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    Bundesbank conferma previsione stagnazione economia tedesca

    (Teleborsa) – L’economia tedesca resterà stagnante per il resto dell’anno e l’inflazione si manterrà elevata, seppur in rallentamento rispetto ai picchi raggiunti nei mesi scorsi. Lo rileva la Bundesbank nel consueto bollettino mensile, spiegando che l’attività globale si è confermata modesta nel secondo trimestre. I consumi privati, in particolare, hanno mostrato un lento recupero, in riposta ad un rallentamento dell’inflazione, anche se questa si mostra ancora forte, soprattutto quella di fondo. In questo quadro, ha preso piede l’opinione che l’inflazione resterà più a lungo al di sopra del target di riferimento delle banche centrali. In particolare – sottolinea il bollettino della banca centrale tedesca – le continue pressioni salariali potrebbero rendere più difficile il contenimento dell’inflazione. Ed è anche chiaro che, dai mercati delle materie prime, non vi sarà alcun ulteriore sollievo, come confermano i prezzi del greggio che hanno ripreso a salire dalla fine di giugno.In questo situazione, l’economia tedesca sta ancora vivendo un periodo di debolezza: la produzione ha ristagnato nel secondo trimestre, dopo essersi contratta nei sei mesi invernali (ottobre-marzo); la debole domanda estera ha pesato sull’industria; costi di finanziamento più elevati hanno rappresentato venti contrari per l’economia. Il mercato del lavoro, invece, si conferma robusto – sottolinea il bollettino – ma gli indicatori principali suggeriscono che l’occupazione rimarrà stabile nei prossimi mesi e la disoccupazione continuerà a salire leggermente.La crescita economica tedesca probabilmente resterà stagnante anche nel terzo trimestre, anche se l’occupazione stabile, la fortecrescita dei salari ed il calo dell’inflazione favoriranno la ripresa dei consumi.La diminuzione dei colli di bottiglia nelle catene di fornitura consentirà una più rapida esecuzione degli ordini, ma la produzione industriale sembra destinata a stabilizzarsi su un livello basso, così come la domanda estera, che ha avuto una tendenza al ribasso negli ultimi tempi. Gli elevati costi di finanziamento continueranno probabilmente a pesare sugli investimenti. LEGGI TUTTO

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    Barrese (Intesa Sanpaolo): Italia ha fondamentali forti, ci attendiamo crescita PIL a +1% nel 2023

    (Teleborsa) – Stefano Barrese, Responsabile della divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, ha dichiarato che “l’Italia ha fondamentali forti e lo ha dimostrato in questi mesi crescendo più di molti importanti competitor internazionali”. “Continuerà a essere un punto di riferimento dell’economia europea: per il 2023 ci attendiamo un aumento del PIL intorno all’1%, più della media europea”, ha aggiunto ospite oggi del Meeting di Rimini, in una intervista a Il Sussidiario. “Se oggi siamo in grado di segnare certi risultati – ha spiegato Barrese – lo dobbiamo alla capacità delle piccole e medie imprese di trasformarsi e adattarsi, con una flessibilità che trova nel sistema delle filiere italiane un ulteriore punto di forza e distintivo. Filiere corte e ramificate a livello locale e molto diffuse nei distretti industriali, che offrono esempi positivi su cosa possono fare le imprese per rafforzarsi, crescere e offrire maggiori prospettive occupazionali”.”Nell’ultimo anno, attraverso anche il profitto generato, abbiamo supportato circa 30 milioni di persone attraverso pasti, vestiti, farmaci. Questo è un Paese in cui le differenze si stanno accentuando e, quindi, riuscire a dare indietro anche componenti importanti di quel profitto è un aspetto molto importante e serve anche per tenere insieme la società”, ha dichiarato Barrese nel suo intervento al Meeting di Rimini. LEGGI TUTTO

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    Da Manovra a Patto di Stabilità: Giorgetti a 360 gradi al Meeting di Rimini

    (Teleborsa) – “Noi come governo ci approcciamo alla Legge di Bilancio che sarà veramente complicata, tutte le leggi di bilancio sono complicate, anche quella dell’anno scorso” e “siamo chiamati, poiché facciamo politica, a decidere delle priorità non si potrà tutto” e “certamente dovremo intervenire a favore dei redditi medio bassi, come abbiamo fatto con la decontribuzione, perché l’inflazione riduce enormemente il potere d’acquisto e colpisce come ingiusta tassa in particolare questi redditi, ma dovremo anche utilizzare le risorse a disposizione per promuovere la crescita, per promuovere e premiare chi lavora”. Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al Meeting di Rimini.”La prima riflessione riguarda il PIL, nato come misurazione di contabilità nazionale. È un indicatore che non permette di cogliere fenomeni di assoluta importanza. Per esempio, l’economia informale piuttosto che il degrado dell’ambiente diventato tema centrale. Se riflettiamo sulla crescita economica e sullo sviluppo è estremamente opportuno, anche se scontato o banale, aggiungere il termine sostenibile”, ha proseguito spiegando che “Il sistema si tiene se le generazioni hanno una continuità e se c’è la solidarietà intergenerazionale”.Sul Patto di Stabilità – “La Commissione europea, rispetto a qualche anno fa, ha completamente cambiato paradigma rispetto ad esempio alla clausola generale che non si è applicata in questi anni per il Patto di stabilità e crescita e che forse, spero di no, partirà dal primo gennaio 2024, ha detto il Ministro. “Questa è la posizione negoziale italiana su cui siamo attestati: noi non facciamo un problema di debito o mancata riduzione del debito, ma vogliamo che gli investimenti siano trattati in modo privilegiato e meglio rispetto alle spese correnti. Noi non possiamo, in un momento in cui purtroppo siamo ancora una una situazione eccezionale – ha spiegato il ministro – tornare a delle regole che ignorano la necessità di accompagnare e aiutare famiglie e imprese verso queste grandi trasformazioni che stiamo vivendo. Per questo motivo io vedo i prossimi mesi, con un governo responsabile anche in termini finanziari, ma che chiede all’Europa il senso della storia, altrimenti diventa tutti più complicato”. “Auspichiamo, a livello europeo, si capisca la dinamica e soprattutto il senso del tempo” perché “purtroppo siamo ancora in una fase di guerra in Europa che influenza i dati fondamentali dell’economia, come l’inflazione”, ha aggiunto.Nel corso del suo intervento, Giorgetti ha sottolineato che la crescita e lo sviluppo passano “inevitabilmente attraverso la dimensione dell’impresa e aggiungo dell’imprenditore, un essere in carne e ossa che dà orgine all’impresa”. Questa dimensione è “centrale nella misura in cui bisogna abituarci a ragionare in modo diverso rispetto a quello che abbiamo fatto dagli anni ’70 ad oggi, innescando la crescita alimentando la domanda – ha aggiunto – invece bisogna concentrarsi moltissimo sul lato dell’offerta e anche del lavoro. Il tema dell’offerta del lavoro, della sua qualità e della giusta remunerazione è fondamentale e permette il successo dell’impresa”. LEGGI TUTTO

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    Assicurazioni, ANIA: Italia indietro in Ue, necessario integrare pubblico-privato

    (Teleborsa) – Le assicurazioni hanno un “ruolo centrale” nello sviluppo del Paese, ma l’Italia è “fanalino di coda” in Ue, perché gli italiani “si assicurano poco, molto poco” e ciò “rende il Paese più fragile perché essere scoperti di fronte ai rischi che si presentano significa non poter investire abbastanza”. Lo ha sottolineato Maria Bianca Farina, presidente dell’ANIA, associazione che rappresenta il settoreassicurativo.”Drenare risorse aggiuntive, quante ne servirebbero per il welfare, nella situazione in cui siamo e quasi impossibile”, ha sottolineato la manager spiegando che l’assicurazione “può affiancare il servizio pubblico, ma a condizione che ci sia un’integrazione di finanziamento, una regia pubblica ma risorse pubbliche e private affiancate: queste risorse sarebbero spese molto meglio se facessero perno sulla mutualizzazione assicurativa”.”Se arriviamo a gestire in maniera seria e trasparente un’integrazione fra prestazioni pubbliche e quelle assicurative – ha sottolineato Farina – sicuramente il paese sarà più protetto, le persone, le famiglie e le imprese potranno svilupparsi e così tutta l’economia del paese”. LEGGI TUTTO

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    UE autorizza acquisizione di Equity Inmuebles da parte di Coral Reef e MHI

    (Teleborsa) – La Commissione europea ha approvato, ai sensi del Regolamento UE sulle fusioni, l’acquisizione di: il controllo congiunto di 12 immobili e attività di Equity Inmuebles da parte di Coral Reef e Melia Hotels International (MHI), tutti e tre in Spagna; il controllo esclusivo di tre proprietà e attività di Equity da parte di Coral Reef; e il controllo esclusivo di due proprietà e attività del capitale da parte di MHI.Equity possiede un portafoglio di 17 hotel distribuiti tra la Spagna continentale e le Isole Canarie. Coral Reef è una consociata indiretta al 100% dell’Abu Dhabi Investment Authority. MHI gestisce hotel in Asia, Europa, Medio Oriente, Africa, Sud, Centro e Nord America e Caraibi.La Commissione UE ha concluso che l’acquisizione proposta non solleverebbe problemi di concorrenza a causa del suo impatto limitato sul mercato. L’operazione è stata esaminata nell’ambito della procedura semplificata. LEGGI TUTTO

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    Germania, prezzi alla produzione luglio peggio di attese

    (Teleborsa) – Risultano peggiori delle attese i prezzi alla produzione in Germania. Secondo l’Ufficio Federale di Statistica tedesco, i prezzi all’industria hanno registrato a luglio un decremento annuo del 6%, contro il +0,1% del mese precedente e rispetto al -5,1% atteso dagli analisti. Su base mensile, i prezzi hanno segnato una variazione pari a -1,1%, rispetto al -0,3% di giugno e rispetto al -0,2% stimato dal mercato. I prezzi dell’energia hanno registrato un decremento del 2,5% su base mensile e del 19,3% a livello tendenziale. LEGGI TUTTO

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    Addio a Roberto Colaninno, 80 tra industria e finanza

    (Teleborsa) – Addio a Roberto Colaninno, arriva a 80 anni, vedendo il valore del titolo di Borsa della “sua” Piaggio stabilmente vicino ai massimi storici, da quando nel 2006 decise di quotarla a Piazza Affari. Quello nel gruppo motociclistico con base a Pontedera, è il secondo tempo della sua carriera professionale. “Il primo tempo”, titolo della sua biografia fino al 2006, è soprattutto l’operazione che lo rese un manager e imprenditore di fama internazionale, la scalata alla Telecom della “razza padana”. In quelle pagine, per la prima volta il solitamente riservatissimo manager nato a Mantova ma di famiglia barese, aveva spiegato anche la sua visione industriale. Riavvolgendo il nastro, Colaninno si diploma ragioniere, diventerà dottore nel 2001 grazie ad una laurea honoris causa in economia e commercio all’Università di Lecce. Si sposa a 26 anni nel 1969 con Oretta Schiavetti. Due i figli, entrambi in carriera: il primo, Matteo, nato nel 1970, è vicepresidente esecutivo del Gruppo Piaggio, e per tre legislature è stato deputato, arrivando a ricoprire la carica di ministro dello sviluppo economico nel governo ombra del Partito Democratico, componente della direzione e responsabile economico della segreteria nazionale del Partito Democratico, e parlamentare di Italia Viva. Il secondogenito, Michele, classe 1976, è amministratore delegato e direttore generale della holding industriale Immsi, responsabile delle strategie di innovazione prodotto e marketing del Gruppo Piaggio, e presidente di Acem, l’associazione europea dell’industria motociclistica con sede a Bruxelles, cui partecipano tutti i gruppi mondiali di moto e scooter. Per Colaninno senior gli esordi sono nel 1969 alla Fiaam, azienda mantovana di componentistica auto di cui è prima direttore amministrativo e poi amministratore delegato. Nel 1981 fonda, sempre a Mantova e sempre nel settore componentistica per auto, la Sogefi che sarà poi assorbita dalla Cir, la holding della famiglia De Benedetti. La svolta che lo porta sulle prime pagine dei giornali avviene nel 1996 quando viene nominato amministratore delegato di Olivetti. L’azienda di Ivrea famosa nel mondo per macchine da scrivere e computer, sta cambiando pelle avendo dato vita a Omnitel, la prima compagnia di telefonia mobile privata, e Infostrada, che invece gestiva la rete fissa in alternativa a Telecom, che all’epoca era monopolista. Proprio partendo da questo “tesoretto” tecnologico, venduto per oltre sette miliardi di euro ai tedeschi di Mannesmann che a loro volta lo cederanno tutto a Vodafone, nasce l’Opa su Telecom Italia del 1999, dopo che nel 1997 Romano Prodi aveva deciso di privatizzarla per mettere a posto i conti pubblici in vista dell’ingresso nell’euro. Successivamente alla nomina in Olivetti, Colaninno partecipa al capitale della società attraverso Fingruppo S.p.A., società per azioni di Brescia. Accanto a Fingruppo, tra gli altri azionisti di riferimento di Olivetti, ci sono Hopa e la scatola lussemburghese Bell, finanziarie legate ad Emilio Gnutti, in cui ci sono anche l’ex numero uno di Unipol, Giovanni Consorte, Mps e successivamente Fininvest. La banca americana Chase Manhattan fa da garante, e l’allora presidente del consiglio, Massimo D’Alema, li definì “capitani coraggiosi”. Colaninno, che non è socio di Bell, ha una visione dell’operazione principalmente industriale. Sotto la sua guida, nei successivi due anni Telecom si rafforza notevolmente a livello internazionale ed estende i settori d’attività, dalla telefonia fissa alla mobile, da Internet alla televisione, fondando La7, dalle comunicazioni satellitari, ai sistemi informatici. Ma gli azionisti di Bell hanno una visione puramente finanziaria dell’operazione, e appena due anni dopo vendono all’Olimpia di Marco Tronchetti Provera. Colaninno, in disaccordo, si dimette. Al momento delle sue dimissioni, il debito di Olivetti non era stato ribaltato in Telecom per una precisa strategia finanziaria dello stesso Colaninno. Nel 2002, grazie anche alla buonuscita, alle stock options ottenute da Olivetti e dalla vendita di partecipazioni di minoranza, il manager mantovano riparte acquisendo Immsi, società del settore immobiliare, che trasforma in una holding industriale tramite cui nel 2003 acquisisce Piaggio. Nel dicembre 2004 ne amplia il perimetro industriale, e con l’acquisizione dei marchi motociclistici Aprilia e Moto Guzzi entra nel business delle moto. Nel 2006 la quotazione con cui si abbatte il debito. Da allora il gruppo è cresciuto notevolmente: è il più grande costruttore europeo di scooter e moto e uno dei principali player mondiali in questo settore (i marchi proprietari del gruppo sono Vespa, Piaggio, Aprilia, Moto Guzzi, Gilera e Derbi), produce veicoli commerciali leggeri (l’Ape e il Porter), e dal 2015 ha creato una divisione robotica, Piaggio Fast Forward, il centro di ricerca del Gruppo sulla mobilità del futuro con sede a Boston, che ha dato vita al drone terrestre Gita, dotato di tecnologia follow me. Immsi ha differenziato gli investimenti entrando nel campo della cantieristica navale, acquisendo la Rodriquez Cantieri Navali di Messina e la Intermarine di Sarzana – oggi tra i leader mondiali nella produzione di cacciamine e dragamine – e nel settore immobiliare e turistico, con l’Is Molas Golf Resort, il prestigioso progetto di sviluppo immobiliare in Sardegna. Nel 2008 per Roberto Colaninno c’è anche l’impegno in CAI, la Compagnia Aerea Italiana chiamata a salvare Alitalia e con il Gruppo IMMSI è tra i soci fondatori della nuova società che acquisisce le compagnie aeree Alitalia e Airone. Anche in questo caso, il successivo cambio di proprietà non gli ha permesso di portare a compimento il suo piano di rilancio che aveva previsto per Alitalia, archiviando così un altro dei capitoli della storia travagliata della compagnia di bandiera. Oltre che Presidente e Consigliere di Amministrazione di Alitalia, Colaninno è stato membro del Consiglio di Mediobanca, Capitalia e altre istituzioni finanziarie, nonché del Consiglio direttivo e della Giunta di Confindustria. Anche la sua carriera accademica è ricca e degna di nota così come i prestigiosi riconoscimenti. In aggiunta alla laurea honoris causa in economia e commercio dell’Università di Lecce, nel 2013 ha ricevuto il diploma di master h.c. in management, innovazione e ingegneria dei servizi dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Nel 2000 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e nel 2014 è stato insignito Ufficiale della Legion d’Honneur da sua Eccellenza Alain Le Roy, l’allora ambasciatore di Francia in Italia, che ha commentato “un grande imprenditore italiano, rispettato e stimato da tutti”. LEGGI TUTTO

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    Corte conti: a ottobre a Palermo due giorni su “Giustizia al Servizio del Paese”

    (Teleborsa) – Le supreme magistrature italiane ed europee si danno appuntamento a Palermo in una due giorni di incontri e dibattiti organizzata dalla Corte dei conti per confrontarsi con la politica, il mondo accademico e quello forense. Una riflessione a tutto campo sulla giustizia, per ribadire che questa altro non è che uno dei fondamentali servizi pubblici erogati ai cittadini e alle imprese, vale a dire il sistema-Paese. Il convegno, dal titolo “Giustizia al Servizio del Paese”, si terrà a ottobre a Palazzo Sclafani (piazza San Giovanni Decollato, 2).Tre le sessioni e altrettante tavole rotonde in programma. Inizio il 12 ottobre (ore 9.30), dopo i saluti istituzionali aprirà i lavori il presidente della Corte dei conti Guido Carlino. Seguirà la discussione su “La magistratura contabile garanzia del buon andamento della Pubblica Amministrazione”. Alle ore 14 la seconda sessione su “La magistratura amministrativa nel rapporto tra potere pubblico, cittadini e imprese”, presieduta e introdotta dal presidente del Consiglio di Stato Luigi Maruotti. La terza e ultima si svolgerà venerdì 13 (ore 10) su “La magistratura ordinaria garante dei diritti per lo sviluppo del sistema-Paese”. A presiedere e introdurre sarà la prima presidente della Cassazione, Margherita Cassano. Al termine di ogni sessione, previsti, interventi e relazioni, tra gli altri, di Silvana Sciarra, Luigi Salvato, Angelo Canale, Tommaso Miele, Biagio Mazzotta, Gabriella Palmieri Sandulli, Giovanni Pitruzzella, Gabriele Carlotti, Fabio Pinelli. LEGGI TUTTO