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    Inflazione, Lagarde: “si è rafforzata fiducia su rientro al target”

    (Teleborsa) – “I dati preliminari sull’inflazione giunti da Francia, Spagna e, oggi, anche da Italia e Germania confermano le attese di un ulteriore rallentamento dell’inflazione media dell’area euro a settembre”. Lo ha affermato la presidente della Bce, aggiungendo alcune considerazioni, rispetto al testo che stava leggendo, nelle sue dichiarazioni introduttive all’audizione trimestrale al Parlamento Europea sottolineando che “gli ultimi sviluppi rafforzano la nostra fiducia sul fatto che l’inflazione tornerà a livello obiettivo in maniera tempestiva. Ne terremo conto alla prossima riunione monetaria (del Consiglio direttivo della Bce-ndr ) a ottobre”I livelli sottotono di alcune indagini sull’attività economica nell’area euro “suggeriscono che la ripresa stia fronteggiando venti contrari”. “Ci attendiamo che la ripresa si rafforzino nel corso del tempo – ha aggiunto – mentre la crescita dei redditi reali dovrebbe consentire alle famiglie di consumare di più”La Banca centrale europea conta di completare per la seconda metà del 2025 una nuova parziale revisione della sua strategia monetaria, ha detto ancora Lagarde, spiegando nel corso dell’audizione trimestrale al Parlamento europeo che questa revisione sarà più limitata e si focalizzerà su due aspetti. Uno è relativo al cambiamento del contesto in cui si produce l’inflazione, l’altro è delle ricadute di questi mutamenti per la strategia monetaria e anche di quello che si può imparare dai periodi di bassa e alta inflazione.”Non aspetteremo che tutto sia il 2% per ridurre i tassi”, ha detto rispondendo a chi metteva in rilievo il persistere dell’inflazione di fondo nell’area euro a livelli superiori al valore perseguito dalla Bce (2%, che però si riferisce all’inflazione generale).Un passaggio anche sulle fusioni transforntaliere tra banche in Europa “sono auspicabili”, ha detto Lagarde, rispondendo a una domanda durante l’audizione trimestrale al Parlamento europea e richiamandosi a una posizione che aveva già espresso nel 2020. Le fusioni frontaliere “non sono senza rischi”, ma sta alle parti che intendono portarle avanti valutarli. “Io mi attengo alla mia posizione del 2020: le fusioni che creano banche in grado di competere con altre istituzioni internazionali, anche americane o cinesi sono auspicabili. Non sto commentando su nessuna operazione specifica”, ha puntualizzato. “Il nostro ruolo come autorità di Vigilanza è limitato al determinare se le regole siano rispettate, se i criteri siano soddisfatti. E questo – ha concluso – verrà fatto se e quando richiesto”. Banche europee che restassero più piccole avrebbero maggiori difficoltà nel contesto globale. “Qualunque tentativo, specialmente se a livello trans frontaliero, per allargare e approfondire le banche europee sarà di beneficio, tenendo presente che non tutte le fusioni sono buone e che ci sono rischi e oneri che vanno presi in considerazione dai portatori di interesse. Posso assicurarvi – ha concluso – che noi come autorità faremo il lavoro di verificare le proposte che ci verranno messe davanti” LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: sotto attese a settembre l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di settembre, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -9 punti rispetto ai -9,7 del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un miglioramento fino a -4,5 punti. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è peggiorato da +1,6 punti a -3,2, mentre i nuovi ordini sono scivolati a -5,2 da -4,2. L’indice della capacità di utilizzo si è portato -7 da -2,5 e l’indice delle consegne a -7 punti da +0,8. LEGGI TUTTO

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    Comunità Energetiche Rinnovabili: Legacoop promuove la collaborazione tra soggetti finanziari pubblici e privati

    (Teleborsa) – Finanza pubblica, privata ed agevolata, insieme per disegnare gli strumenti finanziari capaci di accompagnare lo sviluppo di Comunità Energetiche Rinnovabili, a partire dalle migliori esperienze realizzate in Europa. È questo l’obiettivo del seminario che Legacoop, Coopfond e RESCOOP (la più grande federazione di comunità energetiche a livello europeo), con un gruppo di stakeholders della finanza pubblica e privata e della filantropia italiani, hanno organizzato presso la sede nazionale dell’associazione.”Aprire un tavolo – spiega il presidente di Legacoop, Simone Gamberini – capace di disegnare gli strumenti finanziari per permettere alle Comunità energetiche di svilupparsi appieno è per noi un obiettivo fondamentale. Quando si realizzano in forma cooperativa queste realtà consentono, infatti, di perseguire insieme sostenibilità, sviluppo e protagonismo delle comunità. Sono uno strumento importante per costruire la nuova economia di cui abbiamo bisogno”.Le comunità energetiche sono un modello nuovo e funzionale per coinvolgere i cittadini in progetti che possono riportare le persone e le comunità al centro dei processi produttivi, generando benefici economici, riportando risorse alle comunità locali, con la possibilità per chiunque di partecipare attivamente alla transizione energetica. Il decreto legislativo 199 del 2021 ha dato il via allo sviluppo di questo strumento innovativo, ma purtroppo le CER attive in Italia sono ancora poche.A frenarne la crescita rimangono, infatti, una serie di barriere, anche normative, che impediscono agli intermediari finanziari di investire in queste realtà nascenti. Per questo i promotori del seminario – riuniti nel progetto Respira – hanno contattato RESCOOP per individuare quali canali finanziari innovativi possono essere individuati e messi in campo, ma anche una serie di interlocutori che rappresentano le principali realtà in Italia interessate allo sviluppo delle CER e in grado di supportarle finanziariamente, come la Fondazione Compagnia Sanpaolo, Fondazione Cariplo e alcune tra le principali banche italiane.Durante il seminario sono stati approfonditi, in particolare, gli strumenti finanziari in fase di implementazione da parte di Energie Partagee (Francia), – dove è stata realizzata una campagna di raccolta fondi che ha permesso di raccogliere dai cittadini 43 milioni di euro in un fondo dedicato di equity – e da Energie Samen (Paesi Bassi), dove sono stati creati fondi costituiti sia dal governo centrale sia dai governi regionali per facilitare l’avviamento di comunità energetiche, le quali devono essere costituite da cittadini per almeno il 50%.In tutte le esperienze analizzate, – si legge in una nota – sono risultati elementi fondamentali l’assistenza tecnica e la condivisione di esperienze. Per questa ragione RESCOOP ha tra i suoi obiettivi anche il supporto tecnico nella fase d’avvio delle CER e la diffusione più ampia possibile dell’opportunità di creare nuove Comunità Energetiche Rinnovabili. La realizzazione di una specifica campagna informativa risulta dirimente, vista la complessità delle CER, così come risulta necessaria l’intermediazione tra comunità locali, operatori del sistema finanziario e istituzioni preposte alla regolamentazione del mercato energetico. Al raggiungimento di questi obiettivi si candida il progetto di Legacoop RESPIRA, attraverso il coinvolgimento di tutti questi soggetti, puntando a creare rapporti di collaborazione e cooperazione, anche superando i propri singoli interessi.Il seminario ha visto un’elevata partecipazione anche di soggetti istituzionali che hanno portato il loro punto di vista, esprimendo l’utilità di momenti di confronto su questa tematica, insieme a rappresentanti della Cassa Depositi e Prestiti, della Banca Europea per gli investimenti, di Banca Etica, Unicredit, di BPER, di Intesa Sanpaolo e delle Fondazioni Compagnia Sanpaolo e Cariplo, per cercare – pubblico e privato insieme – le soluzioni più adeguate al nostro Paese.RESPIRA è un progetto promosso da Legacoop, Coopfond, Banca Etica ed Ecomill (piattaforma di crowdfunding dedicata ai progetti di energia rinnovabile) per supportare la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) in forma cooperativa. Ha creato una partnership con cooperative in grado di fornire assistenza tecnica a gruppi di cittadini, imprese, enti pubblici nell’avvio di una comunità energetica, adattando la propria offerta a ciascuna specifica comunità, territorio, esigenza. I partner di RESPIRA possono guidare gruppi di promotori di CER attraverso tutte le fasi necessarie alla nascita di una comunità energetica: lo studio di fattibilità, gli aspetti tecnici, gli aspetti legali funzionali alla costituzione, la raccolta di capitale, le fasi operative con l’adeguata gestione tecnica, commerciale e amministrativa. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI: migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di settembre, l’indice PMI Chicago si è attestato a 46,6 punti contro i 46,1 punti del mese precedente. Il dato risulta anche migliore delle stime degli analisti, che erano per una stbilità a 46,1 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Italia, Intesa: andamento dei conti pubblici è più “virtuoso” del previsto

    (Teleborsa) – Il Piano Strutturale di Bilancio di Medio Termine diffuso dal Governo italiano conferma che lo scenario tendenziale di finanza pubblica è più “virtuoso” rispetto a quanto stimato in precedenza (anche per via della revisione al rialzo del livello del PIL nominale). Lo affermano gli economisti di Intesa Sanpaolo in una nota firmata da Paolo Mameli.Il deficit tendenziale è stato rivisto in senso migliorativo dal 4,3% del PIL al 3,8% per l’anno in corso, e da 3,7% a 2,9% per il 2025; il miglioramento è in parte dovuto a livelli più elevati del livello del PIL nominale (a seguito della recente revisione dai dati sui conti nazionali comunicata dall’Istat); il confronto con le previsioni di aprile mostra che il miglioramento del disavanzo è pari a 11,4 miliardi, spiegato per la maggior parte da 9,5 miliardi di maggiori entrate (soprattutto imposte dirette; per 2,2 miliardi, secondo il Governo, si tratta di maggiori entrate “permanenti” in quanto dovute a una maggiore compliance fiscale); dal lato delle spese, si notano minori trasferimenti in conto capitale per circa 13 miliardi, dovuti con ogni probabilità a una adesione minore del previsto al Superbonus dal mese di aprile in poi (sia pure parzialmente compensata da maggiori spese per investimenti pubblici rispetto a quanto stimato nel DEF, per circa 8 miliardi).Il nuovo quadro programmatico vede un disavanzo al 3,3% nel 2025 e sotto il 3% (al 2,8%) già nel 2026; il saldo primario, in sostanziale pareggio quest’anno, è atteso tornare al livello pre-pandemico (del 2019) nel 2028 (all’1,9%), con un target nel 2029 al 2,4%.Il miglioramento atteso del deficit tendenziale, spiega Intesa Sanpaolo, non dipende da ipotesi particolarmente ottimistiche di crescita del PIL reale, il cui profilo è sostanzialmente confermato rispetto alle precedenti stime (a 1,2% nel 2025 e 1,1% nel 2026).La differenza tra deficit tendenziale e programmatico implica una manovra espansiva netta pari allo 0,4% del PIL per l’anno prossimo (che aumenta fino a circa un punto di PIL nel triennio 2027-29); verosimilmente dunque, la manovra annunciata da 25 miliardi (secondo le notizie di stampa) per il 2025 sarà finanziata in deficit per oltre 9 miliardi (in altri termini, dovranno essere trovati 16 miliardi di coperture).I numeri sul rapporto debito/PIL sono rivisti sensibilmente al ribasso rispetto al DEF per effetto della revisione al rialzo delle stime sul PIL nominale comunicata in precedenza dall’Istat; tale rapporto salirà a partire dal 2024 e sino al 2026 (di circa un punto percentuale all’anno), principalmente per effetto degli effetti delle detrazioni fiscali finanziate dal Superbonus, per poi iniziare a calare a partire dal 2027. LEGGI TUTTO

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    RiminiWellness, IEG: dal 29 maggio al 1 giugno l’edizione 2025

    (Teleborsa) – L’evento manifesto su scala internazionale per la promozione dei sani stili di vita e del benessere in movimento “RiminiWellness”, tornerà dal 29 maggio al 1 giugno alla Fiera e sulla Riviera di Rimini. Queste le date della 19esima edizione della manifestazione organizzata da IEG Italian Exhibition Group , palcoscenico di innovazione, business e formazione per la community di appassionati, sportivi e professionisti del fitness, benessere e sana alimentazione.Dopo l’edizione record del 2024, che ha portato la manifestazione a chiudere con oltre 100mila visite, il raddoppio del numero delle presenze straniere e delegazioni professionali provenienti da 25 Paesi, RiminiWellness – fa sapere IEG in una nota – guarda al 2025 con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente la dimensione internazionale e professionale, grazie allo sviluppo di progetti e contenuti mirati a divulgare la cultura del benessere, della salute e della longevità. Una proposta che coinvolge il pubblico consumer, che a RiminiWellness ha l’occasione di scoprire i trend dell’allenamento con le discipline e le competizioni sportive più innovative e di tendenza per lo stare in forma. E allo stesso tempo riunisce tutta la community dei professionisti, grazie alla presenza di aziende e brand di riferimento globale per la produzione e distribuzione di attrezzature fitness, innovazione tecnologica di settore, abbigliamento sportivo, alimentazione e nutrizione.Anche nella prossima edizione RiminiWellness sarà aggregatore delle principali istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni pubbliche e private, centri di ricerca e istituti universitari, per costituire un polo europeo di formazione, aggiornamento e approfondimento teorico e pratico specialistico per gli operatori e i professionisti del benessere fisico e mentale.Una quattro giorni di sport e salute che si estende dagli oltre 190mila mq, tra aree indoor e outdoor del quartiere fieristico di Rimini, alla Riviera grazie allo sviluppo dei contenuti fuori fiera organizzati in collaborazione con il Comune di Rimini . Oltre 240 gli eventi promossi nell’ultima edizione, che hanno portato un territorio ad alta vocazione sportiva e dall’alta capacità ricettiva a essere meta per migliaia di sportivi e appassionati da tutto il mondo. Una città, Rimini, entrata lo scorso agosto nella “Rete italiana Città Sane”, iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e che, grazie all’appuntamento di RiminiWellness, diventa sempre più la wellness destination degli amanti del fitness e del benessere, italiani e stranieri. LEGGI TUTTO

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    UE, Draghi indica la via: cruciale alzare produttività e integrare i mercati

    (Teleborsa) – “Se c’è un tema comune nel rapporto è che dobbiamo puntare a sforzarci di aumentare la crescita della produttività. E che questo anche ha anche a che fare con essere in grado di attuare i nostri valori di equità, sicurezza e indipendenza. E che dati i cambiamenti nel contesto geopoliticpo questa è diventata un una priorità politica”. Lo ha affermato l’ex presidente del Consiglio e della BCE, Mario Draghi, durante un dibattito all’istituto Bruegel sul rapporto che ha curato su produttività e la competitività Ue. “E certamente – ha aggiunto – tra i valori dove dovremmo raggiungere risultati abbiamo innanzitutto il clima”.”Il secondo messaggio – ha proseguito Draghi – è che il passo più importante che dobbiamo prendere per raggiungere i risultati è integrare i nostri mercati. Innanzitutto il mercato unico. Penso che il mercato unico e i beni pubblici che arrivano con esso perché così importante? Perché se la produttività è l’obiettivo, le economie di scala in molti settori analizzati sono diventate un ingrediente essenziale. DE le economie di scala le ottiene solo un mercato unico integrato”. Draghi ha anche sottolineato che mentre si migliorano innovazione e produttività “dovremmo anche gestire le ricadute del presente”. Ad esempio tenendo presente che non ci si trova in un quadro di concorrenza leale nell’economia mondiale: “la concorrenza dall’estero viene guidata sì dall’innovazione, ma anche da asimmetrie massicce sui sussidi pubblici. E c’è una seconda regione – ha detto ancora Draghi – che l’alternativa ad avere una strategia europea non è non avere una strategia industriale, ma avere tante strategie industriali industriali non coordinate”Sulle energie pulite: “le nostre industrie si trovano in una situazione di concorrenza non paritetica con la Cina. E in prospettiva, se vogliamo che il 100% dell’energia venga da fonti rinnovabili e pulite, e se non vogliamo ripetere la situazioni in cui eravamo con la Russia, in cui dipendevamo per la l’energia da qualcuno con cui potevamo diventare nemici, questa è la ragione per sussidiare la produzione di energia verde”, ha detto. Draghi prevede per i prossimi anni un quadro di inflazione e tassi di interesse più elevati, rispetto al periodo precedente alla recente fase di elevata inflazione. “Se mi chiedono, come spesso capita, come vedo gli anni futuri, se di alta inflazione o di bassa inflazione, e se i tassi ai minimi sono probabili o no, dal mio punto di vista penso che sia molto improbabile” avere inflazione e tassi ai minimi. “Vivremo in un periodo in cui avremo pressioni da deficit troppo alti e eccesso di domanda e potenzialmente livelli di inflazione più alti e tassi più alti”.Infine, un passaggio sui bond comuni Ue “è il tema su cui ci sono state le reazioni più rapide rispetto al rapporto. Ma io direi che non è la questione principale del rapporto. Ci sono molte buone ragioni per averli, perché i costi sarebbero più bassi e se vuoi un mercato di capitali unico probabilmente sarebbe uno degli ingredienti. Ma oggi – ha detto – non vorrei avere la discussione focalizzata su questo”. LEGGI TUTTO

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    Corte dei conti, Associazione Magistrati contraria a ipotesi riforma

    (Teleborsa) – “Il Consiglio direttivo dell’Associazione Magistrati della Corte dei conti esprime netta contrarietà a ipotesi di riforma volte ad incidere pesantemente sui complessivi equilibri delle funzioni istituzionali della Corte dei conti come delineati dalla Costituzione, oggetto di recente iniziativa parlamentare, così ribadendo quanto più volte rappresentato nelle competenti sedi e in occasione dell’audizione informale dinanzi alle Commissioni parlamentari sul testo del progetto di legge Foti”. È quanto si legge in una nota dell’AMCC – che rappresenta la quasi totalità dei magistrati contabili in servizio – diffusa al termine del Consiglio direttivo straordinario riunitosi a valle delle più recenti iniziative convegnistiche in tema di riforme e in vista dei potenziali sviluppi dell’iter parlamentare. Per approvare un piano di azione da intraprendere è stata deliberata la convocazione dell’assemblea di tutti gli associati.”La Corte dei conti – prosegue la nota – non è freno, ma continua ad essere baricentro di legalità e garanzia per il Paese e per i cittadini che confidano nel corretto impiego delle risorse finanziarie pubbliche e, quindi, dei loro soldi. I cittadini hanno bisogno di correttezza nella gestione del pubblico denaro che solo un sistema adeguato di controlli e la vigenza dei principi di responsabilità amministrativa – declinati su base territoriale attraverso l’imprescindibile presidio delle procure contabili – possono garantire. La magistratura contabile, senza aprioristiche chiusure, rilancia un confronto leale e costruttivo per promuovere processi capaci di incidere concretamente sul sistema di tutela del pubblico erario, potenziando gli strumenti di garanzia al servizio dei cittadini e di efficientamento dell’azione pubblica”. LEGGI TUTTO