More stories

  • in

    INPS: da opzione donna parte l’utilizzo dell’IA

    (Teleborsa) – Nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Inps avvia una sperimentazione basata sull’Intelligenza Artificiale di tipo generativo. L’utente, sul sito INPS, può “conversare” con un assistente virtuale intelligente dopo aver effettuato una richiesta sul motore di ricerca. L’Assistente – spiega l’INPS in una nota – fornirà risposte puntuali, aiuterà ad orientarsi tra le prestazioni e i servizi offerti dall’istituto. L’Intelligenza artificiale utilizzerà infatti i primi risultati del motore di ricerca per restringere la cornice informativa, così che l’Assistente possa offrire risposte circostanziate alle successive domande tratte da fonti ufficiali e certificate. Se necessario è previsto un passaggio di disambiguazione, in cui l’Assistente chiede all’utente di indicare la categoria di appartenenza tra opzioni predefinite. L’utente, in questo modo, otterrà un aiuto sostanziale nella sua ricerca con un agile modello di risposta.Inoltre, in via sperimentale, nella pagina dedicata a “Opzione donna” sul sito, l’assistente virtuale, mantenendo in memoria il dialogo, è in grado di “conversare” fornendo anche informazioni approfondite sulla prestazione tratte da circolari, messaggi e atti interni in materia, oltre che dalle schede prodotto/servizio presenti sul sito. Successivamente, la sperimentazione sarà estesa a tutte le altre prestazioni, garantendo la trasparenza, l’immediatezza delle informazioni, la costruzione condivisa e la disseminazione della conoscenza.Con l’introduzione del modello di intelligenza artificiale di tipo generativo nel motore di ricerca del portale, l’Inps continua a investire in innovazione tecnologica per fornire servizi di qualità e si pone come punto di riferimento per l’accesso semplice e rapido alle informazioni. “Il sistema di Intelligenza Artificiale dell’Inps, in linea con la normativa sulla privacy, utilizza, al momento, fonti limitate ma controllate per fornire risposte quanto più affidabili e impara con l’esperienza. Per questo motivo, gli utenti possono collaborare nell’addestramento riformulando la richiesta qualora la risposta non sia esauriente, a vantaggio di tutta la collettività” dichiara il direttore generale Vincenzo Caridi. LEGGI TUTTO

  • in

    USA, prezzi import giugno -0,2%, prezzi export -0,9%

    (Teleborsa) – Diminuiscono i prezzi import-export a giugno 2023. Secondo quanto rilevato dal Bureau of Labour Statistics americano, i prezzi import hanno segnato una variazione negativa su mese dello 0,2%, inferiore al consensus (-0,1%), dopo il +0,4% di maggio (rivisto da un preliminare di -0,6%). Su base annua, i prezzi import registrano una variazione pari a -6,1%. Al netto delle importazioni di petrolio i prezzi hanno registrato una variazione pari a -0,4% su mese.I prezzi export hanno riportato un decremento dello 0,9% su mese, dopo il -1,9% del mese precedente e contro il -0,2% del consensus.Su anno il dato evidenzia un decremento del 12%. Al netto dei prodotti agricoli i prezzi alle esportazioni su mese registrano un -0,9% su mese.(Foto: CHUTTERSNAP on Unsplash) LEGGI TUTTO

  • in

    Energia, prezzo gas ancora in ribasso. Recuperano le riserve idroelettriche

    (Teleborsa) – Il calo continuativo della domanda di gas ha aiutato a mantenere il trend ribassista del prezzo del gas anche nel secondo trimestre 2023, nonostante le oscillazioni registrate nel mese di giugno. In Italia, si registrano segnali positivi dall’idroelettrico, grazie alle precipitazioni registrate in primavera che in parte hanno compensato l’inverno arido, ma l’effetto calmierante sui prezzi del gas potrebbe durare solo nella prima parte dell’estate. È quanto emerge dal report di Renantis (già Falck Renewables), che ha analizzato l’andamento dei prezzi dell’energia nel secondo trimestre 2023.Il mercato del gasIl valore del gas europeo all’Amsterdam Hub (TTF) ha continuato a scendere per tutto il secondo trimestre, ad eccezione di giugno. Lo slancio ribassista ha fatto sì che il prezzo del gas raggiungesse e mantenesse il livello pre-crisi a 33 €/MWh. Il trend al ribasso, avviato all’inizio dell’anno, ha potuto mantenersi tale nel secondo trimestre anche grazie alla stagionalità che ne caratterizza la domanda, che in primavera normalmente subisce un calo significativo.Secondo Renantis, “il quadro complessivo rimane però molto teso, di conseguenza il mercato reagisce istintivamente alle notizie rialziste”, Un esempio è il fatto che il prezzo sia salito prontamente a giugno a seguito dell’annuncio di alcuni lavori di manutenzione ai gasdotti GASSCO, principale operatore norvegese della rete gas responsabile della fornitura dalla piattaforma continentale norvegese all’Europa e della chiusura del giacimento di Groningen nei Paesi Bassi.La bassa domanda di gas ha favorito gli stoccaggi europei, che hanno raggiunto un livello di pienezza paragonabile a quello del 2020, superiore al 75% della loro capacità totale.L’andamento dell’idroelettricoDopo un inverno piuttosto arido dovuto alla carenza di piogge, che faceva presagire un’estate altrettanto arida in tutta Europa e quindi un possibile aumento dei prezzi, in primavera le precipitazioni stagionali hanno normalizzato la situazione. Il livello di energia immagazzinata, infatti, è superiore a 3.500 GWh, una piccola frazione del consumo mensile italiano, che potrebbe però consentire al paese di non subire un trend rialzista nella prima parte dell’estate. La situazione attuale è già stata scontata nel mercato dei future: quello relativo al terzo trimestre 2023 ha registrato un’importante diminuzione, passando da una quotazione massima di inizio anno di 220 €/MWh a quella attuale di 120 €/MWh.A partire da questo mese, in cui la temperatura potrebbe aumentare in modo sostanziale, sarà possibile testare la reale resilienza del sistema elettrico europeo nella prima vera estate senza afflusso di gas russo. Secondo Renantis, resta da vedere se i prezzi del gas continueranno a oscillare intorno ai 30 €/MWh o se invece ci sarà un improvviso aumento che farà tornare i fantasmi dell’anno passato, riportando il prezzo al di sopra dei 100 €/MWh. “Un punto importante e da tenere in considerazione sull’attuale situazione dell’idroelettrico in Italia è che gran parte delle riserve deriva dalle piogge primaverili – si legge nel rapporto – Ciò significa che la maggior parte dell’acqua immagazzinata è liquida anziché neve, e questo potrebbe far diminuire le riserve molto più velocemente rispetto agli anni passati”. LEGGI TUTTO

  • in

    Trasporto aereo, confermato lo sciopero: domani oltre 1000 voli a rischio

    (Teleborsa) – Dopo lo sciopero dei treni, domani arriva quello degli aeroporti, destinato a dare vita ad un’altra giornata di disagi per chi si mette in viaggio per le vacanze. A scioperare da Nord a Sud della penisola sarà il personale di terra degli aeroporti, servizi di handling e check-in, che si fermerà per otto ore, dalle 10 alle 18. I sindacati di categoria Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Ta denunciano che il loro contratto è scaduto da sei anni, chiedendone quindi l’immediato rinnovo. Incroceranno le braccia dalle 12 alle 16 anche i piloti di Malta Air, che opera i voli di Ryanair. La protesta è stata proclamata da Filt Cgil, Uiltrasporti e Ugl Trasporto Aereo a causa “di un accordo totalmente insoddisfacente per la categoria piloti e vista la totale chiusura al dialogo ed al confronto da parte della compagnia”, spiegano le tre sigle sindacali.Sempre domani scioperano dalle 10 alle 18 i piloti e gli assistenti di volo di Vueling. A proclamare lo stop la Filt Cgil, sempre per la “mancata disponibilità aziendale” a dialogare con il sindacato. I disagi negli aeroporti toccheranno anche Ita Airways, che a causa dello sciopero “si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, informa la compagnia sul proprio sito. Ma spiega di aver “attivato un piano straordinario” per limitare i disagi dei passeggeri, riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori quindi “il 40% riuscirà a volare nella stessa giornata”. Intanto il Tar del Lazio si è espresso sull’ordinanza con la quale il ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, Matteo Salvini, due giorni fa, ha ridotto a 12 ore lo sciopero nazionale del servizio di trasporto ferroviario. Nessuna sospensione cautelare urgente dell’ordinanza ha deciso il Tar del Lazio con un decreto cautelare monocratico respingendo le richieste della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti – Filt/Cgil. In particolare, il presidente della terza sezione del Tribunale amministrativo ha ritenuto che “non sussistono i presupposti di cui all’art. 56 Cpa avuto presente che la sospensione del gravato provvedimento verrebbe a creare in punto di fatto una situazione irreversibile tale da rendere tamquam non esset un’eventuale ordinanza collegiale di rigetto dell’istanza cautelare”. Il Tar ha ritenuto che, alla luce di un bilanciamento dei contrapposti interessi, “appare potiore l’interesse degli utenti che hanno fatto affidamento sulla continuità del servizio assicurato dal gravato provvedimento e dei conseguenti disagi che verrebbero a sopportare, aggravati dall’estrema difficoltà da parte delle aziende di apprestare tempestivamente le idonee misure organizzative nella fascia protett”. Fissata il 4 settembre prossimo l’udienza in camera di consiglio per la trattazione collegiale del ricorso. Il Tar del Lazio ha respinto la sospensiva dell’ordinanza del ministro dei Trasporti che dimezzava la durata dello sciopero del personale dei treni ma non ha bocciato il ricorso della Filt sulla decisione, ha detto il segretario generale della Filt, Stefano Malorgio. “Ricorsi e insulti non mi fermano o spaventano, adesso conto che aziende e sindacati trovino un accordo che manca da troppo tempo. E settimana prossima lavoreremo sul tema taxi, sempre seguendo i principii di buonsenso, rispetto e garanzia per i cittadini, che non possono aspettare ore e ore sotto il sole in troppe città italiane” ha commentato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini dopo la bocciatura del Tar del ricorso della Cgil. Bocciatura che è, si legge in una nota del Mit, è “l’ennesima conferma della ragionevolezza e della correttezza del provvedimento che ha dimezzato la durata dello sciopero dei ferrovieri”. “Sono gli italiani, i lavoratori e le lavoratrici, – ha proseguito Salvini – che hanno bocciato una pretesa assurda della Cgil e dei sindacati di bloccare per 24 ore tutta l’Italia. Non abbiamo cancellato il diritto allo sciopero, abbiamo semplicemente – ha aggiunto il leader della Lega – ridotto a 12 ore per permettere alla gente di tornare a casa dopo il lavoro”. “Conto sul buon senso di tutti” ha, concluso il ministro delle Infrastrutture, in merito allo sciopero negli aeroporti previsto per domani. LEGGI TUTTO

  • in

    Germania, prezzi ingrosso giugno peggio di attese

    (Teleborsa) – Risultano ancora in calo i prezzi all’ingrosso in Germania, che registrano a giugno un decremento dello 0,2% su base mensile dopo il -1,1% di maggio. Gli analisti si aspettavano un decremento dell’1,2%.Lo annuncia l’Ufficio Federale di Statistica tedesco (Destatis), secondo cui i prezzi all’ingrosso su base annuale sono diminuiti del 2,9% contro il -2,6% del mese precedente. Le stime di consensus erano per una decrescita meno accentuata, ovvero dell’1,2%. LEGGI TUTTO

  • in

    Giappone, peggiora la produzione industriale a maggio

    (Teleborsa) – Rivista in peggioramento la produzione delle fabbriche giapponesi di maggio. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è scesa del 2,2%, facendo peggio del -1,6% atteso dagli analisti e diffuso nella stima preliminare. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in aumento del 4,2%. Le consegne registrano un -1,1% e le scorte un +1,8% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a +1,5%. LEGGI TUTTO

  • in

    Mezzogiorno, incontro Fitto-Vestager a Bruxelles: UE apre a ZES unica e Decontribuzione Sud strutturale

    (Teleborsa) – Il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto ha incontrato questa mattina a Bruxelles la Vicepresidente Esecutiva della Commissione europea responsabile per la Concorrenza, Margrethe Vestager, al fine di illustrare la proposta del governo di istituire un’unica Zona Economica Speciale (ZES) per l’intero Mezzogiorno d’Italia, e iniziare un confronto per rendere strutturale la misura “Decontribuzione Sud”.In una nota il Ministero ha fatto sapere che Vestager ha accolto positivamente la proposta della ZES, che supererà le attuali otto zone economiche speciali già previste, per rafforzare il sistema e sostenere la crescita e la competitività dell’intero Mezzogiorno d’Italia (le regioni interessate sono Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna). “Verranno estese a tutto il Mezzogiorno le misure di semplificazione e accelerazione delle procedure di approvazione e autorizzazione, e di sostegno alle imprese per le Zone Economiche Speciali. Gli strumenti di incentivazione saranno improntati a principi di certezza e stabilità del quadro normativo e di semplificazione procedurale, coprendo un orizzonte temporale più esteso rispetto agli attuali strumenti”, spiega il ministero nella nota. Tutto questo avverrà “in coerenza con i diversi strumenti di programmazione pluriennale europei e nazionali: il PNRR e il relativo capitolo REPowerEU, la politica di Coesione e il Fondo di Sviluppo e Coesione”. “Sul piano operativo – continua la nota –, si estende a tutto il Mezzogiorno l’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e la riduzione di un terzo dei termini di conclusione dei procedimenti. Trasparenza ed efficienza dell’intero processo saranno assicurate attraverso uno Sportello Unico Digitale”.Durante l’incontro di Fitto con Vestager è stato anche avviato il confronto con la Commissione in ordine all’intenzione di rendere strutturale la misura “Decontribuzione Sud”, in scadenza al 31 dicembre 2023. “Come già fatto a fine 2022, quando siamo passati dalla proroga semestrale a quella annuale, il governo – riferisce la nota – intende promuovere un quadro normativo stabile pluriennale di riferimento per le imprese e per i lavoratori, al fine di sostenere l’occupazione nel Mezzogiorno, in particolare per le donne e i giovani”. La vicepresidente esecutiva Vestager avrebbe espresso “la piena disponibilità della Commissione ad aprire un dialogo con il governo italiano per la trasformazione di questo strumento in una misura strutturale e permanente, rendendola al tempo stesso più orientata agli investimenti, e andando così incontro alle necessità e alle sfide per la crescita economica del Mezzogiorno”. “Molto soddisfatto” il ministro Fitto: “queste misure rappresentano importanti strumenti per accrescere l’attrattività e la competitività del Mezzogiorno d’Italia riducendo i divari con il resto del Paese e dell’Ue”. Il ministro ha giudicato poi “positiva” anche “l’apertura” della vicepresidente della Commissione sulla misura “Decontribuzione Sud”, che “si cercherà di rendere strutturale, dando così certezza normativa e temporale a imprese e lavoratori”. Il ministero ha infine fatto sapere che temi dell’incontro sono stati anche le Politiche di Coesione e il PNRR. LEGGI TUTTO

  • in

    Inflazione USA, Daly (Fed) spegne ogni entusiasmo: presto per dichiarare vittoria

    (Teleborsa) – La Federal Reserve è ancora concentrata sull’aumento dei tassi di interesse nonostante le notizie positive sull’inflazione in giugno emersi dai report sui prezzi al consumo e sui prezzi alla produzione. “E’ davvero troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione” – ha dichiarato la presidente della Fed di San Francisco Mary Daly, in un’intervista alla CNBC – spiegando che nonostante questi segnali, la banca centrale resta in modalità “aspetta e osserva”.Daly ha aggiunto che la sua attenzione è rivolta decisamente a “se dobbiamo aumentare di più e quanto ancora dobbiamo aumentare per far scendere l’inflazione al 2%”, mentre permangono incertezze sulle prospettive sull’inflazione. Daly ha dunque confermato che le prospettive sull’inflazione restano incerte. LEGGI TUTTO