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    USA, stoccaggi di gas in calo nell'ultima settimana

    (Teleborsa) – Calano più delle attese gli stoccaggi settimanali di gas negli USA. Secondo l’Energy Information Administration (EIA), divisione del Dipartimento dell’Energia americano, gli stoccaggi di gas nella settimana terminata il 27 gennaio sono risultati in flessione di 151 BCF (billion cubic feet), rispetto alla contrazione di 142 BCF stimati dagli analisti.La settimana prima si era registrato un decremento di 91 BCF.Le scorte totali si sono dunque portate a 2.583 miliardi di piedi cubici, risultando in aumento del 9,4% rispetto a un anno fa (quando erano pari a 2.361) e in salita del 6,7% rispetto alla media degli ultimi cinque anni (2.420 BCF). LEGGI TUTTO

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    Enel: Slovenské Elektrárne connette alla rete l'Unità 3 di Mochovce, via produzione energia

    (Teleborsa) – Slovenské elektrárne (SE) ha connesso alla rete slovacca il primo dei due generatori dell’Unità 3 della centrale nucleare di Mochovce e, di conseguenza, ha iniziato a immettere elettricità in rete con la sincronizzazione del generatore al 20% della capacità nominale del reattore. L’impianto è stato connesso alla rete meno di tre settimane dopo il via libera dell’autorità nucleare slovacca all’avvio del reattore, rilasciato il 13 gennaio scorso.Si tratta di un traguardo importante per Slovenské elektrárne, che ha avviato la costruzione dell’Unità 3 di Mochovce nel 2008, e per il Gruppo Enel, che è attualmente azionista della società al 33% circa.La nuova capacità di generazione, in linea con i parametri della tassonomia UE, è la seconda centrale nucleare di nuova costruzione a essere connessa alla rete europea in 15 anni. Una volta pienamente operativa, l’Unità 3 di Mochovce, da 471 MW, contribuirà a ridurre la dipendenza dell’Europa dal gas, oltre a soddisfare il 13% circa del consumo totale di elettricità in Slovacchia senza emissioni di anidride carbonica.L’azionista di maggioranza di SE è Slovak Power Holding B.V. (SPH) con una quota di poco superiore al 66%. In SPH, EP Slovakia B.V. (controllata del Gruppo EPH) detiene il 50% del capitale sociale e il restante 50% appartiene a Enel Produzione S.p.A. (controllata del Gruppo Enel). La Repubblica Slovacca, attraverso il suo Ministero dell’Economia, è l’azionista di minoranza di SE, con una quota di poco inferiore al 34%. LEGGI TUTTO

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    Snam, Venier: chiederemo fondi a Bruxelles per linea Adriatica

    (Teleborsa) – “La linea Adriatica è un’opera urgente perché il nostro sistema non ha più capacità disponibile da sud a nord e non è in grado di cogliere le opportunità che possono venire dal potenziamento dei flussi”. Lo ha detto l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, in una intervista a Reuters, evidenziando che il cambiamento dei flussi derivante dalla guerra in Ucraina ha saturato la rete italiana.L’AD della società di infrastrutture energetiche, quotata su Euronext Milan, ha in parte ripetuto quanto già affermato in occasione della presentazione del nuovo piano strategico a gennaio.”Quando avremo tutte le autorizzazioni in Italia, andrò a a Bruxelles a chiedere fondi,” ha detto Venier, che spera di ottenere il via libera dall’ARERA a fine febbraio o inizio marzo. “L’Adriatica sarà hydrogen ready, per questo penso che potremo avere fondi europei così come previsto da RePowerEU,” ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Uniper, perdita 2022 inferiore alle attese per calo prezzo del gas

    (Teleborsa) – Uniper, il colosso energetico tedesco nazionalizzato lo scorso anno, continua ad attendersi risultati significativamente negativi per l’esercizio 2022, ma in sostanziale miglioramento rispetto alle attese comunicate con i risultati dei primi nove mesi dell’esercizio. La società prevede una perdita netta di 19,1 miliardi di euro per il 2022, non così ampia come i 40 miliardi di euro stimati a novembre, poiché i prezzi del gas più bassi hanno portato a previsioni di costo più favorevoli.Oggi ha detto di aver realizzato perdite da costi di sostituzione del gas pari a 3,4 miliardi di euro per il quarto trimestre dell’esercizio 2022 e di 13,2 miliardi di euro in totale per l’intero anno finanziario. Inoltre, le perdite future previste innescate dai continui costi di sostituzione del gas russo ammontano a circa 5,9 miliardi di euro al 31 dicembre 2022. Il titola è quindi di 19,1 miliardi di euro.”Le perdite effettive e l’anticipazione delle perdite derivanti dal costo di sostituzione del gas in futuro continueranno a fluttuare in modo significativo al variare dei prezzi del gas”, ha sottolineato in una nota. LEGGI TUTTO

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    Exxon Mobil, utili record per 59,1 miliardi di dollari nel 2022

    (Teleborsa) – Exxon Mobil, una delle principali compagnie petrolifere statunitensi e mondiali, ha registrato utili per il quarto trimestre 2022 pari a 12,8 miliardi di dollari, o 3,09 dollari per azione, con un conseguente utile per l’intero anno di 55,7 miliardi di dollari, o 13,26 dollari per azione. I risultati includevano elementi sfavorevoli per 1,3 miliardi di dollari associati a tasse europee aggiuntive sul settore energetico e svalutazioni di beni, in parte compensati da aggiustamenti una tantum relativi all’espropriazione di Sakhalin-1. L’utile per azione adjusted è stato di 3,40 dollari, mentre i ricavi sono stati di 95,4 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano in media, secondo dati Refinitiv, un utile per azione di 3,29 dollari su ricavi per 94,67 miliardi di dollari.”Sebbene i nostri risultati abbiano chiaramente beneficiato di un mercato favorevole, gli investimenti anticiclici che abbiamo effettuato prima e durante la pandemia hanno fornito l’energia e i prodotti di cui le persone avevano bisogno quando le economie hanno iniziato a riprendersi e le forniture sono diventate scarse”, ha commentato il CEO Darren Woods.Gli utili adjusted per l’intero anno sono stati di 59,1 miliardi di dollari, con un aumento di 36,1 miliardi rispetto all’anno precedente. Si tratta di un record per il gruppo e di un massimo storico per l’industria petrolifera occidentale. In precedenza, il record apparteneva al 2008, quando l’utile netto era stata di 45,2 miliardi di dollari in seguito al rally del petrolio fino ai 142 dollari al barile. LEGGI TUTTO

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    Terna: oltre 100 milioni di euro di investimenti per la rete elettrica della Brianza

    (Teleborsa) – Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il procedimento autorizzativo del progetto di razionalizzazione della rete elettrica in alta tensione nell’area Ovest della Brianza. Per questo intervento, Terna investirà complessivamente oltre 100 milioni di euro. Il riassetto, che interesserà i Comuni di Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Cogliate e Ceriano Laghetto in provincia di Monza Brianza, consentirà – spiega Terna in una nota – di aumentare l’efficienza del servizio di trasmissione elettrica dell’area e, grazie alla migliore magliatura della rete locale, di garantire una maggiore continuità e sicurezza di esercizio.L’azienda guidata da Stefano Donnarumma realizzerà circa 13 km di nuove linee in cavo interrato, a fronte della demolizione di 7,3 km di elettrodotti aerei ora localizzati prevalentemente in zone densamente urbanizzate dei comuni di Seveso e Cesano Maderno. Il piano delle nuove opere consentirà di rimuovere 18 sostegni e liberare circa 30 ettari di territorio. Inoltre, Terna realizzerà 2 nuove stazioni elettriche nei Comuni di Barlassina e Cesano Maderno: in particolare, questi impianti saranno integrati nel paesaggio, a tutela del territorio circostante, grazie a interventi di mitigazione ambientale con opere a verde.Per l’individuazione dei tracciati dei nuovi collegamenti e la localizzazione delle stazioni elettriche, Terna – si legge nella nota – ha intrapreso con il territorio “un proficuo percorso di condivisione e progettazione partecipata che, attraverso il confronto con tutti i soggetti interessati, ha consentito di definire un progetto largamente condiviso con le comunità locali”. LEGGI TUTTO

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    TAP punta a raddoppiare la capacità del gasdotto entro il 2027

    (Teleborsa) – Il consorzio Trans Adriatic Pipeline (TAP) ha comunicato che, in seguito al completamento della prima fase di presentazione di offerte vincolanti del Market Test 2021, attiverà il primo livello di espansione della capacità.Dopo la chiusura, il 22 gennaio 2023, della finestra di presentazione delle offerte vincolanti, TAP attiverà ora il primo livello di espansione che prevede una capacità aggiuntiva per 1,2 miliardi di metri cubi all’anno, attraverso contratti di trasporto a lungo termine, disponibile a partire dal 2026. La capacità iniziale di TAP può essere ampliata in fasi successive per raggiungere almeno 20 miliardi di metri cubi all’anno.Nel corso del 2023 è prevista una seconda fase vincolante in cui gli operatori interessati potranno presentare le proprie offerte. Con procedure di open season strutturate per testare le esigenze del mercato in un processo graduale, TAP punta a raddoppiare la capacità del gasdotto entro il 2027.”Dopo aver chiuso la prima fase vincolante, intendiamo avviarne un’altra nella seconda metà dell’anno, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la sicurezza degli approvvigionamenti e la liquidità del mercato in Europa – ha affermato Luca Schieppati, Managing Director TAP – Nuovi volumi di idrogeno e altri gas rinnovabili potranno inoltre essere trasportati attraverso l’espansione della capacità di TAP, promuovendo la sostenibilità a lungo termine e la transizione energetica dell’area”.Il gasdotto TAP – che porta il gas dall’Arzebajan alla Puglia – è lungo 878 km e ha come soci BP (20%), SOCAR (20%), Snam (20%), Fluxys (19%), Enagás (16%) e Axpo (5%). LEGGI TUTTO

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    Benzina, Antitrust: esposizione prezzi medi non è necessaria

    (Teleborsa) – L’Autorità Antitrust apprezza “lo spirito e gli obiettivi” del decreto legge sulla trasparenza dei prezzi dei carburanti, ma segnala alcune “controindicazioni”, in particolare quella riferita all’obbligo di esposizione da parte dei benzinai del prezzo medio regionale. Questo elemento “risulta molto poco rappresentativo dell’effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera” e “potrebbe perfino indurre in confusione alcuni consumatori”. Lo ha affermato il Presidente dell’Antitrust, Roberto Rustichelli, nel corso dell’audizione in Commissione attività produttiva della Camera sul decreto Trasparenza.Il Presidente dell’Antitrust ha spiegato che “la conoscibilità da parte dei consumatori dei prezzi praticati dal distributore è un obiettivo auspicabile” e che “informazioni puntuali, chiare, certe e tempestive sul prezzo applicato dal distributore rendono il consumatore soggetto attivo in grado di valutare correttamente le offerte”.Tuttavia, l’Autorità ha spiegato che “l’introduzione dell’obbligo dell’indicazione, accanto al prezzo di vendita praticato, del prezzo medio regionale calcolato dal Ministero, presenta anche possibili controindicazioni”. In particolare, ha detto Rustichelli “la media aritmetica del prezzo regionale risulta molto poco rappresentativa dell’effettivo contesto competitivo in cui un impianto di distribuzione di carburanti opera” e questo perché un impianto di distribuzione di carburanti “risulta effettivamente in concorrenza soltanto con gli impianti situati a pochi chilometri di distanza che possono costituire una concreta alternativa per il consumatore”. Quindi “la dimensione regionale risulta di gran lunga eccedente l’insieme dei distributori di carburanti che effettivamente potrebbero risultare alternativi per i consumatori”.Rustichelli ha poi sottolineato che “la doppia cartellonistica prevista, al di là dei possibili oneri aggiuntivi per gli esercenti, potrebbe perfino indurre in confusione alcuni consumatori” e che “la diffusione presso gli esercenti di un prezzo medio regionale – a prescindere dalla rappresentatività di tale dato – rischia di ridurre la variabilità di prezzo, in quanto potrebbe essere utilizzata dalle imprese per convergere automaticamente su un “prezzo focale””. LEGGI TUTTO