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    USA: spese costruzioni giugno in aumento, ma sotto attese

    (Teleborsa) – Sale, ma meno del delle attese, la spesa per costruzioni in USA a giugno. Il dato, comunicato dal Dipartimento del Commercio americano, si attesta a 1.938,4 miliardi di dollari, registrando una crescita dello 0,5% su base mensile, rispetto al +0,6% delle stime degli analisti e dopo il +1,1% di maggio (rivisto da un preliminare +0,9%). Su base annua si è visto invece un incremento del 3,5%.Tra le costruzioni private, le cui spese sono salite dello 0,5% a 1.516,9 miliardi di dollari, quelle di tipo residenziale sono cresciute dello 0,9% a 856,3 miliardi di dollari. La spesa in ambito pubblico ha segnato un incremento dello 0,3% a 421,4 miliardi di dollari. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI manifatturiero luglio sopra attese

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera degli Stati Uniti a luglio. Lo conferma l’indice dei direttori acquisto delle aziende elaborato da S&P Global, che segnala una fase di recupero dell’economia.A luglio, l’indice PMI manifatturiero si è portato a 49 punti, contro i 46,3 di giugno ed in linea con le stime di consensus. L’indice resta tuttavia sotto la soglia chiave di 50 punti che fa da spartiacque tra espansione (sopra 50 punti) e contrazione (sotto 50 punti).(Foto: Chones) LEGGI TUTTO

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    Cina, PMI Caixin manifatturiero luglio scende a 49,2 punti

    (Teleborsa) – In decelerazione l’attività manifatturiera in Cina, sotto le attese degli analisti. Secondo il sondaggio mensile di Caixin/S&P Global, il PMI manifatturiero è sceso a luglio 2023 a quota 49,2 punti dai 50,5 precedenti, portandosi quindi sotto la soglia critica dei 50 punti, tra fase di espansione (valori superiori ai 50 punti) e di contrazione (valori inferiori ai 50 punti. Gli analisti si aspettavano 50,3 punti.”È stata la prima volta in tre mesi che le condizioni della produzione cinese si sono contratte, indicando che il settore si sta indebolendo”, ha commentato Wang Zhe, Senior Economist presso Caixin Insight Group.”Sia l’offerta che la domanda manifatturiera si sono contratte – ha spiegato – Il mercato è stato tiepido, con una domanda fiacca e l’offerta si è ridotta di pari passo. Le letture per il totale dei nuovi ordini e della produzione sono state le più basse rispettivamente da dicembre e gennaio. In particolare, i nuovi ordini di esportazione sono diminuiti bruscamente a luglio, poiché i rischi di una recessione estera sono aumentati e la domanda esterna della Cina era chiaramente insufficiente. L’indicatore per i nuovi ordini di esportazione è sceso al minimo da settembre”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, indice PMI manifattura luglio scende a 49,6 punti

    (Teleborsa) – Peggiora leggermente l’attività della manifattura in Giappone, restando in zona di contrazine. L’indice PMI manifatturiero Jibun Bank, pubblicato da S&P Global, indica un valore di 49,6 punti a luglio, peggiore dei 49,8 punti di giugno ma superiore ai 49,4 punti attesi dagli analisti.L’indicatore resta così sotto la soglia critica dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e di espansione – valori al di sopra.”La performance del settore manifatturiero giapponese è rimasta pessimista all’inizio della seconda metà del 2023 – ha commentato Usamah Bhatti di S&P Global Market Intelligence – Il PMI headline è scivolato ulteriormente in territorio di contrazione, in gran parte a causa di un più rapido deterioramento dei nuovi afflussi di ordini, sebbene anche il calo della produzione sia stato sostenuto. I membri del panel hanno spesso commentato la debole domanda dei clienti sia nei mercati nazionali che internazionali”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, tasso di disoccupazione giugno scende al 2,5%

    (Teleborsa) – Risulta in leggera diminuzione la disoccupazione in Giappone. Il Ministero degli Affari interni delle poste e telecomunicazioni nipponico segnala che nel mese di giugno 2023 il tasso dei senza lavoro è sceso al 2,5%, rispetto al 2,6% del mese precedente e in linea con le stime degli analisti.Il numero di disoccupati è calato a 1,79 milioni, in diminuzione di 70 mila unità. Gli occupati sono pari a 67,85 milioni, in aumento di 260 mila unità rispetto all’anno precedente.(Foto: Photo by Andre Benz on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    USA, Indice Fed di Dallas luglio sale a -20 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività delle fabbriche nel Distretto di Dallas, nel mese di luglio 2023, secondo quanto segnalato dai dirigenti aziendali che hanno risposto al Texas Manifacturing Outlook Survey. L’indice generale manifatturiero, elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, si è portato a -20 punti rispetto ai -23,2 del mese precedente. Le stime degli analisti erano per un livello a -26,3 punti. Bisogna ricordare che quando le aziende che segnalano un aumento supera il numero di quelle che segnalano una diminuzione, l’indice sarà maggiore di zero e viceversa.L’indice di produzione, una misura chiave delle condizioni di produzione dello Stato, è sceso a -4,8 da -4,1 punti, mentre i nuovi ordini sono peggiorati a -18,1 da -16,6 punti. L’indice della capacità di utilizzo si è portato a -2,4 da -6 punti e l’indice delle consegne è migliorato a -2,2 da -17 punti. LEGGI TUTTO

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    USA, PMI Chicago luglio migliora a 42,8 punti

    (Teleborsa) – Migliora l’attività manifatturiera nell’area di Chicago. Nel mese di luglio 2023, l’indice PMI Chicago si è attestato a 42,8 punti contro i 41,5 punti del mese precedente. Il dato risulta però inferiore alle attese degli analisti, che erano per una salita fino a 43 punti. Si ricorda che un livello dell’indice al di sopra di 50 punti denota un’espansione mentre un livello al di sotto dei 50 punti indica una contrazione del settore manifatturiero statunitense. LEGGI TUTTO

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    Caro -benzina, da domani via ai cartelli anti aumenti. Associazioni in pressing

    (Teleborsa) – “Da domani, come previsto nel decreto legge Trasparenza di gennaio, scatta il tabellone sul prezzo medio” dei carburanti. Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, in una conferenza stampa sul caro carburanti, spiegando che nell’ultima settimana c’è stato un aumento del prezzo medio di 4 centesimi in conseguenza degli aumenti dei prezzi internazionali del greggio ma siamo ben lontani da quanto accadeva prima del tetto al prezzo del gas .”Da domani ciascun cittadino può verificare quando va a fare benzina se viene sottoposto a un costo superiore a quello medio. Il consumatore potrà accertarsi e scegliere”. “Riteniamo sia possibile così contenere i prezzi e contenere l’aumemto qualora ci fosse delle quotazioni internazionali”, ha aggiunto Urso. Si tratta dell’obbligo di esporre il prezzo medio regionale su rete stradale, per la rete autostradale il prezzo medio nazionale. Il dato verrà comunicato al ministero alle otto del mattino. Sia la rilevazione in aumento sia in dominuzione. Sono previste delle sanzioni sulla base di controlli della Guardia di Finanza.Sul taglio delle accise – ha aggiunto – “era stato un intervento del governo precedente quando gli aumenti e i prezzi dell’energia erano schizzati alle stelle. Oggi i dati sono ben diversi, molto diversi e quindi noi riteniamo che le risorse pubbliche devono essere destinate laddove c’è davvero emergenza come taglio cuneo fiscale e famiglie disagiate”.Intanto, il garante per la sorveglianza dei prezzi Benedetto Mineo, in conferenza stampa sottolinea che sui prezzi dei carburanti nelle ultime due settimane c’è stata un’accelerazione fino a valori medi per la benzina di 1,91 centesimi e per il gasolio di 1,76, con un aumento di circa 4 centesimi. “Quello che sta avvenendo, sta avvenendo nella stessa direzione del mercato internazionale. Da questo punto di vista registriamo che non ci sono speculazioni”, ha aggiunto. Non si ferma però il pressing da parte delle associazioni. L’UNC in una nota sottolinea come da sempre si possono denunciare i rincari anomali dei carburanti e tutte le associazioni di consumatori, a cominciare dall’Unc, da decenni lo fanno. “Peccato che nessuno li abbia mai puniti, visto che il Parlamento si rifiuta di dare una definizione di prezzo anomalo” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori chiedendo al ministro, “che fine ha fatto l’app carburanti prevista dal decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, ossia oltre 6 mesi fa, che, questa si, sarebbe molto utile per fare il pieno nel distributore meno caro della zona, a differenza del prezzo medio che dà invece un’informazione distorta e sbagliata: quella di accontentarsi di andare a fare il pieno da chiunque abbia un prezzo più basso della media invece che da chi fa i prezzi più bassi ed è meno caro degli altri”.Anche Assoutenti chiede al Governo uno sforzo ulteriore in favore dei consumatori. “Se da un lato è utile dare informazioni agli automobilisti sui prezzi medi dei carburanti, dall’altro occorre studiare nuove misure per innescare la concorrenza tra gestori e incentivare una riduzione dei listini – spiega il presidente Furio Truzzi – In tal senso la soluzione migliore è rappresentata da cartelloni da installare nelle varie zone delle grandi città e in tutti i comuni riportanti, al pari di quanto già avviene lungo le autostrade, i prezzi di benzina e gasolio praticati dai gestori ubicati nelle vicinanze, con un bollino luminoso verde che indichi in modo immediato agli automobilisti il distributore più conveniente in zona. Serve inoltre una app nazionale gestita dal Mimit con i listini dei carburanti aggiornati in tempo reale, che consenta agli automobilisti di individuare con immediatezza i migliori prezzi sul territorio”. Federconsumatori mostra preoccupazione per la corsa dei prezzi carburanti: oggi Quotidiano Energia rileva al self un prezzo medio di 1,912 euro al litro per la benzina e 1,766 euro al litro per il gasolio.Prezzi che, “come non ci stanchiamo di sottolineare da tempo, si attestano su livelli eccessivamente elevati rispetto alla quota a cui si dovrebbero attestare. Secondo i dati dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, che tengono conto sia dell’andamento delle quotazioni dei prodotti petroliferi, sia dell’andamento del cambio Euro/Dollaro, la benzina oggi dovrebbe costare almeno 7 centesimi di meno al litro.Questo comporta un aggravio annuo, in termini diretti, per ciascun automobilista che effettua un rifornimento di 2 pieni al mese, di 84 euro nel caso della benzina. A ciò si aggiungono le gravi ricadute indirette che gli aumenti dei carburanti determinano sull’andamento dei prezzi dei beni (trasportati per oltre l’86% su gomma) e dei servizi, che secondo le nostre stime ammontano a circa 69 euro annui di spesa in più per famiglia. Il totale delle ricadute, in questo modo, ammonta a 153 euro annui ad automobilista”. LEGGI TUTTO