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    USA, fiducia consumatori luglio meglio di attese

    (Teleborsa) – Aumenta la fiducia dei consumatori americani e supera le aspettative.Il sondaggio del Conference Board degli Stati Uniti sul sentiment dei consumatori ha segnalato un aumento dell’indice a 117 punti nel mese di luglio rispetto ai 110,1 punti del mese di giugno (dato rivisto da 109,7 punti) e contro attese di 111,8 punti del consensus. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente si porta a 160 punti dai 155,3 precedenti, mentre l’indice sulle attese è salito a 88,3 punti da 80 punti.Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori è basato su un campione rappresentativo di 5.000 famiglie americane ed è condotto per il Conference Board dal NFO WorldGroup. LEGGI TUTTO

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    FMI rivede al rialzo stime 2023. Crescita globale in frenata al 3%

    (Teleborsa) – La ripresa globale sta rallentando, ma l’FMI ha rivisto lievemente al rialzo la previsione di crescita dell’economia mondiale nel 2023, indicando un +3% per quest’anno ed il prossimo rispetto al +3,5% del 2022, La crescita 2023 è stata rivista leggermente a rialzo rispetto alle stime di aprile.Per gli Stati Uniti si prevede un rallentamento della crescita all’1,8% nel 2023, con una revisione al rialzo di 0,2 punti rispetto alla stima di aprile, ed u PIL all’1% nel 2024 dal 2,7% del 2022. A sostenere l’economia USA contribuirebbe la resilienza dei consumi, riflesso di un mercato del lavoro ancora teso che ha beneficiato di aumenti del reddito reale. Una tendenza che non dovrebbe durare a lungo a causa dell’esaurirsi dei risparmi. La crescita della Zona Euro dovrebbe attestarsi allo 0,9% quest’anno per recuperare all’1,5% nel 2023, comunque lontano dal 3,5% messo a segno nel 2022. Quanto all’Italia, la crescita è stata rivista al rialzo quest’anno all’1,1%, grazie all’andamento sostenuto dei servizi e del turismo, ma scenderà il prossimo allo 0,9% dopo il +3,7% registrato nel 2022. Per i mercati emergenti si prevede una crescita stabile al 4% ed una leggera accelerazione al 4,1% l’anno prossimo. La Cina farà segnare una crescita del PIL del 5,2% quest’anno e del 4,5% nel 2024. Il rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali – spiega l’Istituto di Washington – continua a pesare sull’attività economica e si prevede che l’inflazione globale scenderà dall’8,7% nel 2022 al 6,8% nel 2023 e al 5,2% nel 2024. L’inflazione sottostante (core) dovrebbe diminuire più gradualmente e le previsioni per l’inflazione nel 2024 sono state riviste al rialzo.La recente risoluzione della situazione di stallo sul tetto del debito statunitense e, all’inizio di quest’anno, l’azione decisa delle autorità per contenere le turbolenze nel sistema bancario statunitense e svizzero, hanno ridotto i rischi immediati nel settore finanziario. Tuttavia, i rischi per la crescita globale rimangono orientati verso il basso, dal momento che non si escludono ulteriori shock dell’offerta, nuove turbolenze del settore finanziario, l’inasprimento delle politiche delle banche centrali ed un rallentamento della crescita della Cina.Nella maggior parte delle economie, la priorità resta il raggiungimento di una disinflazione duratura ed il mantenimento della stabilità finanziaria. Pertanto, le banche centrali dovrebbero rimanere concentrate sul ripristino della stabilità dei prezzi e sul rafforzamento della vigilanza bancaria e del monitoraggio dei rischi. “Se le tensioni del mercato dovessero materializzarsi – sottolinea il Fondo Monetario – gli Stati dovrebbero fornire tempestivamente liquidità, mitigando la possibilità di azzardo morale. Dovrebbero anche costituire riserve di bilancio, in modo tale da poter offrire un sostegno mirato ai più vulnerabili. I miglioramenti dal lato dell’offerta faciliterebbero il risanamento fiscale e un calo più graduale dell’inflazione verso i livelli target”.(Foto: © ruskpp/123RF) LEGGI TUTTO

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    Sostenibilità, RFI: la nave Iginia viaggia anche a batterie

    (Teleborsa) – La nave Iginia di Rete Ferroviaria Italiana viaggia anche a batterie. L’imbarcazione della flotta di RFI (capofila del Polo Infrastrutture del gruppo FS), in servizio nello Stretto di Messina, è infatti ancora più green grazie a un nuovo sistema di batterie che la rende la prima nave a propulsione ibrida in Italia. La nave Iginia, appena rientrata dal cantiere genovese Mariotti, è dotata di batterie che le consentono di eseguire le manovre di ingresso e uscita dai porti di Messina e Villa San Giovanni tramite motori elettrici alimentati a batterie. Iginia, entrata in servizio “battery ready” a marzo 2022 con un investimento complessivo di 57 milioni di euro, ha completato questo processo a Genova, grazie a sette milioni di fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ne hanno finanziato la tecnologia green. Si tratta inoltre del primo progetto inserito nel PNRR a essere portato a termine in Sicilia.Nel cantiere Mariotti sono stati montati a bordo i sistemi di batterie che permettono durante le manovre di spegnere i motori di propulsione, azzerando così le emissioni inquinanti e garantendo la sostenibilità ambientale, che si traduce anche in meno emissioni di CO2 per Messina e Villa San Giovanni. Durante la navigazione in mare, invece, le batterie si ricaricano grazie ai motori elettrici, che in questo caso fungono da PTO (Power Take Off).Ma Iginia è green non solo per il sistema di propulsione composto anche da batterie ricaricate dai pannelli solari già installati sulla nave, a bordo sono presenti anche innovativi impianti di trattamento delle acque di sentina e delle acque nere, per garantire una più efficace riduzione delle emissioni inquinanti. Tecnologie che permettono zero emissioni di CO2 e gas serra. Iginia, inoltre, ha ottenuto la certificazione “Green Plus” – il massimo attestato nel campo della sostenibilità – dal Registro Italiano Navale oltre alla nota addizionale di classe “Battery Powered”.Lunga 147 metri e larga 19, ha una capacità massima pari a 27 carri ferroviari su 4 binari. La nave può ospitare 700 persone, compreso l’equipaggio. Gli spazi interni comprendono un salone principale con sala bar da 339 posti a sedere, di cui 29 postazioni dedicate alle persone a ridotta mobilità, sette postazioni per carrozzine, 101 i posti a sedere nel salone di poppa e 198 nel salone aperto all’esterno. LEGGI TUTTO

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    USA, S&P Case-Shiller: prezzi case in calo a maggio

    (Teleborsa) – Giungono ancora dati contrastanti dai prezzi delle case negli Stati Uniti a maggio. Secondo quanto rilevato da Standard & Poor’s, l’indice S&P Case-Shiller, che misura l’andamento dei prezzi nelle principali venti aree metropolitane degli Stati Uniti, ha evidenziato un decremento su base annua dell’1,7% come nel mese precedente e rispetto al -2,2% del consensus.Su base mensile si registra, invece, un aumento dell’1,5%, dopo il +1,7% del mese precedente e rispetto al +1,2% atteso dal mercato. L’indice destagionalizzato ha riportato una crescita dell’1% su base mensile, dopo il +0,9% di aprile e rispetto al +1,5% atteso. LEGGI TUTTO

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    USA, indice case FHFA maggio +0,7% m/m +2,8% a/a

    (Teleborsa) – Prezzi dell’immobiliare statunitense in aumento nel mese di maggio 2023. L’indice FHFA elaborato dalla Federal Housing Finance Agency, che misura i prezzi delle abitazioni statunitensi, ha registrato una crescita mensile dello 0,7% dopo il +0,7% del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un incremento dello 0,2%.Su base annua l’indice, calcolato sui prezzi dichiarati degli immobili all’accensione del mutuo presso Fannie Mae e Freddie Mac, è salito del 2,8% rispetto al +3,1% del mese precedente e al +2,6% atteso dal mercato.”I prezzi delle case negli USA sono aumentati moderatamente a maggio, continuando la tendenza degli ultimi mesi – ha affermato Nataliya Polkovnichenko, Supervisory Economist presso la divisione di ricerca e statistica di FHFA – Tuttavia, i prezzi delle case in alcune regioni del paese sono rimasti al di sotto dei livelli visti un anno fa”. LEGGI TUTTO

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    Osservatorio CleanTech: benefici per il 62% delle aziende italiane da investimenti in economia circolare

    (Teleborsa) – Sempre più aziende italiane e il loro management conoscono le applicazioni dell’economia circolare e si dimostrano molto sensibili a riguardo: il 62% delle imprese dichiara di conoscere bene il concetto di economia circolare, un deciso progresso rispetto al 41% dello scorso anno. Le aziende hanno, inoltre, acquisito una maggiore consapevolezza sui vantaggi concreti che gli investimenti in progetti di sostenibilità possono portare, anche dal punto di vista industriale: il 62% delle aziende italiane, quasi 2 su 3, dichiara che gli investimenti nella sostenibilità e nell’economia circolare hanno generato un maggiore ritorno economico. Non solo: il 50% delle aziende intervistate dichiara di aver migliorato la propria reputazione e il 33% aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai competitor. Un impegno crescente negli ultimi anni quello sui temi dell’economia circolare che il tessuto industriale italiano non vuole diminuire in futuro: quasi la metà delle aziende italiane, il 44%, ha infatti intenzione di investire ancora di più in progetti di sostenibilità nei prossimi anni, mentre il 37% dichiara che investirà di più in progetti di economia circolare. Questi i principali risultati del secondo Osservatorio CleanTech dal titolo “Sostenibilità Ambientale, Economia Circolare ed Efficienza Energetica nelle PMI e nelle Grandi Imprese”, presentato da Circularity, PMI innovativa attiva nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare, e realizzato in collaborazione con Innovatec, azienda leader nel settore clean tech quotata al mercato Euronext Growth Milan di Borsa Italiana.La seconda edizione della ricerca – condotta da Eumetra per conto di Innovatec e Circularity – è stata realizzata intervistando un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane (da 10 a oltre 250 dipendenti) con l’obiettivo di restituire una fotografia del percorso verso uno sviluppo sostenibile intrapreso dalle imprese italiane, degli investimenti green avviati e dei loro obiettivi futuri in materia di sostenibilità ed economia circolare. Raddoppiano in un anno le imprese italiane che hanno investito nell’economia circolare, ma il dato resta ancora basso (16% delle imprese nel 2023, rispetto al 9% del 2022). Il dato è significativamente più alto nelle grandi imprese che nel 40% dei casi – dunque quasi la metà – ha realizzato investimenti per diventare più circolare. Gli investimenti riguardano soprattutto l’approvvigionamento di materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%), mentre solo il 14% degli investimenti è destinato a progetti di simbiosi industriale, un segnale ulteriore di come la circolarità sia sempre più percepita come un elemento essenziale dal tessuto industriale italiano. L’incremento degli investimenti in questo ambito è la dimostrazione che le imprese iniziano a credere nell’utilità dell’economia circolare.L’Osservatorio si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda ad ostacolare l’impegno verso la sostenibilità, e il dato risulta in crescita rispetto al 36% rilevato lo scorso anno. Per il 41% delle imprese la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese), a maggior ragione sui temi della circolarità. La tecnologia non sembra invece essere un problema: ne lamenta la mancanza solo il 12% del campione. LEGGI TUTTO

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    newcleo, Fincantieri e RINA collaborano allo studio di fattibilità per la propulsione navale nucleare

    (Teleborsa) – newcleo, azienda di tecnologie nucleari pulite e sicure impegnata nello sviluppo di reattori innovativi di IV generazione che utilizzano scorie nucleari esistenti come combustibile, annuncia di aver firmato un accordo con Fincantieri, una delle maggiori società di costruzione navale al mondo, e RINA, multinazionale di ispezione, certificazione, classificazione navale e consulenza ingegneristica. In base a questo accordo, le tre società uniscono le loro profonde competenze internazionali e la loro esperienza nell’innovazione per realizzare insieme uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (SMR) di newcleo.L’impiego dell’innovativo reattore veloce raffreddato al piombo (LFR) di newcleo per la propulsione navale comporterebbe l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe alla stregua di una piccola batteria nucleare in grado di produrre una potenza elettrica di 30 MW. Ciò richiederebbe rifornimenti sporadici (solo una volta ogni 10-15 anni), una manutenzione molto limitata e una facile sostituzione del reattore a fine vita. L’utilizzo dell’energia nucleare pulita per alimentare le navi contribuirebbe a decarbonizzare rapidamente un settore alle prese con l’enorme consumo di combustibili fossili e le conseguenti emissioni di carbonio. L’industria navale, attraverso l’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), ha approvato la scorsa settimana al MEPC(80) i nuovi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, per azzerarle entro o intorno al 2050. Sebbene l’industria navale trasporti ancora il 90% delle merci del mondo e il quarto studio 2020 dell’IMO sui gas serra confermi che le sue emissioni di anidride carbonica sono meno del 3% delle emissioni totali di CO2 prodotte dall’uomo, le azioni dei grandi attori di questo settore hanno il potenziale di guidare i mercati e generare trend.Inoltre, l’utilizzo dell’energia nucleare sulle navi salvaguarda l’ecosistema marino in caso di incidente. Con il progetto di newcleo, il piombo liquido all’interno del reattore si solidificherebbe raffreddandosi a contatto con l’acqua fredda, racchiudendo il nucleo del reattore in un involucro solido e contenendo tutte le radiazioni grazie alle proprietà schermanti del piombo. Infine, i reattori per prolusione navale di newcleo eliminerebbero l’attuale necessità di rifornimenti frequenti e, al termine della loro vita, l’intera unità LFR verrebbe semplicemente rimossa e sostituita con una nuova, mentre l’unità esaurita verrebbe portata via per lo smantellamento e il riprocessamento.Stefano Buono, Presidente e CEO di newcleo, ha commentato: “Sono lieto di lanciare insieme a Fincantieri e Rina un progetto di propulsione navale nucleare civile con questo importante studio di fattibilità. Fincantieri e RINA sono due leader mondiali nel settore navale e la combinazione delle loro competenze con la nostra innovazione tecnologica può portare una soluzione concreta al problema delle emissioni di carbonio nel trasporto marittimo. Fin dalla nostra nascita, l’ambizione di newcleo è stata quella di contribuire ad accelerare la decarbonizzazione e di fornire energia pulita, sostenibile e conveniente per soddisfare le esigenze delle comunità e delle imprese. Guardo con fiducia ai risultati dello studio di fattibilità e alle prossime tappe del progetto”.Pierroberto Folgiero, CEO e Direttore Generale di Fincantieri, ha commentato: “Oggi Fincantieri ribadisce la sua vocazione ad essere pioniere e catalizzatore del progresso nel settore marittimo con tecnologie all’avanguardia, efficienti e sostenibili. L’accordo ci permette infatti di esplorare la possibilità di aggiungere una nuova e visionaria soluzione tra quelle a nostra disposizione per raggiungere gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione che l’industria si è posta. L’energia nucleare ha un enorme potenziale e, come tale, ha bisogno delle migliori competenze per essere espressa, e siamo orgogliosi di unirci a partner come newcleo e Rina per contribuire a questo obiettivo”.Ugo Salerno, Presidente e CEO di RINA, ha commentato: “Il miglioramento dell’efficienza del carburante e della progettazione delle navi sta già dando buoni risultati nel ridurre l’impatto dell’industria navale sull’ambiente. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi fissati per questo settore, abbiamo bisogno di combustibili alternativi con un basso contenuto di carbonio dall’estrazione allo smaltimento. L’energia nucleare sarà una delle risposte a questi obiettivi. Inoltre, i reattori nucleari modulari di piccole dimensioni saranno la soluzione più efficiente per applicare l’energia nucleare alla propulsione navale civile. Siamo orgogliosi di collaborare con newcleo e Fincantieri per rendere fattibile, il prima possibile, l’implementazione di reattori nucleari modulari di piccole dimensioni sulle navi”. LEGGI TUTTO

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    Gruppo Montepaschi: 100 anni di storia Magazzini Generali Fiduciari di Mantova

    (Teleborsa) – Un secolo di storia, di eccellenza e tradizione per i Magazzini Generali Fiduciari di Mantova che, nati il 25 luglio 1923, compiono oggi 100 anni. Una ricorrenza importante per la società del Gruppo Montepaschi che è specializzata nei servizi di stagionatura e stoccaggio di formaggio a pasta dura, principalmente Parmigiano Reggiano e, in minor misura, Grana Padano. Su richiesta dei proprietari del formaggio depositato, la Società è autorizzata a rilasciare titoli rappresentativi delle merci – fedi di deposito e note di pegno – che permettono un accesso più veloce ad operazioni bancarie di anticipazione e finanziamento. “L’attività dei Magazzini Generali Fiduciari di Mantova – si legge in una nota del Gruppo Monteepaschi – arricchisce la gamma di servizi offerti a supporto dell’agroalimentare, settore di punta nella strategia di sviluppo del Gruppo Montepaschi, e conferma l’attenzione al comparto primario e a tutta la DOP Economy italiana, eccellenza del Made in Italy e del sistema economico del Paese”. LEGGI TUTTO