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    Gas, prezzo resta sotto soglia 50 euro. Nord Stream: la Russia sigillerà i gasdotti

    (Teleborsa) – I prezzi del gas restano sotto la soglia psicologica di 50 euro e chiudono l’ottava in calo del 3% a 45,3 euro a megawattora. Intanto la Russia di appresta a chiudere i gasdotti Nord Stream che erano stati danneggiati nei mesi scorsi. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, nell’immediato, infatti non sembra ci siano piani per ripararli o riattivarli. Il colosso russo, Gazprom, ha costruito i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, ciascuno composto da due tubi, per pompare gas naturale verso la Germania attraverso il Mar Baltico.A settembre tre dei tubi sono stati gravemente danneggiati da diverse esplosioni, mentre uno dei tubi del Nord Stream 2 è rimasto intatto. LEGGI TUTTO

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    Petrolio preda della volatilità su caso Emirati

    (Teleborsa) – Emirati Arabi Uniti fuori dall’Opec? E’ questa la domanda circolata nelle ultime ore che ha tenuto col fiato sospeso gli investitori ed i prezzi del petrolio in preda alla volatilità. Il petrolio WTI al Nymex è arrivato a perdere oltre due punti percentuali. Le prime indiscrezioni circolate sono state quelle del Wall Street Journal, secondo cui gli Emirati Arabi Uniti potrebbero lasciare l’OPEC, l’organizzazione dei maggiori produttori, per divergenze con l’Arabia Saudita. Successivamente, tali rumors sono stati ridimensionati dalle agenzie internazionali, da Reuters a Bloomberg, spiegando che Abu Dhabi non avrebbe intenzione di lasciare il cartello, citando alcune fonti. L’uscita di scena dei paesi arabi metterebbe a rischio il potere dell’OPEC sui mercati mondiali.Il WTI, consegna aprile, ha recuperato quota 79 dollari al barile ed ora scambia a 79,21 dollari (+1,35%). Il Brent a Londra è tornato a 85 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Enel firma due MoU per favorire digitalizzazione della distribuzione elettrica in India

    (Teleborsa) – Il Gruppo Enel, tramite la sua consociata Gridspertise, ha firmato due memorandum d’intesa con Tata Power Delhi Distribution Limited (Tata Power-DDL) per favorire l’accelerazione della trasformazione digitale delle reti di distribuzione elettrica in India. La firma dei memorandum è stata annunciata da Antonio Cammisecra, Direttore di Enel Grids, in occasione della Business Roundtable tra India e Italia che è stata presieduta da Antonio Tajani, Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e da Piyush Goyal, Ministro del Commercio e dell’Industria indiano. La Business Roundtable si è tenuta oggi a Nuova Delhi a margine della visita ufficiale del Presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni e dell’incontro bilaterale con il Primo Ministro indiano Narendra Modi. Il Gruppo Enel vanta da oltre due decenni una posizione di leadership internazionale nell’implementazione di reti digitali e smart grid, che hanno portato la rete italiana ad essere tra le prime al mondo a implementare con successo i contatori intelligenti a livello nazionale. Dal 2021, le competenze del Gruppo Enel nel campo della digitalizzazione delle reti elettriche sono state trasferite a una società dedicata con la creazione di Gridspertise, attualmente gestita in regime di controllo congiunto con CVC Capital Partners.Gridspertise ha stipulato due accordi con Tata Power-DDL, joint venture tra Tata Power e il governo del Territorio Nazionale della Capitale di Delhi. Uno degli accordi mira ad accelerare la digitalizzazione e l’automazione delle cabine secondarie e vede Tata Power-DDL aderire al programma internazionale di co-creazione del QEd – Quantum Edge® device, un dispositivo proprietario di Gridspertise. Questo programma di collaborazione punta a sviluppare nuove applicazioni e casi d’uso per l’innovativo dispositivo integrato e Tata Power-DDL sarà coinvolta nel suo adattamento al contesto indiano. Il QEd consente agli operatori della rete di distribuzione di gestire diverse funzionalità chiave direttamente ‘on the edge’, virtualizzando un numero crescente di servizi aziendali in modo semplice e riducendo gli apparati richiesti nella cabina, contribuendo così a rendere più sostenibile la gestione delle reti. Il secondo accordo è finalizzato a implementare la più recente tecnologia dei contatori di Gridspertise in un progetto pilota nella rete di Tata Power-DDL, nella quale la nuova tecnologia ibrida a doppio canale di comunicazione (Power Line Communication ibrida e radiofrequenza) dei contatori sarà testata e valutata in condizioni reali sul campo. “Gli accordi annunciati durante la Business Roundtable tra India e Italia sono frutto di anni di stretta collaborazione tra il Gruppo Enel e le principali organizzazioni indiane del settore energetico. Oggi, grazie alla collaborazione tra Tata Power-DDL e la nostra consociata Gridspertise, riconfermiamo il nostro impegno a supporto del percorso di transizione energetica dell’India e, in particolare, degli ambiziosi piani del Paese in materia di contatori intelligenti e digitalizzazione, con l’obiettivo di modernizzare le reti di distribuzione esistenti, migliorarne le prestazioni e la qualità in un Paese in cui la crescita demografica ed economica sta trainando l’elettrificazione” ha dichiarato Antonio Cammisecra, Direttore di Enel Grids.”Dopo aver aperto gli uffici di Gridspertise in India, siamo molto orgogliosi di intensificare la nostra collaborazione con Tata Power-DDL su aree cruciali come lo smart metering e l’automazione delle cabine con la nostra innovativa tecnologia proprietaria di edge computing. – ha commentato Robert Denda, CEO di Gridspertise -. Inoltre, attraverso il nostro portafoglio unico di comprovate soluzioni di digitalizzazione, siamo pronti a lavorare con il settore della distribuzione indiano per migliorare le prestazioni della rete, ridurre le perdite tecniche e commerciali, nonché le frequenti interruzioni di corrente causate da eventi climatici avversi o dalla mancanza di comunicazione in tempo reale”.Gli accordi annunciati oggi si aggiungono alla presenza già significativa di Enel Green Power in India. Attiva nel Paese dal 2015, l’azienda impiega circa 150 persone ed è proprietaria di parchi eolici operanti negli stati di Gujarat e Maharashtra, per una capacità complessiva di 340 MW, e di un impianto solare fotovoltaico nello stato del Rajasthan con una capacità di 420 MW. Inoltre, Enel Green Power si è aggiudicata, tramite gare nazionali, un progetto eolico da 190 MW da realizzare nello stato di Karnataka. LEGGI TUTTO

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    A2A, colloqui non vincolanti per possibile acquisto Egea

    (Teleborsa) – A2A, multi-utility italiana quotata su Euronext Milan, ha comunicato che nella scorsa settimana – su sollecitazione dei soci di riferimento di Egea – ha avviato colloqui di carattere preliminare ed interlocutorio per una possibile acquisizione di Egea.Oggi Il Sole 24 ore ha scritto di trattative serrate per realizzare una partnership industriale tra le due società, finalizzata al rilancio della multiutility piemontese che nel 2022 ha sofferto l’esplosione dei prezzi delle commodity.I colloqui “risultano assolutamente non vincolanti per A2A”, si legge in una nota. LEGGI TUTTO

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    Acea, presentata manifestazione di interesse per termovalorizzazione di Roma

    (Teleborsa) – Acea, multi-utility quotata su Euronext Milan, ha presentato la propria manifestazione di interesse per l’affidamento della concessione del polo impiantistico relativo alla progettazione, autorizzazione all’esercizio, costruzione e gestione di un impianto di termovalorizzazione a Roma. In particolare, la controllata Acea Ambiente è capofila di un raggruppamento temporaneo di imprese nazionali e internazionali, quali Hitachi Zosen Inova, Vianini Lavori e Suez.”Siamo entusiasti di aver presentato il nostro progetto in risposta all’Avviso pubblico per il termovalorizzatore di Roma – ha dichiarato l’AD Fabrizio Palermo – Acea conferma così il proprio impegno a supporto di Roma Capitale, in particolare in un settore importante come la valorizzazione dei rifiuti. Acea da sempre è al servizio della Capitale, città in cui è nata e in cui gestisce già servizi primari, come il servizio idrico e la distribuzione di energia elettrica”.Il Comune di Roma ha fatto sapere che entro la settimana, al termine della verifica amministrativa della documentazione presentata, verrà costituita la Commissione di valutazione tecnica ed economica del progetto, della quale faranno parte autorevoli esperti. Il lavoro della Commissione durerà 60 giorni al termine dei quali sarà espresso un parere che sarà alla base dell’indizione della gara per la realizzazione e l’affidamento del termovalorizzatore.La pubblicazione del bando di gara è prevista entro il primo agosto, l’apertura dei cantieri entro luglio del 2024 e l’avviamento dell’impianto entro l’estate del 2026.”È un’altra tappa importante per la realizzazione di un impianto decisivo per la chiusura del ciclo dei rifiuti e la soluzione definitiva di un problema che si trascina da troppi anni”, ha commentato il Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. “Siamo soddisfatti perché si procede speditamente secondo la tabella di marcia che ci siamo prefissi – ha aggiunto – Insieme agli altri impianti di riciclo e al piano per la riduzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata il termovalorizzatore è decisivo per il raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica, il superamento delle discariche, l’abbattimento delle emissioni e il miglioramento della raccolta”. LEGGI TUTTO

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    Gas, agenzie UE: non rilevato nessun impatto da price cap

    (Teleborsa) – Le due principali agenzie UE che supervisionano i mercati finanziari ed energetici non “hanno identificato impatti significativi (positivi o negativi)” sul mercato del gas “che potrebbero essere inequivocabilmente e direttamente attribuiti all’adozione” del meccanismo temporaneo di correzione del mercato (MCM), il cosiddetto tetto al prezzo del gas. Lo si legge nei due rapporti definitivi pubblicati oggi dall’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (ACER) e dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA), che confermano le rilevazioni preliminari.Tuttavia, “non si dovrebbe dedurre da ciò che il MCM potrebbe non avere alcun impatto sui mercati finanziari ed energetici o sulla sicurezza dell’approvvigionamento in futuro”. Per questo, ACER ed ESMA continuano a sottolineare la necessità di monitorare regolarmente i mercati del gas e le attività di negoziazione del gas per identificare i rischi e aiutare a rilevare i potenziali impatti del MCM in futuro.Nei rapporti viene ricordato che i prezzi del gas hanno continuato a diminuire ulteriormente dalla fine di gennaio 2023 e rimangono significativamente inferiori rispetto ai mesi precedenti l’adozione del regolamento MCM. La caduta dei prezzi viene però collegata da ACER “ai fondamentali favorevoli del mercato del gas (clima più mite, continua riduzione dei consumi di gas, fornitura di GNL sopra la media, gas in stoccaggio sopra la media) negli ultimi mesi del 2022 e nei primi mesi del 2023”.Inoltre, il rapporto ESMA esamina anche l’impatto dell’MCM sulla capacità delle controparti centrali (CCP) di svolgere le loro attività di gestione del rischio, in particolare per calcolare le loro esposizioni e gestire potenziali inadempimenti dei membri compensatori. L’analisi svolta “non ha portato, in questa fase, all’identificazione di modifiche significative nella gestione del rischio di CCP o nei requisiti di margine che potrebbero essere attribuiti al MCM”. LEGGI TUTTO

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    Saipem, Puliti: per recuperare fiducia occorre cautela e risultati costantemente positivi

    (Teleborsa) – “La fiducia si perde in un attimo, ma ci vuole tempo per recuperarla. Quello che dobbiamo fare, e stiamo facendo, è essere molto cauti nelle scelte e produrre – trimetre dopo trimestre – risultati costantemente positivi. Questo è l’unico modo per ridare fiducia ai piccoli e grandi azionisti, e per non deluderli di nuovo. Questo ci garantisce anche di non avere variazioni importanti delle azioni, e quindi dare fiducia al mercato”. Lo ha affermato il CEO di Saipem, Alessandro Puliti, nel media briefing che ha seguito la pubblicazione dei risultati preconsuntivi dell’esercizio 2022 e l’aggiornamento del Piano Strategico.Poco più di un anno fa, a gennaio 2022, Saipem aveva lanciato un inatteso profit warning, che aveva fatto crollare il titolo, a cui era seguito un aumento di capitale in estate. “Leggo spesso le lettere dei piccoli azionisti, e sono una delle cose che mi fa riflettere – ha aggiunto – Abbiamo un’enorme responsabilità e ricordo al management che il primo dovere è non deludere le persone che hanno riposto in noi la fiducia, ed è una costante della mia azione gestionale”.La società di servizi e soluzioni per il settore energia e infrastrutture ha chiuso il 2022 con ricavi pari a 9.980 milioni di euro (+53% rispetto al 2021) e un EBITDA adjusted pari a 595 milioni di euro (rispetto ad un dato negativo di 1.274 milioni di euro nel 2021). Per il 2023 sono previsti ricavi superiori a 11 miliardi di euro ed un EBITDA adjusted per circa 850 milioni di euro, mentre le previsioni al 2026 sono di ricavi superiori a 12 miliardi di euro e un EBITDA adjusted di oltre 1,2 miliardi di euro.Nel 2022 la società ha registrato nuovi ordini acquisiti per circa 14 miliardi di euro, con oltre il 70% delle acquisizioni che sono state realizzate nei business offshore (E&C e Drilling). “C’è stata una svolta nel nostro portafoglio, con molto più accento sull’attività offshore che onshore, in quanto la prima dà marginalità più alta – ha spiegato Puliti – Venendo dalla situazione finanziaria dello anno corso, dovevamo per forza privilegiare i business con marginalità più alta. Comunque, non l’abbandoniamo l’onshore, ma lo rifocalizzaimo sulle aree di business in cui pensiamo di poter essere più competitivi, e quindi sicuramente in tutto il settore della transazione energetica”.”Non stiamo parlando di cessazioni o dismissioni – ha quindi puntualizzato – ma di fare una focalizzazione su alcune direttrici come il gas, i fertilizzanti, il riciclo della plastica e la filiera della cattura della CO2″.Sul fronte della sostenibilità, il CEO ha affermato che “il 25% del totale atteso dei nuovi ordini è fatto da attività low-carbon o zero-carbon, in particolare nei settori dell’offshore wind, nella cattura e del sequestro della CO2, nelle infrastrutture sostenibili – in particolare la costruzione dell’alta velocità, che è un elemento fondamentale della mobilità sostenibile – e poi tutta l’area della robotica offshore”. “L’immagine plastica della transizione energetica è l’ammiraglia della flotta Saipem, la Saipem 7000 – ha aggiunto – Si tratta di un vessel che ha operato per decenni nell’Oil & Gas e che negli ultimi anni sta operando esclusivamente nell’eolico offshore. Utilizziamo quindi navi progettate e utilizzate per i combustibili fossili, ma ora per le rinnovabili”. LEGGI TUTTO

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    Russia e UE, la guerra del gas: il bilancio un anno dopo

    (Teleborsa) – C’è una guerra nella guerra tra Russia e Ucraina, quella sul gas che va avanti ormai da mesi. Durante i mesi estivi la più grossa incognita era legata a ciò che sarebbe successo questo inverno. Nello scenario peggiore si era parlato addirittura di possibili razionamenti, per fortuna – anche in scia ad una azione preventiva che sembra essersi dimostrata efficace – le cose stanno andando meglio di quanto ipotizzato. Teleborsa ha chiesto a Matteo Villa dell’ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale) di tracciare un bilancio. “In effetti, le cose stanno andando molto meglio, in scia alle reazioni del mercato e cioè l’industria ha iniziato a consumare meno in parte anche la generazione elettrica da termoelettrico è andata molto meglio nel senso che abbiamo usato altro -purtroppo anche il carbone – perchè il gas costava troppo e in parte anche i consumatori domestici, gli uffici, hanno iniziato a consumare un pochino meno, non tantissimo però un 10% a parità di temperatura esterna è andata anche con i domestici e con gli uffici e in più abbiamo avuto un clima mite. Per esempio, per l’Italia la mia stima è che quasi il 40% del risparmio di consumi è venuto dal fatto che non ha fatto freddo anzi ha fatto molto più caldo in media rispetto agli anni scorsi quindi abbiamo risparmiato veramente tanto. Le azioni di policy hanno aiutato a cercare di ridurre le bollette però non hanno aiutato nella riduzione dei consumi, siamo stati molto poco capaci dal punto di vista dei governi, della politica a incentivare al risparmio e il cap al prezzo del gas è arrivato quando ormai non serviva più a nulla. Dobbiamo ricordarci che sono stati soprattutto le forze di mercato e non tanto le azioni della politica o dell’Unione Europea ad aver fatto la differenza su quest’inverno, il bilancio di questo inverno è che per esempio l’ Europa è agli stoccaggi massimi di sempre, siamo sul bordo superiore dei massimi, ancora circa al 71% di capacità, di solito in questo periodo dell’anno siamo intorno al 50-55% di capacità degli stoccaggi invece siamo molto in alto e l’Italia ancora di più, siamo al momento 12 miliardi di metri cubi ne abbiamo su 17 dentro, normalmente ce ne sarebbero dovuti essere 10 e se non ci fosse stato il clima mite che c’è stato ne avremmo avuti 9. Possiamo dire che ci è andata veramente bene, almeno fino ad ora, che però non significa che sia finita!.Nel frattempo, è arrivata anche la fumata bianca Ue sul price cap: c’è però chi ha parlato di un accordo “zoppo” o comunque di facciata più che di sostanza. E’ così? “L’accordo sul price cap, più fumo che sostanza nel senso che è arrivato a dicembre quando ormai i prezzi stavano scendendo ed è un accordo al ribasso cioè con un prezzo da cui parte poi il cap – quindi il tetto – molto alto cioè a 180 euro a megawatt ora. Adesso siamo a 55 euro megawatt e siamo lontanissimi da quella cifra. Se anche salisse a quella cifra il problema è che alle forze di mercato non puoi rispondere imponendo un tetto e basta, non a caso gli operatori di mercato diciamo della Borsa di Amsterdam quella che guardiamo tutti il TTF Title Transfer Facility, hanno già annunciato che se mai il prezzo arrivasse vicino a 180 euro megawatt ora e partisse il tetto di fatto loro si sposterebbero su altri mercati, per esempio Londra, per negoziare prezzi più alti perchè ovviamente il prezzo non è una cosa a caso oppure, come è stato detto in Italia, frutto della speculazione ma una vera e proprio risposta del mercato a delle scarsità. Va sempre tenuto in considerazione che i movimenti speculativi ci possono essere a livello giornaliero, le speculazioni a rialzo sono sempre seguite da speculazioni al ribasso quindi il mercato si equilibra su questo e non è vero che il prezzo era troppo alto, il prezzo ad agosto dell’anno scorso 350 euro a megawatt ora rifletteva una situazione di scarsità attesa, altissima, che per fortuna non si è verificata. Imporre un tetto “a caso” non serve a nulla, quindi è arrivato in ritardo ma soprattutto dovremmo fare una riflessione e in qualche modo forse dobbiamo anche essere felici che il tetto sia così alto perchè così non scombussola troppo un mercato che sta cercando il suo equilibrio sui prezzi, insomma non è che un legislatore può imporre dei prezzi a caso sulla base del nulla”.La domanda che tiene banco ora è come agirà – e come dovrebbe agire – l’Europa in modo da poter affrontare l’inverno 2023-2024?”Abbiamo la fortuna che partiremo bene perchè gli stoccaggi saranno molto alti rispetto a quanto ci aspettavamo, inoltre la Russia non sembra potersi permettere di chiudere tutto nel senso che negli ultimi mesi si è ribaltato il rapporto tra quanto “chiudeva” e quanto saliva il prezzo e cioè: nei primi mesi della crisi più la Russia chiudeva i rubinetti più saliva il prezzo e il prezzo saliva talmente tanto che più che compensava la chiusura dei rubinetti quindi a un certo punto la Russia ci ha fatto molti più soldi vendendo molto meno gas all’Europa. Questa strategia ormai non può più funzionare perchè la Russia ha chiuso già all’80%, ciò significa che non può chiudere tanto di più e l’Europa sta trovando fonti alternative, sta accaparrando gas altrove, le due cose messe insieme fanno sì che la Russia non abbia più un grande potere di ricatto e quindi non ci siano enormi pressioni. detto questo però l’inverno 2023-24 sarà comunque una situazione di pressione, di stress e ci dobbiamo preparare in maniera seria iniziando veramente a fare sensibilizzazione sui consumi cioè sul fatto che se manca il gas dobbiamo iniziare a risparmiarlo e non invece imporre dei prezzi che non servono a nulla. Ripeto il concetto: se i prezzi li imponi poi gli operatori di mercato se quel prezzo invece ha senso vanno da un’altra parte a negoziarlo e questa è forse la lezione più importante di questi ultimi mesi: dobbiamo lavorare sull’ equilibrio fra domanda e offerta, trovare nuove forniture oppure ridurre la nostra domanda e non inventarci che è colpa del mercato, degli speculatori altrimenti non andiamo da nessuna parte”. LEGGI TUTTO