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    Banca Valsabbina, utile balza a 29,3 milioni di euro nel primo semestre

    (Teleborsa) – Banca Valsabbina, la principale banca popolare di Brescia, ha chiuso il primo semestre del 2023 con un utile ante imposte di 41,5 milioni di euro (+64,3% rispetto allo stesso periodo del 2022) e con un utile netto di 29,3 milioni di euro (+61,1%). Il ROE, principale indicatore di redditività aziendale, raggiunge il 15%, annualizzando l’utile semestrale.Il margine d’interesse raggiunge 73,9 milioni di euro (+17,3%), grazie all’aumento dei tassi attuato dalla BCE. In crescita anche le commissioni nette (+28,3%), che passano a 33,8 milioni di euro. Rilevante si conferma il contributo derivante dal collocamento di fondi e polizze assicurative, nonché dalle commissioni rivenienti da strutturazione di operazioni e/o servizi di consulenza finanziaria, nell’ambito dei nuovi business adottati.”I numeri ed i principali indicatori del semestre confermano – ancora una volta – l’efficacia del modello di business adottato che permette di integrare l’offerta tradizionale bancaria con una serie di servizi innovativi e complementari, sempre più a 360°”, commenta Renato Barbieri, presidente di Banca Valsabbina.”I continui cambiamenti di scenario e di aspettative sono stati ben fronteggiati dalla nostra banca anche nel corso del primo semestre di quest’anno, puntando su una strategia fondata sulla diversificazione delle fonti di ricavo, sul presidio dei rischi e su un modello in grado di coniugare la tradizione che contraddistingue l’istituto con l’evoluzione richiesta dal mercato – ha aggiunto – La banca lavora intensamente e ha allo studio ulteriori iniziative, con l’obiettivo di conseguire – in coerenza con i positivi risultati del recente passato e pur in un contesto che permane influenzato da eventi esogeni – la necessaria profittabilità richiesta dagli stakeholder, puntando al contempo alla continuità di risultati e alla miglior soddisfazione delle esigenze del territorio”.A fine semestre la raccolta diretta si è attestata a 4.850 milioni di euro, in aumento del 5,1%, mentre la raccolta indiretta si è attestata a 2.894 milioni di euro, segnando una crescita del 12,5%. Gli impieghi alla clientela sono pari a 3.934 milioni di euro, in aumento di circa l’1,5%.I crediti deteriorati lordi si sono ridotti ulteriormente, passando da 199 milioni a 179 milioni di euro. L’NPL Ratio Lordo si è quindi ridotto di conseguenza, stabilizzandosi al 4,4%. I deteriorati netti ammontano a 98milioni di euro, con l’NPL Ratio Netto che si attesta al 2,5% (con copertura media dei deteriorati al 46%), confermando l’attenzione alla qualità del credito, come comprovato anche dal “Texas Ratio” (capacità di assorbimento patrimoniale degli NPL) pari a circa il 25%. LEGGI TUTTO

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    Cina: protesta formale contro stretta USA su investimenti tech

    (Teleborsa) – Dopo la stretta lanciata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden agli investimenti americani in Cina nel settore hi-tech, Pechino insorge. Una mossa ha spiegato l’amministrazione Usa dettata da motivi “di sicurezza nazionale e non economici” che impone paletti sui semiconduttori, il quantum e alcuni sistemi di intelligenza artificiale. “L’amministrazione Biden è impegnata a mantenere l’America sicura e a difendere la sicurezza nazionale tutelando tecnologie che sono cruciali per la prossima generazione di innovazione militare”, ha spiegato la Casa Bianca. Ma la Cina non ci sta e, a poche ore dall’ordine esecutivo di Biden, manifesta il suo dissenso affermando che la nuova politica americana sulla limitazione degli investimenti nel settore hi-tech cinese “interrompe gravemente la sicurezza delle catene industriali e di approvvigionamento globali”.La Cina ha presentato “solenni rimostranze” agli Stati Uniti esprimendo verso le nuove misure decise per limitare gli investimenti nella tecnologia cinese “forte insoddisfazione e ferma opposizione”, e assicurando che “presterà molta attenzione agli sviluppi rilevanti e salvaguarderà risolutamente i propri diritti e interessi”. In una nota del ministero degli Esteri, un portavoce ha detto che, “con il pretesto della sicurezza nazionale”, gli Usa puntano a “privare la Cina del suo diritto allo sviluppo e a salvaguardare propria egemonia e propri interessi. Questa è pura coercizione economica e bullismo tecnologico”. La mossa degli Stati Uniti “ha gravemente violato i principi dell’economia di mercato e della concorrenza leale, creato turbolenze all’ordine economico e commerciale internazionale, scosso la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali”, danneggiando “gravemente gli interessi della Cina”, degli stessi Usa e della comunità business globale. Pechino – continua la nota – “esorta gli Usa a mantenere seriamente la promessa del presidente americano Joe Biden di non volere il disaccoppiamento tra le due economie e di non voler ostacolare lo sviluppo economico della Cina. Allo stesso tempo, l’auspicio è che Washington smetta di “politicizzare, strumentare e utilizzare come armi le questioni economiche, commerciali e tecnologiche”, revocando “immediatamente le decisioni sbagliate e le restrizioni agli investimenti in Cina« al fine di favorire »una cooperazione economica e commerciale in un ambiente favorevole”.L’ordine esecutivo di Biden vincola il Dipartimento del Tesoro a limitare alcuni investimenti americani in Cina in settori sensibili ad alta tecnologia tra cui semiconduttori, informatica quantistica e intelligenza artificiale. Le restrizioni, che dovrebbero entrare in vigore il prossimo anno, arrivano mentre l’amministrazione Usa cerca di rafforzare la sua posizione nei confronti della Cina sui fronti militare, economico e tecnologico.(Foto: © s gioiak2 | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Stretta su caro voli, fonti Mimit: “Stupore per le dichiarazioni di Ryanair”

    (Teleborsa) – Al centro delle polemiche il decreto sul caro voli. Dopo le rimostranze delle compagnie aeree la Commissione Europea chiede al governo “chiarezza” sulla stretta alle tariffe da e per Sicilia e Sardegna dagli altri aeroporti italiani. Sempre ieri è arrivato anche l’attacco di Ryanair, che col suo amministratore delegato, Eddie Wilson, ha stroncato il decreto definendolo “ridicolo e illegale”, perché “interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue” ed è quindi “da cancellare”.”Stupiscono le dichiarazioni dell’Ad di Ryanair circa l’inesistenza di meccanismi di profilazione. Sull’uso della profilazione nella vendita dei biglietti aerei sono disponibili ampie evidenze riportate da prestigiose riviste internazionali e l’America, e dunque “non lo Stato sovietico”, indaga il fenomeno già da molti anni” commentano fonti del ministero delle Imprese e del Made in Italy. Le stesse fonti del Ministero aggiungono che resta la disponibilità “ad un confronto sereno e costruttivo per raggiungere soluzioni equilibrate per passeggeri e compagnie, tenendo però sempre al centro della nostra azione i diritti degli utenti, in particolar modo quelli di tutte le aree meno soggette alla concorrenza perché non raggiungibili con altre forme di trasporto”.”Il fatto che la Commissione Europea chieda, in base a quanto riportato da un portavoce della Commissione stessa, notizie sulle misure adottate contro il caro-voli è del tutto fisiologico e rientra nelle normali interlocuzione tecniche fra gli uffici – fanno sapere fonti del Mimit in merito alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Ue sul decreto che riguarda il caro voli –. Del resto nella nota Ue si discorre di principi che sono pienamente rispettati dalle misure che si stanno varando a tutela degli utenti sulla base dei rilievi fatti dalle Autorità di controllo che operano a garanzia dei diritti dei cittadini e dell’efficienza del mercato. Nel dicembre scorso – proseguono le fonti del ministero delle Imprese e del made in Italy – è stata infatti avviata una indagine dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha interessato i voli verso Catania e Palermo a ridosso delle festività natalizie, operati tra l’altro da Ryanair. Il Garante della concorrenza nell’atto di avvio dell’indagine ha indicato come l’incremento, in alcuni casi del 700% dei prezzi dei biglietti aerei verso Catania e Palermo, possa essere frutto di un comportamento collusivo tra i vettori aerei, facilitato dall’utilizzo di algoritmi di prezzo. Dal canto suo – proseguono le fonti – Enac ha poi osservato come in occasione del deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, e dunque in seguito a eventi catastrofali che hanno determinato un’impennata della domanda di trasporto aereo causata dalla soppressione dei collegamenti ferroviari e dall’inagibilità di alcuni tratti autostradali, è conseguito un eccessivo incremento dei prezzi dei biglietti aerei che, con riferimento a specifiche rotte domestiche, sono arrivati a toccare anche i 1.000 euro l’uno”.Tutti esempi, concludono le fonti, “che dimostrano come il libero mercato in questa vicenda c’entri poco o nulla, mentre sembra entrarci molto la speculazione causata dalla scarsa concorrenza e il mancato contrasto ai comportamenti distorsivi della normale dinamica domanda-offerta”. LEGGI TUTTO

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    Agricola Moderna, finanziamento di 10 milioni da Intesa con Garanzia SACE

    (Teleborsa) – Agricola Moderna, azienda innovativa che opera nel campo dell’agricoltura verticale, ha ricevuto un finanziamento di 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo e assistito dalla Garanzia Green di SACE. La disponibilità di nuovi capitali permetterà l’implementazione tecnologica dell’impianto di vertical farming in costruzione ad Agnadello (CR), operativo a partire da settembre del 2024. La società è nata a Milano nel 2018 dall’idea dei due founder Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti e dal 2020 ha iniziato la distribuzione dei propri prodotti in tutto il territorio lombardo, attraverso GDO ed e-commerce specializzato.Il nuovo stabilimento racchiuderà l’intera filiera produttiva su un’area di circa 9mila m2 di cui 2mila destinati alla coltivazione per una superficie totale di coltivazione, su più livelli, di 11mila m2. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno, in media 2,5 al giorno, di ortaggi a foglia tra insalate teen leaf e aromatiche pronte al consumo. L’impianto infatti sarà alimentato al 100% da fonti rinnovabili e automatizzato, tutto sarà realizzato all’interno dello stabilimento: dalla semina al confezionamento dei prodotti, per proporre alimenti freschissimi e incontaminati.”Il nostro obiettivo è quello di approcciare il mondo agricolo in modo sistematico: perfezionare i processi ed eliminare gli sprechi e la chimica dannosa all’ambiente e all’uomo – commenta Benjamin Franchetti – Nel sistema agro-alimentare tradizionale, circa 1/3 delle risorse alimentari sono sprecate nelle diverse fasi della filiera, produzione, trasformazione, distribuzione e consumo, con conseguenze negative sull’ambiente. In Agricola Moderna ci impegniamo quotidianamente affinché gli sprechi siano ridotti al minimo lungo tutta la filiera produttiva. Risparmieremo circa il 95% di acqua e di terreno e renderemo il processo sempre più circolare: l’acqua evaporata dalle piante, ad esempio, non verrà sprecata ma analizzata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema”.”Siamo orgogliosi dell’incredibile interesse che sta ruotando intorno ad Agricola Moderna, ciò ci permette oggi di avere partner e azionisti strategici per lo sviluppo del nostro business con cui condividiamo principi e obiettivi – dichiara Pierluigi Giuliani – La fattoria di Agnadello è un nuovo punto di partenza per distribuire i nostri prodotti in tutta Italia. In futuro vogliamo aprirci anche ai mercati internazionali con nuovi impianti oltre che in Italia anche in Europa”.”Sostenere le imprese che investono in sostenibilità e innovazione rappresenta il cuore della nostra missione, in linea con gli obiettivi del nostro Piano Industriale INSIEME 2025 – spiega Daniela Cataudella, Managing Director Business Corporate di SACE – Per questo noi di SACE siamo orgogliosi di essere al fianco di una realtà come Agricola Moderna orientata allo sviluppo di nuove tecnologie per affrontare con successo le sfide della trasformazione digitale e crescere in modo sostenibile”.”Siamo particolarmente soddisfatti di affiancare un’eccellenza come Agricola Moderna – afferma Bruno Pacini, Responsabile Industry Food & Beverage and Distribution della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo – Il progetto di Agnadello è un esempio concreto e innovativo di come le aziende dell’agroalimentare sappiano evolvere abbracciando modelli circolari e utilizzando tecnologie all’avanguardia, in coerenza con gli obiettivi del PNRR correlati alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica”. LEGGI TUTTO

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    Italia, inflazione luglio rivista a +5,9% su anno: confermato rallentamento

    (Teleborsa) – L’Istat ha comunicato che a luglio 2023 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, ha registrato ancora una variazione nulla su base mensile (la stima preliminare era +0,1%) e un aumento del 5,9% su base annua, da +6,4% nel mese precedente (la stima preliminare era +6,0%).La decelerazione del tasso di inflazione si deve, in prima battuta, al rallentamento della crescita tendenziale dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,7% a +2,4%), dei Beni energetici non regolamentati (da +8,4% a +7,0%), degli Alimentari lavorati (da +11,5% a +10,5%) e, in misura minore, di quelli degli Altri beni (da +4,8% a +4,5%) e all’ampliamento della flessione su base annua degli Energetici regolamentati (da -29,0% a -30,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalle tensioni al rialzo dei prezzi degli Alimentari non lavorati (da +9,4% a +10,4%) e di quelli dei Servizi relativi all’abitazione (da +3,5% a +3,6%).L’inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi rallenta ancora (da +5,6% a +5,2%), così come quella al netto dei soli beni energetici (da +5,8%, registrato a giugno, a 5,5%).Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +7,5% a +7,0%) e quella relativa ai servizi (da +4,5% a +4,1%), portando il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni a -2,9 punti percentuali, da -3,0 di giugno.I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano in termini tendenziali (da +10,5% a +10,2%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +5,7% a +5,5%).La stabilità sul piano congiunturale dell’indice generale risente delle dinamiche opposte di diverse componenti: da una parte, la crescita dei prezzi degli Alimentari lavorati (+0,6%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4% entrambi, per effetto anche di fattori legati alla stagionalità), dei Beni non durevoli e dei Servizi vari (+0,3% entrambi); dall’altra, la diminuzione dei prezzi degli Energetici sia regolamentati (-1,8%) sia non regolamentati (-1,3%), degli Alimentari non lavorati (-0,8%) e dei Tabacchi (-0,6%).L’inflazione acquisita per il 2023 rimane stabile a +5,6% per l’indice generale e si attesta a +5,1% per la componente di fondo.L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dell’1,6% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il NIC non tiene conto, e aumenta del 6,3% su base annua (in decelerazione da +6,7% di giugno); la stima preliminare era +6,4%.L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e del 5,7% su base annua. LEGGI TUTTO

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    Tassa su extraprofitti bancari: lo scenario europeo

    (Teleborsa) – Mentre in Italia, dopo l’approvazione del decreto Omnibus Asset/investimenti, prosegue il dibattito sulla tassa sugli extraprofitti delle banche, in alcuni paesi europei la tassa è già realtà. La Spagna è stata la prima a chiedere alle banche e alle utilities di fare la loro parte introducendo una tassa sugli extraprofitti con l’obiettivo raccogliere 3 miliardi di euro entro il 2024. Sostenendo che l’aumento dei tassi di interesse aveva portato a profitti straordinari per il settore il governo spagnolo a guida socialista ha imposto per due anni un’imposta del 4,8% sul reddito delle banche da interessi e commissioni. A febbraio è stata pagata la prima tranche e le grandi banche spagnole hanno finora pagato 637,1 milioni di euro (complessivamente il Governo di Sanchez ha raccolto 1,45 miliardi di euro). Il ministero delle Finanze spagnolo ha previsto che l’incasso annuale delle due imposte temporanee (applicabili nel 2023 e 2024) supererà i 2,9 miliardi di euro, tassando rispettivamente il margine di intermediazione e il reddito da attività non regolamentate in Spagna.La tassa sugli extra profitti in Spagna è volta a finanziare i contributi statali a famiglie e imprese ma la misura non è stata accolta favorevolmente da alcuni istituti tra cui Bankinter e Abanca che hanno minacciato di ricorrere alla Corte Costituzionale. A Caixa Bank l’imposta è costata 373 milioni di euro, pari al 44% dell’utile netto di 855 milioni di euro registrato nel primo trimestre. Per Sabadell, che possiede la banca britannica Tsb ma ha la maggior parte delle sue attività in Spagna, l’esborso è stato di 157 milioni di euro, pari al 77% dell’utile del primo trimestre. Al Banco Santander, che ha a operazioni internazionali molto più ampie, la prima tranche è costata quasi il 10% dei profitti del primo trimestre. “Siamo sempre felici di pagare la nostra giusta quota di tasse, ma devono essere applicate a tutti i settori, non solo alle banche” aveva dichiarato al FT il chief financial officer José Garcia Cantera.Risale, invece, allo scorso novembre in Repubblica Ceca l’approvazione da parte della Camera bassa del Parlamento di una tassa del 60% sui profitti delle banche che superano il 120% del fatturato medio annuo tra il 2018 e il 2021. L’obiettivo è raccogliere circa 3,5 miliardi di euro per finanziare gli aiuti alle famiglie e alle imprese colpite dall’impennata dei prezzi di elettricità e gas.Per il biennio 2023-2024 la Lituania lo scorso maggio ha approvato un’imposta pari al 60% sulla parte del reddito netto da interessi bancari che supera del 50% la media dei quattro anni precedenti. Il Paese punta a raccogliere 410 milioni di euro per potenziare le forze armate.Una modifica delle imposte sugli extraprofitti nei settori chiave dell’economia è stata introdotta a giugno in Ungheria. Le banche possono ridurre fino al 50% il peso delle imposte nel 2024 se aumentano gli acquisti di titoli di Stato domestici.È stata, inoltre, introdotta una nuova “tassa sociale” del 13% su alcuni tipi di investimenti, tra cui anche i guadagni sui tassi di interesse dei depositi bancari.In Svezia il governo ha introdotto a gennaio una “tassa sul rischio” per gli istituti con passività legate alle operazioni domestiche superiori a 150 miliardi di corone svedesi (14,1 miliardi di dollari). I soldi incassati serviranno a rafforzare le finanze pubbliche e creare spazio per coprire i costi di un’eventuale crisi finanziaria. L’imposta è pari allo 0,05% delle passività nel 2022 e sale allo 0,06% nel 2023. Stoccolma prevede di raccogliere 6 miliardi di corone svedesi all’anno.Guardando sempre all’Europa, l’ipotesi è sul tavolo anche in altri Paesi. Nel Regno Unito l’ipotesi di una tassa sugli extra profitti è allo studio dopo che le banche sono state accusate di “affarismo” e lo scorso mese, il regolatore finanziario ha chiesto alle banche di accelerare gli sforzi per migliorare l’accesso alle loro migliori tariffe di risparmio. In Belgio l’iniziativa lanciata in Italia per la tassazione degli extraprofitti delle banche divide la coalizione che sostiene il governo. All’interno della maggioranza cosiddetta Vivaldi, secondo quanto si legge oggi sulla stampa locale, la misura piace alla sinistra del Ps e agli ecologisti di Ecolo, viene bocciata dai liberali francofoni del MR mentre i democratici-cristiani del Cd&v e liberali fiamminghi (Open Vdl), evitano ogni commento. Intanto la Federazione bancaria nazionale (Febelfin) prende le distanze dal progetto giudicando “ingannevole” l’idea che le banche, avendo realizzato di utili miliardari, possano contribuire più di altri ad alleviare le difficoltà della finanza pubblica nazionale. Il Belgio, come tanti altri Paesi Ue, ha introdotto una tassa sugli extraprofitti generati dalle imprese del settore energetico in seguito alla guerra in Ucraina, ma finora non ha affrontato la questione di un analogo intervento sulle banche. Cosa che dovrebbe avvenire alla ripresa dei lavori parlamentari dopo la pausa estiva quando si prevede saranno discusse alcune proposte presentate a questo proposito dai socialisti e dagli ecologisti. La tassa sugli extraprofitti bancari introdotta in Italia dal governo di Giorgia Meloni fa discutere anche in Svizzera. Secondo il portale di informazione finanziaria Finews, nella prima parte dell’anno i ricavi da operazioni su interesse realizzati dagli istituti di credito elvetici attivi nei settori tradizionali si sono talvolta moltiplicati per quattro nel confronto con lo stesso periodo del 2022, sulla scia dell’aumento dei tassi d’interesse. Inoltre la Banca nazionale svizzera (Bns) ha versato 3,3 miliardi di interessi alle banche sui loro conti giro nel periodo gennaio-giugno. In tale scenario torna sul tavolo l’ipotesi di un’imposta speciale sugli utili in Svizzera, già oggetto di un acceso dibattito lo scorso autunno in relazione agli enormi profitti del settore energetico, che poco prima aveva peraltro fatto ricorso al sostegno dello stato. Secondo l’Associazione svizzera dei banchieri (Asb) le cosiddette “windfall taxes” (imposte sui guadagni inaspettati) sono generalmente poco sensate. “Per le aziende interessate, esse comportano una notevole incertezza giuridica e di pianificazione e peggiorano l’attrattiva di una piazza economica”, ha detto l’organismo a Finews.ch. Inoltre, i profitti derivanti dall’attività su interesse sono già gravati dalle consuete imposte sugli utili, sottolinea l’Asb. LEGGI TUTTO

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    Giappone, prezzi produzione luglio +0,1% mese +3,6% anno

    (Teleborsa) – Risultati misti per i prezzi alla produzione in Giappone a luglio 2023. Secondo la Bank of Japan, i prezzi di fabbrica hanno registrato un incremento del 3,6% su base annua, contro il +4,3% del mese precedente e il +35% atteso dagli analistiSu base mensile, i prezzi all’industria sono aumentati dello 0,1% dopo il -0,1% di giugno e contro il +0,2% del consensus.I prezzi import hanno segnato un calo dello 0,3% su base mensile e del 14,1% su base tendenziale. I prezzi export sono cresciuti dello 0,1% su base mensile e calati dello 0,2% su base annuale. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Extraprofitti sui margini ingiusti delle banche”

    (Teleborsa) – Nell’ultimo Consiglio dei ministri “abbiamo approvato diverse misure importanti. La più importante è quella che riguarda la tassazione dei margini ingiusti delle banche”. È quanto ha affermato la premier Giorgia Meloni nel collegamento social “Gli appunti di Giorgia”. “Noi – ha proseguito Meloni – stiamo vivendo una fase economica e finanziaria complicata anche a causa dell’inflazione che si registra in tutta Europa a cui la Bce ha risposto con un intervento del quale possiamo anche discutere. In questa situazione difficile è fondamentale che il sistema bancario si comporti nel modo il più possibile corretto. Stiamo registrando utili record e abbiamo deciso di intervenire introducendo una tassazione del 40% sulla differenza ingiusta del margine di interesse. Una tassazione che è non una tassa su un margine legittimo, ma una tassa su un margine, appunto, ingiusto”.”Le risorse che arriveranno dalla tassazione dei margini ingiusti delle banche andranno – ha ribadito Meloni – a finanziare le misure a sostegno delle famiglie e delle imprese che stanno vivendo un momento di difficoltà per l’alto costo del denaro”.Nel collegamento la presidente del Consiglio ha commentato anche le altre norme contenute nei due decreti Omnibus approvati dal governo lunedì scorso. Incertezza dei processi – “Nel Consiglio dei ministri di lunedì abbiamo approvato una norma che evita ogni incertezza nei processi e che consente di impedire che processi aperti perché legati alla mafia finiscano nel nulla – ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni –. Questa azione, che non è la prima, mostra quanto il governo sia determinato a combattere il cancro della criminalità organizzata”. Reddito di cittadinanza – “Il governo non intende tornare sui suoi passi sul Reddito di cittadinanza, perché vuole passare dal Reddito di cittadinanza al Reddito di occupazione, cioè che si ottiene grazie al lavoro – ha detto Meloni –. Le stime di chi avrebbe perso il reddito erano di 300mila persone e invece lo hanno perso in 112mila. Ragionevolmente – osserva – significa che hanno già cominciato a lavorare perché sapevano che ad un certo punto non avrebbero più potuto contare sul reddito e si sono rimboccate le maniche e hanno cominciato a cercare un lavoro che hanno trovato”.Salario minimo – “Perché non ho accolto la proposta sul salario minimo così come viene presentata? Perché se io stabilissi per legge una cifra minima oraria di retribuzione per tutti, che inevitabilmente si collocherebbe nel mezzo. E allora il salario minimo potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto e rischierebbe di diventare un parametro sostitutivo e non aggiuntivo peggiorando molto di più i salari rispetto a chi li migliora” ha spiegato la premier. “Apriremo il confronto con le opposizioni e capiremo – ha proseguito Meloni – se c’è il margine di presentare insieme una proposta seria contro i salari bassi che possa fornire i parametri salariali per i lavoratori non coperti dalla contrattazione collettiva, che possa aumentare i controlli per contrastare il lavoro irregolare, i falsi contratti part time e altri reati del genere, e speriamo che su questo si possa arrivare a una risposta seria condivisa e che migliori complessivamente le condizioni dei lavoratori italiani e non migliori quelle di alcuni, peggiorando quelle di altri”. “Se guardiamo i dati Ocse, vediamo che da oltre 30 anni i salari italiani in termini reali sono praticamente bloccati. Anzi siamo l’unico paese in Europa con salari decrescenti. Se restringessimo la ricerca agli ultimi 10 anni, governati sostanzialmente dalla sinistra, vediamo che siamo calati di media dell’1,4%. Negli stessi anni gli stipendi in Francia sono cresciuti del 4,3%, quelli tedeschi del 6,75%. Quindi sì, c’è un serio problema di salario basso in Italia – ha detto Meloni –. Sono contenta che finalmente se ne accorga anche chi era stato al governo ma non era stato in grado di invertire la tendenza. Perché, se il salario minimo legale è la soluzione, non lo hanno introdotto? Probabilmente perché si è consapevoli che non è una soluzione efficace”.PNRR – “L’Italia nel 2023 beneficerà di 35 miliardi del Pnrr, l’Ue conferma che alla fine dell’anno avrà tutte le risorse previste con buona pace di chi sperava che le perdesse o ne perdesse una parte – ha detto la presidente del Consiglio –. Siamo molto soddisfatti per questi risultati ottenuti, avevamo promesso che l’Italia non avrebbe perso un euro, che le cose sarebbero andate bene, i nostri progressi e sforzi sono riconosciuti e se a qualcuno dà fastidio che l’Italia abbia questi successi, noi continueremo a non risparmiarci”. LEGGI TUTTO