More stories

  • in

    PNRR, Giorgetti: aggiornamento dovuto, scritto in un contesto molto diverso da quello attuale

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha affermato che “l’economia reale italiana ha una capacità impareggiabile di affrontare le sfide”. “Secondo me resiliente è esattamente la definizione del sistema economico italiano”, ha dichiarato il ministro a Washington per la sessione primaverile del Fondo Monetario Internazionale. “Credo moltissimo nello spirito imprenditoriale italiano se riusciamo a riattivarlo diventa più semplice immaginare una crescita maggiore. Non ho trovato orientamento di pregiudizio o negativo verso il nostro paese”, ha aggiunto. Alle agenzie di rating “abbiamo presentato il governo, il ministro e il DEF, un bel volumetto che spiega la traiettoria dei conti pubblici come ce l’aspettiamo”, ha poi fatto sapere Giorgetti, sottolineando che l’incontro è stata l’occasione per “ribadire lo sforzo di questi mesi ispirato al principio di responsabilità nella gestione dei conti pubblici”. “Abbiamo spiegato un elemento di interesse”, ossia il PNRR e la sua revisione, ha proseguito il ministro, ne “abbiamo spiegato le motivazioni che sono semplicemente di carattere oggettivo. È stato scritto prima della guerra in Ucraina, prima dei prezzi dell’energia alle stelle, di un’inflazione a doppia cifra”. “Mi sembra che un aggiornamento oggi è in qualche modo dovuto”, ha aggiunto.Quanto ai rapporto con la Cina, il ministro ha dichiarato: “le mie inclinazioni personali sono quelle di qualche anno fa quando ho provveduto a depurare quell’accordo dalle parti più delicate e strategicamente scomode. La valutazione” sull’accordo della Via della Seta “sarà fatta dalla premier. Il contesto geopolitico, e quello che ho percepito, induce ancora a maggiore cautela rispetto al passato”.Il ministro ha infine fatto sapere che l’Italia durante i suoi incontri al Fondo Monetario Internazionale ha ribadito con assoluta convinzione gli sforzi anche finanziari di aiuto all’Ucraina. LEGGI TUTTO

  • in

    Mundys, De Vincenti nominato presidente di Azzurra Aeroporti

    (Teleborsa) – L’assemblea dei soci di Azzurra Aeroporti, riunitasi oggi, ha nominato Claudio De Vincenti nuovo presidente della società, attribuendogli la responsabilità di curare i rapporti di Azzurra Aeroporti e delle relative controllate con le autorità francesi, oltre che con enti e organismi di carattere sovranazionale. Azzurra Aeroporti, società del Gruppo Mundys e partecipata dal Principato di Monaco e EDF Invest, controlla Aéroports de la Côte d’Azur, che gestisce gli aeroporti di Nizza, Cannes e Saint Tropez.Si tratta del secondo sistema aeroportuale francese, dopo quello di Parigi, che nel 2022 ha registrato oltre 12 milioni di passeggeri.Presso lo scalo di Nizza è in corso un piano di investimenti del valore complessivo di 1,5 miliardi di euro, allo scopo di aumentare la capacità dell’aeroporto di servire la seconda destinazione turistica della Francia. I tre scali di Aéroports de la Côte d’Azur hanno conseguito la massima certificazione ambientale rilasciata dall’ente Airport Carbon Accreditation, impegnandosi ad azzerare le emissioni dirette entro il 2030.De Vincenti è entrato nel Gruppo Mundys nel marzo 2021, come presidente di Aeroporti di Roma. Esperto di tematiche regolatorie e di politica industriale, è stato ordinario di Economia Politica all’Università La Sapienza di Roma, dove si è occupato in particolare di politiche di promozione della concorrenza nei servizi di pubblica utilità, ed è senior fellow della Luiss School of European Political Economy. Con quattro diversi esecutivi, è stato ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e sottosegretario e viceministro al ministero dello Sviluppo Economico. LEGGI TUTTO

  • in

    Francia, via libera dei saggi alla riforma delle pensioni. Respinta richiesta referendum

    (Teleborsa) – Il presidente francese, Emmanuel Macron, promulgherà la riforma delle pensioni entro 48 ore. Il Consiglio costituzionale francese ha, infatti, dato il via libera alle norme essenziali della riforma respingendo la richiesta di 250 parlamentari dell’opposizione francese di indire un referendum di iniziativa condivisa, in particolare sull’articolo più contestato che aumenta l’età pensionabile da 62 a 64 anni. “Il Consiglio costituzionale – scrive la premier francese Elisabeth Borne in un tweet – ha ritenuto la riforma conforme alla nostra costituzione. Il testo di legge giunge alla fine del suo processo democratico. Stasera non ci sono né vincitori né vinti”.La decisione del Consiglio costituzionale che ha convalidato gran parte della riforma delle pensioni ha scatenato una protesta che si sta organizzando in tutta la Francia con cori, fumogeni, slogan di protesta contro Macron e contro il governo. A Parigi, sono in corso degli scontri: un primo corteo è partito dall’Hotel de Ville, la sede del Comune dove si erano radunati i manifestanti dopo l’ok del Consiglio costituzionale a gran parte della riforma delle pensioni, diretto a place de la Concorde. Dopo qualche decina di metri sulla rue de Rivoli, prime vetrine spaccate, lanci di sassi e cariche della polizia. Alcuni giovani mascherati di nero hanno dato alle fiamme un intero parcheggio di decine di biciclette elettriche a noleggio con la conseguente esplosione delle batterie. I sindacati francesi, uniti contro la riforma delle pensioni, si appellano a Macron affinché non promulghi la contestata legge. La neo-segretaria della Cgt, Sophie Binet ha riferito che le parti sociali non accetteranno riunioni con l’esecutivo prima del primo maggio. I sindacati francesi hanno chiesto ai lavoratori in lotta una “mobilitazione eccezionale” per il prossimo primo maggio, Festa del Lavoro.Dopo il via libera dei saggi francesi alla riforma delle pensioni, il leader radicale di gauche, Jean-Luc Mélenchon, ha condannato una decisione che mostra un Consiglio costituzionale “più attento ai bisogni della monarchia presidenziale che a quelli del popolo sovrano. La lotta continua, – ha detto – dobbiamo raccogliere le forze”.”Se la decisione del Consiglio costituzionale chiude la sequenza istituzionale, la sorte politica della riforma delle pensioni non è decisa – è il commento di Marine Le Pen –. Il popolo ha sempre l’ultima parola, spetterà al popolo preparare l’alternativa che tornerà su questa riforma inutile e ingiusta”. LEGGI TUTTO

  • in

    FMI: “Triplice sfida europea su inflazione, crescita e stabilità”

    (Teleborsa) – L’Europa ha evitato di finire in recessione questo inverno e ha mostrato resilienza ma ora si trova di fronte a “una triplice sfida: sconfiggere l’inflazione, sostenere la ripresa e salvaguardare la stabilità finanziaria”. È quanto ha affermato il direttore del Dipartimento europeo del Fondo monetario internazionale, Alfred Kammer aprendo la conferenza stampa sulle prospettive per l’Europa. “Le prospettive per l’Europa sono di bassa crescita e inflazione persistente. E la situazione potrebbe farsi facilmente più difficile – ha avvertito Kammer – se in un quadro di mercati del lavoro tirati si verificassero riaccelerazioni dei prezzi o se la frammentazione geopolitica dovesse intaccare la crescita o spingere a sua volta l’inflazione. Mantenere la stabilità finanziaria richiederà un monitoraggio attento, una vigilanza forte e azioni correttive quando necessario. I cuscinetti di capitale e liquidità delle banche europee sono confortevoli” ma non bisogna “compiacersi”, aggiunge Kramer osservando come le riforme strutturali dovrebbero dare la priorità al sostegno alla crescita di medio termine. Le banche centrali in Europa– secondo Kammer – dovrebbero mantenere una politica restrittiva fino a quando l’inflazione core non è chiaramente in calo verso i target. “Ulteriori rialzi – ha affermato direttore del Dipartimento europeo dell’Fmi sono richiesti nell’area euro. In molti paesi i governi dovrebbero perseguire una consolidamento di bilancio più ambizioso di quello pianificato. Questo è necessario per orientare l’inflazione sulla strada di centrare i target e risanare lo spazio di bilancio. Il consolidamento fiscale consentirebbe alle banche centrali di centrare i loro obiettivi a tassi di interesse più bassi, ridurre i costi sul debito e sosterebbe la stabilità finanziaria”.Per Kammer il Mes è importante per completare l’Unione bancaria. “Mes – detto Kammer – è un importante elemento di architettura per l’Unione bancaria, e che aiuterebbe tutti i Paesi. È importante per completare l’Unione bancaria”.Sul fronte della sicurezza energetica europea Kammer ha paventato “alcuni rischi per l’inverno del 2024 soprattutto sul fronte dei prezzi. Ma in generale – ha precisato – i rischi sono molto minori rispetto al 2022-2023”. LEGGI TUTTO

  • in

    Gentiloni: posizione UE è al fianco degli Usa. Sul PNRR: prima si lavora a modifiche, meglio è

    (Teleborsa) – Il Commissario europeo, Paolo Gentiloni, ha ribadito la posizione dell’Unione Europea accanto agli Stati Uniti nello scacchiere internazionale. “Non siamo spettatori neutrali, siamo alleati degli Stati Uniti”, ha dichiarato Gentiloni Lo afferma a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale, rispondendo ad una domanda sui rapporti fra Ue, Cina e Stati Uniti dopo la recente visita a Pechino della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, e il presidente francese, Emmanuel Macron.”Stiamo dialogando con le autorità americane. L’Europa da una parte fa i propri piani di politica industriale sulle tecnologie pulite, sui minerali rari, sulle cose su cui oggi bisogna puntare per l’innovazione. E al tempo stesso negoziamo con gli Stati Uniti di avere su alcuni di questi aspetti un trattamento che non sia discriminatorio. Devo dire che questo dialogo sta andando nella direzione giusta”, ha poi spiegato in merito al protezionismo americano e all’Inflation Reduction Act di Washington.”Siamo tutti consapevoli che c’è una corsa a livello globale alle tecnologie pulite che riguarda paesi amici e quelli che competono. Penso che il dialogo che da qualche settimana si è avviato con gli Stati Uniti sia una condizione di evitare che questa competizione si trasformi in una guerra di sussidi discriminatori”, ha sottolineato Gentiloni. “L’Ue farà politiche di sussidi ma non saranno discriminatori, soprattutto nei confronti degli alleati. Il dialogo sta procedendo bene, ne ho avuto conferma con i colloqui con Lael Brainard, la consigliera economica di Joe Biden”. “Era partita con una incomprensione maggiore e ora sembra che, pur rimanendo delle richieste da parte nostra, c’è un dialogo che funziona”, ha aggiunto.Il Commissario europeo è poi tornato su alcuni temi centrali nel dibattito politico italiano, in primis il PNRR. “Prima si riesce a mettersi allavoro sulle modifiche” al PNRR “meglio è”, ha risposto ai giornalisti presenti che chiedevano aggiornamenti. “Bisogna lavorarci il prima possibile e sono convinto che sia anche la consapevolezza del governo”, ha aggiunto, sottolineando che “la sfida della crescita resta per l’Ue e per l’Italia fondamentale: non possiamo rassegnarci a un ritorno a una crescita a zero virgola in Europa, e questo richiede che si lavori sugli investimenti. E questo per l’Italia vuol dire PNRR”.”Tutti i Paesi europei, direi tutti i Paesi nel mondo, hanno avuto un’impennata di debito per la pandemia e per quello che è accaduto negli ultimi due o tre anni. Per le economie avanzate, inclusa l’Italia, quello che conta per i mercati è la traiettoria, cioè mettere il debito suuna traiettoria discendente e penso sia l’intenzione del governo italiano”, ha poi dichiarato Gentiloni. Quanto alla possibilità di escludere le spese militari per l’Ucraina dal calcolo del debito, il Commissario ha confermato che “è una delle cose che faranno parte della nostra discussione. Certamente noi vorremmo da una parte avere un percorso graduale di riduzione dei debiti e dall’altra dei meccanismi di incentivo per gli investimenti strategici”. “Quali siano questi investimenti strategici sarà parte della discussione perché diversi Paesi hanno diverse priorità. Io penso che sia ragionevole pensare a quelli sulla Difesa ma è un dibattito che faremo con i Paesi membri”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

  • in

    ENPAPI, Baldini: “Equo compenso legge di civiltà che tutela lavoratori”

    (Teleborsa) – “Con la definitiva approvazione, da parte del Parlamento, dopo un lungo iter durato 3 anni, del disegno di legge sull’equo compenso, si imprime una svolta decisiva nella tutela dei lavoratori, siano essi autonomi o dipendenti. È una riforma essenziale, attesa da tempo, che accogliamo con grande interesse e soddisfazione, una norma di civiltà, che offre le necessarie garanzie nella difesa della dignità professionale, sinora ampiamente disattesa nei fatti”. Lo afferma Luigi Baldini, presidente di ENPAPI, l’Ente Nazionale di Presidenza e Assistenza della Professione Infermieristica, in merito alla nuova legge sull’equo compenso.”La nuova legge sull’equo compenso – aggiunge Baldini – regola finalmente le distorsioni in essere definendo i giusti limiti nella remunerazione delle prestazioni professionali, così come è sancito dall’articolo 36 della Costituzione, retribuzione che dovrà quindi essere proporzionata alla quantità e alla qualità del lavoro svolto. Condividiamo le parole della presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, che ha indicato nei bassi salari un problema serio, individuando nella leva salariale un concreto strumento di crescita. È inoltre apprezzabile la volontà, attraverso l’istituzione presso il ministero della Giustizia di un Osservatorio ad hoc, di monitorare l’attuazione della norma sull’equo compenso per verificarne la corretta applicazione. L’auspicio, tuttavia – conclude il presidente di ENPAPI – è che la nuova norma possa essere applicata non solo alle nuove convenzioni da stipulare ma anche a quelle già in essere, rendendole ad esempio operative ai nuovi incarichi anche se all’interno delle vecchie convenzioni”. LEGGI TUTTO

  • in

    Meloni in visita ufficiale in Etiopia: a ottobre presenteremo il piano Mattei al Summit Italia-Africa

    (Teleborsa) – La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dichiarato che ad ottobre “potrebbe essere l’occasione giusta per presentare definitivamente in nostro Piano Mattei”. Parlando ad Addis Abeba per la visita di due giorni in Etiopia, Meloni ha parlato dell’impegno del governo in una serie di iniziative che riguardano l’Africa”, ad esempio, “il Summit intergovernativo Italia-Africa, che si svolge ogni due anni: il prossimo ci sarà in autunno”, da qui la possibilità che venga presentato in quella occasione il Piano. “Intanto ci stiamo lavorando in cooperazione con i Paesi africani perché non puoi pretendere di sapere quali siano le soluzioni migliori” senza interlocuzioni coi diretti interessati, ha aggiunto.La presidente del Consiglio italiana è atterrata all’aeroporto Internazionale Bole, accolta dal primo ministro etiope, Abiy Ahmed Ali. Dopo gli onori militari e la rassegna della Guardia d’Onore, Meloni e il premier etiope hanno avuto un colloquio in un salone dell’aeroporto. Presente anche l’ambasciatore d’Italia, Agostino Palese. In delegazione anche Edmondo Cirielli, viceministro agli Esteri. Meloni si è recata poi nella sede dell’Unione africana dove ha incontrato il presidente Moussa Faki Mahamat. La premier è stata accolta dal rappresentare permanente d’Italia presso l’Unione africana, ambasciatore Alberto Bertoni.Cooperazione, stabilità del Corno d’Africa e migranti i temi al centro dei colloqui che vedono la premier impegnata anche in un trilaterale Italia-Etiopia-Somalia, domattina. Alle 18 invece Meloni è attesa al Palazzo Nazionale per il bilaterale con il primo ministro Abiy Ahmed Ali, a cui seguirà la cena d’onore. In serata è in agenda anche un colloquio con il presidente somalo, Hassan Sheikh Mohamud.Domani alle 10 ora locale, sempre al Palazzo Nazionale, è in programma l’incontro trilaterale con Abiy e Mohamud. Al termine, le 12 circa, Meloni visiterà l’istituto italiano statale “Galileo Galilei”, la più grande scuola italiana all’estero con circa 900 iscritti. L’Etiopia è tra i Paesi beneficiari del decreto flussi 2022 e rappresenta uno snodo per i flussi che attraversano le frontiere orientali verso il Sudan fino alla Libia e da lì in Italia: nel Paese ci sono 823 mila rifugiati e 4,2 milioni di sfollati. Sul fronte economico invece l’obiettivo è consolidare e aumentare i rapporti, già rilevanti: l’interscambio ha raggiunto i 276 milioni di euro (+17,7%) nel 2022 con esportazioni italiane pari a 180 milioni (+2%) e importazioni pari a 96 milioni (+65,4%). I principali settori in cui operano le aziende italiane sono infrastrutture e trasporti, macchinari agricoli e veicoli industriali, tessile, energetico, telecomunicazioni, agroindustria, minerario. LEGGI TUTTO

  • in

    Scuola, rinnovo contratto 2022/24: Governo lavora per reperire 8 miliardi. Per Anief ne servono 16

    (Teleborsa) – “Finalmente il Governo Meloni sembra dare un’apertura rispetto al rinnovo del contratto dei lavoratori statale per il periodo 2022/24. Nel Documento di economia e finanza 2023 c’è scritto che occorrono risorse per il pubblico impiego che si troveranno con il rafforzamento della revisione della spesa corrente, che con risparmi crescenti nel tempo, contribuirà alla copertura di tali politiche”. Il problema – evidenzia l’Anief – è che “il governo ha a disposizione 3 miliardi da spendere quest’anno, ottenuti grazie alla maggiore crescita economica. Soldi che saranno utilizzati per un nuovo taglio del cuneo fiscale da maggio a dicembre di quest’anno e che si andrà a cumulare alla riduzione di tre punti percentuali dei contributi per i redditi fino a 25 mila euro, e di due punti per quelli fino a 35 mila euro”.”Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che per un aumento adeguato degli stipendi pubblici di miliardi ce ne vogliono più del doppio: almeno 16, perché l’inflazione del 2022 è di 7,2% punti a dispetto dell’1,5% stanziato dal Governo Draghi e dell’altro 1,5% stanziato dall’attuale Governo Meloni. Gli 8 miliardi che sarebbero messi sul ‘piatto’ dall’esecutivo in carica servirebbero solo per pagare subito adeguamento dell’indennità di vacanza contrattuale non finanziato per il 2023 e adeguato solo al 2022. Non si pensi – continua Pacifico – che per pareggiare almeno il costo della vita e dare un minimo di aumento vero possa bastare il taglio del cuneo fiscale e quello delle aliquote Irpef, sono certamente degli aiuti ma non bastano affatto per coprire le spese che ogni mese i dipendenti pubblici devono affrontare”.Giusto ieri, anche la presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra, nel corso della conferenza stampa seguita alla relazione sull’attività e sugli indirizzi giurisprudenziali della Corte nel 2022, ha detto “quello dei salari bassi è un problema non soltanto italiano ed è un problema molto serio”. Sciarra ha invitato a prestare attenzione all’articolo 36 della Costituzione, che prevede come il lavoratore abbia “diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. Secondo me – ha precisato – è uno degli articoli più interessanti e belli della nostra Costituzione, perché mette insieme il principio della dignità, con il principio della sussistenza, con il principio della famiglia”.L’Anief fa sapere di “approvare in pieno le dichiarazioni della presidente della Corte Costituzionale Silvana Sciarra”. Il giovane sindacato ha calcolato che occorrono tra i 6 e gli 8 miliardi di euro per pagare l’indennità di vacanza contrattuale piena, che copra fino al 15 per cento di aumento di inflazione che si è venuta a determinare tra il 2022 e il 2023. Per questo, coprire il disavanzo con appena l’1,5%, come è stato fatto per il 2023, non può bastare. Senza dimenticare il 2013 derubato dalla carriera: per questo motivi, Anief ha avviato una campagna nazionale per tutelare le retribuzione durante l’inflazione salita di 12 punti solo nell’ultimo anno per la guerra in Ucraina e il caro energia: la normativa vigente primaria prevede infatti che l’indennità di vacanza contrattuale sia pari a non meno il 50% dell’aumento del costo della vita, quindi attorno al 7 per cento, considerando pure l’anno in corso. In cifre, anziché tra 6 ai 14 euro di aumento servono almeno 80 euro medi. LEGGI TUTTO