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    Carburanti, prezzo in salita: benzina al self a 1,99

    (Teleborsa) – Non si arresta la corsa dei prezzi dei carburanti. La media nazionale della benzina in modalità self service è arrivata a 1,99 euro al litro, quella del diesel a 1,91 euro al litro. È quanto emerge dalle elaborazioni dei dati Mimit di Quotidiano energia. Nel dettaglio della rete, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,990 euro al litro (1,985 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,977 e 2,002 euro al litro (no logo 1,973). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,913 euro al litro (rispetto a 1,902), con le compagnie tra 1,910 e 1,926 euro al litro (no logo 1,893). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,122 euro al litro (2,116 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 2,057 e 2,203 euro al litro (no logo 2,025). La media del diesel servito è 2,047 euro al litro (contro 2,036), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,991 e 2,127 euro al litro (no logo 1,946). LEGGI TUTTO

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    Caro voli, Urso: decreto approvato da tre autorità terze

    (Teleborsa) – “Tre Autorità terze, Antitrust, Trasporti e Enac, hanno giudicato il decreto tariffe in piena rispondenza delle linee europee. L’obiettivo è tutelare gli utenti, in particolare quelli che non hanno alternative per raggiungere le isole, Sicilia e Sardegna. Nei momenti di picco il prezzo dei biglietti aerei ha superato i mille euro”. È quanto ha dichiarato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a Sky TG24. “Anche in occasione dell’alluvione in Emilia Romagna, quando non potevano circolare auto e treni, i biglietti aerei hanno superato il prezzo di mille euro: questo si chiama sciacallaggio”, ha aggiunto.”Oggi al Mimit, che è una casa di vetro, ci sarà il Tavolo di confronto con 8 compagnie aeree, società di gestione degli aeroporti, Ferrovie e Regioni con l’obiettivo di verificare se si puo’ migliorare il decreto, mantenendo però gli stessi obiettivi”, ha ricordato il ministro che ha poi risposto alle critiche dell’Ad di Ryanair, Micheal O’ Leary, che ha definito “spazzatura” e “inapplicabile” il decreto tariffe approvato dal Mimit. “Lo scorso anno la maggior parte dei 300 milioni di incentivi per il trasporto aereo sono stati dati a Ryanair e questo succede da 20 anni”, ha sottolineato Urso.Il ministro è poi intervenuto sul dossier Ita-Lufthansa. “Sono anni che l’Europa chiede ai governi italiani di risolvere la questione Ita attraverso una privatizzazione. Noi la stiamo affrontando seguendo l’impulso che ci ha dato l’Ue cosa che i precedenti governi non sono riusciti a fare. Sarebbe irragionevole se ci fossero delle limitazioni, l’Ue dovrebbe invece dare un giudizio positivo e lodevole”, ha affermato.Urso ha commentato anche la decisione della presidente della von der Leyen di incaricare Mario Draghi di delineare una strategia sul futuro della competitività dell’Ue per tenere testa a Cina e Usa.”È sicuramente una risorsa della nostra Europa, come presidente della BCE ha saputo tutelare gli interessi europei e italiani. Mi sembra indicativo l’editoriale che ha scritto per un giornale europeo (The Economist, ndr) in cui dice che l’Ue non può tornare indietro, in particolare sul Patto di stabilità. Penso che l’incarico conferitogli vada nella direzione giusta”. LEGGI TUTTO

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    OCSE, PIL in frenata nei Paesi G20

    (Teleborsa) – Frena la crescita del Prodotto interno lordo (PIL) nei Paesi della zona del G20 che, nel secondo trimestre, segna una espansione allo 0,7% contro il +1% registrato nel trimestre precedente. E’ quanto emerge dalle stime provvisorie pubblicate oggi dall’OCSE secondo cui in Italia, la crescita è calata a -0,4% contro il +0,6% dei tre mesi precedenti. Il rallentamento nella zona del G20, sottolinea l’organismo internazionale con sede a Parigi in una nota, riflette “principalmente la frenata dell’economia cinese” dove il PIL si è contratto al +0,8% contro il +2,2% del trimestre precedente. Crescita in calo anche in Brasile (0,9% nel secondo trimestre contro 1,8 % nel primo trimestre) e, in India (1,9%, contro 2,1%). In Canada e nell’Unione europea la crescita nel secondo trimestre è stata invariata a fronte rispettivamente dello 0,6% e dello 0,2% dei tre mesi precedenti.(Foto: © gilc | 123RF) LEGGI TUTTO

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    Giappone, produzione industriale si conferma in calo a luglio

    (Teleborsa) – Si conferma in calo la produzione delle fabbriche giapponesi a luglio. Secondo la stima definitiva del Ministero del Commercio Internazionale e dell’Industria giapponese (METI), l’indice destagionalizzato della produzione industriale è scesa dell’1,8%, dopo il +2,4% registrato a giugno, e si confronta con il -2% atteso dagli analisti e diffuso nella stima preliminare. Su base annuale il dato non destagionalizzato della produzione è in calo del 2,3% contro il -2,5% stimato nella prima lettura. Le consegne registrano un -1,8% e le scorte un +0,6% su base mensile. La ratio scorte/vendite evidenzia una variazione pari a +1%. LEGGI TUTTO

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    Giappone, forte crescita degli ordinativi di macchinari a luglio

    (Teleborsa) – In forte crescita gli ordini di macchinari in Giappone. È quanto emerso dall’ultimo report dell’Istituto di Ricerca Economica e Sociale del Giappone (ESRI). Il totale degli ordinativi al settore privato segna, a luglio, un incremento su base mensile del 26,6% dopo il +3,2% riportato a giugno. Diminuiscono dell’1,1% gli ordini core, cioè al netto delle componenti più volatili, dopo il +2,7% precedente e contro il -0,9% stimato dagli analisti.Alla crescita del dato complessivo degli ordini – che registra una +9,8% dopo il +0,2% di giugno – ha contribuito l’aumento dell’1,6% di quelli dall’estero e dello 0,7% di quelli governativi. LEGGI TUTTO

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    Superbonus 110%, Giorgetti: nessuna proroga nelle forme finora conosciute

    (Teleborsa) – Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato che non sono in programma nuove proroghe del Superbonus al 110%. Nel corso di un question time alla Camera Giorgetti ha dichiarato infatti che “non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”. “In merito all’impatto macroeconomico positivo dell’agevolazione in esame – ha aggiunto Giorgetti rispondendo ad un quesito del M5S – occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno concordato sul carattere espansivo del Superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette ad un ampio margine di incertezza. Ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti”. “Inoltre – ha proseguito –, non può tralasciarsi che l’eventuale contributo positivo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento. Come ogni politica pubblica essa deve essere sottoposta a una rigorosa analisi costi-benefici”. Giorgetti ha quindi citato la Banca d’Italia, secondo cui l’effetto espansivo, “verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”. “A questo bisogna aggiungere che i maggiori investimenti per abitazioni hanno, nella migliore delle ipotesi, sostituito e, nella peggiore, spiazzato, alcune delle spese che si sarebbero comunque realizzate, anche in assenza del Superbonus, tramite l’aumento dei prezzi nel settore”, ha concluso.”Se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110 è incerta, dall’altra parte, la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3 per cento del patrimonio immobiliare esistente. Prime, seconde, terze case, al mare, ai monti, di ricchi e di poveri e anche 6 castelli”. “Il mercato di acquisto dei crediti è ripartito grazie all’impegno del governo e alle certificazioni della natura di tali crediti e proprio per questo sono allo studio dell’esecutivo strumenti attraverso i quali consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso dei cittadini e sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza”, ha infine voluto sottolineare Giorgetti. LEGGI TUTTO

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    Digital Twin on Edge: Newtwen lancia la tecnologia per digitalizzare la transizione elettrica

    (Teleborsa) – Con un mercato che si prevede possa raggiungere un valore a livello globale di circa 155 miliardi di euro al 2030 e sfiorare in Italia 1,6 miliardi di euro, il Digital Twin – ovvero la copia digitale interattiva di un oggetto o di un sistema complesso – è una tecnologia che sta attirando l’attenzione di sempre più aziende in tutti i settori, dall’automotive al manifatturiero. In Italia l’accelerazione verso la transizione energetica sostenibile e digitale è supportata anche dal PNRR, in cui sono presenti – in modo complessivo o parziale – iniziative riferite al Digital Twin che ammontano a circa 3 miliardi di euro. Unito agli altri due driver della rivoluzione digitale – Edge Computing ed Intelligenza Artificiale – il Digital Twin vede quindi amplificate le proprie potenzialità di utilizzo in ambito industriale. Proprio in questo scenario si pone la tecnologia Digital Twin on Edge (DToE) di Newtwen, azienda deep tech italiana fondata nel 2020 come spin-off dell’Università di Padova, che accelera e ottimizza lo sviluppo e la realizzazione dei progetti delle industrie impegnate nella transizione elettrica. I “Gemelli Digitali” di Newtwen sono repliche digitali ad alta fedeltà di sistemi fisici integrati direttamente nel firmware dei powertrain dei veicoli elettrici, dei sistemi di automazione industriale e di elettronica di potenza che consentono di migliorarne prestazioni, longevità e affidabilità e aprono la strada a funzionalità come la manutenzione predittiva, l’analisi dei dati e l’identificazione preventiva dei guasti. “Il nostro obiettivo è sostenere le strategie di elettrificazione delle aziende, portando la digitalizzazione nel mondo storicamente hardware dell’automotive e dell’automazione industriale – afferma Francesco Toso, CEO e cofondatore di Newtwen –. Grazie al contributo della nostra tecnologia di frontiera Digital Twin on Edge, le aziende possono realizzare soluzioni sempre più affidabili e performanti e a ridotto impatto ambientale. La transizione energetica interessa ormai sempre più settori, dall’automotive al manifatturiero, passando per l’edilizia e l’urbanistica, con un’attenzione crescente per l’efficientamento energetico e l’impiego di energie rinnovabili. Con Newtwen mettiamo a disposizione uno strumento tecnologicamente avanzato e di facile implementazione. I gemelli digitali, che lavorano in tempo reale con capacità predittive, consentono di digitalizzare i prodotti hardware, garantendo componenti sempre più evoluti e performanti e fornendo un nuovo impulso al processo di transizione elettrica ed energetica”.Le soluzioni Digital Twin on Edge (DToE) impiegano una profonda conoscenza della fisica alla base del funzionamento dei dispositivi che, accoppiata con la capacità di semplificazione a livello computazionale, consente di integrare i modelli ottenuti con i componenti stessi. Con un focus specifico sul monitoraggio in tempo reale della temperatura, anche in punti altrimenti fisicamente inaccessibili, Newtwen consente di fornire informazioni necessarie per il controllo di componenti come inverter, on-board charger e in generale elementi che consentono la conversione di potenza, oltre a motori elettrici e batterie. In tal modo, è possibile ridurre il costo dei componenti (Bill of Material Reduction), ottimizzare le prestazioni, progettare sistemi affidabili e sicuri e limitare i consumi, concorrendo così anche a centrare gli obiettivi di sostenibilità dei processi produttivi e dando la possibilità di trarre vantaggio da tecniche di progettazione rapida del prototipo (fast prototyping).Fornendo accesso ad analisi e simulazioni predittive (“what if scenario”), Digital Twin on Edge permette inoltre di effettuare una gestione termica accurata e completa dei componenti prodotti e – a parità di performance – consente di limitare i costi di produzione e l’impiego di materiali e subcomponenti della distinta base (BOM), sostituendo ad esempio i sensori ridondanti con la relativa replica digitale, ottenendo sensori virtuali che possono essere integrati nella produzione di serie.La tecnologia Digital Twin on Edge di Newtwen agevola l’accelerazione della transizione green delle aziende grazie all’utilizzo intelligente delle risorse, limitando l’impiego di materie prime, ed anche grazie allo snellimento dei processi produttivi, contribuendo a migliorare le performance aziendali in ottica di maggiore sostenibilità ambientale. In particolare, secondo l’Innotech Report 2023 di The European House – Ambrosetti, le aziende che hanno implementato soluzioni di Digital Twin hanno evidenziato l’aumento dell’efficienza produttiva (80%), seguito da benefici riguardanti le attività di simulazione nell’ambito dei processi di progettazione (75%) e l’allungamento del ciclo di vita di un asset tramite le tecniche di predictive maintenance (70%). Dall’automotive al manifatturiero: migliorare prestazioni dei dispositivi e ridurre i consumi energetici – Il Digital Twin on Edge di Newtwen permette dunque di conoscere e predire il comportamento elettrotermico anche laddove non è possibile installare sensori fisici per la rilevazione della temperatura. È il caso, ad esempio, del rotore del motore, delle giunzioni dei semiconduttori e delle celle delle batterie: ad oggi non sono disponibili dati sull’andamento della temperatura in punti critici per alcuni componenti elettronici e questo può costituire un problema anche per i progettisti, che devono integrare con sub-componenti hardware aggiuntivi, sovradimensionando i componenti stessi. In mancanza di dati importanti, non possono essere assicurati valori certi riguardo a prestazioni e durata. Attraverso l’integrazione firmware delle soluzioni Digital Twin on Edge di Newtwen, invece, è possibile non solo replicare e simulare il ciclo di vita dei componenti nella fase di sviluppo in tempi rapidi, ma soprattutto, grazie all’integrazione su dispositivo (DToE), monitorare in tempo reale gli oggetti durante il funzionamento, ottenendo indicazioni fondamentali per stimare i consumi e l’eventuale deterioramento dei materiali, nonché registrando in generale informazioni fondamentali per incrementare la durata media della vita dei prodotti. La nuova tecnologia di Newtwen si applica inoltre al settore dell’e-mobility per ottimizzare il sistema di gestione delle batterie (BMS). Il Digital Twin on Edge aumenta la sicurezza operativa, l’affidabilità e le prestazioni; crea un modello 3D ad alta fedeltà del pacco batteria e lo comprime in modo tale da collocare un sensore virtuale di temperatura virtuale all’interno delle celle. In ultima analisi, migliora il controllo della gestione termica della batteria, aumentando l’affidabilità della stima dello stato di carica (SOC) e dello stato di salute (SOH) del pacco batteria, così da prolungarne la vita utile. Anche nell’industria manifatturiera l’utilizzo della tecnologia Digital Twin on Edge di Newtwen permette di centrare gli obiettivi relativi all’ottimizzazione dell’efficienza operativa e alla riduzione dei consumi energetici. Il gemello digitale trova impiego nella determinazione di una strategia di controllo ottimale dei macchinari industriali, consentendo l’identificazione preventiva di anomalie e guasti, oltre che l’implementazione di strategie di manutenzione predittiva. L’elaborazione dei dati on-edge, inoltre, incrementa notevolmente il livello di sicurezza delle applicazioni, assicurando anche tempi di risposta più rapidi e la massima reattività nel prendere decisioni data-driven. Un’adozione sistemica dei Digital Twin nel settore manifatturiero potrebbe arrivare a generare un incremento nella produttività del +4,5% rispetto allo scenario attuale, con un contributo al PIL italiano pari a 12 miliardi di euro. LEGGI TUTTO

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    ENPAPI, Baldini: “Urgente inserire nei LEA l’attività degli infermieri liberi professionisti”

    (Teleborsa) – “È urgente inserire alcune prestazioni infermieristiche all’interno dei LEA, i Livelli essenziali di assistenza. Spesso, infatti, il personale sanitario non viene messo nelle condizioni di operare al meglio, a discapito dell’attività professionale e degli stessi pazienti. Chiediamo, quindi, al Governo di valutare questa necessità, prevedendo, a partire dalla prossima Legge di Bilancio, delle risorse economiche ad hoc, che, comunque, già in parte, verrebbero recuperate attraverso il contrasto al mercato nero”. Lo afferma Luigi Baldini, presidente di ENPAPI, l’Ente Nazionale di Previdenza e Assistenza della Professione Infermieristica, al quale sono obbligatoriamente iscritti gli infermieri liberi professionisti.”Le prestazioni infermieristiche – sottolinea Baldini – sono diventate delle tasse occulte sui malati, che sono spesso abbandonati a loro stessi e costretti a pagare di tasca propria le singole prestazioni di cui usufruiscono. A essere penalizzate sono soprattutto le persone più fragili, gli anziani, chi ha difficoltà economiche. La continuità assistenziale sul territorio, che non è garantita da quella integrata a domicilio, non può più essere lasciata priva della necessaria tutela normativa. Ripensare nel circuito dei LEA il lavoro che gli infermieri liberi professionisti svolgono sul territorio – osserva – offrirebbe ai pazienti la possibilità di avvalersi di una rete assistenziale organizzata, dinamica, e di qualità perché svolta da personale competente e abilitato e non da chi, come a volte capita, si improvvisa infermiere. Le prestazioni infermieristiche in convenzione con il SSN si affiancherebbero, così, ai tradizionali canali di assistenza domiciliare integrata, i quali – prosegue Baldini – non sempre supportano le richieste della totalità dei malati, con la conseguenza di incrementare il sommerso delle prestazioni in nero, che il Censis ha quantificato in circa 800 milioni di euro all’anno. Gli italiani, sempre secondo il Censis, sono favorevoli all’istituzione dell’infermiere convenzionato e questo dimostra quanto sia importante il contributo degli infermieri, utile, ad esempio, a contenere la pressione sugli ospedali e a dare efficaci risposte assistenziali sulle patologie croniche e su quelle invalidanti. È urgente, inoltre, una nuova programmazione dei servizi sanitari allo scopo di strutturare meglio l’offerta sull’intero territorio, dove potrebbero nascere veri e propri ambulatori infermieristici”. LEGGI TUTTO