordo tra Eni e il governo del Mozambico. Il progetto mira a produrre olio da semi, scarti e residui che non competono con colture alimentari e terreni agricoli, da utilizzare nella produzione di biocarburanti.Eni – conclude la nota – è presente in Mozambico dal 2006. È operatore Delegato del Progetto Coral South per conto dei Partner di Area 4. La società ha scoperto risorse supergiant di gas naturale nell’Area 4, nel bacino di Rovuma, vale a dire i giacimenti di Coral, Mamba Complex e Agulha, con una quantità di circa 2.400 miliardi di metri cubi di gas. LEGGI TUTTO

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    Termovalorizzatore Roma: Mazzoncini (A2A), aspettiamo piano rifiuti

    (Teleborsa) – A2A è il “primo operatore” nel settore della termovalorizzazione dei rifiuti ed è “interessata a tutti i progetti”. Così Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, rispondendo ad una domanda dei giornalisti durante l’evento di presentazione dell’aggiornamento del piano industriale decennale. “Siamo evidentemente interessati a Roma. Abbiamo il 50% del mercato dei termovalorizzatori in Italia, quindi siamo interessati a ogni progetto” – ha spiegato il top manager -. “Bisogna capire quando uscirà il piano rifiuti di Roma, cosa esce e poi studieremo e valuteremo la nostra partecipazione”. “Siccome sono necessari tempi tecnici per la realizzazione dell’impianto – ha aggiunto – il Piano rifiuti di Roma prevede un primo periodo di smaltimento dei rifiuti fuori dal Lazio e un secondo periodo in cui conferirli nell’impianto”. “Quando ci sarà il Piano vedremo”, ha concluso Mazzoncini. LEGGI TUTTO

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    Mazzoncini (A2A), impatto marginale da tassa extra-profitti

    (Teleborsa) – Per A2A la rimodulazione della tassa sugli extra-profitti ha un impatto marginale. A dirlo è l’Amministratore Delegato del gruppo energetico, Renato Mazzoncini, durante la presentazione dell’aggiornamento del piano industriale decennale. La rimodulazione della tassa sugli extra-profitti “per noi ha un impatto relativamente marginale perché non abbiamo fatto extra profitti: se andiamo a vedere i nostri bilanci del 2019-2020-2021 rispetto a quest’anno non abbiamo certamente elementi rilevanti, stiamo parlando per il bilancio 2022 di qualche decina di milioni di euro, numeri relativamente piccoli”, ha detto Mazzoncini. “Sarà interessante capire come verrà interpretata dall’Europa che sembra indicare una tassazione sulle aziende che estraggono combustibili fossili, quindi gas e petrolio, e al momento sembra escludere le aziende che acquistano gas per fare trasformazione di energia, vediamo” – ha detto il top manager – “In ogni caso non ha un impatto significativo sul nostro piano, se ci sarà la pagheremo e faremo la nostra parte”. LEGGI TUTTO

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    Mazzoncini (A2A), Ebitda 2023 atteso non inferiore a 1,6 miliardi

    (Teleborsa) – Per il 2023 A2A stima un Ebitda non inferiore a 1,6 miliardi di euro. “Abbiamo una serie di impianti nuovi che entrano in servizio – ha detto l’AD Renato Mazzoncini nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano decennale -. C’è l’effetto della acquisizioni, tutto questo vale circa 120 milioni da sommare agli 1,45-1,5 miliardi previsti”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    A2A conferma la dividend policy. Mazzoncini: +3% annuo

    (Teleborsa) – “Confermiamo la nostra politica di dividendi, che prevede dal 2020 una crescita annua del 3% della cedola”. Lo ha confermato l’Amministratore Delegato di A2A, Renato Mazzoncini nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale 2020-3030. “L’anno scorso abbiamo pagato un dividendo straordinario e tale era, noi continuiamo con la nostra politica di dividendi”, ha detto il top manager. LEGGI TUTTO

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    Mazzoncini (A2A), il principale elemento è il mercato domestico. Tutti gli investimenti saranno in Italia

    (Teleborsa) – “Abbiamo deciso che il principale elemento è il mercato domestico”. Lo ha detto l’AD di A2A, Renato Mazzoncini, nel corso della presentazione dell’aggiornamento del piano industriale. “Rispetto al piano presentato nel gennaio 2021, tutti i nostri investimenti nel nostro piano decennale saranno fatti in Italia. Ci concentreremo sul mercato domestico”. “Nei primi due anni del nostro piano abbiamo accelerato gli investimenti infrastrutturali per il paese ma il contesto attuale ci ha spinto ad un aggiornamento dei prossimi anni di piano in ottica prudenziale” – ha proseguito Mazzoncini -. Gli impatti sui prossimi anni del piano derivano da: costi di approvvigionamento (incremento materie prime e componentistica dovuto all’inflazione e allo choc causato dal conflitto), capitale circolante netto (crescita del valore nominale dei crediti e delle rateizzazioni dei clienti) e dai tassi di interesse e oneri finanziari (incremento del costo del debito). “La volatilità – ha spiegato Mazzoncini – durerà sicuramente tutto il 2023 e 2024, ci aspettiamo di vedere una normalizzazione dal 2025 che sarà completa a regime nel 2026”. LEGGI TUTTO