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    USA, fiducia consumatori Università del Michigan marzo rivisto al ribasso a 57 punti

    (Teleborsa) – Rivisto al ribasso l’indice che misura la fiducia dei consumatori statunitensi, secondo l’ultimo sondaggio condotto dall’Università del Michigan, che ha pubblicato la stima definitiva. Nel mese di marzo 2025, l’indice sul consumer sentiment si è attestato a 57 punti dai 57,9 della lettura preliminare e dai 64,7 del mese precedente. Rivista al ribasso anche la componente relativa alle aspettative, che si posiziona a 52,6 punti da 64 di febbraio e dai 54,2 della lettura preliminare, mentre quella sulla condizione attuale è stata ritoccata a 63,8 punti dal preliminare di 63,5 punti e dai 65,7 del mese precedente.(Foto: Nik Shuliahin on Unsplash ) LEGGI TUTTO

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    RC Auto: in Italia aumenti record del 50%, nonostante zero incidenti

    (Teleborsa) – “Gli automobilisti nell’ultimo anno hanno registrato un aumento del 50% della loro polizza auto rispetto all’anno precedente, questo nonostante non abbiano causato incidenti negli ultimi 4 anni. Possiamo ben dire che gli automobilisti italiani sono quelli, in Europa, che pagano di più la polizza RcAuto”. È l’allarme lanciato da Federcontribuenti secondo cui tutto questo è inaccettabile: “il costo delle RCA dovrebbe tenere conto dell’acquisto – spiega Federcontribuenti -e le compagnie assicurative dovrebbero premiare, non danneggiare, gli automobilisti che non hanno causato sinistri negli ultimi 2 anni”. Nella nota si ricorda come “il tasso di aumento nel nostro Paese continua a crescere, non c’è alcun motivo per cui l’aumento delle polizze assicurative debba crescere in modo spropositato rispetto a questo. Questo non solo è ingiusto – rimarca Federcontribuenti – ma rischia anche di mettere in pericolo l’accesso alla mobilità di tantissimi cittadini e cittadine”. “Chiediamo che l’aumento delle polizze RCA sia regolamentato in modo che tenga conto della vendita e che le compagnie assicurative considerano lo storico di guida di ogni automobilista così da premiare gli automobilisti che non hanno causato incidenti per almeno due anni e che – conclude Federcontribuenti – non sono stati multati per infrazioni che prevedono la sottrazione di punteggio dalla patente”.(Foto: @pixel7propix on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Dazi Usa, da Bruxelles: risponderemo e lista contromisure sarà ben selezionata

    (Teleborsa) – L’annuncio di dazi da parte degli Stati Uniti sulle importazioni di auto preoccupa i leader europei. La vice presidente della Commissione Ue per la transizione giusta, TeresaRibera, li ha definiti “una pessima notizia”. “Ci dispiace che l’amministrazione americana stia giocando contro il buon funzionamento del mercato globale – ha aggiunto al suo arrivo al Consiglio Ue Ambiente a Bruxelles –. Dobbiamo capire in quali termini esattamente vogliono metterli in atto ma siate certi che risponderemo di conseguenza”.Ansa riporta le parole di un portavoce della Commissione Ue che ha chiarito che “la lista finale dei prodotti su cui applicare contromisure” per rispondere ai dazi di Donald Trump “sarà ben selezionata per provocare il massimo impatto nei confronti degli Stati Uniti e ridurre al minimo l’impatto sull’economia dell’Ue”. “Dobbiamo risolvere tutto con la diplomazia. Ho grande considerazione del Commissario europeo Sefcovic. È persona di buon senso, sa trattare e tutelare gli interessi delle imprese europee e italiane. La guerra dei dazi non conviene a nessuno”, ha dichiarato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenendo ad Agorà su RaiTre. Stessa linea seguita dal governo britannico: la Cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, ha escluso una risposta da parte di Londra all’iniziativa di Washington, affermando di non voler “intensificare” le guerre commerciali. Più dura la risposta di Berlino con il ministro dell’Economia Robert Habeck che ha dichiarato che l’Ue deve “rispondere con fermezza”.Intanto, il presidente Usa Donald Trump ha minacciato l’Unione Europea e il Canada di imporre ulteriori dazi doganali se riterrà che stiano coordinando le loro azioni a scapito degli Stati Uniti, in risposta alla guerra commerciale avviata da Washington. “Se l’Unione Europea collabora con il Canada per danneggiare economicamente gli Stati Uniti, verranno imposti dazi su larga scala, ben più elevati di quelli attualmente previsti, per proteggere il miglior amico che entrambi questi Paesi abbiano mai avuto”, ha scritto Trump sul social network Truth Social. LEGGI TUTTO

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    Piano Mattei, evento di alto livello tecnico Italia-Ue per cooperazione con l’Africa

    (Teleborsa) – Oggi l’Italia e l’Unione europea hanno organizzato un evento, a livello alti funzionari, per rafforzare la collaborazione con l’Africa. VL’evento è servito come piattaforma per delineare e coordinare ulteriormente gli sforzi nell’attuazione del Piano Mattei per l’Africa dell’Italia e dell’iniziativa Global Gateway (GG) dell’UE – due strategie complementari progettate per promuovere partenariati su misura che rispondano alle esigenze specifiche delle Nazioni africane. Coinvolgendo attivamente il settore privato, entrambe le strategie mirano a promuovere investimenti sostenibili e a sfruttare competenze all’avanguardia, allineandosi alle priorità condivise dall’Italia e dall’UE per raggiungere la sicurezza economica insieme al continente africano.L’evento ha riunito oltre 400 partecipanti, tra cui alti funzionari del governo italiano, dell’UE, delle nazioni africane, degli Stati Uniti, leader del settore privato e rappresentanti di organizzazioni internazionali. Le discussioni si sono concentrate sui settori chiave in cui il Piano Mattei e Global Gateway collaborano, come l’energia, le infrastrutture fisiche e digitali e la catena di approvvigionamento del caffè. L’evento ha sottolineato come gli approcci “Sistema Italia” e “Team Europe” possano fornire soluzioni europee di alta qualità, rafforzando i partenariati con le nazioni africane e gettando le basi per una collaborazione più profonda in futuro. LEGGI TUTTO

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    Euro digitale, Dombrovskis: utile per soluzioni di pagamento europee e assicurare autonomia strategica

    (Teleborsa) – Il commissario europeo all’Economia, ValdisDombrovskis, ha dichiarato che proseguono i preparativi tecnici per la creazione di un euro digitale spiegando che in questa fase la Commissione europea, nel suo lavoro assieme alla BCE, sta guardando “in parallelo alle funzionalità sia online che offline”. Intervenuto allo European Summit dell’Institute of International Finance, Dombrovskis ha sottolineato che questo serve anche per assicurare riservatezza sulle transazioni per valori limitati, effettuate con “pagamenti di prossimità da persona a persona”.”Dobbiamo portare la moneta della banca centrale nel XXI secolo perché l’uso del contante sta calando. Per questo ci serve l’euro digitale, come continuazione della moneta della Banca centrale e anche come strumento per sviluppare soluzioni di pagamento autenticamente europee per assicurare la nostra autonomia strategica”, ha aggiunto. “Vogliamo essere molto chiari che l’euro digitale non deve rimpiazzare il contante, ma complementarlo. E quindi – ha sottolineato – vogliamo rafforzare anche il corso legale del contante”.All’evento a Bruxelles era presente anche il vicepresidente della BCE, Luis de Guindos, che ha affermato che “in un mondo che diventa più frammentato, avere uno strumento come l’euro digitale per i pagamenti è qualcosa che sarà molto utile”. “So che sull’euro digitale ci sono teorie assurde – ha aggiunto –. Penso che sia totalmente insensato: sarà semplicemente una estensione delle banconote che abbiamo già nel portafoglio. Ora non possiamo usarle per fare transazioni online. Con l’euro digitale si potrà. Quindi é semplicemente una estensione delle banconote fisiche che abbiamo oggi”. Quando si parla di euro digitale si fa riferimento ad una valuta digitale della banca centrale (Cbdc). Sul tema sembra però che Stati Uniti e Unione europea si trovino su fronti opposti. Mentre l’Ue è a lavoro per l’introduzione dell’euro digitale, la nuova amministrazione Trump negli Stati Uniti ha esplicitamente vietato alla Federal Reserve e alle agenzie federali di effettuare ogni tipo di operazione che preveda la creazione di un dollaro digitale. Gli Usa punterebbero piuttosto su criptoasset, e in particolare sulle Stablecoin in dollari, per la digitalizzazione dei pagamenti. Una soluzione vista con crescente diffidenza al di qua dell’Atlantico. De Guindos ha spiegato “l’euro digitale sarà un mezzo di pagamenti adatto ad essere usato nel mondo digitale. Questo è il principale e l’unico scopo”. La questione e’ “totalmente scollegata dal tema della linea monetaria, ma simultaneamente analizzeremo le implicazioni per analizzare il potenziale impatto che l’euro digitale potrebbe avere anche sulla stabilità finanziaria”, ha assicurato. LEGGI TUTTO

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    Ex Ilva, Mimit: via libera a Commissari a trattare con Baku Steel

    (Teleborsa) – Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, su indicazione del ministro AdolfoUrso, ha autorizzato i Commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in AS e di ILVA in AS ad avviare una negoziazione in via preferenziale con la cordata azera guidata da Baku Steel Company (BSC) e Azerbaijan Business Development Fund (ABDF).Il via libera del Mimit giunge in seguito alla richiesta pervenuta il 21 marzo scorso dalle due terne commissariali di Acciaierie d’Italia in AS e di ILVA in AS e al parere favorevole espresso dal Comitato di Sorveglianza. LEGGI TUTTO

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    Esg e report di sostenibilità: logistica e istituzioni a confronto

    (Teleborsa) – Le modifiche proposte dalla Commissione europea e dal Consiglio Ue nel pacchetto Omnibus alla direttiva CSRD, quella che prescrive a una più ampia platea di imprese di redigere una rendicontazione di sostenibilità, rendono più incerto l’attuale quadro normativo e potrebbero compromettere il percorso virtuoso di tutte le filiere industriali, compresa quella della logistica. Un settore responsabile di un quarto delle emissioni nocive e non esente da altre situazioni di gestione aziendale poco sostenibili: tutti elementi che la direttiva e il legislatore nazionale puntano a sanare. Questi i temi al centro del confronto promosso da Economia Pulita e chiuso dal viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, Edoardo Rixi, che si è tenuto oggi nella sede romana del Parlamento Europeo. Un convegno tra imprese della filiera della logistica e istituzioni per confrontarsi e chiedere urgenti chiarimenti sull’evoluzione delle normative nazionali ed europee in materia di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG).”In un contesto industriale e finanziario di estrema fragilità ed incertezza – ha ribadito Alessandro Servadei, presidente di Economia Pulita – la politica europea ed italiana sostenga un percorso lineare delle imprese verso la sostenibilità, evitando di passare da stringenti obblighi e tempi non compatibili con le PMI italiane, ad un rinvio incerto, con il rischio di inutili costi in capo alle imprese che avevano già iniziato un percorso di compliance”.”Il settore della logistica e del trasporto merci in Italia vale circa 135 mld di euro l’anno con un’incidenza sul Pil nazionale del 8,2%. Ma nel settore si verifica il 17% di tutti gli infortuni mortali sul lavoro, la produzione di un terzo dei gas climalteranti emessi dai trasporti e quasi metà degli ossidi di azoto e delle polveri sottili addebitate al solo trasporto su strada. Bastano questi numeri – ha evidenziato Antonello Fontanili, direttore di Uniontrasporti – a definire l’urgenza di proseguire con più vigore il percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale con obiettivi rendicontati e certificati in maniera trasparente”.Secondo i dati dell’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, presentati dal direttore Damiano Frosi, l’80% delle aziende che acquistano logistica ha già avviato progetti di transizione ambientale e chiede di fare altrettanto agli altri attori della filiera. Il 57% dei fornitori di logistica sta rispondendo con l’utilizzo di almeno 4 tecnologie diverse per la sostenibilità ambientale, mentre è ancora in salita l’allineamento sulla sostenibilità sociale e di governance. La proposta di modifica, che dovrà essere approvata dalle istituzioni europee, pur introducendo alcune auspicate semplificazioni, esclude dall’obbligo le PMI, per le quali verrà introdotto uno standard di rendicontazione volontario della sostenibilità. Questo potrebbe generare ulteriori elementi di confusione, aumentare i costi e rendere più incerti gli investimenti che le aziende hanno avviato per ottenere la compliance ai criteri ESG indicati dalla direttiva, così come recepita in Italia a settembre del 2024 (decreto legislativo 125/2024). Del resto, l’adeguamento a quei criteri, non ultimi quelli che impongono una maggior trasparenza gestionale e contabile, sono ormai gli stessi richiesti dal sistema creditizio e finanziario e rappresentano un sensibile elemento attrattivo nei confronti dei principali stakeholder e, quindi, un irrinunciabile fattore di competitività.Tuttavia, l’urgenza di chiarimenti normativi, associati alla consapevolezza che gli obiettivi fissati dalla direttiva non potranno comunque essere elusi, è emerso durante il confronto a cui hanno preso parte Gianluigi Mason, Logistics Italy director Barilla; Paolo Guidi, general manager CMA CGM Shipping; Umberto Ruggerone, ad Malpensa Intermodale FNM Group; Silvia Arceci, cargo manager Aeroporto Marconi di Bologna; Antonio Gurrieri, ceo Alpe Adria Spa; Roberto Tosetto, direttore Interporto Padova; Fabrizio Ossani, coordinatore Federtrasporti; Domenico Cimei, responsabile Area Logistica Almaviva e Fabio Glave, ceo Gieffe Reserch. “In queste modifiche – secondo Francesco Montanari, coordinatore scientifico di Economia Pulita – è evidente l’ulteriore rischio di allontanare le PMI dal concetto di “impresa sostenibile”: il valore sociale di un’impresa ed il suo agire sostenibile non promanano solo dalle direttive europee, ma anche da norme già in vigore che impongono di comunicare agli stakeholder (prime fra tutte le banche) molteplici informazioni di natura non solo quantitativa, ma anche qualitativa. Il processo verso la sostenibilità (non solo ambientale) deve proseguire, gestendo in modo altamente professionale l’attuale complessità per cogliere le opportunità del nuovo megatrend ESG. Tutte le imprese, anche le più piccole se adeguatamente istruite, possono averne dei vantaggi, quantomeno in termini di accesso al credito e partecipazione a filiere”. LEGGI TUTTO

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    USA, vendite di case in corso sopra attese a febbraio

    (Teleborsa) – Salgono più delle attese le compravendite di abitazioni negli Stati Uniti, secondo i numeri che emergono dai compromessi per l’acquisto, un indicatore dell’andamento prospettico del mercato immobiliare e dei mutui.Nel mese di febbraio, l’indice pending home sales (vendite case in corso), pubblicato dall’Associazione degli operatori immobiliari (NAR), ha registrato un incremento del 2% su base mensile, portandosi a quota 72 punti contro la discesa del 4,6% registrato a gennaio.Il dato si confronta con il +0,9% atteso dagli analisti. LEGGI TUTTO