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    Manovra, Bankitalia: più difficile conseguire obiettivi crescita PIL 2024-25

    (Teleborsa) – “Alla luce dei nuovi dati, tuttavia, in assenza di una significativa accelerazione dell’attività economica nella parte finale di quest’anno, la crescita del prodotto prefigurata” nel Piano Strutturale di Bilancio “per il biennio 2024-25 appare più difficile da conseguire”. Lo ha affermato il vice capo del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, Andrea Brandolini, nel corso dell’audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla manovra.”In prospettiva la riduzione dei tassi di interesse e il recupero del potere d’acquisto delle famiglie potranno fornire un impulso positivo all’economia”, ha detto Brandolini sottolineando come “secondo i dati recenti, ancora insufficienti a tracciare un quadro completo e affidabile, l’attività economica faticherebbe a recuperare slancio nello scorcio di quest’anno”Nei tagli alla spesa dei ministeri imposti dalla manovra “anziché procedere uniformemente su tutti i capitoli, sarebbe opportuno selezionare le politiche e i processi interessati dai tagli e dalle rimodulazioni sulla base di specifiche analisi. In questo modo si preserverebbe la qualità dell’azione pubblica e si eliminerebbero le politiche non più efficaci”. “L’intervento – ha aggiunto – andrebbe visto nel contesto del programma pluriennale di analisi delle attività (la spending review propriamente detta) avviato nel 2023 e volto a riqualificare la spesa delle Amministrazioni centrali e, in prospettiva, di tutta la pubblica amministrazione”.Quanto all’aumento del prelievo sui proventi realizzati su cripto-attività “viene innalzato dal 26 al 42 per cento, con un effetto trascurabile sul gettito” e col rischio di indurre “i soggetti che avevano scelto di adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività”. La norma, ha sottolineato “modifica in misura sostanziale il livello di tassazione adottato appena due anni fa, quando con la legge di bilancio per il 2023 si era allineato il prelievo a quello previsto per gli investimenti finanziari e si era concesso a chi deteneva cripto-attività di far emergere investimenti e proventi con il pagamento di una somma forfetaria”. Secondo Bankitalia “l’instabilità normativa e l’innalzamento dell’aliquota di prelievo potrebbero indurre i soggetti che avevano scelto di adempiere ai propri obblighi dichiarativi e fiscali a tornare a occultare le proprie attività, ad esempio trasferendole presso operatori extra-UE”. LEGGI TUTTO

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    IVASS ordina oscuramento di 4 siti internet abusivi. Totale sale a 165

    (Teleborsa) – IVASS (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni) ha ordinato la cessazione dell’attività di intermediazione assicurativa esercitata tramite i seguenti 4 siti web che offrono abusivamente servizi assicurativi: dvassicura.it, breve.sarabertolazzi.it, assicuratipersettimana.com, giorn.sarabertolazzi.it.Le attività di oscuramento da parte dei provider che operano sul territorio italiano sono in corso. Per motivi tecnici l’oscuramento effettivo potrà richiedere alcuni giorni. Sale a 165 il numero dei siti abusivi oggetto di ordine di cessazione da quando l’IVASS esercita il potere di oscuramento, novembre 2023.L’IVASS raccomanda di adottare le opportune cautele nella valutazione di offerte assicurative via Internet, telefono o messaggistica veloce (ad esempio, WhatsApp), soprattutto se relative a polizze r.c. auto di durata temporanea. LEGGI TUTTO

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    Partnership pubblico-privato per un benessere equo e sostenibile: Generali al VII Forum Mondiale dell’OCSE sul well-being

    (Teleborsa) – In occasione del VII Forum Mondiale sul Benessere dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), organizzato con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) e con il supporto di Banca d’Italia, Generali ha promosso l’incontro “Building Well-Being for People and Planet: the Role of Public-Private Partnerships”. L’evento si è focalizzato sulla necessità di affrontare temi globali come il cambiamento climatico, trend demografici e la trasformazione della forza lavoro attraverso soluzioni incentrate sul benessere, sottolineando il ruolo strategico delle partnership tra pubblico e privato (PPP) nel rispondere a queste sfide.Il Forum OCSE, di cui Generali è knowledge partner, è organizzato sotto la Presidenza italiana del G7 per rafforzare a livello internazionale l’agenda per il benessere del nostro pianeta e dei suoi abitanti, favorendo la creazione di connessioni e stimolando l’azione attraverso il dialogo tra mondo accademico e scientifico, società civile, imprese e istituzioni.Il confronto ospitato da Generali ha approfondito come le partnership pubblico-privato siano essenziali per promuovere l’adozione di strategie focalizzate sul benessere, la sostenibilità e la riduzione delle diseguaglianze. Questo – spiega Generali in una nota – si basa sulla condivisione delle migliori prassi tra i settori pubblico e privato, l’analisi dei dati statistici con standard allineati e l’unione delle forze per definire risultati inclusivi e sostenibili.Attraverso la combinazione dei punti di forza di entrambi i settori, la collaborazione tra soggetti privati ed istituzioni internazionali come il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) e l’OCSE ha un ruolo cruciale nel sostenere politiche olistiche e strategie di resilienza che pongono il benessere delle persone al centro.”Come emerso nel Rapporto 2023/2024 sullo Sviluppo Umano di UNDP, – ha affermato Andrea Sironi, presidente di Generali – sono cresciute la sfiducia nei confronti dell’azione collettiva e la polarizzazione politica. A questo si è affiancata la necessità di intervenire rapidamente per contrastare la crisi climatica. È importante rafforzare la consapevolezza che nessun attore, pubblico o privato, potrà affrontare con successo le sfide ambientali e sociali che attraversiamo. La soluzione passa da uno sforzo comune. Il nostro settore gioca unruolo chiave nel colmare il gap di protezione e promuovere strumenti che rafforzino, attraverso partnership tra soggetti privati ed istituzioni pubbliche, la resilienza delle nostre economie ed il benessere della collettività”.”Generali – evidenzia la nota – contribuisce alla promozione di un benessere equo e resiliente attraverso soluzioni innovative per l’adattamento climatico, prodotti inclusivi per il divario di protezione finanziaria ed investimenti che integrano i fattori di sostenibilità. Il Gruppo opera, inoltre, come datore di lavoro responsabile promuovendo la diversità, l’equità e l’inclusione sul luogo di lavoro, edimpegnandosi a favore delle comunità che vivono in condizioni di vulnerabilità con la fondazione The Human Safety Net”.L’OCSE ha contribuito a questo momento di confronto e ha sottolineato che, quando i dati sul benessere vengono adottati come base del processo decisionale, le imprese e i governi hanno l’opportunità di migliorare la vita delle persone e rispondere alla crisi climatica e ambientale. Se in passato il benessere non è stato l’obiettivo tradizionale delle politiche economiche, le sfide odierne, come il cambiamento climatico, le trasformazioni della forza lavoro, l’innovazione tecnologica ed i trend demografici, richiedono una prospettiva collettiva con impatti globali misurabili.Lucia Silva, Generali Group chief sustainability officer, ha sottolineato la spinta virtuosa della collaborazione pubblico-privato per costruire un’economia più resiliente, che possa resistere alle sfide del clima in evoluzione e cogliere il potenziale dell’innovazione industriale, tecnologica e digitale. Monica Possa, Generali Group People & Organisation officer, ha rappresentato l’importanza della condivisione di conoscenze e prassi sostenibili, per promuovere ambienti di lavoro che valorizzino le diversità e garantiscano le pari opportunità e l’inclusione. In questa direzione, è sempre più strategica la formazione delle persone, con le competenze richieste da un’era di grande innovazione tecnologica.Proprio le nuove tecnologie digitali, in particolare l’intelligenza artificiale, collegano le sfide globali come il cambiamento climatico con soluzioni locali, assicurandosi che le innovazioni siano culturalmente rilevanti e inclusive, come sottolineato da Pedro Conceição, Director and Lead Author Human Development Report Office (UNDP). Attraverso il punto di vista dell’OCSE, con Romina Boarini, Director OECD Centre on Well-Being, Inclusion, Sustainability and Equal Opportunity, è stata rimarcata l’importanza di adottare metriche per la misurazione del benessere, come fondamento comune di un’azione pubblica e privata a sostegno del miglioramento della vita delle persone e del pianeta. L’evoluzione del quadro geopolitico internazionale e le iniziative specifiche con cui le istituzioni politiche potranno stimolare la transizione inclusiva sono stati al centro dell’intervento di Lynn Forester de Rothschild, founder and CEO of the Council for Inclusive Capitalism.In qualità di corporate citizen responsabile, Generali è impegnata a promuovere partnership pubblico-privato e a sostenere con le proprie competenze le istituzioni pubbliche nel raggiungimento dei loro obiettivi. Generali è stato il primo player finanziario ad aver firmato un accordo di collaborazione con UNDP, avviando nel 2022 una partnership per favorire l’accesso a soluzioni assicurative volte a ridurre il divario di protezione e aumentare il benessere socioeconomico in alcune delle aree più vulnerabili del mondo. Grazie al continuo impegno nella partnership pluriennale con l’Insurance and Risk Finance Facility dell’UNDP, Generalicontribuisce all’InsuResilience Vision 2025 e all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.Nell’anno della Presidenza italiana del G7, Generali ha inoltre avviato una nuova collaborazione con l’OCSE, nell’ambito del World Forum on Well-being, con l’obiettivo di promuovere iniziative e criteri per misurare il benessere delle persone e metterlo al centro delle politiche economiche future. LEGGI TUTTO

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    USA, ordini industriali calano più delle attese a settembre

    (Teleborsa) – Calano più del previsto gli ordinativi all’industria statunitensi. Secondo il Department of Commerce del Bureau of the Census, nel mese di settembre gli ordini hanno evidenziato una discesa dello 0,5% dopo il -0,8% di agosto e contro il -0,4% stimato dal consensus.Al netto del settore dei trasporti, gli ordini sono cresciuti dello 0,5% dopo il +0,4% di agosto, mentre al netto del settore difesa sono scesi dell’1,1%, stesso livello del mese precedente. LEGGI TUTTO

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    Italian Insurtech Summit 2024: “Innovation out of the box” pay-off della quinta edizione

    (Teleborsa) – Accelerare l’adozione di tecnologie emergenti come l’AI, i big data e la blockchain al fine di favorire sinergie tra attori del settore, promuovere modelli di business innovativi e affrontare le sfide normative. Con questo obiettivo torna, per la sua quinta edizione, l’Italian Insurtech Summit, il più importante evento organizzato da Italian Insurtech Association (IIA), dedicato all’innovazione e alla trasformazione digitale nel settore assicurativo, che si terrà presso il Milano LUISS Hub, il 21 e 22 novembre. Anche quest’anno l’evento – che coinvolge start-up insurtech, compagnie assicurative, investitori, esperti e regolatori – sarà inserito all’interno della Call Tech Action, una settimana di appuntamenti gratuiti, dal 18 al 22 novembre, per scoprire le ultime novità in fatto di innovazione, AI, educazione, formazione e lavoro nei settori del FinTech, dell’InsurTech e del PropTech.Innovation out of the box è il titolo di questa quinta edizione, che preannuncia quale sarà la sua protagonista: l’intelligenza artificiale generativa, una tecnologia che sta rapidamente evolvendo il settore assicurativo italiano. Entro 2030 il 55% delle polizze assicurative emesse vedrà una componente di Intelligenza artificiale, le compagnie sfruttano soluzioni di AI per rendere i processi più efficienti, ridurre i costi e offrire servizi sempre più personalizzati. Dalla gestione automatizzata di sottoscrizioni e sinistri all’analisi predittiva dei rischi, l’AI accelera le operazioni e migliora la precisione. Grazie a questa tecnologia e all’aumento degli investimenti nel settore, che quest’anno dovrebbero raggiungere la cifra di 1 miliardo di euro, la nuova edizione del Summit vuole sancire un nuova fase di questa industry.”L’Italian Insurtech Summit 2024, giunto alla quinta edizione, si conferma come l’evento di riferimento per l’innovazione e la trasformazione digitale nel settore assicurativo. Una grande manifestazione dell’Innovazione assicurativa, un appuntamento unico per esplorare le frontiere del cambiamento che stanno ridefinendo il nostro settore. Quest’anno, più che mai, vogliamo creare uno spazio per il confronto tra i protagonisti del cambiamento, affinché possano approfondire tematiche dirompenti come l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie emergenti – dichiara Simone Ranucci Brandimarte, presidente di IIA –. La grande novità del C-Club, che vedrà oltre 40 top leader – CEO e C-level – in prima linea, offre una straordinaria opportunità per i partecipanti. Attraverso le loro visioni e strategie, potranno cogliere i trend e le sfide del futuro assicurativo direttamente da chi guida questo settore verso modelli digitali e innovativi. L’insurtech, infatti, esce dalla fase di sperimentazione e si concentra ora su come generare risultati tangibili. Le compagnie rimangono protagoniste degli investimenti e del dinamismo del settore, sempre più orientato verso l’applicazione pratica delle nuove tecnologie. Siamo ad un momento di svolta per il mercato assicurativo, e solo la collaborazione tra tutti gli stakeholder permetterà al settore di rimanere competitivo anche nei confronti dei player stranieri.”Le ricerche Durante l’evento saranno presentate 5 ricerche realizzate da IIA insieme ai propri partner. Oltre ai dati dell’Investment Index ideato da IIA ed elaborato dall’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano, l’Italian Insurtech Summit sarà l’occasione per illustrare: “Underwriting (Re)Generation” in collaborazione con EY, “Il Consumatore Assicurativo nell’Era Digitale”, in collaborazione con Join Business Solution, “Regolamentazione e Innovazione”, realizzata dalla Commissione Giuridica Permanente di IIA e quella su “Open & Embedded Insurance”, in collaborazione con Capgemini.Gli appuntamenti del SummitAwards: il 22 novembre verranno assegnati gli Italian Insurtech Awards alle realtà che si sono distinte in diciassette diverse categorie. Questi riconoscimenti celebrano le aziende e gli individui che stanno guidando l’innovazione, attraverso l’implementazione di nuovi modelli operativi e soluzioni digitali, e che hanno contribuito a creare valore attraverso la collaborazione e l’innovazione condivisa. C-Club: grande novità di questa edizione sarà il C-Club, uno spazio dove 40 leader del mondo assicurativo forniranno una visione globale del mercato attraverso interviste ispirazionali sul palco del Summit. Tra i membri del C-Club: Alberto Minali, Amministratore Delegato di Revo, Alberto Busetto, Chief Executive Officer di Generali Jeniot, Alessandro Decio, Amministratore Delegato di Banco Desio e molti altri.Workshop: l’Italian Insurtech Summit 2024 propone, inoltre, workshop tematici dedicati a un numero limitato di partecipanti. Queste sessioni parallele richiederanno la registrazione preventiva. Si tratta di un’opportunità imperdibile per approfondire tematiche specifiche come Data Analytics, Embedded Insurance, Sicurezza del Dato, Utilities & Telcos, Governance dei Prodotti Assicurativi e creare un network di contatti con esperti del settore. LEGGI TUTTO

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    Sicurezza sul lavoro nel settore pubblico, Sintesi: “Un bando controverso e le sue implicazioni”

    (Teleborsa) – “La sicurezza sul lavoro è un tema cruciale che non riguarda solo settori ad alto rischio, ma anche il settore pubblico. Recenti dati dell’INAIL rivelano un aumento allarmante degli infortuni tra i dipendenti pubblici, con un incremento del 14,1% tra il 2018 e il 2022 e un totale di 33.118 casi segnalati nel 2022. Oltre il 75% di questi infortuni si verifica “in occasione di lavoro”, dimostrando che anche attività apparentemente sicure possono comportare rischi significativi. Durante la pandemia, le segnalazioni di malattie professionali sono diminuite, ma con la ripresa delle attività in presenza, si è assistito a un aumento delle patologie, in particolare osteomuscolari e respiratorie. Questo sottolinea l’importanza di garantire che i dipendenti pubblici siano protetti da infortuni e malattie professionali attraverso misure preventive adeguate. Tuttavia, recenti sviluppi sollevano preoccupazioni”. Questo l’allarme lanciato dal Gruppo Sintesi.”Nel novembre 2023, Consip Spa – spiega Sintesi in una nota – ha pubblicato un bando per un Accordo Quadro sulla Sicurezza del Lavoro (arrivando all’aggiudicazione dello stesso dopo un anno) che, secondo esperti del settore, presenta gravi errori e superficialità. Queste carenze potrebbero compromettere le attività di prevenzione e la sicurezza all’interno della Pubblica Amministrazione. Un elemento particolarmente critico è l’esclusione di oltre 1400 amministrazioni dalla partecipazione al bando, un fatto senza precedenti per Consip. Inoltre, l’aumento dei massimali da 140 a 241 milioni di euro, senza giustificazione, ha suscitato ulteriori preoccupazioni. L’assenza di limiti all’aggiudicazione dei lotti ha portato a un potenziale monopolio da parte di una multinazionale, contravvenendo ai principi di concorrenza. Questo scenario potrebbe creare due categorie di dipendenti pubblici: quelli “iper-garantiti” che beneficiano di servizi di alta qualità e quelli relegati a una condizione di inferiorità, con conseguenze dirette sulla loro sicurezza e salute. Tutte queste anomalie non sono passate inosservate in diversi ambienti sindacali ed istituzionali”.”La sicurezza sul lavoro – conclude la nota – è una responsabilità condivisa, e il settore pubblico non può essere trascurato. È fondamentale che le amministrazioni adottino misure concrete per garantire un ambiente di lavoro sicuro e che le gare per la sicurezza siano gestite in modo trasparente e competitivo. La salute e il benessere dei dipendenti pubblici devono essere una priorità, affinché si possano evitare danni e sofferenze legate agli infortuni sul lavoro. La comunità attende risposte chiare e azioni concrete da parte delle autorità competenti”. LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Enel lancia la nuova edizione di “Energie per la Scuola”

    (Teleborsa) – Fornire ai giovani le competenze necessarie per intraprendere le nuove professioni della transizione energetica ed essere assunti nelle aziende dell’indotto di Enel subito dopo la conclusione del loro percorso di studi. Con quest’obiettivo Enel lancia la quarta edizione di “Energie per la scuola”, programma formativo che promuove la collaborazione tra imprese e istituti tecnici e professionali, favorendo un efficace inserimento degli studenti nel mondo del lavoro. Quest’anno il programma punta a coinvolgere oltre 5mila allievi del quinto anno, più di 110 scuole e circa 70 ditte dell’indotto energetico. Da nord a sud, il calendario degli open day da ottobre a dicembre è ricco di opportunità: studenti dalla Toscana al Lazio, dal Veneto al Piemonte, dalla Lombardia all’Emilia Romagna, dalla Campania alle Isole, scopriranno come possono contribuire al cambiamento grazie alle competenze che acquisiranno con “Energie per la Scuola”.Con il programma Enel vuole dare una risposta concreta al problema del disallineamento tra domanda e offerta di competenze tecniche nel mercato del lavoro, garantendo una formazione mirata alle sfide della transizione energetica. Il progetto rappresenta una straordinaria occasione di crescita su più fronti: per i giovani, che acquisiscono competenze ricercate dal mercato del lavoro; per le scuole, che migliorano la loro offerta formativa; e per le aziende della filiera elettrica e rinnovabile, che, grazie al progetto, potranno contare su personale specializzato che le aiuterà a realizzare progetti cruciali per lo sviluppo del Paese.Il percorso formativo, al via da gennaio, si articola in due fasi: una prima che consiste in 120 ore di formazione teorico/pratica base e una seconda che prevede almeno un corso specialistico pratico post diploma per ottenere una qualifica professionale finalizzata all’assunzione nelle imprese partner di Enel.Dai tecnici di rete agli specialisti che lavorano negli impianti fotovoltaici, eolici, geotermici e di accumulo, numerosi sono i profili che verranno formati grazie a questo programma e che avranno un ruolo chiave nel realizzare reti elettriche sempre più efficienti e dare impulso allo sviluppo delle rinnovabili.Il programma dal 2021 a oggi ha già registrato la partecipazione di oltre 8mila studenti, oltre 110 scuole e 65 aziende agevolando l’inserimento di più di mille ragazzi nel mercato del lavoro. “Dati che – sottolinea Enel in una nota – dimostrano il successo dell’iniziativa, parte del più ampio percorso avviato da Enel per ridurre il gap occupazionale e garantire una formazione di eccellenza ai giovani che desiderano costruire un futuro sostenibile e innovativo per l’Italia”. LEGGI TUTTO

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    “Benessere e disuguaglianze in Italia”, Istat: “Marcato svantaggio al Sud”

    (Teleborsa) – Sul fronte delle disuguaglianze in Italia si registrano differenze significative tra regioni, tra uomini e donne, tra gruppi di popolazione con diverso titolo di studio e diversa classe d’età. “Occorre affrontare queste criticità con strategie mirate a ridurre le barriere di accesso al lavoro, a garantire continuità lavorativa e prospettive di avanzamento e a migliorare le opportunità di realizzazione delle nuove generazioni”. È quanto emerge dalla pubblicazione “Benessere e disuguaglianze in Italia” diffusa in occasione della settima edizione del Forum on Well-Being organizzato da OCSE a Roma in collaborazione con ISTAT e MEF. Il report, partendo dal progetto sul benessere equo e sostenibile (Bes), offre uno sguardo sulle disuguaglianze tra uomini e donne, tra generazioni, tra territori e tra gruppi di popolazione con diverso titolo di studio, con un approccio che tiene conto anche della combinazione di più caratteristiche, per individuare i gruppi maggiormente svantaggiati in termini di benessere nei vari ambiti della vita. Le regioni del Nord – evidenzia il rapporto – presentano più spesso indicatori di benessere con valori migliori rispetto alla media nazionale, mentre il Mezzogiorno presenta ancora situazioni di marcato svantaggio, soprattutto nei domini del lavoro e delle relazioni sociali. Dal punto di vista delle disuguaglianze di genere, notevoli sono stati i progressi in ambito educativo e culturale per le donne: una giovane donna su tre, nella fascia d’età 25-34 anni è laureata contro uno su quattro tra gli uomini, inoltre i percorsi di istruzione femminili si distinguono per migliori risultati, con meno abbandoni e competenze più elevate. Nonostante questo le donne continuano a essere penalizzate nel mercato del lavoro, evidenziando un gap persistente nei tassi di occupazione (56,5% rispetto al 76% degli uomini), nella presenza nelle posizioni di rappresentanza politica ai vertici delle istituzioni e nelle condizioni economiche. Tuttavia, il maggiore investimento femminile nell’istruzione costituisce un fattore di potenziale attenuamento di questa disparità in futuro, soprattutto se accompagnato da un parallelo ampliamento delle opportunità e degli strumenti di sostegno alla conciliazione dei tempi di vita.Il livello di istruzione si conferma un determinante cruciale per il benessere, infatti la maggior parte degli indicatori presenta un forte gradiente per titolo di studio, a sottolineare la crescente associazione positiva con le misure di benessere all’aumentare del livello di istruzione. Le differenze sono particolarmente marcate per la partecipazione culturale (64,6% tra i laureati di almeno 25 anni rispetto al 12,5% tra le persone con al più un titolo di scuola secondaria inferiore) e la formazione continua (25,2% tra le persone di almeno 25 anni con elevato titolo di studio rispetto a 3,2% per le persone con titolo di studio basso), con un forte impatto del titolo di studio posseduto anche sulle condizioni economiche e sulle possibilità di occupazione. Pertanto politiche educative orientate a migliorare l’accesso all’istruzione superiore e universitaria, particolarmente nelle aree svantaggiate e per le fasce di popolazione più vulnerabili, possono costituire un fattore di crescita dell’equità del benessere.Gli indicatori di benessere presentano un forte gradiente per età, in alcuni casi a vantaggio dei più giovani, ad esempio il 93,9% dei giovani 25-34enni usa regolarmente internet, contro il 57% degli over 55-enni. Per gli stili di vita, i giovani sono meno sedentari degli over 55 (26,8% contro 45,8%) ma è più diffusa l’abitudine al fumo (26,9% contro il 14,4% degli ultra 55enni). Infine, le disuguaglianze intergenerazionali pongono i giovani adulti in una condizione di vulnerabilità economica, che potrebbe avere ripercussioni nel lungo periodo, non solo a livello individuale ma anche per la coesione sociale e lo sviluppo del Paese. Per mettere in evidenza i gruppi di popolazione in condizioni maggiormente critiche, tuttavia, l’analisi si concentra sull’intersezione tra più fattori, facendo luce sulle disparità che colpiscono sottogruppi specifici della popolazione, incidendo profondamente sulla qualità della vita delle persone coinvolte. Emerge ad esempio come la partecipazione culturale fuori casa tra le donne con titoli terziari residenti al Nord sia oltre otto volte più alta rispetto a quella delle donne con al più la licenza secondaria inferiore del Mezzogiorno. Un altro esempio della multidimensionalità dei fattori di diseguaglianza è quello derivante dal rischio di povertà che tra i 25-34enni residenti nel Mezzogiorno con basso titolo di studio è 25 volte più alto di quello tra i residenti al Nord con alto titolo di studio (56,7% contro 2,2%). LEGGI TUTTO