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    PNRR: ok Consiglio Ue modifiche piano italiano

    (Teleborsa) – Semaforo verde del Consiglio Ue al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) modificato dell’Italia. La valutazione positiva del Consiglio parte dall’analisi positiva della Commissione europea, secondo cui “le modifiche mirate presentate dall’Italia non incidono sulla del suo Pnrr. Roma aveva presentato le modifiche mirate al suo Piano nazionale lo scorso 10 ottobre. Il Piano vale 194,4 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti per finanziare le riforme e gli investimenti indicati, da attuare entro la fine del 2026. Il Pnrr iniziale dell’Italia aveva ricevuto il via libera per la prima volta dal Consiglio Ue il 13 luglio 2024, da allora è stato modificato tre volte, in particolare per aggiungere un nuovo capitolo “RepowerEU” nel 2023. LEGGI TUTTO

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    Mutui, continua a ottobre la riduzione del costo del denaro

    (Teleborsa) – Arriva a ottobre il terzo taglio consecutivo al costo del denaro che porta il Tasso di riferimento BCE dal 4,50% dello scorso maggio al 3,40% attuale. La riduzione del Tasso BCE era attesa dal mercato, ma mentre i livelli degli indici IRS avevano già per buona parte anticipato e fattorizzato il nuovo taglio, gli indici Euribor hanno reagito positivamente all’ultima revisione. La media dei migliori mutui a tasso variabile continua dunque a contrarsi, dal 4,3% del secondo trimestre 2024 al 4,1% nel terzo trimestre per arrivare al 3,8% di inizio ottobre. Tassi in decisa contrazione da inizio anno – per mutui sia a tasso fisso sia a tasso variabile – supportano la nuova ripresa delle richieste di nuovi mutui e surroghe che nei primi 9 mesi del 2024 cresce del 7,2%, segnando un’accelerazione pari al +18,8% a settembre. Aspettative sempre più definite di ulteriori riduzioni dei tassi di riferimento nel corso dei prossimi trimestri – con futures sugli indici Euribor che stimano un Euribor 3 mesi all’1,90% a fine 2025 – potrebbero spingere verso un’accelerazione della ripresa delle erogazioni mutui nel corso dei prossimi trimestri, erogazioni già in crescita del +6,9% nel secondo trimestre 2024. È quanto emerge dalla Bussola Mutui CRIF – MutuiSupermarket.it aggiornata al III trimestre 2024.LA DIMINUZIONE DEL COSTO DEL DENARO E LA RIPARTENZA DELLA DOMANDALa riduzione del costo del denaro iniziata lo scorso giugno, assieme ad aspettative di nuovi ulteriori tagli al Tasso BCE sui prossimi trimestri, – evidenzia il report – continua a impattare favorevolmente l’andamento degli indici Euribor e IRS e di conseguenza l’attrattività delle nuove offerte di mutuo casa, rivisitate con cadenza mensile, dei principali istituti bancari. In particolare, anche nel terzo trimestre, viene confermato il forte interesse da parte di privati e famiglie per i mutui con finalità surroga a tasso fisso. La domanda di mutui di surroga – come sempre molto sensibile all’andamento tassi – traina la progressiva ripresa del mercato dei mutui registrata nel corso dei primi 9 mesi del 2024. Dopo anni in cui il comparto dei mutui casa registrava segnali di forte rallentamento, i primi 9 mesi del 2024 segnano dunque un’inversione di tendenza registrando una crescita delle richieste del +7,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Più in dettaglio, sul canale online la domanda di mutui di surroga spiega nel terzo trimestre 2024 il 40% del totale richieste, dopo aver rappresentato circa il 43% delle richieste nei due trimestri precedenti. La domanda di mutui per acquisto casa torna a crescere, spiegando nel terzo trimestre circa il 50% delle richieste online; la domanda di acquisto risulta più legata alle prospettive economiche e reddituali dei nuovi acquirenti ed è normalmente maggiormente influenzata dall’andamento dei prezzi sul mercato immobiliare rispetto all’andamento dei tassi dei mutui. Per questo potrebbe beneficiare più lentamente della contrazione dei tassi di interesse, mostrando una progressiva ripresa nel corso dei prossimi trimestri.Nonostante il recente taglio di ottobre al Tasso BCE, rimane comunque invariata l’elevata differenza fra indici IRS e indici Euribor, con indici IRS che a oggi rimangono a livelli ampiamente inferiori rispetto agli indici Euribor (differenza media di 60-80 punti base). Di conseguenza continua anche nel terzo trimestre 2024 l’integrale polarizzazione della domanda di nuovi mutui sul canale online verso la scelta di un mutuo a tasso fisso, che raccoglie il 99% delle preferenze di privati e famiglie. Entrando nel dettaglio delle migliori offerte di mutuo a tasso fisso e a tasso variabile presenti oggi sul mercato, prendendo in considerazione un esempio tipico di mutuo per acquisto casa – mutuo di importo 140mila euro, con valore immobile 220mila euro e durata 25 anni – un richiedente di 35 anni può oggi rilevare un migliore tasso fisso pari al 2,96% e ottenere una rata mensile di 645 euro. Per la medesima operazione la migliore offerta di mutuo a tasso variabile presenta oggi un tasso variabile del 4,29% con una rata mensile di 739 euro, superiore di 94 euro rispetto alla rata dell’omologo mutuo a tasso fisso. Nonostante il tasso variabile sia atteso in forte riduzione sui prossimi trimestri, la differenza di convenienza iniziale fra l’importo rata di due omologhi mutui a tasso fisso e a tasso variabile continua dunque a favorire la scelta del mutuo a tasso fisso, che assicura privati e famiglie anche da eventuali altre impennate dell’inflazione sugli anni di rimborso del proprio mutuo.LE COMPRAVENDITE RESIDENZIALI: PRIMA RIPRESA DEL +1,2% NEL SECONDO TRIMESTRE 2024Per quanto riguarda l’andamento del mercato immobiliare, nel secondo trimestre 2024 si rileva un primo ritorno alla crescita dopo una frenata del mercato delle compravendite residenziali che durava da 6 trimestri. Nel secondo trimestre 2024 il numero di compravendite residenziali cresce infatti del +1,2% rispetto al corrispondente trimestre 2023. Questo primo dato di ripresa segue una contrazione del -7,2% del primo trimestre 2024 e una contrazione del -9,6% sull’intero 2023 rispetto al totale compravendite 2022. Nel corso del secondo trimestre 2024 la percentuale di compravendite residenziali effettuate grazie all’assistenza di nuovi mutui casa cresce al 41,4% rispetto al 38,6% del primo trimestre e al livello minimo di sempre registrato nel quarto trimestre 2023 (37,0%). La crescente convenienza dei mutui acquisto casa contribuisce dunque all’iniziale ripresa osservata delle compravendite residenziali, che a oggi rimangono, per la maggior parte, finalizzate da privati e famiglie tramite il ricorso ai propri risparmi. Per quanto riguarda i valori di mercato, il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario registra un nuovo incremento nel terzo trimestre 2024 e segna un +0,8% rispetto al terzo trimestre 2023. Più in dettaglio, gli immobili usati registrano un incremento del prezzo al metro quadrato pari al +6,7% e gli immobili nuovi segnano un incremento del +1,8%. Gli immobili ristrutturati segnano una più moderata crescita del +0,2%. Analizzando infine l’andamento dei prezzi a livello territoriale – sempre su base annuale – il maggiore incremento si rileva nel Centro e nel Sud e Isole, rispettivamente con un +1,1% e +1,0%, mentre il Nord-Est registra un debole aumento dello 0,2% e il Nord-Ovest una contrazione del -1,5%. Il valore medio dell’immobile oggetto di garanzia nel terzo trimestre 2024 si posiziona attorno ai 168.000 euro, mentre la superficie commerciale media degli immobili offerti a garanzia del mutuo rimane stabile attorno a 110 mq. Queste le più significative evidenze che emergono dalla nuova edizione della Bussola Mutui, il bollettino trimestrale firmato CRIF e MutuiSupermarket.it che offre una panoramica aggiornata e completa delle tendenze in atto nel mercato italiano dei mutui residenziali e immobiliare.”Il terzo trimestre dell’anno sembra rilevare una prima ripresa di fiducia da parte di privati e famiglie nei confronti del progetto acquisto casa. Il rinnovato interesse è trainato non solo da migliori prospettive economiche e reddituali dei nuovi acquirenti, ma anche dalla continua e rapida riduzione dei tassi di interesse iniziata nei primi mesi dell’anno. Considerando un mutuo di importo 120mila euro a 20 anni per acquistare un immobile di valore 220mila euro, i migliori mutui a tasso fisso – che a oggi spiegano oltre il 90% delle preferenze sul canale online – presentano attualmente un tasso del 2,50% che si confronta con un 3,30% dello scorso gennaio. Questa riduzione dei tassi fissi del 25% in appena 9 mesi, permette un risparmio in interessi molto significativo – oltre 13mila euro nell’esempio riportato – e riconsegna a privati e famiglie un rinnovato potere di acquisto, fattore che traina l’iniziale ripresa osservata della domanda di mutui per acquisto casa – commenta Stefano Rossini, amministratore e fondatore di MutuiSupermarket.it –. Coerentemente, le compravendite residenziali tornano a segnare nel secondo trimestre dell’anno un primo, seppure debole, segno positivo, pari al +1,2%, dopo ben 6 trimestri di contrazione; allo stesso tempo la percentuale di compravendite residenziali effettuate grazie all’assistenza di nuovi mutui casa torna a crescere, dal 37% del quarto trimestre 2023 al 41,4% del secondo trimestre 2024. La nuova politica monetaria avviata dalla BCE lo scorso giugno – che genera aspettative di riduzione tassi Euribor di oltre un 1% sui prossimi 12 mesi in base alle quotazioni dei futures sugli Euribor 3 mesi – dovrebbe infondere ulteriore fiducia rilanciando progressivamente sia la domanda di mutui per acquisto casa sia le nuove erogazioni di mutuo, solo recentemente tornate a crescere nel secondo trimestre 2024 dopo 9 consecutivi trimestri di contrazione”.”Nei primi 9 mesi dell’anno si riscontra un andamento positivo sulla domanda di mutui delle famiglie italiane che spinge il numero delle interrogazioni a un +7,2% – afferma Stefano Magnolfi, executive director CRIF Real Estate Services –. Se guardiamo al singolo mese di settembre”, prosegue Magnolfi, “la domanda arriva a sfiorare il +19%. Le richieste dunque hanno intrapreso una lenta risalita da metà 2023 spingendola verso livelli pre-pandemia. Per analizzare il dato nella sua interezza, osserviamo che nel I semestre dell’anno il fenomeno delle surroghe segna un +17,6%, mentre i nuovi mutui erogati si sono contratti del -10,5%. La politica monetaria che torna a essere espansiva, e con possibili ulteriori tagli dei tassi per fine anno, infonde maggiore fiducia nelle famiglie italiane che ritornano a programmare spese di lungo periodo, tanto che anche il trend delle compravendite torna in territorio positivo. Un altro volano per il comparto dei mutui immobiliari sarà quello dell’effetto della Direttiva Case Green (EPBD). Dal nostro osservatorio prevediamo infatti che i finanziamenti green raggiungeranno nel 2030 percentuali che oscillano tra il 24-30% e nel 2050 più di un mutuo su due sarà verde”.(Foto: Gino Crescoli / Pixabay) LEGGI TUTTO

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    Transizione energetica, Intesa Sanpaolo: accordo con Edison Next per accompagnare le aziende

    (Teleborsa) – Promuovere la decarbonizzazione delle aziende favorendo l’utilizzo delle energie rinnovabili, rendendola uno strumento per aumentare la propria competitività sui mercati di riferimento. Questa la finalità dell’accordo tra Intesa Sanpaolo ed Edison Next, che uniscono così le loro competenze per supportare le aziende nel raggiungimento degli obiettivi strategici della missione del PNRR dedicata alla Rivoluzione verde e transizione ecologica, sostenendole nell’adozione di modelli di produzione e consumo dell’energia più sostenibili ed economicamente vantaggiosi.Il cambiamento climatico e la crisi energetica hanno fatto emergere ulteriormente la necessità per il mondo imprenditoriale di abbracciare la transizione green con un mix articolato di soluzioni come, ad esempio, l’efficientamento energetico e il fotovoltaico, tecnologia al centro del nuovo meccanismo previsto dal recente Decreto Energy Release 2.0 che punta a sostenere la competitività delle imprese energivore. Edison Next e Intesa Sanpaolo sosterranno le imprese, ciascuna nel rispettivo ambito di competenza, intercettando i loro bisogni e proponendo soluzioni concrete per la decarbonizzazione e per cogliere le opportunità create dai nuovi sviluppi normativi e meccanismi di incentivazione.Edison Next, società del Gruppo Edison che accompagna aziende e territori nel proprio percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, metterà a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza per sostenere le imprese nel percorso di decarbonizzazione attraverso soluzioni come, ad esempio, impianti fotovoltaici e sistemi per la ricarica dei veicoli elettrici presso le sedi aziendali. Intesa Sanpaolo, attraverso la Divisione IMI Corporate & Investment Banking guidata da Mauro Micillo, supporterà con soluzioni ad hoc le imprese nella realizzazione dei progetti. “Come Gruppo Intesa Sanpaolo, siamo da tempo in prima linea nella sfida di accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni per il raggiungimento degli obiettivi climatici globali – dichiara Richard Zatta, responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo –. Questa collaborazione permette di unire le nostre competenze e la nostra lunga esperienza nel campo della finanza sostenibile con la specializzazione di Edison Next nell’ambito della transizione energetica in modo da accompagnare il tessuto imprenditoriale italiano verso percorsi concreti di sviluppo sostenibile”.”Collaborare con un partner come Intesa Sanpaolo ci consente di mettere a sistema le rispettive competenze di eccellenza per accompagnare al meglio le aziende nel loro percorso di transizione energetica. Edison Next offre la propria expertise e la propria piattaforma di tecnologie e servizi per affiancare chi fa impresa con l’obiettivo di migliorarne la sostenibilità ambientale e sostenerne la competitività – ha dichiarato Giovanni Brianza CEO di Edison Next –. La creazione di partnership di valore è un elemento fondamentale per mettere a terra uno sviluppo economico più sostenibile e responsabile”. L’accordo si inserisce nel Piano industriale 2022-2025 di Intesa Sanpaolo, presentato dal CEO Carlo Messina, che prevede un costante impegno per ambiente e clima. Tra il 2021 e i primi nove mesi del 2024 sono stati erogati circa 63 miliardi di euro dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile previsti a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica.L’ultima edizione del Rapporto annuale Economia e Finanza dei Distretti Industriali del Research Department di Intesa Sanpaolo evidenzia come la crisi energetica ha portato le imprese a rivedere i propri processi produttivi e i propri investimenti. Risultano in crescita gli investimenti dei distretti industriali diretti a efficientare i processi produttivi e a potenziare l’autoproduzione di energia. In particolare, riguardo a quest’ultima, il rapporto evidenzia che circa il 40% dei gestori di Intesa Sanpaolo dichiara di aver osservato come l’autoproduzione di energia rientri tra le strategie di decarbonizzazione adottate dalle imprese clienti. Inoltre, dallo studio emerge che le imprese dotate di impianti di autoproduzione di energia hanno ottenuto importanti vantaggi reddituali. Il 16,6% delle imprese distrettuali ad alta marginalità sia nel 2019 sia nel 2022 è dotato di un impianto di energia rinnovabile, cinque punti percentuali in più rispetto alle altre imprese. Queste differenze sono significative in ogni dimensione aziendale e settore. LEGGI TUTTO

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    BCE, de Guindos: preoccupazioni su inflazione si sono spostate su crescita economica

    (Teleborsa) – Il vicepresidente della Banca Centrale europea, Luis de Guindos, ha dichiarato che “L’equilibrio dei rischi macroeconomici si è spostato dalle preoccupazioni per l’inflazione elevata ai timori per la crescita economica”. Nel suo intervento alla Frankfurt Euro Finance Week, de Guindos ha sottolineato che “l’inflazione dei prezzi al consumo si è avvicinata al nostro obiettivo del 2%. Ma l’attività economica è stata più debole del previsto: abbiamo rivisto al ribasso le nostre proiezioni due volte, prima dell’estate e a settembre”. “Le prospettive di crescita sono offuscate dall’incertezza sulle politiche economiche e sul panorama geopolitico, sia nell’area dell’euro che a livello globale – ha spiegato –. Le tensioni commerciali potrebbero aumentare ulteriormente, aumentando il rischio che si materializzino eventi estremi. Questi venti contrari ciclici aggravano i problemi strutturali di bassa produttività e debole potenziale di crescita dell’area dell’euro”.”In un contesto di elevata incertezza, la nostra prossima revisione della stabilità finanziaria evidenzia tre principali vulnerabilità che caratterizzano le prospettive dell’area dell’euro”, ha quindi dichiarato il vicepresidente della BCE. La prima riguarda i mercati finanziari – “che rimangono suscettibili a bruschi e repentini aggiustamenti” –, la seconda i crescenti rischi sovrani – “i livelli di debito rimangono elevati in molti paesi a causa di deficit primari persistenti” – e, infine, la terza è legata al rischio di credito: “in un contesto di deboli prospettive di crescita, il rischio di credito rimane una preoccupazione per alcune aziende e famiglie dell’area dell’euro e potrebbe influire sulla qualità degli asset di banche e non banche”.”Non è il momento di tornare indietro ai progressi normativi duramente conquistati – ha concluso de Guindos –. Con fonti di rischio e vulnerabilità che rimangono elevate in un contesto di grande incertezza e deboli prospettive di crescita, il nostro momento attuale è quello di sostenere la regolamentazione, preservare la resilienza e andare avanti con le politiche macroprudenziali per le istituzioni finanziarie non bancarie. Un sistema finanziario più forte e stabile con mercati dei capitali sviluppati può essere un motore di crescita vitale per l’Europa negli anni a venire”. LEGGI TUTTO

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    Energia, fusione: da ENEA nuovo strumento per lo studio del plasma di ITER

    (Teleborsa) – Produrre un’immagine tridimensionale del flusso di neutroni per studiare le caratteristiche del plasma che sarà usato in ITER, il reattore in costruzione a Cadarache (Francia del sud) che intende dimostrare la possibilità di produrre energia da fusione in modo sicuro e sostenibile. Questo è l’obiettivo della Radial Neutron Camera (RNC), lo strumento diagnostico finanziato da Fusion For Energy che ENEA sta progettando nell’ambito di un Consorzio di istituti europei di ricerca di cui è a capo con il Laboratorio Diagnostiche del Centro Ricerche di Frascati (Roma).”Questo strumento misurerà in tempo reale la distribuzione spaziale e l’energia dei neutroni emessi nelle reazioni di fusione. Da queste grandezze sarà possibile derivare la densità di potenza generata dal reattore e la temperatura del plasma, due parametri fondamentali per la valutazione delle prestazioni del reattore e per il controllo del plasma”, spiega Daniele Marocco del Laboratorio Diagnostiche della Divisione ENEA Sviluppo energia da fusione.Un insieme di rivelatori di diverse tipologie distribuiti all’interno e all’esterno della ciambella del tokamak permetteranno di effettuare la misura, intercettando i neutroni emessi dal plasma. La parte della diagnostica, che sarà installata all’interno della camera da vuoto e che guarderà alla zona più esterna del plasma, ha già superato la verifica progettuale finale da parte di un team internazionale di esperti ed è entrata nella fase costruttiva.Il Consorzio è attualmente impegnato nella progettazione della parte della RNC che sarà installata all’esterno della camera da vuoto e che guarderà alla parte centrale del plasma; inoltre, si sta lavorando ai test sperimentali di prototipi di rivelatori e di altre componenti in corso di realizzazione.”La complessa attività di progettazione della Radial Neutron Camera rappresenta una sfida scientifica e tecnologica importante che richiede l’utilizzo di un ampio ventaglio di competenze, dalla fisica del plasma alla progettazione di schermaggi, dalle analisi meccaniche e strutturali alla tecnologia dei rivelatori, fino alle analisi di sicurezza nucleare e allo sviluppo di software innovativi per l’analisi dati”, conclude Basilio Esposito, responsabile del Laboratorio Diagnostiche di ENEA. LEGGI TUTTO

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    Bankitalia, Signorini: “Dati e indagini strumenti chiave di policy”

    (Teleborsa) – Dati statistici e indagini economiche sono uno strumenti utili e preziosi, che possono essere migliorati combinandoli con altre informazioni amministrative e statistiche. “La cooperazione tra banche centrali, uffici di statistica e altre istituzioni impegnate nell’elaborazione di dati è preziosa”. È quanto ha affermato il direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass nel suo intervento in apertura della conferenza sulle nuove prospettive delle politiche monetarie in merito a inflazione e prospettive di inflazione, organizzata a Roma dall’istituzione di via Nazionale assieme al Suerf. Le aspettative di inflazione – ha ricordato Signorini – possono rendere le dinamiche di crescita dei prezzi al consumo “più persistenti, o peggio: avviare spirali inflazionistiche che si auto alimentano”. Il canale più ovvio di interazione sta nel fatto che le aspettative di inflazione pesano su salari e prezzi. Un ulteriore canale è quello dei tassi di interesse. E un terzo possibile canale di influenza è quello delle condizioni in cui si determina il potere di stabilire i prezzi delle imprese. Tutti questi elementi – ha evidenziato Signorini – mettono in rilievo l’importanza di una accurata raccolta e selezione dei dati. La conferenza di due giorni “promette di essere ricca e produttiva, con molte presentazioni interessanti”, ha concluso il direttore generale della Banca d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Superbonus, Enea: scendono a 115,5 miliardi investimenti ammessi a detrazione ad ottobre

    (Teleborsa) – Il numero delle asseverazioni relative al Superbonus 110%, per interventi di efficientamento energetico, presentate attraverso l’invio della domanda all’Enea al 31 ottobre 2024 era complessivamente pari a 496.588 (erano 496.155 a fine settembre). È quanto emerge dall’ultimo bollettino diffuso dall’Enea sulle asseverazioni in Italia e per singole regioni.Gli investimenti ammessi a detrazione a livello nazionale erano pari a circa 115,5 miliardi di euro, circa 800 milioni in meno rispetto a quelli registrati al 30 settembre. Per quanto riguarda invece le detrazioni che riguardano lavori già conclusi ammontano a quasi 123,2 miliardi, circa 200 milioni di euro in più rispetto alla fine del mese precedente.Complessivamente, al 31 ottobre, si sono registrate 134.415 asseverazioni relative a condomini, per un investimento di 79,6 miliardi, pari al 66,1% del valore complessivo ammesso a detrazione, 244.835 asseverazioni relative a edifici unifamiliari per un totale di 28,7 miliardi di investimento, pari al 24,1% dell’investimento complessivo, e 117.330 asseverazioni per lavori in unità immobiliari indipendenti (investimento pari a 11,5 miliardi pari al 9,7% del totale). LEGGI TUTTO

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    Banca d’Italia, Panetta: frammentazione economica e finanziaria può costare più del 6% del PIL mondiale

    (Teleborsa) – Il governatore della Banca d’Italia, FabioPanetta, ha dichiarato che, in caso di “scenari estremi”, la frammentazione economica e finanziaria potrebbe costare fino a oltre il 6% del PIL mondiale. Secondo Panetta per evitare per contrastare tale rischio bisogna agire su quattro pilastri: informazione, innovazione, flessibilità e cooperazione internazionale. “I costi della frammentazione non sono solo economici. In ballo c’è molto: dai progressi sociali alla cooperazione internazionale. E la libertà di scambiare beni e servizi, di gestire oltrefrontiera e di condividere conoscenze e idee”, ha dichiarato nel suo intervento di apertura del seminario organizzato a Roma su questi temi dall’istituzione di Via Nazionale, nell’ambito delle iniziative del G7, intitolato “A Fragmenting Trading System: where we stand and implications for policy”.Mentre la cooperazione a livello globale “diventa più difficile, vi sono motivi per rafforzare almeno quella tra Paesi che condividono le stesse idee – ha dichiarato –. I benefici sono ampi”. Più in generale, cooperazione internazionale e progressi sul versante sociale sono “prerequisiti per assicurare prosperità e pace”. “Il protezionismo non riuscirebbe a tutelare come potrebbe sembrare”, dato che queste misure rischierebbero di essere “aggirate” tramite paesi terzi, aumentando unicamente costi e opacità.”La globalizzazione è diventata spesso un facile capro espiatorio. Ad esempio, l’analisi empirica mostra che i progressi tecnologici hanno avuto un impatto molto maggiore sulle disuguaglianze salariali rispetto alle delocalizzazioni e alla partecipazione nelle catene globali di valore”, ha spiegato Panetta. Allo stesso tempo, però, “è diventato sempre più chiaro che alcuni Paesi sono stati in grado di attrarre volumi di produzione rilevanti grazie a sussidi pubblici consistenti”. Panetta ha citato la crescita delle auto elettriche in Cina. “Le istituzioni multilaterali non sono state sempre efficienti nell’intervenire su queste distorsioni”, ha sottolineato, con un possibile riferimento al Wto, l’Organizzazione mondiale del commercio. “Questo ha contribuito all’erosione del sistema multilaterale”, ha aggiuntoNell’economia globale “dobbiamo evitare l’illusione che misure generalizzate, alzando il protezionismo, siano la soluzione ai nostri problemi. Una misura generalizzata è come un coltello da cucina: non è adatto per effettuare un intervento chirurgico complesso”. LEGGI TUTTO