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    Migranti: ok in CdM a nuovo decreto flussi

    (Teleborsa) – Via libera in Consiglio dei ministri, in esame preliminare, al dpcm con la “Programmazione dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per il triennio 2023-2025″. È quanto si legge nel comunicato finale del Consiglio dei ministri.”Per il triennio 2023 – 2025 il Governo prevede complessivamente 452.000 ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833.000 unità”, con 136 mila ingressi nel 2023, 151 mila nel 2024 e 165 mila nel 2025. Estese le categorie professionali e i settori produttivi coinvolti: insieme a elettricisti e idraulici, una quota specifica viene riattivata per gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria. Aggiunti anche “lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca”.Si confermano, prosegue il comunicato, per il lavoro autonomo e subordinato non stagionale i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale; per il lavoro subordinato stagionale i settori agricolo e turistico-alberghiero. Nell’ambito delle quote per l’agricoltura e per il turismo, si riservano specifiche quote per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare e contrastare quella irregolare e le cui istanze di nulla osta all’ingresso in Italia per lavoro stagionale, anche pluriennale, siano presentate dalle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto e maggiormente rappresentative a livello nazionale. Tali organizzazioni assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino alla effettiva sottoscrizione dei contratti di lavoro, comprese le comunicazioni obbligatorie. Il Consiglio dei ministri ha approvato, come consentito dalla legislazione vigente, un decreto flussi integrativo al dpcm del 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate. Nel decreto integrativo, si legge nel comunicato finale del Cdm, si prevede una quota aggiuntiva pari a 40.000 unità, interamente destinata agli ingressi per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero, a valere sulle domande già presentate nel click-day del marzo scorso. LEGGI TUTTO

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    Giappone, leading indicator in crescita a maggio

    (Teleborsa) – In miglioramento le condizioni economiche del Giappone a maggio 2023. Secondo la stima preliminare del Cabinet Office, il leading indicator (superindice) si sarebbe portato a 109,5 punti, in aumento dell’1,4% rispetto ai 108,1 punti di aprile.Nello stesso periodo, l’indice coincidente che sintetizza la situazione attuale dell’economia, è indicato in diminuzione a 113,8 punti da 114,2.L’indice differito, che invece cattura le prospettive per i prossimi 12 mesi (lagging index), è visto in crescita a 106,1 punti da 105,5.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Giappone, spese famiglie in calo oltre le attese a maggio

    (Teleborsa) – Nel mese di maggio 2023 i consumi familiari mensili in Giappone si sono attestati a 286.443 yen, in diminuzione dello 0,4% in termini nominali e del 4% in termini reali rispetto all’anno precedente. Il dato è stato comunicato l’Ufficio statistico nazionale nipponico e risulta inferiore alle attese (-2,4% in termini reali).Il reddito medio mensile per famiglia si è attestato a 469.992 yen, in diminuzione del 4% in termini nominali e del 7,5% in termini reali rispetto all’anno precedente.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Da Fondazione CDP 500mila euro per la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico italiano

    (Teleborsa) – Sostenere progetti capaci di valorizzare, grazie alla creazione di partenariati tra più soggetti, il patrimonio culturale e paesaggistico italiano anche nei Comuni di minori dimensioni: questo l’obiettivo del nuovo bando di Fondazione CDP “Ecosistemi Culturali”. Il bando mette a disposizione 500mila euro per finanziare progetti che riguardino prevalentemente Comuni con meno di 100mila abitanti. Le iniziative potranno riguardare ogni forma di arte, dalla plastica alla visiva, da quella digitale alla performativa e letteraria, e dovranno coinvolgere il pubblico sui temi principali della contemporaneità. Particolare rilevanza verrà data alle idee capaci di incrementare l’attrattività del territorio ma soprattutto in grado di avere un impatto positivo sulle località di riferimento nel lungo periodo. Il bando nasce da un’attenta analisi di Fondazione CDP che evidenzia come, nonostante il settore artistico-culturale italiano continui a registrare un andamento positivo in termini di produzione di beni e servizi, in alcune aree del Paese si registra la carenza di offerta in ambito culturale e di iniziative volte a preservare e valorizzare il patrimonio artistico e paesaggistico. Secondo i dati ISTAT, nel 2021 è mancata una qualsiasi forma di offerta culturale in 1.243 piccoli Comuni italiani (il 15% del totale), in cui vivono complessivamente 1 milione e 600 mila abitanti (il 2,8% della popolazione), con un maggiore interessamento del fenomeno del Sud Italia.Le proposte, con un budget minimo di 50 mila euro e non superiore a 125 mila, potranno essere presentate tramite il portale dedicato di Fondazione CDP da enti del terzo settore, ONG nazionali e internazionali, ONLUS, associazioni e cooperative entro e non oltre il 22 settembre 2023. LEGGI TUTTO

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    Luiss, Paola Severino si dimette dal CdA

    (Teleborsa) – Paola Severino si è dimessa dal consiglio di amministrazione della Luiss e, conseguentemente, dal ruolo di vice presidente. La professoressa continuerà a svolgere la sua attività didattica presso il dipartimento di giurisprudenza in qualità di professore emerito nella cattedra di diritto penale e le sue funzioni di presidente della school of law, con la quale ha dato vita negli anni scorsi al primo master in cybersecurity a livello nazionale.”Le motivazioni di questa sofferta decisione – ha affermato la professoressa Severino, secondo quanto si legge in una nota diffusa dall’ateneo – le ho spiegate diffusamente in una lettera al consiglio di amministrazione dell’università. Ho scelto così di dimettermi dal CdA della Luiss, eniversità nella quale ho trascorso tutti gli anni della mia carriera universitaria”.”I vincoli che mi legano alla Luiss rimangono forti e intensi: ciascuna delle esperienze vissute in questi lunghi anni – da giovane assistente a professore ordinario, a presidente della facoltà di giurisprudenza a pro-rettore, a pro-rettore vicario, a rettore e infine vicepresidente – sono state per me motivo di orgoglio, quell’orgoglio che ho cercato di trasmettere ai tantissimi studenti che ho accolto, formato e laureato in Luiss – ha aggiunto – Continuerò nell’insegnamento. Insegnare è il più nobile dei compiti, perché lascia nei giovani il segno della nostra cultura, dei nostri sentimenti del nostro modo di concepire le relazioni sociali e quelle istituzionali”. LEGGI TUTTO

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    A Bolzano il Gruppo FS avvia la rigenerazione dell’Areale

    (Teleborsa) – “La stazione di Bolzano è un’opera necessaria, per integrare la stazione nel tessuto urbanistico e favorire lo scambio intermodale”, così l’amministratore delegato di RFI, Gianpiero Strisciuglio al termine dell’incontro con il gruppo di lavoro per l’areale di Bolzano.”RFI è già in moto per dotare la stazione con le migliori tecnologie. È già stata avviata l’implementazione del nuovo sistema di controllo che sarà disponibile nel primo trimestre 2026, ma già entro il prossimo marzo sarà completato il progetto di fattibilità dell’areale che dovrà essere portato avanti insieme con il progetto di fattibilità per la circonvallazione di Bolzano. Sulla base di questi studi si potrà poi programmare il finanziamento dell’opera”, ha concluso Strisciuglio che sul tema si è confrontato oggi con il governatore della Provincia Arno Kompatscher, l’assessore provinciale Daniel Alfreider, il sindaco e il vicesindaco del Comune di Bolzano, Renzo Caramaschi e Luis Walcher.Il progetto dell’Areale prevedeva inizialmente di assegnare, tramite una gara d’appalto a livello europeo, l’intera area a un unico investitore a cui sarebbe spettato l’ammodernamento dell’infrastruttura ferroviaria e la realizzazione delle strutture pubbliche previste dal masterplan elaborato 10 anni fa. Costi di investimento che avrebbe poi recuperato attraverso i diritti edificatori sulle aree non occupate dalle infrastrutture ferroviarie.In considerazione della complessità dell’opera, la Provincia dell’Alto Adige, il Comune di Bolzano e le società del Gruppo FS coinvolte hanno concordato che l’intervento sia realizzato da RFI per la parte infrastrutturale e coordinato da FS Sistemi Urbani per la parte di rigenerazione urbana. Le aree che si renderanno disponibili saranno invece acquistate direttamente dalla Provincia di Bolzano e sviluppate gradualmente.La prima fase del progetto sarà relativa all’infrastruttura ferroviaria e comprenderà non solo la stazione stessa, ma anche binari e officine. Una particolare attenzione sarà riservata, in questa fase, alla messa in rete delle diverse forme di mobilità, come il treno, l’autobus e la bicicletta. Nelle fasi successive, avverrà la fase dello sviluppo urbano con l’integrazione di funzioni pubbliche e private, dalla residenza sociale e privata, a nuove attività commerciali.Durante l’incontro, l’AD Strisciuglio ha ricordato l’impegno di RFI per il territorio: “stiamo portando avanti con un piano di investimenti per il Trentino Alto Adige di oltre 8,5 miliardi, di cui circa 2 in corso di realizzazione nella provincia di Bolzano. L’obiettivo è di potenziare le connessioni fra le diverse modalità di trasporto per una mobilità sempre più integrata e sostenibile. In considerazione anche de forte incremento dei traffici, intendiamo spostare una quota sul ferro, grazie all’apertura del Tunnel di Base del Brennero e delle relative tratte di accesso.Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, ha sottolineato come “gli accordi siglati nel 2019 e nel 2022 siano la testimonianza dell’impegno del Gruppo per rigenerare e valorizzare la grande porzione di territorio dell’areale ferroviario, restituendo alla città una porzione importante di tessuto urbano finora occupato dal fascio binari”. LEGGI TUTTO

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    Inchiesta Covid, ok Camera a proposta di legge per istituzione di una Commissione su gestione emergenza

    (Teleborsa) – La Camera dei Deputati ha dato l’ok alla proposta di legge che punta all’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid in Italia. Il testo, approvato a Montecitorio con 172 voti a favore, nessun contrario e quattro astenuti, è passato ora al Senato. I deputati M5S non hanno partecipato alla votazione, lasciando l’Aula così come quelli del Pd, ma sono rimasti nell’emiciclo sventolando le tessere di voto. Dopo la proclamazione del risultato, i deputati di maggioranza hanno urlato in coro “Verità, verità”.“Come l’avete confezionata, questa commissione di inchiesta è un insulto e uno schiaffo agli italiani e al personale sanitario, a tutti coloro che sono stati in trincea” durante la pandemia, ha dichiarato il leader M5s Giuseppe Conte in Aula, intervenendo nella dichiarazione di voto sulla proposta di legge. “Io vi accuso davanti al popolo italiano: questa commissione è una farsa, non è un atto di coraggio politico ma di vigliaccheria”, ha aggiunto il leader 5stelle.“Così come è, questa commissione di inchiesta, è un plotone di esecuzione politico con due nomi: Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Per fare questo, usate la leva di una cosa che poteva essere seria. Ma con me non funziona. Noi, a differenza di molti di voi, nelle aule dei tribunali ci entriamo a testa alta: ci difendiamo non dai processi ma nei processi. I tribunali hanno archiviato accertando che il mio governo ha operato con il massimo impegno e la massima responsabilità”, ha dichiarato Conte.”Dalla vostra avete solo la forza dei numeri ma non vi riconosciamo nessuna autorevolezza politica e morale. Questa commissione ve la fate da soli: noi ascoltiamo Speranza, dopodiché questo schiaffo a chi ha lavorato lo fate senza la nostra complicità” ha concluso. LEGGI TUTTO

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    Ucraina, Kiev accusa Mosca di voler aumentare il rischio incedente nella centrale di Zaporizhzhia

    (Teleborsa) – Prosegue lo scambio di accuse tra Russia e Ucraina intorno alla centrale di Zaporizhzhia. Secondo i media ucraini i russi, che mantengono cinque dei sei reattori della centrale nucleare di Zaporizhzhia in stato di spegnimento “freddo” e uno “caldo”, intenderebbero portare anche un secondo reattore allo stato caldo. La fonte è l’Ukrainska Pravda che ha citato Energoatom, la società statale ucraina che gestiva l’impianto, ora occupato dalle forze di Mosca e dai tecnici dell’ente russo Rosatom. “Gli occupanti russi trasferiranno l’unità di potenza n. 4 della centrale nucleare di Zaporizhzhia in uno stato di “spegnimento a caldo”. Allo stesso tempo, deliberatamente non portano il reattore n. 5 allo stato di “spegnimento a freddo”. Ricordando che i russi avrebbero minato l’impianto, Energoatom ha spiegato che con due reattori spenti a caldo, cioè a temperatura molto più elevata, l’acqua dal bacino idrico che alimenta il raffreddamento esterno dei reattori potrebbe non bastare più, aumentando quindi la minaccia di un incidente. “Rendendosi conto delle conseguenze di tali azioni, la scorsa settimana una parte dei lavoratori della centrale nucleare di Zaporizhzhia ha lasciato l’impianto, non volendo partecipare ai piani dei russi”, ha denunciato Energoatom. Intanto Sergey Kirienko, primo vice capo dell’amministrazione russa, ha visitato oggi la centrale nucleare di Zaporizhzhia (Znpp), assieme a Yevgenii Balitskyi, capo dell’amministrazione filorussa dell’oblast di Zaporizhzhia. Lo riferisce il canale Telegram dell’occupazione russa della centrale nucleare, scrivendo che Kirienko si è assicurato che “la centrale lavora normalmente, non vi sono violazioni dei limiti di sicurezza”. Intanto un dipendente della centrale nucleare, intervistato dall’emittente ucraina Suspilne, ha dichiarato che i russi hanno minato l’impianto i primi giorni dell’occupazione, all’inizio dell’invasione dell’anno scorso e che da allora non vi sono stati grandi cambiamenti. “La centrale è stata minata sin dalle prime settimane dell’occupazione, non capisco perché ora ci sia il panico. Forse è per attirare l’attenzione sulla Znpp, specie mentre è in corso il lavoro per liberare il sud dell’Ucraina. Forse dopo l’esplosione della diga di Kakhovka, nessuno sa cosa aspettarsi”, ha spiegato l’intervistato.Nei giorni scorsi i vertici ucraini, compreso il presidente Volodymyr Zelensky, hanno lanciato l’allarme sulla possibilità che gli occupanti russi facciano esplodere ordigni nella Znpp. Mosca ha ritorto l’accusa contro Kiev, parlando di possibile provocazione ucraina. LEGGI TUTTO