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    Decreto PA Bis, governo incassa la fiducia

    (Teleborsa) – Il governo ha incassato alla Camera la fiducia per la conversione in legge del Decreto PA Bis, ottenendo 193 voti favorevoli, 99 voti contrari e 3 astenuti. L’esame del provvedimento proseguirà ora con la votazione degli ordini del giorno e con il voto finale delo’Aula di Monecitorio.Il testo del decreto passerà poi in seconda lettura al Senato, per essere convertito in legge entro il 21 agosto. Il decreto “in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l’organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l’anno 2025” contiene una serie di disposizioni per una riorganizzazione della PA, in particolare per le assunzioni nelle amministrazioni centrali. Fra queste, le assunzioni nella scuola, di docenti precari, ATA e dirigenti scolastici e quelle sull’organico aggiuntivo. LEGGI TUTTO

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    Mutui, Tajani: “Bce non aumenti più i tassi di interesse. Lagarde ascolti il nostro appello”

    (Teleborsa) – “Famiglie che non riescono a pagare le rate dei mutui, imprese che non chiedono prestiti per investimenti perché il denaro costa troppo. La Bce non aumenti più i tassi di interesse. Rischiamo la recessione. La signora Lagarde ascolti il nostro appello a difesa di famiglie e imprese”. Questo l’appello lanciato su Twitter (X) dal vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani difronte alla politica monetaria della Banca centrale europea che ha continuato a far salire il costo del denaro portandolo al 4,25 per cento. Per Tajani “la soluzione per combattere l’inflazione non è aumentare il costo del denaro” perché a differenza degli Usa dove l’incremento dei prezzi è causato dalla crescita economica e dell’occupazione, in Italia l’inflazione viene dall’esterno, dall’aumento del costo delle materie prime. In tale scenario l’intenzione del governo – ha detto Tajani – è quella di allentare la morsa dei prezzi incidendo sulla leva fiscale, aiutando “i nostri concittadini con una politica economica che dovrà basarsi sulla riforma tributaria e su quella della burocrazia e del fisco”. Un punto percentuale degli stipendi delle famiglie italiane – stima la Fabi che in un rapporto sui tassi parla di “shock finanziario” in arrivo per le famiglie e di reddito progressivamente eroso, è mangiato dai tassi d’interesse su mutui, prestiti e credito al consumo. La quota delle rate rispetto al reddito disponibile è passata dal 9,50% del 2019 al 10,55% di marzo scorso e, visti i successivi aumenti del costo del denaro, questa percentuale, è destinata salire. L’Italia è divisa in due sul costo dei prestiti per comprare casa: i mutui sono meno cari al Nord, mentre gli interessi sono alle stelle nel Mezzogiorno e nelle Isole. Secondo l’analisi della Fabi i tassi praticati dalle banche sono più salati per le famiglie italiane che vivono nel Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia) oltre che in Sardegna e Sicilia: chi risiede in quelle due aree geografiche, infatti, paga rate mediamente più alte rispetto a chi abita nel resto d’Italia. Nelle Isole, la media dei tassi d’interesse è del 4,23% e nel Mezzogiorno è al 4,18%, contro il 4,10% del dato nazionale. Le famiglie residenti nelle aree settentrionali godono, invece, di condizioni sui mutui più favorevoli: nel Nord Ovest la media dei tassi è pari al 4,09%; nel Nord Est, invece, i tassi medi sono quelli più bassi d’Italia, cioè 3,99%. “Le differenze territoriali sul costo dei mutui dipendono da alcuni fattori di rischio – spiega il segretario della Fabi, Lando Maria Sileoni – il Sud e le Isole sono, purtroppo, più indietro economicamente rispetto al Nord. I numeri dei fallimenti di imprese o di difficoltà economica sono numericamente più rilevanti e le famiglie faticano a pagare le rate dei prestiti e dei mutui. Per le banche il fattore rischio quindi è maggiore, anche se in questi ultimi tempi c’è più disponibilità da parte degli istituti di credito e più sensibilità rispetto a prima ai problemi di famiglie e imprese”. (Foto: © cylonphoto / 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale giugno sotto attese

    (Teleborsa) – Torna a salire, ma meno delle attese, la produzione delle fabbriche giapponesi a giugno. Secondo la stima preliminare del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice della produzione industriale ha registrato un incremento mensile del 2% dopo il -2,2% registrato a maggio. Le stime degli analisti erano per una risalita del 2,2%.Su base annuale, il dato non destagionalizzato della produzione evidenzia una variazione pari a -0,4%. La crescita mensile della produzione è accompagnata dall’aumento delle consegne (+1,5% su mese) mentre le scorte scivolano dello 0,1%. La ratio delle scorte è pari a -1,2%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, sale a sorpresa fiducia consumatori luglio

    (Teleborsa) – Migliora leggermente il sentiment dei consumatori giapponesi a luglio. Secondo quanto comunicato dall’Istituto di ricerca economica e sociale del Cabinet Office giapponese, l’indice di fiducia si è attestato a 37,1 punti, dai 36,2 di giugno. Il dato è anche migliore delle aspettative degli analisti, che avevano previsto un lieve calo del sentiment a 36 punti.All’andamento dell’indice hanno contribuito le attese sulla situazione occupazionale (+0,9 punti), le intenzioni di spesa di beni durevoli (+1,2 punti) e quelle sui redditi (+0,3%). L’indice resta tuttavia ancora al di sotto della soglia di 50 punti, evidenziando la persistenza di un clima negativo fra le famiglie del Sol Levante. LEGGI TUTTO

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    Stop RdC, scontro maggioranza-opposizioni. Allarme dei Sindacati

    (Teleborsa) – Si infiamma lo scontro sul reddito di cittadinanza dopo che nelle scorse ore, l’INPS ha inviato un sms a 169mila famiglie italiane, informandole che da agosto non beneficeranno più del sussidio (perché nel loro nucleo non sono presenti minori, disabili o over-65).Proteste in tutta Italia ma massima allerta a Napoli, dove i potenziali orfani del sostegno sono 21.500, e in tutta la Campania, dove il numero totale sale a circa 37mila. Nel mirino potrebbero finire i centri Inps della Regione che saranno monitorati dalle forze dell’ordine. Intanto, le opposizioni vanno all’attacco del Governo, in particolare il Movimento 5Stelle. Intanto, da Fratelli d’Italia arriva la proposta di una commissione d’inchiesta sull’ex presidente Inps Tridico per mancati controlli sui percettori del sussidio. Piovono le critiche: se il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte parla di “bullismo istituzionale”, anche la segretaria Pd Elly Schlein tuona definendo “brutale” la scelta del Governo di comunicare lo stop al reddito attraverso un sms. Sconcerto anche da parte dei Sindacati. Con lo stop al reddito di cittadinanza, “centinaia di migliaia di persone dai prossimi giorni si ritroveranno senza sostegni”, dice Daniela Barbaresi, responsabile delle politiche sociali e sanità della Cgil. “Il governo – sottolinea Barbaresi – sta scaricando l’onere sui Comuni, ma i Comuni non ce la fanno, non hanno risorse e non hanno personale” per permettere ai servizi sociali di prendere in carico le persone e di comunicare la presa in carico all’Inps. In più “mancano le procedure, mancano le circolari, manca l’attivazione del supporto alla formazione, che non partirà comunque prima di settembre”. LEGGI TUTTO

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    Accordo ABI- enti locali per sospensione dei prestiti

    (Teleborsa) – Comuni e Province con problemi di liquidità a causa dell’aumento dei costi energetici o colpiti dagli eventi alluvionali dal primo maggio 2023 potranno chiedere alle banche la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui. Lo prevede l’accordo raggiunto dall’Abi con l’associazione nazionale comuni Italiani (Anci) e l’unione province d’Italia (Upi). L’intesa, che l’Abi ha diffuso alle banche associate tramite circolare, definisce le linee guida sulla base delle quali gli istituti di credito aderenti possono procedere alla sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei mutui in essere, in scadenza dal 27 luglio 2023. L’accordo determina inoltre l’estensione di sei mesi del piano di ammortamento.Nel dettaglio, la nota spiega che secondo quanto previsto dall’accordo, i finanziamenti oggetto di sospensione devono avere le seguenti caratteristiche: essere stipulati secondo la forma tecnica del mutuo; essere intestati agli Enti locali con oneri di rimborso interamente a proprio carico; il soggetto debitore e il soggetto beneficiario devono essere coincidenti; non devono essere stati concessi in base a leggi speciali; devono essere in corso di ammortamento; non devono presentare rate scadute e non pagate da oltre 90 giorni al momento di presentazione della domanda.Al momento di presentazione della domanda, gli Enti non devono essere sottoposti a procedure di scioglimento per fenomeni di infiltrazione mafiosa o similare. Sono inoltre esclusi dalla misura gli Enti morosi oppure in dissesto privi di ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato approvato al momento della presentazione della domanda.Le domande di sospensione – spiega ancora la nota – devono pervenire alle banche aderenti entro il 30 settembre 2023. Resta comunque ferma la possibilità per la banca aderente di offrire, nella propria autonomia, condizioni migliorative rispetto a quelle previste dall’accordo, fermi restando i limiti disposti dal quadro normativo-regolamentare di riferimento. LEGGI TUTTO

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    Da salario minimo a MES: i dossier “congelati” in cerca di soluzione

    (Teleborsa) – Salario minimo, MES ma anche “nuovo” PNRR: è lunga la lista dei dossier bollenti sul tavolo del governo in vista dell’ autunno. Fin qui, l’esecutivo ha scelto di mandare la palla in tribuna – come si suol dire in gergo – e “congelarli” nella speranza di trovare la giusta sintesi. Intanto, i giorni passano e si avvicina a grandi passi il tempo delle risposte.A partire dal salario minimo che può attendere. In quest’ottica, infatti, è arrivata la richiesta di sospensiva presentata dal capogruppo di Fratelli d’Italia Tommaso Foti che sposta le lancette del dibattito avanti di due mesi, ossia alla fine di settembre. La richiesta della maggioranza sarà votata in una prossima seduta, in agosto, e il rinvio della discussione sulla proposta di legge delle opposizione unite (tranne Iv) servirà a “permettere il confronto, che non vuol dire compromesso o accordo per forza, ma la possibilità di trovare elementi di sintesi”, assicura Foti.Nelle scorse ore, intanto, il governo Meloni ha rimesso mano al Piano nazionale di ripresa e resilienza, in scia alla considerazione, manifestata dall’esecutivo fin dall’inizio, che una serie di interventi previsti fossero di fatto irrealizzabili, quanto meno nei tempi previsti dal cronoprogramma concordato con l’Ue. Revisione che si è concretizzata ieri, guidata dal ministro cui è delegata la partita, Raffaele Fitto. Saranno esclusi dal Piano, e dunque “definanziati”, nove progetti per un ammontare di spesa di quasi 16 miliardi (15,9 a voler essere precisi). Proprio in queste ore è arrivato l’ok di Bruxelles alla terza tranche da 18,5 miliardi. Resta in sospeso anche la ratifica del MES. Nei giorni scorsi, infatti, l’Aula della Camera ha approvato la questione sospensiva della maggioranza che sospende per quattro mesi l’esame della ratifica. Si tratta della riforma del Meccanismo europeo di stabilità istituito nel 2012, che era stato già approvato in sede europea dal precedente governo Conte 2. Serve quindi la ratifica parlamentare per farlo entrare in vigore e l’Italia è sotto la lente di tutta l’Eurozona essendo rimasto l’unico Paese dell’Unione a non averlo ratificato. LEGGI TUTTO

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    Pernigotti, Invitalia entra nella compagine societaria

    (Teleborsa) – È stata perfezionata oggi con l’ingresso di Invitalia la compagine societaria della Pernigotti Holding SpA, società costituita dal fondo Lynstone di JPMorgan che ha rilevato dal Gruppo Toksoz l’intero capitale sociale della Pernigotti SpA. L’operazione, condotta per Invitalia nell’ambito del Fondo per la salvaguardia dei marchi storici, ha consentito di ricostituire il capitale sociale per 7.000.000 di euro (75% Lynstone-JPMorgan, 25% Invitalia) e così porre le basi per il rilancio del marchio e della produzione. I due soci cooperano nella stessa misura anche in Walcor SpA, altro storico marchio cremonese, specializzata nella produzione di uova di Pasqua e monete di cioccolata, si legge in una nota. Ed è proprio “la complementarietà delle linee produttive e, di conseguenza, del portafoglio prodotti che ha indotto ad una operazione gemella che, integrando fornitori, prodotti, rete commerciale e management, si presenta sul mercato come una proposta innovativa”, viene sottolineato.Già dal prossimo periodo natalizio, i prodotti a marchio Pernigotti torneranno disponibili per i consumatori. L’assemblea dei soci ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione della Pernigotti Holding SpA, con Luigi Mastrobuono presidente, Attilio Capuano amministratore delegato, Camille Le Baut consigliere, membri a loro volta anche del Consiglio della Walcor. LEGGI TUTTO