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    Eurozona, produzione costruzioni in calo a giugno

    (Teleborsa) – Risulta in contrazione il mercato delle costruzioni nella Zona Euro. Secondo l’Eurostat, la produzione nel settore delle costruzioni ha segnato a giugno un -1% su base mensile, dopo il +0,2% registrato a maggio. Le stime degli analisti erano per un dato invariato. Nell’Europa dei 27, il settore ha riportato un decremento della produzione dello 0,6%, contro il +0,3% registrato il mese precedente. Rispetto ad un anno prima, la produzione cala dello 0,3% nell’Eurozona e resta pressoché invariata nell’UE allargata. LEGGI TUTTO

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    Eurozona, inflazione luglio confermata in rallentamento al 5,3%

    (Teleborsa) – Confermata in calo l’inflazione dell’Eurozona nel mese di luglio. Secondo l’Ufficio statistico europeo (EUROSTAT), i prezzi al consumo segnano un +5,3% su base tendenziale, in linea con le attese degli analisti e in diminuzione rispetto al +5,5% del mese precedente.Su base mensile i prezzi al consumo sono calati dello 0,1%, come atteso dal consensus, e sopra il +0,4% di giugno. L’inflazione core, depurata dalle componenti più volatili quali cibi freschi, energia, alcool e tabacco, evidenzia una crescita del 5,5% su base annua, stabile rispetto al mese precedente ed in linea con le attese. La variazione mensile passa a -0,1% in linea con il consensus e rispetto al +0,4% precedente. Nell’intera Unione europea, l’inflazione cala al 6,1% su base annua (dal +6,4% di giugno), mentre su mese si registra un dato invariato. LEGGI TUTTO

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    Caro voli, Urso: incontrerò gli amministratori delegati delle compagnie aeree a settembre

    (Teleborsa) – Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato che ai primi di settembre incontrerà tutti gli amministratori delegati delle compagnie aeree che operano in Italia. “Faremo un tavolo con governo, regioni, compagnie aeree ed aeroporti – ha spiegato durante un’intervista ad Agorà, su Rai 3 – perché qui c’è un far west. Deve finire la competizione tra gli aeroporti che sussidiano le compagnie per strapparsi i voli l’uno con l’altro”.Il ministro si è poi rivolto direttamente a Ryanair. “Parliamo della stessa compagnia che nel tempo ha accumulato una posizione dominante grazie ai sussidi dati dagli aeroporti in competizione tra loro e sanzionata 11 volte dall’Antitrust per aver, essa sì, violato le regole di mercato”, ha affermato Urso. “Il nostro provvedimento invece ristabilisce le regole del mercato. Non siamo nel far west in cui il potente è libero di approfittare del più debole”, ha aggiunto. Il decreto, ha proseguito Urso, “è in sintonia piena con lo spirito e le regole europee. In quel provvedimento abbiamo definito l’algoritmo come un elemento distorsivo del mercato perché profilava l’utente a seconda del censo”.L’intervista è stata anche l’occasione per tornare sul tema carburanti. Il ministro ha infatti allontanato l’ipotesi di un nuovo sconto sulle accise sul modello di quanto fatto dal governo Draghi. “Dovremmo trovare in altro modo, con altre tasse, 12 mld euro l’anno che sono ben più di quanto è costato il reddito di cittadinanza. In Italia, ha detto, “la tassazione più alta si è realizzata a causa di una serie di interventi dei precedenti governi in anni in cui ha governato la sinistra italiana. Il governo Draghi, a fronte di un’emergenza quando prezzo è arrivato a 2,20 euro, oggi la media è 1,945 ben sotto quella soglia grazie ai nostri interventi, misure efficacissime sulla trasparenza. in quel momento decise un taglio parziale delle accise che è costato agli italiani 1 miliardo al mese”. Il ministro ha poi assicurato che i maggiori incassi fiscali che dovessero derivare dai carburanti andranno a sostegno dei redditi da lavoro. “Il Ministro dell’economia sta preparando la manovra di fine anno che sarà destinata al taglio strutturale del cuneo fiscale per rilanciare l’impresa e il lavoro italiano e consentire a chi ha redditi più bassi di avere un salario dignitoso frutto del proprio lavoro”.Un’ultima riflessione il ministro l’ha dedicata all’aumento dei prezzi, sostenendo l’efficacia delle azioni intraprese dal governo. “Primo l’inflazione a dicembre era al 12%, a luglio era a 5,9%. Cioè si è dimezzata da quando il governo ha realizzato il decreto trasparenza. E secondo l’inflazione in Italia si riduce più velocemente della media dei paesi dell’Ocse. Questi sono i dati”, ha dichiarati. “Quel decreto – ha proseguito – ha aumentato i poteri del Garante dei prezzi, una figura istituita nel 2007 ma che nessuno ha conosciuto prima perché non aveva poteri. Oggi tutti lo conoscono perché gli abbiamo dato dei poteri ed una chiara mission”. LEGGI TUTTO

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    Natalità ed età pensionabile, il legame secondo Banca d’Italia: figli solo con i nonni in pensione

    (Teleborsa) – Un paper della Banca d’Italia ha evidenziato che il progressivo innalzamento dell’età pensionabile ha un “effetto collaterale”, incidendo sui tassi di fecondità e contribuendo al calo delle nascite. Un fenomeno che si manifesta soprattutto nei Paesi del sud dell’Europa con più lacune sul fronte delle politiche e dei servizi all’infanzia, e dove una giovane coppia per mettere su famiglia fa grande affidamento sulla figura dei nonni. Affidare i figli ai nonni è infatti sinonimo di risparmio. Il paper ha sottolineato come le riforme previdenziali varate negli ultimi decenni in Europa per contenere la spesa pubblica possono avere un impatto anche sulla crescita demografica. Un fenomeno che riguarda quasi esclusivamente i Paesi dell’area Mediterranea, mentre è quasi nullo nell’Europa Continentale e nei Paesi del Nord, dove le politiche di welfare si dimostrano più efficaci e i servizi come gli asili nido sono più diffusi e meno gravosi per le tasche delle giovani coppie. In base ai dati aggiornati di Eurostat, la percentuale di bambini sotto i tre anni che frequentano un nido in Olanda è pari al 74,2%, in Danimarca al 69,1%, in Francia al 57,1%. L’Italia è al 33,4%, appena sopra la Grecia (32,3%). Mentre i numeri dell’Istat certificano come in Italia stenta a salire la spesa per gli asili, mentre continuano ad aumentare i costi e le difficoltà delle famiglie nel pagare le rette, specialmente in un periodo di alta inflazione come quello attuale. LEGGI TUTTO

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    Smartphone: nel 2023 spedizioni globali verso il minimo decennale (-6%)

    (Teleborsa) – Nel 2023 le spedizioni diminuiranno del 6% a 1,15 miliardi di unità, il dato più basso dell’ultimo decennio. Queste le previsioni contenute nell’ultimo “Global Smartphone Shipment Forecast” pubblicato oggi da Counterpoint Technology Market Research. L’Asia – rileva il report – rappresenta uno dei principali ostacoli a una crescita positiva, poiché i venti contrari arrestano l’inversione di tendenza economica prevista per la Cina all’inizio dell’anno e, complessivamente, la regione registra un calo crescente nei mercati emergenti.Inoltre, il Nord America continua a essere un freno importante per la ripresa globale, con un primo semestre deludente che lo prepara a cali a due cifre per l’intero anno. Nonostante la forza del mercato del lavoro e il calo dell’inflazione, i consumatori esitano ad aggiornare i propri dispositivi, spingendo i tassi di sostituzione negli Stati Uniti e nel mondo a livelli record.”C’è stato un disallineamento tra ciò che sta accadendo nell’economia e i consumatori che acquistano telefoni. Finora quest’anno sono stati registrati aggiornamenti minimi per tutti i vettori – afferma Jeff Fieldhack, direttore della ricerca per il Nord America –. Ma stiamo guardando il quarto trimestre con interesse perché il lancio di iPhone 15 è una finestra per i vettori per rubare clienti di alto valore. E con quella grande base installata di iPhone 12 in palio, le promozioni saranno aggressive, lasciando Apple in una buona posizione.In Cina, “Apple è ben posizionata poiché il segmento premium continua a guadagnare più quote” afferma Ethan Qi, direttore associato per la Cina. La crescita premium e ultra premium è una tendenza che si sta verificando a livello globale e favorisce fornitori come Apple che hanno portafogli fortemente ponderati nei segmenti più alti.Il 2023 potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Apple come mercato premium resiliente e una forte presenza negli Stati Uniti potrebbe aiutarla a diventare il numero uno a livello globale in termini di spedizioni annuali per la prima volta in assoluto. LEGGI TUTTO

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    Fisco, le agevolazioni costano alle casse dello Stato fino al 4% del PIL

    (Teleborsa) – Un rapporto sulle tax expenditures dell’Ufficio valutazione impatto del Senato ha calcolato che le centinaia di sconti e agevolazioni che pesano sul bilancio dello Stato per decine di miliardi portano ad una perdita di gettito pari al 4% del Pil. È su questa mole di detrazioni che punta a lavorare la delega fiscale approvata dal Parlamento con lo scopo di semplificare un quadro che attualmente “genera frequenti e rilevanti deviazioni dal regime fiscale normale”.In particolare, l’analisi del rapporto ha sottolineato che dal 2016 al 2022 le spese fiscali erariali sono cresciute in maniera costante. Nel 2022 se ne contavano 626 (+40% rispetto a sei anni prima) con effetti negativi sul bilancio pari a 82 miliardi di euro (+72%). A queste vanno aggiunte altre 114 spese locali, per un totale di 740 agevolazioni. La riforma fiscale che il governo Meloni si è impegnato a mettere in atto – con la legge delega che il Parlamento ha approvato a inizio agosto – prevede che entro la data ultima del 29 agosto 2025, dovrebbe arrivare una riforma dell’Irpef che ha come obiettivo dichiarato la flat tax così come modifiche dell’Ires, dell’Iva, il superamento dell’Irap, una riforma complessiva del rapporto tra Fisco e aziende, l’innalzamento della no tax area per i dipendenti e gli autonomi. Interventi che complessivamente comporterebbero un costo molto alto per essere concretizzati. Tra gli introiti da usare il governo ha più volte indicato che ci sarà un taglio delle tax expenditures, cioè proprio delle detrazioni e deduzioni fiscali di vario tipo.Lo stesso studio ha evidenziato come manchino dati importanti per quantificare il numero di persone aiutate da queste detrazioni. “Per quasi l’80% delle misure è difficile svolgere analisi complete”, si legge nel documento. Di quelle di cui si hanno tutte le informazioni, invece, la maggior parte (80 detrazioni in tutto) riguardano gruppi piuttosto piccoli di persone: meno di 30mila beneficiari per ogni agevolazione.Dal punto di vista invece del valore economico di tali detrazioni, lo studio ha rilevato che il valore medio è “sostanzialmente inverso al numero di beneficiari”: più alto per le misure fino a mille beneficiari (15.139 euro in media a testa) e più basso per i provvedimenti con più di 10 milioni di beneficiari (157 euro in media). Le agevolazioni più costose per lo Stato sono quelle che riguardano in particolare due settori: “Casa e assetto urbanistico”, da una parte, e “Competitività e sviluppo delle imprese” dall’altra. LEGGI TUTTO

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    CBAM, Commissione Ue approva regolamento per la fase transitoria

    (Teleborsa) – Sono state adottate oggi dalla Commissione europea le modalità di attuazione del Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism, CBAM), valide per regolare la sua fase transitoria che partirà il prossimo primo ottobre per concludersi alla fine del 2025. Pubblicato oggi, il regolamento esecutivo stabilisce gli obblighi transitori di dichiarazione per gli importatori europei di merci soggette al Cbam e il metodo di calcolo provvisorio delle emissioni intrinseche derivanti dalla produzioni di tali merci. Durante la fase transitoria del Cbam, gli operatori economici dovranno semplicemente dichiarare le emissioni intrinseche delle loro importazioni sottoposte al Meccanismo senza dover pagare alcun adeguamento finanziario. In tal modo gli importatori avranno il tempo necessario a prepararsi e a familiarizzare con la metodologia che entrerà definitivamente in vigore nel 2026. Per aiutare gli importatori e i produttori dei paesi terzi, la Commissione europea ha pubblicato, sempre oggi, una guida sull’attuazione pratica delle nuove regole. Sempre al fine di supportare gli importatori a effettuare, e dunque a dichiarare, i calcoli richiesti sono in corso di sviluppo degli strumenti informatici specifici. Per supportare le imprese fino a quando il Meccanismo diverrà operativo sono, inoltre, previsti cicli di formazione, webinar e tutorial. Agli importatori viene chiesto di raccogliere i dati del quarto trimestre a partire dal primo ottobre ma avranno tempo fino al 31 gennaio 2024 per presentare la loro prima dichiarazione. Prima di essere adottato dalla Commissione Ue il regolamento esecutivo è stato oggetto di una consultazione pubblica ed è, in seguito, stato approvato dal Comitato del Cbam, composto da rappresentanti degli Stati membri dell’Ue. Il Cbam, che rappresenta uno dei pilastri centrali dell’ambizioso programma “Fit for 55”, è uno strumento cruciale per il conseguimento della neutralità climatica nel 2050 e ha lo scopo di prevenire il rischio di rilocalizzazione delle emissioni di carbonio al di fuori dell’UE (carbon leakage), derivante dall’accresciuto livello di ambizione degli obiettivi climatici europei, incoraggiando i paesi partner a stabilire politiche di prezzo del carbonio per combattere il cambiamento climatico. LEGGI TUTTO

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    Bruxelles approva acquisizione Enel Green Power Australia da INPEX e EGP

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato l’acquisizione del controllo congiunto dell’australiana Enel Green Power Australia da parte della giapponese INPEX Corporation e dell’italiana Enel Green Power (EGP).Enel Green Power Australia – ricorda Bruxelles – investe in progetti di energia rinnovabile, fornendo una piattaforma end-to-end per le energie rinnovabili che parte dallo sviluppo dei progetti sono alla vendita al dettaglio ed al trading di energia. INPEX è attiva nella ricerca, esplorazione, sviluppo, produzione e vendita di petrolio e gas naturale, mentre EGP opera a livello mondiale nella produzione e vendita di energia da fonti rinnovabili.La Commissione ha ritenuto perciò che l’acquisizione non solleva problemi di concorrenza, poiché Enel Green Power Australia non ha attività all’interno dello Spazio economico europeo. LEGGI TUTTO