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    Immatricolazioni UE, mercato dell’auto cresce a doppia cifra

    (Teleborsa) – A giugno il mercato automobilistico europeo è cresciuto del 17,8% a 1 milione di unità immatricolate. Questa crescita – spiega l’ACEA – può essere attribuita principalmente al rimbalzo rispetto ad una base di confronto bassa relativo allo stesso periodo dello scorso anno per via della carenza dei componenti. Ad eccezione dell’Ungheria che registra una flessione dell’1,4%, gli altri mercati europei sono cresciuti. Si tratta di Germania (+24,8%), Spagna (+13,3%), Francia (+11,5%) e Italia (+9,1%). Nella prima metà dell’anno, le nuove immatricolazioni di autoveicoli UE sono aumentate in modo significativo (+17,9%), raggiungendo il 5,4 milioni di unità. I volumi sono, invece, inferiori del 21% rispetto al 2019. La maggior parte dei mercati della regione è cresciuta in modo significativo nei primi sei mesi del 2023: Spagna (+24%), Italia (+22,8%), Francia (+15,3%) e Germania (+12,8%). LEGGI TUTTO

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    ASPI: “nuovo CCNL introduce innovazione e garantisce competitività, rafforzando tutele per i lavoratori”

    (Teleborsa) – Autostrade per l’Italia esprime soddisfazione per il rinnovo, avvenuto oggi, del Contratto di Lavoro del settore Autostrade e Trafori che coinvolge circa 13 mila persone del settore e avrà validità fino al 30 giugno 2025.L’accordo, frutto di un anno di lavoro tra le associazioni datoriali e i sindacati, è particolarmente innovativo e rivoluziona il sistema precedente scaduto a giugno 2022: “E’ un successo per tutti – afferma Gian Luca Orefice, Direttore Human Capital Organization and HSE del Gruppo Aspi – L’introduzione del concetto di filiera rafforza il comparto e garantisce competitività e sistemi di gestione innovativa, con un rafforzamento delle tutele per i lavoratori: il nuovo CCNL rappresenta un ulteriore fondamentale tassello alle strategie di cambiamento e di trasformazione del Gruppo Autostrade per l’Italia, nel segno della sicurezza”. “Il nuovo contratto – aggiunge Antonio Cavallera, Responsabile People Management and Industrial Relations – rafforza il sistema delle relazioni industriali basato su un modello partecipativo e prevede la prosecuzione del confronto tra le parti su specifici approfondimenti relativi a temi come la sostenibilità ambientale e sociale, le politiche di genere e inclusione, la formazione continua e tutela delle professionalità, e quanto ancora più importante, la sicurezza del lavoro elemento portante della politica aziendale”.Il nuovo CCNL parte dall’idea di ampliare il campo di applicazione, con una parte generale in cui si estendono e si migliorano i diritti delle persone, attraverso l’identificazione di un minimo comune denominatore per tutti i lavoratori. In particolare, sono stati introdotti diversi miglioramenti in merito al tema dei congedi per la maternità e la paternità, tutele per i lavoratori con problemi di salute, miglioramenti del sistema della previdenza complementare e un forte rafforzamento del sistema di welfare. Un’attenzione particolare è stata data anche all’equilibrio dei tempi di vita e di lavoro, salute, sicurezza e benessere dei lavoratori, con le parti sociali che, tra l’altro, si sono date l’impegno di avviare un confronto che miri a sperimentare forme e modelli innovativi di organizzazione del lavoro.”Il valore di questo accordo – afferma Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia – si incardina nello schema di relazioni con le organizzazioni sindacali sviluppato in questi ultimi due anni, volto a rendere partecipi i lavoratori del piano di trasformazione e di rilancio dell’azienda in una prospettiva di mobilità sostenibile. Una mobilità in grado di accelerare lo sviluppo del Paese e la libertà degli spostamenti delle persone”. LEGGI TUTTO

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    Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare firmano accordo di cooperazione per nuovo nucleare in Europa

    (Teleborsa) – Sviluppo delle tecnologie degli Small Modular Reactor e coinvolgimento nell’intera filiera dei reattori EPR1200 già esistenti: è questo il cuore dell’accordo di cooperazione firmato oggi a Parigi tra Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, EDF e NUWARD. Per il Gruppo erano presenti Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia e Riccardo Casale, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare.Questo passaggio finalizza la firma della letter of intent del 6 marzo scorso che aveva lo scopo di definire i principi di collaborazione per lo sviluppo del nuovo nucleare in Europa. Tra gli obiettivi, anche l’avvio di una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica italiana. Diverse modalità di collaborazione verranno testate nei progetti in corso che potrebbero vedere Ansaldo Nucleare nel ruolo di partner chiave nella progettazione della nuova tecnologia di reattore e di fornitore di sistemi e componenti speciali. L’intero gruppo Ansaldo Energia potrà essere coinvolto nella fornitura di turbine per gli impianti di tecnologie esistenti e future. “Con questa firma il Gruppo Ansaldo Energia diventa protagonista dello sviluppo del nuovo nucleare, sia nel disegno di una nuova tecnologia di reattore, sia nella realizzazione integrata di impianti anche basati su tecnologie già operative” dichiara Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia. Gli Small Modular Reactors sono una tecnologia di particolare importanza nello sviluppo del nucleare e della transizione energetica grazie alla loro flessibilità operativa ed efficienza che li rende ideali come fonte complementare di energia elettrica a supporto delle rinnovabili. Con una potenza prevista di circa 300 MW, ogni reattore potrà alimentare circa 200,000 abitazioni. “Questo accordo evidenzia il riconoscimento internazionale per le competenze del Gruppo Ansaldo Energia e di Ansaldo Nucleare, che si conferma un capofila di un settore fortemente dinamico a livello globale” dice Riccardo Casale, Amministratore Delegato di Ansaldo Nucleare. LEGGI TUTTO

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    USA: migliora fiducia del mercato immobiliare nonostante aumento tassi Fed

    (Teleborsa) – Migliora la fiducia del settore immobiliare USA. A luglio 2023 l’indice NAHB si è attestato a 56 punti, rispetto ai 55 punti del mese precedente e risulta in linea con il consensus. Per quanto riguarda le singole componenti dell’indice, quello sulle vendite attuali sale di 1 punto a quota 62, quello relativo alle vendite dei prossimi sei mesi è sceso di 2 punti a 60 punti, mentre quello rappresentativo del traffico dei possibili acquirenti è cresciuto di 3 punti a quota 40.L’indicatore, elaborato dalla National Association of Home Builders (NAHB), rappresenta un quadro sintetico delle aspettative di vendita dei costruttori nel presente e nell’arco dei prossimi sei mesi: una lettura inferiore a 50 mostra una prevalenza di giudizi negativi, mentre un livello superiore indica maggiore ottimismo. “Sebbene i costruttori continuino a rimanere cautamente ottimisti sulle condizioni del mercato, l’aumento di un quarto di punto dei tassi ipotecari nell’ultimo mese è un duro ricordo del processo di stop & start che il mercato sperimenterà mentre la Federal Reserve si avvicina alla fine del ciclo di inasprimento in corso ”, ha affermato Robert Dietz, capo economista della NAHB.”I costruttori sono preoccupati per l’aumento dei tassi ipotecari che si avvicinano al 7% e continuano ad affrontare sfide dal lato dell’offerta”, ha confermato la presidente della NAHB Alicia Huey.(Foto: by Samson Creative on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, scorte industria maggio in linea con attese

    (Teleborsa) – Dati in linea con le attese per le scorte e vendite dell’industria a maggio 2023. Secondo quanto comunicato dal Bureau of Census statunitense, si è registrato per le scorte un aumento dello 0,2% a 2.545,8 miliardi di dollari, contro il +0,2% stimato dagli analisti e dopo il +0,1% rivisto del mese precedente. Su base annua si è registrato un incremento del 3,5%. Nello stesso periodo le vendite sono salite dello 0,2% su base mensile, attestandosi a 1.822,1 miliardi di dollari. Su anno si registra una variazione negativa dell’1,8% rispetto a maggio 2022. La ratio scorte/vendite si è attestata all’1,40. A maggio 2022 era pari all’1,33. Tale dato misura quanti mesi sono necessari a un’azienda per esaurire completamente le proprie scorte. LEGGI TUTTO

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    Polo Infrastrutture FS, nel primo semestre aggiudicate gare per 14,3 miliardi

    (Teleborsa) – Appalti aggiudicati per 14,3 miliardi di euro e ulteriori dieci miliardi di valore per le gare lanciate. Sono i numeri del primo semestre del 2023 del Polo Infrastrutture del Gruppo FS che in questo modo conferma il piano di rinnovo e miglioramento delle infrastrutture già annunciato da Luigi Ferraris, AD del Gruppo FS Italiane.In particolare, 11,9 miliardi sono stati aggiudicati da Rete Ferroviaria Italiana, la società capofila del Polo Infrastrutture guidata da Gianpiero Strisciuglio. Di questi, 7,63 miliardi provengono dai fondi stanziati dal PNRR. Focus particolare sul Sud Italia che ha visto assegnare ben sette miliardi di nuove gare. Anas, altra società del Polo Infrastrutture di FS guidata da Aldo Isi, ha invece aggiudicato gare per 2,4 miliardi di euro tra manutenzione e nuove opere. Aggiudicazioni che stanno proseguendo all’inizio del secondo semestre, come confermato anche oggi con quelle dei lavori nel nodo ferroviario di Verona da 253 milioni di euro al consorzio di imprese formato da Pizzarotti, Saipem e Salcef e per la linea Codogno – Cremona – Mantova dal valore di 470 milioni di euro (anche con fondi PNRR) al raggruppamento di imprese composto da Pizzarotti, Saipem, ICM e Salcef.Per quanto riguarda le gare lanciate dal valore di 10 miliardi di euro, invece, 5,1 miliardi riguardano RFI, di cui 1,72 miliardi sono fondi del PNRR, e 4,9 miliardi di euro riguardano Anas. Come recentemente evidenziato dall’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris, sono oltre 180 i miliardi di investimenti in infrastrutture ferroviarie e stradali previsti dal Piano Industriale del Gruppo FS nei prossimi dieci anni, per migliorare la mobilità e i servizi, colmare il gap tra Nord e Sud d’Italia e collegare il Sud all’Europa. Di questi 125 miliardi riguardano le ferrovie e 55 le strade. Un ruolino di marcia pienamente rispettato al momento, come confermano anche i dati del 2022 che hanno visto il Polo Infrastrutture lanciare gare dal valore totale di oltre 25,5 miliardi e 15 miliardi di appalti aggiudicati.Attualmente il Polo ha in corso circa 4mila cantieri in tutta Italia per oltre 49 miliardi di euro tra nuove opere strategiche e manutenzione delle linee esistenti con il coinvolgimento di 8mila imprese. Per quel che riguarda gli obiettivi annuali, entro fine anno saranno avviati altri 107 cantieri per nuove opere ferroviarie e stradali, per oltre 12 miliardi di euro (RFI 90 cantieri, 11 miliardi; Anas 17 cantieri, 1,1 miliardi). Il Piano industriale prevede circa 80 miliardi di investimenti dieci anni nel mezzogiorno, di cui circa 47 miliardi in infrastrutture ferroviarie attraverso RFI. Tra le principali opere che FS sta realizzando tramite RFI, anche con fondi PNRR, ci sono il Terzo Valico dei Giovi e il nodo di Genova, la Fortezza-Verona, dove sono iniziate anche le attività per la circonvallazione di Trento, la Brescia-Verona-Padova, la Venezia-Trieste, il completamento del raddoppio della tratta adriatica tra Pescara e Bari, la Palermo-Catania-Messina, dove tutti i lotti sono stati appaltati, e la linea Napoli-Bari.Un impegno deciso per ammodernare le infrastrutture e costruirne di nuove, grazie al lavoro dei circa 40mila dipendenti, a cui il Polo Infrastrutture prevede di aggiungerne 8mila con nuove assunzioni nel 2023 (5,1mila RFI) e oltre 31mila nuovi ingressi nel corso del piano industriale decennale (17mila RFI). Un impegno anche in questo caso concentrato sul Sud del Paese, tanto che nell’arco di piano RFI assumerà oltre 5mila persone nel Mezzogiorno. Una squadra sempre più grande, ma anche sempre più giovane, visto che sempre RFI è riuscita ad abbassare l’età media da 48 a 40 anni negli ultimi 4 anni. LEGGI TUTTO

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    USA, produzione industriale cala a sorpresa a giugno

    (Teleborsa) – Scende inaspettatamente la produzione industriale negli Stati Uniti nel mese di giugno a conferma di un’attività economica in rallentamento, anche per effetto degli effetti recessivi indotti dalle politiche della Fed. La produzione industriale ha dunque registrato a giugno una variazione negativa dello 0,5% su base mensile, dopo il -0,5% del mese precedente e rispetto al dato invariato atteso degli analisti. Anche su base annua si registra una discesa pari allo 0,43% a fronte del +1,1% del conensus.La produzione manifatturiera registra una flessione dello 0,3%, dopo il +0,2% di maggio (dato rivisto da un preliminare di +0,1%) e contro il dato invariato atteso dagli analisti.Nello stesso periodo la capacità di utilizzo relativa a tutti i settori industriali è calata al 78,9%, inferiore alle stime degli analisti (79,5%) dal 79,4% precedente. LEGGI TUTTO

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    Biotecnologie: comparto in crescita con oltre 13 miliardi di fatturato

    (Teleborsa) – Più di 800 imprese, 13.700 addetti, oltre 13 miliardi di fatturato stimati nel 2022 e un mercato che registra una crescita su diverse variabili a testimonianza di un comparto resiliente, dinamico e strategico per lo sviluppo del Paese. È quanto emerge dall’aggiornamento congiunturale del report ENEA-Assobiotec “Le imprese di biotecnologie in Italia”, giunto all’8a edizione, presentato oggi in un evento online.Secondo il nuovo report il comparto ha vissuto una forte crescita del fatturato nel 2021 e si attende un consolidamento del dato per il 2022. Su questa variabile, rimane prioritario il peso delle biotecnologie per la salute con il 74% del totale, ma negli ultimi due anni sono soprattutto le applicazioni per la bioeconomia (industria e agricoltura) a riprendere l’espansione con tassi di crescita superiori al 30% per entrambi gli ambiti di applicazione nel biennio 2021-2022, giungendo a rappresentare oltre un quarto del fatturato biotech italiano con una quota per il 2021 pari a più del 25% del totale e in ulteriore tendenziale crescita nel 2022.In termini numerici, la popolazione delle imprese attive in Italia, ha subito una lieve contrazione nel 2020, un dato attribuibile prevalentemente alla diminuzione del numero delle PMI, che hanno maggiormente accusato l’impatto immediato della pandemia, soprattutto nella classe al di sotto dei 10 addetti. Il dato numerico è tornato a crescere nel 2021 e si attende per il 2022 una crescita per tutte le classi dimensionali, per un totale di 823 imprese.Sebbene l’attività delle realtà biotech rimanga in gran parte concentrata nell’ambito della salute umana (poco meno del 50%), tra il 2014 e il 2021 si registra l’espansione delle quote relative alle imprese che sviluppano applicazioni biotecnologiche per l’industria e l’ambiente oltre che per l’agricoltura e la zootecnia che, dal 2014, mostrano il ruolo propulsivo che hanno per la bioeconomia.Se si analizza la classe dimensionale la quota di imprese di micro o piccole dimensioni supera l’82% del totale, mentre le grandi realtà (+ 250 addetti) rappresentano poco meno dell’8% dell’intera popolazione in analisi. A livello territoriale resta molto forte la polarizzazione, soprattutto per le variabili economiche: le prime 4 regioni (Lombardia, Lazio, Toscana e Piemonte) rappresentano oltre il 90% del fatturato, l’80% degli investimenti in R&S intra-muros e l’80% degli addetti, mentre scende al 52% se si considera il numero di imprese. La regione leader resta la Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Toscana fortemente specializzate nelle applicazioni per la salute, mentre sono le regioni settentrionali in genere a mostrare una marcata specializzazione nelle applicazioni delle biotecnologie ai processi industriali.Nel meridione, che rappresenta circa il 20% in termini di numero di imprese, spiccano la Campania (poco meno dell’8%) e la Puglia (poco più del 4%).”I nuovi dati ci restituiscono un comparto che si è dimostrato più resiliente di quanto mostrato dalle precedenti stime, registrando per il 2020 addirittura una lieve crescita del fatturato da attività biotecnologiche pari ad un +1,2%. Superato il picco della pandemia e dei suoi effetti sul sistema economico, il settore delle biotecnologie ha vissuto una forte ripresa della crescita del fatturato nel 2021. Si attende perciò un consolidamento del parametro per il 2022″, commenta Gaetano Coletta, Responsabile del Servizio ENEA Offerta e valorizzazione servizi di innovazione. “Se nel 2020 il settore è stato sostenuto dalle applicazioni per la salute umana, nel biennio successivo si assiste a una forte ripresa delle attività per l’industria e per l’agri-zootecnia. Oltre un quarto del fatturato deriva da applicazioni in questi ambiti e il loro sviluppo è alla base della diffusione territoriale dell’industria delle biotecnologie che sta interessando ormai da alcuni anni le regioni del Nord-Est e del Mezzogiorno con Puglia e Campania in testa. La regione leader resta la Lombardia, seguita dal Lazio e dalla Toscana fortemente specializzate nel settore salute, che tutte e tre insieme registrano oltre l’80% degli addetti biotech e il 60% di addetti R&S”, conclude Coletta.”L’Italia del biotech ha numeri ancora piccoli, quando paragonati ad altri Paesi con cui pure siamo in competizione, ma uno straordinario potenziale se consideriamo che un recente studio EY ci dice che a livello globale il biotech triplicherà il proprio valore fra il 2020 e il 2028. – commenta Fabrizio Greco, Presidente di Assobiotec-Federchimica – Finalmente nel nostro Paese ci sono oggi diversi elementi che possono far crescere e correre il settore: il PNRR che, oltre a mettere a disposizione grandi risorse economiche, chiede al Paese di rivedere e riformare le regole di funzionamento dell’intero ecosistema di riferimento; nuovi capitali pubblici e privati che oggi credono di più nelle nostre realtà; ma, soprattutto, il lancio di un Piano Nazionale per le Biotecnologie, recentemente annunciato dal Ministro Urso. Sono tutti tasselli importantissimi che possono aiutarci a competere nello scenario internazionale. È allora adesso necessario renderli operativi al più presto per recuperare i ritardi nei confronti degli altri Paesi sviluppati e competere a livello globale”. LEGGI TUTTO