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    USA, indici PMI: ripresa rallenta a giugno mentre cresce dipendenza da servizi

    (Teleborsa) – Le società statunitensi hanno segnalato un’ulteriore espansione dell’attività commerciale alla fine del secondo trimestre, sebbene il tasso di crescita sia rallentato ai minimi di tre mesi, secondo i dati degli indici PMI elaborati da S&P Global. Le aziende manifatturiere hanno riportato una nuova contrazione della produzione, mentre i fornitori di servizi hanno visto una ripresa più lenta, ma ancora solida, dell’output.L’indice PMI Manifatturiero si attesta a un livello di 46,3 punti a giugno dai 48,4 punti di maggio. Il dato risulta peggiore delle attese degli analisti, che stimavano 48,5 punti, e al di sotto della soglia chiave dei 50 punti, che fa da spartiacque tra espansione e contrazione del settore manifatturiero.Segnali migliori giungono invece dal settore terziario. Il PMI dei Servizi indica un valore di 54,1 punti nel mese di giugno, rispetto ai 54,9 di maggio e ai 54 del consensus. Il PMI composito si attesta a 53 punti dai 54,3 precedenti.”Il tasso complessivo di espansione dell’attività commerciale negli Stati Uniti è rimasto robusto a giugno, in linea con l’aumento del PIL a un tasso dell’1,7%, che colloca la crescita del secondo trimestre nella regione del 2%”, ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist di S&P Global Market Intelligence.”Tuttavia, la crescita rimane dipendente dalla spesa del settore dei servizi, con il settore manifatturiero che torna al declino dopo tre mesi di crescita – ha aggiunto – Mentre il miglioramento delle condizioni di fornitura aveva contribuito a incrementare la produzione manifatturiera nei mesi precedenti, un calo sempre più grave dei nuovi ordini significa che le fabbriche stanno finendo il lavoro”.”La situazione è più brillante nel settore dei servizi, dove la domanda si sta dimostrando resiliente e la recente pausa nei rialzi dei tassi sembra aver contribuito a rafforzare l’ottimismo delle imprese per l’anno a venire”, ha sottolineato.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    Alluvione Emilia Romagna, Bonaccini: servono 1,8 miliardi prima dell’autunno

    (Teleborsa) – Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha chiesto risposte al governo sui danni dell’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna a maggio. “Dopo l’alluvione il governo ci ha chiesto una stima dei danni e lavorando giorno e notte abbiamo consegnato la prima stima di 8,8 miliardi. Non servono tutti subito, ma ne servono 1,8 per sistemare frane, fiumi e strade prima dell’autunno, per evitare che nuove piogge possano causare ulteriori danni. Noi vogliamo collaborare col governo, ma abbiamo bisogno di risposte”, ha dichiarto ospite di Omnibus su La7.Secondo Bonaccini, “la nomina del commissario sta cominciando a diventare un po’ troppo tardiva. Il ministro Musumeci sosteneva che non c’era fretta, io, insieme ai sindaci, compresi quelli di centrodestra, e alle parti sociali pensiamo che si debba tenere insieme emergenza e ricostruzione: ed è per questo che serve il commissario”.”Dopo l’incontro della scorsa settimana – ha aggiunto – non siamo più stati convocati, ma non è una settimana in più o in meno che fa la differenza. Dei 2,2 miliardi stanziati dal governo, solo 200 milioni servono per i lavori. Ne abbiamo già spesi il doppio, perché i sindaci hanno gettato il cuore oltre l’ostacolo”. “In occasione della ricostruzione del sisma in Emilia – ha sottolineato il presidente della Regione – i 12 miliardi stanziati dai governi da Monti in poi si sono succeduti, sono tornati indietro con gli interessi nelle casse degli italiani. Lo stesso succederà con la Romagna”. LEGGI TUTTO

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    L’UE adotta l’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia

    (Teleborsa) – L’UE lancia l’11 pacchetto d sanzioni contro la Russia, che comprende una serie di misure a carattere commerciale, sui trasporti e l’energia ed altre limitazioni alla circolazione di beni e persone. “Questo pacchetto – spiega Bruxelles – garantirà che le sanzioni dell’UE contro la Russia siano applicate ed attuate al meglio, sulla base degli insegnamenti tratti dall’attuazione delle misure nell’ultimo anno”.Nell’elenco delle misure a carattere commerciale si segnala un nuovo strumento antielusione, a carattere “eccezionale” e di ultima istanza, che consentirà di limitare la vendita, fornitura, trasferimento o esportazione di specifici prodotti e tecnologie a determinati paesi terzi. Il pacchetto include poi il divieto di transito per alcuni beni sensibili (ad esempio tecnologia avanzata, materiali aeronautici) attraverso la Russia e l’aggiunta alla black list di 87 nuove entità registrate in Cina, Uzbekistan, Emirati Arabi Uniti, Siria e Armenia.Restrizione all’export anche per altri 15 articoli tecnologici trovati sul campo di battaglia in Ucraina o per le attrezzature necessarie a produrre tali articoli. Inasprire le restrizioni sulle importazioni di prodotti siderurgici che sono stati lavorati in un paese terzo e vietata a vendita, concessione in llcenza o il trasferimento di diritti di proprietà intellettuale e segreti commerciali utilizzati per merci soggette a restrizioni.Fra le misure relative ai settori dei trasporti e dell’energia, c’è un divieto totale di trasporto a carico dei camion russi con rimorchi e semirimorchi russi, un divieto di accesso ai porti dell’UE per le navi sospettate di violare il divieto di importazione di petrolio russo o il price cap o a quelle non notificano all’autorità competente con almeno 48 ore di anticipo un trasferimento o che manipolano o disattivano il proprio sistema di tracciamento della navigazione.Fra le misure attinenti all’energia c’è lo stop definitivo all’importazione di petrolio russo tramite oleodotto a carico di Germania e Polonia. Alcune deroghe rigorose e molto mirate per consentire la manutenzione dell’oleodotto Caspian Pipeline Consortium, che trasporta il petrolio kazako verso l’UE attraversando la Russia, e l’estensione della deroga al price cap sul petrolio Sakhalin importato dal Giappone fino al 31 marzo 2024.(Foto: © Milosh Kojadinovich/123RF) LEGGI TUTTO

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    PNRR, Agenzia Entrate: superato obiettivo su dichiarazioni Iva

    (Teleborsa) – L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che è stato raggiunto e superato con 4 mesi di anticipo il target del PNRR che ha assegnato all’Agenzia diversi obiettivi finalizzati a stimolare l’adempimento spontaneo (la compliance) da parte dei contribuenti. In un aggiornamento dell’agenzia fiscale si spiega che a partire dal 10 febbraio 2023, è stato messo a disposizione nel portale ‘Fatture e Corrispettivi’, la bozza della dichiarazione annuale Iva precompilata 2023, riferita alle operazioni dell’anno 2022, per 2.404.637 titolari di partita Iva (ossia il 104,5 per cento rispetto ai 2,3 milioni richiesti dal target). LEGGI TUTTO

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    PNRR, Giovani Confindustria: “Serve scatto da Formula 1”

    (Teleborsa) – “Il nostro chiodo fisso è che il PNRR sia implementato, con decisione” con “sforzi che assomiglino più a uno scatto di Formula 1 che a una gara fra tricicli”. Lo afferma il presidente di Giovani imprenditori di Confindustria, Riccardo Di Stefano, osservando che il Pnrr “ci rende un sorvegliato speciale perché banco di prova per tutta l’Unione”.Dai Giovani di Confindustria anche la richiesta al governo di alzare l’asticella sull’evasione. Finora – dice Di Stefano – è mancata “solo la determinazione politica e amministrativa di aggredirla”. “L’ingiustizia e l’ammanco di risorse che l’evasione determina sono indegne di un Paese civile”, dichiara, aggiungendo: “che sia grande o piccola, la sua gravità non cambia. Perché entrambe ci parlano di un rapporto distorto con la cosa pubblica. Quel ‘prendi e scappa’ che è un problema prima di tutto culturale e poi materiale”. Qualche giorno fa, era arrivato anche il monito del presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sul PNRR “oggi bisogna fare una grande operazione verità con il Paese: dire cosa possiamo veramente realizzare, cosa ci aspettiamo da questi progetti come contributo alla crescita del Paese. E quello che non siamo in grado di realizzare dobbiamo dire, con molta franchezza, che non ci interessa”.Intervenendo ad Agorà, su Rai Tre, il numero uno degli industriali ha sottolineato che “questi mesi hanno confermato che l’industria cerca di fare il possibile per reggere il Paese, ma se non c’è attenzione all’industria e stimolo agli investimenti, inevitabilmente l’economia tenderà a rallentare e, purtroppo, i dati ci stanno confermando questa traiettoria”. “È il quarto mese di fila – ha aggiunto Bonomi – che la produzione industriale sta rallentando”. LEGGI TUTTO

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    Gender gap, per le donne salari più bassi in media dell’11%

    (Teleborsa) – Le donne percepiscono in media retribuzioni più basse dell’11% rispetto ai colleghi uomini. Questo differenziale è già ampio all’ingresso nel mercato del lavoro – il 16% tra i diplomati, il 13% tra i laureati – e il divario si accentua ancora di più con la maternità e con l’avanzare della carriera. Sono alcuni dei dati sul gender gap in Italia contenuti nel rapporto della Banca d’Italia sul tema che illustra i principali risultati del progetto “Le donne, il lavoro e la crescita economica”.I risultati sono stati presentati dalla vicedirettrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli che ha sottolineato inoltre che “la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro limita le prospettive di crescita economica dell’Italia”. “Le analisi sui paesi avanzati mostrano che a una più alta partecipazione femminile si associa un reddito pro capite significativamente più elevato: ciò non dipende solo dal fatto che una data espansione dell’offerta di lavoro porta nel lungo periodo a un aumento del prodotto; la letteratura economica mostra anche che una migliore allocazione dei talenti di uomini e donne sostiene la crescita della produttività a livello aggregato”, ha sottolineato.La dirigente di via Nazionale ha ricordato che nel 2012, in Italia “il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro era pari al 53,2 per cento, 20 punti inferiore rispetto a quello maschile; nei dieci anni successivi il tasso di attività femminile è aumentato di 3,3 punti, il doppio di quello degli uomini, e nel primo trimestre del 2023 ha raggiunto il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, il 57,3 per cento”. Questa tendenza positiva “va inquadrata – ha spiegato – nel complessivo miglioramento della qualità del capitale umano. Già da almeno un paio di decenni le donne sono circa il 56 per cento dei laureati ogni anno. Nel 2022 le laureate in discipline scientifiche e tecnologiche sono state circa il 20 per cento in più rispetto al 2012. Un ulteriore tangibile risultato positivo riguarda la presenza femminile negli organi di amministrazione delle società quotate, pari a circa il 43 per cento nel 2022 a fronte del 7,4 per cento nel 2011: tale aumento è principalmente attribuibile all’attuazione della legge Golfo-Mosca”.La situazione più difficile resta quella del Mezzogiorno, dove “a tassi di partecipazione particolarmente bassi per entrambi i generi si associa un divario uomo-donna pari a oltre 25 punti percentuali nel primo trimestre di quest’anno (circa 14 punti nel Centro Nord)”. Anche i dati relativi ai successi delle donne laureate “vanno interpretati secondo una visuale più ampia. Nonostante la crescita registrata nel numero di laureate nelle discipline Stem le donne che si laureano in materie scientifiche sono ancora solo il 15 per cento delle laureate totali (il 33 per cento tra gli uomini), suggerendo pertanto che vi sono ampi margini per ulteriori progressi in questo campo”. Il divario salariale tra uomini e donne, poi, “si attesta in media intorno al 10 per cento, un livello solo di poco inferiore a quello stimato per il 2012. Le carriere delle donne sono particolarmente lente e discontinue. La maggiore presenza delle donne nelle società quotate non ha indotto significativi cambiamenti nella composizione dei vertici delle società sottoposte alla normativa sulle quote di genere”, ha aggiunto Perrazzelli. LEGGI TUTTO

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    UE, 6,2 miliardi di euro per infrastrutture. C’è anche la galleria del Brennero

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha selezionato 107 progetti nel settore delle infrastrutture di trasporto per ricevere oltre 6 miliardi di euro di sovvenzioni dell’UE dal meccanismo per collegare l’Europa (MCE), lo strumento dell’UE per gli investimenti strategici nelle infrastrutture di trasporto. Oltre il 80% dei finanziamenti sosterrà progetti che realizzino una rete più efficiente, più verde e più intelligente di ferrovie, vie navigabili interne e rotte marittime lungo la rete transeuropea dei trasporti (TEN-T).Anche i principali collegamenti ferroviari transfrontalieri lungo la rete centrale TEN-T sono stati considerati prioritari ai fini del finanziamento. Tra cui, in particolare, la galleria di base del Brennero (che collega Italia e Austria), Rail Baltica (che collega i tre Stati baltici e la Polonia con il resto d’Europa), nonché la sezione transfrontaliera tra la Germania e i Paesi Bassi (Emmerich-Oberhausen).I porti marittimi di Irlanda, Grecia, Spagna, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi e Polonia riceveranno finanziamenti per lo sviluppo dell’alimentazione elettrica da terra per ridurre le emissioni di gas a effetto serra delle navi ormeggiate.Per contribuire a rendere il trasporto per vie navigabili interne adeguato alle esigenze future, le infrastrutture lungo le vie navigabili transfrontaliere Senna-Schelda tra Francia e Belgio saranno modernizzate. Anche i porti interni del Danubio e del Reno, come Vienna e Andernach, beneficeranno di un ammodernamento.Per aumentare ulteriormente la sicurezza e l’interoperabilità del trasporto ferroviario dell’UE, il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario (ERTMS) sarà installato su treni e linee ferroviarie in Cechia, Danimarca, Germania, Francia, Austria e Slovacchia.”Oggi stiamo destinando 6.2 miliardi di euro a progetti in tutta Europa che ci avvicineranno al completamento della rete transeuropea dei trasporti, TEN-T, la spina dorsale dell’economia dell’UE – ha commentato Adina Valean, commissaria per i Trasporti – Sono particolarmente lieto che 250 milioni di euro miglioreranno i collegamenti transfrontalieri tra l’Ucraina, la Moldova e i loro vicini all’UE Romania, Ungheria, Slovacchia e Polonia. Questi progetti agevoleranno il trasporto di merci tra l’UE e l’Ucraina, rafforzando le corsie di solidarietà”.(Foto: Foto di László Glatz su Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte petrolio settimanali in calo di 3,8 milioni di barili

    (Teleborsa) – Sono diminuite, contro attese per un aumento, le scorte di greggio in USA nell’ultima settimana. L’EIA, la divisione del Dipartimento dell’Energia americano, ha segnalato che gli stocks di greggio, negli ultimi sette giorni al 16 giugno 2023, sono scesi di 3,8 milioni di barili a 463,3 MBG, contro attese per un incremento di 1,9 milioni.Gli stock di distillati hanno registrato un aumento di 0,4 milioni a 114,3 MBG, contro attese per un dato invariato, mentre le scorte di benzine hanno registrato una crescita di 0,5 milioni a quota 221,4 MBG (era atteso un incremento di 1,1 milioni).Le riserve strategiche di petrolio sono diminuite di 1,7 milioni a 350 MBG. LEGGI TUTTO