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    Assolombarda, da cuneo fiscale a fisco: Spada incontra Leo

    (Teleborsa) – Riduzione del cuneo fiscale, tassazione del reddito delle società, sistema sanzionatorio, rapporto fisco-contribuente: sono le priorità che Assolombarda ha portato all’attenzione del Governo durante un incontro tra gli imprenditori del territorio e il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo, nel corso del Consiglio Generale di Assolombarda che si è svolto oggi a Palazzo Gio Ponti. “Siamo convinti che il fisco debba diventare sempre più una leva di competitività e crescita per le imprese e per il Paese”, ha detto Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda. “Abbiamo condiviso con il vice ministro le osservazioni in materia fiscale delle aziende del territorio più produttivo d’Italia. Concordiamo – ha aggiunto – sui principi di base a cui la Riforma del Fisco si ispira e riteniamo ora fondamentale intervenire su quattro priorità: la riduzione del cuneo fiscale, la tassazione del reddito delle società, il sistema sanzionatorio, il rapporto fisco – contribuente”. Per Spada, “la riduzione del cuneo fiscale è una necessità indiscussa poiché in Italia è pari al 46,5%, contro una media del 34,6% dei Paesi OCSE. Il Decreto varato il Primo Maggio è un primo passo che chiediamo diventi strutturale, il vero banco di prova sarà la prossima Legge di Bilancio. Sul tema giovani, è necessario fare di più. In questa direzione, proponiamo una flat tax sui lavoratori neoassunti under 35, per assoggettarli ad un’imposta del 5% per i primi cinque anni di attività. Questo aiuto fiscale si traduce in un investimento sul futuro”.Per il vice ministro Maurizio Leo “tutte le proposte avanzate sono di valore e verranno portate all’attenzione del Parlamento. Assolombarda – ha ricordato – è l’associazione territoriale più rappresentativa del sistema Confindustria e sul territorio operano aziende che sono tra le più importanti d’Italia. Ringrazio quindi il Presidente e le imprese per tutte le considerazioni di valore avanzate”. LEGGI TUTTO

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    Eurogruppo, Enria rassicura: In Europa banche resilienti

    (Teleborsa) – Il settore bancario dell’Eurozona resta resiliente, sia dal punto di vista della solidità patrimoniale, sia dalla prospettiva delle liquidità disponibili. E’ quanto ha ribadito il presidente del ramo di vigilanza della BCE, Andrea Enria nella documentazione approntata in vista del dibattito con i ministri delle finanze dell’Eurogruppo in programma oggi.In particolare, Enria sottolinea come il coefficiente di solidità patrimoniale (Cet1) delle maggiori istituzioni bancarie europee si attesti in media al 15,3% a fine 2022, mentre il tasso di copertura delle liquidità raggiunge il 161%, ovvero “ben al di sopra dei livelli dei requisiti regolamentari e dei livelli precedenti” ai danni economici dalle restrizioni imposte a motivo del Covid. Nel frattempo gli indicatori sulla qualità dei prestiti erogati restano in miglioramento con il tasso dei crediti deteriorati (non Performing loans, o Npl) all’1,8% a fine 2022, a fronte del 2,1% che si registrava a fine 2021. Il capo della Vigilanza bancaria Ue è tornato quindi a rassicurare dopo le tensioni che si sono viste sui mercati mondiali al seguito dei fallimenti della Silicon Valley Bank e di alcune altre banche negli Usa. Inoltre ha sottolineato che l’esposizione diretta delle banche europee verso la Russia si è ulteriormente ridotta di un 25% tra il terzo e il quarto trimestre del 2022 e che a fine 2022 risultava del 37% più bassa rispetto a fine del 2022.Quanto alla manovra di rialzo dei tassi di interesse che sta operando il ramo monetario della Bce “ha assicurato un rafforzamento della redditività delle banche”, ma in prospettiva questa stessa “dinamica di normalizzazione aumenta anche l’esposizione delle banche ai rischi derivanti dai tassi di interesse sui loro bilanci e potrebbe avere effetti avversi sulla qualità degli attivi (come i prestiti) e portare a rischi di perdite sul credito delle controparti”, rileva Enria LEGGI TUTTO

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    Turchia, il 28 maggio ballottaggio Erdogan-Kilicdaroglu

    (Teleborsa) – In Turchia il 28 maggio si terrà il ballottaggio delle elezioni per il rinnovo della presidenza della Repubblica. Lo ha annunciato ufficialmente il Consiglio elettorale di Ankara Ysk, confermando con i suoi dati che nessun candidato ha superato la soglia del 50% per vincere al primo turno. Il presidente dello Ysk Ahmet Yener ha comunicato che il presidente in carica Recep Tayyip Erdogan ha ottenuto il 49,51% dei voti, il principale sfidante Kemal Kilicdaroglu il 44,89%, Sinan Ogan il 5,17% e Muharrem Ince lo 0,44%. In bilico dopo 20 anni il ruolo di Erdogan, costretto al ballottaggio contro il suo avversario socialdemocratico Kiliçdaroglu. Kemal Kiliçdaroglu ha promesso di vincere al ballottaggio il 28 maggio: “Se la nostra nazione dice secondo turno, vinceremo assolutamente il secondo turno”, ha dichiarato ai giornalisti. “Questa volontà di cambiamento nella società è superiore al 50%”. Il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha sottolineato di essere chiaramente molto più avanti di Kiliçdaroglu nel voto. Erdogan, parlando nella sede del suo partito ad Ankara, ha dichiarato di essere in vantaggio di 2,6 milioni di voti sul principale candidato dell’opposizione. “Nel corso della nostra vita politica, senza eccezioni, abbiamo sempre rispettato la decisione della volontà nazionale. La rispettiamo anche in queste elezioni e la rispetteremo nelle prossime”, ha dichiarato. Erdogan aveva anche dichiarato di aspettarsi di vincere al primo turno.La coalizione dei partiti che ha sostenuto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan alle elezioni di ieri in Turchia ha ottenuto la maggioranza dei deputati in parlamento. Secondo i dati della tv di Stato Trt, non ancora definitivi ma con quasi la totalità delle schede scrutinate, l’Alleanza popolare formata dall’Akp di Erdogan e altri partiti di estrema destra e islamisti ottiene la maggioranza con 322 parlamentari su 600, numero tuttavia insufficiente per potere cambiare la Costituzione, per cui sono necessari 360 deputati. LEGGI TUTTO

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    MEF, entrate in aumento in primo trimestre

    (Teleborsa) – Nel primo trimestre 2023 le entrate tributarie e contributive sono cresciute complessivamente del 2,7% (+4.773 milioni di euro) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.Lo comunica il Ministero dell’economia e delle finanze spiegando che il dato dei mesi di gennaio-marzo 2023 tiene conto della variazione positiva delle entrate tributarie (+1.175 milioni di euro, +1,0%) e della crescita, in termini di cassa, delle entrate contributive del 5,7% (+3.598 milioni di euro). Per quanto riguarda le entrate tributarie il gettito delle imposte contabilizzate al bilancio dello Stato cresce di 1.441 milioni di euro (+1,3 per cento). In flessione del 20% il gettito relativo agli incassi da attività di accertamento e controllo (-658 milioni di euro) mentre si registra una crescita del 12,4% per le entrate degli enti territoriali (+827 milioni di euro). Le poste correttive – che riducono le entrate del bilancio dello Stato – sono in aumento di 435 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2022 (7,0 per cento).Gli incassi contributivi nei primi tre mesi del 2023 sono aumentati di 3.598 milioni a 67.004 milioni di euro (+5,7 per cento). In particolare, le entrate contributive dell’INPS sono salite di circa 3.501 milioni a 60.694 milioni di euro (+6,1 per cento), “per effetto sia dell’andamento delle entrate contributive del settore privato – in crescita del 5,7 per cento – sia di quello degli incassi delle gestioni dei lavoratori dipendenti pubblici, che osservano un aumento del 6,6 per cento rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente”. I premi assicurativi dell’INAIL ammontano a 3.881 milioni di euro, in aumento di 171 milioni di euro, mentre le entrate degli Enti previdenziali privatizzati risultano pari a 2.429 milioni di euro, in riduzione del 3 per cento. LEGGI TUTTO

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    Holding Angel consolida presenza in Francia: tra le 10 aziende italiane a “Choose France” con il Presidente Macron

    (Teleborsa) – Angel Holding che sviluppa soluzioni per i settori: rail, meccatronica digitale e aerospazio è tra le 10 realtà industriali italiane prescelte che per la terza volta interviene a “Choose France”, il summit di imprese che ogni anno vede la partecipazione di grandi società internazionali e investitori, su iniziativa del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron, volto ad attrarre investimenti stranieri in Francia. Holding Angel ha partecipato ad incontri istituzionali e B2B per discutere di piani di investimenti industriali e progetti tecnologici.Mermec società della Holding Angel – capitanata dal cavaliere del lavoro Vito Pertosa – ha partecipato ad incontri istituzionali e B2B per discutere di piani di investimenti industriali e progetti tecnologici. LEGGI TUTTO

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    Made in Italy, provvedimento verso il CdM: la data

    (Teleborsa) – “Giovedì dovremmo portare in Consiglio dei ministri la legge quadro sul Made in Italy: un atto di fiducia e investimento sulle potenzialità di questo Paese e sul suo sistema produttivo”. Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, intervistato nel corso di “Talk4Growth. Reinventarsi per crescere”, annunciando l’istituzione del liceo del Made in Italy sottolineando che sarà operativo dall’anno scolastico. LEGGI TUTTO

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    PNRR, Graziano: occasione per biotech, ma procedure più snelle

    (Teleborsa) – “La missione 6 del PNRR mette a disposizione dell’Italia oltre mezzo miliardo di euro per la ricerca biomedica, un finanziamento molto più ricco rispetto a quanto ottenuto, complessivamente, dal nostro Paese dal piano Horizon (111 milioni) e dai fondi strutturali Programma 2014-2020 (123 milioni). Una occasione che il sistema imprenditoriale e universitario nazionale non può perdere, ma che necessita di uno snellimento nella fase di verifica dei progetti e di erogazione delle risorse per poter realmente essere incisiva”. A dirlo è Antonio Graziano, responsabile Salute del Forum italiano dell’export e presidente del Polo tecnologico piemontese. “Secondo le stime, nel 2028 il mercato del biotech sarà 3 volte più grande di quello attuale – prosegue Graziano – ma la propensione degli investimenti privati e pubblici nel settore ricerca&sviluppo in Italia non è allo stesso livello dei principali Paesi europei, e questo è un freno potente allo sviluppo. Basti pensare che, stando agli ultimi dati disponibili, il valore della produzione italiana (751 milioni) è il quinto in Ue dietro Francia, Spagna, Gran Bretagna e Germania. Siamo inoltre poco attrattivi per i venture capital con appena 177 milioni di investimenti a fronte dei 4,9 miliardi dell’Inghilterra. Sul fronte brevetti registrati, la situazione non è migliore: siamo al sesto posto nel vecchio continente”.”Una fotografia che però non restituisce la straordinaria ricchezza di risorse intellettuali e di competenze del nostro Paese, spesso incapace di esprimersi a causa delle labirintiche procedure burocratiche che imbrigliano le capacità di imprese e centri di ricerca – prosegue Graziano –. Il sistema di gestione finanziaria del PNRR, così com’è stato ideato, non offre garanzie di celerità per l’erogazione delle tranche di finanziamento, e non solo per quel che riguarda il settore biotech e della salute in generale”. “Le strutture amministrative dei ministeri competenti, per ciascuna missione, sono già ingolfate dal lavoro ordinario su fondi nazionali ed europei, e non riescono a smaltire la massa critica proveniente dal Recovery fund – conclude il presidente del Polo tecnologico piemontese –. Sarebbe molto più efficiente un sistema centralizzato, a livello europeo, per la liquidazione dei finanziamenti, altrimenti rischiamo di fallire l’obiettivo dei milestones e quello finale del 2026”. LEGGI TUTTO

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    Comunali, chiusi tutti i seggi: affluenza al 59% (era il 62% nella precedente tornata elettorale)

    (Teleborsa) – Chiusi i seggi in tutta Italia per le comunali per l’elezione dei sindaci in 595 Comuni nelle regioni a statuto ordinario. Sono stati chiamati a votare in tutto 6,3 milioni di elettori per eleggere il sindaco e rinnovare il Consiglio comunale. Quando si è ormai a più di 4mila sezioni su 5400: il dato sull’affluenza si attesta al 59,28%. Si tratta di un calo rispetto alla precedente tornata elettorale, quando era andato alle urne quasi il 62% degli aventi diritto. Gli eventuali ballottaggi sono fissati per il 28 e 29 maggio. In quelle stesse date andranno alle urne i comuni in Sicilia e Sardegna, mentre Valle d’Aosta e Trentino voteranno al primo turno il 21 maggio. LEGGI TUTTO