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    Ucraina, G7 DFI Alliance e BERS lanciano piattaforma dedicata agli investimenti nel Paese

    (Teleborsa) – È stato pubblicato oggi, in occasione dell’incontro a Tokyo della G7 DFI Alliance, di cui fanno parte le Istituzioni Finanziarie per la Cooperazione allo Sviluppo del G7 – CDP (Italia), JBIC (Giappone), JICA (Giappone), FinDev Canada (Canada), Proparco (Francia), DFC (Stati Uniti), BII (Regno Unito), DEG (Germania) – insieme alla Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BERS), il Joint Statement per il lancio della Ukraine Investment Platform, piattaforma di co-investimento per la ricostruzione post-bellica in Ucraina e nei paesi colpiti dal conflitto. Attraverso la piattaforma Ukraine Investment Platform, la G7 DFI Alliance si propone di favorire attività di cofinanziamento e coinvestimento a supporto del settore privato per la ricostruzione post-bellica nell’area e di promuovere una più generale collaborazione tra Istituzioni Finanziarie per la Cooperazione e lo Sviluppo e la BERS a favore di investimenti che rispettino elevati standard di trasparenza finanziaria, sostenibilità e valutazione d’impatto.L’incontro avviene in concomitanza con l’incontro dei ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche Centrali del G7 e precede il vertice del G7 di Hiroshima che si terrà dal 19 al 21 maggio 2023, il settimo sotto la presidenza giapponese.La dichiarazione dei leader del G7 del febbraio 2023 ha confermato l’impegno del G7 a proseguire l’assistenza umanitaria, a sostenere il settore energetico e a contribuire al mantenimento della stabilità economica e finanziaria dell’Ucraina. “Le esigenze dell’Ucraina in un periodo di ricostruzione – si legge nella dichiarazione congiunta – sono immense e vanno oltre la portata di qualsiasi singola istituzione. Di conseguenza, è necessario un attento coordinamento tra i partner dell’Ucraina per massimizzare l’efficacia, creare sinergie e aumentare l’impatto”.Sulla base della dichiarazione dei leader del G7 sull’assistenza all’Ucraina, le DFI del G7 e la BERS hanno discusso su come collaborare per contribuire alla ricostruzione dell’Ucraina. Resta inteso che non tutte le DFI dispongono di un mandato per operare in Ucraina. Tuttavia, le DFI del G7 concordano sull’importanza dei provvedimenti a sostegno della ricostruzione. Una volta stabiliti questi provvedimenti, le DFI del G7 e la BERS mirano a espandere l’accesso alla piattaforma ad altre istituzioni che in futuro investiranno in Ucraina. Le Istituzioni Europee di Finanziamento allo Sviluppo (EDFI) sono state invitate a partecipare a questo processo e, insieme alle DFI del G7, accolgono con favore e sostengono questa iniziativa.”La Piattaforma per gli Investimenti in Ucraina – prosegue la dichiarazione – mirerà a rafforzare la cooperazione e a promuovere lo scambio di informazioni e il cofinanziamento tra le istituzioni che partecipano alla ricostruzione dell’Ucraina, incentrati principalmente sul settore privato. Inoltre, la Piattaforma prenderà in considerazione anche le esigenze dei Paesi limitrofi colpiti dalla guerra, cercando di fornire il proprio sostegno, e opererà in sinergia con la Piattaforma Multi-agenzia di Coordinamento dei Donatori per l’Ucraina del G7 per soddisfare le esigenze individuate nell’ambito di quest’ultima. Le DFI del G7 e la BERS, in stretta consultazione con i rispettivi governi, promuoveranno misure atte ad affrontare la mancanza di capacità finanziaria, principalmente nel settore privato. Le DFI del G7 e la BERS intendono contribuire alla ripresa dell’economia, dell’industria e delle infrastrutture e alla ricostruzione della vita delle persone in Ucraina, nonché alla stabilità nella comunità internazionale. La BERS, quale maggiore investitore istituzionale in Ucraina, possiede le competenze, le relazioni e l’esperienza operativa che le consentono di svolgere un ruolo distinto e importante nel Paese”. LEGGI TUTTO

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    Rottamazione: online i chiarimenti su proroga rottamazione

    (Teleborsa) – L’Agenzia Riscossione ha aggiornato le risposte alle domande più frequenti (Faq) con le novità introdotte in materia di rottamazione delle cartelle dal decreto legge del 10 maggio 2023 scorso. Il provvedimento, che ricorda l’Agenzia, sposta al 30 giugno 2023 il termine per la presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata, precedentemente fissato al 30 aprile dalla legge di bilancio 2023. LEGGI TUTTO

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    USA, Università Michigan: fiducia consumatori attesa in calo a maggio

    (Teleborsa) – Attesa in peggioramento la fiducia dei consumatori americani a maggio. Secondo i dati preliminari dell’Università del Michigan, il sentiment dei consumatori è stimato in decremento a 57,7 punti rispetto ai 63,5 punti del mese di aprile, e risulta anche peggiore delle attese degli analisti che si attendevano un livello a 63 punti.Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è sceso a 64,5 punti dai 68,2 punti precedenti (le attese erano per 67 punti), mentre l’indice sulle attese è scivolato a 53,4 punti dai 60,5 precedenti (il consensus era a 59,8 punti).(Foto: © Bred2k8 / Dreamstime) LEGGI TUTTO

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    RFI: aggiudicati 3,7 miliardi di lavori nel Sud Italia

    (Teleborsa) – Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha aggiudicato 3,7 miliardi di lavori per l’avvio dei cantieri su due importanti linee ferroviarie strategiche per lo sviluppo infrastrutturale del Mezzogiorno: un lotto sulla Salerno-Reggio Calabria e uno sulla Palermo-Catania-Messina. “Un importante passo avanti – evidenzia RFI in una una nota – per migliorare la mobilità ferroviaria nel Sud Italia che conferma la centralità di RFI quale principale stazione appaltante del Paese, anche per gli interventi inseriti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Dei circa 24 miliardi del Pnrr assegnati a RFI, la società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS ha già aggiudicato gare per un valore economico di oltre 12,7 miliardi di euro. Di questi, solo nei primi mesi del 2023 RFI ha assegnato appalti per 6,5 miliardi.L’aggiudicazione di oltre il 50% dei fondi Pnrr – si legge nella nota – garantisce l’apertura dei cantieri nei prossimi mesi e l’accelerata sugli obiettivi che RFI e il Gruppo FS, guidato dall’ad Luigi Ferraris, perseguono nel medio e lungo termine, d’intesa con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Salerno-Reggio Calabria – La gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del tratto campano tra Battipaglia e Romagnano è stata assegnata a un consorzio di imprese che vede riunite le società Webuild (capofila), Ghella, Impresa Pizzarotti e TunnelPro. Si tratta di un appalto dal valore di oltre 2 miliardi di euro, finanziati anche con risorse PNRR, per il cui completamento l’amministratrice delegata di RFI, Vera Fiorani, è stata nominata commissaria straordinaria di governo. I lavori riguarderanno la realizzazione di una nuova linea a standard Alta Velocità di 35 chilometri, dove verrà realizzato un bivio per garantire l’interconnessione con l’attuale linea ferroviaria da Battipaglia a Potenza. Il progetto prevede la realizzazione di 18 chilometri di gallerie e sei km di viadotti.Il completamento del tratto Battipaglia-Romagnano avrà effetti positivi sui collegamenti verso Potenza e quindi verso la dorsale adriatica. La nuova linea ferroviaria Salerno-Reggio Calabria, che è parte integrante del Corridoio europeo “Scandinavia – Mediterraneo” della rete Ten-t, consentirà di un ulteriore sviluppo di spostamento di persone e merci lungo l’asse nord-sud della penisola, accelerando dinamiche di crescita economica, sociale e turistica. Per quanto riguarda gli altri tratti della linea, Rfi sta progettando quelli del territorio calabrese, in particolare, per il lotto Cosenza-Paola/San Lucido (galleria Santomarco) si è concluso il dibattito pubblico e, a breve, completato l’iter autorizzativo, si procederà con la pubblicazione della gara all’inizio dell’estate. Per i tratti invece che riguardano Romagnano-Buonabitacolo e Buonabitacolo-Praia sono in corso alcuni approfondimenti sul Progetto di fattibilità tecnico-economica terminati i quali, nelle prossime settimane, si potrà riavviare il dibattito pubblico attualmente sospeso e il conseguente iter autorizzativo.Palermo-Catania-Messina – È stata aggiudicata oggi inoltre la gara per la progettazione esecutiva e la realizzazione dei lavori del tratto ferroviario tra Caltanissetta Xirbi e Lercara, che fa parte integrante dell’itinerario Palermo – Catania – Messina. L’appalto, che ha un valore di oltre 1,65 miliardi di euro, finanziati anche con fondi Pnrr, è stato assegnato al consorzio di imprese composto da Webuild (capofila), Ghella, Impresa Pizzarotti, Seli Overseas e TunnelPro. Per la realizzazione dell’opera il commissario straordinario di governo è Filippo Palazzo. Gli interventi previsti prevedono la realizzazione di 47 chilometri di un nuovo tracciato rispetto all’attuale linea ferroviaria, 21 dei quali con viadotti (10 chilometri) e otto gallerie naturali. Il progetto prevede inoltre la creazione di una nuova stazione a Vallelunga. Oltre al lotto appena aggiudicato, al momento sono in fase realizzativa le tratte Enna-Dittaino, Dittaino-Catenanuova, Catenanuova-Bicocca, Giampilieri-Fiumefreddo. A fine aprile è stato aggiudicato l’appalto per la Caltanissetta Xirbi-Nuova Enna, mentre a breve saranno aggiudicati anche quelli per il Nodo di Catania e per la tratta Fiumetorto-Lercara. Al termine dei lavori sarà possibile collegare Palermo e Catania in meno di due ore. L’attivazione per fasi dei nuovi tratti di linea consentirà una riduzione progressiva dei tempi di viaggio. Gli interventi programmati, inoltre, incrementeranno gli standard di regolarità e puntualità dei treni. La realizzazione dell’intera opera Palermo-Catania-Messina permetterà infine di migliorare le interconnessioni tra le aree interne della Sicilia e le tre città. LEGGI TUTTO

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    Biodiversità, allarme WWF: “Italia ricca ma troppo fragile”

    (Teleborsa) – Il declino degli ecosistemi nel mondo ha raggiunto le dimensioni di una vera catastrofe: gli scienziati calcolano che l’impatto del genere umano su tutte le altre forme di vita sia arrivato ad accelerare tra le 100 e le 1.000 volte il tasso di estinzione naturale delle specie, avviando la sesta estinzione di massa. Ci resta un misero 12,5% della foresta atlantica, abbiamo perso più del 50% delle barriere coralline e una vastissima porzione della foresta amazzonica (probabilmente il 20% se non di più) è stata distrutta. Questa crisi di natura è evidente anche in Italia, dove la biodiversità raggiunge valori elevatissimi (contiamo metà delle specie vegetali e circa 1/3 di tutte le specie animali presenti in Europa), ma che con cieca determinazione stiamo erodendo e distruggendo, mettendo a rischio la nostra stessa sicurezza e il nostro benessere. Per parlare di biodiversità d’Italia, il WWF ci chiede di immaginare la nostra penisola come un bicchiere di cristallo: bellissimo e prezioso, pieno di risorse ma terribilmente fragile. In in vista della Giornata Mondiale della Biodiversità, l’Associazione del Panda ha presentato oggi – durante la giornata di apertura del Forum dei volontari WWF al teatro comunale di Caserta – il nuovo report “Biodiversità Fragile, maneggiare con cura: Status, tendenze, minacce e soluzioni per un futuro nature-positive” dove mette in luce – a partire dalle informazioni, le banche dati, gli studi disponibili ad oggi – lo stato complessivo della biodiversità in Italia, evidenziando le minacce ma anche le migliori soluzioni che oggi abbiamo a disposizione per invertire il trend e aderire ad un percorso di restauro e conservazione della biodiversità che oggi il mondo e l’Europa ci chiedono.I segnali della fragilità – Dalle Liste Rosse nazionali della flora dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) emerge che, in Italia circa l’89% degli habitat di interesse comunitario si trova in uno stato di conservazione sfavorevole. Dei 43 habitat forestali italiani, ad esempio, 5 hanno uno stato di conservazione “criticamente minacciato” e 12 “in pericolo”. Il 68% degli ecosistemi italiani si trova in pericolo, il 35% in pericolo critico. Il 100% degli ecosistemi è a rischio nell’ecoregione padana, il 92% in quella adriatica e l’82% in quella tirrenica. Il 57% dei fiumi e l’80% dei laghi si trova in uno stato ecologico non buono. E i dati sullo stato di conservazione delle specie non sono meno allarmanti: il 30% delle specie di animali vertebrati e il 25% delle specie animali marine del Mediterraneo sono a rischio estinzione.Le minacce per la biodiversità e gli effetti della crisi idrica – Oltre alle pressioni dirette su specie, habitat ed ecosistemi, esercitate attraverso l’inesauribile richiesta di risorse naturali operata dalle società, esistono anche altre forze che agiscono indirettamente senza degradare o distruggere l’ambiente, ma ostacolando e rallentando la risoluzione dei problemi. Si tratta, ad esempio, della cosiddetta governance ambientale (si pensi solo alla regolamentazione dello sfruttamento della risorsa idrica), inadeguata rispetto alla complessità dei problemi ed ostacolata da investimenti limitati, nonché dalla resistenza di soggetti con interessi politici o economici a breve termine, con scarsa attenzione alla tutela della biodiversità, alle comunità più deboli ed esposte e alle generazioni future. Tra i fattori alla base della perdita di biodiversità c’è anche il cambiamento climatico, processo profondamente interconnesso all’estinzione delle specie. La perdita di biodiversità influenza il clima, soprattutto attraverso l’impatto sull’azoto, il carbonio e sul ciclo dell’acqua. A sua volta il cambiamento climatico influenza la biodiversità attraverso fenomeni come l’aumento della temperatura e la riduzione delle precipitazioni. Queste si manifestano ormai sempre più spesso come piogge torrenziali, causa di frane e alluvioni disastrose. Altro effetto della crisi climatica è l’innalzamento del livello del mare. Sono 21.500 i km quadrati di suolo italiano cementificato, mentre si calcolano oltre 1.150 km2 di suolo consumati in 15 anni, una superficie quasi corrispondente a quella di una città come Roma, mentre nel Mediterraneo le temperature stanno aumentando il 20% più velocemente rispetto alla media globale. Poi ci sono le specie aliene invasive, identificate da alcuni studi come la seconda principale minaccia alla biodiversità globale, che ha contribuito in modo determinate al 54% delle estinzioni delle specie animali conosciute, tramite predazione su specie autoctone o competizione per le risorse (es. cibo, luoghi di riproduzione). Attualmente, si stima che in Italia ci siano intorno a 3.000 specie aliene, con un incremento del 96% negli ultimi 30 anni. La perdita di natura non rappresenta solo una minaccia di per sé, ma mette a rischio sistemi che ci garantiscono la vita, primo fra tutti quello che regge l’equilibrio della crisi idrica. A causa del riscaldamento globale in atto, la disponibilità media annua di acqua si potrebbe ridurre da un minimo del 10% entro il 2030 ad un massimo del 40% entro il 2100, con picchi fino al 90% per l’Italia meridionale. Il ciclo perverso della crisi idrica provoca effetti sulla biodiversità con l’estinzione (già in atto) di molte specie, perdita delle zone umide, l’incremento di parassiti e patologie, della frequenza e intensità degli incendi forestali. Gli effetti sulle persone, oltre alla riduzione delle disponibilità di acqua, saranno l’incremento dell’erosione del suolo e la riduzione della fertilità dei terreni agricoli. Le soluzioni – Il report WWF lancia anche un appello: è necessario di intervenire in maniera concreta mettendo immediatamente in pratica la Strategia Nazionale per la Biodiversità al 2030, che prevede che almeno il 30% delle specie e degli habitat di interesse comunitario il cui stato di conservazione non è soddisfacente, lo raggiungano entro il 2030. La strategia prevede anche che gli ecosistemi vengano tutelati attraverso l’incremento della superficie protetta al 30% del territorio terrestre e marino e che il 30% degli ecosistemi attualmente degradati vengano ripristinati. Per ogni ambiente da tutelare il report WWF approfondisce le soluzioni da mettere in atto: dal recupero e ripristino delle zone umide, al potenziamento della rete di monitoraggio delle acque interne superficiali e sotterranee; dalla necessità di un Piano di Adattamento alla crisi climatica, promuovendo le Nature Based Solutions, alla gestione forestale; dalla drastica riduzione dell’uso dei pesticidi in agricoltura, fino all’ampliamento delle superficie marina protetta. Oggi più che mai è importantissima l’attivazione di tutti, a partire dalla società civile, per strappare la crisi dei sistemi naturali da quel cono d’ombra che impedisce ai cittadini di capire la portata di quello che sta succedendo e alle istituzioni di agire riconoscendo alla natura la priorità che ha, di fatto, nel presente e nel futuro. LEGGI TUTTO

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    Ita Airways, la clessidra corre: ancora nessun cenno da Lufthansa

    (Teleborsa) – Scade oggi il termine (prorogato dal 24 aprile) per la presentazione dell’offerta di Lufthansa sul 40% di ITA Airways, la compagnia aerea nata da Alitalia e totalmente controllata dal Tesoro. E mentre trascorrono le ore si fa sempre più improbabile l’arrivo di una proposta oggi stesso, tanto più che il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è in Giappone per partecipare al G7.Sono tanti i nodi che ancora bloccano la transazione: dalle certezze che Lufthansa vorrebbe circa la discontinuità rispetto alla vecchia Alitalia, comprese le vertenze degli ex dipendenti, alle rassicurazioni che il governo pretende per mantenere Roma al centro del network internazionale di Lufthansa, che invece guarda con più interesse a Milano.Quel che è certo è che la scadenza di oggi per chiudere la trattativa sembra divenuta solo formale e, a meno di altre sorprese, si prospetta uno slittamento sino a mercoledì prossimo 17 maggio, quando il titolare del MEF tornerà a Roma, dopo aver partecipato al G7 (oggi e domani) ed alle riunioni di Eurogruppo ed Ecofin (lunedì e martedì). Frattanto, il CdA di Ita Airways ha dato il via libera al bilancio 2022, chiuso con una perdita netta di 486 milioni di euro, mentre ha tenuto in stand-by la nomina del nuovo CdA in attesa della conclusione delle trattative con i tedeschi, che certamente vorranno un rappresentante nel Board. LEGGI TUTTO

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    USA, prezzi import-export in crescita ad aprile

    (Teleborsa) – Tornano a crescere i prezzi import-export ad aprile. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione positiva su mese dello 0,4%, dopo il -0,8% di marzo (rivisto da un preliminare di -0,6%) superiore al +0,3% del consensus. Su base annua, i prezzi import registrano una variazione negativa pari a -4,8%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione nulla.I prezzi export hanno riportato un incremento dello 0,2% dopo il -0,6% del mese precedente (rivisto da un preliminare di -0,3%), in linea con il consensus (-0,1%).Su anno il dato evidenzia un decremento del 5,9%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un +0,2% su mese. LEGGI TUTTO

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    Imprese, BperTe: al via il pacchetto agevolazioni sottoscritto da Confindustria Bergamo e BPER Banca

    (Teleborsa) – Più slancio ai progetti green e di efficienza energetica delle imprese, ma anche una migliore gestione della liquidità aziendale. Sono questi alcuni degli obiettivi del pacchetto di misure “BperTe”, sottoscritto oggi da Confindustria Bergamo con BPER Banca, che abbraccia un ventaglio molto ampio di interventi a supporto della crescita delle imprese del territorio, prevedendo, inoltre, condizioni vantaggiose per le imprese associate in tema di tassi di interesse e commissioni. Investimenti, capitale circolante, progetti green, progetti energy, gestione della liquidità aziendale, welfare, sono i temi affrontati nell’accordo, che dedica un capitolo specifico alle imprese socie di Confidi Systema e punta a sostenere la crescita strutturale del tessuto produttivo bergamasco, caratterizzato da grande dinamismo che deve però confrontarsi con le incertezze dovute al conflitto in Ucraina e le sue ricadute sugli scambi internazionalie con il peggioramento delle condizioni di erogazione del credito ed è contemporaneamente chiamato ad una accelerazione sulla transizione ecologica e il contrasto al cambiamento climatico.”L’Accordo BperTe – sottolinea Oscar Panseri, vice presidente di Confindustria Bergamo con delega Credito e Finanza – ha come obiettivo quello di massimizzare la partnership con una banca che è diventata molto importante nel nostro territorio. Le imprese bergamasche, in particolare PMI, devono fronteggiare in questo periodo importanti criticità legate al peggioramento delle condizioni del pricing del credito e alla maggiore selettività nell’analisi del merito creditizio. Tutto ciò in un quadro di continua concentrazione del settore bancario che determina una riduzione costante degli interlocutori finanziari sul territorio. Grazie all’intesa abbiamo ottenuto per le imprese condizioni particolarmente vantaggiose e sono stati individuati nuovi strumenti per sostenere il fabbisogno finanziario legato a investimenti, capitale circolante, progetti green e progetti per l’efficientamento energetico con particolare attenzione alla sostenibilità e alle tematiche ESG oggi sempre più centrali”.”Grazie a questa collaborazione come BPER Banca – dichiara Luca Gotti, responsabile Direzione Territoriale Lombardia Ovest di BPER Banca – saremo in grado di offrire alle aziende il supporto finanziario necessario per affrontare le sfide del mercato, includendo anche l’ambito ESG (Ambiente, Sociale e Governance), sia per la mitigazione dei rischi d’impresa e, soprattutto, come leva per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile. Con la firma di questa mattina vogliamo ribadire la nostra attenzione al mondo delle imprese bergamasche con le quali vogliamo confermare e rafforzare il percorso di accompagnamento mettendo in campo soluzioni e strumenti finanziari concreti ed accessibili. Le nostre filiali ed i nostri gestori d’impresa presenti in provincia possono seguire i progetti in tutte le loro fasi insieme a Confindustria Bergamo”. In dettaglio, BperTe prevede un finanziamento “Capex 2023” chirografario con durata massima di 5 anni – con eventuale preammortamento fino a 18 mesi – destinato a supportare le imprese nel piano investimenti; un finanziamento a breve termine chirografario con durata massima di 24 mesi – con eventuale preammortamento fino a 6 mesi – destinato a integrare la liquidità aziendale a supporto delle esigenze di capitale circolante; un finanziamento Sace Green Loan con garanzia SACE pari all’80% dell’importo finanziato, da un minimo di 50 mila euro fino a un massimo di 15 milioni di euro, destinato a supportare le imprese per progetti green che soddisfano gli obiettivi ambientali previsti dalla Commissione Europea con una durata massima di 12 anni (o 15 anni in presenza di una garanzia ipotecaria). Inoltre, un finanziamento Life 4 Energy da 40 mila euro fino ad un massimo di 5 milioni di euro chirografario o ipotecario garantito da BEI nella misura massima dell’80% per interventi di efficienza energetica della durata massima di 8 anni (o 12 o 15 anni con garanzia ipotecaria). Si aggiunge un finanziamento Green Confidi Systema da 50 mila euro fino a un massimo di 1 milione di euro destinato a tutte le PMI socie di Confidi Systema per investimenti volti a supportare la transizione ecologica e il climate change della duratamassima di 7 anni, con garanzia Confidi Systema fino all’80% con controgaranzia MCC.L’offerta viene completata dal Servizio “DiPiù” accessorio al conto corrente finalizzato a valorizzare la liquidità aziendale tramite il vincolo sul rendimento di somme per periodi di tempo prestabiliti con remunerazione migliorativa fino al 3% a 12 mesi e dal WelfareBPER negli ambiti educazione, previdenza, viaggi e tempo libero, salute, mobilità, assistenza per gli anziani. LEGGI TUTTO