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    Siemens Energy procede con delisting Siemens Gamesa da Borsa Madrid

    (Teleborsa) – Si avvicina il delisting di Siemens Gamesa dalla Borsa di Madrid, dopo che un’offerta pubblica di acquisto (OPA) ha dato alla controllante tedesca Siemens Energy azioni sufficienti per rimuovere dalla quotazione il produttore spagnolo di turbine eoliche. L’OPA è stata lanciata per acquisire maggiore controllo sulle decisioni dell’azienda, che nel corso dell’anno ha lanciato una serie di profit warning.Siemens Energy ha chiuso il periodo di adesione all’OPA con un tasso di accettazione del 77,88 %. Di conseguenza, la partecipazione totale di Siemens Energy in Siemens Gamesa sarà pari al 92,72%. In conformità con la legge spagnola, ora è necessaria una maggioranza semplice in assemblea per procedere con il delisting. L’assemblea dovrebbe tenersi entro i primi mesi del 2023, con la revoca dalle negoziazioni subito dopo.Il delisting “consentirà di semplificare i processi e concentrarsi completamente sul turnaround operativo del business di Siemens Gamesa”, ha ricordato anche oggi la controllante. “L’integrazione di Siemens Gamesa è una pietra miliare importante nella nostra strategia per accompagnare i nostri clienti nella transizione energetica”, ha sottolineato il CEO Christian Bruch. LEGGI TUTTO

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    Italgas completa acquisizione restante 49% di Eda Thass da Plenitude

    (Teleborsa) – Depa Infrastructure, società del gruppo Italgas attiva nella distribuzione del gas naturale in Grecia, ha concluso l’acquisizione del rimanente 49% di Thessaloniki – Thessalia Gas Distribution (EDA Thess) detenuto da Eni Plenitude. L’operazione, spiega una nota, si inserisce nel processo di privatizzazione di Depa Infrastructure, promosso dal Governo greco e concluso lo scorso 1° settembre.Il prezzo pagato per il 49% di EDA Thess è pari a 165 milioni di euro (equity) in esecuzione degli accordi in essere tra Depa Infrastructure e il venditore. Con la transazione odierna, Depa Infrastructure detiene il 100% delle società operative EDA Attikis, DEDA e EDA Thess, i tre principali player della distribuzione del gas in Grecia, che gestiscono complessivamente circa 7.500 chilometri di rete e 610.000 punti di riconsegna attivi. LEGGI TUTTO

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    De Nora avvia iter autorizzativo per gigafactory a Cernusco

    (Teleborsa) – Industrie De Nora, società quotata su su Euronext Milan e specializzata nell’elettrochimica e nella filiera dell’idrogeno verde, ha avviato l’iter autorizzativo per la realizzazione del progetto “Italian Gigafactory”, che mira alla produzione di elettrolizzatori per la generazione di idrogeno verde tramite elettrolisi dell’acqua e alla realizzazione di componentistica per celle a combustibile, usate nella produzione di energia senza emissione di CO2.La società ha presentato richiesta di espressione di parere preventivo al Comune di Cernusco sul Naviglio circa la realizzabilità di un nuovo hub produttivo in un’area industriale dismessa a sud-est del territorio di Cernusco sul Naviglio attualmente di proprietà privata, in relazione alla quale sono in corso trattative per l’acquisto.La Giunta Comunale, riunitasi in data 16 dicembre, ha valutato di interesse pubblico la proposta e ha dato mandato al Dirigente del Settore Tecnico del Comune di svolgere tutte le attività necessarie.Subordinatamente al buon esito dell’iter autorizzativo, si legge in una nota, è previsto l’avvio dei lavori di costruzione della Gigafactory nella seconda metà del 2023. LEGGI TUTTO

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    ENEL, siglato protocollo con Ospiti per utilizzi sostenibili dell'energia

    (Teleborsa) – Enel e l’Osservatorio per le Policy Transdisciplinari Internazionali (Ospiti), hanno siglato un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di tradurre i principi della dottrina sociale della chiesa e della laudato sì in politiche attive in grado di generare valore sociale, economico e ambientale, con strumenti come elettrificazione e comunità energetiche. La centralità della persona, l’inclusione sociale, la cooperazione e la valorizzazione del territorio – spiega Enel in una nota – sono i pilastri per la creazione di progetti pilota di elettrificazione innovativi e sostenibili, che coniugano l’efficienza energetica con la valorizzazione dell’individuo ed il suo rapporto con l’ambiente.”Oggi più che mai – dichiara Nicola Lanzetta, direttore Enel Italia – è chiaro che la scelta di soluzioni sostenibili per la produzione e il consumo di energia non riguarda solo il bene dell’ambiente, ma anche quello delle persone e dell’economia. Questo protocollo propone di dare un’attuazione concreta all’utilizzo delle innovazioni tecnologiche di cui disponiamo come strumenti di inclusione sociale”.”Questo accordo – commenta Guido Stratta, direttore People and Organization di Enel – è coerente con la visione di Enel che ormai da anni ha scelto di mettere le persone e le loro necessità al centro della sua azione e della sua strategia. La transizione energetica deve essere “giusta”, e perché questo avvenga deve garantire inclusione e generare valore condiviso”.”Si tratta di un’intesa strategica – dichiara Cinzia Rossi, presidente di OsPTI – perché affianca e avvalora un percorso internazionale denominato #La Nostra Madre Terra, nato, quest’ultimo, dalla sollecitazione venuta dall’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, sul tema dell’ecologia integrale, la salvaguardia del creato e l’antropologia organizzativa comunitaria. L’obiettivo è dare vita a interventi concreti sui territori per la tutela dei beni comuni, a partire dall’energia pulita e rinnovabile, con il coinvolgimento di istituzioni pubbliche, enti locali, aziende, professionisti, terzo settore, famiglie, scuole parrocchie, e cittadini consumatori”.Azienda e Osservatorio intendono definire “casi pilota” di elettrificazione e di efficientamento energetico in diversi settori mediante il ricorso a tecnologie innovative e rinnovabili: per le PMI e le organizzazioni di servizio sociale del no profit, per il trasporto (mobilità elettrica privata, trasporto marittimo ed aereo, logistica, sistema intermodale…); per i consumi finali domestici, utilizzando pompe di calore, piani ad induzione, ecc. Tra gli obiettivi dell’intesa ci sono anche la promozione di iniziative volte alla creazione e alla gestione di comunità energetiche, per la condivisione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, arrivando a costruire un modello in grado di portare valore alle comunità locali, e la collaborazione su progetti legati alla povertà energetica sul territorio nazionale, per svolgere congiuntamente interventi a sostegno dei vulnerabili e poveri energetici. LEGGI TUTTO

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    Italgas, CdA approva Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028

    (Teleborsa) – Il consiglio di amministrazione di Italgas ha approvato il Piano di Creazione di Valore Sostenibile 2022-2028, “Costruttori di futuro”, che fissa azioni concrete e target ambiziosi per la creazione di valore per gli stakeholder del gruppo e per i territori in cui è presente e opera. Il documento si inserisce nella traiettoria già tracciata dal Piano Strategico 2022-2028 da 8,6 miliardi di euro di investimenti.Insieme al Piano di Creazione Valore, al CdA è stato presentato anche il report “Driving innovation for energy transition”, che approfondisce il rapporto tra il business del gruppo e gli impatti legati al cambiamento climatico in linea con le raccomandazioni della Task Force on Climate-Related Financial Disclosure (TCFD).Tra i target fissati al 2028, la realizzazione di un network di distribuzione al 100% hydrogen-ready, la produzione di 200 tonnellate di idrogeno attraverso il futuro impianto Power to Gas di Sestu (Cagliari), il coinvolgimento di 18.000 cittadini in attività di formazione sulla transizione energetica e la valutazione a livello globale di oltre 3.000 startup e PMI per possibili collaborazioni.”Per anni la sostenibilità – ha spiegato l’AD Paolo Gallo – è stata considerata un concetto quasi astratto, rispetto al quale adeguare strategie e obiettivi aziendali ma senza una correlazione diretta a uno sviluppo reale. Una visione miope e distante da quell’idea di azioni e interventi concreti che fanno della sostenibilità il principale driver per raggiungere il traguardo della net zero economy”. “In Italgas ci lavoriamo da tempo nella consapevolezza che tutto ciò che possiamo misurare possiamo anche gestire – ha aggiunto – I due nuovi documenti vanno proprio in questa direzione: fornire una mappa di dettaglio entro cui muoverci secondo coordinate precise e traguardi intermedi”. LEGGI TUTTO

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    Autonomia energetica italiana, A2A: “Ruolo chiave del Centro-Sud del Paese”

    (Teleborsa) – Il Centro-Sud del Paese riveste un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di quell’autonomia energetica di cui il Paese necessita. È quanto emerge dal report “Verso l’autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud” presentato questo pomeriggio dal presidente di A2A Marco Patuano insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.Alla discussione hanno partecipato Amedeo Feniello, storico del medioevo e DSU presso l’Università dell’Aquila, Fulvio Bonavitacola, vicepresidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania, Rosario Varì, assessore allo Sviluppo economico e Attrattori Culturali della Regione Calabria, Giordano Colarullo, direttore generale di Utilitalia.”I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarità di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti già presenti – ha dichiarato Patuano –. Nello scenario attuale, attraverso la valorizzazione delle proprie fonti rinnovabili disponibili, come vento, sole, acqua e rifiuti, il Centro Sud può fornire un contributo concreto all’autonomia energetica del Paese. Un obiettivo importante che richiede anche un cambio di paradigma in cui diventa fondamentale la collaborazione e il dialogo aperto e trasparente tra istituzioni, cittadini e imprese”.L’Italia è oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% vs. 39,5% di media UE al 2019) ma è seconda per disponibilità di risorse rinnovabili sul proprio territorio. Sfruttando le sue materie prime – acqua, vento, sole e rifiuti – e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, il nostro Paese – rileva il rapporto – può raggiungere il 58,4% di autonomia, quasi triplicando gli attuali livelli. La possibilità di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarità delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti già presenti, consentirebbe di attivare il suo pieno potenziale e di renderlo meno soggetto a dinamiche esogene.Secondo quanto rilevato dall’analisi presentata oggi, le Regioni del Centro Sud potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell’opportunità di sviluppo per l’eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attività di revamping e repowering degli impianti già esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale).Questi territori sono strategici anche per le possibilità legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilità è concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all’8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni. Al fine di concretizzare tali potenzialità, risultano necessari investimenti mirati per realizzare impianti e strutture che possano realisticamente permettere alle regioni in questione di sfruttare a pieno tutte le risorse a disposizione. LEGGI TUTTO

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    RECAI, EY: Italia più attrattiva per investimenti in energie rinnovabili

    (Teleborsa) – L’Italia sale in sei mesi dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica mondiale di EY sull’attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle rinnovabili grazie alla spinta della nuova bozza del Decreto FER 2 e agli sforzi di semplificazione autorizzativa. Sul podio si posizionano nell’ordine gli Stati Uniti, la Cina e la Germania seguita nella top 10 da Regno Unito, Francia, Australia, India, Spagna, Giappone e Paesi Bassi. Secondo i principali risultati emersi dalla 60esima edizione del report EY Renewable Energy Country Attractiveness Index (RECAI), che classifica i primi 40 Paesi al mondo per attrattività di investimenti e opportunità di sviluppo nel settore delle energie rinnovabili, proprio in virtù delle condizioni volatili del mercato dell’energia, si assiste ad una forte accelerazione da parte dei governi di tutto il mondo sul tema delle energie rinnovabili per ampliare le strategie e i piani in ambito energetico con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia.Tra le sfide più significative per i Paesi si evidenzia dal report EY la necessità di rafforzare la cosiddetta resilienza energetica: consolidare la produzione di energie rinnovabili, accelerare la diversificazione delle fonti di produzione di energia e aumentare lo stoccaggio. “La transizione energetica – commenta Giacomo Chiavari, EY Europe West Strategy and Transaction Energy Leader – rappresenta un tema centrale e prioritario soprattutto alla luce delle sfide significative che tutto il mondo, e in particolare l’Italia, deve affrontare. Questo si riflette negli impegni assunti per accelerare l’adozione di fonti di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas. Nella presente edizione del RECAI, il nostro Paese si afferma come un attore protagonista nel palcoscenico europeo, grazie alla ricchezza di energie rinnovabili (fonte idrica, solare ed eolica), agli ambiziosi target di crescita (necessari per raggiungere rapidamente la decarbonizzazione e una maggiore indipendenza energetica) e, nel contesto attuale, ai generosi prezzi del mercato all’ingrosso”. I risultati mondiali emersi nel RECAI: Stati Uniti, Cina e Germani sul podio – Focalizzando l’attenzione sui risultati principali di questa edizione, gli Stati Uniti mantengono la loro posizione di vertice grazie all’Inflation Reduction Act approvato in agosto e inteso come un punto di svolta green in particolare nell’ambito dell’idrogeno verde. Al secondo posto, la Cina continua ad accelerare la transizione verso le energie rinnovabili tentando di raggiungere la carbon neutrality entro il 2060. Rispetto alla scorsa edizione del RECAI, la Germania sale in terza posizione mentre scende il Regno Unito alla quarta. I Paesi Bassi entrano nella top 10 dell’indice grazie all’ambizioso programma che include un obiettivo di 70 GW di energia eolica offshore entro il 2050. Anche la Spagna sale di una posizione, dal 9° all’8° posto. Da segnalare la forte performance della Grecia, guidata da nuovi obiettivi di 15 GW di nuova energia green entro il 2030 e 2 GW di eolico offshore nello stesso lasso di tempo. Focus sull’Italia: si accelera nel rafforzare il mercato delle rinnovabili – In questa edizione del RECAI l’Italia passa dal 15esimo al 12esimo posto nella classifica generale ma non solo: il Paese ha registrato una delle migliori performance rispetto all’indice non solo in termini relativi agli altri Paesi, ma in termini assoluti. I fattori che hanno contribuito a questo risultato sono vari. Innanzitutto, gli incentivi contenuti nella nuova bozza del Decreto FER 2, che stabilisce nuovi meccanismi di sostegno dei prezzi. Altro aspetto significativo è stato l’annuncio di 5 GW di eolico offshore che saranno messi all’asta tra il 2023 e il 2026, e la realizzazione del primo impianto eolico offshore nel Paese. Altri elementi determinanti sono la crescita delle installazioni e il rafforzamento della pipeline di progetti (sia nell’eolico onshore sia nel fotovoltaico). Con riferimento all’eolico onshore, i dati indicano nel Q3 dell’anno in corso 11.3 GW di capacità istallata (in aumento rispetto al Q1 che registrava 11.0 GW), con una crescita del 3% di e 3.2 GW di progetti in pipeline nel 2022-2027. Anche nel solare aumenta la capacità istallata nel Q3 che corrisponde a 23.9 GW (rispetto ai 22.6 GW del Q1). La crescita è stata quindi del 6% mentre si registrano 17,0 GW di progetti in pipeline negli anni a venire 2022-2027. Un segnale positivo e incoraggiante proviene dal fronte autorizzativo: nel Paese, infatti, si assiste ad un’accelerazione delle procedure autorizzative per agevolare la diffusione di progetti di energia rinnovabile. Si costata in questo ambito una semplificazione per quanto riguarda l’eolico offshore, grazie ad un’unica Autorizzazione Unica (AU) e non più concessioni demaniali, su impianti tuttavia fino a 10 MW. È attesa inoltre l’emanazione della regolazione che dettaglia ulteriori forme di supporti per le rinnovabili e per le tecnologie ad esse associate (come le batterie) che potrebbero dare un’ulteriore spinta al mercato rendendo bancabili e scalabili alcune soluzioni ancillari alle rinnovabili. Infine, prendono sempre più piede soluzioni che vertono sulla generazione di energia distribuita da fonti di energia rinnovabili: sono un’opportunità sia per i clienti industriali sia per i clienti retail (modello Energy Performance Contract e servizio PPU, ovvero Pay Per Use): rappresentano un mercato importante, che nel medio periodo potrebbe supportare una maggior resilienza della rete e tenuta della rete elettrica con una generazione distribuita da fonte di energia rinnovabile. Un quadro non semplice da analizzare si osserva nei PPA, ovvero contratti di compravendita di energia elettrica tra privati. Infatti, i prezzi particolarmente elevanti dell’energia elettrica all’ingrosso e la volatilità del mercato hanno comportato quest’anno la prima riduzione del contrattualizzato su base annua dal 2013 dei PPA. Nel mercato dei PPA, l’Italia conferma un ruolo di spicco, posizionandosi al 12esimo posto (dall’11esimo posto del 2021). È importante segnalare che il Paese sta vivendo un periodo turbolento in quanto si stanno sviluppando vari trend. Innanzitutto, si osserva una crescente attenzione da parte dell’industria e del commercio, in quanto al crescente interesse per la decarbonizzazione ora si aggiunge la volontà di securizzare, stabilizzare e abbassare il costo di approvvigionamento dell’energia. Ci si aspetta che questo trend continuerà nel tempo, facendo ampliare la domanda e conseguentemente l’offerta di progetti RTB (Ready-to-build). In secondo luogo, si osservano rendimenti potenzialmente in aumento per i produttori di energia da fonti rinnovabili, grazie a un’ampia forchetta che si è creata tra il costo di produzione (LCOE) e il valore dell’energia elettrica nel mercato di scambio (PUN). Il valore a cui puntano i venditori dell’energia è raddoppiato in poco più di un anno, nonostante un costo di produzione stabile. Infine, si registra una certa contrazione dei volumi contrattualizzati in riduzione. Fattore, questo, – conclude il report – legato anche alla prospettiva di poter stipulare degli accordi di medio periodo in un contesto più stabile e caratterizzato da minori incertezze. LEGGI TUTTO

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    “Noi Siamo Energia”, Terna dà il via alla campagna per sensibilizzare cittadini e imprese

    (Teleborsa) – Parte “Noi Siamo Energia”, la campagna di sensibilizzazione per un utilizzo consapevole, razionale e virtuoso dell’elettricità in Italia. Ideata da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale in alta e altissima tensione, d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, la campagna di comunicazione identifica una serie di comportamenti grazie ai quali è possibile contenere i consumi, e quindi i costi, in un’ottica di sostenibilità, risparmio economico e maggior efficienza energetica, a beneficio di tutti, cittadini e imprese.In occasione dell’avvio della campagna “Noi Siamo Energia” – declinata su media tradizionali e digitali – Terna ha aggiornato l’app sul sistema elettrico disponibile su tutti i device con una nuova funzionalità: si chiama Ecologio e – spiega la società in una nota – consente a ogni cittadino di individuare facilmente la fascia oraria di picco giornaliera in cui è preferibile consumare meno energia (dal lunedì al venerdì) e, quindi, poter scegliere consapevolmente di moderare il proprio fabbisogno riducendo al contempo i costi per l’intero sistema elettrico italiano. Ecologio, infatti, indica nel dettaglio le previsioni di fabbisogno elettrico di ogni singola giornata, suddividendola per: “ora normale” quando c’è una disponibilità di produzione di energia elettrica superiore al fabbisogno; “ora sensibile” che invita a risparmiare energia; “ora potenzialmente critica” indica una produzione in linea con la domanda e, pertanto, è preferibile ridurre l’utilizzo di energia non indispensabile; “ora critica” che segnala un potenziale deficit tra produzione e import rispetto alla domanda complessiva e suggerisce di conseguenza di evitare i consumi di elettricità non indispensabili. Con un semplice clik, quindi, è possibile conoscere gli intervalli di tempo in cui gestire i propri consumi in maniera responsabile; questo si traduce in un impegno a beneficio della sicurezza del sistema e, quindi, della collettività.Applicando gli accorgimenti e le azioni individuate e suggerite da Terna nella campagna “Noi Siamo Energia” – come, ad esempio, utilizzare gli elettrodomestici a pieno carico, sbrinare regolarmente frigorifero e freezer, rispettare le fasce orarie più convenienti, scollegare gli alimentatori dalle prese, evitare di lasciare i dispositivi elettronici in stand-by e spegnere le lampadine quando si esce da una stanza – ogni cittadino potrà risparmiare fino a oltre mille euro l’anno di energia elettrica. Il maggior risparmio si ottiene anche utilizzando le pompe di calore al posto delle caldaie a gas, gli elettrodomestici di classe A invece di quelli di classe G e lampadine al Led rispetto a quelle a incandescenza.”Con la campagna di comunicazione istituzionale di Terna ‘Noi Siamo Energia’, – ha dichiarato Massimiliano Paolucci, direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Sostenibilità di Terna – puntiamo a rafforzare la consapevolezza di quanto l’energia sia un bene fondamentale per cittadini e imprese e di come, con gesti semplici ma virtuosi, sia possibile aiutare il Paese e l’ambiente e favorire importanti risparmi economici. Ottimizzare i consumi nelle diverse fasce orarie consente, inoltre, di dotarsi di uno strumento addizionale per far fronte a eventuali momenti di difficoltà del sistema e contenerne i costi. Questa iniziativa conferma e rafforza il ruolo di regista del sistema di Terna”.La campagna “Noi Siamo Energia” di Terna si inserisce nel più ampio contesto del regolamento UE dello scorso 6 ottobre 2022, che ha disposto un intervento di emergenza per contenere i prezzi dell’energia attraverso misure eccezionali, che mirano, nello specifico, anche a ridurre i consumi di elettricità. Proprio in riferimento alla diminuzione della domanda, il regolamento definisce che gli Stati membri si “adoperino per attuare misure per ridurre il consumo lordo complessivo mensile di energia elettrica del 10% rispetto alla media”: tale obiettivo, non vincolante, di riduzione del consumo elettrico, si applica da novembre 2022 fino a marzo 2023. Il regolamento, inoltre, definisce un obiettivo vincolante, valido da dicembre 2022 fino a marzo 2023, di riduzione del consumo lordo di energia elettrica, per almeno il 5% in media durante le ore di punta (individuate da ciascun Stato membro) per il sistema elettrico. LEGGI TUTTO