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    USA, prezzi alla produzione maggio -0,3% mese +1,1% anno

    (Teleborsa) – Giungono dati positivi dai prezzi alla produzione USA nel mese di maggio 2023. Secondo il Dipartimento del Lavoro americano (BLS), i prezzi alla produzione sono diminuiti dello 0,3% su mese rispetto al +0,2% del mese precedente. Le attese degli analisti erano per una decrescita dello 0,1%. Su base annua i prezzi hanno registrato un incremento dell’1,1%, un valore inferiore al consensus (+1,5%), rispetto al +2,3% del mese precedente.I prezzi dei beni e servizi “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti più volatili quali il settore alimentare e quello dell’energia, segnano un +0,2% su mese (+0,2% il mese precedente) rispetto al +0,2% atteso, mentre su anno registrano un +2,8% dopo il +3,1% precedente (+2,9% atteso). LEGGI TUTTO

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    Parlamento UE: “Deputati pronti a negoziare prime norme per un’IA sicura e trasparente”

    (Teleborsa) – Divieto assoluto dell’uso dell’intelligenza artificiale (AI) per attività di sorveglianza biometrica, riconoscimento delle emozioni e polizia predittiva; inseriti nella classificazione delle applicazioni ad alto rischio i i sistemi di IA utilizzati per influenzare gli elettori nelle elezioni e disposto l’obbligo per i sistemi di IA generativa come ChatGPT di dichiarare come è stato generato il contenuto. Questi alcuni punti al centro della posizione negoziale sulla legge sull’Intelligenza Artificiale (AI) adottata oggi dal Parlamento europeo con 499 voti a favore, 28 contrari e 93 astensioni. Parlamento fa sapere in una nota di essere pronto ad avviare i colloqui con i governi UE sul testo definitivo. Le norme mirano a garantire che l’IA sviluppata e utilizzata in Europa sia conforme con i diritti e i valori dell’UE, ad esempio in materia di supervisione umana, sicurezza, privacy, trasparenza, non discriminazione e benessere sociale e ambientale. I negoziati con il Consiglio sul testo definitivo della legge inizieranno nella giornata di oggi.”L’Eurocamera ha trovato un impostazione equilibrata e centrata sulle persone per una legalizzazione che stabilirà uno standard globale per molti anni. Possiamo essere fieri del ruolo leader dell’Ue in questo settore – ha detto la presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola, in conferenza stampa a Strasburgo –. Abbiamo fatto la storia”.”Il voto al Parlamento europeo sul regolamento per l’intelligenza artificiale è molto importante, si tratta di momenti storici, perché siamo i primi al mondo a negoziare un accordo per fissare dei paletti all’IA – ha detto la vicepresidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, dopo l’approvazione dell’AI Act da parte delle plenaria di Strasburgo –. Non vedo l’ora che i triloghi (i negoziati tra le istituzioni Ue, ndr) comincino”, ha evidenziato Vestager, indicando la fine del 2023 come la data verso cui è rivolto l’impegno di tutti per raggiungere l’intesa finale.”Oggi tutti gli occhi sono puntati su di noi. Mentre le Big Tech lanciavano l’allarme per le loro creazioni, l’Europa – ha dichiarato dopo il voto, il correlatore Brando Benifei (S&D, Italia) – è andata avanti e ha proposto una risposta concreta ai rischi che l’IA sta iniziando a rappresentare. Vogliamo che il potenziale creativo e produttivo dell’IA venga sfruttato. Tuttavia, durante i negoziati con il consiglio ci batteremo per proteggere la nostra posizione e contrastare i pericoli per la democrazia e la libertà”.”La legge sull’intelligenza artificiale – ha aggiunto il correlatore Dragos Tudorache (Renew, Romania) – stabilirà uno standard a livello mondiale per lo sviluppo e la governance dell’intelligenza artificiale, assicurando che questa tecnologia – destinata a trasformare radicalmente le nostre società grazie agli enormi benefici che può offrire – si evolva e venga utilizzata nel rispetto dei valori europei della democrazia, dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto”.”Abbiamo discusso seriamente della questione dell’utilizzo delle tecnologie ad intelligenza artificiale per la gestione delle frontiere. La nostra decisione – ha aggiunto Tudorache – è stata che questo regolamento deve essere applicato anche in questo ambito e questo significa obblighi di trasparenza, e valutazione d’impatto sui diritti umani”. “Quando si tratta di migrazione riteniamo – ha precisato Benifei – che anche li c’è un limite all’uso dell’IA, siamo in un ambito di grande rischio e la cosa va presa con grande serietà, dobbiamo rimanere vigili per garantire il rispetto dei diritti fondamentali”. Pratiche di IA da vietare – Le norme seguono un approccio basato sul rischio e stabiliscono obblighi per fornitori e operatori dei sistemi di IA a seconda del livello di rischio che l’IA può generare. Saranno quindi vietati i sistemi di IA che presentano un livello di rischio inaccettabile per la sicurezza delle persone, come quelli utilizzati per il punteggio sociale (classificare le persone in base al loro comportamento sociale o alle loro caratteristiche personali). I deputati hanno ampliato l’elenco per includere divieti sugli usi intrusivi e discriminatori dell’IA, come: l’uso di sistemi di identificazione biometrica remota “in tempo reale” e “a posteriori” in spazi accessibili al pubblico; i sistemi di categorizzazione biometrica basati su caratteristiche sensibili (ad esempio genere, razza, etnia, cittadinanza, religione, orientamento politico); i sistemi di polizia predittiva (basati su profilazione, ubicazione o comportamenti criminali passati);i sistemi di riconoscimento delle emozioni utilizzati dalle forze dell’ordine, nella gestione delle frontiere, nel luogo di lavoro e negli istituti d’istruzione; e l’estrazione non mirata di dati biometrici da Internet o da filmati di telecamere a circuito chiuso per creare database di riconoscimento facciale (in violazione dei diritti umani e del diritto alla privacy).IA ad alto rischio – I deputati vogliono che la classificazione delle applicazioni ad alto rischio includa anche i sistemi di IA che comportano danni significativi per la salute, la sicurezza, i diritti fondamentali delle persone o l’ambiente. Sono stati aggiunti alla lista ad alto rischio i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati per influenzare gli elettori e l’esito delle elezioni e i sistemi di raccomandazione utilizzati dalle piattaforme di social media (con oltre 45 milioni di utenti).Obblighi relativi ai sistemi di IA per finalità generali – I fornitori di modelli di base — uno sviluppo nuovo e in rapida evoluzione nel settore dell’IA — dovrebbero valutare e mitigare i possibili rischi (alla salute, alla sicurezza, ai diritti fondamentali, all’ambiente, alla democrazia e allo Stato di diritto) e registrare i loro modelli nella banca dati dell’UE prima della loro immissione sul mercato europeo. I sistemi di IA generativa che si basano su tali modelli, quali ChatGPT, dovrebbero rispettare i requisiti di trasparenza (dichiarando che il contenuto è stato generato dall’IA), aiutando anche a distinguere le cosiddette immagini deep-fake e da quelle reali, e fornire salvaguardie per evitare la generazione di contenuti illegali. Dovrebbero inoltre essere pubblicate le sintesi dettagliate dei dati protetti dal diritto d’autore utilizzati per l’addestramento.Sostenere l’innovazione e proteggere i diritti dei cittadini – Per stimolare l’innovazione nel campo dell’IA e sostenere le PMI, i deputati hanno previsto esenzioni per le attività di ricerca e le componenti dell’IA fornite con licenze open-source. La nuova legge promuove i cosiddetti spazi di sperimentazione normativa, o ambienti di vita reale, creati dalle autorità pubbliche per testare l’IA prima che venga implementata. Infine, i deputati intendono rafforzare il diritto dei cittadini di presentare reclami sui sistemi di IA e di ricevere spiegazioni sulle decisioni basate su sistemi di IA ad alto rischio con un impatto significativo sui loro diritti fondamentali. I deputati hanno anche riformato il ruolo dell’Ufficio dell’UE per l’IA, che avrà il compito di monitorare l’attuazione delle norme sull’IA.(Foto: © European Union 2019 – Source : EP) LEGGI TUTTO

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    Google, UE: ceda parte dei servizi pubblicitari online, solo così può risolvere problemi di concorrenza

    (Teleborsa) – Secondo la Commissione europea Google potrà risolvere i problemi di concorrenza che l’Antitrust UE ha rilevato nel settore adtech solo cedendo parte dei servizi pubblicitari online. È quanto Bruxelles ha stabilito nell’opinione preliminare sulle violazioni delle norme antitrust dell’UE in tema di concorrenza di cui è indagato il gigante tech. La Commissione ha accusato infatti Google di favorire i propri servizi tecnologici di pubblicità display online a scapito di fornitori concorrenti di servizi tecnologici pubblicitari, inserzionisti ed editori online.”La Commissione – si legge in una nota – rileva preliminarmente che, in questo caso particolare, un rimedio comportamentale è probabilmente inefficace per prevenire il rischio che Google continui tali comportamenti preferenziali o ne intraprenda di nuovi. Google è attiva su entrambi i lati del mercato con il suo ad server per editori e con i suoi strumenti di acquisto di annunci e detiene una posizione dominante su entrambi i lati. Inoltre, gestisce il più grande scambio di annunci. Ciò porta a una situazione di conflitto di interessi intrinseco per Google. L’opinione preliminare della Commissione è pertanto che solo la cessione obbligatoria da parte di Google di parte dei suoi servizi risolverebbe i suoi problemi di concorrenza”.”Non condividiamo il punto di vista della Commissione europea e risponderemo di conseguenza”, ha dichiarato il vicepresidente di Google per i servizi pubblicitari globali, Dan Taylor, replicando alla lettera di addebiti emessa da Bruxelles nei confronti di Mountain View per abuso della sua posizione dominante nella filiera ad tech. “I nostri strumenti di tecnologia pubblicitaria aiutano i siti web e le app a finanziare i propri contenuti e consentono alle aziende di tutte le dimensioni di raggiungere in modo efficace nuovi clienti”, ha aggiunto il rappresentante di Google. LEGGI TUTTO

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    ViViBanca valuta fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo

    (Teleborsa) – ViViBanca, banca torinese specializzata nel credito alle famiglie attraverso la cessione del quinto, e Banca Popolare del Mediterraneo, istituto di redito popolare con sede a Napoli, hanno comunicato l’avvio delle attività propedeutiche per la realizzazione di un’operazione avente ad oggetto la fusione per incorporazione di Banca Popolare del Mediterraneo in ViViBanca.Banca Popolare del Mediterraneo ha accettato l’offerta vincolante ha concesso fino al 30 giugno 2023 un periodo di esclusiva a ViViBanca. La struttura dell’operazione prevede anche un processo di rafforzamento patrimoniale del soggetto risultante dalla fusione, da realizzarsi mediante un aumento di capitale e un prestito obbligazionario subordinato.L’iniziativa si inquadra nell’ambito del percorso di crescita e di diversificazione del modello di business di ViViBanca e alla connessa volontà di affiancare al finanziamento alla clientela consumer (attività core di ViViBanca) una nuova linea di business specializzata nei finanziamenti e nei servizi per le PMI, si legge in una nota. Il gruppo torinese è già presente in Campania con la sede secondaria di Salerno e l’hub commerciale di Napoli.Inoltre, la fusione si inserirebbe nel più ampio contesto delle misure adottate dalla Banca Popolare del Mediterraneo che sta da tempo valutando la necessità di muovere verso una possibile integrazione con un partner dotato di adeguata esperienza in campo bancario, anche al fine rafforzare la situazione patrimoniale della banca stessa. LEGGI TUTTO

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    I fondi immobiliari fanno meglio del mercato con +13% nel 2022. Bene anche il 2023

    (Teleborsa) – La difficile congiuntura economica del 2022 non ha avuto conseguenze negative sul risparmio gestito in immobili attraverso fondi immobiliari e i Reits. Anzi le preoccupazioni derivanti dai costi dell’energia e dalle crisi politiche, hanno rinforzato negli investitori globali la “voglia di mattone”, purche´ ben gestito e capace di dare un rendimento. A livello globale il patrimonio di fondi quotati, non quotati e reit continua ad aumentare e alla fine del 2022 ha raggiunto 4.450 miliardi di euro, con un incremento di oltre il diciannove per cento rispetto all’anno precedente. L’industria dei patrimoni immobiliari gestiti ha mostrato una buona capacita` di tenuta e gli investitori, seppur all’insegna della prudenza, si ritengono decisi a continuare a impiegare i loro capitali nel real estate. Sono questi alcuni dei dati emersi oggi a Milano dal 42esimo Rapporto 2023 su “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con lo Studio Casadei, che ne ha curato la parte di analisi finanziaria. Anche l’Europa ha dimostrato una buona tenuta del comparto. Con 1.895 fondi e 270 reit operativi, il patrimonio complessivo nel 2022 e` stato pari a 1.530 miliardi di euro, in crescita di oltre sette punti percentuali. L’andamento espansivo degli ultimi anni si rafforza e nel 2022 il peso dei veicoli del vecchio continente sul patrimonio totale nel mondo ha sfiorato il trentacinque per cento. Se in Europa il fatturato e` cresciuto del 3,5 per cento, nei primi cinque Paesi (UK compreso) la variazione e` stata di oltre dieci punti percentuali con Germania, Inghilterra e Italia protagoniste della crescita. Nel nostro Paese, infatti, il patrimonio immobiliare detenuto direttamente dai 615 fondi attivi nel 2022 e` arrivato a 123 miliardi di euro, con un incremento di circa il tredici per cento sul 2021. “Il settore immobiliare – ha dichiarato Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari, aprendo il convegno di presentazione del Rapporto – sta dimostrando una notevole resilienza di fronte alla difficile situazione politico-economica che caratterizza questo momento storico. Nonostante le voci di crisi – qualcuna sicuramente interessata – il settore dei fondi continua ad essere resiliente ed attrattivo per gli investitori italiani. Anche durante il Covid la tenuta dei canoni e dei valori e` stata buona e non si sono verificati i problemi visti negli States. Lo smart working continua a essere marginale. Le nuove esigenze lavorative del terziario mostrano l’inadeguatezza di ampia parte del nostro patrimonio terziario e come ci sia bisogno di progetti nuovi non solo di costruzione ma anche di progettazione e gestione. In dieci anni il valore del patrimonio gestito in Europa e` quasi triplicato mentre il numero dei veicoli, arrivato a 1.895, e` cresciuto di 75 unita`, trainato dalla crescita delle Opci francesi e dei fondi italiani. E anche le prospettive per il 2023 vanno nella direzione di un proseguimento della crescita”. Come emerge dal 42esimo Rapporto di Scenari Immobiliari e Studio Casadei, il comparto dei fondi immobiliari italiani continua a crescere in modo sostenuto e il suo peso sul resto dei veicoli europei ammonta a oltre l’undici per cento. Il Nav a fine 2022 ha raggiunto 105 miliardi di euro, con un incremento del 10,2 per cento sull’anno precedente e le previsioni per il 2023 sono per un incremento del Nav del 4,8 per cento e del patrimonio di quasi il sei per cento, con il numero dei veicoli che potrebbe raggiungere le 635 unita`. “Nel nostro Rapporto – ha aggiunto Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – abbiamo registrato una variazione del peso dei vari comparti a livello di asset allocation del patrimonio gestito italiano, con una crescita del residenziale, della logistica, degli uffici e del commerciale. Dalle indicazioni che abbiamo raccolto tra le Sgr che hanno partecipato alla realizzazione dello studio, emerge che le prospettive per il 2023 si orientano verso un cauto ottimismo, con incremento delle masse gestite e diversificazione dei portafogli rispetto alla composizione attuale. A livello di fatturato complessivo delle Sgr italiane, siamo intorno a un valore di oltre quattrocento milioni di euro nel 2022, con circa 1.100 addetti, mentre il valore del patrimonio medio per le societa` di gestione e` di circa 1,9 miliardi di euro. Nell’ambito delle acquisizioni risulta in crescita l’interesse per il residenziale, a piu` 4,6 per cento, il retail, a piu` tre per cento, e gli uffici, aumentati di 10 punti percentuali”. L’aggiornamento del Rapporto sui fondi immobiliari sara` presentato il 22 novembre a Roma.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    USA, richieste di mutui settimanali in aumento del 7,2%

    (Teleborsa) – Tornano ad aumentare, dopo quattro cali consecutivi, le domande di mutuo negli Stati Uniti. Nella settimana al 9 giugno 2023, l’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra una crescita del 7,2%, dopo il -1,4% della settimana precedente.L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 5,9%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un incremento del 7,5%.Lo rende noto la Mortgage Bankers Associations (MBA), indicando che i tassi sui mutui trentennali sono scesi, attestandosi al 6,77% dal 6,81% della settimana precedente. LEGGI TUTTO

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    ASSITOL: “Accelerare su digitale e ricerca per sostenere le aziende”

    (Teleborsa) – Un 2022 difficile e un 2023 che non appare certo in discesa, a causa del conflitto russo-ucraino, dei rincari e del cambiamento climatico. Eppure le aziende hanno dimostrato, ancora una volta, grande capacità di resilienza nell’affrontare le sfide del mercato interno e dell’export. L’analisi arriva da ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria, che in occasione dell’Assemblea annuale ha ribadito la necessità di costruire un nuovo modello di lavoro e di produzione, basato su tecnologia, ricerca e sostenibilità.”Abbiamo vissuto una stagione complicata, che non si è ancora conclusa – ha spiegato Riccardo Cassetta, presidente di ASSITOL – l’Associazione intende continuare a sostenere le imprese in tutti i modi possibili, ma è indispensabile un cambio di passo. Diversamente, non saremo più in grado di fronteggiare gli effetti dell’instabilità geopolitica e le conseguenze periodiche del meteo estremo”.A incidere sull’andamento delle aziende sono intervenuti fattori diversi, che hanno colpito tutte le componenti dell’Associazione: dall’olio d’oliva agli oli da semi, dai semilavorati per pane, pizzeria e pasticceria, fino al lievito per panificazione e alle agroenergie. Il primo è la guerra in Ucraina, che ha scatenato rincari pesanti sulle materie prime, di cui sia la Russia sia la stessa Ucraina sono importanti fornitori. Basti pensare al gas naturale essenziale per l’approvvigionamento energetico, ai fertilizzanti, e all’olio di girasole, di difficile reperimento fino a pochi mesi fa. A questo primo contraccolpo si è unita una siccità inarrestabile, seguita in autunno da fenomeni di meteo estremo, che ha messo in profonda difficoltà non soltanto l’agricoltura nazionale ma quella dell’intero Mediterraneo. L’olio d’oliva, secondo i dati Ismea, ha perso quasi il 30% della produzione in Italia. La Spagna, primo produttore al mondo, ha visto dimezzare le sue quantità. Le imprese del settore hanno dovuto affrontare la mancanza di olio in parallelo all’aumento dell’energia e a quello del packaging.Non è andata meglio con i cereali e le oleaginose, basilari per comparti diversi come gli oli da semi la panificazione e la pasticceria, le bioenergie. Oltre al girasole, ingrediente irrinunciabile dell’industria alimentare, rincari energetici e siccità hanno provocato il calo del 15% della produzione di grano, mentre quella di soia, che ci vede al primo posto in Europa, è riuscita a coprire a malapena il 35% del fabbisogno nazionale. Male anche il mais, che ha visto i suoi quantitativi ai minimi storici. “Un quadro così negativo ha provocato costi in crescita per le aziende e inflazione per le famiglie – ha osservato Cassetta –. Eppure le nostre aziende hanno saputo reagire, dimostrando una straordinaria capacità di risposta”. Resta il fatto che dopo un 2022 di siccità, il primo semestre del 2023 è invece caratterizzato dalle piogge alluvionali, che potrebbero riproporre il problema della mancanza di materie prime. “Per queste ragioni – ha osservato il presidente di ASSITOL – riteniamo che l’apporto di scienza e digitalizzazione sia ormai irrinunciabile contro il cambiamento climatico. Al tempo stesso, dobbiamo rafforzare la nostra emancipazione dalla fornitura estera di energia e valorizzare le nostre bioenergie. In entrambi gli ambiti, ASSITOL è disponibile a offrire il suo contributo alle istituzioni”.Accanto alla resilienza delle aziende, ASSITOL festeggia anche l’arrivo di un nuovo gruppo associativo. L’Assemblea annuale ha infatti sancito la nascita di AILMA, Associazione Italiana Lavorazione Mais alimentare, che rappresenta le aziende specializzate nella produzione di farine proteiche vegetali. “ASSITOL, nata con una forte anima olearia, negli anni si è aperta ad altri mondi – è il commento di Cassetta – legati alla Dieta Mediterranea, come il pane ed il lievito. Questo nuovo gruppo ci aiuterà a rafforzare il nostro storico impegno a favore di un’alimentazione buona, sana, sicura e sostenibile”. LEGGI TUTTO

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    A Milano i funerali di stato per Silvio Berlusconi

    (Teleborsa) – Sono in programma oggi pomeriggio alle 15 nel Duomo di Milano i funerali di Stato per Silvio Berlusconi. La famiglia dell’ex premier sarà posizionata alla destra della navata centrale, le autorità a sinistra, mentre in piazza sono stati allestiti due maxi schermi. Numerose le polemiche per la controversa scelta del governo di proclamare per oggi il “lutto nazionale”. Inopportuno è parso anche lo stop al lavoro delle Camere che si fermano, inspiegabilmente, per tutta la settimana. Tra i partecipanti alla funzione figurano il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana e la premier Gorgia Meloni, con i sui vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. Poi l’opposizione, con Elly Schlein, Matteo Renzi e Carlo Calenda. A Terzo Polo, Italia Viva e Pd, si aggiunge anche Benedetto Della Vedova di +Europa. Assente invece il presidente M5s Giuseppe Conte “per rispettare – fanno sapere all’Ansa fonti a lui vicine – la sensibilità e la storia del Movimento, ma anche quella di Berlusconi come antagonista politico, togliendo qualsiasi velo ipocrita”. Tra gli alleati storici, atteso Umberto Bossi, ma non Gianfranco Fini. Nelle fila degli ex presidenti del Consiglio, sarà presente Mario Draghi. Dall’estero arriveranno il premier ungherese Viktor Orban, il presidente del Partito popolare europeo Manfred Weber e l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad. LEGGI TUTTO