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    Fuori sede, non si ferma aumento prezzi stanze: mercato attrae sempre più offerta

    (Teleborsa) – Con il nuovo anno accademico alle porte, ricomincia la corsa alle stanze da parte degli studenti fuori sede, e non solo. Lavoratori e universitari quest’anno si troveranno ad affrontare una situazione ancora caratterizzata da rincari dei prezzi, anche se non in tutte le città. Dall’altra parte avranno a disposizione un’offerta del mercato più cospicua, visto l’aumentare diffuso degli alloggi di questa tipologia (+34%per le singole). Si registra un aumento dell’offerta molto importante soprattutto nei centri satellite, come Brescia (+75%), Latina (+68%), Bergamo (+49%), che ora si propongono come alternativa ai poli di maggiore dimensione, grazie anche alla presenza di collegamenti rapidi con la grande città e un’offerta didattica spesso similare. La domanda, comunque, continua a crescere, influenzata dalla coda lunga dei rientri post-Covid: la richiesta per le singole è infatti salita del 27% rispetto al 2022. È quanto emerge dall’ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, società del gruppo di Immobiliare.it. “L’attenzione degli ultimi mesi verso la tematica del caro affitto che ha coinvolto in maniera trasversale i principali poli universitari italiani, ha sortito l’effetto di risvegliare l’interesse dei piccoli proprietari verso un mercato, quello delle stanze, appunto, percepito come più redditizio, sicuro e reattivo rispetto a quello tradizionale – afferma Carlo Giordano, board member di Immobiliare.it –. Nel lungo periodo vedremo anche i risultati degli investimenti previsti dal PNRR oppure nuove iniziative private di sviluppo per gli studentati, ma nel breve è la piccola proprietà ad aver compreso l’opportunità di proporre i suoi immobili in un’ottica di condivisione, raccogliendone i vantaggi. Questa crescita degli alloggi disponibili porterà a un miglior equilibrio tra domanda e offerta che, finalmente, darà un freno alla risalita dei canoni di locazione”.Milano e Roma – Milano aveva tutti gli occhi puntati addosso, dopo aver fatto partire la protesta delle tende poco prima dell’estate: la città, per la prima volta negli ultimi anni, frena sui rincari. Rimanendo comunque la più cara, con un costo medio delle singole di 626 euro al mese, segna “appena” il +1% rispetto all’anno scorso riconducibile all’aumento dell’offerta (+36%), pur conservando ancora un incremento nella domanda (+15%). Roma vede una crescita importante nella domanda (ben +55% verso l’anno passato) collegata alla difficile mobilità verso la città e al completamento del rientro in prossimità del luogo di studio dopo la pandemia. Questo porta a una minor crescita dell’offerta, subito assorbita dal mercato. La buona notizia per i fuori sede e le loro famiglie è che il canone ferma la sua corsa, rimanendo a 463 euro al mese per la singola.Le storiche città universitarie – Le tre città con forte storia universitaria Bologna, Padova e Venezia registrano in comune l’aumento dell’offerta (+33%, +30% e +47% rispettivamente), ma hanno comportamenti diversi sulla domanda che ne determina andamenti diversi sui canoni. Bologna, con i suoi 482 euro al mese per la stanza, ancora in crescita (+8% verso un anno fa), mostra una diminuzione dell’interesse (-14%) con una domanda che continua a spostarsi nel primo hinterland. Padova registra invece ricerche in forte aumento (+87%) grazie anche alla riduzione di prezzo (-12%) legata all’ingresso di una nuova offerta. Venezia è comunque atipica per la sovrapposizione della domanda turistica di breve periodo: vede una crescita di prezzo del 10% pur registrando un minor incremento dell’interesse rispetto ad altre città (+25%).Dove l’offerta anticipa la domanda – Interessante, infine considerare le città che stanno scoprendo l’offerta di soluzioni in condivisione: Brescia, Latina, Trieste, Modena, Messina e Catania registrano crescite nel numero di alloggi disponibili superiore al 50% rispetto a un anno fa. I piccoli proprietari stanno valutando con interesse queste formule di locazione e qui l’offerta sta anticipando la domanda, con una ragionevole attesa a settembre di prezzi calmierati dalla competizione di mercato. “Non possiamo però esimerci da una riflessione – continua Giordano –. Nel momento in cui i proprietari decidono di entrare nel mercato delle stanze o dell’affitto turistico di breve termine, ne risulta una diminuzione degli immobili proposti in quello dell’affitto tradizionale di lungo periodo (i contratti 4+4 o 3+2 del canone concordato). In Italia lo sviluppo immobiliare è fermo da anni e questo aumenta la probabilità di trovarsi ad affrontare, nel medio periodo, un nuovo caro affitti legato alla scarsità di offerta destinata ai giovani lavoratori o nuove coppie che cercano la loro casa in queste città”.I prezzi delle singole – “Come abbiamo visto, per quanto riguarda le singole, Milano resiste sul gradino più alto del podio, a 626 euro. Bologna supera per la prima volta Roma: per potersi permettere una stanza tutta per sé nella prima bisogna mettere a budget 482 euro, 463 euro nella Capitale. In quarta posizione c’è invece Firenze con i suoi 435 euro. Quasi appaiate Modena e Bergamo, 412 euro e 411 euro rispettivamente. Superano, appena, la soglia dei 400 euro anche Padova e Verona (404 euro e 401 euro, rispettivamente). Poco al di sotto di questa cifra, chiudono la top10 Venezia (396 euro) e Brescia (385 euro).I costi delle doppie – Diversa la situazione se si vanno ad esaminare i prezzi del posto letto in doppia: se il capoluogo lombardo conserva la prima posizione a 348 euro, al secondo posto si trova invece Roma con 272 euro. Terza posizione per Napoli, fuori dalle prime 10 per quanto riguarda le singole, a 258 euro. Seguono Firenze (255 euro) e Bologna (249 euro). Sesta Padova a 231 euro, seguita da Modena dove un posto letto costa 226 euro di media. Tra i 220 e i 210 euro, infine, le città di Torino, Verona e Pavia, che supera di poco la città di Venezia, fuori quindi dalla top10.Dove sono saliti di più i prezzi – Alcune città registrano oscillazioni importanti dei prezzi delle stanze anche in questo 2023. È il caso di Bari che rispetto al 2022 guadagna ben il 29%. Prezzi in aumento, del 18%, anche a Brescia e Palermo. Parma e Pescara vedono un incremento del canone della singola del 16% in un anno. Sono invece principalmente le sedi universitarie più note a mostrare un rallentamentodella corsa dei prezzi, quando non una diminuzione: è il caso di Padova, dove i prezzi in un anno sono scesi del 12%, ma anche Firenze e Trento, al -4% e -2% rispettivamente. La città di Siena si attesta al -1%, mentre Roma non mostra variazioni rispetto allo scorso anno. La stessa Milano, la più veloce di sempre nella corsa ai rincari, nel 2023 ha visto crescere i prezzi “solo” dell’1%; Bologna dell’8%. LEGGI TUTTO

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    TeamSystem, fondo Abu Dhabi e CapitalG (Alphabet) acquistano quote minoranza

    (Teleborsa) – TeamSystem, azienda leader nel mercato delle soluzioni digitali per la gestione del business di imprese e professionisti, ha comunicato che una società interamente controllata dall’Abu Dhabi Investment Authority (ADIA) e CapitalG, growth fund indipendente di Alphabet, hanno stipulato degli accordi vincolanti per l’acquisizione di quote di minoranza della società. Hellman & Friedman (H&F) rimarrà l’azionista di maggioranza dopo queste transazioni.TeamSystem, con sede a Pesaro e operazioni in Italia e all’estero, ha chiuso il 2022 con un fatturato pari a 695 milioni di euro e può contare su oltre 3 mila dipendenti, al servizio di circa 2 milioni di clienti che operano sulle piattaforme proprietarie digitali e in Cloud.Questi investimenti seguono quello di Silver Lake annunciato nel maggio 2023 e segnano un’altra importante tappa nel percorso di TeamSystem orientato ad abilitare la trasformazione digitale delle imprese dell’Europa meridionale.Commentando l’investimento di ADIA e CapitalG, Federico Leproux, CEO di TeamSystem, ha dichiarato che “questi nuovi investimenti sono una significativa dimostrazione di fiducia nei confronti della nostra strategia di crescita e sviluppo volta ad ampliare la nostra offerta di soluzioni digitali e ad espandere la presenza di TeamSystem in nuovi mercati. Siamo, inoltre, entusiasti di continuare il nostro percorso con Hellman & Friedman, che è stato un partner di fiducia per oltre sette anni”.Le operazioni dovrebbero essere perfezionate nel corso del primo trimestre del 2024, subordinatamente all’ottenimento di autorizzazioni e all’avveramento di condizioni standard per questa tipologia di operazioni. Non sono stati divulgati i dettagli finanziari dell’operazione.(Foto: © Veerasak Piyawatanakul) LEGGI TUTTO

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    UE, record di fallimenti aziendali nel secondo trimestre: livello più alto dal 2015

    (Teleborsa) – Nel secondo trimestre dell’anno, il numero di dichiarazioni di fallimento delle imprese dell’UE è aumentato per il sesto trimestre consecutivo. Rispetto al trimestre precedente, il numero di fallimenti è aumentato dell’8,4% e ha quindi raggiunto il livello più alto dall’inizio della raccolta dei dati nel 2015. È quanto è emerso dai dati sulle registrazioni delle imprese e sui fallimenti pubblicati oggi da Eurostat.Per quanto riguarda le iscrizioni di nuove imprese, rispetto al trimestre precedente, dopo un aumento del 2% nel primo trimestre dell’anno, queste sono leggermente diminuite dello 0,6% nel secondo trimestre del 2023. In generale, dal 2023, il numero di le registrazioni delle imprese è stata superiore rispetto al periodo 2015-2022. Guardando in particolare ai fallimenti per attività, tutti i settori dell’economia hanno registrato un aumento del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto al trimestre precedente. Servizi di alloggio e ristorazione (+23,9%), trasporti e magazzinaggio (+15,2%) e istruzione, sanità e attività sociali (+10,1%) sono stati i settori con i maggiori incrementi del numero di fallimenti nel secondo trimestre del 2023 rispetto con il trimestre precedente. Rispetto al quarto trimestre pre-pandemico del 2019, il numero di dichiarazioni di fallimento nel secondo trimestre del 2023 è stato più elevato nella maggior parte dei settori dell’economia. I maggiori incrementi del numero di fallimenti, rispetto al quarto trimestre 2019, sono stati registrati nei servizi di alloggio e ristorazione (+82,5% e trasporti e magazzinaggio (+56,7%). Al contrario, nel secondo trimestre del 2023, sono stati solo due i settori dell’economia in cui il numero di dichiarazioni di fallimento è stato inferiore rispetto al quarto trimestre pre-pandemico del 2019: l’industria (-11,5%) e l’edilizia (-2,7% ). (Foto: kalhh da Pixabay) LEGGI TUTTO

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    UE, import da Russia in calo del 76% nei primi sei mesi 2023

    (Teleborsa) – Le esportazioni di beni dell’Unione europea verso la Russia sono diminuite del 31% a 20,5 miliardi di euro nel primo semestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le importazioni sono crollate del 76% a 29,3 miliardi di euro, portando il deficit a quota 8,7 miliardi di euro dai 92,1 miliardi di euro di un anno fa. Lo si legge nei dati dell’Istituto di statistica dell’Unione Europea (Eurostat) riferiti al commercio estero del primo semestre.Guardando agli altri principali partner commerciali dell’UE, si nota che l’import dagli USA è aumentato del 2,7% (surplus commerciale a 73,7 miliardi di euro), quello della Cina è diminuito del 13% (deficit commerciale a 148,7 miliardi di euro). LEGGI TUTTO

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    Giappone, settore servizi in calo oltre le attese a giugno

    (Teleborsa) – In calo il settore servizi giapponese. L’indice sull’attività del settore terziario, elaborato dal Ministero dell’economia e dell’industria, ha registrato a giugno 2023 una variazione negativa dello 0,4% su base mensile dopo il +1,2% di maggio e contro la decrescita dello 0,2% stimata dagli analisti.Il dato registra su base annua un incremento dell’1,8%.(Foto: Photo by Alexander Smagin on Unsplash) LEGGI TUTTO

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    Decreto caro-voli, compagnie aeree a Bruxelles: “si rischia effetto-valanga”

    (Teleborsa) – Si allunga l’elenco delle lamentele dopo la stretta di Roma per fronteggiare il caro voli: non solo Ryanair, infatti, scende in campo l’associazione europea delle compagnie aeree, Airlines for Europe che si è rivolta alla Commissione Ue perché chiarisca “con l’Italia” l’impatto del decreto sul mercato europeo del trasporto aereo “libero e deregolamentato”. In particolare, in scia ad un possibile effetto domino in altri Paesi, viene chiesto se il provvedimento non violi il diritto delle compagnie aeree di competere e fissare i propri prezzi e servizi. Per il ministero delle Imprese e del Made in Italy, però, le misure annunciate sono “pienamente in linea con le direttive europee in materia di tutela dei consumatori”.”La libertà dei prezzi è una componente fondamentale del successo del mercato unico europeo dell’aviazione – ha affermato da parte sua Airlines for Europe – e siamo preoccupati che il decreto legge in Italia contravvenga alle norme dell’Ue che garantiscono questa libertà e comprometta seriamente il mercato unico dell’aviazione. Abbiamo chiesto alla Commissione europea di affrontare le nostre preoccupazioni con le autorità italiane e di garantire il pieno rispetto delle leggi dell’Ue che regolano il mercato unico dell’aviazione in Europa”.Dal canto suo, la Commissione Ue si limita a confermare di aver ricevuto la lettera dell’associazione delle compagnie aeree europee Airlines for Europe: “La stiamo esaminando”, afferma un portavoce dell’esecutivo comunitario. Per il resto, ribadisce la posizione già espressa sul decreto: “I servizi della Commissione hanno contattato le autorità italiane e si aspettano di ricevere informazioni più dettagliate sul contenuto della misura in questione”, dice ancora. Il Mimit intanto ribadisce di essere intervenuto dopo “fenomeni speculativi” evidenziati dal Garante della concorrenza nelle tratte da e verso la Sicilia. L’Enac, ha aggiunto, “ha appurato come il costo dei biglietti sia cresciuto in modo del tutto anomalo proprio in coincidenza con eventi catastrofali, come il deragliamento del treno merci nei pressi della stazione di Firenze Castello o dell’alluvione in Emilia-Romagna, quando non erano praticabili altri mezzi di trasporto”. Il ministero ha quindi fatto quindi sapere di voler “tutelare i cittadini-utenti dai fenomeni speculativi” emersi “proprio nei momenti di maggiore bisogno”. LEGGI TUTTO

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    Giappone, bilancia commerciale torna in deficit a luglio

    (Teleborsa) – Si chiude in deficit la bilancia commerciale del Giappone nel mese di luglio 2023.Secondo il Ministero delle Finanze del Giappone (MOF), il saldo commerciale destagionalizzato ha registrato un disavanzo di 78,7 miliardi di yen. Il dato si confronta con l’avanzo di circa 43,1 miliardi di yen di giugno, mentre a luglio 2022 si era registrato un disavanzo di 1.421,9 miliardi. Le attese del mercato indicavano un surplus in calo a 24,5 miliardi di yen.In termini di volumi, l’export segnala un calo tendenziale dello 0,3% a 8.725 miliardi di yen, mentre le importazioni hanno registrato una discesa del 13,5% a 8.804 miliardi di yen. LEGGI TUTTO

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    Giappone, ordini di macchinari settore privato giugno +2,7%

    (Teleborsa) – Risultano in aumento gli ordini di macchinari in Giappone. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna, a giugno 2023, un incremento su base mensile del 3,2% dopo il -5,3% riportato a maggio.Crescono del 2,7% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il -7,6% precedente e contro il +3,6% stimato dagli analisti.Alla debole crescita del dato complessivo degli ordini – che registra una +0,2% dopo il -2,9% di maggio – ha contribuito una discesa del 6,9% di quelli dall’estero e del 2,9% di quelli governativi. LEGGI TUTTO