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    Ue, Dombrovskis: sicurezza economica non può essere pretesto per protezionismo

    (Teleborsa) – Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato che l’esecutivo europeo sta valutando la possibilità di istituire “uno specifico strumento di ‘screening’ degli investimenti in uscita dall’Ue”, in aggiunta a quello già esistente per gli investimenti da paesi terzi all’interno dell’Unione. “Ma la sicurezza economica non deve diventare un pretesto per il mercantilismo e il protezionismo”, ha aggiunto in un dibattito al Forum economico di Bruxelles.Il nuovo sistema di screening, con possibili restrizioni degli investimenti europei in uscita verso i paesi terzi, era stato annunciato recentemente dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, a proposito di alcuni settori (sostanzialmente sicurezza, difesa, cybersicurezza e intelligenza artificiale) in particolare per quanto riguarda la strategia di “riduzione del rischio” nei rapporti commerciali con la Cina. A proposito della Cina, Dombrovskis ha aggiunto: “non parliamo di decoupling, ma di derisking, ovvero di una migliore gestione dei rischi. Parliamo, ad esempio, di evitare certi sviluppi, come nel settore delle terre rare in cui la Cina ha chiaramente una posizione dominante. Ciò che vogliamo sviluppare è una strategia di non dipendenza, vogliamo diversificare e rendere resiliente la nostra catena degli approvvigionamenti. Questo e’ cio’ che vogliamo conseguire con la nostra strategia sulle materie prime critiche, ma anche in modo più ampio attraverso i partenariati con partner affidabili in altre parti del mondo”. “Con la Cina – ha continuato il vicepresidente della Commissione – abbiamo ancora una relazione commerciale molto importante: è il nostro secondo maggior partner commerciale. Ma sappiamo anche che questa relazione è asimmetrica, che ci sono ancora molti problemi che devono essere affrontati per l’accesso al mercato” cinese da parte delle imprese europee. “Recentemente il ministro cinese Wang Yi”, responsabile degli Esteri e della Cooperazione internazionale, “ha visitato Bruxelles e ne abbiamo parlato. Abbiamo bisogno di questa diversificazione e resilienza della catena di approvvigionamento per non avere queste dipendenze”, ha concluso Dombrovskis. Il dibattito è stato poi interrotto da alcuni attivisti che sono saliti sul palco con uno striscione in inglese con la scritta “la crescita uccide”. LEGGI TUTTO

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    Migranti, scontro Italia-Francia: Tajani annulla il viaggio a Parigi

    (Teleborsa) – Scontro Italia-Francia sul tema dei migranti. Dopo le parole del ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, che ha definito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni “incapace di risolvere i problemi migratori” dell’Italia, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha annullato il suo viaggio a Parigi, previsto nei prossimi giorni. “Non andrò a Parigi per il previsto incontro con Colonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate dal ministro Darmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni”, ha scritto su Twitter Tajani. Salta quindi la missione del ministro degli Esteri con la collega francese Catherine Colonna: un bilaterale previsto da tempo. Il governo francese ha fatto sapere di sperare che la visita del ministro degli Esteri venga “riprogrammata rapidamente”. “Il governo francese auspica di lavorare con l’Italia per far fronte alla sfida comune rappresentata dalla rapida crescita dei flussi migratori”, si legge in una nota diffusa dal Ministero degli Esteri di Parigi intervenendo in merito alle affermazioni sulla presidente del Consiglio italiana del ministro dell’Interno francese. “Il rapporto tra la Francia e l’Italia – prosegue il comunicato – è basato sul reciproco rispetto, fra i nostri due Paesi e fra i loro dirigenti. È lo spirito del Trattato del Quirinale”. La questione migratoria “deve essere affrontata da tutti gli Stati membri, tenendo a mente che potremo avere successo ed essere efficaci soltanto con una concertazione e un dialogo tranquillo”. “La dimensione esterna delle migrazioni, che implica in particolare lo stretto rafforzamento della cooperazione con i Paesi d’origine o di transito dei migranti – conclude il comunicato – è uno dei pilastri della strategia europea ed è oggetto di scambi fra i governi francese ed italiano, in particolare fra i due ministri degli Esteri”. “Ho parlato con il mio collega Antonio Tajani al telefono. Gli ho detto che la relazione tra Italia e Francia è basata sul reciproco rispetto, tra i nostri due Paesi e tra i loro dirigenti. Spero di poter accoglierlo presto a Parigi”, ha twittato Catherine Colonna, ministra degli Esteri francese, che avrebbe dovuto ricevere stasera alle 19.30 al Quai d’Orsay il suo omologo italiano prima dell’annullamento della visita per le parole di Darmanin. LEGGI TUTTO

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    Delega fiscale, Leo: ok del Parlamento può arrivare prima della pausa estiva

    (Teleborsa) – Secondo il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, l’ok del Parlamento alla delega fiscale può arrivare “prima della pausa estiva. Poi tra settembre e dicembre potremo approvare i primi decreti delegati” attuativi della riforma. Intervenendo all’assemblea dei commercialisti, Leo ha aggiunto che nei primi mesi del 2024, “nell’ottica della certezza del diritto, potremo titar fuori i Testi unici”. Il ministro ha sottolineato che con la riforma fiscale la semplificazione avrà un’attenzione particolare. “È opportuno semplificare la dichiarazione dei redditi, ridurre i dati richiesti”, ha affermato. Nella logica della semplificazione, ha aggiunto, “bisognerà rivedere i meccanismi delle tax expenditure. Oggi abbiamo 227 crediti di imposta per 36 miliardi. Alcuni sono sacrosanti, ma si può fare una bonifica, un po’ di sistemazione”. La riforma dei procedimenti fiscale (la dichiarazione dei redditi, l’accertamento, la riscossione) “non ha bisogno di risorse, e con la buona volontà di tutti, maggioranza e opposizione, credo di possa lavorare e trovare condivisione per fare in modo che il primo di gennaio questa parte sia smarcata”, ha proseguito Leo. Entrando nel merito della riforma, Leo ha spiegato che deve essere superato l’accertamento ex post, come è adesso con l’Amministrazione finanziaria che interviene dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi. “Bisogna agire ex ante e instaurare un rapporto di collaborazione. È questa la logica – ha detto – del concordato preventivo biennale e della cooperative compliance per le imprese più strutturate”. Per questo passaggio “il mondo delle professioni è uno snodo fondamentale”, ha aggiunto.Infine, il ministro ha spiegato che la valutazione sulle risorse disponibili per la stabilizzazione del cuneo fiscale sarà fatta in base all’andamento dei conti pubblici certificato dalla Nadef a settembre. “Adesso c’è stato il Def e sono state trovate queste risorse – ha dichiarato – a settembre ci sarà la nota di aggiornamento. Vediamo quale sarà l’andamento dei conti pubblici e le risorse che si troveranno. Verranno messe a servizio della stabilizzazione del cuneo e degli altri interventi tributari che dovremo fare”. “Con calma e serenità le soluzioni si troveranno”, ha concluso. LEGGI TUTTO

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    USA, cala deficit commerciale a marzo

    (Teleborsa) – Cala il deficit commerciale americano. Nel mese di marzo, la bilancia commerciale ha mostrato un disavanzo di 64,2 miliardi di dollari, in calo rispetto al passivo di 70,6 miliardi di dollari di febbraio (dato rivisto da -70,5 miliardi).Il dato, comunicato dal Bureau of Economic Analysis (BEA) del Dipartimento del Commercio americano, risulta peggiore delle stime degli analisti, che erano per un disavanzo in calo fino a -63,3 miliardi di dollari. Le esportazioni sono salite a 256,2 miliardi mentre le importazioni sono calate a 320,4 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    Lavoro USA, costo unitario in aumento nel 1° trimestre

    (Teleborsa) – Nel 1° trimestre del 2023 la produttività del settore non agricolo in USA è scesa su base trimestrale del 2,7%, dopo il +1,6% dei tre mesi precedenti, confrontandosi con il -1,8% atteso dagli analisti. Rispetto allo stesso trimestre del 2022 è scesa dello 0,9%. Secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, il costo per unità di lavoro è cresciuto del 6,3% ad un ritmo più veloce rispetto al +3,3% del 4° trimestre (dato rivisto da +3,2%) e contro il +5,5% del consensus. LEGGI TUTTO

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    USA, in aumento oltre attese le richieste sussidi disoccupazione

    (Teleborsa) – Crescono e più del previsto le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 28 aprile, i “claims” sono risultati pari a 242 mila unità, in aumento di 13.000 unità rispetto al dato della settimana precedente di 229.000 (rivisto da un preliminare di 230.000). Il dato si confronta con i 240 mila del consensus. La media delle ultime quattro settimane – in base ai dati del Dipartimento del Lavoro americano – si è assestata a 239.250 unità, in crescita di 4 mila unità rispetto al dato della settimana precedente di 235.750 (rivisto da un preliminare di 236.000). La media a quattro settimane viene ritenuta un indicatore più accurato dello stato di salute del mercato del lavoro, in quanto appiana le forti oscillazioni osservate settimanalmente. Infine, nella settimana al 21 aprile, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.805.000, in calo di 38.000 mila unità rispetto alle 1.843.000 unità della settimana precedente e al di sotto degli 1.855.000 attesi. LEGGI TUTTO

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    Gruppo OTB acquista maggioranza della storica pelletteria fiorentina Frassineti

    (Teleborsa) – Il Gruppo OTB, fondato da Renzo Rosso, ha acquisito una quota di maggioranza della storica pelletteria fiorentina Frassineti, già fornitore strategico e di lungo periodo per il brand Jil Sander, uno dei marchi del gruppo. L’operazione è in linea con l’impegno del gruppo a supporto della filiera italiana e ha l’obiettivo di garantire stabilità e una crescita sempre più rapida e solida di Frassineti, si legge in una nota.OTB si affianca dunque alla famiglia imprenditoriale fondatrice, che manterrà una quota di minoranza. Gaia Frassineti continuerà a ricoprire il ruolo di amministratore delegato.L’operazione è stata attuata tramite la controllata Staff International, la piattaforma produttiva di OTB, che rafforza così il proprio network di fornitori, costituito oggi da oltre 800 aziende basate in Italia.”I brand del comparto luxury del nostro gruppo sono accomunati da una forte attenzione all’artigianalità dei capi e dall’uso di materie prime di altissima qualità, un aspetto reso possibile solo dalla collaborazione con imprese come Frassineti, che rendono unica la filiera del settore moda in Italia e nel mondo – ha affermato Renzo Rosso – Sono queste aziende e queste competenze che fanno la forza del nostro Paese ed è su di esse che dobbiamo continuare a investire”. LEGGI TUTTO

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    Lavoro, report Uil-Eures: nel I trimestre 2023 torna a crescere il numero di morti sul lavoro

    (Teleborsa) – Nei primi tre mesi dell’anno il numero dei morti sul lavoro torna nuovamente a crescere, registrando un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 (con 196 vittime contro 189). È quanto ha rilevato uno studio realizzato dalla Uil e dall’Eures. I dati mostrano un vero e proprio picco di crescita nel Nord-Ovest (+22,4%), dove la ripresa delle attività produttive sta comportando costi umani sempre più intollerabili. Nel trimestre gli infortuni rilevano invece un riallineamento ai valori del 2021, con una flessione tendenziale del 25,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Lo scorso anno in Italia ci sono stati tre morti sul lavoro al giorno. I decessi registrati dall’Inail nel 2022 sono stati 1.090 (4,7 ogni 100mila occupati). Gli infortuni sono stati 697.773 (1.912 al giorno) in crescita del 25,7% sul 2021.Il 16,8% degli infortuni nel 2022 è ancora legato al Covid-19 (erano l’8,8% nel 2021). Dopo il significativo calo degli infortuni legati al Covid nel 2021 (-67,2% rispetto al 2022, passando da 149.025 eventi a 48.876), la casistica torna a crescere nel 2022, quando si contano 117.154 eventi. La dinamica spiega tuttavia soltanto parzialmente la crescita complessiva degli infortuni rilevata nel 2022, visto il contestuale incremento del 14,7% di quelli non legati al Covid (da 506.360 unita’ nel 2021 a 580.619 nel 2022). Analizzando i valori cumulati censiti da inizio pandemia, il più alto rischio infortunistico correlato al Covid si registra per i lavoratori del settore sanitario e dell’assistenza sociale (63,3% dei casi censiti) e, contestualmente, per le lavoratrici, più presenti nei servizi di cura (68,4% dei casi, contro il 31,6% degli uomini). A livello territoriale il Nord, tra le cui regioni soprattutto nei primi mesi del 2020 ha avuto luogo la maggiore circolazione virale, concentra la maggioranza dei casi (62,1% del totale), seguito dal Centro (16,8%) e dal Mezzogiorno (21,1%). Gli infortuni sono in crescita del 42,9% tra le donne (+16% tra gli uomini). Gli infortuni sul lavoro pur interessando in termini assoluti prevalentemente i lavoratori di sesso maschile (58,9% del totale contro il 41,1% delle donne), presentano nel 2022 un incremento tra le lavoratrici (+42,9%) pari ad oltre il doppio di quello rilevato tra gli uomini (+16%). Questa dinamica appare correlata sia al significativo incremento dell’occupazione femminile nel settore manifatturiero rilevato nel 2022 (+6,9%) che alla già segnalata maggiore presenza di lavoratrici nei settori più colpiti dal Covid-19 (sanità e servizi di cura). Lo studio ha evidenziato che c’è un legame molto stretto tra gli infortuni mortali sul lavoro e la precarietà. Il rischio morte tra i lavoratori precari e irregolari è infatti quattro volte superiore a quello di chi ha un’occupazione stabile. Nello specifico, il rischio di infortunio mortale tra i lavoratori a termine si attesta a 10,2 decessi sul lavoro per 100mila occupati, a fronte di 5,7 tra i lavoratori autonomi e soprattutto di 3,3 tra i dipendenti a tempo indeterminato.Infine, quasi sette aziende ogni dieci ispezionate presentano irregolarità. I lavoratori irregolari in sono crescita del 79,4%. Delle 117.608 attività di monitoraggio complessive effettuate (91.505) emerge una situazione “particolarmente allarmante”, evidenzia il rapporto: prendendo in considerazione le sole ispezioni definite, pari nel 2021 a 62.710, risulta come il 62,3% delle imprese (39.052 in termini assoluti) presenti irregolarità. Appare significativo rilevare, inoltre, come siano proprio i settori che assorbono il maggior numero di infortuni sul lavoro a mostrare tassi di irregolarità più rilevanti rispetto al valore medio: nel 2021 infatti l’indice di irregolarità si attesta al 63,7% per quanto riguarda l’edilizia e al 63,1% per il terziario. Segue l’industria con un tasso di irregolarità pari al 60,6%, mentre il valore scende al 54,3% nel comparto agricolo. LEGGI TUTTO