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    USA, a settembre spese personali +0,5% e redditi +0,3%

    (Teleborsa) – In aumento i redditi delle famiglie americane, così come le spese personali. Secondo il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti, i consumi personali (PCE) sono aumentati dello 0,5% a settembre 2024 rispetto al +0,3% del mese precedente e contro il +0,4% atteso dagli analisti.I redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,3%, più del +0,2% del mese precedente e uguale al +0,3% stimato dal consensus.Il PCE price index core, una misura dell’inflazione, evidenzia una variazione positiva dello 0,3% su mese (rispetto al +0,2% registrato il mese precedente) in linea con le stime di mercato e del 2,7% su anno, sopra il +2,6% atteso e uguale al +2,7% di agosto. LEGGI TUTTO

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    USA, licenziamenti diminuiscono a ottobre. Ma da inizio anno segnano +4%

    (Teleborsa) – I datori di lavoro con sede negli Stati Uniti hanno annunciato 55.597 tagli a ottobre 2024, in calo del 23,7% rispetto ai 72.821 tagli annunciati un mese prima. È il 51% in più rispetto ai 36.836 tagli annunciati nello stesso mese del 2023, secondo il consueto rapporto di Challenger, Gray & Christmas.Il totale di ottobre segna la settima volta quest’anno che gli annunci di tagli di posti di lavoro sono più alti rispetto al mese corrispondente dell’anno precedente. Finora quest’anno, le aziende hanno annunciato piani per tagliare 664.839 posti di lavoro, in aumento del 3,7% rispetto ai 641.350 tagli annunciati nei primi dieci mesi del 2023. Si tratta del totale più alto da inizio anno (YTD) da quando sono stati annunciati 2.162.928 tagli di posti di lavoro nel 2020. Escludendo il 2020, è il totale YTD più alto dal 2009, quando sono stati registrati 1.192.587 tagli.”Le posizioni vacanti sono diminuite e le assunzioni sono piuttosto piatte al momento. Le aziende sembrano essere in una fase di attesa mentre attendiamo i risultati delle elezioni e il potenziale ambiente normativo e di mercato che ne consegue”, ha affermato Andrew Challenger, Senior Vice President ed esperto di ambiente di lavoro per Challenger, Gray & Christmas.Il mese scorso, il settore aerospaziale/difesa ha guidato tutti i settori con 18.465, principalmente a causa dell’annuncio di Boeing di tagliare 17.000 posti di lavoro. Per l’anno, questo settore ha annunciato 29.526 tagli di posti di lavoro, in aumento del 308% rispetto ai 7.720 tagli di posti di lavoro annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso.”I tagli più importanti da parte delle aziende di riferimento tendono ad avere effetti a valle che potrebbero significare maggiori perdite di posti di lavoro per fornitori e clienti nel breve termine”, ha affermato Challenger.I rivenditori hanno tagliato 7.696 posti di lavoro a ottobre, il secondo più alto del mese, per un totale di 36.136 quest’anno. Ciò è in calo del 50% rispetto ai 72.182 tagli annunciati fino a ottobre 2023.I produttori di beni di consumo hanno tagliato 4.571 posti di lavoro a ottobre. Questo settore ha tagliato 33.865 posti di lavoro finora nel 2024, in aumento del 2,7% rispetto ai 32.968 annunciati nello stesso periodo dell’anno scorso.(Foto: seventyfour74 | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giorgetti: prudenza sta dando i suoi frutti. In Europa focus su competitività per Unione Bancaria

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, GiancarloGiorgetti, ha dichiarato che “un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti, favorendo le prospettive di crescita dell’Italia”. Intervenendo alla Giornata Mondiale del Risparmio, Giorgetti ha sottolineato che “le ultime aste hanno evidenziato che la domanda per i nostri titoli di Stato è robusta”. “Lo spread si è ridotto in modo significativo: i mercati e delle agenzie di rating promuovono l’azione del Governo”, ha aggiunto.”Il Governo ha approvato il Piano strutturale di bilancio di medio termine, che in una logica di prudenza guiderà la politica fiscale del Paese nei prossimi cinque anni sostenendo il sistema economico e riportando il debito pubblico su un sentiero realistico di discesa”, ha quindi assicurato il ministro.Parlando di garanzie pubbliche, Giorgetti ha affermato che è “auspicabile” che “continuino a svolgere il loro ruolo di supporto” al credito ma “secondo una logica selettiva e basata su una pianificazione di medio e lungo termine”. Secondo il Ministro “un’equilibrata ripartizione del rischio tra soggetti pubblici e privati è infatti condizione necessaria per conciliare una sana allocazione di tali rischi con un oculato impiego delle risorse pubbliche”. Per le PMI in particolare, secondo Giorgetti, “l’accesso al credito – specie negli ultimi anni – è stato accompagnato da una notevole presenza di garanzie pubbliche, con gradi di copertura assai elevati” ed “in assenza di una inversione di tendenza, ciò potrebbe comportare il rischio di un indebolimento nel ruolo di valutazione del merito creditizio da parte degli intermediari finanziari”.Allargando lo sguardo al contesto europeo, Giorgetti ha dichiarato che “nell’Unione Bancaria, e in generale nella regolamentazione bancaria europea, occorrerà dare alla competitività attenzione pari a quella che negli anni passati abbiamo giustamente attribuito alla stabilità”. “Non si sta suggerendo di sottovalutare la lezione della Grande Crisi Finanziaria – ha aggiunto – bensì di tenere presente che, come abbiamo ricordato, anche in sede europea a fronte di rischi di disparità competitiva internazionale, stabilità e crescita sono due lati della stessa medaglia: non vi può essere l’una senza l’altra”.”Una Unione dei Mercati dei Capitali non potrà quindi mai essere davvero compiuta se i principali operatori di mercato, le banche appunto, non potranno operare liberamente nel mercato europeo, con dimensioni ad esso adeguate”, ha affermato il ministro. LEGGI TUTTO

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    Giappone, vendite al dettaglio salgono meno delle attese a settembre

    (Teleborsa) – In aumento meno delle attese a settembre 2024 le vendite al dettaglio in Giappone. Secondo quanto reso noto dal Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria (METI), le vendite sono salite dello 0,5% su base annuale, meno del 2,1% stimato dagli analisti e del +3,1% di agosto (rivisto da un preliminare del +2,8%).Su base mensile le vendite sono scese del 2,3% contro il +1% del mese precedente.Quanto alle vendite all’ingrosso, riportano un +0,7% su anno e un -1,6% su mese.Le vendite totali hanno evidenziato così un decremento dell’1,8% tendenziale e un aumento dello 0,6% su mese.(Foto: Photo by Alex Knight on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Manovra, 29 novembre sciopero generale di Cgil e Uil: servono cambiamenti profondi

    (Teleborsa) – Cgil e Uil proclamano 8 ore di scioperogenerale, con manifestazioni territoriali, per venerdì 29 novembre. Lo hanno annunciato i segretari generali Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, nel corso di una conferenza stampa. I due sindacati hanno deciso di scendere in piazza per chiedere di “cambiare” la manovra di bilancio, considerata del tutto “inadeguata a risolvere i problemi del Paese” e per rivendicare l’aumento del potere d’acquisto di salari e pensioni e il finanziamento di sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali. “Il Governo ci convoca la settimana prossima a cose già fatte. Chiediamo ci siano cambiamenti profondi e radicali dell’indirizzo di fondo della manovra, a partire da una seria riforma fiscale”, ha dichiarato Landini. “Questa manovra sta dentro la scelta politica del Governo di presentare un piano strutturale di bilancio (Psb) all’Europa, che vincola il Paese a sette anni di tagli di spesa pubblica – ha proseguito –. Per far quadrare i conti si può agire anche sulle entrate, che significa fare una riforma fiscale che è il contrario di quella che sta facendo il Governo senza discuterla con nessuno. Agire sulle entrate è la condizione per fare le scelte di politica economica di cui abbiamo bisogno”.Oltre alla manovra, a motivare lo sciopero “ci stanno due provvedimenti: il collegato al lavoro e il decreto sicurezza”, ha aggiunto.”Se il Governo dovesse accettare le nostre proposte siamo pronti a rivedere lo sciopero”, ha dichiarato Bombardieri. “Abbiamo studiato la manovra consegnata alle Camere. Le valutazioni che facciamo ci portano a proclamare una giornata di sciopero. Vorrei ricordare che è una giornata di sciopero che i lavoratori pagano di tasca propria”, ha sottolineato. “C’è una parte del Paese che soffre e le cose non sono rosee come racconta il Governo”, ha aggiunto il leader della Uil. Bisogna correggere l’impostazione della manovra con “interventi e misure strutturali”, ha aggiunto.Diverso l’atteggiamento della Cisl che ha polemizzato con Landini che durante la conferenza stampa ha citato il sindacato. “A Maurizio Landini, che nella conferenza stampa di oggi si è permesso di offendere la Cisl, consigliamo vivamente di rivestire i panni del sindacalista e di smetterla di fare da traino a un’opposizione politica che non ha davvero bisogno di collateralismi”, ha dichiarato il leader della Cisl, Luigi Sbarra, da Firenze a margine del Consiglio Generale della Cisl Toscana. “Si rischia in questo modo – ha spiegato – di fare una danno sia ai partiti sia alla rappresentanza sindacale, che perde di credibilità e di autonomia”. “Ci confronteremo martedì con il governo sui contenuti della legge di bilancio con serietà e responsabilità, senza pregiudizi e preclusioni ideologiche – ha aggiunto Sbarra –. Questo deve essere il compito del sindacato che non può avere governi amici e nemici, graditi o non graditi. Il confronto deve avvenire sempre sul merito riconoscendo risultati e avanzamenti rispetto alle rivendicazioni quando arrivano e opponendoci a scelte che contrastano con gli interessi delle persone che noi rappresentiamo”. LEGGI TUTTO

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    Stellantis, tavolo al Mimit il 14 novembre dopo il “no” di Elkann al Parlamento

    (Teleborsa) – Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro AdolfoUrso, ha convocato il Tavolo Stellantis per giovedì 14 novembre a Palazzo Piacentini. Sono stati invitati a partecipare i rappresentanti dell’azienda, delle Regioni sede di stabilimenti produttivi, delle organizzazioni sindacali e dell’Anfia (Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive). È arrivata subito la risposta del governo dopo che ieri il presidente del gruppo automobilistico, John Elkann, aveva fatto sapere che non sarebbe andato in audizione in Parlamento ma che il confronto sarebbe proseguito con il Mimit, “in attesa della convocazione ufficiale presso la Presidenza del Consiglio”.”Non essendoci aggiornamenti dall’audizione dello scorso venerdì 11 ottobre da Lei stesso presieduta non abbiamo nulla da aggiungere rispetto a quanto già illustrato dall’amministratore delegato”, aveva spiegato in una lettera inviata al presidente della X Commissione, Alberto Gusmeroli, ringraziando lui e i parlamentari “per l’attenzione che stanno dedicando al settore dell’automotive e alle sue evoluzioni in Italia, in Europa e nel mondo”.Gusmeroli ha comunque fatto sapere che rinnoverà la richiesta di audizione del presidente di Stellantis, John Elkann. Il leader del suo partito e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha definito la decisione di Elkann una “vergognosa offesa alle istituzioni”. “Prima Stellantis prende i soldi e scappa all’estero, ora John Elkann diserta il Parlamento. La sua presenza è un obbligo, non solo morale, per rendere conto al Paese di una gestione scellerata nonostante gli enormi contributi pubblici – ha dichiarato in una nota –. La Lega ribadisce la propria solidarietà a tutti i lavoratori del gruppo Stellantis”. Anche i sindacati fanno pressione sul governo affinché venga convocato un tavolo a Palazzo Chigi. Su Stellantis e il settore auto “siamo in attesa di risposte da parte della presidente del consiglio e del ministro Adolfo Urso. Continuiamo a chiedere un incontro” a Palazzo Chigi, ha dichiarato il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri, in conferenza stampa. “La Fiat non c’è più da un po’ di anni e la famiglia Agnelli non comanda più. Non so se tutti se ne sono accorti e se lo sono messi in testa”, ha commentato invece il leader della Cgil, Maurizio Landini. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite di case in corso in aumento a settembre

    (Teleborsa) – Frenano ancora le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.Nel mese di settembre, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), ha registrato un incremento del 7,4% su base mensile, portandosi a quota 75,8 punti contro la salita dello 0,6% registrato ad agosto (70,6). Il dato si confronta con il +1,9% atteso dagli analisti. LEGGI TUTTO

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    “Economia della Bellezza 2024”, Banca Ifis: da 700 imprese che investono in arte e cultura 192 miliardi di fatturato

    (Teleborsa) – Le imprese italiane che investono in arte e cultura sono oltre 700, producono complessivamente 192 miliari di euro di ricavi annui e registrano una produttività superiore di 1,4 rispetto alla media, che sale a oltre 3 nel settore bancario, il comparto più vivace nello sviluppo di progettualità in questi ambiti. Sono le principali evidenze che emergono dalla quinta edizione di Economia della Bellezza, la piattaforma di cultura d’impresa che ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio economico di Bellezza generato dalle PMI del nostro Paese. Nell’edizione 2024, lo studio approfondisce la capacità delle imprese italiane di sviluppare progetti culturali e artistici oltre ai loro impatti sulla produttività.”Economia della Bellezza dimostra con numeri e testimonianze concrete, di piccoli e grandi imprenditori del nostro Paese, quanto sia vincente il binomio tra arte e cultura e attività d’impresa. Una unione che crea valore, economico e sociale, e che conferma il ruolo chiave della figura dell’imprenditore-mecenate per lo sviluppo virtuoso della collettività. Per questo, ho voluto creare ‘Ifis art’, il brand che riunisce tutte le progettualità di Banca Ifis che hanno l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale del nostro Paese. Una piattaforma integrata e aperta sia alle nostre persone che al territorio e che, tra le altre cose, prevede una corporate collection di importanti opere esposta nelle sedi del Gruppo, il Parco Internazionale di Scultura di Villa Fürstenberg, a Mestre, il sostegno alle più importanti manifestazioni artistiche nazionali — da Biennale di Venezia a Roma Arte in Nuvola —, oltre a operazioni di assoluto rilievo come l’acquisto e il restauro dell’opera di Banksy ‘Migrant Child’, a Venezia, e del Palazzo San Pantalon, sul quale è stata realizzata” ha dichiarato Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis.Secondo il report elaborato dall’Ufficio Studi di Banca Ifis e presentato oggi mercoledì 30 ottobre, presso Villa Fürstenberg, a Mestre, all’interno della giornata studio dal titolo “Economia della Bellezza, Arte e Cultura asset strategici di competitività”, le aziende che realizzano questo tipo di investimenti producono un forte cambiamento sia all’interno dell’azienda che sul posizionamento verso gli stakeholder esterni. Un cambiamento che si traduce in un aumento della produttività maggiore di 1,4 volte rispetto alle aziende di analoga dimensione che operano nel medesimo mercato, oltre a una crescita delle retribuzioni superiore di 2,2 volte, con un impatto indiretto, quindi, anche sulla valorizzazione delle competenze.Dallo studio emerge come si tratti di realtà che hanno una lunga tradizione, seguendo la storia del nostro Paese: il 6% è sul mercato da più di 65 anni e la numerica aumenta durante gli anni ’60 (29% la relativa incidenza), andando a stabilire tra gli anni ’80 e ’90 quasi il 43% delle imprese con, infine, un altro 22% di tali realtà che ha iniziato a operare nel XXI secolo.Guardando poi alla distribuzione geografica di tali realtà, 18 regioni su 20 hanno all’attivo imprese che evidenziano progettualità su arte e cultura. Di queste, il 79% si concentra nelle regioni del Centro-Nord, sul podio Lombardia (227), Veneto (123) ed Emilia-Romagna (112). Caso a parte l’Umbria che emerge con una penetrazione del 18% sul tessuto imprenditoriale.Per quanto riguarda la dimensione di queste imprese, 8 su 10 registrano un fatturato inferiore ai 250 milioni di euro. Le oltre 700 aziende riscontrate sono distribuite su diversi settori produttivi: moda, meccanica, agroalimentare, solo per citare i primi tre settori composti da imprese che investono in progetti di stampo artistico-culturale. Gli obiettivi che le imprese si sono poste con queste progettualità sono stati approfonditi attraverso un’indagine sul campo che ha coinvolto i decision maker (da imprenditori a Istituzioni come la Camera di Commercio) da cui sono emersi 4 tipologie di aree di intervento: il 52% costruisce relazioni solide con territori e comunità; il 23% comunica con i propri stakeholder esterni; il 12% usa arte e cultura come strumenti di innovazione e di stimolo creativo; il 12% si è concentrato sull’engagement dei dipendenti. LEGGI TUTTO