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    UE autorizza acquisizione di Epicor da parte di CD&R e CVC

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento sulle concentrazioni dell’UE, l’acquisizione del controllo congiunto della statunitense Epicor da parte dei colossi del private equity Clayton, Dubilier & Rice (CD&R) e CVC Capital Partners. Epicor era precedentemente controllata esclusivamente da CD&R. La transazione riguarda principalmente la fornitura di software applicativo aziendale.La Commissione ha concluso che la transazione notificata non solleverebbe preoccupazioni in materia di concorrenza, data l’assenza di sovrapposizioni orizzontali e i collegamenti verticali molto limitati tra le attività delle società. La transazione notificata è stata esaminata ai sensi della procedura di revisione semplificata delle concentrazioni. LEGGI TUTTO

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    Manovra stasera in CdM. Giorgetti prosegue trattative a oltranza

    (Teleborsa) – Prosegue “ad oltranza” il colloquio con le banche per mettere a punto gli ultimi dettagli della Manovra. Lo hanno chiarito ieri sera alcune fonti vicine al Ministero dell’Economia, chiarendo che il ministro Giorgetti “sta lavorando con gli uffici competenti per la definizione della manovra” e che “il confronto con le banche è in corso e andrà avanti a oltranza”. Confermati “interventi in favore dei redditi medio bassi e delle famiglie con figli”, mentre sul fronte delle entrate, la soluzione si concentrerà “soprattutto” su “tagli e razionalizzazione delle spese”, mentre viene confermato che “non ci sarà aumento di tasse per le persone e le aziende”.Il Consiglio die Ministri è stato convocato per questa sera alle ore 20, con all’rodine del giorno il Documento programmatico di Bilancio e, a sorpresa, anche la Legge di bilancio, che avrebbe dovuto essere approvata entro il 20 ottobre prossimo. Il CdM chiuderà una giornata molto impegnativa per la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che in mattinata riferirà alle Camere in vista del Consiglio europeo, per chiudere la giornata con la sua terza Manovra economica.Riassumendo per grandi numeri la finanziaria, il governo ha in programma interventi per una cifra compresa fra i 23 ed i 25 miliardi di euro, ma le entrate si fermano a 16 miliardi, generando un deficit di 9 miliardi, che verrà coperto perlopiù con la Spending review dei ministeri, che vale circa 3 miliardi, con il contributo della tassazione degli extraprofitti delle banche, che potrebbe valere altri 1,3 miliardi circa, e con il gettito da accise, posto che si ragiona sul riallineamento delle accise su gasolio e benzina. Sul fronte degli impegni, i più importanti riguardano la conferma del taglio del cuneo fiscale e la riduzione dell’Irpef a tre aliquote, che verrebbero finanziari dal concordato preventivo delle imprese e dal ravvedimento operoso. L’altra fetta consistente di risorse dovrebbe riguardare il sostegno alla natalità e l’assegno unico. Sono poi previsti altri 2 miliardi, forse anche 3 miliardi, per la sanità e lo smaltimento delle liste d’attesa. Possibile anche il mantenimento del bonus ristrutturazioni al 50% anche per l’anno prossimo, mentre sul fronte delle pensioni, si parla di un incentivo alla permanenza sul lavoro e di un innalzamento delle pensioni minime oltre a quanto previsto dalla piena indicizzazione all’inflazione. Risorse anche per il rinnovo dei contratti nella PA. LEGGI TUTTO

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    FMI, debito sale al 93% del PIL quest’anno. Necessari aggiustamenti fiscali più ampi

    (Teleborsa) – Il debito pubblico globale supererà i 100 trilioni di dollari, ovvero circa il 93 percento del prodotto interno lordo (PIL) globale entro la fine di quest’anno e si avvicinerà al 100 percento del PIL entro il 2030. Lo afferma il Fondo Monetario Internazionale (FMI), spiegando che si tratta di 10 punti percentuali del PIL in più rispetto al 2019, ovvero prima della pandemia.Sebbene il quadro non sia omogeneo – si prevede che il debito pubblico si stabilizzi o diminuisca per due terzi dei paesi – il Fiscal Monitor di ottobre 2024 del FMI mostra che i livelli di debito futuri potrebbero essere persino più alti di quanto previsto e che sono necessari aggiustamenti fiscali “molto più ampi di quelli attualmente previsti” per stabilizzarlo o ridurlo con un’alta probabilità.Il rapporto sostiene che i paesi dovrebbero affrontare i rischi del debito ora con politiche fiscali attentamente progettate che proteggano la crescita e le famiglie vulnerabili, sfruttando al contempo il ciclo di allentamento della politica monetaria.Peggio del previstoLe prospettive fiscali di molti paesi potrebbero essere peggiori del previsto per tre motivi: grandi pressioni sulla spesa, pregiudizio di ottimismo delle proiezioni del debito e debito non identificato considerevole, scrive l’FMI.Precedenti ricerche del FMI hanno dimostrato che il discorso fiscale in tutto lo spettro politico si è sempre più orientato verso una spesa maggiore. E i paesi dovranno spendere sempre di più per far fronte all’invecchiamento e all’assistenza sanitaria; alla transizione verde e all’adattamento climatico; e alla difesa e alla sicurezza energetica, a causa delle crescenti tensioni geopolitiche.D’altro canto, l’esperienza passata suggerisce che le proiezioni del debito tendono a sottostimare i risultati effettivi con un margine considerevole. I rapporti debito/PIL realizzati a cinque anni di distanza possono essere di 10 punti percentuali del PIL superiori a quelli previsti in media.Il nuovo quadroIl Fiscal Monitor presenta un nuovo quadro di “debt-at-risk” che collega le attuali condizioni macrofinanziarie e politiche all’intero spettro di possibili risultati futuri del debito. Questo approccio va oltre la tipica attenzione alle stime puntuali delle previsioni del debito e aiuta i decisori politici a quantificare i rischi per le prospettive del debito e a identificarne le fonti.Questo quadro mostra che in uno scenario fortemente avverso il debito pubblico globale potrebbe raggiungere il 115 percento del PIL in tre anni, quasi 20 punti percentuali in più rispetto alle attuali previsioni. Ciò potrebbe essere dovuto a diverse ragioni: crescita più debole, condizioni di finanziamento più rigide, scostamenti fiscali e maggiore incertezza economica e politica. È importante sottolineare che i paesi sono sempre più vulnerabili ai fattori globali che influenzano i loro costi di prestito, tra cui le ricadute derivanti da una maggiore incertezza politica in paesi sistematicamente importanti, come gli Stati Uniti.Maggiore consolidamento fiscale”Se il debito pubblico è più alto di quanto sembri, gli attuali sforzi fiscali sono probabilmente inferiori al necessario”, afferma l’organizzazione.L’aggiustamento fiscale svolge un ruolo cruciale nel contenere i rischi del debito. Con l’inflazione in moderazione e le banche centrali che abbassano i tassi di riferimento, le economie sono ora meglio posizionate per assorbire gli effetti economici del restringimento fiscale. “Ritardare sarebbe costoso e rischioso, poiché la correzione richiesta aumenta con il passare del tempo; e l’esperienza dimostra che un debito elevato e la mancanza di piani fiscali credibili possono innescare una reazione avversa del mercato, limitando lo spazio di manovra di fronte alle turbolenze”, viene sottolineato.L’analisi del FMI, tenendo conto dei rischi specifici per paese che circondano le prospettive del debito, suggerisce che gli attuali aggiustamenti fiscali, in media pari all’1 percento del PIL in sei anni entro il 2029, anche se implementati per intero, non sono sufficienti a ridurre o stabilizzare significativamente il debito con un’alta probabilità. Un inasprimento cumulativo di circa il 3,8 percento del PIL nello stesso periodo sarebbe necessario affinché un’economia media garantisca un’alta probabilità di stabilizzazione del debito. Nei paesi in cui non si prevede che il debito si stabilizzi, come Cina e Stati Uniti, lo sforzo richiesto è sostanzialmente maggiore. Ma queste due economie più grandi hanno un insieme molto più ricco di scelte politiche rispetto ad altri paesi. LEGGI TUTTO

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    La NASA lancia la sonda Europa Clipper per cercare vita sulla luna di Giove

    (Teleborsa) – La sonda Europa Clipper della NASA ha iniziato il suo lungo viaggio verso Giove, dove esplorerà Europa, una luna con un enorme oceano sotterraneo che potrebbe avere le condizioni per sostenere la vita. La sonda è stata lanciata alle 12:06 p.m. EDT di lunedì (18:06 ora italiana) a bordo di un razzo SpaceX Falcon Heavy dal Kennedy Space Center della NASA in Florida.La più grande sonda spaziale mai costruita dalla NASA per una missione diretta verso un altro pianeta, Europa Clipper è anche la prima missione della NASA dedicata allo studio di un mondo oceanico oltre la Terra. La sonda percorrerà 2,9 miliardi di chilometri su una traiettoria che sfrutterà la potenza dell’assistenza gravitazionale, prima verso Marte in quattro mesi e poi di nuovo sulla Terra per un altro sorvolo assistito dalla gravità nel 2026. Dopo aver iniziato a orbitare attorno a Giove nell’aprile 2030, la sonda sorvolerà Europa 49 volte.”La NASA è leader mondiale nell’esplorazione e nella scoperta e la missione Europa Clipper non fa eccezione – ha affermato l’amministratore della NASA Bill Nelson – Esplorando l’ignoto, Europa Clipper ci aiuterà a capire meglio se c’è il potenziale per la vita non solo nel nostro sistema solare, ma anche tra i miliardi di lune e pianeti oltre il nostro Sole”.L’obiettivo principale della missione è determinare se Europa ha le condizioni che potrebbero supportare la vita. Europa è grande più o meno quanto la nostra Luna, ma il suo interno è diverso. Le informazioni della missione Galileo della NASA degli anni ’90 hanno mostrato forti prove che sotto il ghiaccio di Europa si trova un enorme oceano salato con più acqua di tutti gli oceani della Terra messi insieme. Gli scienziati hanno anche trovato prove che Europa potrebbe ospitare composti organici e fonti di energia sotto la sua superficie.Nel 2031, la navicella spaziale inizierà a condurre i suoi sorvoli dedicati alla scienza su Europa. Avvicinandosi fino a 25 chilometri dalla superficie, Europa Clipper è equipaggiato con nove strumenti scientifici e un esperimento sulla gravità, tra cui un radar che penetra nel ghiaccio, telecamere e uno strumento termico per cercare aree di ghiaccio più caldo e qualsiasi recente eruzione di acqua.Per alimentare quegli strumenti nella debole luce solare che raggiunge Giove, Europa Clipper trasporta anche i più grandi pannelli solari che la NASA abbia mai utilizzato per una missione interplanetaria. Con i pannelli estesi, la navicella spaziale si estende per 100 piedi (30,5 metri) da un’estremità all’altra. Con il propellente caricato, pesa circa 13.000 libbre (5.900 chilogrammi). LEGGI TUTTO

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    Manovra domani in Cdm: contributi dalle banche per le coperture e tagli ai ministeri

    (Teleborsa) – Domani insieme al Piano per l’Ue e al decreto fiscale il Governo porta a sorpresa sul tavolo del Consiglio dei ministri anche la manovra. All’ordine del giorno – si legge nella nota diffusa da Palazzo Chigi – “Schema di decreto-legge: Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali (Presidenza – Economia e Finanze); Schema di disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027 (Economia e Finanze); – Documento programmatico di bilancio 2025 (Informativa) (Economia e finanze); – Leggi regionali; – Varie ed eventuali”.La manovra prevede misure espansive per circa 25 miliardi di euro e pone al centro la stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale, anche se con una diversa articolazione, e l’Irpef a tre aliquote. Per le coperture, saranno chiesti contributi alle banche e al mondo del web. Secondo quanto riferito dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in manovra vi sarà un aumento dei fondi per la sanità, con una crescita della relativa spesa oltre il limite dell’1,5% previsto per l’aggregato della spesa netta; interventi finalizzati a sostenere la natalità e a fornire un sostegno alle famiglie numerose; risorse per il rinnovo dei contratti pubblici del periodo 2025-27 per tenere conto dell’andamento dell’inflazione, e per il rifinanziamento delle missioni internazionali. Domani le cifre dei grandi aggregati della manovra per il 2025 saranno messi nero su bianco nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) che entro la mezzanotte il governo dovrebbe trasmettere a Bruxelles. All’ordine del giorno del Consiglio del Ministri anche lo schema del disegno di legge di bilancio. Nell’elenco dei possibili interventi anche quelli delle cosiddette politiche invariate, che comprendono gli incentivi agli investimenti nella Zes unica, la detassazione del welfare e dei premi aziendali, il rifinanziamento della card per gli indigenti, il bonus mamme con due figli, la riduzione del canone Rai da 90 a 70 euro, l’operazione strade sicure. Si tratta di misure in vigore nel 2024 che se non rifinanziate decadrebbero il prossimo anno. Il taglio del cuneo fiscale dovrebbe cambiare forma conservando comunque gli stessi effetti in busta paga. Oggi la riduzione è tutta sui contributi, dal 2025 dovrebbe essere spostata in parte sull’irpef (nella fascia di redditi tra 20mila e 35mila euro, con un decalage fino a 40mila euro per non penalizzare di colpo chi supera i 35mila euro anche di un solo euro). Il governo punterebbe poi a dare un segnale ai redditi medi, abbassando la seconda aliquota irpef dal 35% al 33% (costo 2,2 miliardi), ma la decisione è subordinata al reperimento delle risorse.Rimane il nodo delle coperture. Il dibattito politico nella maggioranza si è acceso sull’ipotesi di tassare “chi ha guadagnato molto dalla congiuntura”, come ha spiegato il ministro, con le banche in prima fila che hanno tratto molto vantaggio dagli alti tassi di interesse. Ma Forza Italia non vuole sentir parlare di nuova tassa. L’ipotesi più probabile, intorno a cui si starebbe ancora ragionando, prevederebbe una diluizione per le Dta che sono in sostanza crediti di imposta. Per il mondo del web è allo studio l’ipotesi di abbassare o eliminare la soglia, attualmente fissata a 750 milioni di euro di fatturato a livello consolidato, per l’applicazione dell’imposta al 3% sui ricavi per servizi digitali riconducibili ad un utente finale italiano. Anche quest’anno viene in aiuto lo “spazio di bilancio”. A legislazione vigente il rapporto deficit/PIL è previsto dal governo al 2,9%, mentre dal quadro programmatico (considerando gli effetti della manovra) al 3,3% (per poi scendere sotto il 3%, esattamente al 2,9% nel 2026). Una differenza dello 0,4% che mette a disposizione del governo 9 miliardi. Ulteriori 5-6 miliardi vengono dal fondo per la riduzione fiscale e dal fondo per l’attuazione della delega fiscale. La manovra dovrebbe avviare anche il cantiere della razionalizzazione delle tax expenditure con la potatura delle voce minori e il riordino dei bonus edilizi. Le detrazioni sulle ristrutturazioni per la prima casa dovrebbero restare al 50%, mentre gli altri interventi si dovrebbero fermare al 36%, come prevede la normativa vigente. Dal settore dei giochi potrebbero arrivare circa 500 milioni di euro, che comprendono la proroga delle concessioni per slot, bingo e scommesse, con un aumento dei costi, e il mantenimento della quarta estrazione del lotto settimanale. Per quanto riguarda la spesa, il “sacrificio” più sostanzioso spetterà ai ministeri con tagli di 3 miliardi sugli stanziamenti e un ulteriore miliardo sui residui passivi. LEGGI TUTTO

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    Cybersecurity, TIM Enterprise con Unione Industriali Napoli e Campania DIH per formare PMI

    (Teleborsa) – Accrescere la comprensione e la conoscenza che le aziende hanno riguardo alle potenziali minacce informatiche e ai loro possibili effetti a cascata sull’intera economia. Con questo obiettivo si è svolto oggi a Napoli il terzo degli incontri, dopo quelli di Catania e Bari, che si terranno nelle principali città italiane, organizzati da TIM Enterprise – la business unit del Gruppo dedicata alle imprese, alla Pubblica Amministrazione e ai grandi clienti – insieme alle rappresentanze locali di Confindustria. Una sessione di formazione sulla sicurezza informatica dedicata alle PMI del tessuto produttivo del territorio campano e della PA che ha posto il focus sulla nuova Direttiva europea sulla cybersecurity (NIS 2), cui anche le piccole e medie imprese italiane dovranno adeguarsi entro il prossimo anno.La crescente digitalizzazione delle imprese e della PA espone l’intera filiera a rischi, che partono proprio da attacchi alle realtà meno preparate in termini di sicurezza informatica. Secondo i dati raccolti dal Centro Studi TIM, il 61% delle PMI si ritiene infatti bersaglio di attacchi informatici, ma solo il 32% si ritiene pronto a gestirli. Più in generale, nel 2023 i soggetti target di attacchi informatici sono cresciuti del 187%. In particolare, in base ai sistemi di cybersecurity di TIM, gli attacchi ad alta intensità di tipo Distributed Denial of Service (DDoS) – cioè quelli in cui i criminali sovraccaricano siti web, server o risorse di rete con enorme traffico dannoso – rappresentano circa il 30% del totale degli attacchi, pari al doppio rispetto all’anno precedente. L’Italia è inoltre il terzo Paese in Europa (e sesto al mondo) per numero di attacchi DDoS, e primo Paese UE per attacchi ransomware caratterizzati dalla richiesta di riscatto.In questo scenario, le indicazioni della nuova direttiva NIS 2 per aumentare il livello generale di cybersicurezza in Europa potranno essere applicate anche alle piccole e medie imprese nel caso in cui siano fornitrici di aziende che operano in specifici settori definiti critici come quello manifatturiero, alimentare, gestione dei rifiuti, oltre a energia, trasporti, acqua e sanità, nonché banche, finanza e servizi digitali. Le misure spaziano dall’analisi del rischio alla gestione degli incidenti, dalla continuità aziendale alla sicurezza della catena di approvvigionamento e dei sistemi informatici. Ulteriore attenzione è richiesta in relazione alle strategie cyber, alla formazione dei dipendenti, alla crittografia e strumenti di autenticazione a due fattori. La mancata conformità alla NIS 2 comporterà sanzioni significative.All’evento hanno preso parte, tra gli altri, Gabriele Fasano, Vicepresidente alla Transizione digitale, ITS, Semplificazione Burocratica, Intelligenza Artificiale dell’Unione Industriali Napoli; Sabina Strazzullo, Responsabile National Institutional Affairs & Trade Associations di TIM; Maurizio Manfellotto, Presidente Campania DIH, Rete Confindustria Scarl; Edoardo Imperiale, Amministratore Delegato Campania DIH Rete Confindustria; Massimo Bisogno, Direttore Ufficio Speciale per la crescita e la transizione digitale Regione Campania; Claudio Ciccotelli, Capo Divisione Perimetro di Sicurezza Nazionale Cibernetica (PSNC) e discipline nazionali dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN); Eliana Pezzuto, Vice Capo Divisione NIS (Network and Information Security) e discipline unionali dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN); Michele Vecchione, Responsabile Offerta Security di TIM Enterprise; Patrizio Sica, Head of Cyber Engineering di Telsy, centro di competenza Cyber e cripto di TIM. A conclusione dei lavori sono intervenuti Michele D’Ambrosio, Adviser Digitale – Politiche per il Digitale e Filiere, Scienza della Vita e Ricerca di Confindustria e Antonio Palumbo, Consigliere generale sezione ICT di Unione Industriale Napoli. Numerose le testimonianze di importanti aziende locali: Giuseppe Mocerino, Presidente Netgroup; Chiara Gatti, Responsabile Cyber Risk, UnipolSai Assicurazioni; Pasquale De Simone, Responsabile ICT e della sicurezza delle informazioni, Publiservizi; Immacolata Lamberti, Manager Security & Control System, Hitachi Rail.Agli incontri di Catania, Bari e Napoli, seguiranno nelle prossime settimane gli appuntamenti di Roma e Modena. LEGGI TUTTO

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    Nuovo protocollo con Inail: il governo punta sulla sicurezza nei luoghi di lavoro agricoli

    (Teleborsa) – “Presto verrà firmato un nuovo protocollo con l’Inail, un ulteriore passo avanti nelle nostre azioni per prevenire incidenti e promuovere la sicurezza nei luoghi di lavoro, rafforzando la collaborazione tra istituzioni e il settore agricolo”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in occasione della presentazione del rapporto annuale Inail. “Il Governo è impegnato a migliorare le condizioni di sicurezza e di salute nei luoghi di lavoro, introducendo innovazioni tecnologiche e pratiche di prevenzione – ricorda il ministro – Abbiamo assunto 111 nuovi ispettori per aumentare i controlli. Con il bando ISI 2023, i fondi per l’acquisto di mezzi sicuri sono passati da 30 a 90 milioni, supportati dai 400 milioni del PNRR per mezzi agricoli e dai 225 milioni del fondo Innovazione”. “Vogliamo modernizzare, aumentare la formazione e migliorare la qualità della vita dei nostri agricoltori. Fin dal primo giorno, siamo impegnati a contrastare ogni forma di lavoro nero, sfruttamento e caporalato, anche attraverso la formazione, sia dei lavoratori italiani che stranieri”, ha concluso Lollobrigida. LEGGI TUTTO

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    Progressioni carriera nella PA, Zangrillo: “Necessario misurare performance. A breve una legge”

    (Teleborsa) – “Conto a breve di presentare una proposta di legge che si occupa del tema della misura delle performance delle persone e delle progressioni di carriera”. È quanto ha annunciato il ministroper la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, intervenendo alla presentazione della Relazione del Cnel sulla PA. “Oggi – ha detto Zangrillo – c’è un meccanismo fai da te, una sorta di Ikea perché se un pubblico dipendente vuole crescere a livello retributivo non c’è un capo che ti valuta e ti propone per una posizione superiore ma devi maturare requisiti e fare un concorso”. “Penso – ha aggiunto il ministro per la Pubblica amministrazione – che questo meccanismo deve essere mediato oggi le persone sono più preoccupate di studiare per vincere i concorsi che di occuparsi dei compiti che hanno. Un altro effetto dirompente è che i nostri dirigenti perdono sensibilità sulla responsabilità della gestione delle persone. Il compito di un dirigente è di essere un leader non solo di avere una competenza tecnica che do per scontata”. “La Pubblica amministrazione ha vissuto gli anni drammatici del blocco del turnover che sono stati una disgrazia per la PA anche se sono stati un salvagente per i conti pubblici. Ma hanno avuto delle ricadute piuttosto significative in negativo. La PA – ha sottolineato Zangrillo – ha perso 300mila persone tra il 2009 e il 2020 e l’età media è salita da 43 anni a 51 anni. Oggi abbiamo invertito il trend con l’età media siamo scesi sui 49 anni. E’ un primo segnale positivo ma abbiamo perso tante persone”. “Abbiamo inserito 170mila persone nel 2023 e nei primi 8 mesi del 2024 – ha proseguito Zangrillo – abbiamo bandito 13.200 concorsi per 288mila posizioni. In questi 8 mesi abbiamo raccolto 2,1 milioni di candidati che partecipano ai nostri concorsi le persone stanno iniziando a comprendere che anche la PA si sta attrezzando per essere un’organizzazione attrattiva”. LEGGI TUTTO