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    Fondazione Gimbe, Cartabellotta: “SSN in codice rosso: autonomia rischia di amplificare diseguaglianze”

    (Teleborsa) – “L’emergenza COVID-19 ha ulteriormente indebolito il SSN, la cui crisi di sostenibilità ormai perdura da oltre 10 anni per varie ragioni: imponente sotto-finanziamento, carenza di personale per assenza di investimenti, mancata programmazione e crescente demotivazione, incapacità di ridurre le diseguaglianze, modelli organizzativi obsoleti e inesorabile avanzata del privato. Per la nostra democrazia non è più tollerabile che universalità, uguaglianza ed equità, i princìpi fondamentali del SSN, siano stati traditi e che i pazienti vivano oggi le conseguenze quotidiane di una sanità pubblica in codice rosso: infinite liste di attesa, aumento della spesa privata, diseguaglianze di accesso alle prestazioni sanitarie, inaccessibilità alle innovazioni, migrazione sanitaria, rinuncia alle cure, riduzione dell’aspettativa di vita”. È quanto ha evidenziato il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, in audizione alla Commissione Affari costituzionali del Senato sulle proposte di legge per l’attuazione dell’autonomia differenziata. Cartabellotta ha illustrato le ragioni del suo “no” all’autonomia differenziata in sanità. L’analisi di Cartabellotta evidenzia che – come emerge dal Report “Il regionalismo differenziato in Sanità” pubblicato lo scorso febbraio dalla Fondazione GIMBE – “‘abolizione dei tetti di spesa per il personale sanitario e l’istituzione di contratti di formazione-lavoro peranticipare l’ingresso nel mondo del lavoro di specialisti e medici di medicina generale rappresentano oggi strumenti fondamentali per fronteggiare la grave carenza di personale sanitario che dovrebbero essere estesi a tutte le Regioni”. In tale scenario – prosegue Cartabellotta – “alcune forme di autonomia rischiano di sovvertire gli strumenti di governance del SSN aumentando le diseguaglianze nell’offerta dei servizi: sistema tariffario, di rimborso, di remunerazione e di compartecipazione, sistema di governance delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Regionale, determinazione del numero di borse di studio per specialisti e medici di famiglia. Altre istanze risultano francamente ‘eversive’. Una maggiore autonomia in materia di istituzione e gestione di fondi sanitari integrativi darebbe il via a sistemi assicurativo-mutualistici regionali sganciati dalla, seppur frammentata, normativa nazionale. Inoltre, la richiesta del Veneto di contrattazione integrativa regionale per i dipendenti del SSN, oltre all’autonomia in materia di gestione del personale e di regolamentazione dell’attività libero-professionale, rischia di concretizzare una concorrenza tra Regioni con ‘migrazione’ di personale dal Sud al Nord, ponendo una pietra tombale sulla contrattazione collettiva nazionale e sul ruolo dei sindacati”.Per Cartabellotta “l’impatto delle maggiori autonomie si inserirebbero in un contesto di enormi diseguaglianze regionali in termini di adempimenti ai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e di conseguente mobilità sanitaria”. In particolare – spiega il presidente della Fondazione Gimbe – “dagli adempimenti al mantenimento dei LEA relativi al decennio 2010-2019 emerge che nelle prime 10 posizioni non c’è nessuna Regione del Sud e solo 2 del Centro (Umbria e Marche) e che le tre Regioni che hanno richiesto maggiori autonomie si collocano nei primi 5 posti della classifica: Emilia-Romagna (1a), Veneto (3a) e Lombardia (5a). E secondo le nuove “pagelle” relative al 2020, basate sul Nuovo Sistema di Garanzia, tra le 11 Regioni adempienti l’unica del Sud è la Puglia. L’analisi della mobilità sanitaria conferma la forte capacità attrattiva delle Regioni del Nord e la fuga dalle Regioni del Centro-Sud: infatti, nel decennio 2010-2019 13 Regioni, quasi tutte del Centro-Sud,hanno accumulato un saldo negativo pari a € 14 miliardi. E tra i primi quattro posti per saldo positivo si trovano sempre le tre Regioni che hanno richiesto le maggiori autonomie: Lombardia (+€ 6,18 miliardi), Emilia-Romagna (+€ 3,35 miliardi), Toscana (+€ 1,34 miliardi), Veneto (+€ 1,14 miliardi). Nel 2020 su € 3,33 miliardi di valore della mobilità sanitaria, il 94,1% della mobilità attiva si concentra in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, mentre l’83,4% del saldo passivo grava su Campania, Lazio, Sicilia, Puglia, Abruzzo e Basilicata, peraltro con la Calabria non contabilizzata. Questi dati confermano che nonostante la definizione dei LEA dal 2001, il loro monitoraggio annuale e l’utilizzo da parte dello Stato di strumenti quali Piani di rientro e commissariamenti, persistono inaccettabili diseguaglianze tra i 21 sistemi sanitari regionali, in particolare un gap strutturale Nord-Sud che compromette l’equità di accesso ai servizi e alimenta un’imponente mobilità sanitaria dalle Regioni meridionali a quelle settentrionali”.Di conseguenza – per Cartabellotta – “l’attuazione di maggiori autonomie in sanità, richieste proprio dalle Regioni con le migliori performance sanitarie e maggior capacità di attrazione, non potrà che amplificare le inaccettabili diseguaglianze registrate con la semplice competenza regionale concorrente in tema di tutela della salute. Ovvero, il regionalismo differenziato in sanità legittimerà normativamente il divario tra Nord e Sud, violando il principio costituzionale di uguaglianza dei cittadini nel diritto alla tutela della salute. Peraltro proprio quando il Paese ha sottoscritto con l’Europa il PNRR, il cui obiettivo trasversale è proprio quello di ridurre le diseguaglianze regionali e territoriali. Tenendo conto della grave crisi di sostenibilità del SSN, delle inaccettabili diseguaglianze regionali e dell’impatto delle maggiori autonomie la Fondazione GIMBE propone di espungere la tutela della salute dalle materie su cui le Regioni possono richiedere il trasferimento delle funzioni da parte dello Stato, perché la loro attuazione finirà per assestare il colpo di grazia al SSN”. LEGGI TUTTO

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    Startup, De Lise (commercialisti): “Solo il 5 per cento genera ricavi”

    (Teleborsa) – “Il dato complessivo di startup iscritte nel registro delle imprese comprende in realtà un insieme di società non ancora operative e operanti sul mercato. Solo il 5 per cento, infatti, presenta una generazione di ricavi e un percorso di crescita nel capitale investito. Nel 2022, tra l’altro, si evidenzia un drastico calo di nascite di startup, in controtendenza con la costante crescita che aveva caratterizzato gli anni precedenti. Un calo dovuto anche a una normativa ormai risalente al 2012, che necessiterebbe di ulteriori interventi ai fini di rendere il tessuto economico nazionale più attrattivo per questa specifica tipologia di società”. Lo ha detto il presidente dell’Unione Nazionale dei Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Matteo de Lise, a margine del convegno “Startup, è già ieri?”, che si è svolto a Milano, presso Le Village, alla presenza di esperti in materia e rappresentanti istituzionali. Nel corso dell’incontro è stata presentata un’indagine nazionale sul tema a cura della Fondazione Centro Studi Ungdcec in collaborazione con l’Università degli Studi di Parma e l’Università Gabriele D’Annunzio Chieti-Pescara. “I numeri emersi – spiega Francesco Puccio, presidente della Fondazione Centro Studi Ungdcec – sono indicativi di una necessità improrogabile di interventi legislativi mirati a fornire nuove agevolazioni non solo fiscali riservate alle startup. Il tema, tra l’altro, non è stato considerato all’interno dei contenuti della legge delega fiscale e per tale motivo, dopo aver esaminato i più recenti interventi normativi di altri paesi comunitari, abbiamo formulato una serie di proposte di modifica normativa che nelle prossime settimane saranno sottoposte alla politica”. L’indagine si compone di una analisi dell’intero panorama delle startup italiane, campione di circa 14mila aziende, sul quale è stata eseguita un’analisi qualitativa e quantitativa al fine di meglio inquadrare il fenomeno startup italiano la sua diffusione, le differenziazioni sui territori, la composizione degli assetti societari e di governance e le principali risultanze economiche. Nella seconda parte dell’indagine, è stato individuato un campione di startup “tipiche”, ossia rispondenti a determinate caratteristiche: questo campione, corrispondente a circa 700 aziende pari al 5 per cento del totale delle startup italiane, è stato analizzato al fine di evidenziare i principali indicatori economici, patrimoniali e finanziari, i trend di periodo, le principali dinamiche che hanno caratterizzato l’ultimo triennio, gli interventi sul capitale eseguiti, il tutto analizzato in funzione dei settori economici, della tipologia di governance adottata e della diversa compagine sociale. LEGGI TUTTO

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    Reddito e Pensione di Cittadinanza, quanti nuclei beneficiari ad aprile?

    (Teleborsa) – Ad aprile i nuclei percettori di reddito e pensione di cittadinanza scendono a quota 956.817. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Inps. In totale le persone coinvolte sono state 2.004.164 e l’importo medio mensile di 571,11 euro. Entrando nel dettaglio, il reddito di cittadinanza è stato percepito da 851.596 nuclei e la pensione di cittadinanza da 105.221 nuclei. LEGGI TUTTO

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    USA, vendita case nuove in aumento oltre attese

    (Teleborsa) – Continua a crescere e più delle attese, la vendita di case nuove negli Stati Uniti nel mese di aprile. Il dato ha evidenziato un incremento del 4,1% a 683 mila unità rispetto alle 656 mila unità di marzo (dato rivisto da 683 mila) e contro le 663 mila unità stimate dal consensus. Lo ha comunicato il Census Bureau degli Stati Uniti. Rispetto alle 611 mila unità di aprile 2022 si registra un aumento dell’11,8%. LEGGI TUTTO

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    USA, Fed: peggiora la manifattura nel distretto di Richmond

    (Teleborsa) – Peggiora a maggio l’indice Fed di Richmond sullo stato del settore manifatturiero. L’indicatore che sintetizza lo stato dell’attività del distretto si mantiene in territorio negativo e si porta a -15 punti dai -10 punti di aprile risultando anche peggiore delle aspettative (-8).Il dato, pubblicato dal Distretto Fed della capitale della Virginia, evidenzia un netto peggioramento della componente delle consegne che si porta a -13 punti dai -7 del mese precedente, mentre quella dei servizi si porta a -10 da -23 punti precedenti. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Global: il settore manifatturiero torna a contrarsi. Aumenta il terziario

    (Teleborsa) – Peggiora a sorpresa l’attività manifatturiera e dei servizi degli Stati Uniti nel mese di maggio. La stima flash sull’indice PMI Manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 48,5 punti, in calo dai 50,2 punti di aprile e sotto i 50 punti attesi dagli analisti. L’indicatore si porta dunque al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione. In aumento, invece, l’indice del settore terziario, sempre nel mese di maggio. La stima flash sul PMI dei servizi, pubblicata da S&P Global, indica un valore di 55,1 punti, che si confronta con i 53,6 di aprile e con i 52,6 del consensus. Il PMI composito si attesta così a 54,5 punti, dai 53,4 precedenti e rispetto ai 50 stimati dal mercato.(Foto: Photo by Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Covid, allarme in Cina: prevista nuova ondata a giugno

    (Teleborsa) – La Cina si prepara ad affrontare una nuova ondata di Covid-19 che arriverà al suo picco a fine giugno, con 65 milioni di casi a settimana. a sostenerlo è Zhong Nanshan, considerato il massimo esperto cinese di malattie respiratorie, citato dal Global times.La previsione è stata illustrata da Zhong durante un forum scientifico a Guangzhou, dove le proiezioni mostrate dall’esperto hanno mostrato che in Cina un piccolo picco di infezioni da Covid è probabile già alla fine di maggio, con circa 40 milioni di contagi a settimana, che diventeranno 65 milioni a fine giugno. Secondo il Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie (China Cdc), il tasso di infezione della variante Xbb è passato dallo 0,2% di metà febbraio al 74,4% di fine aprile e all’83,6% di inizio maggio. “Nello sviluppo di vaccini più efficaci, siamo in anticipo rispetto agli altri Paesi”, ha concluso l’esperto. LEGGI TUTTO

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    Educazione finanziaria: BPER Banca premia le dieci classi vincitrici del progetto GRANDE!

    (Teleborsa) – Si è conclusa con successo la settima edizione della Campagna Scuola, dal titolo “Uno splendido ritratto: scopri l’economia con le opere d’arte”, che si rivolge alle classi III, IV e V della scuola primaria. L’iniziativa si inserisce all’interno del progetto “GRANDE!”, che ha l’obiettivo di portare l’educazione finanziaria nelle scuole, aiutando i più piccoli e le più piccole a conoscere e scoprire il mondo dell’economia e della finanza attraverso il gioco. Questa edizione del progetto scuole ha proposto alle classi aderenti un’idea unica e originale: coniugare arte ed economia. Ciò è stato possibile anche grazie al contributo de La Galleria, realtà culturale corporate dell’Istituto che ha proposto opere d’arte, anche appartenenti alla Collezione BPER Banca, in grado di trasmettere e, contemporaneamente, semplificare l’apprendimento di nozioni economiche e finanziarie.L’apprendimento è stato facilitato anche grazie alla creazione di un kit didattico, realizzato in collaborazione con Librì Progetti Educativi. Il kit si caratterizza per una didattica inclusiva che si rivolge anche agli alunni con disabilità visive, grazie alla presenza di tracce audio che descrivono opere d’arte presenti nel libro.Creatività, fantasia e un pizzico di economia sono stati così gli ingredienti del concorso “Una galleria di classe” nel quale, per l’anno 2022/2023, hanno partecipato 454 scuole, oltre 900 classi e circa 23mila alunni suddivisi in 18 regioni. Gli alunni si sono cimentati con diverse tecniche pittoriche ed espressive, che hanno dato vita a una vera e propria galleria d’arte di classe con tanti elaborati originali raffiguranti tematiche economico-finanziarie.Le dieci classi più meritevoli riceveranno materiale didattico utile nel lavoro di tutti i giorni: dalle lavagne multimediali ai libri per la biblioteca, fino a PC e stampanti. Ecco l’elenco dei premiati: 1 – La classe V (Classe Unica) della Scuola Primaria Paritaria Maestre Pie di Sansepolcro (AR); 2 – La classe III B della Scuola Parravicini – Serravalle di Vittorio Veneto (TV); 3 – La classe V A della Scuola Primaria Vigasio di Vigasio (VR); 4 – Le classi V A e V B della Scuola Primaria Aldo Moro di Robecchetto con Induno (MI); 5 – La classe V A della Scuola Primaria G. Garibaldi di Ravenna (RA); 6 – La classe III B della Scuola Primaria IC Socrate Mallardo plesso “P. Borsellino” di Marano di Napoli (NA); 7 – La classe V A della Scuola Primaria 27^ Circolo Didattico plesso Duca d’Aosta di Bari; 8 – La classe IV A della Scuola Primaria Guido Dorso di Mercogliano (AV); 9 – La classe III C della Scuola Primaria L. Milani di Policoro (MT); 10 – La classe V Classe Unica della Scuola Primaria Principe di Piemonte di Maglie (LE).”Il nostro Istituto – dichiara Flavia Mazzarella, presidente di BPER Banca – è sempre in prima linea nella promozione dell’educazione finanziaria per i più piccoli, per formare adulti di domani più consapevoli delle loro scelte economiche. Quest’anno il progetto dedicato alle scuole si è evoluto ed ampliato, dando vita a un’iniziativa entusiasmante che ha saputo raccontare nozioni finanziarie e allo stesso tempo sensibilizzare alla bellezza, trovando un originale punto di congiunzione tra economia e arte”. LEGGI TUTTO