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    Lavoro e pensioni, Sbarra (Cisl): negli ultimi mesi confronto con il governo si è deteriorato

    (Teleborsa) – Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, ha dichiarato che “negli ultimi mesi il confronto con il Governo è andato via via deteriorandosi, indebolendosi. I tavoli sono un po’ arenati, impantanati”. Sbarra è intervenuto a “Coffee Break”, chiedendo all’esecutivo “la disponibilità a riprendere il confronto sulle pensioni”. Sbarra ha sottolineato che “da mesi il Governo ha la nostra piattaforma unitaria. Bisogna poi far ripartire la discussione su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, che continua a essere una grande emergenza nazionale. E affrontare il tema della delega fiscale. La grande priorità è l’inflazione che continua a erodere pezzi significativi di salari e pensioni, mettere in campo una nuova politica dei redditi”.La Cisl ha chiesto quindi al Governo di “attivare un confronto per mettere sotto controllo prezzi e tariffe, arginare la speculazione, aiutarci a rinnovare i contratti e tagliare le tasse soprattutto su redditi da lavoro dipendente e da pensione”. “È inaccettabile che quando i costi di produzione aumentano, prezzi e tariffe arrivano alle stelle. E quando alcuno costi di produzione cominciano a ridursi abbiamo prezzi e tariffe che rimangono altissime. C’è troppa speculazione”, ha aggiunto.”La partecipazione e la democrazia economica è la tematica che incrocia tutte le sfide di questo tempo. Ci può aiutare ad alzare i salari, a dare qualità e stabilità al lavoro, a recuperare maggiore produttività, a innovare le relazioni sindacali, a contrastare le delocalizzazioni”, ha proseguito il leader della Cisl parlando della proposta di legge di iniziativa popolare depositata ieri in Cassazione e su cui avvierà una raccolta di firme. “Abbiamo consegnato ieri il testo al presidente Meloni, che ha apprezzato e ritiene possa essere una via per costruire un nuovo modello di sviluppo e di crescita fondato sul principio della maggiore responsabilizzazione delle parti sociali – ha aggiunto –. Nei prossimi giorni incontreremo altri leader politici”. Sbarra ha poi sottolineato che “se avessimo avuto nei mesi passati una legge come questa non avremmo avuto delocalizzazioni e atti di pirateria industriale con aziende che decidono di chiudere dalla sera alla mattina mandando una semplice mail ai lavoratori. Il tempo è maturo a 75 anni dalla Costituzione di attuare l’articolo 46. Non partiamo da zero, negli ultimi anni abbiamo sottoscritto accordi e intese con tantissime aziende. Penso a Poste, Ferrovie dello Stato, Autostrade, Piaggio, Ducati, Lamborghini. La nostra è una proposta che mettiamo alla valutazione delle associazioni datoriali e che sfida il Governo”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, inflazione scende marginalmente a marzo

    (Teleborsa) – Registra un piccolo rallentamento l’inflazione in Giappone. Secondo l’Ufficio nazionale di statistica, l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato a marzo 2023 una variazione pari a +3,2% su anno, in linea con il consensus, rispetto al +3,2% di febbraio. Il dato su base mensile evidenzia però un aumento dello 0,4%, superiore al +0,1% del consensus, e dopo il -0,6% di febbraio. Il dato core, che esclude la componente alimentare, registra un +3,1% a livello tendenziale, come da attese, in linea con la variazione del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Giappone, PMI manifattura e servizi sotto attese in aprile

    (Teleborsa) – In marginale aumento l’attività della manifattura in Giappone che resta però inferiore al consensus. Il dato preliminare dell’indice PMI manifatturiero di aprile 2023, pubblicato da S&P Global ed elaborato da Jibun Bank, indica un valore di 49,5 punti, rispetto ai 49,2 di marzo, ma risulta inferiore ai 49,9 attesi dal mercato. L’indicatore è dunque ancora sotto la soglia critica dei 50 punti, che fa da spartiacque tra contrazione e crescita. La stima flash del PMI dei servizi indica un peggioramento del settore terziario, con il relativo indice che cala a 54,9 punti dai 55 di marzo. Il consensus era per 55,1 punti.(Foto: © Engdao Wichitpunya / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Scuola, Valditara presenta in CdM il Piano per la semplificazione

    (Teleborsa) – Migliorare i servizi scolastici per studenti e famiglie; garantire più cattedre coperte dal primo giorno di scuola; rafforzare l’alleanza tra i vari protagonisti del sistema scolastico; liberare gli istituti scolastici da eccessivi adempimenti burocratici. Questi gli obiettivi strategici contenuti nell’informativa relativa all’avvio del Piano per la semplificazione nel settore della scuola presentata oggi in Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in adesione a quanto annunciato a novembre scorso alle Camere durante l’illustrazione delle linee programmatiche dello stesso dicastero. “Uno degli impegni principali che abbiamo assunto e che stiamo mantenendo – ha dichiarato Valditara – è realizzare un serio intervento di sburocratizzazione della scuola, perché questa possa concentrarsi sulla sua missione principale: l’attività educativa. Con il Piano per la semplificazione puntiamo a migliorare la qualità della nostra scuola, rilanciamo e finalmente completiamo l’autonomia scolastica, introducendo nuove forme di coordinamento e di sostegno”.Il Piano è articolato su tre linee di intervento: interventi organizzativi/tecnologici; innovazione procedimentale/organizzativa; semplificazione normativa. È stato definito al termine di un percorso che ha visto il coinvolgimento e l’ascolto di varie categorie che animano la comunità della scuola (sindacati, associazioni, personale scolastico) e la ricognizione dei numerosi adempimenti a carico degli istituti e delle criticità incontrate dalle famiglie nell’accesso al “sistema scuola”. Viene così delineato un iter di azioni misurabili (anche in termini di differenza tra condizioni di partenza e risultati conseguiti) che convergono su obiettivi strategici, il cui grado di raggiungimento è anch’esso valutabile. Gli interventi avranno un’attuazione graduale e diversificata, in funzione della loro complessità.Parallelamente è prevista la presentazione di un disegno di legge di semplificazione collegato alla manovra finanziaria, che intervenga sul Testo unico in materia di istruzione e recepisca le eventuali necessità normative che emergano dagli interventi organizzativi/tecnologici e procedimentali/amministrativi o dal confronto con strutture periferiche del Ministero, Regioni, enti territoriali e altri soggetti interessati all’ecosistema Scuola. Già nel CdM del 16 febbraio scorso sono state anticipate, con il decreto-legge PNRR, importanti misure di semplificazione e di accelerazione di alcuni interventi in tema di edilizia scolastica.L’avvio del Piano prevede le prime 20 misure di semplificazione, riconducibili al primo livello di intervento (organizzativo/tecnologico). Vengono inoltre assicurate adeguate forme di trasparenza sullo stato degli interventi previsti, che verranno pubblicati sul sito web del Ministero.Interventi previsti – Da fine 2023 sarà attiva un’unica piattaforma online, che consentirà a famiglie e studenti l’accesso agli strumenti e alle informazioni utili per la scelta della scuola (per esempio dove sono localizzati gli istituti, quali sono gli indirizzi disponibili, i programmi e i piani formativi), in modo da procedere direttamente all’iscrizione e successivamente ai pagamenti richiesti nel corso degli studi. Il Piano prevede, inoltre, di garantire maggiore copertura delle cattedre sin dall’avvio dell’anno scolastico. Si prevedono diversi interventi, come la velocizzazione degli adempimenti per i pensionamenti, l’individuazione di soluzioni procedurali, organizzative e tecnologiche per poter effettuare le nuove nomine in tempi utili all’avvio dell’anno scolastico e una più veloce gestione delle supplenze brevi. Tra gli obiettivi anche quello di velocizzare i contributi statali alle famiglie meno abbienti per l’acquisto dei libri di testo. Il Piano punta, infine, a semplificare la gestione degli acquisti, ridurre il contenzioso. Attraverso una nuova piattaforma per il sistema degli acquisti e la realizzazione di soluzioni digitali di classificazione delle sentenze e di standardizzazione di modelli istruttori, le scuole verranno sollevate da eccessi di burocrazia. LEGGI TUTTO

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    Earth Day Italia 2023 al via a Roma da domani: oltre 600 eventi dedicati all’ambiente e alla sostenibilità

    (Teleborsa) – Predono il via venerdì 21 aprile i festeggiamenti in occasione dell’Earth Day Italia 2023, la 53a Giornata Mondiale della Terra, la più importante manifestazione ambientale delle Nazioni Unite, che si celebra in tutto il mondo il 22 aprile. Torna dopo la pausa della pandemia il Villaggio per la Terra, in presenza dalla Terrazza del Pincio e dal Galoppatoio di Villa Borghese a Roma, con circa 600 eventi (dal 21 al 25 aprile), tra spettacoli, talk, stand e laboratori destinati ai più piccoli. Tra migliaia di ragazzi provenienti dalle scuole di ogni ordine e grado, si svolgeranno tantissime iniziative, di seguito le principali di venerdì 21 aprile.Il Ruggito del Coniglio alla terrazza del Pincio – Dal Villaggio per la Terra, dalle ore 7.45 alle ore 10.30, si partirà con un appuntamento speciale de “Il Ruggito del Coniglio” di Rai Radio 2 con Marco Presta e Antonello Dose, in diretta radio e tv sul canale 202 del digitale terrestre, in collegamento dal palco della Terrazza del Pincio, dando spazio a temi sulle celebrazioni della Giornata Mondiale della Terra.L’esibizione dello street artist Moby Dick – Ogni giorno dalla Terrazza del Pincio si potrà assistere anche alle live degli street artist di fama internazionale che realizzeranno delle opere di natura ambientale. Il 21 e 22 aprile l’artista Moby Dick, che realizza opere su animali in estinzione e dà voce agli ultimi, in due giorni creerà il “Murales delle 5 P: Pace, Prosperità, Persone, Pianeta, Partnership”, un’opera di grandi dimensioni, su un pannello alto tre metri e lungo tre metri e mezzo. Mentre lo street artist internazionale Diego Poggioni si esibirà live con una sua opera il 23, 24 e 25 aprile. Il talk show di Impatta per la Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione – Al Villaggio per la Terra si celebrerà la Giornata Mondiale della Creatività e dell’Innovazione. Per l’occasione IMPATTA – il think tank italiano sull’innovability – organizza sulla splendida Terrazza del Pincio dei Talk Show di grande valore condotti da Annalisa Bruchi ed Edoardo Vigna. Tra i partecipanti si segnalano: Andrea Montanino, chief economist e direttore strategie settoriali e impatto di CDP; Roberta Angelilli, vice presidente Regione Lazio; Davide D’Arcangelo, founder Next4Production; Anna Gervasoni, direttore generale AIFI – Associazione Italiana del private equity, venture capital e private debt; Mattia Mor, CEO Emotion Network; Cristina Angelillo, presidente Innovup; Valeria Maria Fazio, vicepresidente Italia Camp, e molti altri. SpongeBob al Villaggio Bambini – All’interno del Villaggio un’intera area sarà dedicata a bambini e famiglie con attività e laboratori. Ad animare il Villaggio Bambini ci sarà il personaggio di SpongeBob, la spugna gialla più amata e protagonista dell’omonima serie tv in onda sui canali Nickelodeon, il brand di Paramount per bambini e ragazzi, con cui sarà possibile scattare una foto ricordo ed essere coinvolti in laboratori e attività educative sul tema della vita sott’acqua e di un futuro senza plastica. Spettacoli al Planetario – I ricercatori dell’INAF guideranno bambini e adulti tra le meraviglie del nostro cielo, riscoprendo quei corpi celesti che ormai le luci delle città non permettono di osservare e mostrando gli ultimi traguardi raggiunti dall’astrofisica moderna. La campionessa Valentina Vezzali al Villaggio Sportivo – Al Galoppatoio, oltre al Villaggio dei Bambini, della Scienza e della Biodiversità, un’area sarà dedicata al Villaggio Sportivo con oltre 30 discipline sportive curate da Federazioni, Associazioni e Gruppi Sportivi. Durante la giornata è attesa con le Fiamme Oro, Valentina Vezzali, ex campionessa olimpica e mondiale di scherma italiana. Musica e luci con RDS 100% grandi successi, radio ufficiale di Earth Day 2023 – La sera, a partire dalle ore 19.00, si terrà il Dj Set a cura di RDS 100% grandi successi radio ufficiale di Earth Day 2023, mentre l’artista Edoardo Dionea Cicconi presenterà la sua opera “AKR”, un’installazione pubblica monumentale che, per una notte dalla Terrazza del Pincio di Villa Borghese, accenderà sui cieli di Roma una “scultura di luce” che riproduce i veri colori dell’aurora boreale. Per l’occasione, si terranno anche esibizioni di Live con Studio Legale e Avanzi. LEGGI TUTTO

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    DEF, Giorgetti: “Segnali positivi ma resta un’elevata incertezza”

    (Teleborsa) – “La Nadef sarà particolarmente importante in un contesto dinamico come quello attuale, in cui accanto ad alcuni segnali positivi continua a permanere un elevato grado di incertezza”. È quanto ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti in audizione sul Def alle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. Le misure programmate dal governo – ha spiegato Giorgetti – sono “più ambiziose” degli interventi sul taglio del cuneo e riduzione della pressione fiscale relativi a 2023-24. Ma bisognerà “attendere l’evoluzione del quadro macro-economico per comprendere il perimetro della prossima legge di bilancio. Abbiamo voluto tracciare una rotta ben precisa ma solo nei prossimi mesi sarà possibile definire l’ossatura e il perimetro della prossima manovra e le opportune coperture”.”Il sostegno pubblico all’attività economica continuerà ad essere assicurato, ma – ha sottolineato il Ministro dell’Economia – la selezione degli interventi da adottare dovrà essere rigorosa, per ottenere la massima efficacia dall’impiego delle risorse utilizzate e ridurre i divari che continuano a caratterizzare il paese”. “Il Def 2023 espone un quadro realistico degli andamenti di finanza pubblica. Il governo – ha aggiunto Giorgetti – intende dare stabilità alla ripresa degli ultimi 2 anni per evitare il ritorno a ritmi di crescita asfittici di lunghi periodi del passato. Uno sviluppo economico robusto e una politica di bilancio attenta ed equilibrata sono elementi fondamentali per rendere sostenibile il percorso di consolidamento avviato per ridurre l’elevato debito accumulato anche in anni recenti. Nel 2024 non sarà più attiva la clausola di deroga al Patto di stabilità e crescita. La prossima manovra dovrà essere compatibile con le regole del Patto”. Taglio del cuneo fiscale – Faremo il nuovo taglio del cuneo “tra qualche giorno, se il Parlamento avrà il buon cuore di approvarci la risoluzione che ci consente di farlo. Tutte le risorse che vengono a disposizione – ha detto Giorgetti – sono destinate ai lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Lo abbiamo fatto in legge di bilancio, lo faremo adesso, credo entro aprile ad inizio di maggio e se ci saranno altre disponibilità lo faremo anche in futuro”. A chi gli chiedeva se sarà di un punto aggiuntivo, ha risposto: “Perché un punto? Vedremo, calcoliamo bene, magari anche due per qualcuno”. “Per quanto riguarda il sottoscritto ma anche il governo – ha aggiunto – questa misura sarà prioritaria anche in futuro”. Il ministro ha detto di condividere “totalmente” le preoccupazioni sul fatto che non sia una misura una tantum. “Nel momento in cui si valuterà obiettivamente lo sforzo fatto nel 2023, sotto questo aspetto, – ha detto il Ministro – credo sia qualcosa di significativo e non i 15 euro di cui parla la Banca d’Italia, di cui ho massimo rispetto ma di cui mi riprometto di verificare le fonti”. Spesa sanitaria – “L’andamento della spesa sanitaria presenta una dinamica di crescita più sostenuta rispetto a quanto previsto dalla Nadef: per il 2023 la stima di spesa è di un aumento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Nel successivo triennio, a meno della contrazione osservabile nel 2024, la spesa presenta comunque un profilo crescente” ha detto il ministro dell’Economia. Aumento dei tassi – “Temo che questo incremento dei tassi da parte delle banche centrali non sia ancora concluso – ha detto Giorgetti –. La riduzione dell’inflazione non avviene nel modo auspicato soprattutto per quella core e per i beni alimentari”. Aiuti ai redditi medio-bassi – Alle misure sul caro energia – ha annunciato Giorgetti – si aggiungerà nei prossimi giorni un ulteriore vantaggio ai lavoratori dipendenti con redditi medio bassi”. Misure per la natalità – La curva demografica – ha evidenziato il Ministro dell’Economia – è “una delle maggiori sfide che il nostro paese, non l’unico in Ue, dovrà affrontare nel medio-lungo periodo. La tendenza in atto, con un quadro preoccupante, si contrasta con politiche di sostegno alla natalità e alla genitorialità, volte ad incentivare il tasso di partecipazione al lavoro e l’imprenditorialità in particolare femminile. È un processo lungo e graduale che richiede anche un elevato grado di condivisione politica”. Sulla natalità – ha aggiunto Giorgetti – è chiaro che dobbiamo in qualche modo immaginare di mettere in campo un’azione shock. Penso che non sia neanche il caso parlare di incentivi alla natalità, ma di eliminare disincentivi alla natalità: non possiamo tassare allo stesso modo chi è single è chi ha una famiglia con figli perché evidentemente chi ha dei figli ha dei costi e sopporta dei costi che in qualche modo alterano il concetto, tanto caro a tanti qui presenti, della progressività del carico fiscale. Ho letto diverse proposte e idee, ne possiamo discutere e non sono così sciocco da pensare che solo un incentivo fiscale possa produrre un significativo effetto sulla natalità. Quello che dobbiamo fare è rimuovere gli ostacoli e i limiti per quanto riguarda la natalità”. LEGGI TUTTO

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    ASPI, assemblea approva bilancio e dividendi per 924 milioni di euro

    (Teleborsa) – L’assemblea ordinaria dei soci di Autostrade per l’Italia (ASPI) ha approvato il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2022 e la proposta di destinazione del risultato dell’esercizio 2022, pari a 1.198 milioni di euro.I soci hanno deliberato la distribuzione di dividendi per complessivi 924 milioni di euro, composti da: circa 824 milioni di euro relativi agli utili della concessionaria Autostrade per l’Italia, con un pay-out di circa il 75% sull’utile derivante dalla gestione caratteristica; circa 100 milioni di euro relativi principalmente alla quota di utile derivante dall’incasso del dividendo straordinario distribuito a dicembre 2022 dalla società controllata Autostrade Meridionali, oltre che ai dividendi ricevuti dalle altre società partecipate.Inoltre, è stata destinata a riserva “utili portati a nuovo” la rimanente porzione pari a 274 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Def 2023: UPB valida quadro macroeconomico programmatico ma rileva criticità

    (Teleborsa) – “Dall’analisi del DEF emerge un quadro macroeconomico complessivamente condivisibile pur con rischi al ribasso sulla crescita oltre il breve termine e un quadro di finanza pubblica prudente sebbene con alcune criticità. Entrambi i quadri presuppongono il completo ed efficiente utilizzo delle risorse europee nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Su questo fronte, il DEF appare come un documento ponte in attesa di maggiore chiarezza sul profilo temporale della spesa, data l’annunciata rimodulazione del Piano. Gli obiettivi programmatici contenuti nel DEF per il periodo 2023-26 appaiono coerenti con le indicazioni della proposta di riforma del nuovo framework di regole della UE. Potrebbe, tuttavia, essere necessario proseguire il consolidamento oltre il periodo di programmazione del DEF considerando l’obiettivo di mantenere il profilo discendente del debito in rapporto al PIL e la necessità di finanziare le maggiori spese previste nel medio-lungo termine in connessione con l’invecchiamento della popolazione”. Questa, in sintesi, la posizione espressa dalla presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), Lilia Cavallari, in audizione davanti alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, riunite in seduta congiunta, nell’ambito dell’esame preliminare del Documento di economia e finanza (DEF) 2023. La presidente dell’UPB ha illustrato le ragioni che hanno condotto a un esito positivo della validazione del quadro macroeconomico programmatico del DEF (precedentemente era stato validato il quadro tendenziale), per poi analizzare le tendenze congiunturali, la strategia delineata dal DEF e le dinamiche dei principali aggregati di finanza pubblica. Il processo di validazione del quadro macroeconomico programmatico ha avuto un esito positivo, sebbene al limite: le previsioni programmatiche del DEF sono nel complesso coerenti con quelle del panel UPB (composto da CER, Oxford Economics, Prometeia e REF.ricerche, oltre allo stesso UPB), pur situandosi in prossimità del valore superiore delle stime su tutto l’orizzonte di previsione. Lo scenario macroeconomico dell’economia italiana appare soggetto a rischi, soprattutto di matrice internazionale e prevalentemente orientati al ribasso sulla crescita oltre il breve termine. Tra i principali, il rischio connesso all’ipotesi dell’integrale, tempestivo ed efficiente utilizzo da parte dell’Italia dei fondi europei del NextGenerationEU per l’attuazione dei progetti predisposti con il PNRR, la guerra in Ucraina, le tensioni finanziarie globali, la persistenza dell’inflazione, i rischi climatici e ambientali. I fattori avversi per i prossimi anni incidono sulle previsioni più recenti degli altri analisti, sia privati sia istituzionali, che si caratterizzano per dinamiche di crescita più basse di quelle prefigurate dal Governo, soprattutto sul PIL del 2024.Per il biennio 2023-24, il quadro programmatico del DEF 2023 conferma gli obiettivi di disavanzo sul PIL fissati nella NADEF 2022 e nel DPB 2023 di novembre. Il disavanzo rimane quindi programmato al 4,5 per cento del PIL nel 2023, al 3,7 per cento nel 2024 e al 3 per cento nel 2025; viene poi fissato un obiettivo pari al 2,5 per cento per il 2026.Dal Def “nell’insieme sembrerebbero necessarie cospicue risorse di copertura che appaiono difficili da reperire, dopo il periodo di risanamento del recente passato, mantenendo i livelli attuali di prestazione dei servizi e politiche sociali” rileva Cavallari. La presidente dell’UPB sottolinea, inoltre, “il forte rischio di aumenti significativi” sui rinnovi contrattuali e che provvedimenti come quello sulle pensioni “potrebbero richiedere risorse aggiuntive, di cui va individuata adeguata copertura finanziaria”. “Oltre all’incertezza legata al Pnrr e alla sua prospettata rimodulazione ancora da definire, – evidenzia l’UPB – si rileva che nel Def sono presenti informazioni generiche sulle risorse da dedicare alle politiche invariate e sugli interventi che concorreranno alla loro copertura”. Nelle politiche invariate, solitamente, la componente più rilevante riguarda il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e su questo, sottolinea l’Upb, “è forte il rischio di aumenti significativi a causa dell’inflazione cumulata”, inoltre “le risorse stanziate nella legge di bilancio, ai fini dei rinnovi contrattuali, riguardano solo le Amministrazioni centrali e analoghe risorse devono essere reperite per il rinnovo delle Amministrazioni locali. In prospettiva, tali elementi saranno di particolare rilevanza se si considera che nell’arco temporale del Def rientrano sia il triennio economico di contrattazione 2022-24 di tutti i comparti pubblici sia i due terzi di quello successivo (2025-27)”.Per quanto riguarda la spesa sanitaria, Cavallari ricorda che “in Italia essa risulta inferiore alla media europea – con conseguenze sfavorevoli sulla qualità dei servizi offerti – con la possibilità che si renda necessario il rifinanziamento del servizio sanitario nazionale”. Cavallari ha, inoltre, evidenziato che “non è chiaro come la riduzione del cuneo fiscale per i redditi medio-bassi, indicata come temporanea, si raccordi con gli interventi strutturali previsti nel disegno di legge delega per la riforma fiscale”. “Gli oltre 3 miliardi di riduzione temporanea del cuneo vanno su redditi medio bassi. È vero – spiega Cavallari – che sarà in media 200 euro l’anno ma su persone che guadagnano poco e quindi quei trasferimenti e quelle maggiori disponibiità sono spese. L’impatto della manovra di 0,1 punti vede 4 dei 5 membri del panel Upb d’accordo su questo mi sentirei di tranquillizzare, non è un particolare ottimismo”.Infine, “è plausibile che alla luce delle recenti misure relative al blocco della cedibilità dei bonus edilizi le autorità statistiche decidano che essi debbano essere nuovamente classificati come crediti non pagabili sulla base del profilo di effettiva fruizione delle detrazioni dall’imposta. Ciò determinerebbe minori disavanzi di bilancio nel triennio 2023-25 ma – evidenzia la presidente dell’UPB – peggiorerebbe quelli degli anni successivi. Un eventuale utilizzo dei margini di bilancio a seguito della ulteriore eventuale riclassificazione implicherebbe necessariamente un aumento del debito pubblico”. Le emissioni lorde dei titoli di Stato al netto degli acquisti dell’Eurosistema sul mercato secondario ammonterebbero a 424 miliardi (+107 mld su 2022). ”La stima delle emissioni nette, al netto degli acquisti dell’Eurosistema sul mercato secondario, sarebbe positiva per 104 miliardi, in marcato aumento rispetto ai 2 miliardi stimati per il 2022″ afferma il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio. Quindi, la fine del programma di acquisti di titoli di Stato da parte dell’Eurosistema a partire dal 2022 e ”il reinvestimento solo parziale del capitale rimborsato sui titoli in scadenza da marzo 2023 – secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio – determineranno un aumento dell’offerta di titoli italiani sul mercato secondario e un conseguente ribilanciamento dei portafogli degli investitori privati che dovranno assorbire una quantità di debito pubblico italiano rilevante nei confronti degli anni passati”. LEGGI TUTTO