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    USA, PMI servizi maggio rivisto al ribasso ma continua a segnalare forza

    (Teleborsa) – Si rafforza il settore dei servizi negli Stati Uniti nel mese di maggio 2023, anche se a un livello minore rispetto alla stima preliminare. L’indice PMI dei servizi definitivo, elaborato da S&P Global, si porta a 54,9 punti dai 53,6 del mese precedente, risultando leggermente inferiore ai 55,1 punti della stima preliminare.L’indice, che rappresenta un sondaggio sui direttori acquisto delle aziende attive nel settore terziario, mostra comunque un tasso di crescita forte e si conferma al di sopra della soglia dei 50 punti, che fa da spartiacque con la fase di espansione.Migliora anche l’indice composito, che tiene conto anche della variazione del PMI manifatturiero, che si attesta a 54,3 punti, sotto ai 54,5 punti del consensus, rispetto ai 53,4 punti del mese precedente.”Gli Stati Uniti hanno continuato a vedere un’economia a due velocità a maggio, con la lentezza del settore manifatturiero in contrasto con un settore dei servizi in ripresa. passa dai beni ai servizi”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence.”I dati dell’indagine sono indicativi di una crescita del PIL a un tasso annualizzato di poco superiore al 2% e una ripresa delle aspettative delle imprese indica che la crescita rimarrà robusta mentre ci dirigiamo verso l’estate”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Mobilità sostenibile, BPER e Wecity: al via la nuova edizione di “Piantiamola di inquinare!”

    (Teleborsa) – Anche per il 2023 BPER Banca, grazie al supporto della piattaforma per la mobilità sostenibile Wecity, ha avviato il progetto “Piantiamola di inquinare!”, iniziativa che mira a promuovere la mobilità sostenibile tra i dipendenti dell’azienda che si recheranno in ufficio in bicicletta, a piedi o in monopattino, contribuendo così a ridurre l’inquinamento atmosferico. Gli spostamenti verranno monitorati tramite l’app di Wecity che calcolerà l’ammontare di CO2 risparmiata per ogni spostamento (circa 1 kg ogni 7 chilometri percorsi), con l’obiettivo di creare una classifica dei dipendenti più virtuosi. Avrà la durata di 3 mesi, da giugno fino a settembre. L’obiettivo è quello di confermare o migliorare il risultato dell’anno precedente, in cui sono state evitate 12 tonnellate di CO2. I vincitori della competizione saranno annunciati a settembre e riceveranno i premi messi a disposizione dall’azienda. Il progetto “Piantiamola di inquinare!” – inserito all’interno dell’offerta di iniziative e servizi di mobilità sostenibile che coinvolgono i colleghi – rappresenta per BPER Banca un impegno concreto verso la sostenibilità e la lotta al cambiamento climatico.”Questo progetto – dichiara Giuseppe Corni, chief human resource officer di BPER Banca – è diventato per noi un appuntamento. Anche l’anno scorso è stata registrata un’ampia e sentita partecipazione all’iniziativa. Abbiamo contribuito a migliorare la qualità di vita delle persone e dato un premio per la virtuosità. Siamo sicuri che anche quest’anno parteciperanno numerosi colleghi, molti hanno già confermato di iscriversi o reiscriversi. Questa idea rientra in un vasto programma di attività di sostenibilità del nostro Istituto che coinvolgono direttamente i lavoratori, sempre particolarmente sensibili alle tematiche ecologiche e attivi nelle iniziative aziendali”.”La collaborazione con BPER – afferma Paolo Ferri, ceo di Wecity – dimostra che al di là degli annunci e delle iniziative isolate è davvero possibile investire in maniera continuativa in progetti di sostenibilità di lungo periodo all’interno delle aziende. Il tasso di coinvolgimento dei dipendenti negli ultimi due anni ha evidenziato un forte interesse verso le tematiche green e di salvaguardia dell’ambiente che andava probabilmente solo stimolato per innescare quel cambio comportamentale che ci auguriamo possa diventare consuetudine nel breve periodo. Questo terzo anno di incentivi è sicuramente per noi e per BPER un grande motivo di soddisfazione”. LEGGI TUTTO

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    Settore aereo, IATA: per il 2023 previsto un rafforzamento della redditività

    (Teleborsa) – Rafforzamento della redditività del settore aereo per il 2023. È quanto previsto dall’International Air Transport Association (IATA) nelle sue stime per l’anno in corso. In particolare, si prevede che gli utili netti del settore aereo raggiungeranno i 9,8 miliardi di dollari nel 2023 (margine di profitto netto dell’1,2%), che è più del doppio della precedente previsione di 4,7 miliardi di dollari (dicembre 2022). Gli utili operativi del settore aereo dovrebbero inoltre raggiungere 22,4 miliardi di dollari nel 2023, molto migliorati rispetto alle previsioni di dicembre di un utile operativo di 3,2 miliardi di dollari. È anche più del doppio dell’utile operativo di 10,1 miliardi di dollari stimato per il 2022.IATA prevede che circa 4,35 miliardi di persone viaggeranno nel 2023, il che si avvicina ai 4,54 miliardi che hanno volato nel 2019. I volumi di carico dovrebbero essere di 57,8 milioni di tonnellate, che sono scesi al di sotto dei 61,5 milioni di tonnellate trasportate nel 2019 con un forte rallentamento dei volumi del commercio internazionale. Si prevede infine che i ricavi totali cresceranno del 9,7% su base annua a 803 miliardi di dollari. Questa è la prima volta che i ricavi del settore supereranno la soglia degli 800 miliardi di dollari dal 2019 (838 miliardi di dollari). La crescita della spesa dovrebbe essere contenuta ad un incremento annuo dell’8,1%.“La performance finanziaria delle compagnie aeree nel 2023 sta superando le aspettative. La maggiore redditività è supportata da diversi sviluppi positivi. La Cina ha revocato le restrizioni COVID-19 all’inizio dell’anno rispetto a quanto previsto. I ricavi delle merci rimangono al di sopra dei livelli pre-pandemia anche se i volumi non lo sono stati. E, dal lato dei costi, c’è un certo sollievo. I prezzi del carburante per aerei, sebbene ancora elevati, si sono moderati nella prima metà dell’anno”, ha affermato Willie Walsh, direttore generale della IATA.”Il ritorno alla redditività netta, pur con un margine di utile netto dell’1,2%, è un risultato importante – si legge in una nota di IATA –. In primo luogo, è stato raggiunto in un momento di significative incertezze economiche. E in secondo luogo, segue le perdite più profonde nella storia dell’aviazione (183,3 miliardi di dollari di perdite nette per il 2020-2022 (incluso) per un margine di profitto netto medio del -11,3% in quel periodo). Va notato che il settore aereo è entrato nella crisi del COVID-19 al termine di una serie storica di profitti che ha visto un margine di profitto netto medio del 4,2% per il periodo 2015-2019″.“Le incertezze economiche non hanno smorzato il desiderio di viaggiare, anche se i prezzi dei biglietti hanno assorbito gli elevati costi del carburante. Dopo le profonde perdite di COVID-19, anche un margine di profitto netto dell’1,2% è qualcosa da festeggiare! Ma con le compagnie aeree che guadagnano in media solo 2,25 dollari per passeggero, riparare i bilanci danneggiati e fornire agli investitori rendimenti sostenibili sul loro capitale continuerà a essere una sfida per molte compagnie aeree”, ha aggiunto Walsh. LEGGI TUTTO

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    WINDTRE BUSINESS e Call2Net: “Data Center green per un futuro più sostenibile”

    (Teleborsa) – WINDTRE BUSINESS ha avviato una partnership con Call2Net, società specializzata in soluzioni innovative nella customer interaction. In particolare, la realtà consulenziale ha affidato al brand B2B di WINDTRE i propri sistemi informatici per supportare l’outsourcing dei call center delle sue aziende clienti. Attraverso i servizi WINDTRE BUSINESS di connettività, di security, di fonia in VoIP e Data Center, infatti, Call2Net beneficia di una soluzione integrata per gestire il proprio core business con un unico interlocutore, che semplifica la gestione e la manutenzione dei sistemi aziendali.Il servizio è fornito a Call2Net attraverso l’infrastruttura gestita da WINDTRE BUSINESS nel Data Center di Siziano, che utilizza 100% energia rinnovabile ed è certificato ISO14001 (Environmental Management) e ISO50001(Energy Management). La struttura, inoltre, è in linea con l’European Code of Conduct on Data Centre Energy Efficiency e utilizza soluzioni brevettate per i sistemi di gestione di energia e di raffreddamento, che consentono di raggiungere i livelli medi annuali di PUE (Power Usage Effectiveness) pari a 1.35, tra i più bassi del settore. È presente anche team interno dedicato al monitoraggio dei livelli di emissione dei gas serra.La partnership con Call2Net conferma la strategia di WINDTRE BUSINESS di offrire servizi completi e integrati, che comprendono sia le soluzioni di telecomunicazioni sia le infrastrutture IT, per rispondere efficacemente alle esigenze delle aziende e delle pubbliche amministrazioni. Inoltre, WINDTRE BUSINESS si distingue per la scelta di partner che soddisfano i requisiti “green” e costituiscono eccellenze dal punto di vista ambientale.”Negli ultimi anni l’interesse verso i servizi tecnologici – sottolinea Michele Lucantonio, responsabile B2B Direct Sales di WINDTRE – è cresciuto di pari passo con la necessità di ridurre l’impatto ambientale, anche nell’industria dei data center. In questa direzione, WINDTRE ha adottato una strategia che associa un ruolo di primo piano nel settore delle telecomunicazioni e nella fornitura di servizi evoluti per le aziende e le pubbliche amministrazioni, con l’adozione di best practice nell’ambito della sostenibilità. Un approccio che conferma il nostro impegno per un migliore utilizzo dell’energia e per la riduzione delle emissioni di gas climalteranti. WINDTRE, infatti, ha già ridotto le proprie emissioni di CO2 del 25% rispetto al 2020 e del 40% rispetto al 2017, con l’obiettivo di azzerarle entro il 2030″.”In Call2Net – dichiara Maurizio Baldini, chief information officer di Call2Net – siamo fieri della collaborazione strategica con il datacenter di Siziano di WINDTRE BUSINESS, sia per il suo focus sulla transizione digitale sia per la fornitura di servizi tecnologici sostenibili. Grazie a questa partnership, stiamo realizzando una significativa riduzione dell’impatto ambientale dei nostri processi IT, perseguendo l’obiettivo di contribuire alla costruzione di un futuro digitale eco-friendly. L’implementazione di soluzioni all’avanguardia ci consente di ottimizzare le nostre operazioni, aumentare l’efficienza energetica e ridurre le emissioni di carbonio. Inoltre, stiamo beneficiando di una maggiore affidabilità e sicurezza delle nostre infrastrutture tecnologiche: un ulteriore valore aggiunto per i nostri clienti”. LEGGI TUTTO

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    Germania, tona a crescere l’export in aprile

    (Teleborsa) – Si amplia il surplus della bilancia commerciale tedesca, riportando nel mese di aprile, un attivo corretto dagli effetti del calendario pari a 18,4 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 14,9 miliardi di marzo (dato rivisto da 16,7 miliardi). Il dato supera anche le stime degli analisti che erano per un avanzo a 16 miliardi.Secondo i dati pubblicati dall’Ufficio Federale di Statistica (Destatis), le esportazioni sono cresciute dell’1,2% su base mensile, dopo il calo del 64% di marzo e rispetto al -2,5% atteso dal mercato. Le importazioni hanno registrato un decremento dell’1,7% (-5,5% a marzo) e contro il -1,1% del consensus. LEGGI TUTTO

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    Decreto PA verso la fiducia: opposizioni pronte a dare battaglia

    (Teleborsa) – Il decreto PA sbarca alla Camera e promette di infiammare lo scontro politico in particolare in scia agli emendamenti che limitano i controlli della Corte dei Conti sulle spese del PNRR. Il governo però vuole fare in fretta e, al momento, non è escluso un ricorso alla fiducia per archiviare le polemiche e poi tirare dritto verso l’approvazione del testo al Senato. Ma a Montecitorio Pd ed M5s si preparano a dare battaglia. Soprattutto se verrà tagliata la discussione in Aula. Intanto, dopo le tensioni con la Commissione europea sui controlli della Corte dei Conti, a Palazzo Chigi è tempo di tregua. Il sottosegretario al Mef Federico Freni “derubrica” quanto avvenuto: “non è un incidente con la Commissione europea, ma con un qualsiasi funzionario”. “Un passaggio irrilevante”, “un suono di disturbo”, aggiunge, che non intaccherebbe la trattativa con la Commissione sul Piano di ripresa e resilienza. Il deputato della Lega torna quindi sul merito della questione. “Il controllo concomitante sul Pnrr – dice – è un’assoluta anomalia italiana, una sorta di cogestione che per quanto mi riguarda ha poco senso”.La polemica, però, resta viva. Sulla Corte dei Conti, interviene anche il procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo. “La rivendicazione di un primato dei poteri discrezionali della Pa”, dichiara, è “tanto più credibile se alla richiesta di arretramento dei controlli esterni si accompagna un deciso rafforzamento delle linee di controllo interne, ma non mi pare che di ciò ci sia traccia significativa”. Per Melillo, bisogna impiegare al più presto le risorse del Pnrr, ma bisogna “farlo bene, evitando che esse si disperdano nei mille rivoli degli abusi e della corruzione”, o peggio, “che finiscano nelle mani della criminalità mafiosa”. Parole che rinfocolano gli animi delle opposizioni, ad esclusione del Terzo Polo, in vista del voto in Aula. LEGGI TUTTO

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    Brennero, Mit: Salvini firmerà procedura di infrazione contro Austria

    (Teleborsa) – Il Ministero delle Infrastrutture ha fatto sapere in una nota che “il vicepremier e ministro Matteo Salvini formalizzerà la procedura di infrazione nei confronti dell’Austria per i divieti al Brennero”. “La decisione è maturata oggi, al termine del Consiglio Trasporti in Lussemburgo: l’Italia ha esposto tutte le sue ragioni, sostenuta con forza dalla Germania e poi da altri Paesi come Repubblica Ceca, Lituania, Romania, Olanda, Bulgaria”, ha sottolineato la nota. LEGGI TUTTO

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    BCE, in calo il numero di uffici bancari nell’UE

    (Teleborsa) – Ulteriore calo del numero di uffici bancari nell’UE, con una media del 5,39% tra gli Stati membri. Diminuzioni sono state osservate in 25 dei 27 paesi, che vanno da -0,98% a -21,54%. Il numero totale di uffici nell’UE era di 132.871 alla fine del 2022, di cui l’82,8% nell’area dell’euro.A registrarlo la Banca centrale europea (BCE) che ha aggiornato il suo set di dati degli indicatori finanziari strutturali per il settore bancario nell’Unione europea (UE) per la fine del 2022. Questo set di dati annuale comprende statistiche sul numero di uffici e dipendenti degli enti creditizi dell’UE, dati sulla concentrazione del settore bancario in ciascuno Stato membro dell’UE e sui dati sulle istituzioni a controllo estero operanti nell’UE.Nel corso del 2022, il numero dei dipendenti degli enti creditizi è diminuito in 18 Stati membri dell’UE, con un calo medio dell’1,25% in tutti i paesi. Questo calo del numero di impiegati di banca è una tendenza osservata nella maggior parte dei paesi dal 2008.I dati indicano inoltre che il grado di concentrazione del settore bancario (misurato dalla quota di attività detenute dalle cinque maggiori banche) continua a variare considerevolmente tra gli Stati membri dell’UE. A livello nazionale la quota del totale attivo dei cinque maggiori istituti di credito variava dal 31,16% (Lussemburgo) al 95,72% (Grecia) alla fine del 2022, mentre la media UE era del 68,27%. LEGGI TUTTO