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    Industria automotive italiana, ANFIA: “Ad agosto indice della produzione crolla a -29,3%”

    (Teleborsa) – Ad agosto 2024, secondo i dati ISTAT, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo del 29,3% rispettoad agosto 2023, mentre nei primi otto mesi del 2024 diminuisce del 18,2%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli (codice Ateco 29.1) registra una variazione tendenziale negativa del 41,9% ad agosto 2024 e diminuisce del 22,7% nei primi otto mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi (codice Ateco 29.2) cala del 27,6% nel mese e cresce del 10,3% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori risulta in calo del 24,7% ad agosto e del 18,7% nel periodo gennaio-agosto 2024. È quanto emerge dal report ANFIA sulla produzione industriale del settore automotive ad Agosto 2024.Secondo i dati preliminari di ANFIA, la produzione domestica delle sole autovetture ad agosto 2024 ammonta a circa 4mila unità, in calo del 72,1% rispetto ad agosto 2023. Nel cumulato degli otto mesi, invece, sono state prodotte 229mila autovetture, in diminuzione del 37% su gennaio-agosto 2023.Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva ancora in flessione ad agosto 2024 rispetto ai livelli dell’ottavo mese dello scorso anno: l’indice della produzione industriale nel suo complesso4 chiude, infatti, a -3,2% sia ad agosto che nei primi otto mesi dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2023.Il fatturato dell’industria in senso stretto (escluso il comparto Costruzioni) registra una variazione positiva dell’1,3% a luglio 2024, ultimo dato disponibile (+1,1% sul mercato interno e +1,9% sui mercati esteri) e chiude i primi sette mesi dell’anno a -2,7% (-3,4% ilmercato interno e -1,5% i mercati esteri).”Ad agosto l’indice della produzione automotive italiana accentua il trend negativo, registrando il sesto calo consecutivo (-29,3%) – afferma Gianmarco Giorda, Direttore Generale di ANFIA –. Anche l’indice della fabbricazione di autoveicoli resta in pesante flessione ad agosto (-41,9%) – complice la contrazione a doppia cifra, -72,1%, registrata, secondo i dati preliminari di ANFIA dalla produzione di autovetture – così come l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori, che cala del 24,7%. Il crollo dei volumi produttivi, unitamente all’andamento negativo del mercato degli ultimi mesi, non può che destare preoccupazione. Riteniamo necessario mettere in campo al più presto un piano straordinario di politica industriale con un orizzonte pluriennale, finalizzato a supportare le imprese nella transizione e ad incrementare la competitività produttiva della filiera, anche nella prospettiva di attrarre nuovi investimenti dall’estero”.A gennaio-giugno 2024 (ultimo dato disponibile), l’export di autoveicoli (autovetture e veicoli industriali nuovi) dall’Italia vale 1,6 miliardi di Euro, mentre l’import vale 3,2 miliardi di euro. Gli Stati Uniti rappresentano, in valore, il primo Paese di destinazione dell’export di autoveicoli dall’Italia, con una quota del 18,9%, seguiti da Germania (15,3%) e Francia (11,5%). Nello stesso periodo, l’export della componentistica automotive vale 2,1 miliardi di euro, con un saldo positivo di 565 milioni di euro.Il fatturato del settore automotive nel suo complesso presenta una flessione del 15,3% a luglio (ultimo dato disponibile), a causa di una componente interna in calo del 17% e di una componente estera a -13,7%. Nei primi sette mesi del 2024, il fatturato cala invece del 10,1% (-14,3% il fatturato interno e -5,9% quello estero). Infine, il fatturato delle parti e accessori per autoveicoli e loro motori presenta una variazione tendenziale negativa del 14,7% a luglio (-26,4% la componente interna e +1,5% la componente estera). Nel periodo gennaio-luglio 2024, l’indice del fatturato di questo comparto registra un decremento del 10,6%, con un calo del 18,9% dellacomponente interna e dello 0,2% della componente estera. LEGGI TUTTO

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    Piano Mattei, Cabina di regia: “Creare nuovo modello di sviluppo e partneriato con l’Africa”

    (Teleborsa) – “Nell’ambito della Cabina di regia, è emersa la comune volontà a considerare il Piano Mattei come un’iniziativa di respiro nazionale, che risponde all’interesse nazionale italiano di creare un nuovo modello di sviluppo e partneriato con l’Africa”. È quanto fa sapere Palazzo Chigi commentando in una nota la terza riunione della Cabina di regia sul Piano Mattei, presieduta dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, svoltasi oggi presso la Sala Verde di Palazzo Chigi.Alla riunione hanno preso parte i Ministeri interessati, la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, la Banca d’Italia, l’Anci e un’ampia rappresentanza del Sistema Italia, degli Enti e delle società dello Stato e delle imprese a partecipazione pubblica, del mondo dell’università e della ricerca, del terzo settore e della cooperazione, delle associazioni datoriali e delle organizzazioni di categoria. Sono stati invitati, per la prima volta, ai lavori della Cabina di Regia, i Presidenti della Commissione Affari Esteri e Difesa del Senato e della Commissione Affari Esteri e Comunitari della Camera dei deputati.Nel corso della riunione, è stata illustrata la Relazione annuale sullo stato di attuazione del Piano Mattei per l’Africa, per la successiva trasmissione al Parlamento, nella quale sono dettagliate le principali iniziative in corso nelle nove Nazioni dove sono stati avviati i progetti pilota del Piano, adottato lo scorso 7 ottobre con DPCM a seguito del parere espresso dalle Commissioni parlamentari.Sono state ricordate – sottolinea Palazzo Chigi – le missioni effettuate in questi mesi dalla Struttura di Missione per l’attuazione del Piano Mattei anche in collaborazione con il sistema della Cooperazione italiana nel continente africano negli ultimi mesi, unitamente al perfezionamento degli strumenti finanziari a sostegno dei progetti previsti nel quadro del Piano. Nel corso della riunione, è stata sottolineata la “forte sinergia tra il Piano Mattei, il Global Gateway dell’Unione Europea e la Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII) lanciata in ambito G7”, in particolare attraverso la partecipazione italiana annunciata al Vertice G7 di Borgo Egnazia dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni al progetto infrastrutturale regionale del Corridoio di Lobito in Africa australe. LEGGI TUTTO

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    HORECA, presentato al Senato ddl per riconoscimento imprese distribuzione food & beverage

    (Teleborsa) – Certificare la qualità dell’attività delle imprese operanti nel settore della distribuzione di prodotti alimentari e di bevande del canale HORECA, riconoscendo il ruolo che esse svolgono per la diffusione delle eccellenze agroalimentari italiane, della promozione del made in Italy e dello sviluppo imprenditoriale dell’accoglienza. Con questo obiettivo è stato presentato al Senato il disegno di legge per il riconoscimento delle imprese operanti nel settore della distribuzione del canale HORECA. Il disegno di legge intende disciplinare normativamente le oltre 3.400 aziende della distribuzione del food & beverage, presenti sul territorio nazionale, che per troppo tempo sono rimaste “invisibili”. Il ddl, presentato da Matteo Gelmetti, membro della Commissione permanente Bilancio, è stato accolto con favore da Italgrob, laFederazione Italiana dei Distributori Horeca.”Quando questa legge verrà approvata, il mondo della distribuzione HORECA Italiana entrerà in una nuova era – ha dichiarato Antonio Portaccio, presidente di Italgrob –. Questa iniziativa, che vede il pieno sostegno da parte di Italgrob, rappresenta un passo fondamentale per valorizzare l’operato dei distributori attivi nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, ben 3.400 aziende in Italia. La proposta garantirà alla nostra categoria un prezioso ‘riconoscimento’ nell’ambito di una filiera di valore, come quella del mercato dei consumi fuoricasa, che rappresenta un asset fondamentale per l’economia del Paese, oltre che settore di straordinaria valenza culturale e sociale. Al Sen. Gelmetti va il nostro apprezzamento per aver promosso questo disegno di legge”.”È il primo traguardo di un percorso che stiamo portando avanti da tempo – ha spiegato il direttore generale di Italgrob, Dino Di Marino –. Il lavoro di sensibilizzazione sulle peculiarità del nostro settore ha contribuito a far sì che gli attori istituzionali prendessero coscienza dell’importante ruolo economico e sociale della nostra categoria. Mi unisco ai ringraziamenti del Presidente Portaccio al Sen. Gelmetti che ha saputo interpretare le istanze del settore”.Le principali novità riguardano il riconoscimento e la qualificazione normativa della categoria degli operatori e l’istituzione di un elenco nazionale delle imprese operanti nel settore della distribuzione del canale HORECA; la creazione, presso il Ministero delle imprese e del made in Italy, di un Comitato di vigilanza per l’elenco nazionale delle imprese della distribuzione HORECA, con il compito di elaborare proposte per lo sviluppo del comparto, provvedere alla revisione dell’elenco con cadenza biennale e supportare il Ministero delle imprese e del made in Italy nelle attività di tenuta dell’elenco nazionale. LEGGI TUTTO

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    Paesi Arabi, PILC: “Terreno fertile per le imprese italiane”

    (Teleborsa) – I Paesi Arabi rappresentano oggi un polo di attrazione per gli investimenti a livello globale. Grazie a piani di sviluppo ambiziosi e a una crescente diversificazione economica è, infatti, una regione che offre un terreno fertile per le imprese italiane. Nel 2023, secondo i dati del ministero degli Esteri, le vendite di made in Italy verso gli Emirati hanno sfiorato i 6,7 miliardi di euro e, inoltre, la Vision 2030 dell’Arabia Saudita ha aperto nuove prospettive di collaborazione in settori strategici come l’infrastruttura, l’energia rinnovabile e la digitalizzazione. È quanto è emerso dall’incontro “Sviluppo delle relazioni e delle opportunità commerciali tra l’Italia e l’Arabia Saudita”, organizzato da PILC e patrocinato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, svoltosi oggi presso la sala Matteotti della Camera dei Deputati. L’evento ha visto la partecipazione di importanti esponenti istituzionali nazionali ed esteri, imprenditori e leader del settore privato, tutti uniti dalla volontà di consolidare le relazioni economiche, culturali e commerciali tra i due Paesi.”L’Unione Europea sostiene fermamente le partnership tra le imprese europee e il mercato dei Paesi GCC in termini di investimenti, commercio e sviluppo tecnologico. È per questa ragione che l’Unione Europea – ha sottolineato nel suo intervento Luigi Di Maio, Rappresentante speciale dell’Unione europea per il Golfo – crede nell’apertura delle Camere di Commercio Europee nel Golfo. L’obiettivo è esattamente quello di supportare il tessuto imprenditoriale europeo nel cogliere le grandi opportunità dei programmi Vision nella regione. A maggio 2024 abbiamo inaugurato a Riyadh la prima camera di Commercio nel Golfo. Iniziative simili a livello nazionale non possono che rappresentare un valore aggiunto per una partnership sempre più strategica tra Unione Europea e GCC”.L’internazionalizzazione rappresenta oggi una leva strategica per la crescita delle imprese italiane. Espandere i propri orizzonti oltre i confini nazionali consente di accedere a nuovi mercati, diversificare il rischio d’impresa e aumentare la competitività e i Paesi Arabi, con le loro economie dinamiche e le loro ambiziose politiche di sviluppo, offrono un terreno fertile per le aziende italiane che desiderano investire all’estero. Tuttavia, è fondamentale affrontare questa sfida con una pianificazione accurata, una conoscenza approfondita dei mercati esteri e con il supporto di validi professionisti. “E PILC, – si legge in una nota – grazie alla sua presenza sul territorio saudita con il desk a Ryhad e alla sua profonda conoscenza di entrambi i contesti locali (Italia e Paesi Arabi) oltre ad essere tra i promotori della costituzione di una nuova camera di commercio in arabia saudita per facilitare e rafforzare le relazioni tra i Paesi, si pone come un punto di riferimento per le aziende interessate a investire nel Paese”.Durante l’incontro sono stati presentati numerosi progetti congiunti in ambito legale e commerciale, a testimonianza della volontà di entrambe le parti di costruire una partnership solida e duratura, soprattutto da parte delle Regioni. “Mutuando il pensiero di King Salman – ha detto Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione Lazio – ritengo che amministrazioni, imprese e soprattutto i professionisti si assumano il dovere di realizzare una vision 2030 per l’Italia che preveda un vero importante progetto di internazionalizzazione e di valorizzazione del made in Italy implementando sempre più i rapporti con Paesi strategici come il Regno dell’Arabia Saudita”. “Abbiamo organizzato quest’incontro per mettere in contatto realtà italiane, eccellenze del Made in Italy, insieme ad alcune autorità del mondo dell’Arabia Saudita” ha spiegato Andrea Barabotti della Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei deputati. Barabotti ha anche ringraziato PILC, “un’associazione tra studi legali di primaria importanza a livello italiano che opera anche nell’Arabia Saudita”. “L’Arabia Saudita con la Vision 2030 – ha proseguito Barabotti – desidera aprirsi al mondo, affrancandosi dalla dipendenza legata al petrolio perché capisce che il futuro del Paese non può soltanto essere legato a quella materia prima. Ecco che si apre al mondo in termini di mercato con opportunità importanti e tramite questo incontro noi vogliamo mettere in condizioni le imprese e i professionisti italiani di entrare in quel mercato che può essere importante per le nostre prospettive di crescita”. LEGGI TUTTO

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    Zurich presenta Zurich Power II: “Sicurezza patrimoniale e rendimenti ottimali”

    (Teleborsa) – Rispondere a una crescente esigenza di protezione e conservazione del patrimonio personale. Con questo obiettivo – in un contesto macro-economico come quello attuale, caratterizzato tanto da prospettive di una maggiore distensione dovuta all’attenuarsi della spinta inflattiva, quanto da incertezze geopolitiche e sfide economiche a livello globale, che vede la ricerca di una stabilità finanziaria prioritaria per i risparmiatori – Zurich ha messo nuovamente a disposizione dei propri clienti una soluzione di investimento in grado di coniugare un alto livello di sicurezza con rendimenti ottimali, che è da oggi distribuita dagli agenti Zurich e dai Consulenti Finanziari Zurich Bank. Zurich Power II offre un rendimento annuo del 2,75% garantito da Zurich per una durata di 7 anni che, non risentendo delle fluttuazioni dei mercati finanziari, si riconferma essere una risposta concreta alle preoccupazioni e ai bisogni dei risparmiatori. Inoltre, Zurich Power II offre un bonus a scadenza dell’1% sul premio investito, che si aggiunge al capitale maturato. Con Zurich Power II, i clienti investono in un paniere di titoli obbligazionari, selezionati da Zurich, di società europee di primaria rilevanza e ad alta affidabilità (100% investment grade) che consente di ottenere un rendimento annuo, netto costi, del 2,75% per 7 anni garantito da Zurich. Il lancio della nuova soluzione segue quello di Zurich Power che, precedentemente offerta ai clienti di Zurich e Zurich Bank nel primo semestre del 2024 come soluzione ideale per i risparmiatori, ha contribuito a imprimere nuovo slancio al mercato e a rivitalizzare l’offerta dei prodotti d’investimento tradizionali che troppo spesso offrono rendimenti stabili ma poco competitivi.”Le sfide globali poste dal contesto attuale – ha dichiarato Renato Antonini, amministratore delegato di Zurich Investments Life – generano ancora troppo spesso incertezza e timore da parte dei risparmiatori, che tendono a conservare il proprio patrimonio prediligendo alti livelli di liquidità sul conto corrente e rinunciando ad una visione a lungo termine realmente vantaggiosa. Nato con l’obiettivo di rispondere a questo bisogno, Zurich Power II segue la scia della soluzione lanciata ad inizio anno, in un mercato altrettanto sfidante, offrendo ai nostri clienti una soluzione sicura e unica. Grazie alla garanzia di un rendimento competitivo e ai benefici degli investimenti assicurativi, forniamo ai nostri risparmiatori un’opportunità di investimento affidabile e lungimirante, in grado di garantire stabilità e sicurezza nel tempo”.Zurich Power II consente inoltre di optare anche per la liquidazione tramite cedola annua, andando così incontro alle eventuali esigenze personali di integrazione del reddito. Con possibilità di riscatto anticipato dopo un anno, la soluzione offre flessibilità ai risparmiatori oltre a tutti i vantaggi tipici dei prodotti assicurativi, partendo da quelli successori e di garanzia delle rendite. È possibile investire nella nuova soluzione – fa sapere Zurich in una nota – rivolgendosi agli agenti Zurich e ai consulenti finanziari Zurich Bank. LEGGI TUTTO

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    G7 Industria, bilaterale Urso-Philipp: dare certezze a imprese automotive

    (Teleborsa) – Nel settore dell’automotive europeo è necessario garantire certezza alle imprese e ai consumatori. Per questo riteniamo che vada anticipata l’attivazione della clausola di revisione del regolamento europeo sulle emissioni di CO2 dei veicoli leggeri all’inizio del 2025″. Lo ha sottolineato il ministro dell’Industria e del Made in Italy, Adolfo Urso che ha avuto un incontro bilaterale, a margine della seconda riunione G7 Industria, con un focus sul settore automotive europeo, con Udo Phillipp, segretario tedesco presso il Ministero federale dell’Economia e dell’Azione per il Clima.Nel ‘Non Paper’ che ho inviato due giorni fa ai ministri europei poniamo delle questioni fondamentali – ha scritto Urso su X – servono risorse comuni da investire nel comparto per recuperare competitività sul piano globale, muovendoci in un ambito di vera neutralità tecnologica e puntando assolutamente a una autonomia strategica nelle tecnologie green. Serve una riflessione su come garantire le catene del valore e più investimenti nella tecnologia per arrivare al termine del 2035 pienamente competitivi”.La politica industriale come strumento per rispondere a una nuova era di sfide globali in settori critici, partendo dai semiconduttori per poi applicare il metodo di lavoro anche nel campo delle materie prime critiche, tecnologie green e automotive. È questo il tema affrontato nella seconda sessione di lavori della Ministeriale G7 sull’Industria e l’Innovazione Tecnologica in corso oggi a Roma, a Palazzo Brancaccio. “Le criticità che riscontriamo nelle catene del valore, e soprattutto gli effetti delle politiche e pratiche non di mercato, sono tali che solo una risposta coordinata può sortire effetto e rendere le nostre catene di approvvigionamento effettivamente resilienti e sicure. Queste criticità non sono una mera eventualità, ma un fatto che rischia di mettere a repentaglio segmenti dell’industria dei semiconduttori che interessano tutti i nostri Paesi”, ha affermato il ministro Urso, sottolineando la necessità di “sviluppare assieme progettualità di ricerca industriale pre-competitiva”, estendendo i lavori anche alla Repubblica di Corea e ai Paesi Bassi. Fondamentale diventa quindi portare avanti la ricerca congiunta sui Chips affinché siano più efficienti dal punto di vista energetico e con una manifattura più sostenibile nell’uso di risorse naturali ed elaborare criteri comuni affinché i semiconduttori siano prodotti in luoghi e in modalità affidabili”. LEGGI TUTTO

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    AI, GenAI dati trasformano la finanza: l’evoluzione del settore secondo Crif

    (Teleborsa) – L’avvento dell’intelligenza artificiale sta trasformando tutti i settori industriali, rivoluzionando processi e modelli decisionali. Nel mercato finanziario l’integrazione di AI e dati di qualità apre nuove opportunità per migliorare la relazione con i clienti e ottimizzare le performance.Proprio dell’impatto dell’AI si è discusso all’annuale evento Tomorrow Speaks di CRIF, giunto alla sua 14esima edizione che quest’anno ha avuto come titolo “AI & CRIF Metadata: customer-centric finance”. Un’occasione dove 50 top manager di banche, compagnie di assicurazioni, associazioni di categoria, oltre che delle istituzioni e del mondo accademico, si sono confrontati su come queste tecnologie stiano trasformando la relazione con la clientela, sia retail che corporate.Durante l’evento tenutosi a Milano e in streaming digitale, CRIF ha raccolto le opinioni dei più importanti attori di mercato su come questi strumenti guideranno l’evoluzione dell’industria finanziaria nei prossimi anni. Al centro della discussione l’importanza e il ruolo dei dati, unici e di qualità, senza i quali l’intelligenza artificiale non potrebbe esistere. Si è discusso di come la digitalizzazione progressiva, dall’arrivo del web fino a oggi, abbia creato una ricchezza di dati che, grazie alle giuste tecnologie, modelli predittivi e algoritmi, permette all’AI di generare risultati senza precedenti.Il dibattito si è incentrato anche sul tema della gestione dei servizi alla clientela. Pur riconoscendo la riduzione dei costi come una priorità per il settore, la vera sfida a medio-lungo termine è rappresentata dalle opportunità che la combinazione tra dati e AI offre per migliorare la relazione con i clienti. L’obiettivo è rispondere in modo più efficace alle loro esigenze, contribuendo a migliorare ricavi e marginalità. CRIF – che può contare su un team di più di 300 esperti di AI e di oltre 1.500 professionisti ICT – ha delineato durante l’evento come l’AI generativa stia aprendo nuove prospettive e sfide nel settore finanziario, illustrando le applicazioni e i casi d’uso concreti già implementati per alcuni dei propri clienti.”Sono convinto che l’intelligenza artificiale – sottolinea Alessandro Foti, amministratore delegato di FinecoBank – rappresenti una grande opportunità, un trend destinato a influenzare approcci e strategie delle società nel settore finanziario. Come Fineco riteniamo che l’obiettivo dell’evoluzione tecnologica non sia l’innovazione fine a se stessa: l’IA può rappresentare un modo per essere più vicini ai nostri clienti e consulenti, ottenendo da parte loro una soddisfazione sempre più elevata”.”Il sistema bancario – dichiara Edoardo Ginevra, condirettore generale CFO di Banco BPM – è chiamato a confrontarsi con l’innovazione tecnologica a 360 gradi e già lo sta facendo da tempo migliorando, per esempio, la fruizione dei servizi da parte dei clienti con vantaggi che impattano sui costi, sulla qualità e sull’ambiente. Sulla base dell’esperienza Banco BPM penso all’Identità Digitale che favorisce l’interazione da remoto e sta riducendo in modo sensibile la carta per i contratti e le comunicazioni, all’utilizzo dell’Assistente Virtuale sulle APP per rendere più immediate le risposte ai clienti, richiedendo l’intervento degli operatori del contact center solo per eccezione, o al fatto che il 20% delle vendite avviene a distanza. L’Intelligenza Artificiale, in particolare quella generativa, è una nuova sfida che abbiamo colto allargandone le potenzialità in diversi ambiti di sviluppo e che cambia i modelli operativi e organizzativi ponendoci, al tempo stesso, davanti alla complessità della misurabilità dei dati e alla loro gestione. Come Gruppo, abbiamo inserito nel Piano Industriale le azioni che vogliamo intraprendere per governare questo trend cogliendone le potenzialità in termini di business e di miglioramento del servizio per i clienti”.”REVO si posiziona come un operatore unico nel suo genere nel panorama assicurativo italiano grazie all’adozione sperimentale di tecnologie innovative come l’intelligenza artificiale in aree strategiche quali Sottoscrizione, Gestione Sinistri e Distribuzione. Con una mentalità digitale e una struttura flessibile, – afferma Alberto Minali, amministratore delegato di REVO Insurance – è nella nostra natura adattarci rapidamente alle sfide future. Nei prossimi mesi, continueremo a puntare sull’AI per migliorare la nostra efficienza operativa e creare nuove opportunità di business”.”Ho avuto la fortuna di vivere l’applicazione dell’intelligenza artificiale in settori diversi: quello finanziario e nell’industria della difesa. L’AI – dichiara Alessandro Profumo, presidente di Rialto Ventures – può essere un motore fenomenale a supporto dell’attività delle persone, ma bisogna sempre chiedersi con chiarezza: come si modifica il mio business grazie all’AI?”.”In Findomestic l’innovazione non è intesa come mero perseguimento dello sviluppo tecnologico. È un’attitudine, un processo culturale che – afferma Marco Tarantola, amministratore delegato e direttore generale di Findomestic Banca – ha come scopo quello di trovare soluzioni che siano in grado di migliorare la qualità e l’efficacia del lavoro dei nostri Partner e l’esperienza dei nostri Clienti. È questo l’approccio che condividiamo in Findomestic, verso l’AI nello specifico e verso le nuove tecnologie in generale. Si tratta di riconoscere ed identificare le potenzialità di questi nuovi strumenti e di massimizzarle per centrare l’obiettivo che guida tutte le nostre azioni: quello di essere al fianco dei nostri clienti nel modo più reattivo, innovativo e concreto possibile”.”Il settore finanziario, con la sua vasta mole di dati e la potenza dei sistemi informatici, – sottolinea Fabrizio Viola, chairman e founding partner di CAP Advisory – è uno dei più promettenti per l’adozione dell’intelligenza artificiale. Grazie all’open banking e alla PSD2, il panorama competitivo è stato profondamente ridisegnato, aprendo spazi soprattutto per i nuovi operatori fintech. L’AI sta rivoluzionando il settore, permettendo lo sviluppo di nuovi prodotti, il miglioramento della customer experience e una maggiore efficienza operativa grazie all’automazione dei processi, offrendo opportunità di crescita e innovazione senza precedenti”.Generative AI e la nuova era finanziaria “customer-centrica”La Generative AI offre la possibilità di potenziare la relazione tra clienti e aziende, rendendo più fluida e personalizzata la gestione delle loro esigenze e rivoluzionando così il settore finanziario. Questa tecnologia non solo migliora l’esperienza del cliente, rendendo l’interazione più semplice e intuitiva, ma riduce anche i tempi di attesa e alleggerisce il carico di lavoro sui team di supporto umano, ottimizzando la gestione delle risorse. Per fare solo un esempio in ambito bancario, tutte le attività legate ai processi di delibera, dalle analisi ex-ante alle valutazioni ex-post, possono ora essere reingegnerizzate, integrando al loro interno dei modelli linguistici in grado di preparare draft dei principali documenti e di rileggere le note prodotte dagli operatori per verificare che tutte le policy aziendali siano state rispettate.Un caso concreto presentato all’evento è l’applicazione sviluppata da CRIF con la Generative AI per la fase di istruttoria e origination dei finanziamenti alle imprese. Questo strumento automatizza l’analisi dei documenti aziendali, come bilanci e perizie immobiliari, trasformando l’estrazione manuale di KPI in un processo preciso ed efficiente. Un altro caso è l’innovativo tool di CRIF per i controlli di secondo livello nelle banche, che automatizza l’analisi dei dossier di affidamento, efficientando il processo attraverso una prevalutazione automatica che permette agli operatori di processare il 100% delle pratiche.Creare valore con dati e AI per famiglie e imprese L’AI tradizionale, con machine learning e algoritmi predittivi, è da tempo un alleato nel settore finanziario per valutare e monitorare la solvibilità dei clienti, retail e corporate, e potenziare gli indicatori Environmental, Social e Governance (ESG). Con le tecniche di machine learning CRIF ha già sviluppato modelli avanzati per valutare l’affidabilità delle imprese, la capacità di privati di sostenere finanziamenti, prevedere il rischio di abbandono dei clienti, analizzare la probabilità di incidenti in ambito assicurativo e monitorare il rischio di frodi in transazioni specifiche. Ad esempio, nell’ambito sempre più importante della sostenibilità e dei fattori ESG, CRIF elabora uno score automatico per ognuna delle oltre 5 milioni di aziende italiane, utilizzando più di 160 variabili provenienti da diverse fonti, per generare i tre indicatori principali (ambientale, sociale e di governance) e uno score sintetico finale. Un altro esempio riguarda la misurazione dei rischi fisici di un immobile, valutando l’esposizione a ben 28 rischi ambientali e poi calcolandone il possibile danno economico in caso di evento naturale. Questo mondo dei dati è il contesto in cui oggi trova declinazione l’AI Act, che formalizza i presidi di qualità, equità e governance per un uso responsabile dell’intelligenza artificiale. “Il settore finanziario sta attraversando una fase di trasformazione radicale, guidata dall’integrazione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e, oggi, con la Generative AI. Queste soluzioni, insieme con la potenza insostituibile dei dati, – dichiara Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF – stanno rivoluzionando l’interazione con i clienti, rendendo i processi più fluidi, personalizzati e immediati, migliorando al contempo l’efficienza operativa. In CRIF, l’AI fa parte del nostro lavorare quotidiano da almeno 15 anni e oggi siano pionieri anche nella GenAI. Crediamo fermamente che il connubio tra AI e dati di alta qualità rappresenti una leva strategica non solo per ottimizzare la gestione del rischio ma anche per anticipare le esigenze di famiglie e imprese, creando così valore attraverso esperienze sempre più customer-centriche e portando benefici concreti in termini di redditività e di consolidamento della fiducia dei clienti”. LEGGI TUTTO

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    Stati Uniti, l’inflazione a settembre è cresciuta del 2,4% più delle attese

    (Teleborsa) – L’inflazione negli Stati Uniti è cresciuta leggermente più delle attese a settembre. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un aumento dello 0,2% su base mensile, come il mese precedente, ma risuota leggermente sopra il +0,1% atteso dagli analisti. Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 2,4%, in rallentamento rispetto al 2,5% del mese precedente, ma leggermente sopra il 2,3% del consensus. Il “core” rate, ossia l’indice dei prezzi al consumo depurato delle componenti più volatili quali cibo ed energia, più osservato dalla Fed, ha registrato un aumento dello 0,3% su base mensile, (+0,2% stimato dal mercato) in linea con la variaizone del mese precedente. La crescita tendenziale si attesta al +3,3% più del +3,2% stimato dal consensus e rilevato ad agosto.(Foto: TheDigitalArtist / Pixabay) LEGGI TUTTO