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    USA, indice NAHB aprile aumenta a 45 punti

    (Teleborsa) – Migliora marginalmente la fiducia del settore immobiliare USA, sintetizzata dall’indice NAHB. Ad aprile 2023 il dato si è attestato a 45 punti, rispetto ai 44 punti del mese precedente e contro i 44 del consensus.Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali sale di 2 punti a quota 51, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è salito di 3 punti a 50 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è rimasto invariato a 31 punti.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo.”Per il quarto mese consecutivo, la fiducia dei costruttori è aumentata a causa della mancanza di inventario di rivendita nonostante i tassi di interesse elevati”, ha affermato Alicia Huey, presidente della NAHB.”I costruttori notano che ulteriori diminuzioni dei tassi ipotecari, al di sotto del 6%, comporteranno un’ulteriore domanda di alloggi – ha aggiunto – Tuttavia, l’industria continua a essere afflitta da problemi relativi ai materiali da costruzione, inclusa la mancanza di accesso alle apparecchiature dei trasformatori elettrici”.(Foto: Sebastian Wagner / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Bonus trasporti: al via da oggi le domande. Contributo fino a 60 euro

    (Teleborsa) – È attiva dalle 8 di questa mattina la piattaforma digitale per accedere al bonus trasporti 2023 destinato a studenti, lavoratori, pensionati e cittadini con un reddito complessivo nel 2022 non superiore a 20mila euro. Sono a disposizione un totale di 100 milioni di euro per comprare abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico. Inviando la richiesta su bonustrasporti.lavoro.gov.it con Spid o Carta di Identità Elettronica (Cie) si potrà ricevere un contributo fino a 60 euro valido per l’acquisto di un abbonamento mensile, plurimensile e annuale per l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici su gomma e rotaia.Non serve invece l’Isee né bisogna dichiarare il reddito, basta autocertificare di essere al di sotto della soglia dei 20 mila euro di reddito nel 2022, spuntando una casella. Il requisito di reddito è più restrittivo rispetto allo scorso anno, quando il tetto massimo era a 35 mila euro. Un sistema di coda automatico regola la connessione alla piattaforma e, per ogni accesso, è possibile presentare una sola domanda, per sé o per un figlio minore a carico. Per richiedere ulteriori buoni è necessario accedere di nuovo, indicando i codici fiscali dei diversi beneficiari. Eventuali figli maggiorenni, anche se a carico dei genitori, devono presentare domanda autonomamente. Al momento della richiesta inoltre, è necessario indicare il gestore del servizio di trasporto prescelto. Il buono è nominativo e utilizzabile per l’acquisto di un solo abbonamento annuale o mensile di trasporto pubblico locale, regionale, interregionale o di trasporto ferroviario nazionale. Restano esclusi i servizi di prima classe, executive, business, club executive, salotto, premium, working area e business salottino. Prevista la possibilità di chiedere telematicamente l’agevolazione sulla piattaforma e acquistare l’abbonamento fisicamente in biglietteria in un secondo momento, mostrando, al momento dell’acquisto, il codice ricevuto al termine della procedura LEGGI TUTTO

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    Groupama-Doxa, la casa del futuro degli italiani: green, indipendente, tecnologica e cybersicura

    (Teleborsa) – Se durante gli anni del lockdown, l’ambiente domestico era divenuto una “prigione” da cui non poter uscire, oggi la casa è percepita dagli italiani come un luogo polifunzionale dove condividere momenti felici con familiari e amici(per il 73%) e in cui trascorrere il proprio tempo libero (38%); ma rappresenta anche una “garanzia per il futuro”: un’eredità per i figli o un capitale utile in caso di necessità (per il 46%). Ad ogni modo, è un investimento sicuro (35%). Il crescente legame degli italiani al mattone è confermato anche dai numeri: oggi dichiara di possedere una casa di proprietà il 79% degli intervistati, a cui si aggiunge un ulteriore 15% che prevede di acquistarla in futuro. L’età media di chi ha già comprato una casa è di circa 33 anni e, a sorpresa, gli under 30 tra gli intervistati che ne hanno una sono ben il 38%. Acquisto reso possibile grazie a un mutuo per quasi la metà del campione (46%); ma c’è anche chi l’ha ereditata (22%) – soprattutto al sud – o chi ha ricevuto un contributo economico dai genitori (14%). E se da un lato, la casa rappresenta una fonte di sicurezza e stabilità, dall’altro si percepisce con forza l’esigenza di sottoscrivere un’assicurazione in grado di tutelare e manutenere in modo adeguato questo bene prezioso (lo pensano 8 italiani su 10). È questa la fotografia scattata da un’inedita ricerca BVA-Doxa, condotta per la III edizione dell’Osservatorio “Change Lab, Italia 2030″ realizzato da Groupama Assicurazioni.L’obiettivo della ricerca è indagare i principali trend che entro il 2030 cambieranno le abitudini di vita degli italiani. Quest’anno la survey ha analizzato il rapporto che lega gli italiani alla propria casa e come questo evolverà nei prossimi 10 anni, con un focus sulle principali paure emerse in relazione alle mura domestiche.”L’indagine conferma che, dopo il periodo del lockdown, in cui era stata rifugio sicuro dove proteggersi dal rischio di contagio pandemico, la casa è tornata ad essere per gli italiani un ambiente da vivere appieno, uno spazio ibrido e multifunzionale. Rispetto al passato, per effetto delle mutate abitudini gli italiani trascorrono più tempo nelle proprie abitazioni, a volte l’intera giornata: lavorano in smart working, si dedicano ai propri hobby, incontrano gli amici, fanno shopping online… e, in ogni circostanza, vogliono sentirsi protetti, perché oggi più che mai avvertono nuovi bisogni di sicurezza, a cui le Compagnie di assicurazione sono chiamate a trovare risposte”, commenta Pierre Cordier, amministratore delegato e direttore generale di Groupama Assicurazioni.”L’indagine mostra che gli italiani desiderano una casa che dia un senso di benessere, che faccia sorridere ogni volta che se ne varchi la soglia, da soli e in compagnia, anche virtuale, da techno entusiasti quali sono. Una cornice per la vita che rappresenti chi sono o chi vorrebbero essere. Ed ecco perché l’interior design diventa strumento cognitivo. Spesso inostri connazionali sognano abitazioni flessibili, trasformabili, cangianti, con spazi fluidi e modificabili all’occorrenza. Insomma, se una volta in cucina si cucinava, in sala da pranzo si mangiava, in camera da letto si dormiva, ora queste rigide distinzioni suonano dispotiche: ad esempio, in cucina oggi si mangia, si lavora al computer, si legge, i figli fanno i compiti, si chiacchiera e molto di più”, dichiara Diego Thomas, architetto specializzato in interiordesign.L’indagine Groupama-Doxa presenta un’Italia a due facce: quella di chi lavora fuori casa e quella di chi trascorre in casa molto tempo, perché smartworker o non occupato. Entrambe le categorie sono però accomunate dalla voglia di vivere il tempo libero tra le mura domestiche: oltre alle ore del sonno, infatti, più della metà degli italiani (55%) trascorre tra le 4 e le 6 ore al giorno in casa e sceglie la propria dimora come luogo privilegiato per condividere il tempo con gli affetti e dedicarsi ai propri hobby. Solo il 9% non vi resta per più di 3 ore al giorno (percentuale che sale al 13% fra i giovani); mentre il 36% la vive per più di 6 ore. Per più di 1 italiano su 2 (53%), la “stanza del cuore” è il salotto/soggiorno: cuore pulsante della casa, è lo spazio dedicato allo svago e alla socialità. Seguono: la cucina per quasi 1 italiano su 4 (37%), e la camera da letto (31%), considerata un vero e proprio tempio del relax. E se potessero avere una stanza in più, gli italiani come la userebbero? 4 su 10 (39%) la destinerebbero ai propri hobby, confermando la tendenza a voler trascorrere anche il tempo libero tra le mura domestiche; il 26% in particolare la userebbe per fare sport; per 3 su 10 (28%) invece sarebbe bello avere una camera in più per ospitare amici e parenti.Quasi la metà degli intervistati (44%) immagina la casa del futuro con un ampio spazio esterno (giardino, terrazza); ma anche indipendente (27%) e con una grande zona living (26%) e una cucina di notevoli dimensioni (20%), a conferma del grande valore che gli italiani oggi attribuiscono alla socialità da vivere tra le mura domestiche.Sulla sostenibilità della propria abitazione tra 10 anni, gli intervistati non hanno dubbi: per 6 su 10 dovrà essere ad alta efficienza energetica, come confermano i dati che vedono già oggi i nostri connazionali propensi ad attuare numerosi interventi per rendere le proprie abitazioni più “green”, attraverso: lavori di isolamento termico e acustico (56%), il ricorso a fonti rinnovabili per riscaldamento e illuminazione (56%), o anche l’adozione di dispositivi di domotica ed elettrodomestici a basso consumo (35%).Immaginando la propria casa tra 10 anni, i più giovani di 18-34 anni sognano uno spazio verde per fare l’orto (39%) e più di 1 italiano su 10 (13%) sarebbe propenso ad ammobiliare la propria abitazione con arredi ecosostenibili in bambù, legno, vetro e cartone o desidererebbe disporre di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici sul piano strada (14%).Nella casa del futuro, per quasi 4 italiani su 10 (35%) sparirà la vasca da bagno, per contenere i consumi idrici; percentuale che sale al 42% tra i più giovani, che dimostrano di avere una attitudine “green” ancora più marcata. Per il 13% degli intervistati, inoltre, a scomparire nei prossimi 10 anni potrebbe essere anche la libreria, dal momento che in futuro leggeremo sempre più su supporti digitali.L’indagine mostra, infine, trend interessanti legati al fenomeno crescente della sharing economy: anche se solo in minima percentuale (8%), gli italiani immaginano un futuro in cui la casa non avrà più un garage, perché spariranno le auto di proprietà; così come un 6% ritiene di non aver bisogno di una cucina, perché mangerà sempre fuori casa, favorendo la crescita di ristoranti e dehors. In futuro, gli italiani potrebbero scegliere di cambiare il contesto in cui vivere. Se da una parte il 33% preferirebbe rimanere in un contesto urbano, cresce la percentuale di chi, d’altro canto, vorrebbe esplorare nuove soluzioni, come il mare (31%) – scelto soprattutto nellefasce di età 35-54 e 55-74; la campagna (21%) – preferita, a sorpresa, dai giovani tra i 18 e i 34 anni; oppure la montagna (9%).Nella “top 3” delle principali paure degli italiani legate alla casa, troviamo proprio le calamità naturali (per il 37% degli intervistati); di poco precedute da spese impreviste (per lavori condominiali, rifacimento facciata o ristrutturazioni importanti) che preoccupano 1 italiano su 2; e dal pericolo di furti: 4 su 10 (43%) temono,infatti, di vedere la propria casa svaligiata dai ladri. Seguono, con poco distacco, i problemi idraulici ed elettrici (35%). E questo spiega perché, tra le tipologie di polizze assicurative più diffuse ci sono la multirischio, la scoppio e incendio e la polizza danni a tutela di famiglia e terzi, scelte rispettivamente dal 21%, 20% e 18% degli intervistati.Nei prossimi 10 anni, gli italiani prevedono di acquistare in media 3,8 dispositivi digitali in più, a testimonianza della volontà di rendere le proprie case sempre più tecnologiche e connesse. Tuttavia, ancora oggi c’è una scarsa percezione dell’importanza della cybersecurity tra le mura domestiche: il 45% degli intervistati dichiara di non conoscere affatto questa tipologia di rischio e di non aver contezza del tema, a cui si aggiunge anche un 35% che pensa di non doversi preoccupare di fronte a questi tipo di minacce. Eppure, parliamo di un campione fortemente attento alla sicurezza, soprattutto quando si parla di dispositivi “tradizionali”: il 38% ha dotato le proprie abitazioni di luci di emergenza, in caso di blackout; il 22% ha dispositivi antiscivolo nella doccia e per le scale; il 20% copri prese elettriche; a cui si aggiunge un 18% che ha installato rilevatori di fughe di gas e un 13% che ha anche un estintore in casa. Oggi, più della metà degli intervistati (54%) conferma di aver già stipulato un’assicurazione sulla casa; campione a cui si aggiunge un ulteriore 23% di italiani che non hanno ancora sottoscritto una polizza, ma vorrebbero farlo a breve. Per circa 8 italiani su 10, quindi, assicurare le mura domestiche è fondamentale, al punto che oltre 4 su 10 (42%) rinuncerebbero ad andare a cena fuori più spesso pur di sottoscrivere una polizza sulla casa; 3 su 10 anche alle vacanze. Tra le motivazioni che incidono su questa scelta, al primo posto c’è la sicurezza di essere tutelato per qualsiasi tipo di problema (per il 49%); condizioni di pagamento agevolate (per il 43%), ma anche termini facili da comprendere (38%). E per scegliere la polizza giusta, i 2/3 degli intervistati (64%) si sono affidati o si affiderebbero a un consulente assicurativo; solo 3 italiani su 10 (34%) al web e il 20% al parere di amici o parenti.”Per gli italiani, oggi la casa è il bene più prezioso da proteggere – ricorda Cordier –. Per questo motivo, la nostra Compagnia ha studiato con grande attenzione le necessità e i nuovi bisogni emersi negli ultimi anni, per proporre soluzioni assicurative ‘sartoriali’, cucite ad hoc sulle esigenze di ciascuno, per andare incontro a ogni necessità. Su queste basi, è nata ‘Casa Senza Confini’: una soluzione completa, flessibile e modulabile che permette a ogni cliente di scegliere fino a 9 aree di protezione, per costruire la copertura assicurativa più adatta alle proprie esigenze. Questa polizza consente anche di estendere la copertura agli animali domestici che vivono nelle nostre case, per andare incontro anche al bisogno sempre più diffuso di tutelare i nostri affetti a 4 zampe”. LEGGI TUTTO

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    Balneari, l’UE in pressing sull’Italia: soluzione questione “entro due mesi”

    (Teleborsa) – Commissione europea in pressing sul governo italiano per la questione “Balneari”. In pratica, Bruxelles starebbe sollecitando Roma al allinearsi alla direttiva Bolkestein anche in questo campo per favorire la concorrenza nel settore delle concessioni. La questione – riferiscono fonti europee – deve essere risolta “urgentemente”, tanto che la Commissione è pronta a inviare entro mercoledì un parere motivato, con la richiesta all’Italia di conformarsi “entro due mesi”. La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal canto suo, si sarebbe “impegnata a presentare proposte all’UE molto rapidamente”. “Ho preso un impegno: che chiunque voglia proseguire nei sacrifici dei loro nonni e genitori, per legge avrà diritto a gestire quelle spiagge”, ha ribadito stamattina il vicepremier Matteo Salvini, in un incontro elettorale in provincia di Lucca. “Credo che non debba essere valutato solo il criterio economico, sennò arriva la prima multinazionale di turno e tanti saluti ai balneari”, ha chiarito Salvini, aggiungendo “noi siamo una forza autonomista: le imprese del territorio vengono prima rispetto a chi viene dall’altra parte del mondo, questo è il principio che ci sta guidando”.Frattanto è attesa per giovedì prossimo una nuova sentenza della Corte di Giustizia europea, che sarà vincolante e dovrà quondi essere pesa in considerazione da governo. “L’Italia rischia di essere deferita alla Corte di Giustizia UE per la proroga delle concessioni balneari, dopo 28 mesi di procedura d’infrazione”, ha denunciato Riccardo Magi, segretario di Più Europa, avvertendo che gli italiani “saranno costretti a pagare le scelte anti concorrenza del governo, preoccupato a difendere gli interessi di pochi piuttosto che il bene di tutti”. La Direttiva Bolkestein, così battezzata dal nome del suo autore, l’allora commissario al mercato Interno Frits Bolkestein, è stata emanata nel 2006 per disciplinare i settore dei servizi nel mercato europeo comune, assicurare una completa liberalizzazione e garantire la concorrenza. La direttiva punta a garantire il libero accesso ai mercati ed ha investito il settore dei balneari così come quello degli ambulanti, frutto di concessioni statali da assegnare mediante gara. LEGGI TUTTO

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    PMI, Enea: innovativo sistema stampa 3D da integrare nei cicli produttivi

    (Teleborsa) – Un sistema di stampa laser 3D di ultima generazione, più flessibile e adatto alle PMI ad elevata innovazione. È quanto si sta sviluppando nell’ambito del progetto InSPiRATiON, finanziato dal ministero Università e Ricerca per metà degli oltre 6 milioni di euro budget e al quale partecipano ENEA, Marrelli Health srl, OMPM srl e Consorzio CALEF (capofila), che interviene attraverso i soci attuatori LASIT spa, EL.EN spa, Università di Calabria, Università di Salerno, Politecnico di Bari e Istituto Italiano della Saldatura. ENEA partecipa al progetto con i quattro laboratori della Divisione Tecnologie e processi dei materiali per la sostenibilità, che si occuperanno della produzione di materiali per la stampa 3D, di diagnostica di processo e caratterizzazione dei campioni fabbricati.Oltre ai materiali metallici tradizionali per le lavorazioni meccaniche, nel corso della sperimentazione sarà esplorata l’applicazione dei ceramici ad alte prestazioni, materiali innovativi il cui utilizzo per produzione additiva non è ancora del tutto consolidato.”La stampa laser 3D è vincolata all’approvvigionamento e alla gestione delle polveri di processo e al post processing per l’ottenimento dei componenti finiti che portano ad un utilizzo in media del 90% dei materiali. InSPiRATiON si basa su un concetto innovativo di produzione flessibile completamente made in Italy che consiste nel produrre in situ le polveri e di realizzarle anche a partire da materiali di scarto provenienti da processi complementari quali le lavorazioni meccaniche”, spiega Giuseppe Barbieri, presidente del consorzio CALEF.”InSPiRATiON rappresenta per ENEA un’occasione di collaborazione con l’industria aeronautica e biomedicale sperimentando la tecnologia al plasma per la produzione on demand dei materiali”, sottolinea Sergio Galvagno, ricercatore ENEA del Laboratorio Nanomateriali e dispositivi e responsabile del progetto per l’Agenzia. LEGGI TUTTO

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    USA, Empire State index aprile balza a 10,8 punti

    (Teleborsa) – Migliora nettamente ad aprile 2023 l’indice manifatturiero Empire State di New York. L’indicatore si è portato a 10,8 punti dai -24,6 punti di marzo. Il dato è anche migliore delle stime degli analisti che erano per un livello a -18 punti. L’indice misura le condizioni del settore manifatturiero nel distretto di New York. Si ricorda che un livello del dato superiore/inferiore allo 0 indica che la maggior parte delle compagnie riportano miglioramenti/peggioramenti delle condizioni. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Visco: “Non preoccupa sistema bancario, ma intermediazione finanziaria”

    (Teleborsa) – “Le banche italiane stanno meglio rispetto alla crisi del 2007-08. La tecnologia e i social media hanno reso i tempi della crisi più rapidi”. È quanto ha affermato il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco a margine dei lavori del Fondo Monetario Internazionale.Il sistema bancario italiano – sottolinea Visco – è “abbastanza regolato”, ma a preoccupare Bankitalia è quello dell’intermediazione finanziaria. “Non si tratta, per noi come Bankitalia, solo del sistema bancario, che è abbastanza regolato, ma di tutta l’intermediazione finanziaria, che finanzia circa metà delle esigenze che provengono dal settore reale”. LEGGI TUTTO