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    Riforme, si chiude la giornata di confronto alla Camera: i punti delle opposizioni

    (Teleborsa) – Si è chiusa con l’incontro con il Partito Democratico la giornata di confronto della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con le opposizioni sulle riforme istituzionali alla Camera. “Questa riforma per noi non è una priorità del Paese”. Così ha esordito la segretario del PD, Elly Schlein che però ha assicurato che le proposte su stabilità e rappresentanza “saranno valutate con attenzione”. “Non si tocca invece la figura istituzionale del presidente della Repubblica”, ha dichiarato Schlein che ha aggiunto che “la forma parlamentare va migliorata ma non abbandonata. La segretaria del PD ha affermato che il PD ha sostenuto il “no” all’elezione diretta del Presidente della Repubblica no a forme di premierato o figure come il Sindaco d’Italia. “Siamo riformisti e innovatori, per questo abbiamo portato nostre proposte – ha aggiunto –. Ci sono alcuni correttivi urgenti e necessari”. Schlein ha spiegato che il PD ha sostenuto la necessità di riformare la Legge elettorale per superare le liste bloccate, la previsione sul modello tedesco – “per aumentare la stabilità” – dell’istituto della sfiducia costruttiva, la limitazione della decretazione d’urgenza e il rafforzamento degli istituti referendari e delle leggi di iniziativa popolare. “Si a confronto ma solo se confronto vero – ha dichiarato la segretaria del PD –. Se hanno già deciso come va a finire non è un confronto”.Il Movimento 5 Stelle ha consegnato alla presidente del Consiglio 11 proposte. “Abbiamo detto a Meloni che non sono raccomandabili colpi di mano nella ridefinizione dell’assetto costituzionale”, ha dichiarato il presidente M5S, Giuseppe Conte, al termine dell’incontro. “Consapevoli che vada risolto problema instabilità dei governi, ma non è emersa una soluzione condivisa in questo incontro. Il quadro deve rimanere equilibrato, non deve cioé mortificare il ruolo parlamentare nella mediazione, e neanche la funzione del presidente della Repubblica”, ha aggiunto, sottolineando di essere disponibile alla creazione di “una commissione parlamentare costituita ad hoc, raccomandiamo questo percorso”.Anche Carlo Calenda si è detto disponibile “a collaborare, per l’ovvia ragione che, come è noto, anche noi abbiamo provato a fare un percorso di riforme. Non solo. Condividiamo l’esigenza di avere maggiore stabilità dei governi, l’esigenza di avere una maggiore efficienza dell’apparato complessivo dello Stato, che non è solo il governo centrale, ma è anche le autorità locali. Per questa ragione abbiamo cercato di definire il perimetro entro il quale una collaborazione è possibile. Per noi c’è una linea rossa assoluta, che è la figura di garanzia di unità nazionale e della Costituzione, che è il presidente della Repubblica”. Durante la dichiarazione del Gruppo Azione-Italia Viva-Renew Europe, Calenda ha affermato che “il presidente della Repubblica, in un Paese diviso su tutto, è l’unica istituzione che veramente garantisce unità. Andarla a toccare e politicizzare secondo noi sarebbe un errore molto grave”. “Ora che siamo all’opposizione non faremo quello che la premier fece a noi quando eravamo al governo: nessuna opposizione pregiudiziale”, ha aggiunto Maria Elena Boschi, capogruppo di Italia Viva. “Per noi sono due i temi fondamentali. Il primo è l’elezione diretta del premier sul modello del Sindaco d’Italia”, ha aggiunto, “una riforma della forma di governo non può essere separata dal superamento del bicameralismo”.Più duro il giudizio di +Europa e di Alleanza Verdi e Sinistra. Per Benedetto della Vedova (+Europa) Meloni “ha detto che vuole andare infondo sulla base del mandato elettorale ma non si è capito questo mandato elettorale in cosa consistesse, perché una riforma costituzionale non è che si fa così, puoi cambiare tutto cambiando una virgola. Non abbiamo capito quale sia la proposta, gli obiettivi sono molto aleatori e si possono raggiungere facendo di tutto”. “Abbiamo comunicato l’indisponibilità a sostenere riforme in chiave presidenzialista con elezione diretta, va tutelata la figura del presidente della Repubblica”, ha invece riferito il coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, dopo l’incontro. “Abbiamo espresso la netta contrarietà al presidenzialismo, al semi-presidenzialismo, al premierato. Tutte ipotesi che insistono, ancora una volta nel nostro Paese, sulla modifica della nostra Costituzione come risposta ai problemi. Con tutta evidenza, ogni sforzo in questa direzione non è finito bene, sono 30 anni che si lavora in questa direzione: rafforzare i poteri dell’esecutivo a danno del Parlamento”, ha aggiunto l’altro coportavoce, Nicola Fratoianni.Agli incontri hanno partecipato anche i vicepresidenti del Consiglio, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, von der Leyen a Kiev per la Giornata dell’Europa: qui si difendono i valori europei

    (Teleborsa) – La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha deciso di trascorrere a Kiev la Giornata dell’Europa. “È bello tornare a Kiev. Dove i valori a noi cari vengono difesi ogni giorno. È quindi un luogo appropriato per celebrare la Giornata dell’Europa. Accolgo la scelta del presidente Zelensky di rendere il 9 maggio la Giornata dell’Europa anche qui in Ucraina”, ha scritto in un tweet.”Stiamo continuando ad aumentare la pressione sulla Russia. È uno dei punti su cui informerò il presidente Zelensky. L’attenzione è ora rivolta alla rigorosa attuazione delle sanzioni e all’adozione di misure contro l’elusione”, ha poi spiegato la presidente della Commissione europea al suo arrivo a Kiev. “Siamo determinati a chiudere le scappatoie esistenti. Nessuno ne dubiti”, ha aggiunto von der Leyen. “La mia presenza a Kiev il 9 maggio è simbolica, ma è anche il segno di un dato cruciale e molto concreta: l’Ue lavora fianco a fianco con l’Ucraina su molte questioni. L’Ucraina fa parte della nostra famiglia europea”, ha poi sottolineato.”L’Europa è stata resa possibile dalla sconfitta del male dell’aggressione” e “insieme oggi stiamo combattendo di nuovo il male dell’aggressione e la politica di odio che la Russia ha riportato nel nostro continente, quindi ora abbiamo bisogno di una nuova vittoria e torniamo al senso delle parole della dichiarazione di Schuman. I nostri sforzi per un’Europa unita, per la sicurezza e la pace devono essere forti quanto le aspirazioni russe di distruggere la libertà in Europa”. Queste le parole del presidente ucraino Zelensky in conferenza stampa a Kiev con von der Leyen. “Ho ringraziato Ursula per la prontezza dell’Unione europea di fornire all’Ucraina le necessarie munizioni, un miliardo di proiettili di artiglieria. Abbiamo discusso la questione chiave della velocità di consegna di queste munizioni perchè ne abbiamo bisogno ora sul campo di battaglia”, ha aggiunto. Il leader ucraino ha fatto sapere di aver parlato con la presidente della Commissione Ue anche delle sanzioni russe. “Contiamo sul fatto – ha dichiarato – che l’undicesimo pacchetto di sanzioni Ue venga approvato nel prossimo futuro. Una parte dovrebbe riguardare anche il settore nucleare” russo. “L’Ucraina è sempre stata e sempre sarà parte integrante dello spazio europeo. È tempo di rimuovere l’opacità politica artificiale nelle relazioni tra Ucraina e Ue. È tempo per una decisione positiva per aprire i negoziati sull’appartenenza dell’Ucraina nell’Ue. Contiamo sul fatto che a giugno venga presentata una valutazione positiva sui progressi dell’Ucraina verso l’integrazione europea”, ha aggiunto il presidente ucraino.”In Russia Putin e il suo regime hanno distrutto i valori di libertà e democrazia e ora tentano di distruggerli qui in Ucraina” perché “hanno paura del vostro cammino verso l’Unione europea. Ma l’aggressore ha già drammaticamente fallito. L’Ucraina ha resistito all’attacco e sta reagendo con successo, questo innanzitutto perché può contare su milioni di uomini e donne che combattono per i valori europei”, ha dichiarato von der Leyen durante la conferenza stampa. LEGGI TUTTO

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    FMI, Kammer: per Eurozona servono altri aumenti dei tassi di interesse per contrastare inflazione

    (Teleborsa) – Il direttore del dipartimento europeo del Fondo Monetario Internazionale, Alfred Kammer, ha dichiarato che “nell’Eurozona servono altri aumenti dei tassi di interesse per assicurare il ritorno dell’inflazione al 2%” e il FMI non si attende che il caro vita rientri al valore obiettivo prima del 2025. Aprendo un dibattito organizzato dal Jacques Delors Centre Kammer ha affermato che “il costo di fare troppo poco sarebbe più elevato di quello di fare troppo”, mentre “c’è il rischio che l’inflazione si riveli più persistente del previsto” e le banche dovrebbero prepararsi a questo scenario. Per il direttore del dipartimento europeo del FMI la politica monetaria deve quindi mantenere una rotta restrittiva “fino a quando l’inflazione di fondo non si sarà orientata in maniera inequivoca” verso un calo coerente con gli obiettivi.L’area Euro ha evitato di finire in recessione nei mesi scorsi e – ha aggiunto – “non tutto il quadro delle prospettive è fosco”. Tuttavia “la BCE deve continuare a stringere – ha ribadito Kammer – e in generale le banche centrali dovranno mantenere una politica monetaria restrittiva più a lungo, per assicurare che l’inflazione cali”.Secondo Kammer inoltre questo è un buon momento per risanare i conti pubblici, anche per aiutare la politica monetaria a contrastare l’inflazione. “L’alta inflazione apporta benefici anche alle entrate fiscali”, ha sottolineato, inoltre “bisogna creare più margini di bilancio per il futuro: il prossimo shock è dietro l’angolo. Sfortunatamente abbiamo dimostrato di esserci sbagliati nelle previsioni sulla frequenza degli shock”. Secondo Kammer le politiche di bilancio dovrebbero focalizzare la tassazione più su proprietà ed eredità.(Foto: © iloveotto/123RF) LEGGI TUTTO

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    Idrogeno: sostegno politico di Austria, Germania e Italia al corridoio SudH2

    (Teleborsa) – I ministeri dell’Energia di Austria, Germania e Italia hanno firmato una lettera congiunta di sostegno politico allo sviluppo di un “corridoio meridionale dell’idrogeno” nell’Unione Europea e dei rispettivi progetti infrastrutturali per ottenere lo status di Progetto di Interesse Comune (PCI). Snam Italia, Trans Austria Gasleitung (TAG) e Gas Connect Austria (GCA) in Austria e Bayernets in Germania hanno accolto con favore questo sostegno.Il corridoio meridionale dell’idrogeno (chiamato anche “Corridoio SudH2”) è un corridoio di gasdotti dedicato pronto per l’idrogeno di 3.300 km guidato da quattro principali TSO europei: Snam, TAG, GCA e Bayernets. Il corridoio collegherebbe il Nord Africa, l’Italia, l’Austria e la Germania, consentendo in tal modo alla fornitura di idrogeno rinnovabile competitivo prodotto nell’area del Mediterraneo meridionale di raggiungere i principali cluster europei della domanda.Con una capacità di importazione di idrogeno di oltre 4 Mtpa (milioni di tonnellate all’anno) dal Nord Africa, il corridoio potrebbe raggiungere il 40% dell’obiettivo di importazione di REPowerEU. L’iniziativa è incentrata sull’utilizzo dell’infrastruttura del gas midstream riproposta esistente per il trasporto dell’idrogeno, con l’inclusione di alcune nuove infrastrutture dedicate ove necessario. Un’elevata percentuale di condutture riproposte ( >70%) consentirà un trasporto conveniente, mentre l’accesso a luoghi favorevoli per la produzione di idrogeno rinnovabile (eolico e solare) in Nord Africa sarà principalmente vantaggioso per le industrie con emissioni hard-to-abate. LEGGI TUTTO

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    Professioni, De Lise (giovani commercialisti): “Accelerare su aggregazioni”

    (Teleborsa) – “I dottori commercialisti sono centrali nello scenario economico italiano. Siamo stati decisivi nell’introduzione della tecnologia e nell’attuazione delle riforme, in particolare dopo la pandemia. La categoria ha avuto una grande capacità di portare avanti il Paese in questi anni, ma adesso ha bisogno di guardare avanti e diventare più attrattiva, altrimenti si troverà davanti a una grave carenza di nuovi iscritti”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, intervenendo al forum “Lo Scenario delle Professioni: oggi e domani 2023″, organizzato da The European House – Ambrosetti e TeamSystem, in collaborazione con Euroconference a Cernobbio (Como), presso Villa Erba.”Il lavoro – ha sottolineato De Lise – va fatto su più tavoli, nei quali la politica deve scendere in campo: serve una riduzione degli adempimenti per permettere al commercialista di essere sempre più consulente d’impresa. E poi, bisogna accelerare sulle aggregazioni: commercialisti e altre figure professionali potrebbero collaborare su uno stesso studio per offrire la miglior consulenza possibile al cliente. Oggi i giovani, più che ai redditi, guardano ai progetti e chiedono di essere protagonisti, sentire propria una determinata attività per investire il proprio tempo e il proprio futuro in quello spazio. La più importante necessità è avere una prospettiva e in questo senso le aggregazioni professionali potrebbero dare grande slancio”. LEGGI TUTTO

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    Riforme, confronto al via: Meloni auspica concretezza

    (Teleborsa) – Confronto al via sulle riforme istituzionali tra Governo e opposizioni. A fare da cornice la biblioteca del Presidente a Montecitorio. Aprono i Cinque Stelle, la cui delegazione è formata dal leader Giuseppe Conte, i capigruppo Stefano Patuanelli, Francesco Silvestri.Per il governo, presenti la premier Giorgia Meloni, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, il ministro per le Riforme Elisabetta Casellati, quello per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, i sottosegretari alla Presidenza Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e il costituzionalista Francesco Saverio Marini.”Auspico concretezza perché sul dialogo e sulla normalità del dibattito democratico credo che non ci debbano essere dubbi tra noi. Le istituzioni su questo devono dare il buon esempio”, ha detto Meloni a margine della cerimonia per le vittime del terrorismo al Quirinale rispondendo ai giornalisti che le chiedono un commento in vista degli incontri alla Camera con le opposizioni.La presidente del Consiglio spiega che non ci sono già testi scritti, vuole ascoltare ma invita l’opposizione a non avere posizioni pregiudiziali. “Cerco convergenze, bene se si arriva a scelte condivise, ma ho degli obiettivi da raggiungere”. Il Governo dialogherà con i rappresentanti dei partiti sulle riforme istituzionali necessarie all’Italia. Intendiamo ascoltare attentamente ogni proposta o critica, nel corso di quello che consideriamo un confronto importante per la nostra democrazia e per approvare misure improrogabili per il bene dei cittadini e della Nazione”, ha scritto in mattinata la premier sui social.Tradotto: la strada della condivisione è quella auspicata ma se qualcuno dovesse tirarsi fuori dalla partita si andrà comunque avanti. Questa la linea di Fratelli d’Italia e Lega, più soft la posizione di Forza Italia che auspica che si trovi un’intesa bipartisan su un testo il più condiviso possibile. Ricalcando le parole di Meloni, Matteo Salvini osserva che “il massimo sarebbe che se metti mano alla Costituzione lo fai tutti insieme”. Ma aggiunge: “Se qualcuno continuerà a dire no a qualsiasi proposta, alla fine saranno gli italiani a metterci il timbro e ad autorizzarlo”. Sceglie, invece, la via della cautela l’altro vicepremier, Antonio Tajani: “Per quanto riguarda le riforme – osserva il coordinatore nazionale azzurro – vogliamo ascoltare le proposte delle opposizioni: si devono scrivere insieme. Siamo pronti a lavorare in parlamento per garantire più stabilità in Italia perché questo significa essere più credibili”.Intanto, la sala della Regina, l’unica alla quale è consentito l’accesso ai giornalisti, è stata allestita per la stampa con un palco per le dichiarazioni dopo i colloqui. LEGGI TUTTO

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    IEG porta il gelato artigianale made in Italy in Cina

    (Teleborsa) – Con 100 brand portabandiera dell’eccellenza produttiva Made in Italy, una rappresentanza del gotha dell’arte dolciaria italiana e degli stakeholder associativi, un’attesa di 20mila visitatori parte domani, 10 maggio 2023 (e per tre giorni), al Shenzhen World Exhibition & Convention Center, la prima edizione di SIGEP CHINA. L’opening ceremony vedrà anche la presenza di Massimiliano Tremiterra, Trade commissioner dell’ufficio ICE di Canton, e di Valerio de Parolis, console generale d’Italia a Guangzhou. Organizzata da Italian Exhibition Group attraverso IEG China, in un agreement cruciale e strategico con Fiera di Colonia, SIGEP CHINA si pone l’obiettivo di portare nel Paese del Dragone il gelato made in Italy. E lo fa a Shenzhen, motore economico della Greater Bay Area di Guandong – Hong Kong – Macao, riferimento dell’intero mercato della Cina meridionale, categorizzata come città di “prima classe” al pari di Pechino, Shanghai e Canton. Un mercato da 86 milioni di persone, con un PIL che, secondo gli ultimi dati disponibili, sfiora i 1700 mld di dollari, luogo di business competitivo a livello globale, con punte d’eccellenza nella finanza, tecnologia ma anche nel turismo e per questo formidabile polo di sviluppo anche per il dolciario artigianale del nostro Paese. Secondo i dati di iiMediaResearch, in termini di regioni, il 46,1% dei consumatori di gelato risiede nella Cina orientale e meridionale, facendo, anche, della Greater Bay Area un luogo di concentrazione di consumatori finali particolarmente appetibile per le aziende italiane del settore.Il percorso espositivo di SIGEP CHINA si snoderà tra materie prime e ingredienti, macchinari e attrezzature, packaging e servizi per 5 diversi settori del dolciario: gelato artigianale, panificazione, pasticceria, cioccolato e caffè. Settori pronti ad accogliere i visitatori dell’intera filiera dell’out of home e della distribuzione. In calendario anche una trentina di appuntamenti tra conferenze, business matchmaking, dimostrazioni, competizioni; focus sul gelato artigianale (si svolgerà la Gelato China Cup con selezione cinese valevole per la partecipazione alla Gelato World Cup in programma al Sigep 2024 di Rimini); sul mondo della pasticceria e della panificazione artigianali made in Italy e sull’universo del caffè.E in tema di arte dolciaria, secondo ValueChina, nel Paese del Dragone si è sviluppato il trend del gelato culturale per attrarre i più giovani verso questo prodotto con gelati “instagrammabili”: la loro forma riprende opere d’arte o siti storici. Creazioni culturali ormai tipiche nelle strategie di marketing dei più noti luoghi turistici storici in Cina.SIGEP CHINA si svolge negli stessi giorni e location di ANUFOOD China, la principale fiera alimentare della Cina meridionale, promossa dalla notissima Anuga di Koelnemesse, su 40mila mq. Già fissate le date 2024 di SIGEP CHINA, dal 17 al 19 aprile, sempre a Shenzhen. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, ENEA: 407.396 asseverazioni per 74,6 miliardi detrazioni

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 30 aprile 2023 erano complessivamente 407.396, 18.851 in più rispetto alle 384.958 registrate complessivamente al 31 marzo 2023. È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 74,6 miliardi, con un incremento di circa 600 milioni di euro rispetto all’analogo dato registrato al 31 marzo.Le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a 65,5 miliardi. Complessivamente, al 31 marzo, si sono registrate 61.243 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 37,1 miliardi, pari al 49,8% del valore complessivo, 232.497 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 26,5 miliardi di investimento, pari al 35,5% dell’investimento complessivo, e 113.650 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 10,7 miliardi pari al 14,7% del totale). LEGGI TUTTO